locandina forum

Aversa 14-15 gennaio 2011 6° Forum Nazionale Salute Mentale

 
“Sulle strategie e pratiche per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari: il ruolo dei dipartimenti di salute mentale”  (del Forum fanno parte CGIL e FP CGIL).
 
 
link al sito del Forum

 
 
 
 
 

Continua la campagna "Io non costringo, curo". Una delegazione verrà ricevuta dal Presidente della Camera per la consegna dell'appello e del Dvd – Comunicato stampa congiunto Cgil Nazionale, Fp-Cgil Nazionale

 
ROMA, 7 marzo. Continua la campagna della Cgil contro il Ddl Calabrò sul testamento biologico, insieme alla raccolta di firme per l’appello dei medici e degli operatori sanitari. Sono state già raccolte oltre 5000 adesioni alle quali si aggiunge il sostegno del Presidente della Regione Puglia e segretario di Sel, Nichi Vendola, della parlamentare radicale Mina Welby e del Partito Socialista Italiano, con il segretario Riccardo Nencini.

Domattina, 8 marzo, una delegazione della Cgil consegnerà al Presidente della Camera Gianfranco Fini il testo dell’appello e un Dvd contenente gli spot della campagna, mentre per tutto il mese di marzo proseguirà la raccolta firme, che dal web si sposterà nei luoghi di lavoro della sanità, negli ospedali e nei presidi sanitari, attraverso la predisposizione di banchetti informativi.

“Io non costringo, curo” è una campagna che è partita dall’iniziativa del personale sanitario per parlare a tutti, e per chiedere alla politica, al parlamento, che si fermi una discussione inficiata da ideologismi e contraria alle norme della deontologia medica e ai valori costituzionali della nostra Repubblica.

Nutrizione e idratazione forzate non sono equiparabili a pane e acqua, e nessuna legge può cancellare la libera scelta del paziente, eliminare la prospettiva, per noi essenziale, di una alleanza terapeutica tra paziente e personale medico (per visualizzare gli spot www.fpcgil.it/ionocostringocuro).

I medici e gli operatori sanitari italiani non vogliono costringere.

Vogliono poter curare.

Richiesta l'apertura del tavolo per i medici della sanità privata

Logo FP CGIL Medici

Le OO.SS. di categoria CGILCISLUIL, rappresentative dell’area medica, unitamente con le OO.SS CGILCISLUIL del comparto sanità, hanno chiesto l’apertura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei medici dipendenti dell’ospedalità privata per il quadriennio 2006-2009.

La richiesta, a firma dei segretari nazionali dei medici, Massimo Cozza per la FPCGIL Medici, Giuseppe Garraffo per la CISL Medici e Armando Masucci per la FPL UIL Medici, unitamente ai segretari nazionale delle categorie FPCGIL, Rossana Dettori, FPCISL, Daniela Volpato e FPL UIL, Carlo Fiordaliso, è stata invita ai Presidente Nazionale dell’AIOP, dell’ARIS e della Fondazione Don Gnocchi.

I sindacati confederali con il prossimo contratto vogliono affrontare le principali questioni che riguardano i medici della ospedalità privata, sia di carattere normativo che di carattere economico, a partire dagli organici, dall’orario di lavoro e dall’aggiornamento professionale.

Legge 180: trent'anni dalla riforma psichiatrica

In occasione del trentennale della Legge 180, del 13 maggio 1978, la FPCGIL insieme alla CGIL, ha elaborato un documento nazionale ed uno specifico logo, con la convinzione che il modo più giusto di celebrare la legge sia continuare l’impegno per attuarla pienamente.

Roma, 6 maggio 2008
 
 

 

Salute in carcere: ora i diritti. Il 23 Gennaio 2009 la Fp Cgil presenta la sua "Carta" – Dichiarazione stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

Il processo di trasferimento delle funzioni di assistenza sanitaria in carcere dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale è sostanzialmente concluso.

Mancano, di fatto, gli adempimenti formali delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome che, secondo il Decreto del Presidente del Consiglio del 1.4.2008, devono emanare specifici atti di recepimento dei principi della riforma (atti che auspichiamo siano immediati).

