Comunicato unitario riunione interlocutoria 8 Novembre

Roma, 9 novembre 2016

Riunione interlocutoria

Riunione interlocutoria del Tavolo nazionale quella che si è
svolta ieri con all’ordine del giorno l’avvio della trattativa sul contratto
integrativo 2017.

La delegazione di parte pubblica, rappresentata dal Direttore
generale, ha presentato ed illustrato sommariamente un documento relativo al
nuovo modello di servizio che sarà sperimentato, a partire dalla fine di
quest’anno, in Friuli Venezia Giulia accompagnando la presentazione con
locuzioni del tipo “il sistema attuale di relazione con l’utenza non è
performante”, “l’Inps sino ad oggi ha operato secondo un modello
operativo legato ad un mondo del lavoro che non è più quello degli anni
Cinquanta del secolo scorso”, “la prossimità territoriale con i soggetti
destinatari delle prestazioni Inps non viene abbandonata, ma si richiederà agli
operatori delle agenzie un set di competenze e di conoscenze di livello più
elevato per rispondere alla complessità crescente della domanda di servizi”.

Avendo presentato il documento per la prima volta alle
organizzazioni sindacali nel corso dell’incontro e non potendo materialmente
entrare nel merito del testo, stante la sua complessità ed i relativi risvolti
sul piano organizzativo e professionale, ci siamo riservati un’analisi più
approfondita dell’elaborato presentato, evidenziando però una serie di
criticità collegate alla realizzazione del nuovo modello di servizio inteso,
secondo la definizione dell’Amministrazione, come modalità di relazione e di
interlocuzione a 360° tra l’Inps ed il cittadino.

La prima criticità sta nella realtà dei numeri, ossia nel
fatto che l’Istituto ha perso negli ultimi anni oltre 4.000 lavoratori senza
che vi sia stato un minimo di turn-over ed a parità di volumi di prestazioni
generate, se la matematica non è un’opinione, i carichi individuali di lavoro
aumentano

nonostante il supporto dell’informatica: la logica
conseguenza è che servono nuove ed ulteriori risorse intese come nuove
assunzioni, investimenti formativi sul capitale umano e sulle infrastrutture
tecnologiche che consentano un dialogo tra procedure informatiche ancora oggi
funzionanti spesso a compartimenti stagno.

Ulteriore elemento di caduta è costituito dalla scarsa
aderenza, ad una prima lettura, del modello di servizio, con il quale ripetiamo
l’Amministrazione chiede un livello di competenze più elevato, rispetto ad una
popolazione professionale che presenta oltre 1/5 dei colleghi addensati sulle
aree professionali A e B: come intende l’Amministrazione operare?

Altra criticità, di metodo, risiede nel fatto che il
documento è stato “confezionato” senza un preventivo confronto con le parti
sociali sulla base di un’elaborazione interna alla tecnostruttura coinvolta: ci
auguriamo che la sperimentazione consenta di recuperare il ritardo e di
correggere, con la partecipazione delle istanze sindacali territoriali a
livello regionale, i punti di caduta che mergeranno in fase applicativa.

In merito al tema all’ordine del giorno, ossia l’avvio della
discussione sul CCNI 2017, abbiamo chiesto che il confronto sul contratto
avvenga su binari distinti rispetto alla realizzazione del nuovo modello di
servizio in quanto riteniamo che il destino della contrattazione integrativa di
Ente debba essere distinto, stante proprio la natura sperimentale del modello
proposto, dalla realizzazione del progetto presentato dall’Amministrazione.

Si è convenuto, pertanto, di aggiornare l’incontro a martedì
15 novembre.

 

FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL
FP/INPS
Paolo SCILINGUO
UIL PA/INPS
Sergio CERVO

 

 

COMUNICATO ESITI RIUNIONE AID – Agenzie industria difesa

Si è
tenuta stamani la riunione convocata dall’Agenzia Industrie Difesa.
La
discussione si è subito indirizzata verso i contenuti della nostra nota
unitaria
di contestazione trasmessa ieri sera al direttore di AID, la quale
sostanzialmente riassumeva – in un quadro di diffusa e preoccupante sofferenza
provocata da una discutibile e spesso unilaterale gestione delle relazioni
sindacali – talune rilevanti questioni rimaste ancora, seppure reiteratamente
segnalate, senza idonee soluzioni e/o risposta.

