Circolare ministeriale

 
Roma 22 ottobre 2007

Di seguito la circolare ministeriale sul tempo di viaggio del personale del Comparto Ministeri comandato in missione

Fp Cgil Nazionale
Coord. Penitenziario
Lina Lamonica 
 

Lettera al Presidente del Dap per conferimento incarichi dirigenziali

 
Roma, 22 Ottobre 2007

Al Capo del DAP
Pres. Ettore Ferrara

Al Direttore Generale del Personale
e della Formazione
Dr. Massimo De Pascalis

OGGETTO: conferimento incarichi dirigenziali

Questa O.S. è venuta a conoscenza della nota che il DAP ha inviato ai Provveditori regionali affinché intervengano con la “dovuta urgenza a regolarizzare le situazioni lavorative riferibili a palesi irregolarità emerse nell’attribuzione di funzioni sia in ambito dirigenziale che direttivo. Ciò al fine di prevenire conseguenti responsabilità amministrative afferenti l’art. 52 del D.L.vo 165/2001.”

Tale assunto, assolutamente condivisibile in via generale, calato nella complicata realtà dirigenziale del DAP, determina un preciso effetto quasi esclusivamente limitato ai vincitori dei concorsi per l’accesso alla dirigenza area 1, le cui procedure di assunzione non sono, purtroppo e non per responsabilità degli interessati, ancora terminate.

Nel ricordare i precisi impegni assunti per la risoluzione dell’ormai annosa vicenda dell’assunzione dei vincitori di concorso, la Fp Cgil pone almeno due questioni:

* l’art. 52 del D.lvo 165/2001, citato nella nota in premessa, pone si la questione della nullità di un atto di assegnazione del lavoratore a mansioni proprie della qualifica superiore, ma, così come chiaramente definito anche nei contratti collettivi di lavoro, prevede la possibilità di attribuzione di mansioni superiori proprio in caso di vacanze di posti in organico e qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti, anche se limitatamente ad un periodo di 12 mesi.

* la stridente contraddizione che vede l’Amministrazione Penitenziaria, da un lato, profondere sforzi per l’assunzione dei vincitori del concorso e, dall’altro, assumere iniziative che potrebbero comportare l’attribuzione di funzioni a dirigenti diversi da quelli riferibili all’area 1, ipotesi, ovviamente, assolutamente insostenibile

Anche alla luce di tale ultima iniziativa la Fp Cgil conferma la necessità che sull’intera questione della dirigenza penitenziaria si apra un immediato confronto, a partire:

* dall’individuazione delle procedure per il conferimento degli incarichi dirigenziali
* dall’accertamento della rappresentatività sindacale e dell’apertura formale del confronto per il primo contratto collettivo nazionale di lavoro
* dall’irrisolta vicenda della mancata assunzione dei vincitori del concorso area 1

In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.

p. La Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti

Lettera al Presidente Ferrara – Dap

 
Roma, 15 novembre 2007

Al Capo del DAP
Pres. E. Ferrara

Ai Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma
Dr. A. D’Alterio

Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
Dr. R. Turrini Vita

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis

Eg. Presidente,
“Un’altra occasione persa”! Questo è il commento, riteniamo puntuale e legittimo, con cui gli assistenti sociali penitenziari hanno accolto la notizia del Convegno “Una nuova politica della pena: quale progetto per l’esecuzione penale esterna” che codesta Amministrazione terrà nei giorni 15 e 16 novembre presso l’Istituto Superiore di Studi penitenziari.

Una considerazione alla quale la Fp Cgil aderisce pienamente rappresentandone di seguito le motivazioni.