Con il trasferimento delle funzioni sanitarie ora sono le Regioni e le ASL ad essere i soggetti istituzionali ai quali fa capo la responsabilità della tutela della salute dei circa 60.000 cittadini di questa Repubblica momentaneamente privati delle libertà personali; le Regioni e le ASL devono, a questo punto, operare per rendere concretamente esigibile la rete di diritti universali legati alla salute dei cittadini detenuti.

Per questo la Fp Cgil ha elaborato una vera e propria “Carta dei Diritti per la salute in carcere” che proporrà al Ministero del Welfare, ai responsabili dell’Amministrazione penitenziaria, ai responsabili dei Governi regionali, al sistema delle aziende sanitarie, agli operatori sanitari penitenziari, al mondo del volontariato, alle altre rappresentanze sociali ed ai cittadini quale strumento di orientamento delle attività di contrattazione, sindacale e sociale sul tema.

Il 23 Gennaio 2009, dalle ore 10.00 alle ore 13.30, a Roma, presso l’Hotel Massimo D’Azeglio di Via Cavour 10, alla presenza del Sottosegretario alla Salute On. Ferruccio Fazio, la Fp Cgil presenterà la Carta dei Diritti per l’assistenza sanitaria in carcere

Roma 14 Gennaio 2009

Sanità: il Parlamento europeo respinge il ritorno della Bolkestein

Comunicato di Rosa Pavanelli Segretaria Nazionale FP CGIL

Il congresso della CES, riunito a Siviglia, ha accolto oggi con un grande applauso la notizia che il Parlamento Europeo ha respinto il tentativo, portato avanti dalle forze neoliberiste, di riportare la Sanità nella direttiva Bolkestein.
Il testo approvato lo scorso anno aveva escluso, infatti, dopo due anni di lotte, la sanità dal campo di applicazione della direttiva per il mercato unico dei servizi.

Ci aspettiamo ora che la Commissione Europea rispetti pienamente questo importante risultato, e, finalmente, comprenda che non si può proseguire con la privatizzazione strisciante dei servizi imposta con le direttive di settore, come minaccia nel campo dei servizi sociali.

Il voto del Parlamento Europeo dimostra, ancora una volta, che c’è, invece, bisogno di una direttiva quadro di tutela dei servizi pubblici di qualità.

Anche per questo è sempre più forte l’esigenza di raggiungere il milione di firme sulla petizione della CES per i servizi pubblici di qualità.

Siviglia, 23 settembre 2007

Sanità, arresti all'Ospedale di Perugia: Comunicato di Rossana Dettori

Nella mattinata di ieri, sono stati eseguiti dai Carabinieri dodici arresti nell’ambito di un’indagine per assenteismo nei confronti del personale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. I provvedimenti riguardano medici, docenti, infermieri e personale tecnico amministrativo.
 
Nel merito, pubblichiamo il testo del
 
Comunicato stampa di Rossana Dettori, Segretaria Nazionale FP CGIL

Quanto successo all’Ospedale di Perugia è molto grave perché, oltre al danno concreto ed ai reati specifici che pesano su quella struttura sanitaria, per l’ampiezza delle figure professionali coinvolte, rischia di gettare discredito sull’insieme del servizio sanitario pubblico, che invece funziona.

E’ giusto ed opportuno che la Magistratura, alla quale rinnoviamo la nostra piena fiducia, indaghi fino in fondo per accertare e comprovare le accuse e punire i responsabili.

Comportamenti sbagliati e truffaldini di pochi non possono e non devono mettere in crisi un sistema che funziona e che provvede a garantire il diritto alla salute dei cittadini.

Riteniamo che i dirigenti del Servizio Sanitario e delle sue strutture debbano avere la capacità di mettere in funzione strumenti e controlli, che pure esistono, per evitare che fatti simili possano accadere.

La lotta agli sprechi passa anche attraverso l’uso corretto di questi strumenti.