           
Problematiche che attengono alla
definizione di taluni accordi FUS territoriali – sui quali il direttore ci ha
comunicato di voler andare personalmente a verificare se nella fase di concreta
applicazione differiscono da quanto stabilito con le OO.SS. -, alle
progressioni economiche – che AID nell’occasione ci ha comunicato di voler
rendere accessibili al proprio personale a partire dal prossimo 22 Novembre -,
alle distorte modalità di applicazione del sistema di misurazione e valutazione
della performance individuale imposte ai lavoratori nell’ambito dei colloqui di
verifica previsti dalla direttiva del Ministro della difesa – che saranno
corrette e modificate nei sensi indicati da quest’ultima -, all’informazione
chiesta ed ottenuta circa gli accordi FUS stipulati in sede territoriale e
altro ancora.

           
Ma più in generale, ciò che le
scriventi avevano bisogno di capire sul tema della corretta pratica delle
relazioni sindacali tra le parti, era se ad AID interessava o meno ricomporre
lo strappo generato e riassumere modalità di relazione più rispettose delle
rappresentanze e prerogative sindacali.

           
Pur riservandoci di appurarne la
concreta attendibilità nell’immediato futuro, prendiamo comunque atto con
soddisfazione che, al di là delle informazioni ottenute nella circostanza, la
volontà dichiarata anche nell’occasione dall’ing. Anselmino non è affatto
mutata, e che non c’è alcuna intenzione di interrompere il rapporto fiduciario
a suo tempo instaurato con le scriventi OO.SS., teso sia al recupero della
attività degli enti gestiti da AID che alla piena valorizzazione dei
lavoratori.           
Roma,
9 novembre 2016   

           FP CGIL               CISL FP                          UIL PA

  
Francesco
Quinti        Paolo Bonomo          Sandro Colombi   

Votazioni Fondo Perseo Sirio


Il 21, 22 e
23 novembre si voterà per l’elezione dell’Assemblea dei delegati del Fondo
Perseo Sirio, il fondo di previdenza complementare per le lavoratrici e i
lavoratori del pubblico impiego.

 

L’elezione
dei suoi 30 membri è un momento molto importante per il Fondo e per i
lavoratori. L’Assemblea dei delegati, infatti, è l’organo statutario che si
occuperà della sua gestione.

 

Tra i suoi
compiti più importanti vi sono:

– Elezione
del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale

Approvazione del bilancio

– Eventuale
promozione di azioni di responsabilità e revoca dei componenti del Consiglio di
Amministrazione e del Collegio Sindacale.

La nostra
lista è formata da 60 nomi di lavoratrici e lavoratori in rappresentanza dei
nostri comparti ed è unitaria, porta i simboli di Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl e
Uil Pa.

 

Quando si
vota:
nei giorni 21-22 e 23 Novembre dalle ore 7:00 del giorno 21 alle ore
15:00 del giorno 23 Novembre

 

Chi vota: gli
iscritti all’albo alla data del 21 Ottobre.

 

Come si vota:
esclusivamente per via elettronica.

Ciascun
associato, infatti, riceverà comunicazione su dove e come reperire il proprio
certificato elettorale elettronico per poter votare la lista direttamente
dall’interno della propria area riservata nel sito web di Perseo Sirio.

 

Il voto potrà
essere espresso una sola volta.

 

Iter
riepilogativo:

a) accedere
al sito del fondo www.fondoperseosirio.it

b) scegliere
la funzionalità voto, che troverete nella propria area riservata, accesso al
seggio elettorale EPOLL.

c) Inserire
le credenziali ricevute nel proprio certificato elettorale (CEEI)

d) Esprimere
il proprio voto compilando la scheda elettronica (voto di lista senza
preferenze).

 

Una volta espresso
il proprio voto, il certificato elettorale verrà invalidato e non si potrà più
avere accesso al sistema per il voto.

 

Partecipa anche tu!
Vota la lista unitaria Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl e Uil Pa.
Scegli la serietà, la competenza e la trasparenza!

