(Comunicato del Ministero della Salute n.237) Il Ministro della Salute Livia Turco ha scritto oggi a Romano Colozzi – Presidente del Comitato di Settore per il Comparto Sanità presso la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano – per sollecitare il Comitato di Settore ad emanare il più rapidamente possibile e in modo contestuale gli Atti di indirizzo alla Sisac e all’Aran per consentire l’avvio delle trattative per il rinnovo dei contratti del Comparto e della Dirigenza del Servizio sanitario nazionale e degli Accordi con i medici convenzionati.
Il Ministro della Salute ha infatti sottolineato che il SSN non ha bisogno di conflitti che ne compromettano il funzionamento.
Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale
Il Senato ha approvato l’emendamento della Lega Nord sul Ddl Sicurezza che elimina il divieto di segnalazione da parte dei medici degli immigrati clandestini assistiti dal servizio sanitario nazionale, e che dà loro facoltà di denuncia.
A nome e per conto dell’intera Funzione Pubblica Cgil, che organizza, fra gli altri, i lavoratori ed i medici del servizio sanitario nazionale, condanno fortemente quanto avvenuto. L’emendamento rappresenta in tutta la sua drammaticità il degrado culturale, valoriale e politico che attraversa la maggioranza di centro destra sul tema dell’immigrazione. Rappresenta, inoltre, una grave lesione del principio di universalità del diritto alla salute, ed indurrà tantissimi stranieri senza permesso di soggiorno a rinunciare alle prestazioni del servizio sanitario nazionale, con tutto quello che ne consegue per i rischi per la salute di tutti i cittadini.
Valuteremo quali siano le iniziative più efficaci per scongiurare l’applicazione di questa norma, prime tra tutte la disobbedienza civile e l’obiezione di coscienza.
Roma 5 Febbraio 2009
Dichiarazione di Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL
e di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
La scelta odierna del Consiglio dei Ministri di ripristinare il Ministero della Salute è una buona notizia per chi come noi lo ha sempre rivendicato a tutela dell’unitarietà del servizio sanitario nazionale.
La decisione di nominare il Prof. Ferruccio Fazio Viceministro alla Salute è un primo fatto positivo.
La FPCGIL e la FPCGIL Medici augurano buon lavoro al neo Viceministro con l’auspicio di continuare un confronto che diventi sempre più costruttivo a partire dalla difesa dei diritti individuali e collettivi di tutela della salute.
Per la ricerca servono finanziamenti e non slogan lanciati dal palco per fare propaganda.
Altro che vincere la sfida sul cancro nei prossimi tre anni!
In tre mosse si riduce la ricerca sanitaria Italiana a cenerentola Europea:
1. Si riducono progressivamente e pesantemente i finaziamenti pubblici.
2. Si aumentano in maniera esponenziale i riconoscimenti di IRCCS privati e pubblci.
3. Si bloccano le dotazioni organiche e i ricercatori precari sono lasciati a casa dopo 20 anni di lavoro o debbono andare all’estero a cercar miglior fortuna.
Ricordiamo a tutti che la ricerca non è mai fine a se stessa ma è il motore per lo sviluppo sociale ed economico di un paese ne accresce la capacità di produrre conoscenza , genera nuova cultura, scienza, tecnologia, prodotti , servizi e soprattutto benessere. E in particolare lo scopo della ricerca biomedica è quello di passare dalla semplice tutela sanitaria alla promozione della salute, di migliorare ed elevare la qualità delle cure . La mancanza di finanziamenti per la ricerca non ferma solo la battaglia contro le grandi malattie, ma cancella quella sulle malattie rare e azzera la possibilità degli Italiani di avere una sanità pubblica al passo con i tempi, rendendoci sempre più dipendenti dagli altri Paesi.
La FPCGIL continua il suo impegno per far aumentare realmente i fondi per la ricerca Sanitaria in Italia.
30/3/2010
Dal 1° Rapporto Nazionale sui consultori del Ministero della Salute giungono conferme su quanto da tempo denuncia l’Fp-Cgil. A 35 anni dall’entrata in vigore della legge 405, il sistema, nonostante una solida base normativa, non ha raggiunto gli obbiettivi prefissati, affossato dalla carenza di investimenti e dallo strisciante processo di privatizzazione in atto. Il quadro generale, fatte le poche dovute eccezioni, parla di un indebolimento costante di una delle principali strutture di sostegno per donne e famiglie, strumento di prevenzione e assistenza alla persona.