Il contratto collettivo di lavoro offre tutti gli strumenti necessari per prevenire e reprimere chi truffa ed opera danni, non solo all’immagine, ma anche agli interessi dei cittadini e delle strutture.

Non c’è nulla di nuovo da inventare, basterebbe applicare le norme esistenti e che i dirigenti facessero il loro mestiere, quello per cui sono ampiamente retribuiti; rendere il servizio sanitario pubblico sempre più efficace ed efficiente e fornire ai cittadini servizi di qualità.

Roma, 18 luglio 2007
 

Gli Odg relativi alla legge sulla intramoenia approvati dal Parlamento

 
DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ATTIVITÀ LIBERO-PROFESSIONALE INTRAMURARIA E ALTRE NORME IN MATERIA SANITARIA

ORDINI DEL GIORNO approvati nella Seduta della Camera dei Deputati n. 200 del 2/8/2007  

 
La Camera,
premesso che:
l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, in riconoscimento a quanto previsto dal decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successivo modificazioni, è un diritto del personale sanitario del Servizio sanitario nazionale;
il presente disegno di legge governativo, all’articolo 1 comma 4, parla dell’acquisizione di spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari per esercitare la libera professione intramuraria;
in Italia, secondo il rapporto OCSE, mancano oltre 40.000 infermieri;
la legge 8 gennaio 2002, n. 1 all’articolo 1, comma 2, recante disposizioni urgenti in materia di personale sanitario prevede già la possibilità per il personale infermieristico di svolgere attività libero-professionale intramuraria;
impegna il Governo
ad adottare iniziative di propria competenza per attivare quanto già previsto dal comma 2 dell’articolo 1 della legge 8 gennaio 2002, n. 1 in materia di prestazioni aggiuntive programmabili da parte degli infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale e quindi alla possibilità di svolgere attività libero professionale intramuraria.
9/2937/1. Palumbo, Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni.

La Camera,
premesso che:
i cittadini hanno l’assoluto diritto di scegliere liberamente il medico e la struttura a cui rivolgersi per farsi curare anche in virtù di quel rapporto di fiducia che deve esistere tra medico e paziente, e base imprescindibile di una medicina più umana, specialmente nei casi di patologie croniche e in condizioni di grave fragilità;
i tempi di attesa per un cittadino per prenotare una prestazione presso una struttura sanitaria del Servizio sanitario nazionale sono assai lunghi e spesso causa di grave conflittualità tra medico e cittadino;
l’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria, in riconoscimento a quanto previsto dal decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni, è un sacrosanto diritto dei medici del Servizio sanitario nazionale;
il presente disegno di legge governativo, all’articolo 1 comma 4, parla dell’acquisizione di spazi ambulatoriali esterni, aziendali e pluridisciplinari per esercitare la libera professione intramuraria; esiste una reale difficoltà nella gestione diretta dell’attività intramuraria da parte delle ASL, con il servizio di prenotazione delle prestazioni, riscossione degli emolumenti, il rilascio delle ricevute, stante la disomogeneità dei luoghi e dei tempi in cui viene esercitata la libera professione intramuraria;
impegna il Governo
a emanare in sede di attuazione della legge un regolamento per semplificare le procedure di ricorso da parte dei cittadini alle prestazioni offerte dalla libera professione intramuraria, così da corrispondere in modo più efficace alle loro richieste di cura.
9/2937/2. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo, Pini.

