Nota Fp Cgil

 
Risposta del Provveditorato della Regione Toscana alla nota della FpCgil sulla mancata corresponsione FUA 2008.
 
Roma, 29 ottobre 2009
 
 
FP CGIL NAZIONALE
DAP- MINISTERI
Lina  Lamonica

 
 

 

Interpello

 
Mobilità interna del Comparto Ministeri – Interpello nazionale anno 2009 – 2010 Contabili.

 
 

 
 

 
 

Accordi

 

Accordi fua 2008/09 – 2010

 
Di seguito gli accordi sul Fua 2008-09 e 2010 firmati lo scorso 30 luglio dal’Amministrazione della Giustizia CISL, UNSA-SAG e Intesa.

Roma, 3 agosto 2010

FP CGIL NAZIONALE
Lina Lamonica

 
 
 

Lettera al Capo del Dap

  
Roma, 25 ottobre 2010

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Ai Vice Capo del DAP
Dott. E. di Somma
Cons. S. Consolo

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita

Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
D.ssa L. Culla

e, per conoscenza

Al Provveditore DAP
Regione Sicilia
Dott. O.Faramo
PALERMO

Alle Segreterie Regionale e Provinciale FpCGIL
CATANIA

Ai Delegati ed eletti RSU FpCGIL dell’UEPE di
CATANIA

 
Oggetto: problematiche UEPE di Catania

Questa O.S. intende porre all’attenzione di codesta amministrazione la difficile situazione in cui versa l’UEPE di Catania, una situazione che evidenzia serie criticità e problematicità operative, organizzative e professionali già più volte e da tempo rappresentate dalle OO.SS. territoriali e dalle RSU dell’Ufficio ai vertici locali e centrali del DAP senza però, nonostante qualche timido intervento, in particolar modo da parte del PRAP di Palermo, riuscire nella soluzione della problematica.
Recenti informazioni rappresentano il costante aggravarsi della situazione dell’UEPE di Catania dove l’operatività quotidiana si esplica in un clima divenuto nel tempo particolarmente gravoso che sta inficiando i rapporti interpersonali tra gli stessi lavoratori e svilendo il loro impegno professionale.
Tale situazione sembra riconducibile ad una modalità organizzativa e gestionale non certo ortodossa da parte della Dirigente; una modalità che si evidenzia e si esplica costantemente nei processi di comunicazione, compromessi da evidenti “difficoltà” all’ascolto e al confronto con il personale provato professionalmente e psicologicamente da comportamenti, a nostro parere, “vessatori”, nonché nelle palesi violazioni alle normali regole che disciplinano il rapporto di lavoro e le normali relazioni sindacali.
Costanti, infatti, risultano gli interventi della Dirigente che disattendono le norme contrattuali, che violano i diritti acquisiti e che sviliscono l’operato dei lavoratori sempre più mortificati nella loro dignità professionale e personale. Una situazione che i lavoratori denunciano non più sostenibile .
La FpCgil conferma il sostegno ai lavoratori dell’UEPE in questione e chiede ai vertici del DAP un urgente intervento finalizzato a dirimere la problematica evidenziata comunicando che saranno intraprese tutte quelle iniziative di prerogativa sindacale atte a tutelare e a sostenere i lavoratori e i loro diritti.
Si resta in attesa di sollecito urgente riscontro e si porgono cordiali saluti.

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica

 
 
 

 
 

Lettera al Capo del DAP

 

 

Roma, 21 gennaio 2011


 
Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte

e, per conoscenza

Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL

Ai Delegati ed eletti RSU FpCGIL
 

Oggetto: Progressioni economiche del personale C. Ministeri

Egr. Presidente,

intendiamo esprimere forte sconcerto e non poco disappunto riguardo il ritardo con il quale codesta Amministrazione sta procedendo alla pubblicazione ufficiale delle graduatorie definitive riguardanti le progressioni economiche che hanno interessato le circa 6000 unità di operatori penitenziari.
Dette progressioni, avviate a seguito del CCNI del comparto Giustizia, hanno interessato tutti i lavoratori afferenti ai dipartimenti del Dicastero, che da giorni hanno già pubblicato sul sito web della Giustizia le graduatorie (DOG e DGM).
A tutt’oggi, ci risulta difficile comprendere le motivazioni che impediscono al DAP di pubblicare le graduatorie del suo personale, considerando che da informazioni assunte , le stesse sono di fatto definite.
Tale situazione, ci sembra pleonastico ribadirlo, sta evidenziando forte turbamento tra il personale e rappresentando evidenti lacune organizzative e gestionali di codesta amministrazione la cui ricaduta pone non pochi interrogativi riguardo la sua efficienza.
Pertanto, non solo formuliamo la richiesta di urgenti informazioni riguardo la questione ma ne sollecitiamo la corretta e trasparente definizione.

