Il giorno 24 luglio 2008, si è tenuto in Forte dei Marmi il coordinamento regionale della Polizia Locale.
Nella relazione introduttiva il Seg. Gen. FP della Toscana A. Brachi, ha posto quali elementi della discussione i temi inerenti il decreto 112, il rinnovo dei CCNL, il confronto in atto sul modello contrattuale sino al cosiddetto decreto sicurezza appena approvato dal Parlamento.
Il ddl 112 e un attacco al lavoro ed ai servizi pubblici che, nascosto dietro il falso tema dei fannulloni, sta tracciando la strada per impoverire i salari ed esternalizzare i servizi senza per nulla intaccare le ingerenze o le responsabilità della politica.
In questo clima assumono una veste ancor più dirompente iniziative quali quelle del comune di Forte dei Marmi, che si ê inventato, di sana pianta, i vigili in affitto alle strutture balneari.
Iniziativa non solo di dubbia fattibilità in rapporto alle norme legislative e contrattuali vigenti, ma di certo
inaccettabile per quanti riconoscono nella sicurezza un valore ed un diritto di tutti i cittadini al di la della condizione sociale o economica.
Per questo si ê scelto di convocare il coordinamento regionale in Forte dei Marmi, cosi come già avvenuto a Pisa con risultati positivi, per dare il chiaro segnale che su questo tema ê l’intera FP a difendere il valore pubblico della sicurezza, la professionalità degli agenti i diritti dei cittadini.
Sembra, ormai, che l’unica risposta ai problemi sociali sia la repressione, dimenticando che l’emarginazione in cui si cacciano le persone con politiche sbagliate crea l”habitat migliore per tutti i fenomeni criminogeni.
Nella relazione è stato evidenziato il peso avuto dal tema della sicurezza nella passata campagna elettorale e quanto sia importante che la FP continui ad impegnarsi e spendersi per impedire il depotenziamento della polizia locale ed il venir meno dei livelli di democrazia e libertà delle nostre città.
Il dibattito è stato aperto dal Seg. Gen. di Lucca che ha illustrato in dettaglio la decisione della giunta relativa ai vigili in affitto e ripreso in termini di valutazione politica la gravità della scelta già evidenziata nella relazione.
Lo stessa valutazione ê stata espressa dal Seg. Gen. di Carrara, che ha ribadito la centralità della Polizia Locale nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
Si sono poi succeduti interventi tra gli altri dei delegati di Pisa, Viareggio, Firenze, Carrara e Livorno, che hanno condiviso la relazione e posto l’accento sul peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro degli appartenenti alla Polizia Locale.
In particolare, é stata evidenziata la sovraesposizione degli addetti in assenza di una normativa nazionale coerente con il lavoro svolto ed il ruolo rivestito e con modelli organizzativi variegati e poco funzionali alle esigenze dei cittadini.
In proposito, é stata richiesta una forte mobilitazione nazionale.
Nel partecipare al dibattito il coordinatore nazionale della Polizia Locale ha condiviso la relazione introduttiva evidenziando la pericolosità di provvedimenti locali, vigili in affitto, che uniti al ddl del Governo rappresentano una vera e propria miscela esplosiva che va contro gli interessi dei cittadini, in tema di sicurezza e la dignità dei lavoratori, da contrastare come già avvenuto a Pisa quando si e voluto esternalizzare il cuore del lavoro della Polizia Locale.
In relazione alla legge di riforma é stato sottolineato come stia avvenendo a pezzi attraverso il decreto sulla sicurezza ed i suoi decreti attuativi, in barba alle istanze degli agenti in materia di tutele, valorizzazione della professionalità, indennità di funzione,ecc.
Un processo distorsivo accentratore e di depotenziamento che va contrastato con la mobilitazione dei lavoratori che la FP CGIL ha gia in atto e a maggior ragione rafforzerà con specifiche iniziative sin dal mese di settembre ed in forza delle conclusioni del coordinamento nazionale fissato per il nove di settembre.
Il Coordinatore Nazionale
Gennaro Martinelli
COMUNICATO STAMPA di
Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp Cgil
e di Gennaro Martinelli Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Oggi, 12 Febbraio 09, si é tenuta presso la commissione affari costituzionali del Senato, l’audizione dei sindacati e delle associazioni professionali in relazione alla riforma della Polizia Locale.
La FP CGIL ha rappresentato lo stato di grave difficoltá cui sono esposti gli addetti del settore a causa di un assetto giuridico fermo a norme del 1986.
Le tante parole spese sul tema senza che poi si sia raggiunto alcun risultato, stanno portando nel settore un clima di disillusione che fa da contraltare al continuo aumento di responsabilità e di sovraesposizione.
La Fp Cgil ha individuato nella proposta Barbolini, che fa riferimento ad una elaborazione del sistema delle autonomie, lo schema che racchiude la gran parte dei punti per noi qualificanti.
Infine, nel presentare una memoria scritta e il documento approvato nella iniziativa dell’ottobre 2007, abbiamo sottolineato la necessità interventi urgenti per garantire le necessarie tutele al personale e certezze giuridiche che valorizzino la peculiare professionalità della Polizia Locale, oggi deponteziata da una politica della sicurezza “fai da te”.
Roma 12 Febbraio 2009
La deriva che sta caratterizzando il lavoro della Polizia Municipale nel nostro paese e la distanza sempre crescente delle politiche governative dai reali problemi che gravano sulle persone in termini di legalità e sicurezza urbana, stanno producendo danni enormi nello stesso tessuto sociale.
Quanto raccontato dal quotidiano “la Repubblica” nella edizione di stamani sull’ utilizzo della Polizia Municipale milanese nella ricerca di clandestini sui bus di linea, segnala una regressione culturale ed un depotenziamento della Polizia Locale in compiti ben diversi da quelli istituzionalmente e professionalmente costruiti in cento anni di storia.
Una Polizia Municipale non più al fianco dei più deboli a tutela della convivenza civile e del rispetto delle regole, con un patrimonio professionale nei campi della lotta all’abusivismo, ai reati ambientali, alle frodi in commercio, al rispetto del CdS, bensì relegata in compiti di caccia alle prostitute e ai clandestini.
Certo, tutto figlio delle politiche governative ma di cui la giunta milanese è stata la precursore attraverso una politica della sicurezza fai da te (vedi i protocolli di sicurezza) e la trasformazione della Polizia Municipale in un figlio minore della Polizia di Stato, impiegata nei compiti residuali e poco gratificanti (!)
Un degrado che non accetteremo mai e contro il quale siamo pronti a contrapporre la democratica mobilitazione delle coscienze e delle lavoratrici e lavoratori della Polizia Locale che rivendicano un ben altro ruolo e ben altra dignità operativa.
Roma, 30 Settembre 2009
Venerdì 1 dicembre ’06 si è riunito il Coordinamento Regionale Polizia Locale Piemonte.
Alla riunione ha partecipato Salvatore Chiaramonte, Segretario Generale Funzione Pubblica Piemonte, che è intervenuto illustrando alcuni aspetti della nuova Legge Finanziaria e alcune linee guida per la stesura della piattaforma del rinnovo del CCNL Enti Locali.
Inoltre si è discusso in merito alla modifica della Legge Regionale 57/91 in materia di segni distintivi di grado, definendo la nostra posizione che ribadisce come la modifica deve essere in sintonia con quanto previsto dal CCNL, e cioè che la categoria C è degli agenti e che gli addetti al coordinamento e controllo devono trovare collocazione nella D.
Non vi possono essere differenze gerarchiche basate sui livelli economici all’interno di ciascuna fascia e gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria devono essere, così come previsto dalle norme vigenti, solo all’interno della fascia D, cioè degli addetti al coordinamento e controllo. Vanno fermamente respinti i tentativi di quegli Enti che agiscono in modo difforme.