La Camera,
premesso che:
gli ospedali classificati appartenenti a istituzioni religiose svolgono la loro attività per missione e per motivi di solidarietà;
queste importanti strutture sanitarie continuano ad avere l’annosa problematica riguardante la copertura degli oneri finanziari per i rinnovi contrattuali per il personale degli ospedali classificati, in particolare a partire dal biennio 2002-2003 e seguenti;
nonostante ripetute assicurazioni da parte delle regioni interessate, la questione non è stata ancora risolta, pur considerando che gli istituti titolari degli ospedali, con grandi sacrifici, stiano applicando i contratti rinnovati, allo scopo di andare incontro alle giuste attese e spettanze dei lavoratori;
impegna il Governo
ad adottare tutte le iniziative di propria competenza, eventualmente anche in occasione della prossima manovra affinché sia fornita una interpretazione autentica del disposto dell’articolo 9 della legge n. 248 del 2005, statuendo che detta norma trova applicazione, in base agli accordi collettivi nazionali per il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, anche per il personale degli ospedali classificati, ai sensi dell’articolo 1 della citata legge n. 132 del 1968 e successive modificazioni e convenzionati, de iure, per la erogazione del servizio sanitario, anche ai sensi dell’articolo 1, comma 18 del decreto legislativo n. 229 del 1999.
9/2937/3. Bianco, Burtone.

La Camera,
premesso che risulta necessario rendere più cogente il riallineamento dei tempi reali di risposta al momento delle prenotazioni delle prestazioni, in modo da garantire che il cittadino non percepisca l’attività intramuraria a pagamento come favorita rispetto all’attività svolta nelle aziende ospedaliere universitarie e nei policlinici universitari;
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative, anche normative, volte a stabilire in modo tassativo che il riallineamento dei tempi reali di risposta al momento delle prenotazioni delle prestazioni, avvenga in modo tale da garantire che l’attività intramuraria a pagamento non sia favorita rispetto all’attività svolta nelle aziende ospedaliere universitarie e nei policlinici universitari.
9/2937/4.Ghizzoni, Folena.

La Camera,
premesso che appare necessario garantire che i docenti universitari impegnati nelle aziende ospedaliere universitarie e nei policlinici universitari non pretermettano l’attività di assistenza collegata alla ricerca e alla didattica all’esercizio dell’attività privata;
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere espressamente, per il personale universitario, che l’attività di assistenza collegata alla ricerca e alla didattica svolta nelle aziende ospedaliere universitarie e nei policlinici universitari non sia in alcun modo penalizzata dall’esercizio di quella privata.
9/2937/5.Li Causi, Folena.

La Camera,
premesso che appare necessario che la revoca o la destituzione del direttore d’azienda ospedaliera universitaria o di policlinico universitario avvenga, come per la procedura di nomina, d’intesa con il rettore dell’università competente;
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere che la revoca o la destituzione del direttore generale d’azienda ospedaliera universitaria o di policlinico universitario sia definita, come quella di nomina, d’intesa con il rettore dell’università competente.
9/2937/6.Benzoni, Folena.

La Camera,
premesso che il provvedimento in esame investe in maniera rilevante competenze del ministro dell’università e della ricerca, per cui appare necessario prevederne la competenza in materia di presentazione della relazione del Governo al Parlamento sullo stato di attuazione della normativa;
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere che le relazioni del Governo al Parlamento sull’attuazione della normativa indicata siano adottate sentito il ministro dell’università e della ricerca.
9/2937/7.(Testo modificato nel corso della seduta)Sasso, Folena.

La Camera,
premesso che si prevede che le regioni e le province autonome individuano ed attuano le misure finalizzate a garantire, in accordo con le organizzazioni sindacali delle categorie interessate e nel rispetto delle previsioni contrattuali, il definitivo passaggio al regime ordinario della attività libero-professionale intramuraria in particolare del personale universitario di cui all’articolo 102 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, relativo al riordinamento della docenza universitaria e relativa fascia di formazione nonché sperimentazione organizzativa e didattica;
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di prevedere che il definitivo passaggio al regime ordinario del sistema dell’attività libero-professionale intramuraria del personale universitario di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382 e di cui al decreto legislativo del 21 dicembre 1999, n. 517, sia definito sentito il rettore dell’ateneo interessato.
9/2937/8.(Testo modificato nel corso della seduta) Ghizzoni, Folena.