 

Insieme Più Forti, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa in campo per Fondo Perseo Sirio
comunicato  

 

MIBACT: Nota unitaria su sisma e progressioni economiche

Le
scriventi OO.SS., con riferimento agli Uffici di cui è sta disposta la chiusura
o perché inagibili o perché inseriti nelle cosiddette “zone rosse” chiedono con
urgenza di acquisire le seguenti informazioni:

1.   Se codesta Amministrazione abbia effettuato una
ricognizione sugli Uffici di cui è stata disposta la chiusura;

2.   Quali sono le disposizioni relative al personale
impiegato nei suddetti Uffici, impossibilitati a continuare la normale attività
lavorativa. Al riguardo giungono segnalazione circa la decisione di porre
questi lavoratori in ferie forzate o trasferirli in Uffici situati in altre
città.
Le scriventi OO.SS. sottolineano che il trattamento dei lavoratori non
può prescindere da una valutazione circa l’impedimento ad entrare nei luoghi di
lavoro determinato da ordinanze emanate ai sensi della vigente normativa e
pertanto, per i giorni di assenza dal servizio, gli stessi devono essere
considerati in assenza giustificata. Per quanto riguardo l’impiego dei
lavoratori nella fase di emergenza e nelle more della ripresa ordinaria delle
attività le scriventi esprimono netta contrarietà a qualunque ipotesi di
trasferimento non volontario  ad altro
Ufficio situato in citta diversa da quella ove è situato l’Ufficio di
appartenenza. Questo in considerazione  del
fatto che risultano numerosi lavoratori colpiti direttamente dagli eventi sismici
e della criticità delle condizioni di viabilità esistenti. Per questi
lavoratori si chiede di adottare, di concerto con gli Enti pubblici situati nei
territori interessati, un provvedimento di distacco provvisorio presso gli
stessi nonché ad un impiego finalizzato al supporto delle operazioni di messa
in sicurezza del patrimonio culturale.

3.   Nel contesto di emergenza sopra descritto risulta
inoltre un oggettivo impedimento all’accesso alle procedure per gli sviluppi
economici all’interno delle aree per assenza di strumenti a disposizione degli
uffici. Le scriventi ritengono prioritario affrontare e risolvere queste
situazioni, che non riguardano solo le zone colpite da sisma, ma tutti gli
Uffici carenti di strumentazione utile ad attivare le procedure on line di
inserimento delle domande. Riteniamo che poiché l’unica possibilità esperibile
è l’inserimento mediante pc, è necessario quantificare il numero dei dipendenti
impossibilitati ad accedere al sistema per mancanza dello strumento idoneo e
individuare una soluzione praticabile. Circa le modalità di attuazione, una
volta quantificato il numero degli effettivi soggetti interessati (magari a
cura dei segretariati che possono coordinare un intervento su questa
problematica), si può provvedere mediante inserimento cartaceo debitamente
protocollato.

 

 

 

 

 

 

 

Con
l’occasione vi alleghiamo una scheda contenente le richieste più ricorrenti da
parte dei lavoratori, in merito alla corretta interpretazione dei titoli da
inserire e delle situazioni particolari di difficoltà di gestione del sistema.

 

Auspicando
che le problematiche indicate possano trovare una rapida e utile definizione
nell’arco di tempo della proroga prevista dalla circolare emanata dai vostri
uffici, restiamo in attesa di urgenti formali chiarimenti riservandosi la
possibilità di richiedere un eventuale incontro.

 

   FP CGIL                   CISL FP                     UILPA

Claudio
Meloni     Daniela
Volpato       Enzo Feliciani

           

Carceri: Fp Cgil aderisce alla IV Marcia per l'Amnistia

“Servono investimenti adeguati per riforma esecuzione penale”

Roma,
4 novembre – La Funzione Pubblica Cgil Nazionale aderisce alla Marcia
per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà, indetta dal Partito Radicale in occasione del Giubileo dei Carcerati. La marcia, arrivata alla sua
quarta edizione, si terrà domenica 6 novembre con un concentramento alle
9.30 di fronte al carcere romano di Regina Coeli
, dal quale partirà il
corteo che terminerà il suo percorso in Piazza San Pietro. 

È
necessario, afferma la Fp Cgil Nazionale, “partecipare e denunciare il
permanere di gravi carenze e pessime condizioni di vita delle nostre
carceri. L’articolo 27 della Costituzione rischia davvero di non essere
attuato nel mandato a realizzare la funzione di recupero del reo. Il
governo, però, – prosegue – deve sapere che non si avvia alcuna profonda
riforma dell’esecuzione penale, a partire dal sistema carcerario, senza
investimenti nel reclutamento di nuovo personale, senza rinnovo dei
contratti di lavoro, senza adeguati investimenti in formazione e
aggiornamento continuo di poliziotti penitenziari, assistenti sociali ed
educatori”.

Per la categoria dei lavoratori dei servizi
pubblici della Cgil, “ogni buona intenzione riformatrice è destinata al
fallimento, insomma, se oltre ad interventi su strutture che versano in
uno stato di forte degrado, non si pone al centro il lavoro pubblico,
tutto il lavoro pubblico. Il carcere deve essere davvero l’ultima scelta
possibile spostando l’esecuzione penale, verso le pene e le misure
alternative e riportando stabilmente così il nostro paese negli standard
europei”. Per questa ragione, conclude la Funzione Pubblica Cgil,
“domenica 6 novembre saremo in piazza e parteciperemo alla Marcia per
l’Amnistia per rivendicare ancora una volta il nostro impegno per far sì
che venga riportato un livello di umanità all’interno delle strutture
penitenziarie per i detenuti e per tutte le operatrici e tutti gli
operatori che ogni giorno vi lavorano”.  

Nota unitaria – Richiesta di formalizzazione della proposta economica

   
Roma, 7 novembre 2016

Ad Antonio Ronza
Direttore Risorse Agenzia del demanio

Oggetto: Richiesta
di formalizzazione della proposta economica complessiva per il rinnovo del
CCNL.

Le scriventi,
chiedono di acquisire la
proposta economica dell’Agenzia del Demanio a supporto della trattativa in
merito al rinnovo del CCNL.

L’ufficializzazione
della proposta economica è condizione imprescindibile per affrontare, con i
necessari strumenti, lo svolgimento del confronto.

L’eventuale
intesa di massima in merito alle risorse economiche complessive è elemento
necessario anche per avviare la discussione sugli istituti normativi e sui
costi ad essi correlati.

Considerato
l’approssimarsi del prossimo incontro di trattativa si chiede un cortese
urgente riscontro.

Porgiamo
cordiali saluti.

FP
CGIL      CISL FP       UIL PA
Boldorini      Bonomo      Colombi 

Nota unitaria ad AID – Agenzie industria difesa

Roma,
8 Novembre 2016

Al
Direttore dell’A.I.D.

Ing.
Gian Carlo Anselmino

Al
Sottosegretario di Stato alla Difesa

On.le
Domenico Rossi

Al
Gabinetto del Ministro della Difesa

R
o m a

Egregio
Direttore,

La
raggiungiamo per evidenziarLe
la discutibile, unilaterale e insostenibile modalità di gestione
delle relazioni sindacali da parte di codesta Agenzia.
A
fronte di una disponibilità chiara e trasparente manifestata sin da
subito dalle scriventi OO.SS. nazionali all’Agenzia
nell’instaurazione di un rapporto di reciproca collaborazione teso
al recupero delle attività degli enti gestiti da AID e alla
valorizzazione del personale dipendente, dobbiamo purtroppo
registrare con nostro profondo rammarico un atteggiamento
dell’Agenzia tutt’altro che trasparente.

Giungono
ormai quotidianamente, infatti, notizie relative a definizioni di
accordi territoriali svincolati da qualsiasi logica di rispettoso
confronto tra le parti, senza peraltro conoscere quale iter comune di
riferimento e quale grado di informazione sia stata fornita alle
strutture sindacali territoriali e nazionali.

Tematiche
che preoccupano, come l’avvio delle procedure per le progressioni
economiche definite a suo tempo nell’ambito dell’accordo FUA 2016 di
cui ad oggi, contrariamente al MD, ancora non si ha alcuna notizia –
anche per quei lavoratori che operano tuttora in AID, pur essendo
ancora in carico al Ministero della difesa, che non risultano
distaccati e non hanno ancora una posizione giuridica ben definita -,
o relative alla distribuzione delle risorse economiche non possono
non avere fattori comuni per ogni stabilimento.

Scopriamo,
invece, che in alcuni enti dell’Agenzia il salario viene
sostanzialmente distribuito a pioggia, e la stessa applicazione del
sistema di misurazione e valutazione della performance individuale –
peraltro imposto da AID con modalità inspiegabilmente diverse da
quelle contenute nella direttiva a firma del Ministro – per qualcuno
è riconosciuta sempre ai massimi livelli, mentre per altri no,
vincolata come ci risulta all’osservanza di specifici e forse anche
discrezionali parametri di rilevazione della singola prestazione
lavorativa che in nessun caso abbiamo mai registrato negli enti e
stabilimenti del Ministero della difesa.

Per
non parlare, poi, di situazioni che siamo riusciti ad intercettare
prima che diventassero ufficiali, relative a trasferimenti di
personale da un ente all’altro da finanziare, almeno nelle
intenzioni palesate da codesta Agenzia, con i soldi dei lavoratori,
ovvero per sottacere anche degli aspetti afferenti l’inadeguata
osservanza delle norme antinfortunistiche più volte invano
denunciata dalle scriventi OO.SS., che riteniamo stia ormai
diventando uno dei principali punti di sofferenza della gestione di
codesta agenzia.

E,
si badi bene, a poco valgono le generiche e tardive convocazioni
fatte pervenire da codesta Agenzia che, peraltro, diversamente da
quanto sostenuto, le scriventi non hanno mai inteso formalmente
richiedere, se non per confermare una volta ancora di più la
confusione che regna ormai sovrana in agenzia.

Senza
un reale, preventivo e consapevole coinvolgimento delle
rappresentanze sindacali da parte dell’Agenzia, senza l’avvio di un
percorso di partecipazione dei lavoratori ai processi decisionali
dell’agenzia, senza una adeguata e puntuale informazione, ovvero una
puntuale omogenea e corretta attuazione delle norme contrattuali
vigenti – che vale per tutti i dipendenti della Difesa, Agenzia
compresa – possiamo solo presumere che l’agenzia rischi seriamente
di sprofondare in un vortice caotico e foriero di vertenze e
contenziosi difficilmente contrastabili.

Auspichiamo
che l’incontro fissato per domani mattina possa rivelarsi utile a
ricomporre l’incresciosa situazione venutasi a creare, anche per
riassumere modalità relazionali più consone all’importanza degli
enti e del personale rappresentato in agenzia.

Ma
se così non dovesse essere, ovvero se domani al termine della
riunione le risposte ottenute dalle scriventi OO.SS. saranno per lo
più ritenute insoddisfacenti, sappia fin d’ora che la nostra
risposta sarà adeguata.

Cordiali
saluti

       FP
CGIL               CISL FP                UIL PA

Francesco
Quinti      Paolo Bonomo      Sandro
Colombi

NEWS

Fp Cgil Medici al Senato: garantire i giusti rimborsi a tutti i medici ex specializzandi 1978/2006

 

Comunicato stampa Fp Cgil Medici

Roma
8 novembre – Oggi in audizione al Senato presso la 7 Commissione
Istruzione in merito al DDL 2400 (ex specializzandi) la Fp Cgil Medici
ha presentato una nota con la quale si condivide l’obbiettivo di
garantire a tutti i medici ex specializzandi (1978/2016) il dovuto
risarcimento.

La Fp Cgil Medici è stata già promotrice di ricorsi
con esito positivo per il riconoscimento della corresponsione di borse
di studio ai medici specializzandi ammessi alle scuole di
specializzazione, senza che fossero remunerati in seguito alla normativa
europea.

Così come nel 2011 si è battuta contro la norma che si
voleva introdurre nel DDL Stabilità per tagliare la prescrizione, e
quindi il diritto al risarcimento per migliaia di medici ex
specializzandi.

Ritiene pertanto giusto, con coerenza, che questa
annosa vicenda sia chiusa una volta per tutte con una legge che, in
modo equo, consenta i giusti riconoscimenti economici a tutti i medici
che sono stati ammessi alle scuole di specializzazione dal 1978 e
specializzati negli anni dal 1982 al 1992, con l’estensione dei benefici
normativi ai medici specializzandi ammessi alle scuole di
specializzazione universitarie negli anni dal 1993 al 2006.

Approva
pertanto gli obiettivi del DDL 2400 e si batterà in tutte le sedi
politiche, legislative e giudiziarie per garantire a tutti i medici ex
specializzandi il dovuto risarcimento.