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica

 
 
 

 

documento inviato alla Commissione Giustizia di Camera e Senato
 
 
 

Documento

Il bisogno di dire la verità sul mondo delle carceri

Non si ha memoria, nella storia repubblicana, di un periodo più nero per il sistema penitenziario.
Gli ultimi anni hanno oscurato persino il travagliato scorcio del dopoguerra, quando almeno gli episodi critici e cruenti erano accompagnati da una forte volontà di rinascita.
La tragedia attuale sconta invece una evidente schizofrenia: alla criticità della situazione fanno da controcanto le dichiarazioni dei responsabili dell’Amministrazione, a partire dal Ministro, che descrivono una ripresa delle iniziative che nessuno degli addetti ai lavori riesce seriamente ad intravedere. E così si susseguono le dichiarazioni sullo stato di emergenza che lasciano il tempo che trovano, le enunciazioni di buoni propositi conseguenti agli annunci sugli effetti miracolistici che avrebbe dovuto avere la legge sulla detenzione domiciliare per l’ultimo anno di pena.
La realtà è molto diversa: la legge 199 ha fino ad ora prodotto la scarcerazione di appena qualche centinaio di detenuti e non è servita a frenare il crescente sovraffollamento, siamo infatti alla soglia dei 68.000 detenuti; la stessa norma vincola l’assunzione dei promessi duemila agenti, che nel frattempo sono diventati 1800, alla compatibilità con le disponibilità di cui alla legge finanziaria 2010. Il provvedimento inoltre grava sul lavoro degli educatori e degli assistenti sociali la cui carenza di organico è nota, e per i quali non è previsto alcun incremento. Il blocco del turn-over stabilito dalla finanziaria non potrà che aggravare questa situazione.
Negli istituti sono stati preannunciati ulteriori tagli sui capitoli che garantivano, con il lavoro domestico dei detenuti, le condizioni igieniche e di decoro.
Il tanto strombazzato piano-carceri, che essenzialmente si fondava sulla creazione di nuovi posti detentivi con l’ampliamento dei reparti di alcuni istituti, non si sa che fine abbia fatto. Si sa della ristrutturazione solo di alcuni reparti, mentre proseguono le inchieste giudiziarie sulla legittimità di appalti affidati con procedure anomale alle cricche di vario genere.
La situazione del personale che a vario titolo opera nelle carceri risulta sempre più avvilente e mortificante. I Dirigenti Penitenziari e di servizio sociale, responsabili delle strutture e dei servizi, non sono mai stati ascoltati e protestano per essere stati abbandonati in una situazione confusa e senza-diritti, con uno statuto professionale che, a seconda delle convenienze, viene assimilato a quella degli omologhi della Polizia di stato o a quella dei dirigenti ministeriali.
Pari comportamento di indifferenza è stato mostrato dall’Amministrazione verso il personale che opera nelle carceri, anche a causa di un Contratto integrativo firmato dalla minoranza delle OO.SS che disprezza e svilisce la professionalità dei lavoratori.
E’ chiaro che in tali condizioni le dichiarazioni autocelebrative del Ministro Alfano e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria sono pura propaganda e risultano offensive per chi presta la propria attività istituzionale nel mondo carcerario espletando il mandato della Carta Costituzionale.
E’ arrivato il momento di smascherare questa politica vuota che ha perso di vista le finalità rieducative della pena di cui all’art. 27 della Costituzione e di denunciare il dramma che quotidianamente si consuma nelle carceri italiane.
La FPCGIL si farà promotrice di azioni dimostrative e momenti di incontro che culmineranno in una proposta volta a migliorare le condizioni di lavoro del personale e le condizioni di vita dei detenuti.
Roma, 7 febbraio 2011
 
 
FP CGIL NAZIONALE
COMPARTO FUNZIONI CENTRALI
MINISTERO GIUSTIZIA
Antonio Crispi

 
 

 

 

Roma, 7 marzo 2011

Al Capo del DAP
Pres. F. Ionta

Al Vice Capo Vicario del DAP
Dott. E. di Somma

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R. Turrini Vita

Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
Dssa L. Culla

e, per conoscenza

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte

Alle Segreterie Regionali e Provinciali FpCGIL
Ai Delegati ed Eletti RSU FpCGIL nei posti di lavoro

Oggetto: Criteri di applicazione della legge n.183 del 4 novembre 2010- Rapporto di lavoro a tempo parziale.
 

