Causa iscritta al R.G.L. 6634/2001. Richiesta interpretazione autentica ai sensi art. 64 D.L.gsl. 165/2001

Al Tribunale di Torino
Sez. Lavoro

Con la seguente nota le sottoscritte OO.SS. Nazionali intendono assumere una posizione ufficiale circa le problematiche di natura contrattuale sollevate da codesto Tribunale, circa la causa in oggetto citata, tenuto conto che in data 7 maggio scorso presso l’Aran non è stato possibile raggiungere una accordo sulle questioni interpretative poste in merito all’art. 30 e 32 bis del CCNL del 14.9.2000.
Per un esame completo della problematica e per meglio comprendere il quadro di insieme della normativa cennata, (in particolare l’art. 30) occorre preliminarmente delineare cosa si debba intendere per calendario scolastico, per attività integrativa, ecc.
A questo scopo a titolo di esempio per meglio comprendere la posizione sindacale si delinea la seguente situazione, posta come esempio tipico:
Periodo “A” – dall’8 settembre al 30 giugno dell’anno successivo – totale 42 settimane (Calendario Scolastico)
Periodo “B1” – dal 1° al 7 settembre – 1 settimana (Ulteriore settimana)
Periodo “B2” – dal 1° luglio al 21 luglio – 3 settimane (Ulteriori settimane)
Periodo “C” – dal 22 luglio al 31 agosto – 6 settimane (Ferie)
Il tutto per un totale di 52 settimane pari all’anno solare.
Il Giudice pone una serie di domande alle quali puntualmente diamo la nostra unitaria risposta:
a) L’attività integrativa prevista dal 2° comma dell’art. 30 quando va svolta?
Questo comma individua le ore di attività integrative da svolgersi nel periodo cosiddetto “A”, in quanto il comma esclude il periodo “C” e i periodi “B1” e “B2”, vale a dire il periodo citato nel 7 comma (le ulteriori settimane). Essa va svolta dunque nel periodo del calendario scolastico.
b) Cosa sta a significare “esclusione ….del periodo di attività di cui al comma 7?”
Oltre alle finalità espresse con la precedente risposta, detta esclusione serve anche a determinare il calcolo annuo (max venti ore mensili) per il solo periodo del calendario scolastico (42 settimane), che equivale a 9 mesi e 3 settimane in base annua.
c) Cosa significhi “periodo di attività di cui al comma 7” (del 2° comma, art. 30)?
Nella logica contrattuale di cui sopra il periodo citato è quello relativo allo spazio di tempo corrispondente ai punti B1 e B2 dell’esempio sopra menzionato (vale a dire le ulteriori, possibili, 4 settimane).
d) In relazione all’art. 30, settimo comma, i periodi di Natale e Pasqua, sono all’interno delle 42 settimane o al di fuori?
Dall’esempio sopra riportato appare evidente che le 42 settimane di calendario scolastico prevedano al proprio interno le interruzioni relative alle summenzionate festività.
E’ di tutta evidenza che il calendario scolastico, ossia le 42 settimane, sia composto da n. 39 settimane di rapporto frontale con i bimbi e n. 3 settimane di “messa in disposizione” secondo quanto previsto dal comma 7 dell’art. 30, secondo periodo.
Se così non fosse, vale a dire se fossero effettivamente 42 le settimane da fare frontalmente ci si troverebbe in questa “bizzarra” situazione:
n. 42 settimane frontali
n. 3 settimane corrispondenti alle interruzioni di Natale e Pasqua
n. 4 settimane di “ulteriore possibile attività”
n. 6 settimane di ferie,
per un totale di 55 settimane in un anno solare. Anche alla più sprovveduta controparte dovrebbe risultare evidente che o ci si trova di fronte ad una spettacolare ed innovativa scoperta scientifica, oppure qualcosa nel conteggio totale stride. Infatti nell’ipotesi, sostenuta dall’ARAN, delle 42 settimane frontali le parti non avrebbero usato la loculazione “per un periodo non superiore a quattro settimane “, bensi’ avrebbero scritto “la residua settimana”.
e) L’Ente può esigere, nel periodo di chiusura delle scuole e al di fuori delle ferie, la partecipazione a corsi di formazione ed aggiornamento senza fare precedere la richiesta dalle procedure di concertazione?
No, non è possibile. Per maggiore chiarezza occorre distinguere i due casi:
il primo è quello di corsi previsti nella chiusura della scuola nei periodi di Natale e Pasqua. In questo caso è necessaria la concertazione, prevista dal primo periodo del comma 7, art 30, in quanto le interruzioni per dette festività “rientrano” nel calendario scolastico.
Il secondo è quello di corsi previsti “nelle ulteriori 4 settimane”. In questo caso oltre alla concertazione, prevista dal medesimo comma, 3° periodo, è prevista anche la contrattazione per quanto riguarda gli aspetti economici.
f) Non si risponde in quanto rappresenta una fattispecie dovuta ad una risposta positiva al precedente quesito.
g) in relazione all’art. 32-bis, l’articolo si riferisce al Personale docente delle scuole gestite dagli enti locali) l’ente possa esigere, nei periodi di chiusura della scuola, la partecipazione a corsi per un periodo superiore a 20 ore mensili, senza concertazione?
La risposta è negativa. Anche in questo caso l’Ente deve attivare le procedure di concertazione. Vale in sostanza quanto già risposta alla sesta domanda.
Per concludere va sottolineato che questa nota è stata predisposta per delineare con chiarezza e buona fede, la posizione sindacale sulle materie sollevate in sede di giudiziale, non essendo stato possibile, e non per colpa nostra, raggiungere un accordo in sede ARAN altrettanto trasparente e in buona fede, al fine delle procedure previste dall’art. 64 del D.lgs. 165/2001, così come si evince dal gia’ citato verbale di mancato accordo interpretativo sottoscritto dalle parti in data 7 maggio scorso.