La Camera,
al fine di garantire l’effettività della clausola di invarianza di cui all’articolo 2, comma 2;
impegna il Governo
ad attuare le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 1, nel senso che l’inserimento dei dirigenti delle professionalità sanitarie in apposita sezione, del ruolo dirigenziale del Ministero della salute sia realizzato sulla base di specifico provvedimento dell’amministrazione interessata, tenuto conto delle corrispondenti vacanze in organico dei dirigenti di seconda fascia dello stesso Ministero e nel rispetto dei vincoli in materia di assunzione di personale e dell’invarianza del trattamento economico.
9/2937/9.Lucà, Duilio.

 
 
ORDINI DEL GIORNO approvati dalla XII Commissione Sanità del Senato nella seduta del 19/07/07

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge Atto Senato n. 1598 «Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico, nonché di attività libero-professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale»;
premesso che:
da diversi anni è emersa la necessità di introdurre nell’ordinamento nazionale norme sulla «Governance clinica» nelle strutture sanitarie pubbliche;
nei recenti provvedimenti di legge in discussione al Senato tale importante tematica non viene affrontata;
considerato che:
non è più dilazionabile l’emanazione di un provvedimento di legge sui principi generali della governance clinica ed in particolare su un diverso meccanismo di reclutamento dei dirigenti per le posizioni apicali del Servizio sanitario nazionale nonché sui ruoli della direzione aziendale e dei dirigenti di struttura;
impegna il Governo:
a presentare al più presto al Parlamento un disegno di legge sulla governanceclinica nelle strutture sanitarie pubbliche che inglobi nuove e più trasparenti norme sul reclutamento, sul ruolo del direttore generale, del direttore sanitario e dei dirigenti sanitari in posizione apicale per i quali dovranno essere studiate adeguate forme di partecipazione alle decisioni strategiche aziendali.
G/1598/1/12
Il Relatore

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge Atto Senato n. 1598 «Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico, nonché di attività libero-professionale intramuraria ed esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale»;
premesso che:
dal provvedimento in esame sono oggetto di stralcio gli articoli 1, 2, 3 rispettivamente su sicurezza delle cure, responsabilità civile, definizione delle controversie;
considerato che:
è un’esigenza oramai improcrastinabile garantire la sicurezza dei pazienti riducendo il margine degli errori e degli eventi avversi che possono manifestarsi nel corso di procedure cliniche;
occorre assicurare criteri di maggior rigore nei controlli delle attività e delle apparecchiature destinate agli interventi e alle prestazioni erogate dalle strutture del Servizio sanitario nazionale (SSN) prevedendo l’adozione di un sistema per la gestione del rischio clinico, incluso il rischio di infezioni nosocomiali, attraverso l’istituzione di una funzione aziendale permanentemente dedicata a tale scopo e un servizio di ingegneria clinica che garantisca l’uso sicuro, efficiente ed economico dei dispositivi medici, ivi compresi i collaudi, la manutenzione preventiva e correttiva e le verifiche periodiche di sicurezza;
correlata alla gestione del rischio risulta indilazionabile una più dettagliata previsione relativa alla responsabilità, civile delle strutture ed i casi in cui la responsabilità ricade sul personale sanitario;
riguardo il delicato problema della malpractice nel settore sanitario va inoltre collegata la previsione di misure per garantire una rapida soluzione delle vertenze con eventuale definizione stragiudiziale eventualmente con procedure di arbitrato;
impegna il Governo:
a predisporre, contestualmente all’attuazione delle misure dirette ad assicurare il definitivo passaggio al regime ordinario del sistema dell’attività libero professionale intramuraria della dirigenza sanitaria, previsto dal presente provvedimento per il 31 luglio 2008, un disegno di legge che rielabori e definisca: il sistema della sicurezza delle cure dei pazienti; il sistema della responsabilità civile delle strutture e del personale sanitario ed infine le misure di definizione stragiudiziale delle vertenze.
G/1598/2/12
Il Relatore

Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 1598,
impegna il Governo a inserire nel disegno di legge finanziaria per il 2008 prescrizioni volte a garantire ai dirigenti sanitari che svolgono attività libero-professionale intramuraria la possibilità di aprire la partita IVA, in sostituzione facoltativa al regime di detassazione attualmente vigente.
G/1598/3/12
Il Relatore