Altro importante tema affrontato nella riunione è stata la necessità che la C.G.I.L.-F.P. continui a promuovere iniziative sulla Polizia Locale, anche per evidenziare come è sempre più urgente la necessità di una legge nazionale che chiarisca ruoli compiti e funzioni della Polizia Locale che sempre più si trova a svolgere compiti, sul territorio, propri di altre forze di polizia tralasciando i propri compiti specifici di polizia amministrativa.
L’iniziativa da noi promossa a Cuneo lo scorso 8 novembre di incontro-confronto su :
– sicurezza della Città,
– previdenza integrativa (art.208 C.d.S.),
– riforma legge quadro,
– nuove forme di gestione,
– inquadramento professionale,
– coordinamento provinciale.
alla quale ha partecipato il Coordinatore Nazionale Polizia Locale Gennaro Martinelli, ha registrato un successo.
E’ intenzione del Coordinamento realizzare, anche in previsione delle elezioni delle R.S.U. del novembre 2007, una iniziativa simile a Novara, entro il prossimo febbraio, ed a Torino entro maggio.
Si è deciso, alla fine del dibattito, di riconvocare il Coordinamento Regionale Polizia Locale Piemonte per Venerdì 2 marzo. In quella riunione, oltre che allo scambio delle esperienze delle varie realtà regionali, si intendono approfondire i temi riferiti al rinnovo contrattuale, alla modifica della L.R. 57/91, all’art. 208 del C.d.S..
Il Coordinamento Regionale Polizia Locale C.G.I.L. – F.P. Piemonte
FP CGIL – FPS CISL – UIL FPL
ALL’ON. GIULIANO AMATO
MINISTRO DELL’INTERNO
ALL’ ON. LINDA LANZILLOTTA
MINISTRO AFFARI REGIONALI
e,p.c. AL DOTT. VASCO ERRANI
PRES. CONFERENZA REGIONI
AL DOTT. LEONARDO DOMINICI
PRESIDENTE ANCI
AL DOTT. FABIO MELILLI
PRESIDENTE UPI
Le scriventi OO.SS. ritengono non più rinviabile calendarizzare, con la massima urgenza, un incontro relativo all’impiego della polizia locale.
Apprendiamo sempre più di frequente dalla stampa ipotesi di intervento dei Ministri in indirizzo, nell’ambito della questione sicurezza, che coinvolgono direttamente la Polizia Locale e che non tengono assolutamente conto di un quadro organico di riferimento e coordinamento con le altre Forze di Polizia.
La definizione della legge sulla figura e compiti della polizia locale nel verso della proposta predisposta da Regioni, ANCI, UPI da noi sostanzialmente condivisa può essere l’occasione per riportare al ruolo proprio una figura indispensabile per le comunità urbane.
FP CGIL
Crispi
FPS CISL
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
La centralità del ruolo della Polizia Locale nelle politiche integrate di sicurezza urbana, è emerso in tutta la sua complessità ed importanza anche nel dibattito che ha caratterizzato la riunione dell’Esecutivo Nazionale del comparto Regioni Autonomie locali della FPCGIL, tenutasi in data 20 luglio u.s.
Dall’azione di contrasto, risultata vincente, alle politiche perseguite negli utimi cinque anni dal governo di centrodestra e che tendevano a mercificare la sicurezza, a depotenziare le piante organiche attraverso l’utilizzo del lavoro interinale (vietato dai CCNL per questo importante settore che attiene alla vita democratica del paese), sino alla costante ricerca di valorizzarne la peculiare professionalità attraverso la contrattazione nazionale e decentrata, tutte le strutture territoriali della FPCGIL sono state impegnate nell’affrontare queste tematiche in difesa dei diritti dei lavoratori e della qualità dei servizi pubblici.
Quest’azione ha fatto fallire, lo ribadiamo, il tentativo della maggioranza di centrodestra di giungere a colpi di fiducia all’approvazione di una legge che avrebbe affossato il ruolo della Polizia Locale e svilito il lavoro, la professionalità delle migliaia di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente si confrontano con i problemi delle persone e con il loro bisogno di vivibilità, legalità e sicurezza urbana.
