Egregio Presidente, Gentile Ministra
con la recente pubblicazione del
DPCM 21/11/2016 – peraltro emanato con ritardo e modalità
difformi dalle previsioni dettate
dagli artt. 12 e 18 del d.lgs 177/2016 – si sono formalmente avviate
le procedure di mobilità del
personale del Corpo Forestale dello Stato. L’intera gestione delle quali
è stata come noto demandata al
portale www.mobilità.gov.it, al quale i lavoratori coinvolti dovranno
rivolgersi entro il prossimo 28
Dicembre, dopo aver preso visione delle liste dei posti disponibili e
delle relative tabelle di
equiparazione tra i ruoli delle FF.PP. e quelli delle altre PP.AA., per
compilare le proprie domande.
Un sito, quest’ultimo, che a causa
di ripetuti inconvenienti “tecnici” si è già reso inaccessibile ai
lavoratori interessati per alcuni
giorni, aggiungendo altre e pesanti limitazioni al già ristretto termine
di 20 giorni imposto per comunicare
la decisione maturata, decisione di per sé drammaticamente
difficile da assumere.
Risulta, peraltro, che il menzionato
portale segni alcuni limiti nelle procedure di sicurezza atte a
verificare la reale identità di chi
accede e compila le domande; che la lista delle sedi disponibili, già
sensibilmente ridotte, non
specifichi l’esatta ubicazione fisica del futuro posto di lavoro del
dipendente ma solo l’ambito
regionale, non garantendo inoltre alcuna reale possibilità di scelta, in
quanto non prevede neppure una sede
per ogni qualifica in ogni Regione; che il personale del
C.f.S. destinato a transitare
nell’Arma dei carabinieri, o ad altre amministrazioni dello Stato (PS,
VVF, GDF, MIPAAF), non ha ancora
avuto alcuna comunicazione afferente la propria futura sede
di lavoro, e men che meno l’entità
del proprio eventuale assegno perequativo. Tutte circostanze
che allo stato rendono impossibile
al dipendente ponderare razionalmente la scelta, se accettare o
meno le assegnazioni individuate dai
Decreti del Capo del Corpo, oppure accedere alla mobilità
con il DPCM.
Questa è l’ultima criticità
registrata, in conseguenza all’emanazione del D.lgs. 177/2016 che
prevede (in pessima applicazione
della Legge 124/2015) la soppressione del CFS
e l’assorbimento di un intero Corpo
di polizia nell’Arma dei carabinieri in poco più di tre mesi, con il
passaggio di tutti i beni mobili ed
immobili, e di gran parte del personale a quest’ultima, con tempi
inconciliabili con le disposizioni
contenute nel decreto stesso, con il pericolo, incombente e per
nulla trascurabile ad avviso della
scrivente, di paralizzare l’intera attività di Polizia Giudiziaria e
Amministrativa in campo ambientale
ed agroalimentare, che è appunto attualmente garantita per la
gran parte delle attività dal
personale del Corpo Forestale dello Stato.
Appaiono inoltre, a nostro giudizio,
non marginali le questioni delicate riguardanti una possibile
grave ingerenza e, comunque, l’interferenza
importante nelle funzioni costituzionalmente
assegnate alle Regioni in tema di
tutela del patrimonio naturale e ambientale, Regioni deprivate di
un interlocutore utile ed efficace
quale si è dimostrato in questi anni il Corpo Forestale dello Stato;
e non sfugge a nessuno la incongrua
situazione che si verrebbe a determinare nella sopravvivenza
di corpi di polizia forestale e
ambientale ad ordinamento civile nelle Regioni a Statuto Speciale e
nelle Province Autonome, in
contrasto con il nuovo assetto previsto dal Decreto 177.
Resta e per intero il nostro
giudizio critico circa la scelta di procedere forzatamente e senza fornire
alcuna alternativa, alla
militarizzazione dello status di circa 7.500 donne e uomini e il loro
“intruppamento” nell’Arma dei
Carabinieri e nella Guardia di Finanza, per la prima volta nella storia
della Repubblica, in controtendenza
con la legislazione vigente – a partire dalla Legge 181/81 e
con gli orientamenti europei e la
giurisprudenza su simili amministrazioni di altri Paesi dell’Unione
Europea.