I consultori pubblici, in costante calo, scontano gravi carenze in termini di personale e di strutture, rendendo in alcuni casi impossibile
il lavoro di equipe, basilare in un settore che richiede l’intervento congiunto di diverse figure professionali (psicologi, assistenti sociali, ginecologi etc.). Alla precaria situazione organizzativa, basti pensare che solo in sei regioni tutte le Asl prevedono un budget apposito per i consultori, si aggiunge un grave ritardo tecnologico (in molti casi le strutture sono persino prive di computer).
In un Paese che affronta da anni dibattiti ovattati sul tema della famiglia, sulla sua presunta centralità nell’agenda politica, il Rapporto svela finalmente quanto ingannevole sia la retorica. Nella generale restrizione dello spazio pubblico, il sistema sanitario nazionale rischia di perdere il suo ruolo di garanzia della salute e dei diritti dei cittadini, e in questo processo i consultori rappresentano un presidio irrinunciabile. Proprio per questo abbiamo denunciato processi di totale privatizzazione dei consultori come quello previsto dal progetto di legge “Tarzia”, in iscussione nella Regione Lazio. Un progetto che in nome di una visione ideologica della “famiglia naturale fondata sul matrimonio”, sconquassa un sistema di diritti che dovrebbe tutelare prima di tutto le donne.
La soluzione alle carenze di un sistema pubblico mai messo in grado di funzionare non può essere certo la privatizzazione completa del servizio. Pubblico è meglio.
Roma, 22 novembre 2010
Pubblichiamo la documentazione relativa alla questione del Part-Time , Regione Veneto.
La documentazione riguarda:
1. una prima circolare del 24.12.2010 della Giunta Regionale
2. l’accordo regionale sottoscritto il 22 Febbraio 2011
3. la Deliberazione di Giunta Regionale del 15 Marzo
Nello specifico l’accordo regionale sancisce che:
Due ultime importantissime questioni.
Roma, 9 maggio 2011
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
e di Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL
E’ stato firmato oggi all’Aran – dalla maggioranza dei sindacati dei dirigenti medici e veterinari, e della dirigenza STPA (psicologi, biologi, sociologi, amministrativi, etc.), della sanità pubblica – l’accordo per l’adesione al costituendo fondo di pensione complementare Perseo, al quale confluiscono anche i dipendenti del comparto sanità e degli enti locali del pubblico impiego.
Si tratta di un buon risultato che da una opportunità ai dirigenti del Ssn di poter aderire subito ad un costituendo solido fondo complementare, con il contributo economico della parte pubblica.
E’ un fatto positivo, soprattutto per chi, come in primo luogo i medici, entra tardi nel mondo del lavoro e, con il sistema contributivo, rischia di avere pensioni inadeguate.
Adesso chiediamo che le dovute successive procedure siano espletate in tempi rapidi, al fine di consentire a tutti i dirigenti del Ssn, nel più breve tempo possibile, di poter contare sulla opportunità di una integrazione pensionistica.
E’ stata un successo la giornata di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, che rivendicano la chiusura del contratto di lavoro scaduto ormai da 25 mesi.
Centomila persone hanno manifestato nelle piazze, sotto le sedi delle Regioni e hanno occupato le Direzioni Sanitarie dei grandi Ospedali sotto lo slogan “Contratto subito”.
Le delegazioni sindacali che sono state ricevute da Assessori della Sanità e Presidenti di Regione si sono sentite dire che c’è la massima disponibilità a chiudere il contratto.
Bene. Ma se è così come mai non si firma?
E’ ora di passare subito dalle parole ai fatti: nei prossimi giorni, nell’incontro che ci sarà con Regioni, Anci e Province, verificheremo questa disponibilità in concreto, altrimenti si deve sapere che il conflitto inevitabilmente si inasprirà.
Roma, 4 febbraio 2008
Il contrasto alle dipendenze patologiche in Puglia Le proposte della FP CGIL per il rilancio dei servizi.