Nulla era previsto in materia di tutele, di previdenza, di chiarezza di compiti e funzioni. Nulla a che vedere con i diritti degli agenti a percorsi professionali seri e coerenti con le funzioni rivestite, ad un’indennità di Polizia Locale diversamente strutturata e finanziata, al riconoscimento del ruolo rivestito nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
Nulla di quanto i lavoratori rivendicavano in termini di pari dignità con le forze di polizia statali o di valorizzazione della propria peculiarità professionale, era contenuto nella cosiddetta “legge di riforma” che oltre i tempi regolamentari si voleva far passare.
Un impegno, quindi, che va proseguito e rafforzato affinchè il Governo, l’attuale maggioranza parlamentare ed il sistema delle autonomie mettano in campo il massimo sforzo per addivenire in tempi brevi a significative concretizzazioni delle rivendicazioni a partire da un nuovo assetto legislativo coerente con la professionalità degli addetti e con il ruolo rivestito a tutela della vivibilità e sicurezza delle città.
Le presunte dichiarazioni in libertà di esponenti dell’ANCI non aiutano questo percorso, ecco perché si è chiesto chiarezza e la convocazione di un tavolo di confronto con la presenza dei rappresentati di ANCI-UPI-Regioni.
Le nostre linee guide sono quelle che insieme ai lavoratori i questi anni , nelle riunioni del coordinamento nazionale e nelle tantissime iniziative tenute nei territori, abbiamo costruito e che intendiamo perseguire e concretizzare.
La Polizia Locale è una risorsa per le città, con lavoratori ad alta specializzazione che vanno valorizzati in termini professionali e contratuali. E’ questa la strada che la FPCGIL vuole seguire a tutela: della dignità dei lavoratori e della loro capacità investigativa in materie quali la lotta all’abusivimo edilizio, commerciale o nella tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini; dell’autonomia di questo servizio dalle indebite incursioni della politica o dai tentativi di asservirlo al ruolo di clone mal riuscito delle Forze di Polizia ad ordinamento statale.
Il Segretario Nazionale
Antonio Crispi
Il Coordinatore Nazionale Polizia Locale
Gennaro Martinelli
Roma, 26 luglio 2006
Prosegue e si rafforza l’impegno della FP CGIL per l’affermazione dei diritti dei lavoratori della Polizia Locale e del loro ruolo nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
In questi ultimi cinque anni, sono state tante le battaglie che abbiamo insieme sostenuto per difendere il patrimonio professionale d’altissimo valore che caratterizza la Polizia Locale.
Ciò attraverso una costante mobilitazione volta ad impedirne il depotenziamento e l’emarginazione in un ruolo residuale, le cui conseguenze sarebbero lo snaturamento dell’impegno ed il forte indebolimento dell’autonomia organizzativa e della dipendenza istituzionale.
Da tempo sosteniamo, e spesso da soli, che la capacità investigativa tipica dei settori d’intervento della Polizia Locale (dall’abusivismo edile alla lotta contro i reati ambientali), è una risorsa insostituibile per la vivibilità delle nostre città.
La peculiarità professionale della Polizia Locale è indispensabile per garantire efficaci politiche integrate di sicurezza urbana, capaci d’intercettare i bisogni di legalità, di democrazia e di civile convivenza tra diverse etnie e culture.
Le scelte del Governo e delle Regioni di centrodestra hanno, invece, puntato sullo stravolgimento di questo ruolo attraverso l’amplificazione delle paure dei cittadini ed una risposta da stato di polizia ai problemi di natura sociale, così da nascondere l’assenza di qualsiasi politica tesa a rimuovere le cause che determinano emarginazione e povertà.
Tutto questo, avviene in danno dei cittadini e degli stessi lavoratori della Polizia Locale, sovraesposti ai rischi di città in cui cresce il disagio sociale ed a quelli che derivano dall’impiego in compiti che nulla hanno da spartire con la peculiarità professionale.