In ragione delle argomentazioni
invero solo molto sinteticamente declinate, che rischiano
seriamente di alterare la qualità e
l’efficacia dei servizi prestati alla comunità nazionale, pare più
che ragionevole a questa
Organizzazione Sindacale invitarVi a considerare l’idea di decretare un
rinvio di almeno sei mesi dei
termini previsti dal D.lgs. 177/2016.
Una siffatta dilazione, cui magari
accompagnare l’apertura di un apposito tavolo di confronto,
permetterebbe al governo di
elaborare soluzioni diverse e più efficaci per la riorganizzazione delle
funzioni di polizia previste dal
d.lgs.177/2016.
Laddove fosse ritenuta condivisibile
e sensata la proposta avanzata, e venisse accordato con
apposita previsione normativa il
rinvio di almeno sei mesi dell’applicazione dei contenuti del
predetto decreto legislativo,
insieme alla disponibilità ad aprire in quest’arco temporale un tavolo di
discussione, la Fp Cgil si
renderebbe certamente disponibile a sospendere temporaneamente le
procedure avviate per la
presentazione dei mille e più ricorsi raccolti fino ad oggi tra il personale
suo malgrado coinvolto dalla decisione,
per subordinarne la presentazione all’esito del confronto.
Si resta in attesa di un cortese
cenno di riscontro.
Con viva cordialità.
Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore
Chiaramonte
Comunicato stampa
Carcere di Novara: la Fp Cgil proclama lo stato di agitazione del personale di Polizia Penitenziaria e annuncia una manifestazione di protesta
Grande partecipazione del
personale di Polizia Penitenziaria all’assemblea indetta dalla Fp Cgil al
carcere di Novara nella giornata del 1 dicembre. E’ grave la nostra
preoccupazione su quanto emerso dall’assemblea, in cui i lavoratori hanno
espresso il loro disappunto per le pessime condizioni in cui sono costretti ad
operare.
A quanto parrebbe, questa
situazione è stata generate da una seria di modifiche all’organizzazione del
lavoro, apportate unilateralmente dal direttore dell’istituto, che hanno
causato carenze di personale in determinate fasce orarie della giornata
lavorativa e che rischiano di compromettere la sicurezza dell’istituto e di chi
vi opera. Tutte le responsabilità sono state così scaricate sui Poliziotti
Penitenziari, che si trovano costretti a coprire più posti di servizio e hanno
difficoltà a fruire dei diritti soggettivi contrattualmente previsti. Il tutto
in un clima lavorativo teso, in cui non vi è alcun interesse per il benessere
del personale.
Abbiamo già visto situazioni
simili e sappiamo che rischiano di precipitare, con la conseguenza che a pagare
è sempre il Poliziotto Penitenziario.
Per questo abbiamo deciso di
indire lo stato di agitazione del personale e di dare il via alla
mobilitazione. Al termine della riunione convocata dal direttore dell’istituto
per il 6 dicembre faremo una nuova assemblea, riferiremo gli esiti della
riunione ai lavoratori e, qualora i risultati ottenuti non fossero
soddisfacenti, decideremo con loro la data per una manifestazione di protesta.
Il coordinatore nazionale Il
segretario generale
FP CGIL Polizia
Penitenziaria FP CGIL Novara VCO
Massimiliano Prestini Guido
Catoggio
Nota ministeriale n. 0397802 datata 1.12.2016 di cui all’oggetto.
Si trasmettono le allegate ministeriali concernenti l’oggetto
01.12.2016 – Corso Atleti Fiamme Rosse – Inizio corso di formazione.
01.12.2016 – Informativa relativa al conferimento di incarichi dirigenziali ai Dirigenti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
01.12.2016 – Rischio amianto – Campagna epidemiologica.
L’Ufficio Sanitario – Area medicina legale e coordinamento, d’intesa con la Direzione Centrale per l’Emergenza ed il Soccorso Tecnico, intende avviare una campagna epidemiologica sul rischio amianto monitorando un primo campione statisticamente significativo di personale VF mediante test diagnostici non invasivi presso centri selezionati dal suddetto Ufficio.
Una lunga battaglia portata avanti con tenacia e caparbietà dalla CGIL, sia Funzione Pubblica che Confederale, vede finalmente i primi risultati.
Dopo la riapertura dell’Osservatorio per la Salute e Sicurezza, un altro significativo ed importante risultato per la tutela del personale.
Abbiamo combattuto per anni, portando ad esempio l’impegno ed i risultati ottenuti all’estero per fare sì che, anche in Italia, si facesse, finalmente, qualcosa in questo delicato ed importantissimo settore.
