Risposta del Ministero alle OO.SS. (DL MILLEPROROGHE)

 
Autorizzazione assunzioni anno 2009 –  
 
A seguito della nostra lettera del 16 marzo, pubblichiamo la risposta del Ministero alle OO.SS..
 
 

 
 

 

NEWS

Certificati di malattia on line, dietro ai nuovi dati c'è il flop di Brunetta

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Nicola Preiti, coord. naz.le FPCGIL Medici Medicina Generale

 

Oggi sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione si annuncia in modo trionfalistico che il 70% dei medici di famiglia e il 25% degli ospedalieri è in possesso del codice di accesso per inviare i certificati di malattia on line.
Peccato che il sistema di trasmissione telematica all’INPS, già dato per operativo dal 15 dicembre 2009 e poi più volte rinviato, sia ben lontano da un’adeguata attuazione.
Dopo il diluvio delle parole il diluvio dei numeri, ma dietro rimane il flop di Brunetta.
Il possesso del codice di accesso è infatti solo uno dei tanti fattori necessari per poter realmente far funzionare la certificazione on line.
Servono le risorse strumentali, i collegamenti funzionanti e tutta una serie di condizioni che mettano in grado il medico di poter inviare la certificazione.
Basti pensare ai pronto soccorso affollati con personale carente o alle postazioni di guardia medica senza mezzi, agli studi di medici di famiglia in zone non raggiunte dalla banda larga.
Lo stesso dato di soli 260.000 certificati di malattia trasmessi in modalità telematica nel mese di agosto a fronte di 5.000.000 l’anno conferma che il sistema ancora è molto indietro.
La politica virtuale degli annunci rivoluzionari, delle date bluff e delle minacce per i medici, non funziona, serve la condivisione dei percorsi.
Al Ministro chiediamo di non illudere più i cittadini e di sospendere la prossima scadenza ultimativa da lui stesso proclamata del 15 settembre.
Se realmente gli interessa raggiungere l’obbiettivo dei certificati di malattia on line da noi condiviso, e non fare solo polveroni mediatici, convochi un tavolo con le istituzioni interessate e soprattutto con i sindacati maggiormente rappresentativi dei medici per affrontare in modo appropriato i nodi da sciogliere, a partire da risorse, modalità e tempi.

 

Assemblea dei lavoratori 23 maggio

URGENTE

A TUTTI I LAVORATORI

 
 

Stante l’assoluto silenzio del Ministro e del Gabinetto circa le importanti e gravose questioni sottoposte, in più occasioni, alla loro attenzione relativamente alle enormi problematiche che ricadono sul Personale centrale e periferico di tutta l’Amministrazione con particolare riguardo:
 – al notevole affievolimento delle risorse economiche destinate alla Cassa di Previdenza ed Assistenza che mette in dubbio la stessa sopravvivenza dell’Istituto dopo quasi 50 anni di esistenza;
 – all’estenuante frustrazione di quasi 800 lavoratori appartenenti all’ex area A del nostro Ministero la cui professionalità viene giornalmente sfruttata ed allo stesso tempo mortificata dall’assoluta assenza di prospettive in grado di ridare loro una dignità ormai perduta irrimediabilmente;
 – alle pesanti ricadute economiche che gravano su tutti i lavoratori del Ministero a causa non solo della crisi economica e del blocco dei contratti ma anche da vicissitudini interne che suscitano tra l’altro gravose ripercussioni all’esterno sull’utenza e su tutti i cittadini mediante un accentuato affievolimento della sicurezza stradale e dei controlli.

Considerato che il Ministro non solo non ha ritenuto di convocare le OO.SS. per affrontare le tematiche esposte, ma non ha nemmeno degnato di un cenno di risposta le missive a lui inviate dai rappresentanti del Personale negli ultimi mesi.
Preso atto della contestuale e totale assenza dei vertici amministrativi del nostro Ministero che non si curano, se non in modo apparente, di svolgere nemmeno le elementari forme di relazioni sindacali, dimostrando un netto distacco rispetto ad elementari esigenze del Personale ed un’assoluta incapacità di svolgere una funzione mediatrice tra il Personale stesso o i suoi rappresentanti e la parte politica del Ministero.

