Mafia: la solidarietà della Fp Cgil al giornalista Lirio Abbate

Pubblichiamo il testo del Comunicato stampa di solidarietà con il cronista dell’Ansa di Palermo Lirio Abbate, vittima di minacce e intimidazioni da parte della mafia. 

 

Comunicato stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale Funzione Pubblica CGIL 

La nostra Solidarietà, il nostro Impegno
 

Caro Lirio,

la Funzione Pubblica CGIL ti esprime la più totale solidarietà per le minacce mafiose da te subite.

La tua scelta di indagare il cancro che tenta di annientare la vitalità democratica della Sicilia, del Mezzogiorno e del Paese, ti espone alla reazione violenta di chi si sente minacciato dalla verità e dalla legalità.

La Funzione Pubblica CGIL è impegnata nell’azione concreta di rendere funzionale e trasparente l’agire delle istituzioni e di stare in campo a fianco di tutti coloro che si battono per offrire un presente ed un futuro di giustizia, di libertà, di coesione sociale di diritti.

La Funzione Pubblica CGIL sarà “onorata” – termine che tu hai opportunamente utilizzato – di “passeggiare” sabato prossimo al tuo fianco ed anche in futuro per battersi insieme, perché è giusto, perché è necessario, perché solo così si potrà estirpare il male.

Roma, 6 settembre 2007

Polizia Penitenziaria : Assegnazione agenti 156° corso.

La nota 11431 del 10 gennaio 2009 della Direzione Generale del Personale e della Formazione relativa all’assegnazione in prima nomina degli agenti in prova del 156° corso di formazione.

Mafia, Mezzogiorno, Elezioni: All right. O quasi – Comunicato di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL

I successi delle forze dell’ordine di queste ore rappresentano segnali importanti nella lotta alla criminalità. Ma non solo.

La mano di un poliziotto che viene posata sul “Capo” per farlo entrare nell’auto che lo porterà in galera, è un gesto straordinario: ti proteggo perchè non ti faccia del male sbattendo la testa, ma adesso risponderai dei tuoi delitti che hai archiviato lì dentro.

E’ l’autorevolezza dello Stato che non ha bisogno di umiliare per vincere.

L’operazione Old Bridge Palermo-New York contro “le famiglie” e l’arresto del boss dell’area nord di Secondigliano meritano tutta la nostra attenzione e soddisfazione. La criminalità si può battere. E’ questione di capacità e volontà. Il male si può isolare e sconfiggere. Lo Stato e le istituzioni possono essere autorevoli, è questione di capacità e volontà. Repressione e legittimata azione politica.

Siamo alla vigilia di importanti elezioni. Election day, bene.

Ora sta ai partiti, tutti, dare un segnale. Queste elezioni era bene non farle adesso, ma ora ci sono. Possono essere una grande occasione, possono ridare fiducia e speranza ai cittadini. Possono ridare credibilità ed autorevolezza alle istituzioni. Possono, appunto.

Un nuovo patto di cittadinanza a Costituzione invariata si può. Si deve.

Siano i “migliori” a stare nelle liste. Rappresentino valori, senso delle istituzioni, politica a servizio dei cittadini. Poi ci sono i valori che devono tratteggiare le differenze tra destra e sinistra. Dunque, innovare la realtà con una bella ventata di “normalità”.

Vale per l’Italia, per il Mezzogiorno è vitale.

Una nuova classe dirigente (non solo politica) che “offra il petto” se non è in grado di evitare tonnellate di rifiuti nelle strade con relativi topi giganti e bagarozzi volanti.

Fuori dalle liste chi si è occupato di direttori generali e non della salute dei cittadini.

Si impedisca di stare nelle istituzioni chi ha utilizzato i finanziamenti pubblici per sprecarli in opere inutili e regali “agli amici”. Si promuova chi ha fatto bene.

Non sarebbe difficile essere orgogliosi di noi stessi. E’ questione di capacità e volontà. Appunto.

 
8 febbraio 2008
 
 

Fp Cgil Regionale Sicilia e Fp Cgil Nazionale: Solidarietà al sindaco Crocetta

Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato di Teodoro Lamonica Segretario Generale Fp Cgil Regione Sicilia e di Lorenzo Mazzoli Segretario Fp Cgil Nazionale

“Ancora una volta un Sindaco impegnato in prima linea in un’amministrazione incisiva e lontana da interessi criminali – finisce nel mirino della mafia” – dicono Teodoro Lamonica e Lorenzo Mazzoli, della Fp Cgil siciliana e nazionale, esprimendo solidarietà al sindaco di Gela, Rosario Crocetta.

