AGENZIA DELLE ENTRATE
SIGLATI IL FUA 2014 ED IL SECONDO ACCONTO 2015
Al termine di una lunga maratona negoziale, in data odierna FP CGIL – CISL FP – UIL PA e
Confsal/Salfi, hanno sottoscritto con
l’Agenzia delle Entrate i primi due accordi oggetto della vertenza unitaria.
FONDO 2014. E’ stata raggiunta un’intesa sulla ripartizione
definitiva del Fondo. L’ipotesi di
accordo dovrà ora essere certificata del Dipartimento della Funzione Pubblica e
dal Ministero dell’Economia e delle finanze. Al termine dell’iter di controllo,
l’accordo sarà firmato in via definitiva e,
di conseguenza, l’Agenzia procederà al pagamento delle relative
competenze ai lavoratori.
FONDO 2015. L’altro accordo prevede il pagamento di un secondo
acconto, per un importo complessivo di circa 35 milioni di euro, che l’Agenzia
erogherà nel mese di gennaio 2017.
Il confronto negoziale proseguirà il prossimo lunedì 7 novembre per definire un acconto relativo
al Fondo 2016 ed i criteri delle progressioni economiche.
Come di consueto ci
presenteremo al tavolo con spirito costruttivo e con l’obiettivo di chiudere
anche queste due importanti intese.
Nel frattempo, non
sottacendo l’importanza del risultato raggiunto oggi, invitiamo le nostre
strutture a mantenere alta l’attenzione dei lavoratori sugli altri temi della
vertenza unitaria.
Roma 3 novembre 2016
FP CGIL CISL FP UILPA SALFI
Boldorini Silveri
Cavallaro Callipo
Di Leo Sempreboni
Sparacino
Criteri di ripartizione del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività dell’anno 2014
e Acconto sul compenso accessorio per l’anno 2015.
L’incontro, tenuto alla
presenza del Direttore Generale del Personale, Dott. Buffa, si è focalizzato
su: stabilizzazione, distacchi, piante organiche.
1) la procedura di
stabilizzazione si può dire in via di conclusione: con le nuove piante
organiche, verranno istituiti in ogni sede, tra gli altri, i posti per gli
informatici in ragione delle nuove esigenze legate alla informatizzazione dei
servizi. Ciò consentirà agli informatici in distacco di essere stabilizzati
presso le strutture nelle quali stanno prestando servizio. Nonostante la
rigidità riscontrata nell’amministrazione rispetto a quei dipendenti che
avevano interrotto il distacco a domanda ovvero d’ufficio (cd sub distacco) e,
per tale motivo, inizialmente esclusi dalla stabilizzazione, al netto dei
riesami richiesti da CGIL CISL e UIL il numero di coloro che non possono essere
stabilizzati nella sede di distacco è sceso da circa 160 a poco più di 50. Di
questi una decina sono distacchi fuori regione (distacchi disposti dal DAP):
per sette di loro è prevista la possibilità di scegliere tra alcune sedi nella
regione di distacco mentre per i tre che non hanno il posto nella regione di
distacco o in quelle vicine è previsto un supplemento di procedimento per
valutare gli sviluppi. Ai rimanenti colleghi, i cui distacchi sono di ambito
territoriale (distacchi disposti dal PRAP) verrà egualmente chiesto di
scegliere tra sedi della regione di appartenenza.
