Si pubblica il secondo bollettino informativo sullo stato delle trattative all’Aran per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici e veterinari per il quadriennio normativo 2006-2009 e per il biennio economico 2006-2007
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
Le modifiche all’orario di lavoro contenute in uno dei Decreti Legge della manovra d’estate – pubblicato in bozza sul Sole 24 Ore ed in attesa di andare sulla Gazzetta Ufficiale – colpiscono in modo chiururgico proprio i medici pubblici.
Peggiorano per i medici la qualità del lavoro, in particolare negli ospedali, e per i cittadini la qualità dell’assistenza sanitaria, peraltro già depauperata dalla stessa manovra di ben 5 miliardi rispetto alle risorse programmate per i prossimi anni.
Vengono infatti abrogati – in particolare per i dirigenti medici del Servizio Sanitario Nazionale – le vigenti disposizioni europee contenute del Dlgs 66/03, che imponevano una durata massima settimanale dell’orario di lavoro di 48 ore, ed il diritto ad 11 ore di riposo consecutive ogni 24. Questo quando è patrimonio della letteratura scientifica internazionale un aumento degli errori sanitari dei medici dopo 12 ore di lavoro, ed una maggiore probabilità di cometterne in conseguenza di più turni prolungati.
Si tratta di un intervento legislativo “a due piedi” su una materia che era in procinto di essere regolata in sede contrattuale, alla quale viene lasciata solo la definizione per “una protezione appropriata ed il pieno recupero delle energie psico-fisiche”.
Purtroppo avevamo ragione noi – nonostante le rassicurazioni del Ministro Sacconi – a non fidarci di un Governo che continua a bloccare il vecchio contratto 2006-2007 in ritardo di 30 mesi, e che indica una inflazione annuale dell’1,7% per il nuovo contratto 2008-2009, a fronte della realtà di oltre il 5%, e senza impegnare nessuna risorsa per la rivalutazione della indennità di esclusività ferma ai valori dell 2000. Per non parlare della marcia indietro sui precari, che vede circa 12.000 medici e veterinari in questa drammatica condizione.
Se il testo ufficiale del Decreto Legge corrisponderà alla sua bozza, non potrà che aprirsi, anche nell’area dirigenziale medico-veterinaria del Servizio Sanitario Nazionale, una nuova stagione conflittuale.
Si pubblica l’articolo della Repubblica di Torino che riporta ancora una volta un esempio di copertura con rapporto libero professionale di posti di dirigente medico. La retribuzione 28 euro lorde all’ora. La FPCGIL Medici continua la sua battaglia per la difesa della dignità professionale e della stabilità del lavoro dei medici e dei veterinari e per la qualità del servizio pubblico.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
E’ paradossale che l’Ordine dei medici di Milano oggi sia critico con la sentenza del Tar su Eluana, mentre è stato in silenzio quando una semplice circolare del Presidente Formigoni ha negato ai medici la possibilità di sospendere l’idratazione e l’alimentazione artificiale. In quel caso, così come con l’atto di indirizzo del Ministro Sacconi, gli obblighi professionali, e soprattutto deontologici, sono stati subordinati ad atti burocratici regionali e ministeriali, perlopiù ispirati da scelte ideologiche e morali. Ben diverso, in uno stato laico e civile, è il rispetto delle leggi e delle sentenze.
Peraltro il vigente codice deontologico dei medici all’articolo 16 obbliga il medico ad astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita. Per l’articolo 38 il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tener conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato. E’ quanto contenuto nella sentenza del Tar.
Si pubblicano la lettera sui medici-spia inviata ieri dall’intersindacale medica al Presidente della Camera Fini e ai parlamentari e gli articoli usciti oggi sulla stampa riguardanti sempre i medici spia, con la posizione della FPCGIL Medici su Repubblica (con l’intervista al sen. Ignazio Marino) e Brescia Oggi (dove si è svolto il Convegno della FPCGIL) ed un interessante articolo sulla Tbc sul Corriere della Sera di Milano.
A distanza di 3 giorni dal Consiglio dei Ministri che ha deciso il Commissariamento della Sanità in Campania la scrivente Segreteria Regionale esprime grande preoccupazione sulla tenuta del Sistema Salute e sulle ricadute che si avranno sui cittadini della nostra regione, e contrarietà, perché oltre ad inserirsi in un momento di scontro istituzionale tra le Regioni ed il Governo in merito al finanziamento della Sanità, esso avviene quando non risultano ancora chiarite le divergenze sul deficit e sulla mancata restituzione da parte del Governo di circa 1 miliardo e 700.000 euro dovuti alla Campania ed in un contesto nel quale da qualche mese si intravedevano inversioni di rotta rispetto alla politica degli anni precedenti.