Riteniamo l’iniziativa in questione sicuramente apprezzabile per la peculiarità della tematica oggetto di trattazione ma discutibile, a nostro parere, sotto il profilo organizzativo; ci riferiamo in particolare alla totale assenza di informazione e divulgazione della iniziativa nelle sedi UEPE e, quindi, al mancato coinvolgimento “effettivo” degli assistenti sociali che risultano essere stati esclusi, non solo dal processo comunicativo ma anche dalla partecipazione al convegno al quale, ci risulta, siano stati invitati esclusivamente i Direttori degli UEPE locali e dei PRAP.
Una “disattenzione”, per usare un eufemismo, alla quale l’Amministrazione, ha cercato di porvi rimedio in extremis e, diciamo pure, maldestramente estendendo, pare nelle ultime ore, l’invito anche agli assistenti sociali, una unità per ciascuna regione individuata dai Direttori degli UEPE.

E’ del tutto evidente, Sig. Presidente, che stante ai fatti esplicati non possiamo che rappresentare il nostro disappunto riguardo il metodo bizzarro con cui Codesta Amministrazione ha gestito l’iniziativa in questione per due ordini di motivi : in primis riteniamo che tali iniziative risultano essere per i lavoratori opportunità di confronto e di crescita professionale e, nello specifico, in considerazione del fatto che la tematica da qualche mese è oggetto di un fervente dibattito e confronto tra gli operatori del settore, le OO.SS. e l’Amministrazione, sarebbe stato quanto mai proficuo, opportuno e significativo che gli stessi fossero stati effettivamente e attivamente coinvolti nel dibattito del convegno. Una opportunità che l’amministrazione, a parere di questa O.S., avrebbe dovuto saper cogliere !
Dunque, è stata davvero “una occasione persa”?
Vorremmo poter dire di No.
Vorremmo poter rassicurare gli assistenti sociali del fatto che l’iniziativa in questione non celi pretesti di sorta.
Vorremmo, infine, Sig. Presidente non dover più evidenziare inammissibili comportamenti che, sia a livello centrale sia a livello periferico, risultano palesemente discriminanti per il personale.
Distinti saluti

Il Coordinatore nazionale
Penitenziari C. Ministeri

Lina Lamonica

 

 
 

Bozza di Decreto sperimentazione UEPE

Di seguito la nuova bozza del decreto di sperimentazione della polizia penitenziaria negli UEPE, le osservazioni a riguardo, necessarie ed opportune, devono pervenire a questa O.S. al più presto , possibilmente entro quattro giorni.

RESP. COORD. PENITENZIARIO
Lina Lamonica 

 

 
 

Comunicato volantino e lettera al Prefetto

 
SICUREZZA PUBBLICA
LA CAMPAGNA ELETTORALE E’ FINITA …
ORA VERIFICHEREMO
GLI IMPEGNI ASSUNTI DALLA POLITICA

 
 

Problematiche sui compiti amministrativi delle aree educative – C.C.Catania

 

 
Roma, 13.05.2008

Al Direttore Generale
Detenuti e Trattamento
Cons. Ardita

e, per conoscenza
Al Direttore
Casa Circondariale
Catania P.Lanza

Alla Segreteria territoriale FpCgil
Catania

Ai Delegati ed Eletti RSU FpCgil
Casa Circondariale – Catania P. Lanza
Prot. N.CM118/2008

 