2) riguardo ai distacchi in
atto, al di fuori quindi della procedura di stabilizzazione, il cui numero
complessivo ammonta a poco più di 150 e per i quali la Direzione del personale
e delle risorse a maggio aveva disposto l’immediato rientro in sede, CGIL CISL
e UIL hanno chiesto di procedere al trasferimento per coloro il cui distacco è
motivato ai sensi della L. 104/92 e alle assegnazioni ex art. 42 bis, valutando
successivamente caso per caso le esigenze di quanti rimangono in posizione di
assegnazione temporanea per gravi e documentati motivi. Il Direttore Generale
ha convenuto sulla possibilità di effettuare i trasferimenti ex L. 104 e
garantire quanto più possibile le applicazioni ex art. 42 bis. Con riferimento
ai restanti casi di personale in distacco ai sensi dell’art.14 dell’accordo
nazionale sulla mobilità del personale del comparto ministeri, effettuate la
valutazione di ciascun caso, ha affermato la volontà di applicare un
“principio di rotazione”: al termine dei complessivi 8 mesi di
distacco, previsti dal vigente accordo sulla mobilità, il personale rientrerà
presso la sede di appartenenza per consentire anche ad altri colleghi la
possibilità di fruire di mobilità temporanea (distacco) ex art. 14 dell’accordo
sulla mobilità. Il rientro in sede non preclude la possibilità di presentare
una nuova istanza di mobilità temporanea ai sensi dell’art. 14 dell’accordo
citato.
3) con riferimento alle piante
organiche il Direttore Generale ha annunciato che si sta concludendo l’iter di
approvazione della dotazione organica nazionale del personale del Comparto
Ministeri. Come richiesto fortemente da CGIL CISL e UIL la Direzione generale
del personale e delle risorse invierà ai Provveditori i contingenti previsti
per ciascuna
regione e la proposta di
assegnazione delle figure professionali nelle diverse sedi di servizio,
invitando gli stessi Provveditori ad avviare un tavolo di confronto con le
OO.SS. finalizzato a confermare o ad individuare eventuali modifiche rispetto
alla proposta elaborata dalla Direzione del Personale nei limiti numerici del
contingente assegnato. CGIL CISL e UIL hanno posto il problema dell’eventuale
esubero di personale che potrebbe verificarsi nelle sedi di servizio in
conseguenza della determinazione delle nuove piante organiche. Sul punto il
Direttore Generale ha affermato che gli eventuali esuberi saranno mantenuti in
ciascuna sede sino al riassorbimento per effetto dei pensionamenti. Il
direttore generale ha anche annunciato che con l’approvazione della dotazione
organica nazionale, grazie al turn over, sarà possibile procedere ad un
limitato numero di assunzioni mediante lo scorrimento delle graduatorie ancora
vigenti. Tali assunzioni saranno precedute da un interpello nazionale di
mobilità, anche se per un numero limitato di sedi, di posti e di figure
professionali.
CGIL CISL e UIL hanno ribadito
la necessità di attuare pienamente l’accordo sulla mobilità sottoscritto nel
2009 attraverso la pubblicazione periodica degli interpelli per tutte le figure
professionali.
CGIL CISL e UIL hanno invitato
nuovamente l’amministrazione a rivalutare con maggiore attenzione le richieste
di transito nei ruoli dell’amministrazione giudiziaria, con particolare
riferimento ai vincitori dell’ultimo interpello di mobilità verso il DOG,
alcuni dei quali, come è noto, a differenza di altri, sono stati autorizzati al
passaggio.
CGIL CISL e UIL, con
riferimento al transito nei ruoli dell’amministrazione per la Giustizia
minorile e di comunità, hanno invitato la direzione generale del personale a
risolvere le difficoltà insorte nel dare esecuzione ai provvedimenti di
inquadramento già adottati.
CGIL CISL e UIL hanno
riproposto all’attenzione dell’amministrazione la situazione dei lavoratori
perdenti sede in conseguenza di accorpamenti, fusioni ovvero di calamità
naturali. Tale personale non può essere discriminato nell’assegnazione della
nuova sede e, nei limiti del possibile, merita di essere agevolato anche ai
fini di una mobilità in uscita dall’amministrazione.
Purtroppo rimane aperta la
questione del soprannumero del personale della polizia penitenziaria transitato
nei ruoli del comparto ministeri per ragioni di salute, nonostante le
rassicurazione più volte fornite dalla direzione generale del personale e delle
risorse.
