Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
“In attesa referendum da governo nessuna soluzione, pronti a nuove iniziative di protesta”
Roma,
7 novembre – “Nessuna garanzia sul futuro dei Centri per l’impiego e
sul destino del personale precario”. Questo l’esito dell’incontro oggi
tra Ministero del Lavoro e Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in occasione del
presidio nazionale promosso oggi a Roma davanti al dicastero di Via
Veneto dalle organizzazioni sindacali sul tema Centri per l’Impiego.
“Grande
insoddisfazione per l’incontro di oggi – affermano le categorie di
Cgil, Cisl e Uil -. Il capo gabinetto del ministro del Lavoro Poletti
ha, infatti, illustrato come il governo abbia messo in manovra 220
milioni di euro da destinare al funzionamento dei Centri per l’Impiego a
garanzia dei servizi e a copertura delle spese del personale degli
stessi, ma nulla ha detto sul versante della prospettiva occupazionale
del personale a tempo determinato, i cui contratti scadranno il prossimo
31 dicembre”.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “in attesa
dell’esito referendario del 4 dicembre il governo non si assume la
responsabilità di trovare una soluzione normativa per garantire il
funzionamento dei Centri per l’impiego, la stabilizzazione del personale
precario, né la proroga degli stessi rapporti di lavoro”.
Sulla
base di questa posizione, Cgil Cisl e Uil preannunciano “iniziative di
protesta in tutte le sedi istituzionali competenti, a livello nazionale,
regionale e territoriale, con l’obiettivo di dare una risposta alle
rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e garantire migliori
servizi ai cittadini. L’assenza di soluzioni adeguate, infatti, –
concludono – rischia di compromettere il funzionamento dei servizi, già
in forte crisi a causa della confusione istituzionale e dell’assenza di
risorse necessarie”.
28.11.2016 – Richiesta disponibilità funzionari.
Roma,
7 novembre – “Non so che rapporti intercorrano tra il segretario
generale della Uil Barbagallo e il Presidente Renzi che portano a dire
al leader della Uil che il contratto è a portata di mano e che non si
fanno mobilitazioni”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena
Sorrentino, stigmatizza le dichiarazioni del numero uno di via Lucullo,
Carmelo Barbagallo, circa il rinnovo dei contratti pubblici.
“Noi
– prosegue la dirigente sindacale – non abbiamo una linea privata con
la Presidenza del Consiglio, stiamo ai dati e ai fatti resi pubblici: da
un lato la Legge di bilancio, dove anche in ragione della mobilitazione
le risorse per il rinnovo dei contratti sono aumentate rispetto ai 300
milioni dello scorso anno, ma che non bastano per un contratto
dignitoso, e dall’altro l’impegno della ministra della Pa Madia di
avviare il confronto sulla normativa, in particolare sul superamento
della legge Brunetta, che ad oggi ancora non è cominciato”.
Su
queste basi, fa sapere Sorrentino, “le categorie dei servizi pubblici di
Cgil, Cisl e Uil, unitariamente, hanno ribadito la necessità di avviare
un confronto di merito per sondare e capire le possibilità concrete di
un accordo e per misurarsi con la sfida dell’innovazione del sistema
contrattuale pubblico. Se esistono accordi politici informali, almeno
per correttezza nei confronti dei lavoratori, se non per rispetto delle
relazioni unitarie, sarebbe giusto renderli noti. Credo che tutti
abbiamo lo stesso obiettivo, cioè fare dei buoni contratti”, conclude.
28.11.2016 – Rimodulazione dispositivo dal 30.11.16 al 07.12.16 e dal 01.12.16 al 08.12.16.
25.11.2016 – Concorso pubblico, per titoli ed esami, a 250 posti nella qualifica di vigile del fuoco del C.N.VV.F.
Con riferimento alle richieste di chiarimenti pervenute alla DIREZIONE CENTRALE PER GLI AFFARI GENERALI in merito alla procedura concorsuale in oggetto, si comunica che le risposte ai quesiti più rilevanti sono pubblicate sul sito www.vigilfuoco.it nella pagina relativa al concorso indicato in oggetto, alla sezione “domande frequenti”.
25.11.2016 – 80° corso Allievi Vigili del Fuoco e corso Atleti Fiamme Rosse – Programmazione inizio corsi.
La Direzione Centrale per la Formazione comunica che l’80° corso per Allievi Vigili del Fuoco, relativo a 448 unità, avrà inizio il 31.12.2016. presso le Scuole Centrali Antincendi di Roma – Capannelle, per poi proseguire presso le sedi didattiche territoriali dal 5.1.2017.