La riproposizione da parte del Governo con il maxiemedamento al Decreto Legge “anticrisi” della obbligatorietà delle Aziende di prepensionare i dirigenti medici con 40 anni di contributi compresi gli anni riscattati, che produrrà il prepensionamento “forzato” di oltre 10.000 dirigenti della sanità pubblica mentre continua ad essere prorogato il blocco del turn over nel pubblico impiego, l’effetto devastante che risulterà dal taglio di oltre 7 miliardi del Fondo della Sanità per il 2010-2011 con inevitabile riduzione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria, il ritorno del centralismo burocratico e della rilegificazione dei CCNL contenuti nel Decreto Brunetta, nonché l’ allarme strumentale della spesa sanitaria fuori controllo fatto filtrare pubblicamente da un documento “riservato del ministero del Welfare”, rappresentano tanti tasselli di un disegno organico, esplicitato nel “Libro Verde”, di un generale attacco al Servizio Sanitario Nazionale pubblico che mette in evidenza la politica antimeridionalista del ministro Sacconi.
La scrivente Segreteria Regionale FP–CGIL CAMPANIA consapevole che i grandi sacrifici richiesti al personale dipendente del S.S.R. non hanno sortito alcun effetto, tuttavia con grande senso di responsabilità, non solo ha sostenuto ogni azione di contenimento di sprechi e di distorsione del sistema, ma con CISL e UIL di categoria, ha svolto, nel confronto con la Regione un costante ruolo di salvaguardia delle professionalità del Sistema Sanitario, di tutela dei lavoratori pubblici e privati, di difesa del sistema di emergenza sanitaria e di garanzia dei servizi e delle prestazioni per i cittadini campani.
Pertanto, dal momento che il commissariamento pregiudica questo lavoro paziente e costante di contenimento degli effetti del Piano di Rientro sui LEA, rispetto al quale la scrivente Segreteria ha sempre espresso contrarietà per la ristrettezza dei tempi di attuazione e per i contenuti basati essenzialmente su una logica di tagli, la FP–CGIL sosterrà tutte le forme di mobilitazione che la CGIL Campania metterà in atto per contrastare la politica di smantellamento del SSN, di penalizzazione dei salari e dell’occupazione, e di riduzione delle prestazioni universali costituzionalmente garantite.
Il Segretario Generale FP–CGIL CAMPANIA Luigi Savio
Il Segretario Regionale Sanità Maria De Marco
Il Segretario Regionale CGIL–FP-MEDICI Giosué Di Maro
Si pubblica, altresì, l’intervista odierna al quotidiano Il Centro del Presidente delle Regioni Vasco Errani, dal titolo eloquente “Solo fumo per nascondere i tagli“.
E’ arrivata la convocazione dell’Aran per il 10 dicembre 2009 per la ripresa delle trattative relative al secondo biennio economico 2008 – 2009.
Si svolgerà GIOVEDI 17 DICEMBRE alle ore 12.30 a Roma presso l’Hotel Artemide (Via Nazionale 22) la Conferenza Stampa “STANNO DISTRUGGENDO LA SANITA’ PUBBLICA. FERMIAMOLI !”.
Le organizzazioni sindacali del Servizio Sanitario Nazionale (ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – FESMED – SDS SNABI – AUPI – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS) illustreranno alla stampa le iniziative che verranno intraprese nei prossimi mesi per contrastare l’attacco alla Sanità Pubblica e alle condizioni di lavoro della categoria.
Si pubblica il terzo bollettino informativo sullo stato del rinnovo della convenzione di medicina generale per il biennio economico 2008-2009.
Si pubblica la lettera di un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale di Recanati uscita oggi sul quotidiano La Repubblica, che riprende diversi temi portati avanti dalla FPCGIL Medici.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Nicola Preiti, coord. naz.le FPCGIL Medici Medicina Generale
Anche l’ennesima odierna scadenza per l’avvio a regime del sistema di
trasmissione telematica dei certificati di malattia, come avevamo
ampiamente previsto, non è stata rispettata.
Il Ministro Brunetta persiste nel flop, visto che la piena andata a
regime del sistema slitta per ora al 31 gennaio 2011, data in cui
dovrebbero entrare in vigore le sanzioni per i medici inadempienti.
Il sistema doveva essere operativo fin dal 15 dicembre 2009 e ad oggi,
esattamente nove mesi dopo, ancora deve essere conclusa perfino la
distribuzione dei pin e i medici incontrano gravi difficoltà per la
trasmissione on line.