Giungono a questa O.S., dalle sedi periferiche, notizie che evidenziano un certo allarmismo tra i lavoratori a seguito delle disposizioni emanate dalla circolare n.51844 del 7.2.2011 della Direzione Generale del Personale in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale ai sensi art.16 della legge n.183 del 4 novembre 2010.
Ci risulta, infatti, che l’effetto determinato dal contenuto della citata circolare sia quello di proporre, senza alcuna esitazione, la revoca del part- time alle lavoratrici ed ai lavoratori che ne sono beneficiari adducendo a sostegno motivazioni delle quali i dirigenti dovranno tener conto…”esigenze primarie dell’amministrazione “….”assetto organizzativo dell’ufficio”.
Dette motivazioni pare abbiano trovato immediato e positivo riscontro in codesto contesto organizzativo, risultando, tra l’altro, una “giustificata” sollecitazione alle proposte di revoca dei part-time che solerti dirigenti, in maniera a dir poco semplicistica, si apprestano a segnalare .
D’altra parte, considerando la grave carenza di organico che per alcune professionalità è divenuta endemica e considerando altresì l’inerzia dell’amministrazione nel far fronte a tale drammaticità, è evidente che l’applicazione della indicata norma non può che risultare, alla miopia amministrativa, vantaggiosa e conveniente. Poco importa se a pagare sono le lavoratrici ed i lavoratori, in termini personali, familiari e professionali, e poco importa se la ricaduta di tali disposizioni possano avere effetti negativi al già pregiudicato clima dell’organizzazione penitenziaria.
In tale ottica, a rafforzarne l’intento e quindi le possibili revoche, si colloca inoltre, quanto enunciato nella successiva ed immediata circolare n.74470 del 22.2.2011 a cura del Direttore Generale dell’ Esecuzione penale esterna che nel ribadire quanto stabilito dal Direttore Generale del Personale, dispone specificatamente per la professionalità dell’assistente sociale limiti e/o esclusioni riguardo l’applicazione delle diverse fruizioni dell’orario di lavoro.
Si dispone, infatti, che la professionalità dell’assistente sociale debba essere esclusa dalla fruizione del part-time verticale in quanto inconciliabile con la specificità operativa e professionale del mandato istituzionale di riferimento. E per quanto riguarda il part-time orizzontale, il limite concedibile non può superare il 50% dell’orario di lavoro settimanale.
Quanto complessivamente disposto, però, ci sollecita alcune perplessità ed alcune considerazioni che non possiamo esimerci dal rappresentare: da un lato riscontriamo una evidente e gratuita azione discriminante per la professionalità dell’assistente sociale e, dall’altra, un palese scollamento, in termini di comunicazione, di gestione e di funzionalità delle risorse umane tra le Direzioni Generali di codesto Dipartimento.
Considerando che sulla questione la normativa vigente risulta iniqua e devastante per i lavoratori, considerato che a riguardo risultano già due sentenze, a seguito della revoca immotivata di part-time, che danno ragione a due lavoratrici, riteniamo necessario proporre un incontro interlocutorio con l’Amministrazione, un confronto dialettico finalizzato a trovare soluzioni condivise per limitarne i danni.
Restiamo in attesa di urgente riscontro

La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica

 
 
 
 

 
 

Circolare ministeriale

 

  
Impiego del Personale appartenente al profilo di “Funzionario dell’Organizzazione e delle Relazioni “, Area 3 F1
 

 
 
 

Circolari

Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2006

DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
DIREZIONE GENERALE DEL PERSONALE E DELLA FORMAZIONE

Ufficio I – Sezione 2
Prot. 040355

Roma, 18 maggio 2006

All’Ufficio del Capo del Dipartimento
– Ufficio per le Relazioni Sindacali –
SEDE

Oggetto: D.P.C.M. 28 febbraio 2006 concernente la rideterminazione delle dotazioni organiche complessive del personale appartenente alle qualifiche dirigenziali, alle aree funzionali ed alle posizioni economiche del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia.

Si trasmette, per opportuna conoscenza, copia del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri indicato in oggetto, con preghiera di fornire informativa alle OO.SS.

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO

_________________________________________________________________-

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni ed integrazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 ed, in particolare, l’articolo 3;

Visto l’articolo 34, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, che detta disposizioni in materia di rideterminazione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni;

Vista la legge 30 dicembre 2004, n. 311 ed, in particolare, il comma 93 dell’articolo 1, che, tra l’altro, dispone che le dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni ivi indicate, siano rideterminate apportando una riduzione non inferiore al cinque per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti in organico, vigenti alla data di entrata in vigore della predetta legge, previsti per ciascuna amministrazione;

Visto il decreto legislativo 21 maggio 2000, n. 146 concernente, tra l’altro, l’adeguamento delle strutture e degli organici dell’ Amministrazione penitenziaria;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 6 marzo 2001, n. 55, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia;

Visto il decreto del Presidente deI Consiglio dei ministri 4 ottobre 2000, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 267 del 15 novembre 2000, con il quale si è provveduto alla rideterminazione delle dotazioni organiche delle qualifiche dirigenziali, delle aree funzionali, delle posizioni economiche e dei profili professionali del personale del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il aprile 2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 174 del 28 luglio 2001, con il quale sono state, da ultimo, rideterminate le dotazioni organiche del personale appartenente alle qualifiche dirigenziali del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, per un totale complessivo di n. 385 unità;

Visto l’articolo I del decreto del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia del 18 aprile 2002, registrato alla Corte dei Conti in data 29 luglio 2002, Ministeri istituzionali, Giustizia, registro n. 9, foglio n. 369, con il quale i contingenti di organico del personale dirigenziale dello stesso Dipartimento, come stabiliti dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 aprile 2001, sono stati suddivisi secondo le diverse professionalità;

Vista la Sezione III dell’accordo relativo alla sequenza contrattuale di cui agli articoli 36 e 46 del CCNL d 5 aprile 2001, 1° biennio e all’articolo 3 del CCNL del 5 aprile 2001, 2° biennio del personale dell’area I della dirigenza, sottoscritto in data 18 novembre 2004, che ha unificato le qualifiche di dirigente superiore e di primo dirigente, previste per il Dipartimento del1’amministrazione penitenziaria, e ricondotte nel ruolo dei dirigenti, stabilito dall’articolo 23, del menzionato decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

Vista la proposta formulata dal Ministro della giustizia con nota n. 0150579 del 22 aprile 2005 e relazione tecnica allegata, come modificata con nota n. 0391351 dell’ 11 novembre 2005, con la quale è stata rappresentata l’esigenza, per quanto riguarda il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, di procedere all’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dall’articolo 1, comma 93 della citata legge 30 dicembre 2004, n. 311, al fine di dare attuazione alla disposizione ivi contenuta;

Atteso pertanto che, per il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, la dotazione organica vigente alla data del 1° gennaio 2005, è costituita, per quanto riguarda le qualifiche dirigenziali di prima e di seconda fascia, dai contingenti di personale individuati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1l aprile 2001 e, limitatamente alle aree funzionali ed alle posizioni economiche, dai contingenti di cui alla tabella A, allegata. al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 ottobre 2000, per un totale complessivo di 10.025 unità;

Considerato che la proposta di rideterminazione della dotazione organica del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, come prospettata dal Ministro della giustizia, comporta una complessiva riduzione degli oneri per spese di personale in misura coerente con quanto stabilito dall’articolo 1, comma 93, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 con la conseguente diminuzione di 768 unità rispetto alla consistenza organica vigente alla data del l° gennaio 2005;

Ritenuto, quindi, di dover provvedere alla rideterminazione della dotazione organica del personale del predetto Dipartimento del Ministero della giustizia, in attuazione della più volte richiamata legge 30 dicembre 2004 n. 311, articolo 1, comma 93;

Preso atto che sulla proposta di rideterminazione della dotazione organica, così come rappresentata dall Amministrazione, sono state consultate le Organizzazioni sindacali rappresentative;

Visto il parere favorevole espresso, ai fini del raggiungimento del concerto previsto dall’articolo I, comma 93 della legge 30 dicermbre 2004, n. 311, con foglio n. ACG/184- FP/2367 del 13 fcbbraio 2006 dal Ministero dell’economia e delle finanze in ordine alla proposta formulata dal Ministro della giustizia con la nota sopra citata;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 maggio 2005, con il quale il Ministro per la funzione pubblica è stato delegato ad esercitare le funzioni attribuite al Presidente del Consiglio dei ministri in materia di lavoro pubblico, nonché l’organizzazione, il riordino ed il funzionamento delle pubbliche amministrazioni;

DECRETA

I. Le dotazioni organiche complessive del personale appartenente alle qualifiche dirigenziali, alle aree funzionali ed alle posizioni economiche del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, sono rideterminate secondo l’allegata tabella A, che costituisce parte integrante del presente decreto.

2. Al fine di assicurare la necessaria flessibilità di utilizzo delle risorse umane alle effettive esigenze operative, il Ministro delta giustizia, con proprio successivo decreto, effettuerà la ripartizione del contingente di personale come sopra rideterminato, nei singoli profili professionali e nell’ambito delle strutture in cui si articola il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dandone tempestiva comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica.