 

Valutato che ormai solo una massiccia e visibile pressione di tutto il Personale può convincere i nostri interlocutori ad ascoltare la nostra Voce

E’ CONVOCATA

LUNEDI’ 23 MAGGIO DALLE ORE 9 ALLE ORE 13
PRESSO IL PARLAMENTINO DEL 4° PIANO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI DI VIA NOMENTANA 2

UNA ASSEMBLEA ESTERNA DI TUTTI I LAVORATORI DI ROMA (3 SEDI DEL MINISTERO – UFFICI DELLA MOTORIZZAZIONE -PROVVEDITORATO ALLE OPERE PUBBLICHE- CONSIGLIO SUPERIORE LAVORI PUBBLICI – RID)

 

        FP CGIL         FP CISL          UIL PA          CONFSAL          USB        FLP          INTESA
     Allegrucci       Amato        Lichinchi         Cipolla         Aiello  Fristachi  Crocchiolo

 

Comunicato

 

 
MASTRAPASQUA: CHIACCHIERE E DISTINTIVO

Il rapporto annuale dell’INPS dedica un intero capitolo alla L.150 , magnificandone gli effetti sulla produttività!!!

Se questo non bastasse il “presidente” dichiara, inoltre, che “il complesso di tali documenti ha la finalità di garantire adeguati livelli di trasparenza, legalità, sviluppo della cultura dell’integrità e della meritocrazia”

Inaudito!
Capiamo che essendo a scadenza mandato faccia di tutto per garantirsi un eventuale rinnovo, ma qui siamo alla farsa.

La L. 150/09 in termini di misurazione della performance riporta indietro l’INPS di 30 anni.
Noi avevamo già un sistema di misurazione del risultato che funzionava alla grande, ne è testimone il fatto dell’enorme salto qualitativo fatto dal nostro Ente negli ultimi decenni.

La L.150/09 ha il solo spirito di tendere ai risultati attraverso la minaccia di sanzioni, economiche e non solo, per i dipendenti, mortificandone dignità e professionalità.

All’INPS , è la storia che parla e non le vaneggianti dichiarazioni di un presidente, negli ultimi 30 anni si sono raggiunti risultati tali da rendere l’Ente una delle punte di diamante della pubblica amministrazione, attraverso la contrattazione, la condivisione, la partecipazione attiva dei lavoratori alla mission dell’Istituto.

E poi, come può, questo presidente, parlare di merito?
Sono anni che la FP CGIL chiede un sistema di valutazione che tracci percorsi di carriera della dirigenza, sono anni che la FP CGIL chiede nuovi sistemi più trasparenti e oggettivi per le attribuzioni delle p.o., sono anni che chiediamo un sistema di valutazione delle posizioni organizzative attribuite.
Questo presidente non ha mai risposto, preferendo al merito una gestione esclusivamente discrezionale e clientelare.
L’unico merito è quello di dire sempre signorsì?

L’INPS sta migliorando?

Lo vada a raccontare alle persone in fila ai nostri sportelli, alle associazioni di categoria, agli invalidi civili, ai pensionati che presentavano da noi il 730.
Lo vada a raccontare alle Lavoratrici e Lavoratori che giorno dopo giorno danno l’anima, non per il presidente, ma per i cittadini che ad essi si rivolgono per avere risposte.

A queste persone ne la L.150 né il presidente danno risposte ma una sola certezza, se si continua così prima o poi chiudiamo.

La CGIL crede fermamente che il rilancio dell’Ente vada affrontato attraverso una nuova stagione di confronto e partecipazione, oggi invece è tutto eterodiretto, dal ministro di turno, e vincolato da una norma che tende esclusivamente ad eliminare il servizio pubblico.

C’è una sola categoria che può ritenersi soddisfatta di come stanno andando le cose: gli evasori.
Il combinato disposto tra riorganizzazione interna della vigilanza e DL 70 hanno di fatto messo al tappeto la funzione di vigilanza dell’istituto.

Prima di andare nelle sedi istituzionali, a raccontare cose che non esistono, il presidente abbia il coraggio di guardare in faccia ad uno ad uno i dipendenti di quest’Istituto, abbia il coraggio di ascoltarli e soprattutto abbia il coraggio di presentarsi davanti al Governo a difesa e tutela dei lavoratori che ha l’onore di rappresentare e non per tutelare solo se stesso.

E vogliamo parlare di trasparenza?

Quando convocherà l’osservatorio sul Bilancio dell’INPS?
Quando risponderà alla richiesta d’informativa sugli appalti all’istituto?

Ormai lo sappiamo bene, il nostro caro (ma quanto ci costa!!!) presidente ama molto più apparire che essere!