La 12 Commissione,
in sede di esame del disegno di legge Atto Senato n. 1598 «Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico, nonché di attività libero-professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale»
premesso che:
la ipotizzata “casa della salute” richiede un forte ed integrato impegno di tutte le figure professionali che operano nell’ambito della sanità con il pieno rispetto dei diversi profili professionali e della qualità delle loro prestazioni a servizio del cittadino, la cui centralità nel Servizio sanitario nazionale richiede ancora sforzi concreti di adeguamento, soprattutto davanti a patologie che tendono sempre più a cronicizzate e pongono crescenti bisogni di assistenza e di riabilitazione, supportati da un adeguato monitoraggio diagnostico;
l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, nelle forme di cui all’art. 15- quinquies, comma 2 del decreto legislativo n. 502, del 30 dicembre 1992 e successive modificazioni, è un diritto dei dirigenti sanitari con rapporto di lavoro esclusivo;
la legge n. 42 del 1999 abolisce il mansionario per il personale infermieristico e riconosce loro lo status di professionista;
la legge n. 229 del 1999, la cosiddetta legge Bindi, all’articolo 15-septies prevede la possibilità di stipulare un contratto di carattere privatistico, in attesa di ottenere una legge che conceda l’accesso alla dirigenza e ancora oggi molti infermieri ne stanno usufruendo;
la legge n. 251 del 2000 riconosce al personale sanitario l’accesso alla dirigenza e mentre molti di loro svolgono un ruolo in cui il livello di autonomia raggiunto sul piano delle competenze professionali è ampiamente documentato, i relativi contratti sono solo un centinaio e forse meno in tutta Italia;
il decreto ministeriale del 4 agosto 2000, relativo alla determinazione delle classi delle lauree universitarie e il decreto ministeriale del 2 aprile 2001, relativo alla determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie delle professioni sanitarie, in virtù dei quali si può sostenere che le professioni sanitarie hanno raggiunto un livello accademico che include tutti i livelli della formazione specifica: laurea di primo e secondo livello, dottorato di ricerca e master di primo e secondo livello;
la legge n. 43 del 2006 recante disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitativa e della prevenzione e la delega al Governo per l’istituzione degli albi professionali rende necessario possedere specifica formazione per accedere al titolo di dirigenti (per esempio il caposala)
impegna il Governo, in analogia a quanto accade per la professione medica:
1. a riconoscere anche alle professioni sanitarie, di cui alle leggi n. 42 del 1999 e n. 251 del 2000, la possibilità di svolgere attività libero-professionale intramuraria, soprattutto per coloro che sono in servizio di assistenza diretta e hanno titoli e competenze adeguate a corrispondere in modo sempre più efficace alle esigenze dei cittadini e al crescente bisogno di prestazioni assistenziali per pazienti cronici o con patologie che richiedono livelli di assistenza specifica o livelli altrettanto specifici di impegno nel settore diagnostico e riabilitativo;
2. a promuovere, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge in esame, l’attivazione di un tavolo di lavoro che coinvolga i presidenti degli ordini delle federazioni e dei collegi e/o le associazioni più rappresentative delle professioni, i presidenti regionali, i rappresentanti del Ministero della salute, e i sindacati di categoria, per regolamentare l’accesso alla libera-professione intramuraria, per i professionisti sanitari non medici, dipendenti di strutture sanitarie pubbliche.
G/1598/4/12
BINETTI, BAIO

Sanita': Colozzi a Turco, da Governo in ritardo dati per ok atti indirizzo contratti

 
Roma, 13 set. (Adnkronos Salute) – “Il ministro Livia Turco ha perfettamente ragione nel sostenere che il nostro sistema sanitario non ha bisogno di conflitti istituzionali. Proprio per questo mi e’ sembrato inopportuno che il Governo avesse inviato con cinque mesi di ritardo al comitato di settore i dati richiesti e indispensabili per il via libera agli atti di indirizzo”. Romano Colozzi, assessore alle Finanze della Lombardia nonché presidente del comitato di settore delle Regioni per il comparto sanita’, risponde cosi’ al ministro della Salute Livia Turco, che ha sollecitato l’approvazione delle direttive per i rinnovi contrattuali nel settore sanitario.

"Dipendenze Patologiche: il sistema dei servizi, le politiche e gli interventi"

 

E’ attivo da alcuni anni un gruppo di lavoro della FpCgil sui temi della dipendenze patologiche che ha elaborato nel 2002 la carta dei diritti dei cittadini, degli utenti, delle operatrici e degli operatori. Negli ultimi mesi il gruppo ha lavorato alla stesura di un documento, che alleghiamo, sulle “Dipendenze Patologiche:il sistema dei servizi, le politiche e gli interventi”.

I contenuti del documento hanno lo scopo di sostenere la nostra iniziativa sindacale e devono essere assunti come punto di riferimento per un confronto urgente con le Istituzioni per avviare un percorso di trasformazione della politica sulle droghe, per rilanciare i servizi pubblici per le tossicodipendenze che sono in una situazione di drammatica sofferenza per quanto riguarda il personale che è non solo gravemente carente ma anche mal ripartito tra le diverse figure professionali e molto spesso precario.

E’ nostra intenzione farci promotori di un processo di cambiamento, a tutela dei diritti dei cittadini dipendenti e degli operatori, organizzando nei primi mesi del prossimo anno un iniziativa a carattere nazionale, centrata sulla qualità dei servizi per le dipendenze e del lavoro, quale primo momento di una più articolata e ampia azione politica tesa ad ottenere sia la cancellazione dell’attuale legge Fini -Giovanardi – che prevede la criminalizzazione dei consumatori, il ridimensionamento del ruolo e della funzione di garanzia dei servizi pubblici per le tossicodipendenze e l’affidamento anche ai privati della certificazione dello stato di tossicodipendenza-, sia il rilancio del settore.

Invitiamo pertanto tutte le strutture a dare ampia diffusione del documento e ad impegnarsi per consentire una numerosa partecipazione degli operatori alle iniziative che saranno intraprese.


Iniziativa sul rilancio dei servizi pubblici per le tossicodipendenze

la FP Cgil nazionale sta lavorando da tempo per una iniziativa nazionale sui Ser.T

L’intento dell’iniziativa, da realizzare a Roma orientativamente nell’ultima settimana di gennaio 2009, è quello di creare le condizioni affinché si possa avviare un confronto con il Governo e con le Regioni per il rilancio dei servizi pubblici per le tossicodipendenze.

A tale fine, come alcuni di voi sanno, è attivo da tempo un gruppo di lavoro nazionale, composto da referenti indicati dalle segreterie regionali Fp (non tutte, in verità, hanno provveduto).

Appare scontato come la riuscita di tale iniziativa, che potremmo tenere presso una struttura carceraria, luogo a forte valenza simbolica per contrasto rispetto all’ approccio preventivo /terapeutico, presuppone il pieno e convinto coinvolgimento innanzitutto degli operatori dei Ser.t.

Reputiamo, quindi, necessario lavorare fin d’ora affinché si possano creare le giuste e indispensabili condizioni di condivisione dell’iniziativa a cominciare proprio da quelle realtà regionali dove va sostenuta e supportata l’attività dei referenti regionali da voi nominati.

Crediamo sia utile provare ad organizzare, nei mesi di novembre e dicembre, appositi incontri a livello regionale con gli operatori del settore per un confronto su eventuali aggiornamenti e modifiche da apportare, in questa nuova fase politica, al documento elaborato dal gruppo di lavoro nella scorsa primavera, documento che costituisce per la FP CGIL la piattaforma programmatica del settore.

A riguardo vi offriamo la piena disponibilità delle compagne e dei compagni del Centro Nazionale ad essere presenti laddove voi lo richiediate.

In allegato il documento sul quale coinvolgere, in questa fase, gli operatori Ser.t
In attesa di vostre comunicazioni

p. Politiche dei Servizi Territoriali
Lorena Splendori

Roma 27 Ottobre 2008

 

Sanità: Rinnovo CCNL 2004-2005 – Telegramma al Presidente Conferenza Regioni On. Errani

Di seguito il testo del telegramma inviato al presidente Errani sulla vertenza contrattuale del comparto sanità.
 