L’attentato sventato dalle forze dell’ordine e dalla magistratura – continuano i sindacalisti – dimostra che quando si toccano interessi concreti, la mafia reagisce senza mezzi termini.
 
I cittadini siciliani non possono sottrarsi a questa battaglia di liberazione dalla mafia che sta dando risultati mai registrati prima.
 
Bisogna operare in questo senso affinché si creino le condizioni per la sconfitta definitiva della mafia.
 
Adesso le forze politiche, in particolare in Sicilia, devono fare la loro parte, applicando un codice etico che preveda lo schieramento degli uomini migliori alle prossime elezioni.
 
La Fp Cgil ha organizzato il 21 febbraio proprio a Gela, un’iniziativa sull’importanza del lavoro pubblico come premessa nella lotta all’illegalità diffusa, dove ribadirà il suo sostegno al Sindaco Crocetta.

8 febbraio 2008

Mineo: ennesima strage sul lavoro – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

Sei lavoratori normali, in una normale mattina sono usciti di casa per andare a lavorare, normalmente. Stasera non torneranno a casa.

Noi pensiamo che questa non possa e non debba essere considerata una notizia a cui ci si abitua.

I sei lavoratori morti sul lavoro oggi a Mineo non sono un ulteriore numero che va ad aggiungersi all’agghiacciante catena di infortuni mortali, sono sei persone che avevano famiglia, dei figli, che avevano una vita ed ora non ci sono più.

Lavoravano in un depuratore consortile, facevano un lavoro di pubblica utilità, e quattro di loro erano lavoratori pubblici, che come tutti gli altri, facevano il loro lavoro.

Noi oggi esprimiamo il nostro dolore e le nostre condoglianze alle famiglie e gridiamo la nostra indignazione.

Da domani riprenderemo la nostra opera di denuncia, metteremo ancora di più in atto tutto ciò che possiamo fare per contribuire a mettere fine a questa strage.

Dicano Confindustria ed il Governo cosa intendono fare per garantire più sicurezza, cominciando ad impegnarsi per applicare davvero ed in ogni posto di lavoro le norme del nuovo Testo Unico.

L’annunciata intenzione di alterare quel testo è un errore ed un insulto ai tanti morti sul lavoro di questo Paese.

Roma, 11 giugno 2008

Morti sul lavoro a Mineo: La verità e le responsabilità dovranno emergere in tutta la loro chiarezza – Comunicato di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL

Ieri, con una delegazione della FP CGIL Sicilia, ci siamo recati a Mineo per esprimere la nostra condanna per l’inaccettabile tragedia che ha colpito nuovamente il mondo del lavoro e per esprimere la nostra solidarietà alle famiglie per la perdita dei propri cari.
 
Ci siamo incontrati con le autorità locali ed abbiamo espresso con tutta la forza necessaria che non avremmo accettato ipotesi liquidatorie di disgrazia sul lavoro: la verità e le responsabilità dovranno emergere in tutta la loro chiarezza.

Abbiamo cercato di capire, attraverso le informazioni possibili vista l’inchiesta avviata dalla magistratura, che cosa possa essere successo e come sei persone possano aver perso la vita in un modo così orrendo.

Fra qualche ora sapremo i risultati degli esami medico legali ed il quadro sarà più chiaro sulle cause del decesso, ma per noi sarà fondamentale sapere le ragioni perché e’ accaduto.
 
Per tale motivo chiediamo agli organi inquirenti di ricostruire, ad esempio, le modalità organizzative ed operative tra la ditta privata ed il servizio comunale, le peculiarità professionali richieste ed i percorsi formativi ed informativi per quel tipo di intervento.

Si guarda il luogo dove tutto si e’ consumato e si rimane allibiti nell’osservare la drammatica “semplicità” di ciò che compone quel quadro.
 
Noi faremo tutto ciò che sarà necessario fare perché le coscienze non si mettano a riposo dopo l’andata via dei riflettori.

Oltre ad incalzare per conoscere ciò che e’ stato, costruiremo un percorso affinché da questa ennesima vicenda si possa ricavare il giusto insegnamento in termini di iniziativa concreta per evitare il ripetersi di morti come queste che non sono ammissibili per la civiltà di un popolo che all’articolo 1 della sua Costituzione fa riferimento al lavoro.