I gravissimi fatti di Como sono figli di questa situazione, dove piuttosto che preoccuparsi di implementare piante organiche asfittiche, di scegliere modelli organizzativi coerenti con i compiti istituzionali, di lavorare per un reale coordinamento tra tutti i soggetti impegnati nelle politiche integrate di sicurezza urbana, si trasforma la Polizia Locale in un clone (mal riuscito) delle Forze di Polizia Statali.
Il risultato è lo sconcerto e la radicalizzazione delle posizioni, il dramma umano del giovane cingalese, l’esposizione in compiti impropri (che nulla hanno da spartire con la stessa attribuzione delle qualifiche di P.G. e di P.S.) di lavoratori chiamati a pagare un prezzo altissimo a politiche sbagliate.
Per questo, il Coordinamento Nazionale della Polizia Locale FPCGIL sin dall’inizio della nuova legislatura vuole con forza proseguire nella mobilitazione a sostegno di una legge di riforma che definisca compiti e funzioni (per lo svolgimento dei quali riconoscere appieno la qualifica di P.G. e quell’ausiliaria di P.S.); valorizzi la specificità professionale; contempli percorsi formativi certi; regoli i rapporti con gli altri livelli istituzionali e con le altre forze di polizia; estenda alla polizia locale le tutele infortunistiche, assicurative e previdenziali applicate alle forze di polizia dello Stato e ridefinisca l’indennità professionale ed il relativo incremento.
Questo ed altro, da anni con estrema chiarezza è parte della piattaforma rivendicativa costruita assieme ai lavoratori del settore e che ci ha visto impegnati in sede contrattuale, a sostegno della peculiarità professionale della Polizia Locale all’interno del comparto regioni autonomie locali.
Abbiamo troppo rispetto dei drammi delle persone e della serietà dei problemi sul tappeto, per lasciarci trascinare in risse artatamente messe in campo.
La FP non ha da sponsorizzare partiti o deumaturgici parlamentari, il nostro progetto è diverso: dare risposte concrete ad i lavoratori di un settore basilare per l’agibilità democratica delle nostre città.
Roma, 10 aprile 2006
In data 17.02.2007 si è tenuta in Nova Siri l’assemblea provinciale degli iscritti alla Polizia Locale che, tra l’altro, ha proceduto al rinnovamento del coordinamento provinciale della Polizia Locale.
Il nuovo coordinamento è costituito dai compagni: Duni Nicola ( che assume la responsabilità del coordinamento), Martinelli Paolo, Verde Claudio, Siepe Carmine, Milillo Paolo, Matera Leonardo, Scandiffio Michele, Trotta Vito e Contini Vito.
Nel corso della riunione si è proceduto ad una disamina della situazione esistente nella provincia di Matera in termini di funzionalità, organizzazione e formazione professionale dei Corpi e Servizi della Polizia Locale.
A fronte dell’impegno di questi anni delle delegate e delegati della FPCGIL, persistono problemi che espongono i lavoratori a pagare il prezzo di disarticolazioni del servizio, carenza di percorsi professionali e di adeguate tutele.
Il coordinamento provinciale ha assunto, quindi, l’ordine del giorno deliberato dalla 5^ Assemblea nazionale della Polizia Locale tenutasi a Roma il 02 febbraio u.s., impegnandosi ad organizzare una iniziativa territoriale a sostegno delle tematiche inerenti la legge di riforma nazionale, il rafforzamento della valorizzazione della peculiarità professionale in sede contrattuale e per un servizio pubblico di qualità ai cittadini.
Inoltre il coordinamento focalizzerà l’attenzione sulla bozza di nuova legge quadro giacente presso la regione Basilicata.
p. il Coordinamento Polizia Locale
Nicola Cosimo DUNI
Matera 19 febbraio 2007
Pubblichiamo il testo della richiesta di incontro della Fp Cgil Enti Locali ai Capogruppo della Maggioranza di Camera e Senato e ai Presidenti della Prima Commissione degli Affari Costituzionali e della commissione Antimafia per l’approvazione della legge di riordino della Polizia Locale.