Roma 25 maggio 2011
 
 
p. Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi


 
 

Roma: Grande successo per la fiaccolata contro il decreto Brunetta

Hanno partecipato in tanti ieri sera all’appuntamento organizzato da Fp Cgil Cisl Fp  Uil Fpl e Uil PA  per protestare contro il decreto 112.

Di seguito pubblichiamo alcune immagini del corteo.

Roma, 29 luglio 2008

(foto di Attilio Cristini)

 

Lettera al Capo Dipartimento

 

 
Roma, 10 dicembre 2006

Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Dr. Bruno Brattoli

Egregio Dr. Brattoli,
finalmente dopo quattro mesi di assenza, il Dipartimento per la Giustizia Minorile ha nuovamente una direzione compiuta. L’assenza del Capo Dipartimento è coincisa con le procedure di riorganizzazione della struttura del Ministero della Giustizia e crediamo che non sia un caso se tra tutti i Dipartimenti, proprio quello della giustizia minorile risulti, nella proposta avanzata dal Gabinetto del Ministro, il più penalizzato.

Nella sostanza viene proposta un’architettura organizzativa che non produce i risparmi richiesti dalla Legge 133, ma che, invece, sicuramente prevede un tipo di organizzazione sicuramente inefficace ed inefficiente, in cui alla struttura centrale del Dipartimento vengono tolti poteri sulla gestione del personale e dei beni e servizi che vengono demandati al Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria.

Non solo, per rendere il processo più lineare, il personale civile della struttura centrale dovrebbe essere gestito dalla Direzione Generale del Personale del DOG, mentre il personale civile periferico dovrebbe dipendere dalle costituenti Direzioni regionali od interregionali del DOG, competenti per territorio. Per semplificare l’organizzazione è stato anche previsto che il personale del comparto sicurezza del DGM, polizia penitenziaria ed alcuni funzionari a cui è stato riconosciuto dal Consiglio di Stato il diritto ad accedere al trattamento previsto per i dirigenti penitenziari ed i connessi beni e servizi sarebbeo gestiti a livello centrale dal Dipartimento per l’ Amministrazione Penitenziaria ed a livello periferico dai Provveditorati Regionali della stessa Amministrazione penitenziaria degli adulti.

I Centri per la Giustizia Minorile, la prima articolazione effettivamente decentrata del Ministero della Giustizia, in questo quadro verrebbero soppressi, dovendo passare anche tutta la materia trattamentale, compresa ad esempio la compilazione delle tabelle vittuarie per i minorenni ristretti negli istituti penali per i minorenni, nella competenza delle articolazioni regionali del DOG.

E’ stata, inoltre prevista a livello centrale una fantomatica direzione generale che dovrebbe assumere in se le materie relative alla formazione del personale, peraltro nella formulazione proposta di competenza delle articolazioni periferiche del DAP e del DOG, delle autorità centrali e delle relazioni internazionali.

Molto si potrebbe ironizzare su un modello organizzativo come quello proposto -sicuramente nel merito sarebbe interessante acquisire l’opinione del Ministro della Funzione Pubblica – se non fosse per il fatto che stiamo parlando di una questione della massima serietà: la chiusura della giustizia minorile in Italia.

Rispetto a questo, così come già accaduto in precedenti occasioni, dobbiamo esprimere la nostra ferma contrarietà. La giustizia minorile costituisce uno dei pochi organismi di eccellenza del Ministro della Giustizia: ha prodotto innovazione – non è un caso che quasi tutte le misure recentemente proposte dal Ministro della Giustizia per la riforma della procedura penale vengano ormai da oltre un decennio utilizzate con successo dall’ordinamento minorile – e soprattutto ha raggiunto il suo obiettivo istituzionale cioè la riduzione della recidiva, ricordiamo che la carcerizzazione dei minorenni è ormai residuale in virtù dell’efficacia delle misure sostitutive ed alternative previste e dell’efficienza del personale che al sostegno di tali misure partecipa, e la conseguente produzione di prevenzione della devianza adulta. In questo senso la giustizia minorile già contribuisce alla produzione di risparmio, limitando l’uso di risorse che altrimenti dovrebbero essere destinate ai contesti carcerari degli adulti.

Esprimiamo la nostra ferma contrarietà alla chiusura della giustizia minorile, perché la giustizia minorile avendo acquisito tutte le previsioni proposte dai trattati internazionali costituisce per l’Italia un alto fattore di civiltà, non solo giuridica ed un modello di organizzazione sempre più adottato da altre nazioni.