Oggetto: Problematiche Area Educativa

Intendiamo rappresentare una problematica che sta interessando l’area educativa di alcuni Istituti penitenziari relativamente alla sua organizzazione ed ai suoi compiti operativi.
Evidenziamo, in tal senso, da parte di alcune Direzioni la messa in discussione, o meglio, una arbitraria interpretazione dei contenuti chiaramente espressi nella circolare n. 0130240 del 13/04/2006 che interviene specificamente sui compiti amministrativi delle aree educative .
Quanto rappresentato dalla RSU della Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza (in allegato) è l’ultima, in ordine temporale, delle numerose manifestazioni di difficoltà che incontrano i lavoratori del settore nella esplicazione dei compiti istituzionali.
Per tale motivo questa O.S. crede sia necessario dare indicazioni e rassicurazioni circa l’esatta applicazione dei contenuti della suddetta circolare il più delle volte oggetto di “bizzarre” e/o imprecise determinazioni che implicano aspetti riguardanti l’organizzazione del lavoro di quell’area e pertanto oggetto di interventi di natura sindacale.
A tal proposito, riteniamo che la risposta del Dirigente dell’Istituto di Catania, alla richiesta di incontro formulata dalla RSU e finalizzato alla revisione di una disposizione di servizio che mette in discussione un modello organizzativo previsto dalla circolare in questione, sia, a nostro parere, assolutamente opinabile .
La Fp Cgil, pertanto, al fine di dirimere la problematica, reputa opportuno e necessario un intervento della Direzione Generale detenuti e trattamento alla quale chiediamo se siano intervenute ulteriori e nuove disposizioni che mettono in discussione quanto previsto dalla circolare indicata, ritenendo che la mancata definizione della problematica possa inficiare non solo i rapporti interprofessionali nelle sedi di lavoro ma anche la stessa efficacia del servizio.
In attesa di riscontro chiarificatore, si porgono distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri

Lina Lamonica

 

Lettera unitaria

 
Anticipazione pagamento della produttività collettiva FUA 2008

 
 

Circolare Ministeriale – Problematiche area educativa C.C. Catania

 
 

Forum Piemontese per il diritto alla salute dei detenuti e delle detenute e l'applicazione del D.Leg. 230/99

Documentazione

 
ISTITUZIONE DEL SISTEMA SANITARIO PENITENZIARIO REGIONALE

Il 30/09/2008 la Giunta Regionale piemontese ha approvato la delibera 14-9681 con cui si definisce il nuovo modello organizzativo del servizio sanitario penitenziario.
Dopo la deliberazione 2-8947 del 10/06/08 di recepimento del DPCM 01/04/08, e l’accordo sindacale del 04/07/08, quella odierna costituisce l’importante e definitiva svolta nel percorso di riforma della Sanità penitenziaria.
Il Forum Regionale Piemontese per il diritto alla salute dei detenuti e delle detenute ha fin dall’inizio sostenuto il delicato percorso con un contributo propositivo nell’ambito del Gruppo Tecnico per la tutela della salute in carcere, istituito fin dal Novembre 2007, con un’azione di sensibilizzazione del territorio, e di corretta informazione sui contenuti del processo riformatore.
Nelle prossime settimane l’impegno sarà in tal senso intensificato, e vedrà tra le sue priorità la concretizzazione a livello regionale della significativa attenzione rivolta dal Forum Nazionale alla popolazione detenuta che, al pari di molti operatori coinvolti nel passaggio al SSN, vive tuttora una situazione di ansia e di precarietà.
Oggi è comunque il momento per evidenziare l’importanza di una delibera che, in un panorama nazionale ancora incerto e sovente agli albori di un vero processo di trasformazione, istituisce un impianto organizzativo serio e attento alle complesse e variegate esigenze dell’esecuzione penale in tema di domanda di salute.
Di estrema importanza appare l’istituzione sperimentale di un Dipartimento Regionale per la Tutela della Salute in Carcere (DRTSC), con il compito di garantire un’omogeneità di intervento in ambito regionale e si sovrintendere ad un processo di riordino realmente rispondente all’obiettivo di tutela del diritto di salute in ambito penitenziario.
Nel confermare all’Assessore alla Salute, alla Direzione regionale della Sanità e all’Ufficio regionale per la tutela della salute in ambito penitenziario l’apprezzamento per il lavoro finora svolto, si augura un felice e proficuo prosieguo del lavoro e si auspica che l’attività del neo-istituito DRTSC continui a caratterizzare la Regione Piemonte come uno dei più significativi capisaldi dell’importante processo riformatore.