TELEGRAMMA
 
On. Vasco ERRANI
Presidente conferenza delle Regioni

Dr. Romano Colozzi
Presidente Comitato di settore

LORO SEDI

Le scriventi OO.SS., facendo seguito alle precedenti note e considerata la scadenza di oltre 24 mesi del rinnovo contrattuale rinnovano alle SS.LL. la richiesta di superamento definitivo delle problematiche collegate al blocco del rinnovo contrattuale.

In particolare vi ribadiamo che il protocollo del 29 maggio 2007 siglato dal Governo, le Regioni e le OO.SS. e gli impegni assunti con il memorandum pongono a tutte le parti contraenti l’obbligo di rinnovare i contratti di lavoro con quote di incremento non inferiori al precedente rinnovo contrattuale 2004-2005 per tutto il personale del comparto.

Inoltre la situazione conclamata di “debolezza” ormai strutturale dell’attuale sistema salariale dei lavoratori dipendenti, rispetto l’inarrestabile aumento dei prezzi e delle tariffe, impone a tutte le parti datoriali pubbliche e private l’obbligo di rafforzare il potere di acquisto dei salari e di valorizzare gli strumenti economici e normativi per una “reale” contrattazione decentrata.

Vi chiediamo un intervento immediato e diretto per superare l’ennesimo “blocco” dei contratti nazionali dei lavoratori della sanità, ancora una volta oggetto di “incomprensibili” rimpalli di responsabilità istituzionali.

Vi facciamo presente, altresì, il crescente malessere dei lavoratori che quotidianamente garantiscono i servizi, con aumento dei carichi e dell’orario di lavoro e che non tollerano più la negazione del diritto al rinnovo del loro contratto.

Distinti saluti.

FP CGIL Rossana Dettori  CISL FPS Daniela Volpato  UIL FPL Carlo Fiordaliso
 
 
Roma, 23 gennaio 2008

Sanita': bene centralità delle persone per le attività di prevenzione. Sessione straordinaria per le carceri. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil Sanità

Apprendiamo con piacere che il prossimo piano di prevenzione nazionale per il triennio 2010-2012 porrà al centro delle sue priorità l’importanza delle persone, dei cittadini, almeno a quanto leggiamo dalle dichiarazioni del Vice Ministro On. Ferruccio Fazio.

Anche la sua dichiarazione sulla centralità della prevenzione universale per tutti i cittadini trova la Fp Cgil pienamente d’accordo: abbiamo sempre sostenuto che un Servizio Sanitario Nazionale universalista e solidale dovesse rivolgere la sua primaria attenzione alla prevenzione delle malattie ed alla promozione della salute.

In questo senso cogliamo l’occasione per chiedere all’On. Fazio ed al sistema delle Regioni di prevedere un’apposita sezione che riguardi le attività di prevenzione nelle carceri italiane.

Il nostro sistema carcerario ha urgentemente bisogno di un piano che sappia offrire, attraverso un suo sviluppo articolato ed innovativo, opportunità concrete di attivazione di percorsi per attività di prevenzione e promozione della salute sui rischi cardiovascolare e sulle recidive, sulle patologie epatiche, osteoarticolari e gastrointestinali.

I 64.000 detenuti hanno bisogno di un piano che prefiguri attività di prevenzione anche per le patologie infettive e dell’apparato masticatorio e, più in generale di quelle legate allo stato di tossicodipendenza, così come v’è necessità che la questione delle condizioni di vita e della salubrità degli ambienti sia rimessa al centro delle attività dei servizi sanitari regionali.

Non si può parlare di prevenzione universale per tutti i cittadini, né di prevenzione secondaria per le popolazioni a rischio senza un intervento specifico, di programma e di finanziamento, anche per quella parte di cittadini momentaneamente privati della libertà personale.

Roma 23 Giugno 2009

 
 

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