Contratto Sanità: conclusione positiva e soddisfacente.
Ora, su medici e dirigenti, evitare scelte rischiose per la qualità del servizio
Esprimiamo soddisfazione per la definitiva sottoscrizione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i 550.000 operatori della sanità pubblica.
Ora si devono determinare al più presto le condizioni affinché si possa aprire la trattativa per il secondo biennio economico e per la trattazione delle questioni normative ed ordinamentali non affrontate in questa fase.
La chiusura del contratto del Comparto sanità impone un’accelerazione sui tavoli di confronto rimasti aperti, Medici-Veterinari e Dirigenza Sanitaria. Un’accelerazione che, però, non può costringere nessuno a perdere di vista uno dei più importanti obiettivi affidati alla contrattazione collettiva: la qualità del servizio reso ai cittadini.
Le Regioni evitino di dare ascolto e di sostenere le richieste delle corporazioni sull’orario di lavoro e sul diritto al riposo.
Sarebbe insostenibile un contratto che, derogando ai principi definiti dalla legge, prevede che un medico possa permanere al lavoro fino a 17 ore al giorno.
Troppi rischi per la salute dei cittadini.
Si ritorni, quindi, velocemente a parlare di questi argomenti in termini di ragionevolezza e, soprattutto, evitando scelte che non tengono conto dell’impatto negativo che avrebbero sulla qualità complessiva dell’intervento sanitario.
Solo così potremmo raggiungere un risultato non solo positivo, ma organico e coerente con le scelte già operate nel contratto definitivamente sottoscritto oggi per gli operatori della sanità pubblica.
FP CGIL Carlo Podda – CISL FP Rino Tarelli – UIL FPL Carlo Fiordaliso
Roma, 9 Aprile 2008
Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato stampa
Le anticipazioni sul DPEF lasciano interdetti.
Spariscono completamente le “buone intenzioni” del Ministro Sacconi sul Servizio Sanitario Nazionale e sulla sua riorganizzazione in termini di maggiore efficienza e migliore qualità delle prestazioni sanitarie ai cittadini; nulla sull’esigenza, recentemente sbandierata in occasione dei tragici fatti della clinica Milanese Santa Rita, di rimettere in equilibrio il rapporto fra la Sanità Pubblica e quella Privata e totalmente assenti le preannunciate misure di sostegno e di sviluppo del Servizio Sanitario Nazionale.
Unici elementi di novità la previsione di nuovi tagli e il ritorno ai ticket!
Un modo veramente innovativo di approcciarsi al tema della salute dei cittadini e per garantire un sistema sanitario, equo, solidale, universale.
Ci aspettiamo, presto, la proposta di reintrodurre il sistema delle casse mutue.
Rifletta, il Governo, su queste sciagurate ipotesi. Sappia che la Fp Cgil è contraria a qualsivoglia riduzione degli stanziamenti operati a danno della salute dei cittadini e di ritorno ai ticket.
Siamo sicuri che anche i cittadini di questo Paese non saranno contenti.
Roma 18 Giugno 2008
Il vero volto di questo Governo si è mostrato anche sulla sanità. Partito con annunci sulla promozione della qualità del servizio, nella manovra d’estate presenta solo tagli, a danno dei cittadini e degli operatori.
Invece di garantire su tutto il territorio nazionale l’effettiva esigibilità delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza , le norme annunciate prevedono solo tagli indiscriminati di posti letto e di personale.
Questo dopo aver diminuito nella stessa manovra le risorse programmate per il Servizio Sanitario Nazionale, abolito il diritto al riposo dei medici, decurtato i fondi contrattuali
E in discussione ora c’è anche un emendamento che, demagogicamente, abbassa i compensi dei Direttori generali, amministrativi e sanitari, al fine di, FORSE, evitare il ripristino dei ticket.
E’ una strada sbagliata nel metodo e nella sostanza, che, insieme al prossimo pericolo di un federalismo iniquo, porta allo sfascio del servizio pubblico.
La FP CGIL e la FP CGIL Medici, insieme a tutta la CGIL, non potranno che contrastare questo piano mettendo in atto ogni possibile forma di protesta sindacale.
Roma, 10 luglio 2008
Tagli in sanità: per Sacconi la matematica è un’opinione. Rimangono i ticket e i fondi per il 2009 sono meno di quanto previsto dal Patto per la Salute
Si può giocare con i numeri essendo consapevoli, però, che resta appunto un gioco.