Ma non ci fermiamo a questo, il nostro impegno e la nostra battaglia proseguono per il riconoscimento delle malattie professionali, per l’inserimento nella tutela INAIL e per la previdenza complementare.
Come si dice “chi la dura la vince” alla fine, con grande sacrificio ed a piccoli passi, i primi risultati cominciano ad arrivare.
TAVOLO TECNICO POLVERIFICI: DI MALE
IN PEGGIO
Si è svolto ieri il previsto incontro
tecnico sulla problematica dei polverifici. La riunione, presieduta dal
Sottosegretario On. Rossi, non ha prodotto nessun risultato concreto di
modifica alla circolare di Persociv del 14 marzo 2016 che, come è noto, ha
individuato come destinatari del
beneficio pensionistico derivante da supervalutazione di periodi di
servizio in lavori insalubri, polverifici ed imbarchi, i soli dipendenti il cui profilo professionale sia
riconducibile alla ex carriera operaia.
Il Sottosegretario ha sostanzialmente
dichiarato il proprio impegno rivolto alla futura adozione di generiche
soluzioni ed a una maggiore attenzione su specifici casi, ma ha ribadito, così
come aveva già fatto nell’incontro del 15 giugno u.s., che per risolvere la
problematica serve una norma specifica, e si è detto disponibile ad avviare da
subito le procedure necessarie per la sua redazione.
Inutile nascondere la profonda delusione
maturata dalle scriventi OO.SS. in proposito, che avevano portato al tavolo
concrete proposte emendative alla circolare con l’intento di superare i danni
comunque arrecati a tutti quei lavoratori che alla data di pubblicazione della
circolare avevano maturato i benefici previsti dalla normativa vigente.
Considerato il muro alzato soprattutto
dall’attuale dirigenza generale di Persociv nel corso della discussione, ferma
nella propria posizione e indisponibile a valutare ogni possibile soluzione,
abbiamo comunicato al Sottosegretario e all’Amministrazione che la tutela dei
lavoratori coinvolti sarà garantita in tutti i modi possibili e praticabili, a
partire dalla valutazione in ogni sede delle specifiche responsabilità assunte
da quest’ultima sull’argomento, che, da una lato, impedisce a suoi dipendenti
di beneficiare di normative per le attività che hanno svolto e ancora
assicurano nei siti interessati e, dall’altro però, pur non riconoscendole a
quei fini, non impedisce di svolgerle.
Le scriventi non sono più disponibili ad
attendere oltre, soprattutto a subire atti che danneggiano pesantemente i
lavoratori, e per questo si attiveranno da subito al fine di salvaguardare le
posizioni dei lavoratori coinvolti.
Roma, 1 Dicembre 2016
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi
INCONTRO
CON STATO MAGGIORE MARINA
Si è tenuto ieri pomeriggio il
programmato incontro presso lo Stato Maggiore Marina presieduto dal nuovo Capo
del 1° Reparto C.A. Giacinto Ottaviani.
Al termine di un breve cenno di
saluto espresso dal C.A. Ottaviani che, ringraziando per la partecipazione, ha
affermato il proprio intendimento a continuare il percorso di mantenimento di
buone relazioni sindacali a tutti i livelli di responsabilità, ritenendolo
indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi comuni tesi al
soddisfacimento delle esigenze produttive contemperato al “benessere
lavorativo” del personale civile, ha aggiunto che è intendimento della F.A.
porre in essere iniziative tese ad attenuare le criticità determinate dal
blocco del turn over negli Enti dell’Area industriale, all’aumento della
formazione del personale, alla definizione delle TT.OO. degli arsenali.
Nel corso del nostro intervento
abbiamo espresso apprezzamento e condivisione
per quanto esposto
dall’Amministrazione evidenziando che, con nota già da tempo inviata al vertice
politico, abbiamo avanzato proposte e suggerimenti praticabili afferenti il
concreto superamento del blocco del turn over per la Difesa.
Abbiamo inoltre rappresentato la
necessità di risolvere le criticità nelle relazioni sindacali emerse di recente
soprattutto nel territorio di Taranto, oltre a quelle derivanti dalla
riorganizzazione degli Enti del Genio, ottenendo subito rassicurazioni in
merito da parte dell’Amministrazione, che ha convenuto anche sulla necessità di
procedere quanto prima alla calendarizzazione del tavolo per la definizione
delle TT.OO. degli arsenali.