20 novembre 2009 ore 15,00 SERT di MODUGNO (BA)
Via X Marzo – Strada provinciale Modugno – Carbonara
Presiede
Maria Teresa Coppola
Responsabile FP CGIL Puglia SPTA
Relazione introduttiva
Claudio Poggi – Sociologo DDP ASL Bari
Vecchie risorse per nuovi consumi? Come rinnovare i servizi per le dipendenze patologiche
in Puglia – le proposte della FP CGIL
Interventi programmati
Silvana Natale, FP Bari
Matteo Giordano, FP Foggia
Filomena La Macchia, FP BAT
Ottaviano Conte, FP Brindisi
Roberto Cataldini, FP Lecce
Enti Ausiliari
Tonino D’Angelo, Cittadinanzattiva
Lorena Splendori, FP CGIL Nazionale
Tommaso Fiore, Assessore regionale alle Politiche della Salute
Dibattito
Conclude
Antonella Morga Segretaria Generale Funzione Pubblica CGIL Puglia
Questa notte la FPCGIL Medici, insieme alla UIL FPL Medici, non ha firmato il contratto relativo al biennio economico 2008-2009 (scaduto da 26 mesi) per circa 118.000 mila dirigenti medici e veterinari con un aumento medio di 179 euro lordi mensili.
E’ stato infatti compromesso il valore politico della indennità di esclusività del rapporto di lavoro con il servizio sanitario nazionale con il suo inserimento nel monte salari, determinando il suo annegamento nel mare contrattuale e senza alcun impegno per una sua autonoma rivalutazione economica. Il rifiuto della parte pubblica a garantire nel futuro il valore della esclusività è in linea con il disegno del Ddl sul Governo Clinico, condiviso dal Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio, di una devastante riforma della libera professione che consentirà ai medici pubblici di lavorare anche nel privato, mantenendo per tutti il quantum economico della indennità, ormai acquisita nel monte salari.
Peraltro la stessa rivalutazione dell’indennità di esclusività in questo contratto – di soli 25,82 euro mensili lordi dopo 10 anni – è stata attuata utilizzando parte dello stesso aumento del 3,2%, senza alcun finanziamento aggiuntivo.
A questo inaccettabile vulnus si aggiunge il recepimento nel contratto delle nuove sanzioni disciplinari imposte dalla iniqua legge del Ministro Brunetta: 13 pagine su 22 della parte normativa che vanno dalla censura scritta alla multa da 200 a 500 euro, dalla sospensione al licenziamento. Seppur limitate grazie all’impegno di tutte le OO.SS al tavolo negoziale, rischiano di trasformare gli ospedali in caserme.
Ancora una volta vengono privilegiati gli incarichi gestionali rispetto ai professionali, lasciando i medici ed i veterinari con meno di 5 anni di esperienza senza alcun aumento della loro posizione professionale che rimane equivalente a zero euro.
Lo 0,5% dell’aumento è stato destinato alla parte variabile della retribuzione, penalizzando pensioni e liquidazioni, rispetto al suo completo inserimento nel trattamento fondamentale come da noi richiesto ed ottenuto nel contratto del comparto sanità.
La stessa variabile aziendale non è stata inclusa nel trattamento economico valido ai fini della liquidazione e non vi sono ancora sostanziali concreti passi in avanti sulla copertura assicurativa. Abbiamo invece ottenuto, insieme alle altre oo.ss., la cancellazione della pericolosa nuova normativa sull’orario di lavoro, una norma sul precariato anche se non cogente, e la possibilità di concordare a livello regionale un aggiuntivo 0.8% sulla parte variabile della retribuzione per specifici progetti, anche se subordinato al rispetto dei Patti per la salute e a presenza di risparmi di spesa. Infine un apprezzabile risultato è la possibilità dell’aspettativa per il medico che vuole partire per progetti umanitari con organizzazioni non governative.
La FPCGIL Medici proseguirà il suo impegno nella Vertenza Salute e continuerà a battersi per la valorizzazione del medico che sceglie di lavorare solo per la sanità pubblica.
Roma, 10 febbraio 2010
Dichiarazione di Fabrizio Fratini, segretario nazionale FPCGIL
e di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
Le risorse e i livelli essenziali di assistenza (LEA) rappresentano due pilastri fondamentali per il nostro servizio sanitario nazionale.
Il Governo è invece inadempiente non avendo stanziato tutte le risorse per il triennio 2010 -2012 previste dal Patto per la Salute e non ha neanche assicurato il finanziamento per i rinnovi contrattuali.
Si continua a portare avanti una logica politica centrata solo sui bilanci regionali, senza tener conto della qualità dell’assistenza.
Così come non sussiste un sistema di garanzie per l’esigibilità dei LEA su tutto il territorio nazionale. La stessa revisione dei LEA – che dovrebbe includere la non autosufficienza e l’odontoiatria – è rimasta nei cassetti del Ministero della Salute.
Queste le ragioni per le quali abbiamo sottoscritto la petizione di SOS Sanità, insieme a tante altre personalità – tra le quali don Luigi Ciotti, Giovanni Berlinguer, Mario Pirani, Silvio Garattini, Miriam Mafai – e invitiamo tutti gli operatori ed i cittadini interessati a firmare.
Roberto Turno da Il Sole-24 Ore del 24 gennaio 2007
Pulizia, sicurezza, qualità. Passando per gli appalti dei servizi, per il personale interessato, per i controlli applicati,per le spese effettuate, per la gestione dei rifiuti. Insomma, per tutte le aree potenzialmente a rischio. Dopo i Nas, scende in campo il ministero della Salute.
Sta per partire un’indagine conoscitiva a tappeto sul rispetto delle regole di sicurezza e di igiene in tutti gli ospedali italiani. Un vero e proprio checkup,ha annunciato ieri il ministro Livia Turco in una audizione alla Camera, che non vuol essere«un atto d’imperiodel Governo »ma«un’operazione condivisa con le Regioni ». I risultati dell’indagine saranno pronti entro aprile. Poi toccherà alle Regioni dare immediatamente tutte le (dovute) risposte adeguate.
Ma non solo il “capitolo ospedali” era ieri nell’agenda del ministro della Salute. La Turco ha infatti ribadito prima alla Camera in commissione Affari sociali, poi nell’analoga commissione del Senato (limitatamente alla libera professione dei medici e alle liste d’attesa) la strategia del Governo annunciata da tempo e tutte le scadenze dei prossimi mesi. Scadenze, anzi, già in calendario fin dai prossimi giorni.
A cominciare dalla presentazione entro fine gennaio da parte delle Regioni dei previsti piani locali sulle liste d’attesa (entro febbraio dovranno poi essere pronti quelli delle singole aziende sanitarie), con l’individuazione di pacchetti di prestazioni, a cominciare dalle patologie tumorali e cardiovascolari, da garantire in tempi brevi e sicuri.
Ed ecco poi l’altra conferma: l’arrivo in Parlamento tra fine marzo e i primi di apriledel Ddl delega del Governo sulla governance sanitaria, oggetto dei tavoli aperti proprio lunedì con le categorie.Quindi ancora la conferma (sempre nel Ddl di delega) dell’obbligo di esclusiva per primari e capi dipartimento per l’intera durata dell’incarico,con possibilità di svolgere attività libero professionale intramoenia. Infine,la messa in mora delle Regioni che non useranno i 327,8 milioni fermi nei cassetti per realizzare gli spazi dove esercitare l’intramoenia.
Il tutto, ha sottolineato il ministro, nel segno dell’applicazioneammodernamento della legge 229 (la “riforma Bindi”), nel segno della «manutenzione» dell’esistente. Nessuna riforma generale del Ssn, insomma.
Poi naturalmente ci sarà l’applicazione della Finanziaria 2007,che vede le Regioni impegnate in prima fila. Tenuta dei bilanci inclusa. Con un tasto dolente, quellodei farmaci,che ieri ha visto scendere in campo Federcongressi per le ricadute dello stop di Farmindustria e Assobiomedica alla sponsorizzazione degli eventi Ecm (formazione): il blocco degli eventi medico scientifici starebbe determinando la perdita di 5mila posti di lavoro delle associazioni dei congressi e dell’indotto