Il Ministro Sacconi sa che per evitare il ripristino del super ticket di 10 euro per ricette e prescrizioni mediche servono 833 milioni di euro.
L’aver stanziato meno della metà di quanto necessario, se la matematica non è opinione, significa dichiarare chiaramente la volontà di mantenere un ticket, magari non più super, ma medium, di circa 5 euro a prescrizione, scaricando sui cittadini i costi della mancata copertura finanziaria.
Rispetto poi alle altre sue affermazioni odierne ricordiamo al Ministro Sacconi che nella finanziaria 2009 ci sono otto miliardi di euro di tagli al patto interno di stabilità, che dal 2010 i piani di rientro delle Regioni con problemi di bilancio non saranno più finanziati , che i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza per i cittadini non autosufficienti, per le malattie croniche e per nuove protesi non hanno finanziamento e che la copertura dei costi per i rinnovi delle convenzioni con i medici di famiglia è atto talmente scontato da far risultare inopportuna qualsiasi sottolineatura.
Continuiamo a suggerire al Ministro Sacconi di smetterla con questo continuo soliloquio e di convincersi al più presto che la salute dei cittadini è questione talmente importante da presupporre, così come il nostro ordinamento repubblicano prevede, una gestione condivisa, partecipata, democratica.
Siamo ancora in attesa, a circa tre mesi dall’assunzione della sua responsabilità di Governo, che il Ministro Sacconi convochi le parti sociali, cosa che forse non gli riesce per il troppo tempo passato a dichiarare…e a tagliare fondi.
Roma, 15 Luglio 2008
Sottoscritta ieri, 31 luglio, l’ipotesi di accordo contrattuale 2006/2009, biennio economico 2006/2007 per la dirigenza Sanitaria – Tecnica – Professionale – Amministrativa.
Roma, 1 agosto 2008
Oggi, nell’ambito della mobilitazione dei settori del lavoro pubblico, decine di migliaia di professionisti sanitari, medici, infermieri, personale tecnico dell’assistenza, hanno partecipato alle iniziative di protesta organizzate da CGIL CISL UIL in tutte le città capoluogo di Regione.
Rappresentanze sindacali dei lavoratori sono state ricevute dai Presidenti di Regione e dagli assessori della sanità, ai quali hanno chiesto interventi decisi ed inequivoci nei confronti del Governo Nazionale, affinché l’esecutivo assuma immediatamente una iniziativa che, apportando le necessarie integrazioni economiche alla finanziaria attualmente in discussione, permettano finalmente alla trattativa di superare la fase di assoluto stallo nelle quale si trova.
Ai Presidenti regionali e agli Assessori alla salute è stato chiesto di condividere formalmente questa esigenza attraverso la sottoscrizione di un documento congiunto nel quale, oltre alle questioni del rinnovo contrattuale, sono stati richiesti impegni per:
I documenti congiunti verranno inviati in giornata al Presidente del Consiglio Berlusconi, ai ministri Brunetta e Sacconi e al Presidente della Conferenza Stato – Regioni Vasco Errani.
La vertenza proseguirà, per tutto il pubblico impiego, nelle prossime settimane con tre giornate di sciopero interregionale (al Nord, al Centro e al Sud), e, in assenza di fatti nuovi, con lo sciopero generale di tutti i dipendenti pubblici.
Al Ministro del Lavoro ci permettiamo di suggerire di adoperarsi per trovare, insieme ai Ministri competenti, soluzioni alla vertenza, invece di proporre una legge che mette in discussione il diritto, costituzionalmente garantito, allo sciopero.
Roma, 15 ottobre 2008
Comma 5 articolo 67 della legge 133/2008 (ex Dl Brunetta) Individuazioni dei fondi aziendali Comparto Sanità
Mai come in questi giorni è stato citato, consultato, indicato, chiamato, ascoltato, invocato.
E’ il Ministero che non c’è.
L’influenza suina rischia di provocare una pandemia e i Ministeri della Salute di tutti i Paesi sono stati allertati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Tutti.
Anche quello che non c’è più.
Basta evocarlo e dall’aldilà risponde puntualmente attraverso un numero telefonico (1500), al quale rispondono lavoratori precari che alla fine del prossimo mese di agosto saranno senza lavoro. Fantasmi, appunto.
A parte il fatto contingente dell’emergenza pandemia, un’Amministrazione centrale a livello nazionale della Salute, in Italia è ormai indispensabile.