Roma, 4 novembre 2016
FPCGIL CISLFP UILPA
Lina Lamonica Eugenio Marra Domenico Amoroso
04.11.2016 – Sisma Italia centrale – Comunicato stampa FP CGIL.
Terremoto: Fp Cgil, da Vigili del fuoco massimo impegno, ora risorse
“Da Governo risorse aggiuntive per garantire efficacia e sicurezza degli operatori nel territorio del sisma”
Roma,
3 novembre – “Dai vigili del fuoco il massimo dell’impegno nelle zone
colpite dal sisma ma ora c’è bisogno che il governo metta risorse”. Lo
afferma Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale della Funzione
Pubblica Cgil, che aggiunge: “Le scosse di terremoto, che stanno
sconvolgendo l’Italia centrale dal 24 agosto scorso, mettono a dura
prova tutto il sistema di Protezione Civile ed in particolare il Corpo
nazionale dei vigili del Fuoco”.
La
drammaticità della tragedia, continua il dirigente sindacale, “impone
la presenza costante di Vigili del Fuoco e il massimo delle loro energie
per dare il proprio contributo per assicurare alla cittadinanza
l’assistenza necessaria, con tutti i mezzi e le risorse a disposizione.
Tutte le lavoratrici e i lavoratori del Corpo – prosegue Chiaramonte –
stanno affrontando la situazione con grande spirito collaborativo e di
sacrificio, dedicando tutto il loro impegno e la loro professionalità
per fronteggiare questo evento che, come non è mai avvenuto in
precedenza, continua a colpire con cadenza giornaliera quelle zone già
abbondantemente provate da mesi di continue scosse.
A loro tutto il
nostro plauso e ringraziamento per la grande professionalità e
disponibilità che tutti stanno profondendo in questo tragico momento”.
“Tutto
questo non basta. Occorrono risorse aggiuntive per garantire alle
operatrici e agli operatori della sicurezza l’efficienza e l’efficacia
che una tale situazione richiede”, aggiunge il segretario della Fp Cgil
Nazionale. “Per questo chiediamo al Governo che si impegni ad accelerare
il più possibile l’adozione di tutti quei provvedimenti per consentire a
tutto il personale impegnato in questa dura prova di operare in
sicurezza e nel rispetto delle prerogative contrattuali, da nuove
risorse umane a economiche, dai mezzi alle attrezzature e, nel contempo,
riteniamo non più rinviabile un impegno preciso per il rinnovo del
contratto di lavoro per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco con gli
adeguati riconoscimenti economici da tempo richiesti”, conclude
Chiaramonte.
Signor Ministro, in data 30 settembre u.s., abbiamo avuto l’incontro con il Direttore Generale della prevenzione sanitaria, Dr. Raniero Guerra che aveva per oggetto una problematica su cui da lungo tempo abbiamo sollecitato una opportuna soluzione.
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Due vicende squalificanti:
una task force che non può operare sull’emergenza terremoto e la
kafkiana vicenda delle
progressioni economiche.
Abbiamo letto, con un
certo stupore, l’intervista rilasciata dal Segretario Generale del Ministero al
quotidiano
il Messaggero, nella
quale l’arch. Recchia esclude l’impiego dei cosiddetti caschi blu della cultura
nelle fasi
di emergenza post
terremoto. In sostanza, secondo il Segretario Generale, il ruolo di questa task
force non
può essere esportato
nelle emergenze nostrane in quanto nel nostro caso, poiché il pericolo per il
patrimonio
culturale non viene
generato dalle guerre, ma da fenomeni naturali, si modifica il contesto
organizzativo di
riferimento, ovvero sul
piano internazionale si ha a che fare con strutture con molte criticità
organizzative
mentre all’interno del
nostro paese i rapporti sono con strutture “straordinariamente” organizzate.