Al momento non sappiamo quando si svolgeranno I funerali; per la FP CGIL dovrà essere un momento di partecipazione e presenza.

Roma, 13 giugno 2008

Palermo 19 luglio 16° anniversario strage di Via D'Amelio – Nota di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale Fp Cgil

19 luglio 2008 Siamo tutti a Palermo

Sedici anni fa, la Mafia si e’ resa responsabile di una nuova strage che uccideva il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta dopo l’attentato di Capaci di due mesi prima, in cui persero la vita Giovanni Falcone e gli agenti che lo scortavano.
 
L’Italia deve molto a questi servitori dello Stato, morti per difendere la legalita’ e la giustizia.
 
La FP CGIL esprime ancora tutto il suo dolore, la piena solidarieta’ ai familiari delle vittime e la ferma volonta’ di battersi, quotidianamente, per difendere quei valori che hanno reso alto e nobile il messaggio di Falcone e Borsellino.

Roma, 18 luglio 2008

 
Di seguito il pieghevole dell’iniziativa organizzata a Palermo

Nuova intimidazione al direttore di Telejato: Lettera aperta di Lorenzo Mazzoli, Segretario nazionale Fp Cgil

Per la seconda volta in pochi mesi Pino Maniaci, direttore di “Telejato”, e’ vittima di un tentativo di intimidazione rivolto a lui e alla redazione dell’emittente palermitana. Pubblichiamo il testo di una lettera aperta di Lorenzo Mazzoli, Segretario nazionale Fp Cgil, che esprime solidarietà al giornalista.
 
 
Caro Pino,
la tua battaglia per la legalita’ e contro i soprusi della criminalita’ e’ un grande esempio di civilta’ ed un segnale dal valore inestimabile per chiuque abbia a cuore la democrazia.
 
Il vile atto di intimidazione di cui sei stato oggetto nelle ore scorse, evidenzia la forza della tua azione: hanno paura e cercano di “fuggire” colpendoti.
 
Tu sei un rappresentante dell’Italia migliore, della Sicilia che non si piega. Saro’ presto a TeleJato per essere onorato di dare il mio contributo ad un’iniziativa di solidarieta’ nei tuoi confronti e di battaglia civile per il paese.
 
Nel frattempo continuero’ a realizzare quanto possibile perche’ “siamo tutti Pino Maniaci” diventi un momento di militanza nazionale, dunque dell’intera Funzione Pubblica CGIL, oltre a quanto stanno gia’ facendo, con grande convinzione e coinvolgimento, le compagne ed i compagni della Categoria in Sicilia.
 
Ti abbraccio fraternamente. Ti vogliamo bene.
 
Lorenzo Mazzoli
Segretario Nazionale FP CGIL

 
Roma, 19 luglio 2008
 

Suicidio Parmaliana: Comunicato di Lorenzo Mazzoli e di Michele Palazzotto

Si è suicidato il 2 ottobre scorso, lanciandosi da un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo, il professore Adolfo Parmaliana, docente di chimica all’università di Messina, autore di numerose denunce contro amministratori locali legati alla mafia. (ndr)

Comunicato di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL e di Michele Palazzotto Segretario Generale Regionale FP CGIL
 
Sicilia 5 ottobre 2008 – Quando una persona come Adolfo Parmaliana, uomo in prima linea nel denunciare in un territorio, come quello messinese, la presenza della mafia nelle istituzioni, nella societa’, decide di farla finita, la prima reazione e’ l’inaccettabilita’ del gesto per un vuoto democratico che lascia e la voglia di gettare per aria il tavolo della razionalita’ per urlare: basta!
 
E’ la disperazione di chi ha scelto un gesto senza limiti che ti travolge e che rende tutto buio, senza speranza. Il peso di sentirsi solo rende insopportabili se stessi e quello che prima ti schiaccia ed a cui hai posto resistenza, diventa zavorra che ti trascina nel baratro della mancanza di speranza.
 
Non e’ tempo di polemiche, ne’ di valutare il grado di straordinaria solitudine e delle responsabilita’ della stessa. Capita a tanti di non sopportare il peso del futuro, ma qui c’e’ qualcosa in piu’, molto di piu’ perche’ sappiamo, tutti, che con il “professor Parmaliana” se ne e’ andata anche una parte di noi. E la speranza che da domani non tutto rimanga uguale o indifferente.

Catania: La promessa paga e le istituzioni affondano – Comunicato stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale Fp Cgil

I colpevoli dei disastri gestionali in cui fanno precipitare i beni comuni vanno processati e condannati al massimo della pena: alla povertà perenne. Ci accontentiamo di molto meno: i giusti anni di galera, sequestro dei beni patrimoniali e l’allontanamento dai pubblici uffici. Senza alcuna possibilità di rientrarvi, neanche per piazza Montecitorio o Palazzo Madama, per citare emblematicamente i punti in cui più di ogni altro posto dovrebbe essere rappresentata la faccia del paese. Ma vale per Regioni, Province, Comuni e qualsiasi altra istituzione.

La gestione del Comune di Catania è emblematica di una cultura dell’impunità, dell’arroganza e della leggerezza etica nella gestione di pubblico denaro.

La voragine di “unmiliardoesettemilioni” di euro di debiti accumulati, significa che una città metropolitana di 300.000 abitanti è in ginocchio, in dissesto finanziario, al collasso istituzionale, allo smarrimento di riferimenti credibili per chi abita Catania, con conseguenze straordinariamente negative per un territorio che avrebbe bisogno dell’esatto contrario per non essere risucchiato dalla cultura del tanto peggio tanto meglio.

“La promessa paga” è la spiegazione corrente per un risultato elettorale che non ha cambiato pagina malgrado il disastro. Ma le istituzioni affondano! Ed allora chiedo al Governo se oltre ai 140 milioni di euro, intende inviare a Catania una ispezione formata da personalità indipendenti (con Decreto Legge visto che viene utilizzato con una certa frequenza) e nel giro di poco tempo ci faccia sapere nomi, fatti e circostanze.
 
Chiedo al Presidente della Giunta Regionale Siciliana se ha nulla da dire nello specifico:ai siciliani ed al resto del paese evitando di lanciare la palla fuori campo citando altre vicende come Alitalia. Ad ognuno le sue responsabilità. Chiedo agli organi di stampa, di Catania soprattutto, se non è il caso di farsi promotori di una campagna verità facendo venir meno qualsiasi dubbio sulla trasparenza dell’informazione in una realtà in cui viene stampata la pagina di Palermo (non Catania) de “La Repubblica”, ma che sembra quasi impossibile trovare nelle edicole lasciando l’onere dell’informazione più scomoda solo alle edizioni nazionali. Chiedo a coloro che hanno dilapidato i beni di tutti se hanno pensato, almeno per un minuto, al danno per la città che si è ritrovata senza luce, con la spazzatura in mezzo alla strada, stipendi non pagati, con servizi ridotti ed inadeguati. E tutto ciò in spregio proprio verso coloro che hanno più bisogno. Vergogna!

In questi giorni circola una proposta della Lega Nord per la cittadinanza a punti per gli immigrati. Ho fatto una simulazione su un “cittadino italiano”: un onorevole recente, già sindaco di Catania. A me risulta, dopo la sottrazione di punti per demerito istituzionale, largamente extracomunitario. La Lega ha da dire nulla o conta più il colore naturale delle persone per giudicare l’essere umano?

Roma, 9 ottobre 2008

Lotta alla mafia. Solidarietà al Sindaco di Gela, Rosario Crocetta – Comunicato stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL

Esprimiamo profonda solidarietà al Sindaco di Gela, Rosario Crocetta, al quale ci lega un profondo affetto, e la condivisione di una battaglia che rappresenta il futuro della sua terra e del paese intero, la lotta alla mafia. A Rosario, con il quale abbiamo avuto il piacere di collaborare, rinnoviamo la nostra vicinanza. Sono le persone come Rosario a rappresentare il futuro della Sicilia, un futuro che la furia criminale della mafia cerca di negare ai siciliani, che noi sogniamo migliore e fondato sui valori della legalità e della giustizia.

Roma, 24 aprile 2009

E' arrivata la Bolkestein della sanità

 

Testi

  • Testo della proposta di direttiva (it) 
 
  • Testo della Comunicazione della Commissione “Quadro comunitario concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera (it) 
 
  • Testo del comunicato della FSESP (it) 
 
La Proposta della Commissione sull'assistenza sanitaria transfrontaliera nella Ue non è una proposta sociale! E' la strada per una sanità sul modello americano.