E non solo perché in tema di emergenze sanitarie l’ex Ministero della Salute ha una certa esperienza, dalla Sars, alla Mucca pazza, alla Aviaria, passando per la diossina, ma anche per riassumere a se tutte quelle competenze che in questo ultimo anno sono state drammaticamente dimenticate dal Governo ( Livelli Essenziali di assistenza, applicazione legge salute e sicurezza sul lavoro, prevenzione, professioni sanitarie, sicurezza alimentare, ecc.).
Perché è ormai evidente a tutti che dopo un anno di prova, l’esperimento dell’elefantiaco Carrozzone del Welfare unificato può dirsi fallito.
Un bisogno che aumenterà ancor di più dopo l’approvazione del Federalismo fiscale: ripristinare il Ministero della Salute, quale garante di un Sistema Sanitario Nazionale è l’unico antidoto al rischio di smembramento dell’assistenza sanitaria in ventuno realtà diverse e conflittuali tra loro.
Differenze che a pagare saranno sempre e comunque i cittadini italiani.
Roma 4 Maggio 2009
Il 10 Luglio 2009 la Corte dei Conti ha certificato l’ipotesi di accordo del 14 Maggio 2009 con l’eccezione dell’articolo 10 (risorse aggiuntive regionali).
Le osservazioni hanno riguardato sia il comma 3 dello stesso articolo (la Corte dei Conti ha sostenuto la sua non rispondenza con l’atto di indirizzo) sia le modalità di erogazione dello 0,80%.
Le osservazioni della Corte insistono, quindi, su uno dei punti più importanti dell’accordo contrattuale.
In queste ore stiamo unitariamente valutando, con le Regioni e con il Comitato di Settore, come poter superare le osservazioni provando a mantenere il più possibile inalterata la sostanza dell’intero articolo 10.
Terremo costantemente informati sugli sviluppi di queste verifiche.
Roma 13 luglio 2009
Domani 31 Luglio, è prevista all’Aran la sottoscrizione definitiva del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2008/2009 per il personale del comparto Sanità pubblica.
Comprendiamo come le complicate letture di norme e regolamenti sull’esercizio della professione infermieristica possano ingenerare equivoci anche di natura lessicale e indurre a pensare che a La Spezia vi siano sacche di gravissimo abusivismo da parte di infermieri, addirittura dipendenti dalla ASL .
E’ bene, allora, chiarire innanzitutto che stiamo parlando di donne e uomini professionisti della disciplina infermieristica, alcuni di loro con anni e anni di servizio ed esperienza alle spalle; stiamo parlando di lavoratrici e lavoratori che hanno tutti i titoli di studio che l’attuale ordinamento prevede per l’esercizio di quella professione.
Stiamo parlando di personale assunto regolarmente, con concorso pubblico, dal servizio sanitario nazionale e di donne ed uomini che quotidianamente assicurano servizi e prestazioni di qualità ai cittadini in applicazione di linee guida, protocolli, procedure e istruzioni operative predisposte dell’Azienda Sanitaria che controlla ogni passaggio ed ogni professionista coinvolto.
Queste precisazioni sono necessarie perché a leggere le agenzie di stampa sembra che ciò che si è verificato a La Spezia sia il resoconto di una attività delittuosa portata avanti con il concorso di un cinquantina di infermieri “senza titolo”.
L’unica cosa che manca a quelle lavoratrici e lavoratori della ASL di La Spezia è la sola iscrizione all’albo degli infermieri, resa obbligatoria a seguito di una legge del 2006 e facilmente assolvibile con il pagamento di un semplice bollettino di conto corrente postale!
Nulla, quindi, a che vedere con violazioni che mettono in discussione capacità professionale, titoli di studio, aggiornamento e formazione professionale o, addirittura che mettono a rischio la salute dei cittadini.
La Fp Cgil spezzina e quella ligure sapranno stare al fianco di quei lavoratori che intendono richiedere i servizi di tutela legale.
Ciò che ci preme evidenziare è che le 49 lavoratrici e lavoratori di La Spezia sono e restano degli ottimi professionisti del servizio sanitario nazionale.
Fino a prova contraria.
Roma 29 Dicembre 2009
In allegato pubblichiamo: Preintesa sulle risorse aggiuntive regionali anno 2010 personale del Comparto Sanità Pubblica tra delegazione di parte pubblica e OO.SS. Regionali del Comparto Sanità Pubblica.