le Segreterie Nazionali

FP CGIL
Pagliarini
CISLFPS
Alia
UIL FPL 
Fiordaliso

Sperimentazione sezioni aggregate

In sede di Conferenza Unificata Stato – Regioni è stato siglato l’accordo per l’avvio della sperimentazione , delle sezioni specifiche per i bambini 24/36 mesi , a partire dal prossimo settembre.
L’accordo giunge durante il periodo di sospensione delle attività nelle scuole, con il rischio di non consentire ai comuni di accedere ai fondi stabiliti in finanziaria.
Riteniamo che le motivazioni delle nostre perplessità rispetto all’attivazione di questa sperimentazione siano ancora più pregnanti.
Ribadiamo invece necessaria una politica di estensione dei servizi all’infanzia , sia per rispondere alle necessità delle famiglie e alle indicazioni di Lisbona , senza tralasciare gli interessi dei bambini.
Invitiamo i compagni responsabili regionali e territoriali di politiche per l’infanzia a richiedere tavoli unitari per definire i criteri alfine di consentire ai soggetti istituzionalmente preposti alla gestione di accedere ai fondi .
Stabilire criteri regionali in conformità alle leggi regionali vigenti,
1. spazi adeguati dentro e fuori la struttura ( rapporto medio metro quadro -bambino)
2. locali idonei – riposo- mensa -igiene
3. orario di funzionamento
4. rapporto bambino insegnante (stabilito dalla finanziaria )
5. adeguata presenza di personale di supporto
6. personale con il titolo di studio adeguato
7. formazione di tutto il personale che vi partecipa a vario titolo
8. arredi – materiali –
9. il Comune quale soggetto regolatore e di controllo
10. parere vincolante del comune di riferimento territoriale
11. partecipazione delle famiglie ai costi
12. salvaguardia delle liste di attesa delle scuole dell’infanzia
tali criteri sono maggiormente necessari in assenza di una legge regionale sui servizi all’infanzia .
E’ necessario partecipare ai tavoli istituzionali a livello regionale e territoriale unitamente alla Confederazione , alla FLC
E’ FONDAMENTALE PER QUESTA CATEGORIA CONOSCERE GLI ESITI DEI TAVOLI DI CONFRONTO ATTIVATI pertanto vi invitiamo ad un serrato confronto e rapporto con la struttura nazionale.

p. il Comparto AA.LL.
Valentina Santucci
p. la Segreteria Fp Cgil
Antonio Crispi

Roma, 5 luglio 2007


Incontro unitario all'Anci

FP CGILFP CISLUIL FPL

Questa mattina, su nostra richiesta, si è svolto un incontro presso l’ANCI per tentare di trovare una soluzione alle sostituzioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi educativi e scolastici, dopo le limitazioni introdotte con la legge finanziaria.
Le scriventi OO.SS. e l’ANCI hanno convenuto di inoltrare al Dipartimento della Funzione Pubblica una nota condivisa nella quale, in analogia con quanto previsto per le lavoratrici ed i lavoratori della scuola statale, si deroghi dal limite massimo dei tre mesi per i contratti a tempo determinato.
In tale ambito abbiamo colto l’occasione per proporre all’ANCI di avviare un confronto di merito che definisca una proposta condivisa anche con l’UPI, la Conferenza delle Regioni e le Associazioni di settore per regolamentare il settore dei servizi educativi e scolastici, ricalcando, in qualche misura, il percorso fatto per quanto riguarda la polizia locale.
Sarà ovviamente nostra cura inviarvi la nota, nel frattempo vi inoltriamo il comunicato stampa.