Anche la bacchetta magica del numero verde funziona male, con lunghe
attese e senza la certezza di poter comunque inviare il certificato on line.
A fronte di circa 50milioni di certificati cartacei di malattia
all’anno, dal mese di agosto al 13 settembre ne sono stati trasmessi on
line appena 340.917.
Il Portavoce del Ministro Brunetta rilegga sul sito del suo Ministero
tutti i precedenti comunicati stampa con date e numeri prima di
continuare a lanciare annunci trionfalistici e minacce. E rifletta.
Il Ministro Brunetta, ottimo interprete della politica illusionistica
del Governo, guardi in faccia la realtà: ancora una volta ha mancato
l’obbiettivo, peraltro da noi pienamente condiviso, della rivoluzione
telematica.
I medici devono poter accedere al sistema facilmente e senza
ripercussioni negative nell’assistenza e nei tempi di attesa per i
cittadini negli studi e soprattutto nei pronto soccorso.
Per fortuna, come avevamo più volte chiesto, il Ministro si è in parte
ravveduto e ha preso atto della necessità di non erogare nessuna
sanzione ai medici finché il sistema non entrerà effettivamente in funzione.
12 NOV – (www.quotidianosanita.it) Lo scorso 4 agosto la Corte di Cassazione, a sezioni riunite, ha emesso la sentenza n. 18047 sul ricorso relativo alle elezioni dell’Ordine dei Farmacisti di Roma del 2007, in cui i richiedenti contestavano l’annullamento delle schede dove venivano espresse un numero di preferenze inferiore al numero di candidati da eleggere. Il ricorso è stato giudicato inamissibile perché nel frattempo il Consiglio era giunto a fine mandato e nuove elezioni erano state effettuate, ma la Corte di Cassazione si è comunque pronunciata sulle votazioni dichiarando che vanno considerate valide le schede che riportano un numero di preferenze inferiore al numero di candidati da eleggere.
La “partecipazione democratica”, si legge infatti nella sentenza, deve “necessariamente esplicarsi attraverso la più libera espressione elettorale, scevra da condizionamenti e salvaguardata il più possibile attraverso l’applicazione di quello che viene detto il favor voti. Questo principio esprime una sorta di parametro di equità applicativa, sulla base del quale fare discendere la massima corrispondenza tra la volontà espressa dal cittadino elettore ed il contenuto oggettivo delle schede elettorali”.
Il pronunciamento arriva a 20 anni da un’altra sentenza della stessa Cassazione (n. 13714 del 1991), che chiamata a decidere sull’annullamento delle schede per l’elezione del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri, sentenziò in maniera completamente opposta affermando che, sulla base della legislazione vigente, ein particolare del Dl 382 del 1944, il voto per l’elezione del Consiglio predetto dovesse esprimersi mediante una scheda indicante un numero di preferenze uguale a quello dei consiglieri da eleggere.
A 20 anni di distanza, afferma infatti la Corte nella sentenza, “l’indirizzo va mutato attraverso un’interpretazione che tenga conto del diritto vivente che s’è andato via via formando nelle realtà del tutto nuove vissute dalle comunità professionali. Mutamento reso necessario dalla individuazione di un diverso scopo normativo e che soccorra alle nuove esigenze degli Ordini ben diversi da quelli tenuti presenti dal legislatore degli anni Quaranta dello scorso secolo”.
“Privilegiare la sostanza è – secondo la Cassazione – miglior cosa che avallare ragioni di forma”. Questo significa che “la manifestazione della volontà, per come emerge dal corpo della scheda elettorale, deve essere il più possibile conservata”. Segretezza e principio del favor voti vanno, secondo la Corte, assolutamente garantiti, in quanto costituiscono requisiti essenziali di un democratico sistema elettorale.
Una precisazione che, nei fatti, potrebbe non produce sostanziali cambiamenti sui risultati elettorali, ma che rappresenta un cambio di rotta evidente e, forse, un primo passo verso la modifica delle leggi elettorali per gli Ordini professionali, richiesta ormai da tempo e ad alta voce soprattutto da quelle minoranze che denunciano l’impossibilità, nel sistema attuale, di avere una rappresentatività che dovrebbe, invece, essere loro garantita.
Nota Redazionale
Un piccolo passo in avanti che potrebbe consentire il superamento di liste “pigliatutto”. La FPCGIL Medici continuerà comunque a battersi per una revisione organica dei meccanismi elettorali degli Ordini dei Medici che consentano una tutela delle minoranze ed una piena accessibilità al voto, per il quale oggi i medici sono costretti a recarsi in unico seggio provinciale.