Egregio Onorevole,
la Funzione Pubblica Cgil Nazionale ha svolto, a Roma il 2 Febbraio, la V° Assemblea Nazionale della Polizia Locale con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, della Conferenza Stato Regioni, dell’Anci e dell’Upi con l’intento di rilanciare il confronto sulla Legge di Riordino della Polizia Locale che non sembra, a nostro avviso, essere all’ordine del giorno della politica e del Parlamento Italiano.
Allo scopo di sensibilizzare l’attenzione delle forze politiche del Parlamento e di sollecitare l’iter parlamentare e l’approvazione della legge, chiediamo ai Capogruppo della Maggioranza di Camera e Senato, al Presidente della Commissione Antimafia e della Prima Commissione degli Affari Costituzionali e a Lei in particolare un incontro che , tra l’altro, possa definire iniziative che, insieme alla legge, salvaguardino la sicurezza dei cittadini e tutelino la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale.
Alleghiamo alla presente l’ordine del giorno votato dalla V° Assemblea Nazionale della Polizia Locale contenente le valutazioni di merito della stessa.
Certi della sua attenzione e in attesa di una sua convocazione.
Le porgiamo distinti saluti
p. la Segreteria Nazionale
Antonio Crispi
Roma, 21 marzo 2007
I lavori sono stati aperti dal Seg. Naz. Antonio Crispi che ha delineato le complesse e difficili trattative in atto sul rinnovo dei Contratti Pubblici, a partire dalla pericolosa incoerenza della direttiva generale emanata dal governo in rapporto all’accordo sottoscritto il 6 aprile ed agli stessi punti qualificanti del Memorandum.
I ritardi che il Governo sta accumulando nel percorso di rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici e il clima generale che tende a depotenziare la centralità dei servizi pubblici, ci devono portare a tenere alta la mobilitazione a sostegno del contratto nazionale e del suo valore in termini di tutela dei diritti e del salario.
Gli stessi principi fissati dal Memorandum vanno vissuti come obiettivi da raggiungere attraverso la nostra capacità rivendicativa e contrattuale, ampliando tutte quelle iniziative che consentono di parlare e confrontarsi con lavoratori e cittadini.
Quanto sta avvenendo nella Polizia Locale, da tempo e per tempo denunciato dalla FPCGIL, testimonia la gravità della situazione, il depotenziamento e lo snaturamento di questo servizio pubblico e la conseguente sovraesposizione dei lavoratori.
Non ultimo, l’accordo raggiunto il 20 marzo tra governo e sindaci delle aree metropolitane sui protocolli di sicurezza, pone serie preoccupazioni alla luce di una totale assenza di confronto con le OO.SS. sul tema della Polizia Locale.
Le stesse sollecitazioni dell’ANCI a procedere ad un riordino della Polizia Locale nell’ambito di detto accordo, sfugge a qualsiasi confronto di merito sul ruolo della Polizia Locale nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
Tutto ciò, mentre peggiorano le condizioni di lavoro degli agenti (vedi i fatti di Milano) e la loro sovraesposizione.
Tutti motivi, che devono portare al rafforzamento della mobilitazione decisa dall’assemblea nazionale del 2 febbraio u.s. a partire dalle iniziative interregionali sino ad una organizzazione più efficace e capillare del Coordinamento stesso.
Il dibattito, molto franco e partecipato, ha posto in evidenza l’urgenza di rafforzare la mobilitazione e la lotta sindacale sul territorio con iniziative visibili e che coinvolgano i cittadini.
In particolare i gravi fatti di Milano o le iniziative di esternalizzazione di compiti della Polizia Locale, testimoniano quanto lo stesso spirito del Memorandum o la tutela dei servizi core, siano ben lontani dal trovare cittadinanza nella politica nostrana.