In sostanza, si è trattato di un incontro di
saluto e di reciproca conoscenza nel corso del quale abbiamo comunque inteso
richiamare l’attenzione dell’amministrazione sui principali argomenti ritenuti
di preminente interesse per i lavoratori civili che operano nella Forza Armata.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.
Roma, 1 Dicembre 2016
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi
01.12.2016 – Puglia – Segnalazione situazione parco automezzi e carte carburanti.
La nota intende informare il Direttore regionale delle difficoltà che il personale vive in conseguenza dell’uso delle fuel card utilizzate per i rifornimenti di carburante durante gli spostamenti ed invio in missione.
Oltre a tale situazione si segnala la situazione del parco automezzi, da tempo lamentata e ben conosciuta da tutti, ma che tuttavia permane.
E’ risaputo che un buon servizio di soccorso è strettamente legato alla disponibilità di mezzi efficienti e funzionali nonché di attrezzature moderne ed efficaci utilizzate dal personale oltreché garantire ad esso stesso i necessari margini di sicurezza che spesso vengo messi in discussione proprio dalla vetustà dei mezzi disponibili.
AGENZIA DELLE ENTRATE
COMUNICATO
Il 29 novembre è ripresa la riunione sulle progressioni economiche
2016/2017. L’Amministrazione si è presentata al tavolo proponendo, rispetto
all’incontro precedente, l’incremento
delle somme a 14 milioni e dei passaggi
a 9500 passaggi; contestualmente ha chiesto la proroga del finanziamento delle
posizioni organizzative e di responsabilità.
La CGIL, pur
apprezzando l’incremento delle somme, ha giudicato irricevibile la proposta. Prima
di tutto abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, di conoscere la quota fissa del
2016 e la relativa ripartizione.
Nel merito
abbiamo evidenziato che, nonostante gli impegni presi lo scorso aprile sulla
revisione dell’istituto ex art. 17 e 18, l’Amministrazione non ha presentato alcuna
proposta salvo la proroga del finanziamento, ribadendo la scelta unilaterale di stabilire
quali posizioni organizzative e di responsabilità confermare e quali da sottoposte a nuovo interpello, bypassando il confronto con le organizzazioni sindacali.
Ovviamente, per quanto ci riguarda, questa posizione è inaccettabile perché
così si continua sulla strada del
conferimento degli incarichi senza la definizione di criteri condivisi con le OO.SS .
La CGIL non ha firmato, non firma e non firmerà mai
cambiali in bianco.
Per quanto
riguarda le progressioni 2016, prendendo
atto che queste ultime possono avere decorrenza solo dal 1/1/2017 (la decorrenza è legata non
più alla sottoscrizione dell’accordo ma alla pubblicazione delle graduatorie),abbiamo
chiesto di integrare la cifra proposta inizialmente di 3/4
milioni decurtandoli dalla somma
destinata alle posizioni organizzative proponendo che la differenza sia integrata con risorse
proprie dell’Agenzia.
Dopo una pausa
chiesta dall’Amministrazione, la stessa ci ha informato sulla consistenza della quota fissa e
ricorrente e relativa ripartizione. Nonostante l’entità di somme fisse e ricorrenti pari a 25 milioni, l’Amministrazione ha
riconfermato la proposta iniziale di 14 milioni
e sottolineando che a causa del blocco dei concorsi per dirigenti è necessario mantenere la struttura
in essere, salvo qualche sostituzione di capo area o capo team, per garantire il
funzionamento dell’Agenzia.
Riconfermando il nostro
giudizio negativo abbiamo chiesto di utilizzare, per le progressioni, almeno 20 milioni delle somme disponibili.
Questo comporterebbe un passaggio per circa il 60-70% dei candidati.
Sul
finanziamento delle posizioni
organizzative e di responsabilità abbiamo proposto un taglio di almeno 3 milioni
e una revisione dell’impianto in tempi brevi . Ovviamente il taglio delle somme
dovrà essere integrato con somme proprie dell’Agenzia.
Riconosciamo il
momento difficile che attraversa l’Agenzia, sappiamo che con il blocco del
concorso per dirigenti è fondamentale
mantenere in essere la struttura esistente; ma proprio in questo momento
complesso è fondamentale riconoscere e
premiare la professionalità e la serietà
dei lavoratori, senza il cui apporto gli
obiettivi non sarebbero raggiunti e gli uffici rischierebbero il collasso e quindi
abbiamo chiesto che questa sia apprezzata con il passaggio economico per il maggior
numero di lavoratori.
L’Amministrazione,
invece, con la sua visione miope ha preferito
chiudere la trattativa non considerando
le ricadute negative che questa posizione avrà sui lavoratori, negli uffici e
sugli obiettivi.
Chiediamo,
all’Amministrazione, l’immediata convocazione del tavolo sulle progressioni.
Roma, 1 Dicembre
2016
Il coordinatore Nazionale
Agenzia Entrate Carmine Di Leo |
Il coordinatore Nazionale
Agenzie Fiscali Luciano Boldorini |
INFORMATIVA
INL
Nella
giornata del 28 novembre siamo stati convocati per una informativa orale
relativa alla
riorganizzazione
degli uffici del nuovo Ispettorato nazionale del Lavoro.
Il
Direttore dell’INL ha illustrato le questioni che verranno disciplinate con
appositi provvedimenti entro la
fine
dell’anno, al fine di consentire la piena operatività delle strutture già dal
mese di gennaio.
Ci
è stato, in primo luogo, comunicato che è stato sottoscritto il contratto con l’istituto
BNL per
l’affidamento
dei servizi di tesoreria e che nei prossimi giorni sarà convocato il Consiglio
di Amministrazione
per
l’esame preventivo e la successiva approvazione del bilancio (pari a 300
milioni di euro) che, in ogni
caso,
verrà adottato dopo l’approvazione del Ministro del Lavoro e del MEF.
Relativamente
alla tecnostruttura, si sta per concludere la fase di interpello per l’individuazione
dei due
dirigenti
di prima fascia. Come preannunciatoci, è stato pubblicato nei giorni scorsi l’interpello
per i
dirigenti
di seconda fascia, che interesserà inizialmente gli uffici territoriali.
Quanto
all’articolazione delle strutture territoriali il Direttore ha rappresentato la
necessità di modificare
l’attuale
assetto organizzativo, al fine di renderlo più snello e funzionale agli obbiettivi
del nuovo ente,
ipotizzando
un modello che dovrebbe prevedere sostanzialmente tre macro Aree:
–
Servizio Ispezione Lavoro
–
Servizio Legale e Contenzioso
–
Servizio Affari generali, Organizzazione, contabilità, ecc.
Il
SIL dovrebbe essere articolato in Aree con specifiche competenze: un’area della
Vigilanza Ordinaria, una
della
Vigilanza Previdenziale e Assicurativa e una della Vigilanza Tecnica.
Ciascun’area dovrebbe essere
composta
da almeno 8 ispettori, ad eccezione di quella Tecnica, che dovrebbe esser
composta almeno da 3-
4
ispettori tecnici.
Il
Direttore ci ha poi informato della formazione prevista per gli ispettori del
lavoro che unitamente agli
ispettori
Inps (700 ispettori del lavoro all’anno) saranno adibiti ad accertamenti
previdenziali e agli ispettori
Inail
(200 ispettori all’anno).
Le
autorizzazioni relative a lavoratrici madri e ai minori nello spettacolo, per
la loro specificità, dovrebbero
confluire
nel SIL. Nelle realtà territoriali di particolare complessità, le conciliazioni
ex artt. 410 e 411 c.p.c.
oltre
ad altre funzioni che rientravano nel Servizio Politiche del Lavoro potranno
essere articolate in
autonomia
rispetto alle tre citate macro Aree. Le conciliazioni monocratiche, almeno
nella fase iniziale di
avvio
del INL potranno essere svolte o nell’ambito della nascente macro Area Servizio
Legale e Contenzioso
o
nel Servizio Ispezione del Lavoro, espletate tutt’ora sia da personale
ispettivo che da funzionari di altro
profilo.
Per
il settore del contenzioso, su nostra precisa richiesta, è intendimento dell’Agenzia
ispettiva giungere, a
regime,
ad utilizzare esclusivamente personale non ispettivo. Bisogna, tuttavia, tener
conto che la
situazione
organica del personale non ispettivo distribuita sul territorio nazionale è
alquanto diversificata e
questo
comporterebbe criticità nell’attuazione del servizio; pertanto, inizialmente
verrà mantenuta
l’attuale
organizzazione.