In allegato il testo consegnato oggi in audizione

 

Pa: Fp Cgil, centinaia di ricorsi contro scioglimento forestale

Martedì 8 novembre a Roma presentazione della vertenza legale

Roma,
7 novembre – “Il provvedimento della riforma Madia, insieme ai suoi
decreti applicativi, che cancella e militarizza il Corpo forestale dello
Stato è illegittimo e va bloccato”. Con questa consapevolezza la Fp
Cgil Nazionale continua la sua vertenza contro lo scioglimento della
forestale e la caratterizza sul piano legale attraverso “centinaia di
ricorsi, raccolti in questi mesi, che mirano ad ottenere l’illegittimità
del provvedimento”. Sarà questo il tema al centro dell’Assemblea
nazionale dei delegati e iscritti della Funzione Pubblica Cgil Nazionale
del Corpo forestale dello Stato in programma martedì 8 novembre a Roma
alle ore 10 presso la sala Virgilio del Dipartimento dell’Ispettorato
centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei
prodotti agroalimentari in via Quintino Sella 42.

Nel corso
dell’Assemblea, che passerà in rassegna anche l’iter che ha condotto al
provvedimento che mira a sciogliere la Forestale, verranno presentati in
dettaglio “le centinaia di ricorsi raccolti dalla Fp Cgil Nazionale che
puntano non solo alla sospensiva dei provvedimenti ma che ne dichiarino
anche l’incostituzionalità”. All’iniziativa dell’8 novembre saranno
presenti, tra gli altri, la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, il responsabile Legalità e Sicurezza della Cgil Nazionale, Luciano Silvestri, il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, e gli avvocati Emanuela Mazzola e Vittorio Angiolini.

Per
poter partecipare all’iniziativa è necessario accreditarsi inviando
entro lunedì una mail con nominativo e testata all’indirizzo: saccoia@fpcgil.it 

Centri per l'impiego al tracollo, Cgil Cisl Uil: a rischio i servizi già dal 2017


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Lunedì 7 novembre lavoratori in presidio al Ministero del Lavoro 

Roma, 4 novembre 2016 – Lavoratori dei Centri
per l’impiego mobilitati, il 7 novembre prossimo a Roma, con Fp-Cgil
Cisl-Fp Uil-Fpl per difendere posti di lavoro e servizi all’occupazione.
“A quasi 2 anni dalla riforma delle Province e ad oltre un anno
dall’approvazione dei decreti di riordino degli istituti del mercato del
lavoro, i Centri per l’Impiego sono al tracollo”, denunciano le
federazioni del pubblico di Cgil Cisl e Uil. “Mentre il sovrapporsi di
norme nazionali e regionali ha creato un quadro estremamente
differenziato regione, per regione, che ha reso incerto il futuro dei
centri per l’impiego e mette a rischio i servizi, già a partire da
gennaio”.
“Tra poco più di un mese, infatti, se non interverrà un
provvedimento normativo verrà meno la possibilità, da parte del
Ministero del Lavoro, di contribuire alle spese di funzionamento dei
CPI, come anche la possibilità per Province e Città metropolitane di
prorogare e stabilizzare i contratti del personale precario in
servizio”.

Per Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl “Non è possibile attendere
oltre”. Per assicurare ai cittadini i servizi per l’impiego e ai
lavoratori garanzie occupazionali e un futuro meno incerto, le
organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato d’agitazione del
personale, hanno chiesto al Ministro del Lavoro un incontro e, per lunedì
7 novembre alle ore 14.00, hanno indetto un presidio nazionale, davanti
alla sede del Ministero del lavoro (Via Vittorio Veneto, 56 – Roma),
aperto alla stampa.

 
 
 

Fp Cgil, mille ricorsi a Tar contro militarizzazione forestale


Si intensifica vertenza contro decreto Madia, provvedimento illegittimo e da bloccare 

Roma,
08 novembre – Sono circa mille i ricorsi legali presentati a tutt’oggi
da altrettanti singoli componenti del Corpo forestale dello Stato
gestiti dalla Fp Cgil contro il processo di imposta militarizzazione
della Forestale e dei suoi operatori, poiché “il provvedimento contenuto
nella riforma Madia, insieme ai suoi decreti applicativi, che cancella
il Corpo e lo militarizza forzatamente è illegittimo e va bloccato, sia
sul piano sindacale che su quello legale”. La vertenza della Funzione
Pubblica Cgil a difesa della specificità del Corpo forestale e contro i
provvedimenti emessi in conseguenza della riforma Madia continua e apre
anche un fronte giudiziario. Oggi, nel corso di un’affollatissima
assemblea nazionale indetta dalla Fp Cgil a Roma, si è dato
ufficialmente il via alla seconda fase della mobilitazione: la vertenza
legale. Partirà a breve con la presentazione al/ai Tar dei circa mille
ricorsi raccolti fino ad oggi dalla Funzione Pubblica Cgil contro lo
scioglimento e la militarizzazione del Corpo e, nello specifico, contro i
diversi provvedimenti che ne danno attuazione. 
“Parte
così la nostra battaglia legale, oltre che sindacale”, afferma la Fp
Cgil Nazionale che spiega: “Con la vertenza legale, con la mole di
ricorsi raccolti che smentiscono clamorosamente le affermazioni di
governo e vertici dei Carabinieri sul consenso della generalità dei
forestali alla loro militarizzazione forzata, vogliamo tutelare tutte le
donne e gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, ma anche porre in
discussione lo stesso apparato normativo, costruito per militarizzare
l’unica forza di polizia civile ambientale del nostro paese qualificata e
capace di contrastare con grande efficacia i crimini ambientali e
alimentari. Scelta che mette a repentaglio un servizio fondamentale reso
a tutela della sicurezza del territorio e dei cittadini”. Per la
categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, “la
militarizzazione del Corpo Forestale va fermata e ridiscussa, anche
sulla base della proposta da noi a suo tempo avanzata: è un atto
illegittimo che, sulla scia del riordino istituzionale e della
razionalizzazione delle spese dello Stato, costringe sette mila tra
donne e uomini a perdere il loro status civile e tutti i diritti
sindacali, così come i cittadini a vedere disperso un patrimonio di
competenze e di alta professionalità che garantisce la loro sicurezza
ambientale e agroalimentare e la difesa dall’avanzata delle ecomafie”.
Un
doppio canale, quindi, quello sindacale e quello legale.
“Intensificheremo la nostra battaglia sindacale – precisa la Funzione
Pubblica Cgil – mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per
sostenere con più forza la vertenza legale e arrivare al nostro
obiettivo: il mantenimento e la tutela nel Paese di un Corpo
specializzato di grande competenza, l’unica polizia ambientale realmente
qualificata del nostro paese. Siamo pronti in qualsiasi momento a
discutere approfonditamente di questo tema con il Governo, il quale, nel
frattempo, dimostrerebbe ampia saggezza politica nel prorogare le
scadenze indicate nei decreti. Da tempo abbiamo elaborato e consegnato,
anche alle Commissioni parlamentari, un nostro progetto di
riorganizzazione, razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse
disponibili che mira a superare le duplicazioni nei servizi resi anche
dalle altre forze di polizia a competenza generale, per valorizzare il
lavoro degli operatori del Corpo forestale e – conclude – migliorare i
servizi garantendo la sicurezza dell’ambiente e della salute di tutti i
cittadini”. 

Informativa ai lavoratori Croce Rossa italiana

8 novembre 2016

Vi informiamo che, come si evince dalla comunicazione allegata apparsa
sul sito della Esacri
(http://www.entecri.it/Comunicazione-pagamento-TFR-TFS-07-11-2016), sono
stati messi in pagamento i tfr e tfs con valuta 9/11/16.

Vi preghiamo di farci pervenire eventuali errori o problemi riscontrati
con il pagamento.
La prossima settimana vi sarà una ulteriore riunione nella quale siamo
fiduciosi di sciogliere finalmente ogni dubbio relativamente al
pagamento del contenzioso da lavoro dipendente, dopo il parere positivo
della Avvocatura dello Stato che dà ragione alla diffida e messa in mora
di FPCGIL, CISL FP e Uilpa.
Ci risulta inoltre che a breve verrà
corrisposto anche l’incentivo 2015.
Sulla questione portale mobilità come sapete abbiamo scritto
unitariamente alla Ministra Madia e siamo ancora in attesa di convocazione.
 
Vi terremo comunque informati sugli sviluppi.

 

 Nicoletta Grieco

 FPCGIL Nazionale

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