La proposta della Commissione sull’assistenza sanitaria transfrontaliera nella Ue è parte della agenda sociale rinnovata presentata il 2 luglio. “Questo non ci deve indurre in errore a pensare che questa sia una direttiva sociale,” dice Carola Fischbach-Pyttel, Segretario generale della FSESP.

“C’è stata una possizione tempestosa quando si è avuta la fuga di notizie sulla versione del progetto di direttiva per la sanità nel dicembre 2007. E giustamente!”, aggiunge il Segretario generale . “Questo progetto è stato identificato come una proposta radicale per introdurre elementi di mercato nella sanità; Il progetto di proposta fu successivamente ritirato dalla Commissione all’ultimo minuto”

Questa volta, sotto l’ombra del pacchetto sociale, la Commissione ha affermato che si tratta di una “versione riveduta”. Ma dopo la lettura della proposta, si vede che è solo una nuova strategia di pubbliche relazioni. ” La canzone resta la stessa” – dice Caeola Fischbach-Pyttel. “La proposta di direttiva è basata sull’articolo 95 del Trattato e le misure adottate ai sensi di quell’artcolo hanno per oggetto l’instaurazione ed il funzionamento del mercato interno.”

I pazienti possono avere il diritto di trovare adeguate cure sanitarie oltre frontiera ma non hanno il diritto di essere trattati laddove ne hanno più bisogno, vicino alle loro case. La Commissione europea assume che facilitando la mobilità transfrontaliera dei pazienti contribuirebbe a migliorare l’efficienza e l’efficacia di tutti i sistemi sanitari europei. Ancora non vi è alcuna giustificazione per questo presupposto. Al contrario: le cure sanitarie transfrontaliere potrebbero portare gravi riduzioni sulla spesa sanitaria con gravi conseguenze per gli investimenti nelle infrastrutture della sanità pubblica. “Perché investire nei vostri ospedali se potrete inviare i vostri pazienti in un paese a basso costo? O anche più facilmente, perchè non rinviare i pazienti ai rispettivi sportelli unici nazionali per cercare la necessaria assistenza sanitaria da qualche parte nell’UE? Questo è davvero nell’interesse dei pazienti?

Afferma ancora Carola Fischbach-Pyttel: “La realtà è che la direttiva non affronta le esistenti disuguaglianze nell’accesso, comprese le questioni delle liste di attesa e della corruzione. Si evita con cautela di parlare dei diritti dei pazienti o dell’assistenza sanitaria di qualità nei paesi di residenza.” I pazienti quindi potrebbero ancora aspettare mesi o addirittura anni, per ricevere le cure di cui necessitano. Il fatto che i pazienti possono essere rimborsati solo per un servizio sanitario ai sensi della normativa e dei livelli nel loro paese potrà solo peggiorare le cose. “Questo non è parità di accesso – conclude il segretario generale della FSESP – ma è la lunga strada che porta alla assistenza sanitaria basata solo su quanto si può spendere. Ed è tragico che la Commissione europea ci indirizzi sulla strada del sistema sanitario americano che, ad oggi, esclude 48 milioni di cittadini da ogni assistenza sanitaria.”

Risposta della FSESP alla direttiva della Commissione europea concernente l'assistenza sanitaria transfrontaliera

 
10 punti che dimostrano come la Commissione europea stia sbagliando sulla sanità

1) Questa direttiva è potenzialmente una “direttiva Bolkestein” della sanità
La Commissione ha presentato la sua proposta come una misura concreta volta a regolamentare la libertà di circolazione e stabilimento nel mercato interno della sanità, similmente al suo approccio tenuto nelle precedenti versioni della direttiva sui servizi.

2) La direttiva NON riguarda solamente la mobilità dei pazienti
La direttiva riguarda l’assistenza sanitaria transfrontaliera, NON solo la mobilità dei pazienti. La Commissione, nella sue dichiarazioni pubbliche sulla direttiva, ha sempre ignorato il fatto che questa direttiva, in aggiunta alla mobilità dei pazienti, si occupa del diritto a fornire assistenza sanitaria tra uno stato membro ed un altro, del diritto di stabilimento di un servizio sanitario in un altro stato membro, e del diritto alla mobilità intracomunitaria dei professionisti sanitari.