Per dire la
verità di questa
spiegazione abbiamo compreso molto poco, anche alla luce delle polemiche sorte
negli
ultimi giorni sull’inefficacia,
vera o presunta, dimostrata rispetto alla necessità di mettere in sicurezza il
patrimonio culturale
danneggiato o distrutto dal susseguirsi delle scosse sismiche. Senza volere
entrare nel
merito di queste
polemiche noi esprimiamo grandi perplessità: ci siamo andati a riguardare il
decreto che
istituisce questa task
force e, tra i suoi compiti principali, vediamo elencati tutti quelli invocati
a gran voce in
questi
giorni sui media. Le riportiamo:
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Nota ministeriale GDAP-0362589 del 04.11.2016 relativa a quanto in oggetto indicato.
Nota ministeriale GDAP-0361591 del 3.11.2016 relativa a quanto
in oggetto indicato
04.11.2016 – Pubblicazione del decreto di approvazione della graduatoria per la successiva ammissione al corso di formazione professionale, unitamente alla circolare per la scelta della sede, del concorso a n. 482 posti di capo squadra del CNVVF, decorrenza 1.1.2014.
E’ stata sottoscritta la preintesa valida a costituire
l’ipotesi di rinnovo del CCNL 2015/17
per le lavoratrici ed i lavoratori del CONI e delle
Federazioni Sportive Nazionali.
La preintesa, oltre all’aumento retributivo -75 euro medi
mensili a regime sul tabellare e
17 euro disponibili sul salario accessorio – prevede
alcuni significativi avanzamenti sia sul
fronte delle relazioni sindacali, sia sulla trasparenza
collegabile ai percorsi di carriera.
Tuttavia come FP CGIL nazionale, pur avendo sottoscritto
la preintesa in oggetto, si è
ritenuto necessario chiedere il cambiamento di qualche
articolo, tramite una nota a
verbale, ritenendo la citazione di talune norme – in tema
di licenziabilità e di rapporto di
lavoro – da rivedere e sicuramente controverse.
Vi inoltriamo quindi un volantino redatto unitariamente
con CISL FP e UIL PA che
descrive sinteticamente gli elementi fondamentali
dell’intesa e lo schema degli aumenti
tabellari.
Appena in possesso dell’ipotesi di CCNL nella sua
interezza, ovvero dell’intesa
organicamente inserita nell’articolato completo, vi
invieremo il tutto, comprensivo, per
quanto ci riguarda della nota a verbale già accennata.
Roma, 4 Novembre 2016
p. la Segreteria Fp Cgil Nazionale
Salvatore Chiaramonte
p. le Funzioni
Centrali Fp Cgil Nazionale
Daniele Nola
L’incontro svoltosi
gioved1 27 ottobre tra la delegazione aziendale dell’Agenzia del
Demanio e le
organizzazioni sindacali ha portato alla sottoscrizione dell’accordo rivolto
all’erogazione del 5%
rimanente, a saldo anno 2014, delle
somme sostitutive di cui
all’art.
3 comma 165, L. 350/2003. Tali somme saranno corrisposte con le competenze
di Novembre 2016.
Durante
l’incontro si sono inoltre affrontati i seguenti temi:
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AGGIORNAMENTO
3.11.2016
Cgil Cisl Uil, sospesa manifestazione su contratto, con terremoto prima i cittadini
____________________________________________________________
Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa
Il 12 novembre a Roma la maratona del lavoro pubblico
Roma,
15 ottobre 2016 – “Basta prendere in giro i lavoratori pubblici. Nella
legge di stabilità le risorse per i rinnovi sono del tutto
insufficienti. Daremo battaglia per un contratto vero e innovativo”.
Questo il commento di Serena Sorrentino, Giovanni Faverin, Giovanni
Torluccio e Nicola Turco – segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
e Uil-Pa – dopo che il Consiglio dei Ministri ha reso note le poste
della legge di stabilità per il rinnovo dei contratti del pubblico
impiego.