Abbiamo
ribadito la nostra richiesta di piena partecipazione di tutto il personale nell’attività
del nuovo INL,
con
adeguati percorsi formativi che non riguardino esclusivamente gli ispettori, ma
anche il personale non
ispettivo,
magari prevedendo anche la costituzione di staff lavorativi.
Abbiamo
evidenziato le specificità riferite agli informatici. Per questi ultimi,
consapevoli della disomogenea
distribuzione
sul territorio, abbiamo richiesto il loro totale coinvolgimento, magari
prevedendo un
coordinamento
diretto da parte delle DIL, nella consapevolezza dell’importanza del ruolo che
devono
svolgere,
anche in relazione ai rapporti con gli Enti Previdenziali.
Con
riferimento ai rapporti con gli Enti, il Direttore ha riferito che sta
lavorando a un protocollo d’intesa
che
dovrebbe consentire l’accesso condiviso alle banche dati, disciplinando le
relative modalità. Altresì, il
dott.
Pennesi ha aggiunto che ha richiesto all’INPS l’utilizzo, presso le loro sedi
sub-provinciali, di ambienti
attrezzati
ad eventuale uso di tutti gli ispettori che lo considereranno necessario.
Abbiamo
cercato di capire come avverranno il coordinamento con gli Enti, la
programmazione e il concreto
svolgimento
dell’attività ispettiva, ma sul punto l’impressione è che si sia ancora in alto
mare.
Inoltre,
si prevede in futuro l’attribuzione della PEC e della firma digitale per ogni
ispettore, a fronte
dell’ormai
prossimo avvio dell’identità digitale, che consentirà l’invio telematico anche
di verbali e
notifiche,
ma come tutto ciò si concilierà con la cd. “Procedimentalizzazione” non ci è
stato chiarito.
Al
termine dell’incontro, appaiono evidenti ancora i molti nodi da risolvere e i
dubbi rimasti a un mese
dall’avvio
effettivo delle attività del nuovo Ente. Abbiamo quindi sottolineato l’urgente
necessità di un
confronto,
congiuntamente ai rappresentanti sindacali e istituzionali di INPS e INAIL, anche
al fine di evitare
che
le attività del nuovo Ente subiscano un blocco o un forte rallentamento.
Roma,
1 dicembre 2016
FP
CGIL CISL FP UILPA
Matteo Ariano Paolo Bonomo Angelo Vignocchi
‘Il futuro delle province e delle città metropolitane’.
Questo il titolo dell’
iniziativa promossa dalla Funzione Pubblica Cgil Nazionale in
programma il prossimo mercoledì 23 novembre a Roma presso la Cgil
Nazionale, in Corso d’Italia 25 dalle ore 10,
per rilanciare il tema del riordino del sistema degli enti locali e
le implicazioni della riforma a distanza di due anni dalla legge.
Una giornata di studio e di riflessione divisa in due parti. La prima in cui i partecipanti all’iniziativa si divideranno in
quattro focus group tematici sulle funzioni fondamentali di province e città metropolitane
– Centri per l’Impiego, viabilità territoriale, edilizia scolastica e
tutela ambientale. La seconda parte, invece, sarà dedicata al confronto
con le istituzioni e la politica. Si terrà una
tavola rotonda sui temi emersi dai focus group nella quale interverranno, tra gli altri, il segretario generale della Fp Cgil Nazionale,
Serena Sorrentino, e il sottosegretario al Ministero per gli Affari Regionali,
Gianclaudio Bressa.
Programma iniziativa
Roma, 23 novembre – Cgil Nazionale, Corso d’Italia 25
Mattina ore 10 – 13
Ore 10: Introduzione
Alessandro Purificato, Capo Area Funzioni Locali Fp Cgil Nazionale
Ore 10.30: Focus Group – ‘Centri per l’Impiego, Viabilità territoriale, Edilizia scolastica, Tutela ambientale’
Pomeriggio ore 14 – 18
Ore 14: Tavola Rotonda ‘Il futuro delle province e delle città metropolitane’
Partecipano:
Serena Sorrentino – Segretario generale Fp Cgil Nazionale
Aldo Reschigna – Vice Presidente Regione Piemonte
Veronica Nicotra – Segretario generale Anci
Gianclaudio Bressa – Sottosegretario al Ministero per gli Affari Regionali
Marco Filippeschi – Vice Presidente Upi