Noi siamo convinti che uno stato che intenda proteggere i giovani non dovrebbe risparmiare sulle strutture che dei giovani si occupano, soprattutto su quelle che operano in settori delicati quali sono i contesti della devianza giovanile, siamo, infatti, sicuri che quanto speso per la giustizia minorile costituisce un investimento, un risparmio per il futuro.

Se, tuttavia, si decidesse comunque di procedere a dei risparmi anche sulla giustizia minorile, vogliamo ricordarLe che anche il Ministro della Giustizia il 26 novembre in sede di audizione nella Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha dichiarato “di essere contrario all’incorporazione” dei servizi del DGM in altri organismi del Ministero, secondo il nostro parere una delle due Direzioni Generali previste per il Dipartimento dovrebbe continuare ad occuparsi dei beni e del personale della giustizia minorile, mentre risparmi effettivi potrebbero sicuramente derivare dalla riorganizzazione territoriale e quindi da una riduzione dei Centri per la Giustizia Minorile.

Su questi obiettivi fossero da Lei condivisi, sicuramente troverebbe al Suo fianco la nostra organizzazione.

Infine, e non per ultimo, Le rappresentiamo che sono attualmente in corso le procedure di stabilizzazione del personale a tempo determinato della giustizia minorile. Sarebbe opportuno che tali procedure fossero concluse entro il mese di dicembre per consentire finalmente a tutti i lavoratori, dopo oltre dieci anni di precarietà, di stabilizzare un rapporto di lavoro che è essenziale per il buon funzionamento di molti servizi della giustizia minorile.

Nell’augurarle un buon lavoro Le porgiamo i nostri distinti saluti.

Il Coordinatore nazionale
FP CGIL Giustizia Minorile

Gianfranco Macigno

 
 

 

Circolare Ministeriale

 
STABILIZZAZIONE DELLE RESTANTI 77 UNITA’ DI PERSONALE A TEMPO DETERMINATO.
 
 

 
 

Nota Fp Cgil

CONSIDERAZIONI SULLA BOZZA DEL NUOVO REGOLAMENTO D’ ORGANIZZAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI
 

 
 
 
 

 

Comunicato

 
 

I PAGAMENTI DEGLI ARRETRATI: A QUANDO?

Brutte notizie dalla periferia: dalle verifiche che stiamo facendo in alcune regioni non risulta che siano state messe in atto le procedure del cedolino unico, non risultano in particolare effettuati i corsi per l’accesso al sistema ed ancora siamo al caro amico per quello che riguarda la predisposizione degli elenchi degli aventi diritto alle somme arretrate.
Noi non accetteremo più deroghe agli impegni solennemente assunti sul tavolo nazionale: i lavoratori hanno diritto a percepire le somme arretrate e va garantita la certezza della regolarità dei pagamenti.
E non accetteremo la logica dello scaricabarile: l’Amministrazione è una, i Dirigenti costano fior di quattrini e non è possibile la sciatteria che stiamo verificando a livello periferico sulle prassi amministrative importanti per la vita dei lavoratori.
Chiediamo quindi alle Segreterie Territoriali ed ai Coordinamenti Regionali Mibac di avviare opportune verifiche presso le Direzioni Regionali e di segnalarci tempestivamente ogni ritardo nella procedura, oltre che avviare ogni utile iniziativa a livello territoriale di protesta e di messa in mora dei Direttori Regionali inadempienti.

Roma, 16 giugno 2011

 
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni

 
 

 
 

Comunicato

 

Il giorno 9 giugno presso la sede di Via Nomentana si è tenuta la riunione di aggiornamento sulle progressioni economiche con l’Amministrazione rappresentata dal Dr. Migliorini, dalla Dr.ssa Furlai, dalla Dr.ssa Tedaldi, e dal gruppo di lavoro, coordinato dal Dr. Saltalamacchia, costituito presso la sua Divisione.

Progressioni economiche

La dr.ssa Tedaldi ha rappresentato quanto emerso dalla verifica delle prime 1.000 domande, specificando che le informazioni richieste dal bando di concorso sono state fornite dai dipendenti in modo poco preciso ed incompleto sia per quanto attiene la professionalità di servizio, sia per i titoli autocertificati.
Con riferimento agli incarichi la realtà che si è presentata all’Amministrazione appare quanto mai vasta ed “indefinita”.
Stante quanto emerso, si sono condivise con le OO.SS. le difficoltà nel procedere ad una valutazione completa delle domande in tempi certi, che consenta nel contempo una esatta valutazione degli incarichi.
Abbiamo richiesto con determinazione che l’Amministrazione si attenga a quanto espressamente previsto dal bando di concorso, evitando di procedere per interpretazione, così da rendere il meno discrezionale possibile il procedimento di formazione delle graduatorie, e garantire tempi certi per la predisposizione delle stesse.
Le altre OO.SS. presenti, dopo ampia discussione, hanno condiviso la nostra proposta anche per evitare il proliferare di “eccezioni” che renderebbero particolarmente discutibile l’operato dell’Ufficio del Personale.