CGIL FP     CISL FPS     UIL FPL
  Crispi          Alia           Fiordaliso


 

Notizie ansa
[20-02-2008]
Particolare attenzione a problema contratti flessibili per erogazione servizi scolastici e educativi

Questa mattina si e’ tenuto presso l’ANCI un incontro tra il Presidente del Comitato di Settore del Comparto Regioni ed Autonomie Locali, Lucio d’Ubaldo, Assessore al Personale del Comune di Roma, e le organizzazioni sindacali confederali CGIL FP, CISL FP, UIL FPL.
Si e’ discusso, in particolare, della grave questione determinatasi a seguito delle modifiche sull’utilizzo dei contratti flessibili introdotte con la legge Finanziaria 2008 nell’erogazione dei servizi scolastici ed educativi da parte dei Comuni.
L’impossibilita’ di sostituire annualmente gli insegnanti e gli educatori, infatti, determina, oltre che problemi gestionali, gravi problemi nella continuita’ didattica.
La rotazione trimestrale degli incarichi pregiudica la costruzione di un rapporto bambino ed educatore, che e’ fondamentale soprattutto nelle prime fasi dell’apprendimento e, di conseguenza, mina la serenita’ dei genitori in relazione alla qualita’ del servizio educativo e scolastico.
L’ANCI e le OOSS hanno concordato di prospettare ai competenti Ministeri una soluzione della questione in via interpretativa, che, in analogia con la disciplina speciale gia’ prevista per le supplenze nelle scuole statali, consenta di salvaguardare le esigenze di continuita’ didattica anche nelle scuole materne parificate e nei nidi.
Su questo punto e sulle altre problematiche poste dalla Finanziaria, l’ANCI e le OOSS autonomamente chiederanno un opportuno incontro con il Governo.
Le OOSS, infine, hanno chiesto all’ANCI di condividere un percorso in merito ad una revisione organica della disciplina concernente il tema dell’istruzione; il Presidente D’Ubaldo ha quindi assicurato che si fara’ portavoce di tale richiesta presso i competenti organismi dell’Associazione.


 

AA.LL. – Asilo Nido Cip-Ciop di Pistoia: per ridare un futuro ai bambini investiamo sul pubblico. Dal libro bianco di Sacconi alla riduzione dei finanziamenti per gli enti locali. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil e di Andrea Brachi Segr. Gen.le Fp Cgil Toscana

Un paese civile, democratico e rispettoso dei diritti di cittadinanza, anche di quelli di cui sono portatori i bambini, non può permettersi di disperdere il grande patrimonio di riflessione, di indignazione e preoccupazione che i bambini del “Cip e Ciop” loro malgrado hanno offerto alla società civile subendo quella drammatica esperienza.

Vi sono responsabilità penali sulle quali invitiamo la Magistratura a stringere il cerchio senza tentennamento alcuno, ma vi sono responsabilità oggettive che rischiano di essere fagocitate nel mare magnum delle emotività, delle reazioni istintive.

Non è possibile non legare questa tristissima vicenda al contesto generale nel quale si è realizzato il dramma di Pistoia: quattro bambini su dieci trovano posto negli asili pubblici di Pistoia, due su dieci in Toscana, un solo su dieci in Italia!

E allora una prima considerazione: di cosa si parla quando, con vanto, questo o quell’altro esponente del Governo nazionale annuncia la decisione di aver ridotto i finanziamenti agli enti locali e di aver costretto Comuni e Province al rispetto rigidissimo di patti di stabilità sempre meno sostenibili per l’erogazione di servizi alla persona?

Si sta parlando anche di questo; si dice che non c’è e non deve esserci prospettiva di miglioramento di quel sistema formativo che, nella parte iniziale della filiera, impatta proprio con quei bambini del “CIP e CIOP”.

