23.09.2016 – Finita la prima fase emergenziale è quantomai opportuna una valutazione delle criticità riscontrate. Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione.
Al
Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso
Pubblico e Difesa Civile
Dott.
Bruno FRATTASI
Al
Vice Capo Dipartimento Vicario
Capo
del CNVVF
Dott.
Ing. Gioacchino GIOMI
Al
Direttore Centrale per l’Emergenza
e
il Soccorso Tecnico
Dott.
Ing. Giuseppe ROMANO
e,
p.c. Al Responsabile dell’Ufficio III:
Relazioni Sindacali
Dott.ssa
Silvana LANZA BUCCERI
Oggetto:
Avvio tavolo di confronto.
Egregi,
a
seguito dell’evento calamitoso che il 24 agosto u.s. ha colpito le
regioni dell’Italia Centrale, la scrivente organizzazione sindacale,
al fine di discutere ed approfondire le tante criticità emerse, in
particolar modo nella fase organizzativa, e sulle modalità di
applicazione della circolare EM01/2011, chiede l’urgente apertura
di un tavolo di confronto paritetico.
In
attesa di un sollecito riscontro si porgono distinti saluti.
Coordinatore
Nazionale
FP
CGIL VVF
Danilo
ZULIANI
27.09.2016 – Convocazione – mobilità del personale Vigile del Fuoco
In riferimento alla richiesta in oggetto, la scrivente OS comunica la disponibilità a nominare i rispettivi componenti CUG, preso atto
della volontà dell’Amministrazione a voler effettivamente valorizzare e far funzionare il Comitato richiamato in oggetto, questa O.S. nomina quali
componenti del Cug stesso:
Dott. Giovanni
Ciancio membro effettivo
Sig.ra Cinzia
Lotito membro supplente
Roma 6 settembre ’16
p. la FP–CGIL/PCM
Gianni Massimiani
Risulta
alle scriventi organizzazioni sindacali che il Direttore Generale dei servizi
informativi
automatizzati
abbia proceduto alla nomina di dirigenti CISIA ai sensi dell’art. 19 comma 6
del D. L.
vo
165/2001 ossia attingendo a personale non inquadrato nei ruoli dirigenziali
dell’amministrazione.
Anche
al fine di comprendere meglio le motivazioni di fondo a sostegno della
decisione del predetto
direttore
generale ed al fine di conoscere il costo delle predette nomine, CGIL CISL e
UIL chiedono
la
convocazione con urgenza di un incontro.
FP CGIL
Amina D’Orazio
CISL FPE
ugenio Marra
UIL PA
Domenico Amoroso
Alle Lavoratrici e ai
Lavoratori del CNEL
Dando seguito alla
richiesta delle Organizzazioni Sindacali FP CGIL e UIL PA e dei relativi
rappresentanti delle RSU dello scorso 13 settembre, si è svolto nel corso della
giornata di oggi l’incontro con il Presidente f. f. e il Vice Presidente,
accompagnati – in rappresentanza dell’Amministrazione – dal Capo Dipartimento per l’attuazione del
programma, per un esame dell’attuale situazione del personale del CNEL.
Come è ormai noto, se
la riforma supererà il referendum e potrà essere promulgata dal Capo dello
Stato, i lavoratori del CNEL saranno riallocati presso la Corte dei conti da un
Commissario straordinario nominato ad hoc dal Presidente del Consiglio
(art. 40 del testo di legge costituzionale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
del 15 aprile 2016).
In merito è stato
evidenziato che, per la prima volta nella storia della Repubblica, dei
dipendenti pubblici subiranno una mobilità obbligatoria prevista da
disposizioni di rango costituzionale di “immediata applicazione” (art. 41 del
citato testo di legge), ribadendo l’abnormità che una simile decisione sia
rimessa – insieme alle disposizioni riguardanti il nuovo assetto istituzionale
dello Stato – a una consultazione popolare.
Tuttavia, il quadro
normativo e la disponibilità manifestata nell’incontro odierno da parte della
Presidenza – che rappresenta una delle più alte cariche pubbliche, ai sensi
della disciplina del “rango protocollare” vigente – offrono la possibilità di
esperire tutti i mezzi possibili per intervenire, anche con “disposizioni
speciali”, a tutela del personale coinvolto.