Comunica, altresì, che per il contingente di 11 atleti delle Fiamme Rosse, il prescritto corso avrà inizio in data 1.12.2016, presso le Scuole Centrali Antincendi di Roma – Capannelle.
25.11.2016 – Pubblichiamo la relazione redatta dalla delegazione trattante per la Fp Cgil VVF relativa all’incontro tenutosi il giorno 24 u.s. in seno al tavolo tecnico per la programmazione didattica del CNVVF
25.11.2016 – Relazione audizione del 23 novembre 2016.
Nel pomeriggio del 23 novembre u.s. le delegazioni delle Organizzazioni Sindacali dei Vigili del Fuoco ed i rappresentanti delle Associazioni dei discontinui e dei volontari, sono state convocate dalla 1à Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati per trattare il delicato tema di tutti quei cittadini che operano in ausilio al personale permanente del Corpo.
Si doveva discutere di alcune delibere proposte dai diversi gruppi parlamentari che tentano di risolvere il problema delle assunzioni e di come gestire quell’enorme mole di persone che risultano iscritte nell’albo del personale volontario (circa 120.000).
La FP CGIL VVF ha fatto rilevare, fin da subito, la tardività di tale incontro in quanto, visto che una delle problematiche di cui si stava parlando era quella delle percentuali riservate ai discontinui nei concorsi di accesso nel Corpo nazionale, il nuovo bando per 250 assunzioni era già stato pubblicato da 8 giorni.
Abbiamo ribadito che la nostra O.S. aveva già chiesto all’Amministrazione di posticipare la pubblicazione del bando, proprio per consentire una rivisitazione delle percentuali di riserva che vedono uno scandaloso 45% per i militari in ferma breve, uno sconcertante 20% per il servizio civile, un ridicolo 25% per i nostri discontinui ed un vergognoso 10% per tutti i giovani cittadini italiani in cerca di lavoro.
Alla richiesta di alcuni dei parlamentari presenti di quale soluzione poter trovare per cercare di risolvere il problema, abbiamo riproposto ciò che da tempo abbiamo sollecitato alla nostra Amministrazione e cioè, il riequilibrio del divario attualmente esistente tra le dotazioni organiche teoriche e quelle reali.
Tenuto conto che l’attuale divario tra la dotazione organica teorica del personale operativo del Corpo Nazionale e quella reale, è di circa 2.500 unità, a nostro avviso, ci sono tutte le condizioni, al netto delle visite mediche e di eventuali rinunce, per assumere rapidamente tutti gli idonei del concorso ad 814 posti, ancora in graduatoria.
Abbiamo, altresì, fatto presente che il Corpo nazionale VVF avrebbe bisogno di maggiore attenzione, infatti, nonostante gli attributi di stima e riconoscenza che ai Vigili del Fuoco vengono assegnati dall’intera opinione pubblica, il Governo e la Politica in generale, una volta concluso l’evento calamitoso, facilmente dimenticano tutti gli impegni presi nella fasi concitate dell’emergenza.
Infine, citando la lettera scritta dalla nostra Segretaria Generale al Presidente della Repubblica, che intende decorare la bandiera del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco della medaglia d’oro quale riconoscimento della preziosa opera che giornalmente viene svolta in favore delle popolazioni colpite dal sisma che ha devastato e sta continuando a seminare distruzione nell’Italia centrale, abbiamo chiesto un autorevole intervento al fine di garantire per i Vigili del Fuoco il rispetto e la tutela che meritano, anche in ordine ai riconoscimenti economici e previdenziali, attraverso un rinnovo contrattuale che sia degno del valore e della testimonianza del lavoro svolto giornalmente in favore di tutti i cittadini del nostro Paese.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Danilo ZULIANI
25.11.2016 – Pubblichiamo il volantino unitario sull’iniziativa del 1 dicembre p.v. a Napoli
La Fp Cgil sostiene da sempre che il #ContrattoSubito è, e rimane, l’unico strumento democratico capace di garantire maggiori riconoscimenti economici e singole tutele personali.
L’equiparazione con le altre forze dello Stato è per quanto ci riguarda limitativo e riduttivo.
I Vigili del fuoco dovrebbero avere il proprio riconoscimento economico a prescindere, per le loro caratteristiche di lavoro, per l’orario che svolgono, per le malattie professionali ancora non riconosciute, per una previdenza complementare ancora inapplicata e una iscrizione all’assicurazione INAIL per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali anch’essa ancora in alto mare.