E cosa vuol dire l’affermazione contenuta nel Libro Bianco del Ministro Sacconi per la riforma del sistema del welfare che i diritti di cittadinanza, costituzionalmente garantiti, possono essere soddisfatti indifferentemente da erogatori pubblici o privati?

Si sta parlando anche di questo: si dice, anzi il Ministro Sacconi dice che il diritto di quei bambini di Pistoia ad essere garantiti in un sistema formativo così cruciale per lo sviluppo psico-fisico dei nostri figli può essere garantito, anche a Pistoia, indifferentemente dall’asilo nido comunale e dal “CIP e CIOP”!

Di questo si sta parlando.

Si, ma con quali disegni colorati spieghiamo ai bambini i contorni tristissima di questa grigia vicenda?

E con quali ragionevoli parole lo spieghiamo ai loro genitori?

Roma 4 Dicembre 2009

Welfare locale: scuole per l'infanzia e asili nido gestiti dai comuni

Riteniamo opportuno riprendere una discussione sul welfare locale, che non sia omologato ai dibattiti che animano il paese sulla sicurezza, tutti orientati sulla repressione, sulle convenienze anche elettorali del momento.

Dal nostro punto di osservazione non è così che si possono trovare le soluzioni a vicende complesse come la trasformazione delle comunità in cui viviamo, costruire momenti veri di inclusione, di costruzione di valori, di solidarietà significa parlare di benessere sociale, a partire da quello locale (welfare locale), costruendo modelli sociali di prossimità che possono diventare riferimento nazionale.

Nello specifico vogliamo soffermarci sulle scuole per l’infanzia e gli asili nido gestiti dai comuni luoghi nei quali è possibile progettare una società diversa, basata sulla prevenzione e non sulla repressione, un progetto che parte dal basso, cioè dalle comunità locali, i cui destinatari sono le bambine ed i bambini della fascia d’età da 0 a 6 anni.

Per riprendere la discussione pensiamo sia utile inviarvi un documento di analisi con proposte di percorsi finali e le bozze di proposte di legge presentate in questa legislatura dalla Senatrice Serafini ed altri e nel 1998 dal Governo D’alema.

Per quanto riguarda la data del coordinamento non siamo ancora in grado di individuarla perché, come sapete, il Governo ha approvato la direttiva per il rinnovo del contratto delle lavoratrici e dei lavoratori delle Regioni e degli Enti Locali, quindi a breve saremo impegnati nella discussione con l’ARAN sul rinnovo contrattuale.

Sarà nostra cura individuare la data ed il luogo in cui si svolgerà il coordinamento non appena conosceremo il calendario di incontri con l’ARAN, nel frattempo, appunto, vi alleghiamo il materiale che delimiterà il perimetro della discussione.

p. la Segreteria FP CGIL
(Antonio Crispi)

Il Coordinatore del Comparto
(Ugo Gallo)

Roma 10/12/2007
 
Allegati:
Prima Infanzia: disegni di Legge a confronto; 
Sicurezza e Welfare locale. 

Coordinamento dei servizi educativi all'infanzia

Si è svolto ieri il coordinamento dei servizi educativi all’infanzia con l’obiettivo di ridare impulso alla vertenza che vede da tempo impegnata la nostra organizzazione.
Il dibattito è stato vivo, partecipato ed appassionato, ma questa non è una novità, si è confermata la caratteristica, il tratto distintivo di questo coordinamento che è costituito dalla ricchezza di stimoli che produce, stimoli fondati sulla consapevolezza di svolgere la professione, delicata, di contribuire a costruire l’uomo e la donna di domani in una società in continua trasformazione.
Il coordinamento ha espresso l’esigenza di cadenzare le convocazioni sia per scambiarsi informazioni e sia per aggiornarci sull’evoluzione degli obiettivi che ci siamo dati.
Per riassumere schematicamente, il coordinamento ha deciso di:
– Assumere il documento (si può scaricare dal nostro sito) quale strumento per ridare impulso al dibattito nella nostra organizzazione, ma anche politico, sull’esigenza di una regolamentazione nazionale;
– Convocare il gruppo di lavoro per definire il testo di una proposta legislativa in materia; – Sulla base del testo avviare il confronto con CISL e UIL per costruire le alleanze necessarie a sostenerlo;
– Avviare un confronto con l’ANCI, l’UPI, la Conferenza delle Regioni e delle associazioni di settore per la costruzione di un movimento largo che si rivolga alla politica sulla base di un esigenza ed un testo condiviso;
– Convocare periodicamente il coordinamento per i necessari aggiornamenti sull’evoluzione;
– Far lievitare la vertenza per farla vivere come una vertenza di tutta la categoria e della CGIL, in tutte le sue strutture;
– Aprire confronti e promuovere vertenzialità, in tutte le sedi istituzionali;
Il programma di lavoro sopra descritto ha tenuto conto dell’incertezza di questa fase della politica, ma ha concordato che proprio nei momenti di confusione bisogna partire dal merito, dall’elaborazione, anche per provare ad incidere su un dibattito sulla sicurezza nelle città, il quale a partire dai sindaci, è orientato, quasi esclusivamente, sulla repressione dimenticandosi delle potenzialità che può esprimere una politica virtuosa del territorio con il rafforzamento del welfare locale. Insomma, una politica che non sia orientata unicamente alla convenienza del momento.
Con questa impostazione crediamo sia possibile sconfiggere coloro i quali sostengono le esternalizzazioni e con i quali sempre più spesso dobbiamo confrontarci.

Il coordinatore del Comparto AA.LL.
Ugo Gallo
p. La Segreteria FP CGIL 
Antonio Crispi

Roma 24 Gennaio 2008

Sostituzioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi scolastici educativi all'infanzia

L’incontro avvenuto la scorsa settimana all’ANCI per porre rimedio alle limitazioni introdotte nell’ultima finanziaria alle sostituzioni nei servizi educativi all’infanzia, ha prodotto un altro positivo risultato.
Il Presidente dell’Anci, infatti, ha inviato la lettera, che avevamo concordato nel su menzionato incontro, al Dipartimento della Funzione Pubblica con la richiesta di un urgente interpretazione.
Pensiamo di fare cosa utile inviarvi il lancio ANSA con l’informazione della nota.

p. il Comparto AA.LL.
(Ugo Gallo)
p. La Segreteria FP CGIL
(Antonio Crispi)

 

PERSONALE – DOMENICI, CHIAREZZA SU DISCIPLINA CHE REGOLA SUPPLENZE NELLE SCUOLE

[26-02-2008]
“Urgente un intervento interpretativo sulla disciplina che regola le supplenze nella scuola statale, nelle scuole materne parificate e negli asili nido” In una lettera al Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, il Presidente dell’ANCI Leonardo Domenici evidenzia che sono “gravi i problemi causati dai vincoli introdotti dalla Finanziaria 2008 nell’utilizzo delle forme contrattuali flessibili nell’erogazione dei servizi scolastici ed educativi da parte dei Comuni.
“L’impossibilità di sostituire per l’intero anno scolastico gli insegnanti e gli educatori – denuncia Domenici – sta determinando, oltre che problemi gestionali, un vulnus al buon andamento del servizio e alla continuità educativa e didattica, fondamentale soprattutto nelle prime fasi dell’apprendimento”.
Nel sistema scolastico statale, con riguardo al regime delle supplenze, la disciplina speciale di cui all’art. 4 della legge 3 maggio 1999, n. 124, attuato con appositi decreti del Ministro della Pubblica Istruzione, ammette ordinariamente l’impiego delle supplenze annuali per la copertura delle posizioni di insegnamento scoperte per qualsiasi motivo, proprio per salvaguardare l’esigenza di garantire la continuità didattica.
Per l’ANCI è quindi opportuno dare un’interpretazione alla disciplina che regola le supplenze nella scuola statale, nelle scuole materne parificate e negli asili nido, e comunque l’esclusione del personale docente ed educativo ivi operante dall’ambito di applicazione dell’articolo 36″.

Servizi Educativi Scolastici

Ancora una volta la burocrazia del Dipartimento della Funzione Pubblica dilata nel tempo l’emissione di una circolare che ha lo scopo di correggere una norma della Legge Finanziaria relativa al funzionamento dei servizi educativi scolastici, peraltro concordata tra le scriventi e l’ANCI nella riunione del 20 febbraio scorso.
Nei giorni scorsi questa circolare era prossima all’emanazione, salvo poi ci venivano comunicati problemi che ne ritardavano l’emissione. Evidentemente questi burocrati esprimono tutto il loro brio solo quando vengono chiamati per consulenze o per corsi di formazione.
Crediamo sia il caso di promuovere iniziative simili a quelle del 28 Gennaio scorso in cui i territori, le strutture, le RSU, le lavoratrici e i lavoratori insieme ai cittadini esprimono tutto il loro dissenso per norme che impediscono la continuità didattica.
La struttura nazionale propone a tutti i territori con la massima urgenza di prevedere iniziative con l’invio di telegrammi, fax, e-mail al Dipartimento della Funzione Pubblica affinché finalmente questa ormai famosa circolare possa essere emanata nel più breve tempo possibile.
Sullo stesso schema del 28 gennaio scorso sarebbe utile che anche i Sindaci prendano formalmente posizione con il Dipartimento della Funzione Pubblica.