Il presente decreto sarà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione.

Per il Presidente del Consiglio dei Ministri
Il Ministro per la Funzione Pubblica
__________________________________________________________

Tabella A

Ministero dalla Giustizia
Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

Dotazione organica complessiva del personale

Qualifiche dirigenziali
Dotazione organica

Dirigenti

Dirigente 1^ fascia 25

Totale 25

Dirigente 2^ fascia

Dirigente agrario 1

Dirigente amministrativo 235

Dirigente comunicatore 8

Dirigente di pedagogia 20

Dirigente di ragioneria 21

Dirigente di servizio sociale 61

Dirigente Informatico 1

Dirigente sanitario 8

Dirigente tecnico 5

Totale 360

Aree funzionali – Posizioni economiche
Dotazione organica

Area funzionale C- Posizione economica C3 Totale 961

Area funzionale C – Posizione economica C2 Totale 1792

Area funzionale C – Posizione economica C1 Totale 2804

Area funzionale B – Posizione economica B3 Totale 1508

Area funzionale B – Posizione economica B2 Totale 1170

Area funzionale B – Posizione economica B1 Totale 637

Totale complessivo 9257

Nota Istituto Superiore di Studi Penitenziari

Nota n. 7669 dell’Istituto Superiore di Studi Penitenziari inerente i percorsi di recupero e date relative alla valutazione finale del profilo professionale di “Direttore ascritto al settore della professionalità organizzativa e delle relazioni”

Comunicato sulla questione D.M. – Uepe

Prot. n. CM 151/2007
 
Roma, 8 giugno 2007

Alle Segreterie
Regionali e Comprensoriali Fp Cgil

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil

Agli eletti RSU Fp Cgil nei posti di Lavoro

C O M U N I C A T O

Care/i Compagne/i
Intendiamo informarvi sulle ultime iniziative che la FpCgil ha intrapreso riguardo la questione del D.M. che prevede la sperimentazione, presso alcuni UEPE, dell’inserimento del personale del corpo di polizia penitenziaria con la costituzione dei nuclei di verifica.
Una vicenda che ha creato disorientamento e non poche perplessità tra gli operatori del settore e che ha visto questa O.S., fin da subito, impegnata in ambito sindacale e politico nel sostenere quelle che sono le istanze degli assistenti sociali dell’amministrazione penitenziaria tese ad avviare un confronto inter ed intra professionale per sviluppare nel merito riflessioni e iniziative condivise .
Il percorso avviato da questa O.S. ad oggi è stato delineato da una serie di importanti iniziative locali e nazionali.
Primo fra tutti l’ incontro nazionale del Coordinamento dei lavoratori del Comparto ministeri svoltosi il 2 aprile u.s., nel corso del quale da parte degli assistenti sociali presenti all’assemblea fu evidenziata l’opportunità di un confronto tra i lavoratori del settore dell’esecuzione penale esterna nella sua specificità. Opportunità che fu accolta dall’assemblea e che la FpCgil, anche in virtù del successivo Appello pervenuto ufficialmente dai vari UEPE, ha recepito convocando un incontro nazionale degli assistenti sociali penitenziari il 19 aprile scorso.
Dall’incontro, a cui presero parte molti assistenti sociali delegati ed eletti FpCgil nelle RSU dei posti di lavoro, si evidenziò la necessità di rappresentare all’Amministrazione in maniera puntuale e determinata quelle che risultano essere le difficoltà operative, professionali e normative nell’avviare una tale sperimentazione. Osservazioni che costituiscono la posizione assunta dalla Fp Cgil sulla questione sia nel corso della trattativa con l’Amministrazione sia nei suoi approcci di sensibilizzazione in ambito politico.
A ciò ha fatto seguito l’ Interrogazione parlamentare, firmatari On.Crapolicchio e On.Farina, presentata al Ministro della Giustizia, nonché un incontro previsto per il 14 giugno p.v. con alcuni parlamentari della Commissione Giustizia della Camera cui parteciperanno alcuni assistenti sociali penitenziari Fp Cgil.
Inoltre vi comunichiamo che entro giugno sarà convocato il Coordinamento nazionale dei lavoratori FpCgil del comparto ministeri nel corso del quale, ovviamente, sarà affrontata anche la tematica in questione.
A breve comunicheremo la data dell’attivo del Coordinamento nazionale nonché il resoconto dell’incontro con i parlamentari di cui sopra.
Fraterni saluti.

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri

Lina Lamonica

 

Circolare

Convocati i candidati alla valutazione finale – area C

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