14.03.2008 – Con riferimento ai benefici da attribuire alle vittime del dovere e della criminalità organizzata, allegata di seguito la nota della Direzione Centrale Risorse Finanziarie relativa alle normative di recente emanazione.
19.06.2008 – Come certamente rammenterete, il 5 giugno u.s. avevamo relazionato l’incontro avuto con il neo Sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma.
In quell’occasione, alcuni dei nostri partner sindacali – per la verità i soliti – avevano riaffermato il “pio desiderio” di un inglobamento della Protezione Civile nel Ministero dell’Interno e auspicato, bontà loro, un preminenza del Corpo nella direzione politica e tecnica della stessa.
Avevamo trovato la risposta del Sottosegretario Nitto Palma – che sembrava ipotizzare i “Grandi Eventi” alla Presidenza del Consiglio, mentre tutte le altre funzioni al Ministero dell’Interno – se non fantasiosa, quanto meno incauta, visto l’esplicito apprezzamento del Governo nei confronti della Protezione Civile e del suo Capo, nominato nel mentre anche Sottosegretario.
Non l’abbiamo commentata poiché è una discussione che non ci appassiona ed è sterile: la nostra idea di Protezione Civile e del ruolo che i Pompieri, nella e con la stessa, è nota e siamo pronti a confutarla, laddove si aprano veri spazi di discussione, innanzitutto con i Sindacati dei VVF e della Presidenza del Consiglio, ma anche con il Governo, con Maggioranza ed Opposizione, con l’Amministrazione dell’Interno, insomma, con chiunque abbia la benchè minima volontà di rimettere ordine in un settore vitale, ma troppo esposto alle sirene della politica.
A maggior ragione, pertanto, seguiamo, con attenzione anche quello che avviene fuori dal Corpo, ed in particolare, visto l’argomento, al Dipartimento della Protezione Civile: pubblichiamo di seguito il loro punto di vista sindacale, confidando possa essere adeguatamente istruttivo anche per chi ai fatti, troppo spesso preferisce inutili e dannosi proclami.
Adriano FORGIONE
13.10.2008 – In data odierna, sul SITO ufficiale del CNVVF è stato pubblicato il decreto succitato; per scaricare lo stesso ed ottenere ulteriori informazioni, per quanto riguarda l’imminente concorso pubblico per 814 VF, vai alla pagina Web:
02.03.2009 – Dopo il breve commento di ieri, a fronte della notizia uscita sul Sole 24ORE.com, del 27.02.2009, ovvero che attraverso il “Decreto antistupri, sarà dato il via a 2.876 assunzioni fra forze di polizia e vigili del fuoco”, anche al fine di alimentare aspettative e confusione, aggiungiamo alcuni ulteriori chiarimenti:
Come è noto, sulla G.U. n. 45 del 24-2-2009 è stato pubblicato il DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2009, n. 11, “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonche’ in tema di atti persecutori”, nell’ambito del quale, all’art.6, viene fatto un breve richiamo per le assunzioni nei Vigili del Fuoco.
Con il suddetto articolo viene semplicemente anticipato di qualche giorno e confermato, quanto previsto al comma 22, dell’articolo 61, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (c.d. decreto Brunetta), convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ovvero l’emanazione di un D.P.R. che determinerà la distribuzione delle risorse per gli anni 2009 e 2010, al fine di provvedere ad assunzioni per alcuni Corpi dello Stato, tra i quali i VV.F., in deroga al blocco delle assunzioni.
Per meglio comprendere, riportiamo di seguito il testo integrale del c. 22 dell’art. 61 succitato:
“Per l’anno 2009, per le esigenze connesse alla tutela dell’ordine pubblico, alla prevenzione ed al contrasto del crimine, alla repressione delle frodi e delle violazioni degli obblighi fiscali ed alla tutela del patrimonio agroforestale, la Polizia di Stato, il Corpo dei VV.F, l’Arma dei Carabinieri, il Corpo della G.d.F., il Corpo della Polizia Penitenziaria ed il Corpo Forestale dello Stato, sono autorizzati ad effettuare assunzioni in deroga alla normativa vigente entro un limite di spesa pari a 100 mln. di € annui a decorrere dall’anno 2009, a valere, quanto a 40 mln. di € per l’anno 2009 e a 100 mln di € a decorrere dall’anno 2010, sulle risorse di cui al comma 17 (risparmi di spesa e maggiori entrate), e quanto ai 60 mln di € a valere sulle risorse di cui all’art. 60 c. 8.. Tali risorse sono destinate prioritariamente al reclutamento di personale proveniente dalla forze armate. Alla ripartizione delle predette risorse si provvede con DPR da emanare entro il 30-4-2009.”
In base a quanto si rileva, solo con il suddetto DPR si conoscerà a quanto ammontano le risorse economiche destinate alle assunzioni nei vari Corpi, VV.F. compresi; per questi ultimi, tra l’altro, occorrerà anche verificare la possibilità di accedere ad una quota di quelle risorse destinate, per tutto il Settore Pubblico, alle procedure di stabilizzazione.
Tutto ciò premesso, e ritenendo verosimili talune voci che giungono dall’Amministrazione, le quali sostengono – tra recupero del turn-over del 10%, “decreto Brunetta” e stabilizzazione precari – che potremmo arrivare ad assumere circa 800 unità, consigliamo comunque un minimo di cautela, prima di concedersi a facili entusiasmi, se non altro, almeno fino a quando non sarà chiaro quali graduatorie ha eventualmente mantenuto in vita il “decreto mille proroghe” e, soprattutto, quante unità verranno percentualmente assorbite da ognuna delle stesse.
Sono tutte questioni che saranno oggetto, già nei prossimi giorni, di attente verifiche da parte nostra, sciolte le quali saremo in grado di ragionare sulle prospettive per il corrente anno senza illudere o confondere nessuno.
06.11.2009 – Nella giornata di ieri si è svolto presso la sede della Funzione Pubblica Nazionale a Roma, il Coordinamento Nazionale dei Vigili dei Fuoco al quale hanno partecipato la Segretaria Nazionale Franca Peroni e il Segretario Nazionale Antonio Crispi.
Tutti i partecipanti hanno espresso un sentito ringraziamento per l’impegno profuso in questi anni, sia in termini di presenza, che di qualità, alla Segretaria uscente e un caloroso benvenuto al nuovo responsabile, con l’augurio che anch’esso possa avere un altrettanto sereno e proficuo rapporto con il settore VVF.
In apertura c’è stato l’intervento della segretaria Franca Peroni che ha illustrato in maniera ampia ed esaustiva la situazione della politica generale, sia sui temi riguardanti l’intero arco del mondo del lavoro e sia quelli del lavoro pubblico, in particolare sulla riforma Brunetta.
Si è proseguito con le comunicazioni del compagno Guglielmo Prando, rappresentante FP–CGIL VVF nella commissione ONA, riferite alle questioni di carattere economico che riguardano l’Ente, sui tagli effettuati e sulle ipotesi di massima per adeguare finanziamenti e interventi per il personale.
Il Coordinamento è proseguito con la relazione del Coordinatore Nazionale il quale ha fatto il punto delle questioni poste all’ordine del giorno: situazione politica-sindacale, rinnovo contrattuale biennio economico 2008/09, modifiche al 217, organizzazione interna.
Gli interventi si sono susseguiti in una discussione che è andata ben oltre quanto indicato nell’ordine del giorno, evidenziando le criticità e lo stato di disagio che tutto il personale del corpo in questo momento sta vivendo, tanto per una modalità di passaggi di qualifica che prevede tempi biblici per il suo iter, quanto per la gestione del personale, riferito alle attuali emergenze e ad una cattiva organizzazione del Corpo ancora più accentuata da una riforma sbagliata e chiaramente fallimentare.
Per quanto attiene il rinnovo contrattuale, pur trattandosi di rinnovo economico ci sono vari aspetti di perplessità, in particolare sulle risorse e sulla loro modalità di distribuzione, che potremo verificare nel dettaglio soltanto dopo il prossimo incontro tecnico alla Funzione Pubblica.
Infine, le conclusioni del neo Segretario Antonio Crispi che ha rimarcato il momento difficile del sindacato e del mondo del lavoro, ma ha anche spronato l’intero coordinamento a trovare sempre nuove motivazioni ed a continuare una lotta giusta per migliorare le condizioni economiche e di lavoro di tutto il personale del Corpo.
18.12.2009 – Pubblichiamo di seguito la nota n. 5914 del 18/12/2009 riguardante il riepilogo dei progetti di studio e di sperimentazione per gli anni 2009-2010 pervenuta dall’Ufficio del Dirigente Generale Capo del Corpo Nazionale VV.F.
01.02.2010 – Nei giorni 11, 12 e 13 marzo 2010, avranno luogo ad Abetone (PT) il 26° Campionato Italiano VVF di Sci Alpino e Nordico ed il 1° Campionato Italiano VVF di Snowboard, di cui pubblichiamo, in allegato, il programma e la modalità di partecipazione.
15.03.2010 – Abbiamo ricevuto dal coordinatore FP CGIL VVF di Varese Fabio Barbonetti un articolo presentato il 7 marzo u.s. dal portale di informazione indipendente per il comparto sicurezza GrNet.it, pubblicato di seguito in allegato, nel quale l’avvocato Giorgio Carta esprime, dal punto di vista giuridico ed in perfetta sintonia con quanto più volte denunciato dalla FP CGIL VVF, la propria opinione riguardo la norma che introduce la “Specificità delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco”.
La vaga promessa di un riconoscimento retributivo e previdenziale, in cambio di determinati obblighi e limitazioni previsti da leggi e regolamenti, si lega all’oggettiva difficoltà, accertata nelle aule dei tribunali amministrativi, nel far valere i diritti dei lavoratori in uniforme rispetto al sommo interesse pubblico della Difesa e della Sicurezza, distorcendo palesemente quanto sancito dall’art. 52 della Costituzione Italiana.
Risulta pertanto evidente il rischio di creare uno strumento volto a giustificare la restrizione delle tutele per il personale del comparto sicurezza celato dietro artificiose aspettative di cospicui guadagni economici.
Vale la pena, inoltre, soffermarsi a riflettere sull’aspetto paradossale del suddetto provvedimento che, da un lato tenta timidamente di gratificare il personale militare facendo partecipare il COCER (Consiglio centrale di rappresentanza militare) alle attività negoziali concernenti il trattamento economico del personale rappresentato, paventando l’istituzione di una sorta di sistema contrattuale per le forze armate, dall’altro sottrae materie contrattuali al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in cambio di imprecisate risorse economiche da destinare ad una sconosciuta platea del personale con criteri di assegnazione non definiti.
Ci auguriamo, dunque, che il succitato ed autorevole parere possa contribuire a far crescere in tutto il personale la consapevolezza di quanto sia urgente e necessario un progetto di riforma del Corpo che ne riveda il modello organizzativo, maggiormente autonomo e decentrato, ne riaffermi compiti e funzioni nell’ambito del soccorso e della Protezione Civile, valorizzando anche il personale sia economicamente che professionalmente.
L’esatto contrario di soluzioni a carattere occasionale, spesso estemporanee e sbagliate come la norma in discussione, peraltro infelicemente ripresa dagli ordinamenti di altre amministrazioni dello Stato, il cui ruolo istituzionale prevede funzioni fondamentalmente e profondamente differenti da quelle dei Vigili del Fuoco.
Specificità, Avv. CARTA: norma pericolosa e liberticida
DOMENICA 07 MARZO 2010
Roma, 7 marzo – (di Giorgio Carta*) – Il plauso pressoché generale suscitato dall’approvazione della norma sulla cosiddetta specificità conferma, quasi che ce ne fosse ancora bisogno, che viviamo in un Paese drogato, dalle menti obnubilate, dove non esistono più i fatti o i concetti oggettivi e dove tutti sono ben disponibili a giurare che c’è il sole anche se è notte.
Dico questo perché, quando ho letto il testo della norma rubricata “Specificità delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco”, ho pensato subito che fosse stato creato un pericoloso monstrum giuridico, cioè uno strumento idoneo a giustificare l’ulteriore repressione e limitazione dei diritti personali del personale del comparto sicurezza e difesa, i cui frutti amari si raccoglieranno nelle aule di giustizia amministrativa (quindi all’insaputa dei più e nel dramma silenzioso dei diretti interessati)
Il bello (si fa per dire) è che la caramella amara è stata avvolta in una accattivante carta colorata e pubblicizzata ingannevolmente, con la conseguenza che è stata applaudita da tutti quanti, sia carnefici, che collaborazionisti e vittime predestinate, le quali ultime continuano oggi ingenuamente a fantasticare sui sontuosi aumenti stipendiali in arrivo.
Trascorro troppo del mio tempo nelle aule dei TAR, per non avere invece timore e per non vedere la norma in questione per quella che è, cioè l’anello mancante tra l’articolo 52 della Costituzione ed il singolo sopruso inflitto al cittadino in uniforme.
La citata norma costituzionale (che pure sancisce che l’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica) è stata da sempre tradizionalmente interpretata per dire il contrario di ciò che esprime e, quindi, per giustificare le numerose limitazioni di diritti (e sovente anche le prevaricazioni) perpetrate nei confronti dei cittadini in uniforme.
Di conseguenza, ogni qual volta, specie nelle aule di giustizia amministrativa, si rilevano le violazioni dei più essenziali diritti umani dell’essere umano e si evidenzia l’incostituzionalità di norme primarie e/o secondarie, i Giudici oppongono il testo (o meglio, l’interpretazione distorta) del citato articolo della Costituzione e concludono che fare il poliziotto o il militare è un mestiere duro, ma la stessa Costituzione ci consente di renderlo ancora più gravoso (e alieno ai diritti) perché ciò impone il perseguimento dei supremi interessi pubblici della Difesa e della Sicurezza.
Ebbene, in un contesto normativo e giurisprudenziale già così sbilanciato, oggi è stato fornito un nuovo strumento normativo idoneo a giustificare la limitazione dei diritti. La norma oggi in esame, infatti, dice esplicitamente ciò che alla Costituzione veniva surrettiziamente ed arbitrariamente appioppato: ogni limitazione dei diritti è consentita in virtù della specificità dei compiti assegnati.
La norma approvata dal Senato dice, infatti, che «è riconosciuta la specificità del ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché dello stato giuridico del personale ad essi appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti».
Ora, tale asserzione può suonare neutra a tutti tranne che a chi bazzica i tribunali amministrativi.
Da ora in poi, infatti, un trasferimento illegale e punitivo, una sanzione sproporzionata e arbitraria, una declinazione di giudizio caratteristico saranno ancora più difficili da far dichiarare illegittimi. Ciò perché risulterà ancora più difficile affermare che ai cittadini in divisa spettano i fondamentali diritti dell’uomo moderno.
No, diranno i giudici, i loro rapporti di lavoro sono specifici (o speciali) «in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti». E il gioco sarà concluso qui.
Sulla scorta di tale considerazione – normativamente sancita (e, ahimè, perfino applaudita!) – sarà impensabile cercare di persuadere un giudice che ogni essere umano ha gli stessi diritti dell’altro, che cioè non è speciale o “specifico”.
Mi immagino, poi, quale potrà essere il tenore degli ulteriori atti esecutivi cui la norma, al secondo comma, fa rinvio. Sulla scorta di tale premessa – la famigerata specificità – non vi potrà essere che un ulteriore declino della considerazione umana e del rispetto degli operatori della sicurezza e della difesa.
Eppure quasi tutti applaudono alla deriva in atto. Capisco i carnefici, ma non capisco i destinatari della norma.
E’ passata, infatti, la notizia che la norma sia fonte di una ridefinizione del trattamento economico dei cittadini in divisa. Ma perché si rinvia a dopo la specificazione e l’attuazione degli aumenti, oggi solo subliminalmente paventati?
Peraltro, la norma, dal punto di vista giuridico, è assolutamente neutra, non sancendo alcun obbligo di migliorare il trattamento economico degli operai con le stellette. Semplicemente, si autorizza a «stanziare le occorrenti risorse finanziarie». Ma per assegnarle a chi? Per retribuire cosa? Forse per pagare le indennità di trasferimenti d’autorità d’ora in poi resi più semplici ed immediati? Al momento non è dato saperlo, ma tutti intanto festeggiano!
Non solo. I militari oggi brindano alla novità contenuta – dicono – nel terzo comma della norma in esame, secondo il quale «il Consiglio centrale di rappresentanza militare (COCER) partecipa, in rappresentanza del personale militare, alle attività negoziali svolte in attuazione delle finalità di cui al comma 1 e concernenti il trattamento economico del medesimo personale».
Quale sarebbe la novità contenuta in detta norma non si capisce. Di certo non è stato istituito, anche per i militari, il sistema della contrattazione, tra parte pubblica e parte sindacale, che vige per le forze di polizia ad ordinamento civile.
Semplicemente si autorizza (ma non era già previsto?) la partecipazione dei COCER alle “attività negoziali”, ma non si sa con quali poteri.
La novità – secondo tutti – starebbe nel concetto di negozialità, ma, in un negozio giuridico, o si è parte (contraente) o non si decide un bel niente. Partecipare ad un negozio, in termini giuridici non significa assolutamente niente: o si ha la possibilità di condizionare il contenuto dell’accordo o si è irrilevanti, come sempre. E allora che dire di questa norma? Perché gioire?
Avv. Giorgio Carta
22.10.2010 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota del Dipartimento contenete gli argomenti ed i requisiti di accesso al corso istruttori TAS.
9-12-2010 – Di seguito, in allegato, pubblichiamo la nota unitaria in merito alla mobilità del personale e la richiesta di incontro indirizzato al Capo del Corpo.
COORDINAMENTI VVF E FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA SICUREZZA
Roma, 13 dicembre 2010
Al Prefetto Francesco Paolo TRONCA
Capo Dipartimento del C.N.VV.F.
Alla Dott.ssa Iolanda ROLLI
Ufficio di Gabinetto del Capo
Dipartimento del C.N.VV.F.
Al Dott. Giuseppe CERRONE
Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
OGGETTO: Rilevazione automatica delle presenze.
Negli ultimi giorni si è rilevato uno stato di disagio e di crescente apprensione da parte del personale appartenente al Corpo Nazionale VV.F. circa i criteri di attuazione delle nuove disposizioni relative alla rilevazione automatica delle presenze, soprattutto per l’insorgere di nuovi fogli firma e di criteri diversi attuati dai vari Dirigenti responsabili degli Uffici.
Premesso che la circolare n° 5933/SG 123/1 del 26.11.2010 era relativa al personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno e che non recava indicazioni per il personale del C.N.VV.F. si ritiene che , in attesa della definizione dell’accordo sull’orario di lavoro, del quale si sollecita una urgente definizione, la rilevazione delle presenze del personale VV.F. debba proseguire con le stesse modalità in atto precedentemente.
Si invita, pertanto, codesta Amministrazione a non intraprendere azioni che apportino variazioni sul sistema vigente e, soprattutto, modelli diversificati di rilevazione tra le varie Direzioni ed Aree del Dipartimento.
In attesa di urgente riscontro si porgono distinti saluti.
F.P. CGIL NAZIONALE VVF FED. NAZ. SICUREZZA CISL UIL NAZ. VVF
Michele D’Ambrogio Pompeo Mannone Alessandro Lupo
10.03.2011 – in allegato la nota unitaria di richiesta sia di intervento che per un incontro a seguito delle sentenze sui ricorsi proposti dal personale SAF 2B.