Vi terremo tempestivamente informati sull’evoluzione della vertenza.

CGIL FP   CISL FPS   UIL FPL
Crispi         Alia       Fiordaliso

Dipartimento Funzione Pubblica : Fax 06/68997433
Ministro Funzione Pubblica : e-mail nicolais@governo.it
Anci :Fax 06/68009202 – e-mail domenici@anci.it

UPPA – Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni
Fax: 06.68997280 e-mail: uppa@funzionepubblica.it

Convocazione Sezioni Primavera

Il giorno 23 c.m. alle ore 10.00 è convocata presso la Cgil Nazionale – Corso Italia, 25 – una riunione riguardante le Sezioni Primavera per una valutazione su quanto è accaduto fino ad oggi e per rilanciare l’iniziativa.
Le compagne e i compagni interessati sono invitate/i a partecipare.
Alla convocazione alleghiamo una scheda delle Sezioni Primavera sulle relative intese regionali raggiunte, con alcune valutazioni di quanto si evince dalle stesse, preparata d’intesa con la compagna Valentina Santucci che sarà presente alla riunione.

p. la Segreteria Fp Cgil
A.Crispi

Roma 21 luglio 2008

 

Comunicato Stampa di Barbara Bongini e Francesca Pinto

Comunicato Stampa di Barbara Bongini e Francesca Pinto
Coordinamento infanzia FPCGIL Nazionale

Asili: dopo il caso di Adro si corra ai ripari
le Regioni garantiscano per legge la mensa ai bambini

Da giorni assistiamo allo spettacolo degradante dei tagli effettuati da alcune Amministrazioni Locali alle mense scolastiche per i cosiddetti “bambini morosi”, diventato dibattito nazionale con il caso emblematico del Comune di Adro.

Il concetto di prestazione scolastica obbligatoria è sancito per legge e in questo rientrano tutte quelle misure che rendono effettivo il diritto allo studio: l’accesso ai servizi educativi complementari, la refezione scolastica e il trasporto.

La Costituzione Italiana, con gli articoli 3 e 34, riconosce la pari dignità sociale, prefigge l’obbiettivo di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, istituisce una scuola aperta a tutti, anche a chi è privo di mezzi. Il compito della pubblica amministrazione nel suo complesso è quindi quello di tutelare l’infanzia e di applicare la Convenzione ONU del 1989, di aver cura dei bambini nella loro interezza.

Condanniamo fermamente i provvedimenti delle Amministrazioni Locali che, in una fase in cui la crisi colpisce i redditi delle famiglie, sottraggono il sostegno ai più bisognosi, mentre contemporaneamente si elargiscono voucher alle famiglie benestanti per sostenere le spese per l’iscrizione ad istituti privati.

Auspichiamo che le Regioni, attraverso le proprie Leggi e i propri Regolamenti, facciano in modo che il servizio mensa rientri nel contesto educativo e non possa più essere interrotto, evitando imbarazzo, disagio e umiliazione.

Che esempio di solidarietà, ma potremmo aggiungere di socialità, stiamo dando a questi bambini?

Roma, 21 aprile 2010

Legge finanziaria e rapporti di lavoro a tempo determinato nelle strutture

Al Presidente ANCI
Dr. Leonardo DOMENICI 

Oggetto: Legge finanziaria e rapporti di lavoro a tempo determinato nelle strutture
educative e scolastiche.

Egregio Presidente,
alla luce della situazione delicata che si è già creata e si creerà comunque fra breve nelle strutture scolastiche ed educative con l’impossibilità delle sostituzioni in ottemperanza alle disposizioni della legge finanziaria, Le chiediamo un incontro urgente atto a definire una lettura univoca della norma ed eventuali interventi congiunti atti a scongiurare disagi agli operatori ed in particolare ai cittadini.
In attesa di riscontro si inviano distinti saluti.

FP CGIL 
Crispi 
FP CISL
Alia
UIL FPL
Fiordaliso

Roma lì 22 gennaio 2008

documenti

Circolare n.3 del 19 Marzo 2008

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