3) La direttiva è disegnata per aiutare i fornitori di sanità privata e non i pazienti
La definizione di assistenza sanitaria transfrontaliera, ed in particolare il diritto a fornire un servizio sanitario da uno stato membro all’altri, apre questioni relative alla qualità del controllo, all’adeguamento della sorveglianza sanitaria ed alla trasparenza del rispetto delle norme. Il risultato finale è che si rende più facile l’intervento di operatori sanitari privati e più difficile il controllo della qualità.

4) La Commissione europea sbaglia anche sulla mobilità dei pazienti
Solamente l’1% dei pazienti consultati manifesta il desiderio di avvalersi di un servizio sanitario all’estero. La grande maggioranza dei pazienti preferisce ricevere un assistenza sanitaria di alta qualità, vicino a dove abita, vicino alla sua famiglia e nella sua lingua. In termini di mobilità dei pazienti, questa proposta porterà benefici solo a coloro che hanno mezzi finanziari per pagarsi il viaggio e l’alloggio.

5) La direttiva è in contraddizione con le disposizioni sulla sanità del nuovo Trattato europeo
Nel Trattato di riforma (Trattato di Lisbona), dove la Carta dei diritti fondamentali, che ne forma parte integrante, ha un peso legale, nell’articolo 35 Protezione della salute si dice
 
“Ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana.”

La direttiva sulla sanità infrange questa disposizione del Trattato

6) La Commissione pretende che questa direttiva tiene conto dei principi di universalità e di solidarietà, ma la Commissione è piuttosto impegnata a bloccare tutti i tentativi perché essi siano realizzati

La proposta di direttiva dice che;

“Le autorità degli Stati membri devono rispettare i superiori valori comuni di universalità, accesso a un’assistenza di qualità, equità e solidarietà – valori che le istituzioni comunitarie e tutti gli Stati membri hanno già ampiamente riconosciuto come condivisi dai sistemi sanitari in tutta Europa” “(Preambolo, paragrafo 12, pp.25-6)

Benché questo testo possa impressionare, in nessun punto la Commissione non avanza alcuna proposta dettagliata per dare concretezza giuridica ai quei principi. Questo è in pratica lo stesso dibattito che c’è stato sui servizi di interesse generale e sui servizi sociali di interesse generale (SIG/ SIEG) che la Commissione sta cercando di chiudere in modo unilaterale. Piuttosto la Commissione sta cercando ancora una volta di portare avanti un ampliamento dei principi del mercato interno. Ed il fatto che lo stai facendo nel settore sanitario denota l’assoluta mancanza di sensibilità da parte della Commissione europea.

7) La direttiva restringerà il diritto dei sistemi sanitari di gestire la pianificazione dei servizi sulla base delle necessità
Le proposte della Commissione europea dovrebbero permettere ai pazienti di muoversi negli Stati membri per gli interventi, che sono tenuti a pagare in anticipo. Il servizio sanitario rimborserà il costo concordato per ciascun intervento. Questo produrrà un Servizio Sanitario a due velocità, nelle quali coloro che avranno le risorse per pagarsi l’intervento e le spese di viaggio potranno ricevere le cure senza dover attendere le liste d’attesa.. Questo, inoltre, vincolerà il servizio sanitario a montagne di carta e di burocrazia.

8) Questa porterà ad una riduzione dei servizi
Se un servizio sanitario, fondato sul valore fondamentale dell’universalità, non avrà la possibilità di pianificare i servizi in funzione delle necessità mediche, sarà costretto a ridurre drasticamente il servizio fornito su questioni giuridiche e per motivi di spesa. Questo creerà un vuoto che sarà colmato dagli operatori privati, accelerando in tal modo la transizione verso un offerta dei servizi sanitari a due velocità..

9) I socialisti europei (ed altri) hanno condannato il progetto di direttiva

10) Le parti sociali europee nella sanità hanno presentato una dichiarazione comune, il 14 novembre 2007, sui principi dell’assistenza sanitaria nell’Unione Europea
Nella dichiarazione comune sui servizi sanitari la Federazione Europea dei Servizi Pubblici (FSESP) e l’Associazione europea dei datori di lavoro ospedalieri (HOSPEEM) affermano, tra l’altro, che “l’assistenza sanitaria transfrontaliera può realizzarsi solo se questo è nel miglior interesse del paziente” e che bisogna studiare con cura l’impatto dell’azione comunitaria sui sistemi sanitari nazionali.

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