La Fp Cgil in stretta collaborazione con la Confederazione Cgil sta lavorando alacremente per ottenere tali benefici
Si intensifica vertenza contro decreto Madia, provvedimento illegittimo e da bloccare
Roma,
08 novembre – Sono circa mille i ricorsi legali presentati a tutt’oggi
da altrettanti singoli componenti del Corpo forestale dello Stato
gestiti dalla Fp Cgil contro il processo di imposta militarizzazione
della Forestale e dei suoi operatori, poiché “il provvedimento contenuto
nella riforma Madia, insieme ai suoi decreti applicativi, che cancella
il Corpo e lo militarizza forzatamente è illegittimo e va bloccato, sia
sul piano sindacale che su quello legale”. La vertenza della Funzione
Pubblica Cgil a difesa della specificità del Corpo forestale e contro i
provvedimenti emessi in conseguenza della riforma Madia continua e apre
anche un fronte giudiziario. Oggi, nel corso di un’affollatissima
assemblea nazionale indetta dalla Fp Cgil a Roma, si è dato
ufficialmente il via alla seconda fase della mobilitazione: la vertenza
legale. Partirà a breve con la presentazione al/ai Tar dei circa mille
ricorsi raccolti fino ad oggi dalla Funzione Pubblica Cgil contro lo
scioglimento e la militarizzazione del Corpo e, nello specifico, contro i
diversi provvedimenti che ne danno attuazione.
“Parte
così la nostra battaglia legale, oltre che sindacale”, afferma la Fp
Cgil Nazionale che spiega: “Con la vertenza legale, con la mole di
ricorsi raccolti che smentiscono clamorosamente le affermazioni di
governo e vertici dei Carabinieri sul consenso della generalità dei
forestali alla loro militarizzazione forzata, vogliamo tutelare tutte le
donne e gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, ma anche porre in
discussione lo stesso apparato normativo, costruito per militarizzare
l’unica forza di polizia civile ambientale del nostro paese qualificata e
capace di contrastare con grande efficacia i crimini ambientali e
alimentari. Scelta che mette a repentaglio un servizio fondamentale reso
a tutela della sicurezza del territorio e dei cittadini”. Per la
categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, “la
militarizzazione del Corpo Forestale va fermata e ridiscussa, anche
sulla base della proposta da noi a suo tempo avanzata: è un atto
illegittimo che, sulla scia del riordino istituzionale e della
razionalizzazione delle spese dello Stato, costringe sette mila tra
donne e uomini a perdere il loro status civile e tutti i diritti
sindacali, così come i cittadini a vedere disperso un patrimonio di
competenze e di alta professionalità che garantisce la loro sicurezza
ambientale e agroalimentare e la difesa dall’avanzata delle ecomafie”.
Un
doppio canale, quindi, quello sindacale e quello legale.
“Intensificheremo la nostra battaglia sindacale – precisa la Funzione
Pubblica Cgil – mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per
sostenere con più forza la vertenza legale e arrivare al nostro
obiettivo: il mantenimento e la tutela nel Paese di un Corpo
specializzato di grande competenza, l’unica polizia ambientale realmente
qualificata del nostro paese. Siamo pronti in qualsiasi momento a
discutere approfonditamente di questo tema con il Governo, il quale, nel
frattempo, dimostrerebbe ampia saggezza politica nel prorogare le
scadenze indicate nei decreti. Da tempo abbiamo elaborato e consegnato,
anche alle Commissioni parlamentari, un nostro progetto di
riorganizzazione, razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse
disponibili che mira a superare le duplicazioni nei servizi resi anche
dalle altre forze di polizia a competenza generale, per valorizzare il
lavoro degli operatori del Corpo forestale e – conclude – migliorare i
servizi garantendo la sicurezza dell’ambiente e della salute di tutti i
cittadini”.
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Conclusioni di Serena Sorrentino all’assemblea nazionale degli iscritti alla Fp Cgil del Corpo Forestale
CONTRATTAZIONE DEL 24
NOVEMBRE: GLI ESITI
Nella giornata di ieri abbiamo avuto una riunione del tavolo
nazionale incentrata su alcuni chiarimenti in ordine allo stato dell’arte sulle
progressioni economiche, alla prossima emanazione del nuovo bando di mobilità,
alla sopravvenuta questione dell’apertura prevista dal Decreto che ha modificato
gli orari di apertura dei siti e improvvidamente annunciata da una Circolare
della DG Musei che bypassava allegramente i passaggi negoziali. Più alcuni
punti importanti trattati in coda alla riunione.
Apertura del 1 gennaio
In ordine alla apertura prevista per il primo
gennaio va precisato preliminarmente che il decreto che la prevede, e lo fa
solo in coincidenza della giornata con la prima domenica del mese ad ingresso
gratuito, non è frutto di un accordo tra le parti ma è proveniente da un atto unilaterale
per sua natura, che ci venne portato in visione preventiva e che è stato
oggetto di nostre puntuali osservazioni critiche, tra le quali la soppressione
della chiusura per il Primo Maggio e questa previsione di apertura periodica
per Capodanno.
Chiarito questo noi abbiamo chiesto di
considerare l’apertura, proprio per la sua sporadicità, alla stregua di una
apertura straordinaria da finanziare con un progetto ad hoc, con le medesime
tariffe relative. Di conseguenza abbiamo chiesto una verifica preventiva su
risorse disponibili derivanti dalle economie maturate sia sul FUA 2015 che sui
fondi per la valorizzazione ex capitolo 1321.
L’Amministrazione ha verificato ed è emerso che
le risorse esistono (circa 6,5 milioni di euro di economie FUA 2015 e 1 milioni
di euro dal cap.1321). Pertanto si può finanziare un progetto, che avrebbe un
costo teorico di 1.300.000 euro circa. Abbiamo concordato di riconvocarci per
martedì, e loro ci presenteranno una bozza di accordo, facendo anche una
valutazione sulla modalità di utilizzo delle risorse (se utilizzare le risorse
FUA o quelle extra).
Progressioni economiche
Sulle progressioni economiche il dibattito si è
dipanato su tre temi: l’interpretazione di alcuni passaggi dell’accordo, i
tempi di conclusione e le modalità di lavoro della Commissione esaminatrice le
istanze pervenute (circa 12.000). Sul primo punto l’Amministrazione ha ribadito
che non considererà i periodi di appartenenza nella fascia economica del
personale comandato se non a far data dall’ingresso nei ruoli e poi
stabilizzato e non considererà validi i titoli formativi maturati nella fascia
pre ruolo. Su questi 2 punti noi abbiamo ribadito il nostro dissenso ed abbiamo
aggiunto un terzo, ovvero che, a nostro avviso, devono essere considerati validi,
ai fini del pre ruolo, anche i rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa, in quanto riconosciuti equiparabili dalla legge e ricompresi
anche nel concorso dei 500 funzionari. I tempi di conclusione saranno quelli
previsti, la Commissione si è insediata, ha un numero corposo (10 membri) e
procederà alla valutazione delle istanze con particolare attenzione alla
verifica dei titoli formativi. Vedremo. Infine noi abbiamo rappresentato che i
punti di dissenso esplicitati sul tavolo dovranno essere valutati anche dalla
Commissione e certamente faranno parte della discussione sull’accordo per il
prossimo anno.
Mobilità volontaria
Nella giornata di ieri è stato concordato il
percorso del nuovo bando di mobilità volontaria. Il bando partirà dopo il 18
dicembre, che è la data di scadenza del vincolo triennale di permanenza per i
nuovi assunti che così avranno la possibilità di partecipare al processo. e
avrà una integrazione per quello che riguarda quei profili la cui consistenza
numerica è talmente infima da non consentire a questi lavoratori l’accesso alla
mobilità volontaria. Noi abbiamo chiesto che venga rispettato il criterio per
cui la mobilità si fa per sede e non per ufficio, questo in riferimento
specifico alle nuove SABAP che presentano una articolazione sul territorio
generalmente più ampia delle vecchie strutture. lnfine ci hanno comunicato che
il vecchio accordo ha prodotto
complessivamente 724 spostamenti per mobilità volontaria.