“Il Governo promette e non mantiene. Aveva parlato dei
300 milioni come di una ‘cifra simbolica’, ora siamo arrivati a una ‘del
tutto insufficiente’. E nel frattempo nessun tavolo di confronto e
nessun progetto per professionalità, produttività, innovazione dei
servizi”, rincarano i segretari di categoria di Cgil Cisl Uil. “Il
premier Renzi ha fatto un’altra scelta sbagliata e miope che smentisce
tutte le buone intenzioni e le false promesse di questi mesi. Il
contratto è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici che
aspettano da 7 anni. Ed è anche l’unico strumento per dare alle persone
servizi di qualità, più avanzati, più vicini ai bisogni. Questo chiedono
i lavoratori pubblici per il proprio lavoro e per le comunità, ma
evidentemente al governo non interessa”.
“La nostra è una
battaglia di dignità” proseguono i segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp
Uil-Fpl e Uil-Pa che lanciano l’iniziativa unitaria. “Ci mobiliteremo,
senza escludere alcuna forma di lotta, fino al rinnovo dei contratti. E
coinvolgeremo anche cittadini e imprese per cambiare insieme la Pa. Da
subito – proseguono – attraverso un fitto calendario di assemblee nei
luoghi di lavoro, iniziative e incontri, discuteremo con le lavoratrici e
i lavoratori pubblici la nostra proposta di un ‘contratto per i
cittadini’. E il 12 novembre saremo a Roma con la maratona del lavoro
pubblico per le vie della città. Ma andremo avanti, pronti a ogni forma
di mobilitazione, fino alla firma di un contratto che investa nelle
persone e nella partecipazione dei cittadini al cambiamento dei servizi
pubblici per il Paese”, concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa.
“Se dovesse essere confermato prelievo di 1 miliardo a rischio tenuta servizi per i cittadini”
Roma, 20 ottobre – “A rischio la
garanzia dei servizi essenziali ai cittadini se la Legge di Stabilità
per il 2017 dovesse confermare il prelievo automatico di un miliardo da
parte dello Stato dalle casse delle Province e delle Città
Metropolitane”, fa sapere Federico Bozzanca, segretario nazionale della
Funzione Pubblica Cgil. “Ulteriore prelievo che, insieme a quelli
previsti dalle scorse manovre del 2015 e del 2016 e ai cospicui tagli
già subiti da questi enti, rischia seriamente di portarli dritti al
dissesto finanziario e al collasso dei servizi”.
Una situazione insostenibile, continua
il dirigente sindacale, “che ha già spinto ben 47 province su un totale
di 76 delle regioni a statuto ordinario, insieme a ben 8 città
metropolitane su 10, a non rispettare il Patto di Stabilità che vincola
le casse di questi di enti. Una condizione che ora non si ripercuoterà
più solo sui lavoratori che già hanno subito le conseguenze negative
dell’applicazione del riordino amministrativo, con un danno economico
sostanzioso intervenuto sul loro salario medio, circa 1.350 euro (-4,6%)
all’anno. Andrà ad incidere adesso direttamente sulla tenuta di servizi
essenziali per i cittadini come l’edilizia scolastica e la manutenzione
delle strade”.
Per questo, prosegue Bozzanca, “ci
associamo alla rivendicazione già espressa dal Presidente dell’Anci,
Antonio Decaro, e dal Presidente dell’Upi, Achille Variati, di bloccare
questo ulteriore taglio, data la già accertata insostenibilità per le
disastrate finanze di questi enti. Rivendichiamo, inoltre, che si
intervenga immediatamente a rimuovere le sanzioni derivanti dallo
sforamento del Patto di Stabilità, che ricadono in capo ai dipendenti
degli Enti di Area Vasta e Città Metropolitane e ai cittadini per una
situazione economico-finanziaria che non hanno in alcun modo contribuito
a creare”. La categoria Cgil dei servizi pubblici è pronta, conclude il
dirigente sindacale, “a mettere in campo tutte le iniziative di
mobilitazione e a continuare ancora più forte la mobilitazione se il
governo proseguirà a mettere a rischio la tenuta dei servizi ai
cittadini e le condizioni di lavoro delle migliaia di lavoratrici e di
lavoratori”.