I Vertici del CNEL –
recependo l’appello in tal senso espresso dalle OO.SS. – hanno a loro volta
ribadito il proprio massimo impegno per il corretto e proficuo svolgimento
delle relazioni sindacali, confermando la positiva impressione iniziale delle
scriventi.
Si può inoltre
ritenere pienamente conseguito il nostro principale obiettivo di sensibilizzare
i Vertici affinché, in coerenza con il “Piano della performance 2016”,
esortino l’Amministrazione a considerare prioritaria l’attuazione degli
indirizzi politici relativi alla “tutela e alla promozione del patrimonio di
competenze professionali esistente” nonché alla “valorizzazione delle risorse
professionali interne” al Consiglio.
Si tratta di finalità
istituzionali già determinate, sulle quali i rappresentanti dei lavoratori
hanno ritenuto opportuno richiamare l’attenzione dell’Organo di governo,
titolare delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo e di controllo
circa la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e di gestione
agli indirizzi impartiti.
Come già rappresentato
dalle scriventi, la riqualificazione del personale potrà essere finanziata,
come previsto dai vigenti Contratti collettivi nazionali di lavoro del CNEL,
con il FUA 2016, dedicando all’operazione congrua parte delle risorse
caratterizzate da “certezza e stabilità” e prioritariamente destinate –
attraverso la contrattazione integrativa – non già alla mera distribuzione tra
gli aventi diritto, bensì agli sviluppi economici di tutti i lavoratori.
Le scriventi hanno
altresì sottolineato il rischio per i lavoratori di subire un ingiusto
considerevole decremento della parte accessoria della retribuzione e, di
conseguenza, un grave pregiudizio economico e previdenziale con il passaggio
dal comparto attuale a quello dei ministeri, ed evidenziato la necessità di
verificare con le Amministrazioni competenti la praticabilità di un percorso di
riqualificazione che includa la c.d. mobilità verticale (i passaggi tra le
aree), oltre che le facoltà (e l’entità delle risorse) assunzionali disponibili
e impiegabili a tal fine.
Infine, nello stesso
spirito di ripresa delle relazioni sindacali e di impegno per la valorizzazione
e la riqualificazione del personale, è stata segnalata la necessità di definire
un piano formativo e di condividere in tal senso con le scriventi una
piattaforma utile agli obiettivi assunti.
Le Parti, con
l’impegno di proseguire il positivo dialogo mantenendo aperto il Tavolo
odierno, hanno concordato di incontrarsi nuovamente prima della prossima
Assemblea del Consiglio.
Le scriventi non si
fanno illusioni né intendono ingenerarle tra i lavoratori, tuttavia
l’esperienza maturata in questi anni difficili rafforza la nostra
consapevolezza che, senza un impegno comune, sarà arduo ottenere risultati
concreti.
Per questo motivo
rilanciano l’invito alle Lavoratrici e ai Lavoratori del CNEL a proseguire e a
intensificare l’attività di sostegno e di partecipazione sindacale,
indispensabili per l’efficacia della nostra azione.
Grazie a tutti per il
sostegno dimostrato, il nostro obiettivo è quello di non lasciare indietro
nessuno!
Roma, 21 settembre
2016
Le OO.SS. FP CGIL, CISL FP, UIL PA e le RSU del personale
non dirigente del CNEL
Nel dare il benvenuto all’Ufficio
di Presidenza di recente costituzione, le scriventi OO.SS. esprimono
apprezzamento per le modalità con le quali l’Ufficio sta muovendo i primi
passi nella difficile fase che l’Istituzione attraversa ma si attendono
altresì che esso al più presto consenta ai rappresentanti
sindacali del personale di contribuire in misura maggiore alle
scelte politiche strategiche da adottare nei mesi che
precedono la consultazione referendaria, con particolare riguardo a
quelle aventi riflessi sui lavoratori del Consiglio.
Le lavoratrici e i lavoratori del CNEL meritano
risposte concrete e maggiore attenzione,
ancor più avendo dimostrato, specie negli ultimi difficili anni, impegno
e spirito di appartenenza, adempiendo sempre al meglio ai compiti
assegnati, nonostante le manifestazioni
di vilipendio cui sono stati sottoposti proprio per la rinnovata
dedizione a questo Organo di rilevanza costituzionale, ingiustamente
disconosciuto nella propria autonomia,
funzione e persino storia.
Queste Organizzazioni, certe che i vertici politici,
ricoprendo da diverso tempo la carica di Consiglieri, ben conoscano non solo le
condizioni nelle quali versa l’organico della forza in servizio ma anche la
qualità e la capacità dei dipendenti del Segretariato generale
(nonché di tutti i lavoratori che, a diverso titolo, operano al
CNEL), auspicano che intendano
valorizzare i lavoratori e le lavoratrici del CNEL.
Di seguito si forniscono alcuni spunti di riflessione
che, se condivisi, possono rappresentare un utile contributo nel senso
indicato.
Il testo di legge costituzionale pubblicato nella
G.U.R.I. del 15 aprile 2016, prevede, all’art. 40 (disposizioni finali)
che “entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
legge costituzionale, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del
Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, d’intesa con il
Ministro dell’economia e delle finanze, nomina, con proprio decreto, un
commissario straordinario cui è affidata la gestione provvisoria del CNEL, per
le attività relative al patrimonio, compreso quello immobiliare, nonché per la
riallocazione delle risorse umane e strumentali presso la Corte dei conti e per
gli altri adempimenti conseguenti alla soppressione. All’atto dell’insediamento
del commissario straordinario decadono dall’incarico gli organi del CNEL e i
suoi componenti per ogni funzione di istituto, compresa quella di
rappresentanza.”.
Se il referendum di prossima indizione approverà la
riforma, i lavoratori del CNEL subiranno una mobilità
obbligatoria prevista – per la prima volta nella storia della
Repubblica – da disposizioni di rango costituzionale di “immediata
applicazione”, in quanto contemplate dal successivo art. 41.
Si evidenzia l’abnormità che una simile decisione sia
rimessa – insieme alle disposizioni riguardanti l’assetto
istituzionale dello Stato – a una consultazione popolare.
Tuttavia, il quadro
descritto offre altresì la possibilità di intervenire
con “disposizioni speciali” a tutela del personale coinvolto.
Fondamentale sarà l’individuazione della
posizione di inquadramento giuridico di quest’ultimo e, trattandosi
di un’operazione di mobilità fra comparti assai
diversi, dovrà tenere conto e salvaguardare anche le specificità della
professionalità acquisita dai lavoratori negli anni di servizio
svolti al CNEL. La disposizione di riferimento è il DPCM 26 giugno
2015 “Definizione delle tabelle di equiparazione fra i livelli di
inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai diversi comparti di
contrattazione del personale non dirigenziale”, che prevede (tabella n.
10) il quadro di corrispondenza tra le aree e le fasce retributive del
personale non dirigente del CNEL e quelle del comparto ministeri.
Si sottolinea che le tabelle di equiparazione sono
state costruite tenendo conto esclusivamente dell’importo dello
stipendio tabellare in godimento.
Si ritiene indispensabile favorire la
progressione di carriera del personale in servizio, in considerazione
della “specialità” del trasferimento e in base al principio del favor prestatoris (a tutela della parte debole del rapporto di lavoro,
che già subisce una decisione unilaterale del datore di lavoro) nonché
della circostanza che negli ultimi otto anni non è stato possibile
riqualificare i dipendenti (mediante percorsi di progressione
orizzontale nelle aree e mobilità verticale tra
esse) né rinnovare i contratti nazionali di lavoro.
Non si chiedono regali o concessioni onerose per le
finanze pubbliche: la riqualificazione del
personale potrà essere finanziata, come previsto dai vigenti
Contratti collettivi nazionali di lavoro del CNEL, con il Fondo unico di
amministrazione, dedicando all’operazione congrua parte delle risorse caratterizzate
da “certezza e stabilità” e prioritariamente
destinate dalle disposizioni contrattuali agli sviluppi economici dei
lavoratori. Questi rischiano infatti, nel nostro specifico caso, un
considerevole decremento della parte accessoria della retribuzione e, di
conseguenza, un grave pregiudizio economico e previdenziale con il passaggio
dal comparto attuale a quello dei ministeri.
L’art. 3, comma 2 del DPCM citato prevede,
inoltre, che “Nei casi di mobilità diversa da quella
volontaria, fatta salva l’eventuale disciplina speciale prevista, i
dipendenti trasferiti mantengono:
a) il trattamento
economico fondamentale e accessorio ove più favorevole – limitatamente
alle voci con carattere di generalità e natura fissa e continuativa, non
correlate allo specifico profilo d’impiego nell’ente di provenienza, previste
dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro – corrisposto
dall’amministrazione di provenienza al momento dell’inquadramento, mediante
assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti
economici a qualsiasi titolo conseguiti nei casi in cui sia individuata la
relativa copertura finanziaria ovvero a valere sulle facoltà
assunzionali;
b) la
facoltà di optare per l’inquadramento e il trattamento previdenziale di
provenienza.”.
La disposizione consente, oltre che di introdurre una
disciplina speciale, di operare sia per la salvaguardia del trattamento
economico accessorio del personale eventualmente trasferito sia per rendere effettivo il diritto dei lavoratori di
esercitare un’opzione che eviti pregiudizi al trattamento previdenziale. A tal
fine occorre che i lavoratori siano messi in condizione di conoscere
le eventuali differenze tra i trattamenti previdenziali delle
due Amministrazioni coinvolte (CNEL e Corte dei conti) per poter esercitare consapevolmente
il suddetto diritto di opzione.
L’investimento nella riqualificazione dei lavoratori
di questa piccola struttura di supporto – che tuttavia riesce a svolgere, anche
meglio, gli stessi compiti di organismi assai più dotati – converrà
anche nel caso in cui il referendum veda prevalere il NO.
Non è pensabile, infatti, che il Consiglio e il suo
personale possano permanere nelle condizioni attuali per un
tempo indefinito e si ritiene pertanto indispensabile porre quanto
prima il CNEL in condizione di adempiere pienamente ed efficacemente ai
suoi compiti istituzionali, accresciutisi con plurimi interventi legislativi e
con un apparato strumentale adeguato alle esigenze di un’attività di consulenza
a sostegno di un’azione politica all’altezza dei tempi.
Tutto ciò detto, si confida nella convocazione di un
incontro per ragionare insieme su queste e altre tematiche d’interesse dei
lavoratori.
Roma, 13 settembre 2016
Le Organizzazioni Sindacali e le RSU FP CGIL e UIL PA del personale non dirigente del CNEL
(IMPRONTA) (PICCIOCCHI) (VIDALI) (MATTACCINI)
21.09.02016 – Pubblichiamo le indicazioni fornite dall’Amministrazione riguardo all’ equipaggiamento vestiario che verrà fornito al personale tecnico,amministrativo-contabile e tecnico-informatico impegnato nell’evento calamitoso che ha colpito il Centro Italia.
Con riferimento all’oggetto le scriventi OO.SS.
ritengono doveroso puntualizzare quanto
segue:
lo svolgimento dei progetti in essere dovrà essere
conforme alle clausole concordate in
sede nazionale. Da questo punto di vista le scriventi
ritengono del tutto improprio il
riferimento contenuto al sistema di valutazione nell’ipotesi
di accordo trasmessa ai territori
come facsimile da utilizzare. Si precisa che i
criteri contrattabili in sede locale sono
esclusivamente riferiti al grado di responsabilità ed
al grado di partecipazione ai progetti
nell’ambito di obiettivi definiti e quantificabili
nell’impegno in parametrazione al budget di
sede assegnato. Il riferimento al sistema di valutazione
individuale è esclusivamente
rapportabile a procedure interne all’amministrazione
in quanto non è parte di accordi che
riguardano la distribuzione di salario accessorio del
personale di codesto Ministero. Al
riguardo si segnala inoltre che tale adempimento
interno all’Amministrazione è previsto ai
fini della redazione della relazione finale all’esito
dell’effettuazione dei progetti di che
trattasi. Pertanto le scriventi OO.SS. chiedono che
le ipotesi di accordo in sede locale
siano conformi all’ipotesi di accordo sottoscritto al
tavolo nazionale e chiedono a codesta
Amministrazione di dare indicazioni al fine di
uniformare i comportamenti dei dirigenti nelle
trattative locali a quanto concordato in sede
nazionale.
Con l’occasione si segnala la necessità di adozione
del decreto di riparto delle somme
stanziate al fine di procedere celermente alla
stipula degli accordi locali anche in relazione
alla necessità di garantire la decorrenza dei
progetti locali in modo da definirne la
conclusione entro l’anno in corso, salvo diverso
avviso di codesta amministrazione e degli
organi di controllo. Diverso avviso che, qualora
esistente, deve essere formalizzato con
una circolare ai territori.
FP CGIL FP CISL UIL PA
Claudio Meloni Giuliana
Guidoni Enzo Feliciani
COMUNICATO
STAMPA
Un’operazione di marketing per promuovere l’azzardo
Con la scusa di rendere ‘più
tua’ la città si dà un’immagine positiva e distorta
di un fenomeno che crea gravi e numerosi problemi
sociali e sanitari –
Roma, 21
settembre 2016 – “Mettiamoci in gioco”, la Campagna
nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, mette in
guardia istituzioni e cittadini rispetto a un’iniziativa
promossa da Lottomatica, intitolata “Il Gioco più tuo in
tour”.
La manifestazione, dichiara Lottomatica, “è
l’iniziativa nazionale che il Gioco del Lotto ha ideato per
celebrare il proprio legame con l’Italia e che animerà le 10
città corrispondenti alle Ruote de Il Gioco del Lotto
(Firenze, Torino, Milano, Roma, Napoli, Bari, Venezia, Genova,
Palermo, Cagliari), con numerosi appuntamenti speciali di
arte, musica, intrattenimento, per un pubblico di tutte le
età”.
Accattivante il lancio in ogni città: “Più tua Firenze”,
“Più tua Palermo”, ecc.
Che una città
diventi ‘più tua’ grazie al gioco d’azzardo lascia davvero
interdetti. In un momento di grande pressione dell’opinione
pubblica in favore della regolamentazione del gioco d’azzardo
non sorprendono certo iniziative di marketing che mirano a
dare un’immagine positiva e distorta del fenomeno. “Mettiamoci
in gioco” invita, perciò, tutti i cittadini e le istituzioni a
non cadere nella trappola: qualche spettacolo musicale o il
restauro di un monumento non possono far dimenticare i gravi e
numerosi danni sociali e sanitari prodotti dal gioco d’azzardo
e, dunque, l’esigenza imprescindibile di ridurre realmente
l’offerta dell’azzardo nel nostro paese attraverso
regole stringenti, soggette a verifiche rigorose.
E la
prima di queste regole dovrebbe essere proprio il divieto
assoluto della pubblicità del gioco d’azzardo.
Aderiscono
alla campagna Mettiamoci in gioco:
Acli, Ada, Adusbef, Ali per Giocare, Anci, Anteas, Arci,
Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione
Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg,
Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale,
Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo
Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera,
Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di mezzo,
Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp.
Info:
Mariano
Bottaccio – cell. 329 2928070
email: ufficiostampa@mettiamociingioco.org
www.mettiamociingioco.org
______________________________________________________________
La presentazione, domani alle 16.30 del
libro di Gaetano Sateriale Come il Welfare crea il lavoro
è una occasione importante per approfondire la tematica della
contrattazione territoriale.
Si tratta di una parte molto significativa dell’attività
sindacale, che vede la sottoscrizione di circa duemila accordi
ogni anno su tematiche di forte impatto verso la cittadinanza e di
grande rilevanza sociale.
Tra i partecipanti al dibattito la segretaria generale della CGIL
Susanna Camusso.
Lo scorso 14 luglio è stato
sottoscritto dalle segreteria nazionali CGIL, CISL e UIL e dalla
Confindustria un Accordo per dare la massima estensione possibile,
attraverso la contrattazione a quanto previsto dalla legge di
stabilità 2016, e dal conseguente decreto del 25 marzo 2016, in
tema di agevolazione fiscale dei premi di risultato e di welfare
contrattuale.
Anche se non è molto diffusa (tranne che per l’igiene ambientale e
in parte la sanità privata) nei nostri settori l’adesione al
sistema di Confindustria, abbiamo a disposizione uno strumento
importante per sviluppare la contrattazione di premi di risultato.
Sia con accordi di ambito territoriale, sia aziendale.
AL PEGGIO NON C’È MAI FINE
Siamo stati convocati dall’Ufficio Relazioni Sindacali, in ottemperanza alla disposizione del Sig. Cesare Patrone, di cui alla nota prot. 63033 del 13 settembre u.s., per l’istituto contrattuale della consultazione (articolo 27 del D.p.R. 164/2002). L’unico argomento che rientra tra le materie oggetto di consultazione, attinente il D.L.vo 177/2016, è quello previsto dalla lettera b) e cioè la gestione del rapporto d’impiego relativamente agi atti normativi ed amministrativi di carattere generale concernenti lo stato giuridico, previdenziale ed assistenziale.Abbiamo chiesto se fosse possibile derogare all’ordine del giorno e se fosse prevista la voce “varie ed eventuali” ed abbiamo avuto, come di consueto, una risposta negativa dalla Presidenza.Incredibilmente, invece di parlare della materia oggetto di consultazione, la parte pubblica ha cercato di illustrare qualcos’altro che non era previsto all’ordine del giorno e che probabilmente è soggetto ad informazione preventiva, senza aver fornito in precedenza a tale riguardo la relativa documentazione. Ovviamente dopo la levata di scudi di tutte le OO.SS. la parte pubblica è stata costretta a trattare l’argomento all’ordine del giorno. Purtroppo, alle puntuali istanze delle Sigle relative a:
– assegno riassorbibile ad personam (pensionabilità e struttura, di fondamentale importanza soprattutto per il personale aeronavigante);
– mantenimento, anche nella pubblica amministrazione, delle finestre di uscita anticipate;
– mantenimento, anche nella pubblica amministrazione, della maggiorazione di 1/5;
– maturazione, anche nella pubblica amministrazione, dei 6 scatti stipendiali;
– status giuridico del personale vincitore dei concorsi da vice revisore e vice perito che frequenterà il previsto corso di formazione semestrale, con termine a 2017 inoltrato;
– attribuzione dell’assegno riassorbibile ad personam del personale giudicato inidoneo al passaggio nell’Arma dei Carabinieri al termine del corso di formazione in ragione dell’assenza di previsioni specifiche;
– lo status giuridico e l’inquadramento degli obiettori di coscienza e del personale giudicato non idoneo a concorsi nell’Arma dei Carabinieri.
Non hanno ottenuto la benché minima risposta, fatta eccezione per la decorrenza giuridica effettiva dell’inquadramento nelle rispettive Amministrazioni, che sarà il 1 gennaio 2017! Con tutto il rispetto per chi era seduto al tavolo (1 dirigente generale e ben 5 capi servizio su 6), che una parte così importante dell’Amministrazione non sia in grado di dare risposte compiute è VERGOGNOSO!!
In fase di verbalizzazione, la parte pubblica ha cercato di giustificare le proprie evidenti lacune, dovute principalmente all’assenza degli artefici principali dello sciagurato provvedimento che è il D.L.vo 177/2016, ben evidenziate da tutte le Sigle, cercando surrettiziamente di far allegare al verbale un documento, ignoto alle scriventi, non oggetto della riunione odierna, col subdolo scopo di aggirare l’informazione preventiva relativa alla mobilità. Lo sappiamo benissimo che le lacune manifestate oggi in riunione non sono frutto di incompetenza ma derivano dal fatto che alle riunioni tecniche che contano hanno sempre partecipato i soliti tre/quattro soggetti, accondiscendenti comunque agli ordini di chi non sa neppure la differenza tra consultazione ed informazione preventiva.Le scriventi non hanno sottoscritto il verbale perché non aderente e/o corrispondente ai contenuti della stessa riunione riservandosi di adire le vie legali per mettere al riparo il diritto del personale di essere informato correttamente e su tutti gli argomenti previsti dalle norme contrattuali, nelle forme consone e nel rispetto delle procedure sindacali.Nel corso della riunione abbiamo appreso che il corso di formazione per acquisire la c.d. “militarità” durerà 2 settimane per gli Ufficiali (presso la Scuola di Via Aurelia), per i sottufficiali (presso la Scuola di Firenze) e per i carabinieri (presso sedi Scuola ex CFS), mentre sarà della durata di 1 mese per l’ex personale dei ruoli tecnici CFS (sedi Scuola da individuare).I corsi dovrebbero iniziare a partire dal 2 gennaio 2017 e terminare entro il 30 luglio 2017.
Salvo “inciampi” legali….aggiungiamo noi!
Siamo stati altresì informati che i prossimi corsi da vice sovrintendente verranno effettuati presso la Scuola di Sabaudia (circa 90 discenti) ed il Centro di formazione di Ceva, con inizio presunto il 26 settembre p.v., mentre i corsi da vice revisore verranno effettuati presso il Centro di formazione di Castelvolturno, presumibilmente a partire dal successivo 2 ottobre. Per stabilire la data della partenza del corso da vice perito è necessario invece attendere il termine della procedura concorsuale.
Roma, 20 settembre 2016
F.to
Marco Moroni
Danilo Scipio
Andrea Laganà
Pompeo Mannone
Francesco Quinti
Maurizio Cattoi