Passaggi di area
Abbiamo chiesto lumi su quanto sta succedendo
nell’iter della legge di stabilità al pacchetto Franceschini, che contiene
alcune misure importanti per il personale: l’estensione della possibilità di
assumere tutti gli idonei provenienti dal concorso dei 500, una integrazione
economica del FUA e, appunto, lo scorrimento degli idonei interni ai passaggi
di area. Il consigliere Benzia ci ha confermato che certamente queste misure
sono entrate nella discussione sulla legge di stabilità, ma al momento non è
stato in grado di darci aggiornamenti sull’esito. Per quello che ci riguarda
possiamo aggiungere che al momento tutta la partita assunzionale nelle
amministrazioni centrali è coperta da mistero: l’art.52 del disegno di legge
presentato alle Camere si limita a fornire una copertura economica ad un pacchetto
assunzionale indefinito, la cui effettiva applicazione è demandata a successivi
provvedimenti della Presidenza del Consiglio. Insomma tutto il pacchetto è
nelle mani di Renzi e la sua applicazione è affidata alla negoziazione diretta
con i Ministri interessati. Conoscendo il peso politico del Ministro
Franceschini all’interno del Governo noi ci auguriamo vivamente che si riesca a
portare a casa questo importante risultato, anche perché una sua defaillance
inevitabilmente inciderebbe sui nostri rapporti. Infine i numeri: ribadiamo che
la valutazione sul numero degli scorrimenti interni non deve essere limitata a
460 scorrimenti, in particolar modo se viene raddoppiata la quota di assunzioni
dall’esterno. Questo perché in teoria la legge lo consente e perché ci pare
utile una programmazione più ampia vista anche la riduzione corposa
dell’organico, che attualmente si attesta sui 16.500 lavoratori presenti, e
l’incidenza di questa riduzione in area terza. Infine vogliamo rassicurare i
lavoratori interessati: noi seguiamo con attenzione gli sviluppi di questa
vicenda, ancora avvolta dalle nebbie, e forniremo puntuali aggiornamenti ogni
qualvolta avremo informazioni
aggiornate.
Sul sisma
Tra gli argomenti portati al tavolo da noi c’è
anche la delicata questione del trattamento dei lavoratori che vivono e operano
nelle zone colpite dal sisma e che hanno visto i loro Uffici chiusi da
ordinanze relative all’emergenza che purtroppo in quelle zone è ancora drammaticamente presente.
Sul punto noi abbiamo ribadito che occorrono degli indirizzi da parte dei
centri decisionali centrali del Ministero e questi indirizzi devono contenere
delle misure di salvaguardia dei lavoratori sia in riferimento alle assenze
forzate dal servizio che alla loro collocazione provvisoria. Sul primo punto
abbiamo ricordato che esistono degli istituti che possono garantire
l’erogazione di permessi retribuiti al personale coinvolto in attività di
volontariato e collaborazione alle attività connesse alla fase emergenziale.
Che si possono altresì decidere distacchi provvisori verso altri enti pubblici
operanti sul territorio evitando trasferimenti ad altre città che potrebbero
essere insostenibili per i lavoratori, molti dei quali colpiti direttamente
dagli eventi sismici. In tal modo si garantisce continuità lavorativa ed un
apporto utile e qualificato a questi
Enti. Ci aspettiamo naturalmente un riscontro adeguato a queste nostre
richieste.
Codice Etico
Infine abbiamo riproposto i temi della nostra
lettera sul Codice Etico, in particolare ribadendo che non sono accettabili i
modi con cui vengono gestite le regolamentazioni previste dal Codice e quelle
previste dalla legge, che, come è noto a tutti fuorché ai dirigenti centrali
del Ministero, sono del tutto diverse. Quindi, fermo restando la necessità di
una revisione di un Codice palesemente illiberale e vessatorio nei confronti
dei lavoratori, è del tutto opportuno che la materia venga assunta direttamente
dalla DG titolare di relazioni sindacali. In particolare, riferendoci alla
vicenda di Torino citata nella nostra lettera, se il Ministero pensa che quella
attività sia incompatibile con la rappresentanza sindacale, come pure le altre
che riguardano la gestione del personale, tutto il personale che si
trova in queste condizioni deve essere sollevato dagli incarichi. Così ne
vedremo delle belle, ovvero un Ministero che si ferma per colpa del suo Codice
Etico, a riprova che la stupidità è sempre nemica della democrazia.
Archivi e Biblioteche su Radio Articolo 1
Lunedì 28 novembre alle ore 12.00 Radio Articolo
1 (la Radio della CGIL), farà un approfondimento sulla situazione di Archivi e
Biblioteche che vedrà la partecipazione di addetti ai lavori e nostri
rappresentanti dai posti di lavoro. La trasmissione è possibile seguirla in
streaming sul sito della Radio (www.radioarticolo1.it).
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Mibact
25.11.2016 – Agrigento – Dichiarazione unitaria dello stato di agitazione.