Nel dibattito è emerso con forti sottolineature lo stato di disagio e di esposizione dei lavoratori del settore stanchi, tra l’altro, di sentirsi oggetto di discussioni o accordi che non solo eludono le rivendicazioni sindacali e peggiorano la qualità della vita lavorativa e dei servizi, ma testimoniano un idea di governo del settore di tipo autoritario ed autoreferenziale.
Altro punto importante toccato è legato alla necessità di proseguire nel percorso contrattuale di valorizzazione di questo importante settore della pubblica amministrazione.
Il rafforzamento della struttura organizzativa del coordinamento deve servire anche ad evitare che il tema della riforma della Polizia Locale sia derubricato dall’agenda della politica per comparire (come sempre) a ridosso della campagna elettorale.
A maggior ragione alla luce di un azione governativa che sembra spesso poco di lungo respiro e molto di natura dicotomica e giornaliera.
I delegati, hanno poi esposto la propria indignazione per le accuse mosse alla CGIL da un sindacato autonomo di mestiere, di essere vicina al terrorismo.
Nelle conclusioni il Seg. Naz ha ripreso i temi emersi dal dibattito per integrarli nella più complessiva discussione politica e contrattuale che impegna l’intera FPCGIL, ribadendo che il percorso di valorizzazione di questo importante settore delle politiche integrate di sicurezza urbana è elemento centrale e nevralgico per la difesa del lavoro pubblico e della vivibilità delle città.
Mercoledì 2 Maggio 2007 INTERA GIORNATA
La FP CGIL come deciso dalle lavoratrici e lavoratori della Polizia Locale di Milano nelle assemblee del 10 Aprile 2007
PROCLAMA LO SCIOPERO del 2 Maggio 2007 PER L’INTERA GIORNATA
CON PRESIDIO IN PIAZZA FONTANA DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.OO
per rivendicare la mobilità, i concorsi per nuove assunzioni e le progressioni interne;
per l’adeguamento economico del salario accessorio fermo da dieci anni;
Per un servizio sempre vicino alla cittadinanza;
per il riavvio del confronto sulla riorganizzazione del Corpo e discussione sulla sicurezza;
Apertura confronto art.208;
Per la riqualificazione del personale amministrativo, la sua formazione e la definizione dei compiti.
Per questi motivi tutto il personale del Corpo della Polizia Locale di Milano e gli Amministrativi incroceranno le braccia.
Invitiamo tutto il personale ad aderire alla giornata di mobilitazione perché le rivendicazioni siano ascoltate da un’Amministrazione sorda, occorre dare un segnale chiaro che permetta alle OO.SS. di essere presenti al tavolo con la forza di una categoria compatta.
Pertanto diventa indispensabile la totale partecipazione a partire dall’astensione dagli Straordinari.
TUTTI IN SCIOPERO
E AL PRESIDIO DI PIAZZA FONTANA
FP CGIL Comune Milano
Milano 26 Aprile 2007
Nella notte di domenica una bomba carta è stata lanciata all’interno della sede della Polizia Municipale di Torino della 10° sezione circoscrizionale.
Fortunatamente nessun collega è rimasto ferito, e si lamentano solo alcuni danni alle strutture della sede.
E’ un gravissimo atto, che, seppur non rivendicato da alcuno, indica come la Polizia Municipale è sempre più esposta e nel mirino di chi non sopporta le regole del vivere civile e chi le fa applicare.
Solo continuando ad operare con professionalità e capacità ed in stretto rapporto con la parte sana della cittadinanza si riuscirà ad affermare che simili atti non intimidiscono ma confermano la necessità dell’operato della Polizia Municipale e della sua prossimità al territorio ed alla popolazione che vi abita.
Ai colleghi va tutta la nostra solidarietà e vicinanza e siamo fiduciosi che le indagini accertino i responsabili.
IL COORDINAMENTO REGIONALE PIEMONTE
FPCGIL – POLIZIA LOCALE