Personale Area A

L’accordo integrativo per il passaggio del personale dalla I alla II Area siglato il 30 maggio 2011, è stato presentato alla Funzione pubblica e contemporaneamente l’Amministrazione sta provvedendo alla richiesta di modifica della pianta organica.
Il Dr. Migliorini ci ha dato rassicurazioni sull’interessamento del Capo di Gabinetto Pres. Iafolla affinchè la procedura veda finalmente riconosciuta la professionalità dei nostri colleghi.

C.P.A.

Le OO.SS. hanno chiesto al Dr. Migliorini notizie sui lavori del tavolo tecnico costituito dal Cons. Antonietti. Allo stato attuale non sembra siano state reperite altre fonti di finanziamento della Cassa di Previdenza ed Assistenza, sono quindi allo studio ulteriori iniziative che consentano di protrarne l’attività.

Roma, 10 giugno 2011

FP CGIL MIT
La coordinatrice nazionale
Alessandra Allegrucci

 
 

Funzionigramma del Dipartimento Giustizia Minorile

 

 
Di seguito il provvedimento inerente il funzionigramma che determina le competenze degli Uffici Centrali di questa Amministrazione, adottato il 30 aprile 2008 

 

Ridicole e pretestuose le affermazioni dei Segretari Generali di CISL e UIL su accordo sottoscritto a Palazzo Chigi : comunicato stampa di Carlo Podda Segretario Generale Fp Cgil

 
Trovo ridicole e pretestuose le affermazioni, che in queste ore i Segretari Generali della CISL Bonanni e della Uil Angeletti, vanno facendo sull’accordo che hanno sottoscritto a Palazzo Chigi delle due l’una: o sono in cattiva fede o non sanno di cosa parlano e francamente non so quale delle due ipotesi sia la più allarmante per i lavoratori.

Le cose certe di quella intesa sono:

  • un aumento di 60 euro lordi, quando nei due bienni contrattuali precedenti con un inflazione che era la metà di quella odierna, abbiamo ottenuto aumenti rispettivamente di 103 e 101 euro; 
  • i lavoratori degli Enti Locali e della Sanità, che sono oltre due terzi del cosiddetto pubblico impiego, non avranno alcuna restituzione dei tagli previsti a gennaio, che comporteranno un prelievo ad esempio per un vigile urbano di 80 euro, e per un infermiere che faccia almeno un turno notturno, nell’accordo del mese di 120 euro, prova ne sia che la UIL della categoria degli Enti locali e della Sanità ha ribadito ancora ieri sera la partecipazione agli scioperi regionali programmati;
  • Ai lavoratori dello Stato, l’accordo promette in due tranches in giugno e dicembre del 2009, del 30% di quanto prelevato dalle buste paga di gennaio. Peraltro basta leggere l’accordo (pagina 1 punto 5 e 6) per rendersi conto che vi è il fondato rischio, che questo 30% venga restituito a soggetti diversi da quelli, ai quali viene effettivamente prelevato. 
  • Per il restante 70%, si rimane affidati ad un generico impegno, mentre per ciò che riguarda l’ulteriore taglio strutturale del 20%, previsto dal 1 gennaio 2010 il Protocollo semplicemente tace;
  • 57.000 lavoratori Precari, che saranno licenziati dal 1° luglio, evidentemente costituiscono il “moltissimo” che Bonanni ritiene di avere ottenuto da quell’accordo. 
  • Sembra a noi infine evidente e dovrebbe essere ancora più evidente a proposito di comportamenti incomprensibili, ai Segretari Confederali, che questa intesa costituirà inevitabilmente un precedente negativo, per tutti gli aumenti, che dovranno essere negoziati anche nel settore privato. 

 
Tra un accordo responsabile ed una resa incondizionata, stanno le ragioni del No della CGIL e di altre otto organizzazioni che non hanno sottoscritto l’intesa.

Roma, 31 ottobre 2008

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto