Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
Governo non accoglie pareri Parlamento,
nuovo atto di sgarbo istituzionale
Roma,
10 novembre – “Rigettati molti dei pareri offerti dal Parlamento di
modifica del provvedimento di riforma delle Camere di commercio. Un
ennesimo atto di superbia da parte del governo, e in particolare del
Ministero dello Sviluppo economico che nel corso di questi mesi non ha
ritenuto di incontrarci, che sottende un pesante e pericoloso sgarbo
istituzionale e che, soprattutto, svela il disegno dietro questo
provvedimento: non si tratta di una riforma ma di una vera e propria
contro riforma col solo obiettivo di smantellare il sistema camerale”.
E’ il giudizio duro di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sul provvedimento
delle Camere di commercio varato ieri dal Consiglio dei ministri di
attuazione della riforma Madia
Dal testo del decreto legislativo
di riforma delle Camere di commercio, approvato ieri dal Consiglio dei
ministri in secondo esame preliminare, proseguono Cgil Cisl e Uil di
categoria, “si evince chiaramente come l’intento del governo non sia
quello di riformare e rilanciare il sistema camerale, esigenza da noi
condivisa, ma di dismetterlo. Un provvedimento che, nonostante i pareri
offerti dalle commissioni e dagli enti interessati, si conferma
sbagliato e che non determina alcuna prospettiva positiva non solo per i
lavoratori coinvolti ma per i territori e il bisogno che in questi si
rilanci lo sviluppo e la crescita”.
Quello di Fp Cgil, Cisl Fp e
Uil Fpl è “un giudizio netto e per questo rilanciamo la dura
mobilitazione di tutto il personale delle Camere di commercio perché il
decreto nei suoi prossimi passaggi cambi radicalmente. Il governo deve
tornare sui suoi passi e recepire le proposte che abbiamo fatto, e che
il Parlamento ha accolto, a partire dalle necessarie misure di
salvaguardia dei livelli occupazionali”, concludono.
Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa
Lavoro pubblico e terremoto, Cgil Cisl Uil: “Prima i cittadini”
I sindacati sospendono la manifestazione di piazza del 12 novembre
Roma,
3 novembre 2016 – “Prima i cittadini. In queste ore drammatiche tutti
gli sforzi devono essere diretti a uscire dall’emergenza. I lavoratori
pubblici sono e saranno responsabilmente in prima linea a sostegno delle
popolazioni colpite dal terremoto”. Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa
sospendono la manifestazione di piazza per il rinnovo dei contratti, già
programmata per il 12 novembre, confermando “l’urgenza di investire nel
pubblico per rendere più forte la rete di protezione delle comunità
locali”.
La maratona del lavoro pubblico continua dunque come
“maratona di solidarietà per le persone, le famiglie e le imprese
danneggiate dal sisma”, spiegano Serena Sorrentino, Giovanni Faverin,
Michelangelo Librandi e Nicola Turco, segretari generali della categorie
di Cgil Cisl e Uil. Ma chiariscono: “La priorità di rinnovare i
contratti è resa ancora più evidente dall’emergenza. Apprezziamo lo
sforzo del Governo e registriamo una prima risposta alle mobilitazioni
sindacali, ma le risorse stanziate sono ancora insufficienti per un
contratto che qualifichi la Pubblica amministrazione e valorizzi il
lavoro delle persone. Servono investimenti coraggiosi per rilanciare la
prossimità e la qualità dei servizi pubblici: con più sicurezza, più
supporto, più assistenza, più presa in carico. Ecco perché ci aspettiamo
a breve una convocazione dal Governo. La risposta del Paese passa dalle
persone che lavorano con impegno e motivazione al servizio della
collettività”.
La mobilitazione dei sindacati non si ferma: “Cgil
Cisl e Uil rappresentano due lavoratori pubblici su tre, come
confermato dai dati Aran sulle elezioni Rsu. E rappresentano
l’aspettativa di cambiamento vero nella Pa: più voce ai cittadini nelle
scelte che riguardano i servizi e più valore al lavoro pubblico nel
costruire innovazione, produttività, sostenibilità, adeguatezza nel
sistema di welfare”.
“Siamo con chi si rimbocca le maniche e
mette a disposizione la propria professionalità”, proseguono Sorrentino,
Faverin, Librandi e Turco, “con chi vuole fare ancora di più, con chi
vuole portare nel lavoro pubblico della quotidianità ciò che si impara
nell’emergenza: la collaborazione tra le persone, l’integrazione fra le
capacità e le competenze, la concentrazione sui bisogni dei cittadini,
la possibilità di dare il meglio di se stessi per sé e per gli altri.
Questo è il servizio pubblico che vogliamo costruire con un nuovo
contratto: quello che serve alle persone, che serve al Paese”.
“Per
questa ragione le assemblee sulle ipotesi di piattaforme per i rinnovi
contrattuali vanno avanti. Bisogna cambiare le norme della legge
Brunetta, liberando la contrattazione, cancellando le norme punitive e
dando più risorse alla contrattazione decentrata. Il ministro Madia
aveva assicurato già in luglio una convocazione sull’atto di indirizzo
per l’avvio della contrattazione e sul Testo unico di riforma del lavoro
pubblico subito dopo la pubblicazione della legge di Bilancio. Ci
aspettiamo pertanto nelle prossime ore l’apertura di un confronto
nell’interesse comune di rinnovare i contratti di lavoro per tutti i
dipendenti pubblici”, concludono.
‘Domani a Roma a palazzo Vidoni,
serve soluzione che unifichi e non divida’
Roma,
14 novembre – La Fp Cgil Nazionale sostiene la manifestazione
‘#IdoneiInLotta per #ProrogaGraduatorie’ promossa per domani (martedì 15
novembre) a Roma presso la sede del Ministero della Pa dal Comitato
nazionale XXVII ottobre. In una nota la categoria dei lavoratori dei
servizi pubblici della Cgil afferma che “il tema delle modalità di
reclutamento nella Pa è una delle questioni nodali che dovrà essere
affrontata nella doppia partita che abbiamo di fronte: il varo del Testo
Unico del lavoro pubblico e quello del rinnovo dei contratti collettivi
nazionali di lavoro”.
Per la Fp Cgil, infatti, “è all’interno
dei temi relativi allo sblocco del turn over, alla riforma delle
procedure concorsuali e dei nuovi ingressi nella Pa che devono essere
ricercate soluzioni unificanti e non divisive; soluzioni che evitino la
sterile contrapposizioni fra diritti degli uni contro quelli degli
altri. Tirocinanti, precari, vincitori/idonei sono l’esempio plastico di
una frammentazione che va assolutamente ricomposta e alla quale vanno
offerte soluzioni di prospettiva, cogliendo l’occasione di una
riscrittura complessiva delle regole”.
Inoltre, prosegue la
Funzione Pubblica Cgil, “per dare soluzione a chi ne ha pieno diritto,
perché ci sia un effettivo e totale sblocco del turn over nella Pa,
perché nuovi ingressi nelle pubbliche amministrazione siano metro di
misura dell’investimento strategico del governo in questo segmento
cruciale del mondo del lavoro, serve un impegno preciso in tal senso, un
impegno di tutte le parti in causa. Impegno di fronte al quale la Fp
Cgil non si sottrarrà”.
Allo stesso tempo, però, si legge nella
nota, “serve una misura di emergenza, da approvare subito, che
garantisca la proroga di tutte le graduatorie vigenti e, allo stesso
tempo, garantisca che l’avvio di un confronto che metta al centro la
piaga del precariato nelle pubbliche amministrazioni insieme al tema di
nuovi ingressi da accompagnare allo sblocco del turn over, si in grado
di decidere in maniera concreta”. Per queste ragioni, e con queste
proposte, la Fp Cgil sostiene la manifestazione ‘#IdoneiInLotta per
#ProrogaGraduatorie’ in calendario domani a Roma.
Nota ministeriale n.0371798 datata 11.11.2016 di cui all’oggetto.
15.11.2016 – Rimodulazione dispositivo di soccorso.
15.11.2016 – Roma – Situazione mensa.
La CGIL più volte ha sollecitato l’amministrazione periferica ad un intervento risolutivo in merito alle condizioni della mensa della sede centrale del Comando di Roma, ma le condizioni sono ormai al collasso.
Egregio Ministro,
dagli istituti penitenziari del nostro Paese continuano a giungere
segnali allarmanti sulle precarie
condizioni operative in cui il personale di Polizia Penitenziaria
è costretto a lavorare.
Le gravi carenze di organico costringono i Poliziotti ad
effettuare orari di servizio che vanno ben
oltre quanto previsto dalla normativa contrattuale – stiamo
parlando di 16 ore di lavoro continuativo – e si
riscontrano notevoli difficoltà a fruire del riposo settimanale e
del congedo ordinario. Nei vari turni di
servizio, così come nelle scorte che effettuano le traduzioni dei
detenuti, il personale è ridotto al minimo ed il
ricorso alle prestazioni di lavoro straordinario è talmente alto
che la stessa amministrazione penitenziaria
trova difficoltà nel retribuirlo.
La pianta organica del personale di Polizia Penitenziaria è stata
fissata con Decreto Ministeriale del
2013 in 45325 unità, ma attualmente il personale amministrato
risulta di 37431 unità, con una carenza di
organico di 7894 Poliziotti. Tale
carenza cresce di anno in anno, poiché si perdono circa 1300 poliziotti tra
pensionamenti, personale collocato a riposo per inidoneità al
servizio e personale che transita al ruolo civile,
mentre se ne assumono molti meno.
Se si considera, inoltre, che durante l’anno in corso non ci
saranno assunzioni, poiché gli unici due
concorsi previsti per arruolare personale esterno
all’amministrazione penitenziaria sono sospesi per
irregolarità nello svolgimento della prova di esame, si evince
facilmente la drammaticità della situazione e la
necessità di interventi immediati.
In un quadro del genere non è più tollerabile che nelle sedi
extra moenia si registri addirittura un
esubero di personale di Polizia Penitenziaria, come ammesso
dall’amministrazione negli incontri effettuati
sul tema con le organizzazioni sindacali rappresentative del
comparto, come non è più accettabile che si
continui a tenere personale distaccato presso enti esterni.
Per questo motivo la FP CGIL le chiede di definire al più presto
le dotazioni organiche del personale
di Polizia Penitenziaria di tutte le sedi extra moenia e di
elaborare un progetto di razionalizzazione delle
risorse umane a disposizione che preveda il rientro negli
istituti penitenziari del personale in esubero nelle
altre sedi e di quello distaccato presso enti esterni.
Il segretario nazionale
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte
Roma, 26 luglio – La Cgil, nel confronto di oggi a
Palazzo Vidoni, ha registrato da parte del Governo “un’apertura
dichiarata che andrà verificata sul fronte della reale valorizzazione
del lavoro pubblico e della riqualificazione dei servizi pubblici, così
come sulla necessità di implementare le risorse a disposizione per i
rinnovi parallelamente all’iter della legge di stabilità”. Per
l’organizzazione guidata da Susanna Camusso “c’è disponibilità e
interesse a far proseguire questo confronto, sul tema dei rinnovi e
quindi dell’atto di indirizzo, così come su quello del Testo unico di
riordino del lavoro pubblico, associando allo stesso tempo al tavolo
tecnico, così come proposto dalla ministra Madia, una discussione
politica”.
Per il sindacato, infatti, “il tema è capire come, a
fronte di questa disponibilità e del percorso stabilito, si ridia
titolarità alla contrattazione superando la legge Brunetta e innovando
il sistema contrattuale nel pubblico impiego. Ragioni per le quali
abbiamo chiesto un protocollo di relazioni sindacali, perché partire
dalla chiarezza delle regole aiuta entrambe le parti al tavolo e
garantirebbe l’esigibilità e l’efficacia del confronto negoziale”.
Una richiesta che per il sindacato di corso d’Italia
“corre parallelamente alle rivendicazioni alla base dei rinnovi
contrattuali che, in sintesi, riguardano: la necessità di uno
stanziamento di risorse adeguate nella prossima legge di stabilità, il
bisogno di liberare la contrattazione decentrata e superare tutte le
forme dell’unilateralità da parte della dirigenza, dare soluzione
definitiva al dramma del precariato e costruire, attraverso i contratti,
strumenti di valorizzazione professionale dei dipendenti pubblici”.
“Se il ministro conferma con atti concreti le
disponibilità annunciate – continua la Cgil – su questi punti potremmo
avvicinarci ad un contratto che non solo risponda al diritto delle
lavoratrici e dei lavoratori ad essere sottratti al ricatto della legge
ma che, soprattutto, garantisca l’esigenza dei cittadini di avere
migliori servizi pubblici”.
Infine, conclude la Cgil, “rispetto alle
indiscrezioni emerse sul Testo unico, poiché il ministro ha dichiarato
che non esiste alcuna bozza ufficiale, ci aspettiamo che tutte le
indiscrezioni che circolano siano smentite ufficialmente”.
On.le
Gennaro Migliore
Sottosegretario
alla Giustizia
Dott.
Giovanni Melillo
Capo
di Gabinetto
Dott.
Gioacchino Natoli
Capo
Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria
Dott.ssa
Barbara Fabbrini
Direttore
Generale del personale e della formazione
Ancora
una volta CGIL CISL e UIL pongono all’attenzione di codesta amministrazione la
problematica
dell’assunzione degli idonei all’ultimo concorso pubblico espletato nell’amministrazione
giudiziaria,
il concorso per dirigenti bandito con PDG 10 maggio 2007.
Proprio
in occasione dell’assunzione di personale dalle graduatorie aperte di concorsi
pubblici
svolti presso altre pubbliche amministrazioni, che ancora una volta sta
avvenendo ope legis
per
rinforzare gli organici degli uffici giudiziari, il sindacato confederale sente
il dovere, come già
avvenuto
in passato con le note che si allegano in copia (all 1-3), di segnalare la
opportunità che gli
idonei
al predetto concorso siano inquadrati nei ruoli della dirigenza.
In
una fase di profonda ristrutturazione dell’amministrazione della giustizia,
occorrono in
primis
dirigenti qualificati che governino il cambiamento e questi colleghi ben
possono dare il loro
contributo
in quanto non hanno semplicemente superato un concorso ma hanno anche acquisito
una
esperienza
professionale attraverso anni di onesto e proficuo lavoro svolto nei ruoli
direttivi, in
massima
parte presso gli uffici giudiziari.
La
disponibilità dei posti nell’organico dei dirigenti, nonostante i tagli imposti
dalla recente
normativa
sulla spending
review, la esiguità dei costi dell’inquadramento nei ruoli della dirigenza
(trattasi
di pochissime unità di personale provenienti dalla terza area) e la circostanza
che, di recente,
si è
proceduto alla nomina di dirigenti CISIA attingendo a personale non inquadrato
nei ruoli
dirigenziali
dell’amministrazione ex art. 19 comma 6 D.L.vo 165/2001, ad avviso del
sindacato
confederale
consentono un positiva soluzione della problematica. Per tale motivo, CGIL CISL
e UIL
chiedono
che siano posti in essere gli adempimenti necessari perché, in tempi certi, si
proceda
all’assunzione
degli idonei al concorso di cui in premessa.
FP
CGIL
Amina
D’orazio
CISL
FP
Eugenio
Marra
UIL
PA
Domenico Amoroso
14.11.2016 – Modena – Incontro con il nuovo Comandante.
I continui avvicendamenti dei precedenti dirigenti con variabili permanenze senz’altro non hanno giovato ad un Comando che negli anni scorsi brillava per la sua organizzazione derivante soprattutto da un particolare coinvolgimento dei lavoratori.
Abbiamo registrato la volontà da parte del nuovo dirigente di continuare in un percorso che purtroppo da alcuni anni si è interrotto ed in tal senso abbiamo consegnato alcunidocumenti di denuncia che avevamo già elaborato.
Auspichiamo in prossimi incontri nel corso dei quali vorremmo sollecitare una diversa metodologia dei percorsi di formazione che possano innanzitutto essere concretamente realizzati ma anche migliorare il livello di professionalità dei lavoratori.