Il presidente del Forum piemontese
Anna Greco

versione pdf

 

Istituzione del Sistema Sanitario Penitenziario Regionale
Individuazione di un modello organizzativo sperimentale

 
Con D.G.R. n. 2-8947 del 10 giugno 2008 la Regione Piemonte ha recepito il D.P.C.M. 01.04.2008, “Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di Sanità Penitenziaria” predisposto dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero della Giustizia, dell’Economia e della Funzione Pubblica.
La Deliberazione succitata dava mandato alla Direzione Sanità e alle AA.SS.LL. sedi di carcere, per quanto di competenza, di assumere i provvedimenti necessari per la presa in carico delle funzioni sanitarie in ambito penitenziario, dando avvio ai primi interventi finalizzati a garantire la continuità dell’assistenza sanitaria all’interno delle carceri.
In questa prima fase la Regione Piemonte si è preoccupata di individuare gli strumenti necessari per fronteggiare le problematiche derivanti dal passaggio dando indicazioni alle AA.SS.LL. sedi di carcere, sulle modalità del trasferimento delle funzioni sanitarie in ambito penitenziario senza soluzione di continuità.
Nella fase che segue l’obiettivo è quello di individuare un modello organizzativo di sanità penitenziaria idoneo, fedele ai principi ispiratori ed alle linee di indirizzo contenute nel Piano Socio Sanitario 2007-2010 e in coerenza con il modello di servizio sanitario regionale vigente.
Il modello, di carattere sperimentale, che la Regione Piemonte intende adottare in questa fase di avvio si concretizza nell’istituzione di un Dipartimento Interaziendale denominato “Dipartimento Regionale per la Tutela della Salute in Carcere” (DRTSC). Tale struttura, le cui caratteristiche e funzioni vengono illustrate in dettaglio nell’allegato “B” parte integrante del presente provvedimento, ha il compito precipuo di coordinare le funzioni sanitarie esplicate dalle AA.SS.LL. sedi di carcere, al fine di garantire una omogeneità dell’intervento sul territorio regionale e di sovrintendere allo svolgimento dell’intero processo di riordino. La struttura ha inoltre il compito di dare avvio ad un sistema sanitario che sia l’espressione di quei principi, definiti ampiamente nell’allegato “A”, parte integrante del presente provvedimento, che la nostra Regione ha indicato come fondamentali e necessari per assicurare il raggiungimento dell’obiettivo di una tutela reale del diritto di salute in ambito penitenziario.
Il modello organizzativo prevede inoltre la costituzione di due strutture operative complesse, una presso l’A.S.L. TO2 di Torino, denominata “Presidio Sanitario per la Tutela della Salute Lorusso e Cotugno e l’altra presso l’A.S.L. AL di Alessandria denominata “Tutela della Salute in Carcere”.
Il Dipartimento, oltre ad interfacciarsi con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Piemonte, cui rimane interamente la competenza custodiale, e al Centro di Giustizia Minorile, cui compete l’esecuzione penale in area minorile, mantiene un collegamento costante con l’Ufficio regionale per la tutela della salute in ambito penitenziario, individuato presso l’Assessorato Tutela della Salute e Sanità, che ha il compito, in ragione delle funzioni istituzionalmente attribuite alle Regioni, di definire e di indicare, col supporto del Gruppo Tecnico per la Tutela della Salute in ambito penitenziario istituito con D.G.R. n. 4-7657 del 03.12.2007, il progetto regionale di riforma della Sanità Penitenziaria, e di vigilare sulla sua attuazione in conformità agli indirizzi dati.
L’Ufficio regionale assicura il collegamento con il Tavolo Interregionale, struttura centrale di coordinamento e di consultazione, istituita presso la Commissione della Salute, per garantire nel territorio nazionale l’uniformità degli interventi sanitari in ambito penitenziario.
Il processo di riforma si esplica attraverso l’individuazione di un percorso attuativo che ha come obiettivo primario la tutela del diritto alla salute dei detenuti. Tale percorso, prevedendo il coinvolgimento di più soggetti, ha reso necessario porre attenzione affinché non vengano compromessi i loro diritti. Per tale motivo si è attivato un confronto con le OO.SS. confederali CGILCISLUIL, da cui si è prodotto un accordo sindacale in data 14 luglio 2008, che si allega al presente provvedimento, diventandone parte integrante.
tutto ciò premesso, la Giunta Regionale, unanime,

d e l i b e r a

– di dare avvio al servizio sanitario penitenziario regionale al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni di salute della popolazione detenuta nella Regione Piemonte; a tale proposito viene individuato, in conformità al modello sanitario regionale vigente e definito dal PSSR 2007-2010, un modello organizzativo che sia espressione dei principi ispiratori del processo di riforma della Sanità Penitenziaria, di cui al D.Lgs 230/99, così come esposti nell’allegato “A”, parte integrante del presente provvedimento;
– di dare mandato all’A.S.L. AL di Alessandria di istituire la Struttura Operativa Complessa “Tutela della Salute in Carcere” ed il Dipartimento Interaziendale “Dipartimento Regionale per la Tutela della Salute in Carcere”, le cui funzioni e caratteristiche sono illustrate ampiamente nell’allegato “B” parte integrante del presente provvedimento;
– di dare mandato all’A.S.L. TO2 di Torino di istituire la Struttura Operativa Complessa “Presidio Sanitario per la Tutela della Salute Lorusso e Cotugno”;
– di rimandare a successiva valutazione, conseguente alla variazione dell’Atto Aziendale, le eventuali disposizioni relative alla dotazione di personale necessaria al funzionamento del Dipartimento Interaziendale e delle suddette Strutture, alla copertura degli eventuali costi aggiuntivi rendicontati dall’A.S.L. AL di Alessandria e dall’A.S.L. TO2.
– di approvare l’allegato A “Individuazione del sistema di interventi finalizzato alla tutela della salute in ambito penitenziario – Principi di riferimento”, l’allegato B “Dipartimento Regionale per la Tutela della Salute in Carcere – Aspetti organizzativi e funzionali” ed il testo dell’accordo con le OO.SS. come parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U.R ai sensi dell’art. 61 dello Statuto.

 

 
 

Incontro del 7 ottobre – mobilità del personale

 
Roma, 22 ottobre 2008

Ai Delegati ed Eletti RSU FpCgil nei posti di lavoro

Prot.n.258 /2008
Oggetto: mobilità del personale incontro del 7 ottobre 2008

Il giorno 7 ottobre si è tenuto presso la Direzione Generale del personale l’incontro riguardante la mobilità del personale del comparto Ministeri in virtù dell’accordo sottoscritto il 22 luglio u.s. e, più specificamente, della nostra richiesta di confronto avanzata il 1 ottobre u.s.. con la quale abbiamo chiesto alla Direzione generale che fosse meglio esplicitata la modalità con la quale si intende avviare a soluzione la problematica dei distacchi che si protraggono da anni.
Impegno formalmente assunto dall’amministrazione nel corso dell’incontro finalizzato alla sottoscrizione del nuovo accordo riguardante la mobilità interna del personale .
La Fp Cgil pur apprezzando la volontà dell’amministrazione di avviare finalmente, per quanto riguarda la mobilità del personale, le procedure previste nell’accordo ha evidenziato alcune perplessità, soprattutto in merito alla possibilità che l’interpello nazionale, finalizzato ai trasferimenti a domanda, contestualmente attui la stabilizzazione dei distacchi e la copertura dei posti vacanti con l’assunzione dei vincitori dei concorsi pubblici espletati presso il DAP.
Abbiamo, infatti, ribadito la necessità di trasparenza e chiarezza delle procedure perchè non fossero eluse le aspettative dei lavoratori interessati che hanno evidenziato la preoccupazione di non aver confermata la sede attuale di servizio, benché distaccati da anni, ovvero la sede dove richiedono di essere trasferiti. Ed è per questo motivo che la Fp Cgil ha chiesto di monitorare l’iter della procedura.
L’amministrazione ci ha rassicurati informandoci che a breve sarà pronto lo schema delle sedi oggetto dell’interpello, individuate a seguito di un esame della situazione che ha tenuto presente le sedi vacanti, i lavoratori distaccati, le dotazioni organiche e le possibili prossime assunzioni.
A tal proposito abbiamo sollecitato l’avvio delle procedure finalizzate all’assunzione di detti nuovi operatori vincitori dei concorsi espletati evidenziando che la gravissima carenza di organico sta comportando nelle sedi serie problematiche organizzative ed operative.
Vi terremo informati del proseguo dei lavori.

 
Il coordinatore nazionale
Penitenziari – Ministeri

Lina Lamonica

 
 

Comunicato ai lavoratori sugli scioperi

 
A TUTTI I LAVORATORI
DELLA GIUSTIZIA

Segnaliamo a tutti i lavoratori che alcune OO.SS. apponendo la loro firma all’accordo sui rinnovi contrattuali oltre ad accettare un rinnovo inferiore al 30% rispetto all’ultimo rinnovo contrattuale, hanno implicitamente accettato tutte le norme nefaste della legge 133 relative alla vertenza del pubblico impiego.
Hanno dunque accettato il taglio del 10% alle dotazioni organiche che mette in serio pericolo l’efficienza del servizio e, per l’organizzazione giudiziaria, blocca ogni prospettiva di riqualificazione; hanno inoltre accettato i tagli del 20, 30 e 40% alle risorse che non permetteranno agli uffici di nessun dipartimento di sopravvivere ne provocheranno presto la paralisi.
Hanno anche messo la loro firma sulla restrizione dei diritti dei lavoratori pubblici previsti dalla legge 133 e sul modello contrattuale proposto dal Ministro Brunetta che porta a decisioni unilaterali e alla perdita del potere contrattuale.
Per questo ribadiamo l’importanza degli scioperi programmati e chiediamo a tutti di partecipare compatti.
Roma, 7 novembre 2008

I Coordinamenti nazionali Fp Cgil
del Ministero della Giustizia


 
 
 

Comunicato stampa – degrago del sistema penitenziario italiano

 

I dirigenti penitenziari iscritti alla FP CGIL esprimono forte preoccupazione e dissenso per il modo estemporaneo e disorganico con cui il Governo ritiene di fronteggiare la gravissima situazione di degrado in cui versa il sistema penitenziario italiano.

Siamo di fronte ad una grottesca semplificazione della complessità delle questioni che affliggono l’universo penitenziario, ridotte al mero dato numerico del sovraffollamento delle persone detenute rispetto ai posti disponibili. Le decisioni assunte per rispondere in modo meccanico al problema riecheggiano tentazioni emergenzialiste e noncuranza delle finalità che la Costituzione attribuisce alla pena.

A fronte dell’ evidenza, oramai sotto gli occhi di tutti, della necessità di una revisione complessiva del sistema dell’esecuzione penale, il Governo ritiene di utilizzare i fondi della Cassa per le Ammende – che istituzionalmente ha lo scopo di finanziare progetti di reinserimento sociale delle persone detenute, in misura alternativa o ex – per la costruzione di nuovi istituti. Si tratta di una risposta assolutamente insufficiente e sprezzante del dettato costituzionale, rispetto alla quale la CGIL esprime con forza la propria netta contrarietà.

I dirigenti penitenziari iscritti alla CGIL, nell’esprimere il proprio dissenso con le scelte operate dall’esecutivo, chiedono a tutte le forze politiche, a tutti gli organi di informazione e alla pubblica opinione di sostenere la battaglia per superare la difficile situazione odierna e ricostruire un sistema, efficiente e moderno, caratterizzato da interventi e strumenti che consentano di rendere finalmente l’esecuzione della pena rispondente ai principi di legalità, civiltà ed umanità contenuti nella Costituzione.
 
Roma, 16 febbraio 2009
 
Il Coordinamento Nazionale Fp Cgil della Dirigenza Penitenziaria

 
 

 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto