La Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici ha espresso il suo sconcerto sull’accordo tra l’Unione Europea e la Libia sulla cooperazione in tema di migrazione, sottoscritto lo scorso 4 ottobre.
L’ accordo fa riferimento ad una cooperazione bilaterale nel controllo della migrazione irregolare che contiene, tra l’altro, misure per il potenziale respingimento di cittadini di un paese terzo che siano entrati in Europa attraverso la Libia.
Nell’accordo vi è l’impegno che l’Unione Europea assista Tripoli nello sviluppo delle sue capacità di controllo delle frontiere e che fornisca l’assistenza nell’identificazione dei migranti che hanno diritto all’asilo e alla protezione internazionale. Si dice inoltre, con vaghezza che “Affronterà la questione dello status der respingimenti dei rifugiati e dei richiedenti asilo”
Nell’ambito di una più vasta cooperazione con la Libia, è stato destinato un fondo UE di 60 milioni di euro per il periodo 2011-2013. I tentativi passati di “esternalizzare” il processo di richiesta di asilo in paesi terzo sono stati respinti perchè incompatibili con i diritti umani. E’ ancora più sorprendente che la UE ha siglato questo accordo solo 4 mesi dopoche il governo libico ha chiuso l’ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), attivo in Libia dal 2001.
“Uno studio recente dell’EPSU e delle sue affiliate ha mostrato che la crisi ha colpito molti servizi pubblici che si occupavano di migranti e di richiedenti asilo, in particolare nella ricerca dell’alloggio e nell’assistenza sociale e sanitaria. I problemi principali sono la mancanza di personale, in particole di mediatori linguistici ed interpreti, risorse insufficienti e scarsa formazione, pur chiedendogli di raggiungere impossibili obiettivi. L’esternalizzazione dei nostri doveri internazionali sull’asilo non è certo la risposta, e non è la risposta farlo in Libia e in ogni paese che non rispetti gli obblighi internazionali. Abbiamo bisogno di più investimenti nei servizi pubblici così che le procedure per Iirichiedenti asilo siano più semplici e non siano misure che delegano le nostre responsabilità all’accoglienza, ha detto il segretario generale della FSESP Carola Fischbach-Pyttel.
L‘accordo UE-Libia segue l’accordo dello scorso anno tra Roma e Tripoli che era stato già condannato fortemente dalla FP CGIL in Italia. “Da allora, quasi nessun profugo è riuscita a raggiungere l’Italia dal mare. Con la creazione di centri di accoglienza sostenuti dalla UE in Libia, gli stati membri hanno deciso di spostare la responsabilità ad un paese con una terribile situazione dei diritti umani dice “Rosa Pavanelli, vice presidente della FSESP e presidente del CD della FP CGIL.
L’accordo arriva dopo e nonostante una risoluzione adottata a maggioranza dal Parlamento Europeo lo scorso 17 giugno con una maggioranza che chiedeva agli stati membri della UE di fermarsi nel condurre operazioni di respingimento con la Libia. La risoluzione chiedeva che la ratifica e l’applicazione della Convenzione di Ginevra dovevano essere raggiunte in Libia prima di ogni forma di cooperazione della UE con la Libia.
La FSESP chiederà un incontro con i parlamentari europei per discutere dell’implicazione dei diritti umani in questo accordo e dell’alto rischo che la situazione si deteriori dopo i tagli senza precedenti nell’occupazione e nei salari della pubblica amministrazione.
La strategia UE-Africa dovrebbe basarsi sui diritti umani fondamentali, sul lavoro dignitoso, sui servizi pubblici, la protezione sociale ed il dialogo sociale.La questione della migrazione è un argomento importante ma non dovrebbeo oscurare l’Agenda per il Lavoro Dignitoso.
L’accordo raggiunto comporta l’apertura di un ufficio della Ue a Tripoli entro la fine dell’anno e l’intesa si sviluppa su cinque punti.
1) Dialogo e cooperazione panafricana: più fondi per i paesi dai quali partono i flussi migratori, scambio di informazioni sulla tratta di esseri umani,lancio di campagne informative, sviluppo di progetti nell’africa subsahariana.
2) Mobilità: possibilità di facilitare la concessione di visti di breve soggiorno per i cittadini libici nello spazio Schengen, con ipotesi di abolizione in futuro della necessità di visto per i cittadini Ue in entrata in Libia.
3) Gestione efficace dei flussi migratori: sostegno delle capacità libiche per l’assistenza degli emigranti clandestini e per la loro eventuale formazione al lavoro, con previsione di regimi di accoglienza ed assistenza adeguati agli standard internazionali e possibile offerta di assistenza per rientri volontari dei clandestini intercettati, riammessi o rispediti dalle autorita’ libiche.
4) Controllo delle frontiere: rinforzo dei controlli contro gli ingressi irregolari dalle frontiere meridionali della Libia, con condivisione di informazioni e cooperazione per il pattugliamento delle frontiere.
5) Protezione internazionale: sostegno alla Libia per gestire le richieste di asilo in linea con gli standard internazionali e aiuto per il riconoscimento dei requisiti per la concessione dello status di rifugiato, da accogliere successivamente in uno dei paesi membri della Ue.
Fatti sull’asilo in Europa – una piccola minoranza raggiunge lo status di rifugiato
CROLLO DEGLI ARRIVI VIA MARE NEL MEDITERRANEO UE E FRONTEX ASSICURINO ACCESSO ALL’ASILO
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) chiede agli Stati Membri dell’Unione Europea e a FRONTEX – l’Agenzia Europea per leFrontiere Esterne – di assicurare che l’asilo in Europa non venga minacciatodalla tendenza ad applicare politiche di frontiera più restrittive. Nellosforzo di arginare l’immigrazione irregolare, l’Europa non deve dimenticare chetra coloro che cercano di entrare nell’Unione ci sono anche persone che hanno bisogno di protezione internazionale e le cui vite sono in pericolo.
L’Europa è una destinazione sia per i migranti che per i richiedenti asilo. Queste due categorie di persone hanno scopi e necessità differenti. I migranti sono alla ricerca di un’occupazione o di altre opportunità economiche, mentre i rifugiati sono persone in fuga dalla persecuzione e dalla violenza – non possono fare ritorno a casa finché la situazione nel loro paese non cambia. Ed è di quest’ultima categoria di persone di cui si occupa l’UNHCR.
La prova di quanto sia diventato difficile trovare protezione in Europa risulta evidente analizzando i dati sugli arrivi via mare nel Mediterraneo centrale.
L’Italia, la Grecia, Cipro e Malta hanno visto ridursi nettamente gli arrivi via mare negli ultimi due anni ed è certamente una conseguenza dei più rigid controlli di frontiera, dei pattugliamenti congiunti e dei respingimenti in mare.
L’UNHCR stima che circa 8.800 persone siano arrivate via mare in questi paesi nei primi 10 mesi di quest’anno, contro le 32mila dello stesso periodo del 2009 – una diminuzione del 72,5%. Quasi i due terzi degli arrivi via mare del 2010 si sono verificati in Grecia, un terzo in Italia e i restanti a Malta e Cipro (vedere sotto).
Questo brusco calo non risolve il problema, ma semplicemente lo trasferisce altrove. Ciò è evidente considerando invece l’aumento repentino degli arrivi via terra nella regione greca di Evros. Ad Evros si sono registrati 38.992 arrivi nei primi 10 mesi di quest’anno, contro i 7.574 dello stesso periodo del 2009 – un incremento percentuale del 415%.
L’UNHCR ha costantemente espresso le sue preoccupazioni sulla situazione umanitaria dei nuovi arrivati in Grecia e ha chiesto che l’Unione Europea aiuti questo paese affinché il suo sistema di asilo raggiunga gli standard adeguati. Un richiedente asilo che arriva in Grecia ha oggi scarse possibilità che la sua richiesta per ottenere lo status di rifugiato venga adeguatamente vagliata. Molte delle persone che arrivano in Grecia vengono detenute in condizioni estremamente difficili, e tra di loro ci sono anche minori non accompagnati e altre persone vulnerabili. La maggior parte di loro non ha accesso all’assistenza legale né ad un servizio di interpretariato.
In tutto il mondo i fattori che costringono le persone a diventare rifugiate non sono in diminuzione. Nell’ambito dell’annuale “High Commissioner’s Dialogue” a Ginevra, l’Alto Commissario António Guterres ha lanciato questas ettimana un nuovo appello per giungere ad accordi su una migliore suddivisione degli oneri con i paesi più poveri che ospitano i quattro quinti dei rifugiati nel mondo.
L’UNHCR riconosce la necessità della gestione delle frontiere, ma questo non può prescindere dalla protezione dei rifugiati. Le politiche di controllo dei confini che bloccano indiscriminatamente gli arrivi non fanno che spingere i richiedenti asilo a percorrere vie ancora più rischiose e disperate per cercare salvezza – questa è la ragione per la quale oggi sempre più richiedenti asilosi trovano nelle mani dei trafficanti.
Ulteriori informazioni:
Arrivi via mare per paese
– Italia: 3.400 arrivi via mare nei primi 10 mesi di quest’anno. Erano stati 8.500 e 29.500 rispettivamente nello stesso periodo del 2009 e del 2008.
– Malta: 30 arrivi via mare nei primi 10 mesi di quest’anno. Erano stati 1.500n ello stesso periodo del 2009 e 2.775 in tutto il 2008.
– Cipro: 7 arrivi via mare ei primi 10 mesi di quest’anno. Erano stati 130 e 1.000 rispettivamente nello stesso periodo del 2009 e del 2008.
– Grecia: 5.400 arrivi via mare nei primi 10 mesi di quest’anno. Erano stati 22.000 nello stesso periodo del 2009 e 30.500 in tutto il 2008.
Arrivi via terra
– 38.992 persone hanno attraversato il confine fra Turchia e Grecia, nellar egione greca di Evros, nei primi 10 mesi di quest’anno, contro le 7.574 dello stesso periodo del 2009.
Tassi di riconoscimento dello status di rifugiato – Grecia, Italia, Malta
– La debolezza del sistema di asilo in Grecia è dimostrata dal fatto che meno dell’1% delle persone che fanno richiesta di asilo ottengono lo stato di rifugiato o una forma alternativa di protezione internazionale.
– Nel 2008, prima che venisse adottata la pratica dei respingimenti, il 70-75%c irca delle persone arrivate in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo. Di queste, circa il 50% ha ottenuto lo status di rifugiato o una forma alternativa di protezione internazionale.
– Circa l’84% delle persone arrivate a Malta via mare tra il 2002 e il 2010 hanno fatto richiesta di asilo. Di queste, circa il 56% ha ottenuto lo status di rifugiato o una forma alternativa di protezione internazionale.
Si è svolta il 29/ Febbraio 2008, la prevista riunione dei Responsabili FP CGIL dei Consorzi Industriali.
Il dibattito ricco ed articolato, ha evidenziato alcuni punti prioritari su cui impegnare la nostra Organizzazione:
* In via prioritaria il rinnovo del CCNL.
– Unanime apprezzamento della Piattaforma Contrattuale per il Rinnovo del biennio economico 2008/2009, a cui sono state apportate alcune integrazioni, frutto della consultazione all’art. 11. del CCNL2006/2009 (- Rappresentanza Sindacale Unitaria ), affidando il mandato alla delegazione nazionale per una immediato avvio del negoziato;
* Aspetti Organizzativi;
– per dare impulso alla contrattazione di secondo livello ed ampliare la presenza della FP CGIL all’interno degli Enti di Industrializzazione, si rende necessario individuare referenti territoriali e/o regionali.
Le Segreterie in indirizzo, provvederanno quanto prima, a far pervenire alla Segreteria Nazionale i nominativi dei compagni ( almeno uno per Regione) da inserire nel Coordinamento Nazionale;
* Aspetti Istituzionali e ruolo dei Consorzi Industriali;
dal dibattito è emersa la preoccupazione per la deriva revisionista che in molte Regioni sta investendo il sistema dei Consorzi, snaturandone ruolo e funzioni.
Per la FP CGIL, invece va potenziata e rafforzata la presenza dei Consorzi ( non certo dal punto di vista quantitativo), puntando sulla trasparenza delle funzioni e della gestione, poiché i motivi per cui storicamente furono istituiti, sono del tutto condivisibili ed attuali.
A tal proposito si è deciso di tenere per il prossimo mese di Giugno una iniziativa pubblica, per mettere a confronto le proposte della FP CGIL con i diversi interlocutori Istituzionali pubblici e privati, che interagiscono con i Consorzi Industriali. Ai fini della buona preparazione dell’iniziativa, sarebbe utile e necessario conoscere i provvedimenti di carattere legislativo in materia adottati dalle singole Regioni.
Sperando in una più fattiva collaborazione, fraterni saluti.
P. Il Comparto AA.LL. P. La Segreteria
Mauro Ponziani Antonio Crispi
Di seguito il comunicato relativo all’incontro che si è avuto oggi tra il Capo di Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e le OO.SS., sul DPR di riordino del Ministero.
FP CGIL NAZIONALE
Gianni Massimiani
MINISTERO
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
In data odierna il Presidente Iafolla, Capo di Gabinetto del Ministro Matteoli, ha incontrato le OO.SS., per illustrare il DPR di riordino del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Erano presenti all’incontro anche i due Capi del Personale, il Prof. A. Cappiello per l’ex Infrastrutture e il dott. M. Provinciali per l’ex Trasporti.
La FP–CGIL, in apertura dell’incontro ha espresso con forza tutte la propria contrarietà per l’inusuale modalità di notifica del DPR di riordino, inviato per via e-mail, nell’ultima versione, solamente nella serata di venerdì u.s.
Con tale DPR il Ministero, di fatto, viene riordinato in due Dipartimenti, lasciando inalterata l’organizzazione dei due precedenti ministeri, ma portando la Direzione Generale del personale all’interno del Dip. delle Infrastrutture.
A parere delle OO.SS. questa proposta va modificata istituendo una Direzione del Personale, trasversale ed autonoma dai Dipartimenti.
Inoltre, abbiamo segnalato la necessità e l’opportunità di nominare un capo del personale di provenienza Ministero dei Trasporti, considerato che questi sarà anche il Presidente della Cassa di Previdenza e Assistenza, a tutt’oggi finanziata unicamente con risorse provenienti della ex Motorizzazione.
Sempre a proposito di CPA, abbiamo fatto presente al dott. Iafolla, la necessità di reperire nuove risorse da parte dell’ex Ministero delle Infrastrutture, allo scopo di incrementarne la dotazione ( il fabbisogno è di circa 5 mln di Euro ). Queste risorse possono essere reperite mediante l’ex art. 18, dal RID oppure intervenendo sul codice degli appalti, possibilità che stava valutando anche l’ex Ministro Di Pietro.
La CPA è un punto di caduta importantissimo all’interno delle rivendicazioni già prospettate da tutte le OO.SS. in precedenti incontri, e ci aspettiamo pertanto che il Ministro Matteoli sappia concretamente corrispondere alle aspettative del personale tutto. Abbiamo segnalato inoltre le enormi difficoltà degli Uffici Periferici, carenti di personale, di risorse e di un’organizzazione efficiente, e che alla luce del DPR, verranno riordinati attraverso l’istituzione di nove Provveditorati interregionali per il settore infrastrutture, e cinque DGT per il settore trasporti.
Per l’ottimizzazione e il un buon funzionamento dei Provveditorati, abbiamo sostenuto l’importanza dell’istituzione dei provveditori aggiunti, e ne abbiamo chiesto il ripristino.
Questa O.S. ha espresso soddisfazione per il mantenimento della Direzione Generale delle Dighe e segnalato la necessità di risolvere i problemi legati al personale che vi opera, anche nell’ottica di rendere un servizio di altissima qualità in un quadro di massima sicurezza ambientale.
Inoltre, abbiamo chiesto rispetto per il lavoro e pari dignità per il personale civile delle Capitanerie di Porto, e che siano ripristinati gli uffici marittimi periferici del Ministero, con dipendenza gerarchica dal Ministro e dalle Direzioni generali competenti.
Infine, abbiamo richiamato l’attenzione del Capo di Gabinetto, sulla necessità irrinunciabile di dare seguito e continuità ai due contratti integrativi del Ministero, bloccati dal D.L.112/08, che prevedono il passaggio dall’ex Area “A” nell’ex Area “B” e lo scorrimento degli idonei, sottolineando che sono progressioni economiche interamente finanziate con risorse proprie del personale ( Tremonti stia tranquillo ), e che lo stesso tipo di contratto nelle Agenzie Fiscali ha avuto miglior sorte.
Roma, 28 luglio 2008
ex Ministero Commercio Internazionale
RIPOSI COMPENSATIVI
LE ORE DI STRAORDINARIO DEBITAMENTE AUTORIZZATE DEVONO ESSERE RETRIBUITE
IL CCNL PREVEDE ANCHE LA POSSIBILITÀ PER IL DIPENDENTE CHE HA EFFETTUATO LAVORO STRAORDINARIO PREVENTIVAMENTE AUTORIZZATO DI CHIEDERE, IN ALTERNATIVA AL PAGAMENTO, LA FRUIZIONE DI RIPOSI COMPENSATIVI.
PER QUESTO LA NOTA ODIERNA DELL’AMMINISTRAZIONE NON PUÒ CHE RIFERIRSI ALLE ORE ECCEDENTI NON AUTORIZZATE PREVENTIVAMENTE, MA SANABILI CON L’ACCORDO SU BASE VOLONTARIA PROPOSTO
IN ALTERNATIVA ALL’AZZERAMENTO INTEGRALE DELLE ORE ACCUMULATE, LEGITTIMO, CHE VERRA’ COMUNQUE EFFETTUATO ALLA DATA DEL 30/09/2008
IN MERITO, FP CGIL:
DENUNCIA L’ILLEGITTIMO AZZERAMENTO DELLO STRAORDINARIO AUTORIZZATO
RIBADISCE LA RESPONSABILITÀ DEL DIRIGENTE DI NON AVER VERIFICATO L’OSSERVANZA DELLE NORME
INVITA L’AMMINISTRAZIONE A MODIFICARE IL MODELLO DI ACCORDO IN MODO CONFORME ALLA NORMATIVA VIGENTE.
AL TEMPO STESSO, FP CGIL, CHE NON CAVALCA POPULISTICAMENTE IL MALCONTENTO
FONDATO SU CONSUETUDINI ERRATE, RICHIAMA LA RESPONSABILITÀ DI TUTTI NOI OGNI VOLTA CHE AVALLIAMO UN SISTEMA CHE NON CI AIUTA A RICONOSCERE E A RIVENDICARE, A TESTA ALTA, I NOSTRI DIRITTI E I NOSTRI DOVERI.
PER QUESTO GUARDA POSITIVAMENTE AD OGNI INTERVENTO INTESO A CAMBIARE REGISTRO E A RISTABILIRE LA TRASPARENZA E IL RISPETTO DELLE REGOLE.
Sede, 29 settembre 2008
FP CGIL
Monica Bellisario e Liliana Mancino
Firenze, 01.10.2008
Prot. n° 2622/08
Al Commissario del Comitato Locale CRI
di Certaldo Sig.ra Liliana Borselli
e p.c. Al Direttore Regionale CRI Toscana
Dott. Morano
Al Capo Dipartimento CRI
Risorse Umane e Organizzazione
Dott. Niglio
Al Coordinatore Nazionale FP CGIL
Pietro Cocco
Alla Responsabile FP CGIL Nazionale
Francesca De Ruggeriis
Oggetto: Risposta del Comitato Locale Cri di Certaldo su cessazione convenzione trasporto disabili.
La FP CGIL Firenze ha appreso, tramite il proprio sito nazionale, il contenuto della risposta della S.V. alla nota con cui il Capo Dipartimento Dott. Niglio chiedeva al Comitato CRI di Certaldo notizie in merito alla cessazione della convenzione in oggetto.
La ricostruzione che la S.V. ha fatto nella nota è tuttavia carente di dati essenziali, quali ad esempio quelli relativi alle singole voci di spesa legate alla convenzione: la carenza di tali dati rende quindi l’affermazione “la convenzione è parsa subito altamente penalizzante” non un dato oggettivo, ma una dichiarazione unilaterale.
Sin dall’autunno del 2006 la nostra O.S. ha ripetutamente richiesto – prima al Presidente del Comitato Locale e poi al Direttore Regionale – la produzione del bilancio della sede, al fine di verificare l’entità della perdita e la corretta attribuzione di essa alla convenzione trasporto disabili, piuttosto che ad altre situazioni pregresse. Tale richiesta non è mai stata accolta. Quindi resta vivo in noi il dubbio che tale convenzione abbia effettivamente “contribuito notevolmente ad incrementare la perdita di una già precaria situazione economica”.
Inoltre, le attività di trasporto per terapie, che avrebbero penalizzato ulteriormente il Comitato di Certaldo in quanto ricomprese nella convenzione trasporto disabili, sono state spesso effettuate dal personale a tempo determinato in orario straordinario, mai retribuito dalla C.R.I. Quindi tale attività difficilmente appare aver gravato economicamente sul bilancio del Comitato.
Quanto alla dismissione della convenzione per mancata disponibilità della ASL 11 di Empoli a rivedere il compenso connesso, non abbiamo elementi per mettere in dubbio quanto affermato dalla S.V.: tuttavia alcuni atti a Lei riconducibili dimostrano inequivocabilmente lo scarso impegno profuso per tentare di recuperare la situazione. Sin dalla primavera del 2008 la S.V. ha manifestato l’intenzione di rescindere unilateralmente la convenzione, dichiarando alla ASL che la C.R.I. non era più interessata a svolgere il servizio. Ad agosto 2008 ha comunicato che, dovendo concedere le ferie al personale dipendente (cosa che poteva tranquillamente essere fatta nei mesi precedenti), avrebbe cessato il servizio al 01.09.08 anziché al 30.09.08, con evidenti gravi ripercussioni sulla continuità del servizio verso l’utenza.
Inoltre la serafica tranquillità con cui la S.V. asserisce che non vi sono problemi rispetto alla ricollocazione del personale si scontra con due realtà :
1) il personale a tempo determinato legato a tale convenzione ha maturato a giugno 2008 il requisito alla stabilizzazione ed oggi, in prossimità della pubblicazione della graduatoria nazionale, si trova fuori dalla C.R.I. senza che sia stato messo in campo alcuno sforzo per mantenerlo in servizio nell’Ente, magari in altra attività;
2) l’inserimento in altro luogo di lavoro non ha beneficiato di alcun automatismo, in quanto la convenzione è passata ad altro soggetto erogatore non per appalto (che avrebbe consentito di attivare la prevista garanzia del C.C. per il trasferimento del personale), ma per affidamento diretto.
A questo proposito si sottolinea che la ricollocazione del personale è avvenuta solo grazie all’intervento della CGIL a vari livelli (Categoria, Camera del Lavoro, Regionale) e alla sensibilità dimostrata dagli Enti Locali, dalla Società della Salute, dalla ASL 11 e non ultimo dal nuovo soggetto erogatore.
Non solo. Quando la S.V. afferma che “i lavoratori non avrebbero avuto difficoltà …ad essere traghettati al nuovo datore di lavoro” pare ignorare che la ricollocazione del personale ha comportato il passaggio ad altro CCNL di riferimento, con conseguenze economiche evidenti, sanabili solo grazie alla disponibilità di entrambe le parti coinvolte ad incrementare l’orario lavorativo.
Minori certezze nelle affermazioni e un maggior impegno della S.V. a un confronto finalizzato alla ricerca di soluzioni dei problemi gestionali avrebbero portato, forse, a un diverso epilogo. Ma l’insofferenza con cui si è guardato alla presunta “intrusione” del sindacato in una realtà che è (e lo sottolineiamo con forza) una realtà di lavoro pubblico finanziata da risorse dello Stato e ancora meglio dei contribuenti italiani ha precluso alla nostra azione qualsiasi possibilità di riuscita.
Distinti saluti.
FP CGIL Firenze – Funzioni Centrali
Giulietta Oberosler
Ministero Sviluppo Economico
ex Ministero Commercio Internazionale
Roma, 23 ottobre 2008
Dr. Tullio DI PIETRO
Direttore Generale DG AGRU
SEDE
E, p.c.:
Pres. Alfonso Maria Rossi Brigante
Capo di Gabinetto
del Ministro dello sviluppo economico
Tutto il Personale
Oggetto: mobilità
Nelle more dell’entrata in vigore del DPR di organizzazione del Ministero e in mancanza, conseguentemente, del DM di organizzazione degli Uffici, da alcune settimane il personale della sede di Viale Boston è coinvolto in un movimentato giro di “acquisizioni” da parte di alcuni dirigenti della stessa sede, mentre in parallelo continuano ad attivarsi mobilità in entrata e in uscita.
In totale carenza dei presupposti normativi ed in spregio di qualsiasi impianto organizzativo, funzionale non tanto all’espletamento delle normali attività lavorative di questa sede, ma addirittura alle più banali regole democratiche, gli uffici di alcune Direzioni Generali si dotano di nuovo personale, altri si svuotano, mentre lavoratrici e lavoratori che da tempo hanno presentato richiesta motivata di assegnazione ad altro Ufficio restano ostaggio dei Direttori Generali!
Quale disegno, e quale trasparenza in tutto ciò?
Per quanto sopra, la FP CGIL rinnova la richiesta già avanzata alla S.V. nella riunione di contrattazione di settembre di aprire immediatamente il tavolo di confronto sulla mobilità, nell’interesse dell’Amministrazione e del personale tutto di questa sede.
FP CGIL Nazionale
Monica Bellisario
Si pubblica il primo bollettino informativo sullo stato del rinnovo del contratto della dirigenza medico-veterinaria all’Aran per il biennio economico 2008-2009.
Si pubblica l’articolo di Repubblica Bari – con l’intervento di Antonio Mazzarella, coordinatore provinciale della FPCGIL Medici – relativo a nove dirigenti amministrativi del Policlinico che si sono autorizzati un maxi compenso di oltre un milione prelevato dai fondi dell’intramoenia.
A tutte le lavoratrici a tutti i lavoratori
Sono state pubblicate le graduatorie per i passaggi sia orizzontali sia verticali.
Preghiamo tutti i compagni di controllare i nominativi e di comunicarmi eventuali ricorsi presentati.
Ricordiamo, anche se non in via ufficiale, che l’Amministrazione ci ha comunicato che ci potrebbero essere dei problemi per lo svolgimento dei concorsi per i passaggi verticali (da B a C).
Avvisiamo già da ora che quest’eventualità aprirebbe un contenzioso sull’integrale applicazione contrattuale, che porterebbe al blocco dell’intero iter di riqualificazione.
Sul fronte dei precari riscontriamo un’altra disapplicazione contrattuale, le borse di studio.
L’amministrazione presentando il bando a ritenuto opportuno escludere i precari dà i benefici di quest’istituto.
Chiediamo l’immediato rispetto del CCNL e l’inclusione dei precari nei beneficiari delle borse di studio.
Chiediamo altresì l’immediata convocazione della commissione tecnica sul precariato con riferimento a situazioni a livello Nazionale (Umbria, Toscana; Lazio) che, per la loro criticità, richiedono l’intervento del Comitato Centrale.
Roma, 14/10/09
Il coordinatore CGIL FP CRI
Pietro Cocco
Di seguito il documento unitario dichiarante lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Camera di commercio di Padova contro la riforma delle CCIAA.
La RSU, le RSA e CGIL CISL UIL territoriali, attenti agli effetti che il decreto Scajola di riordino delle CCIAA produrrebbe sugli Enti e sui lavoratori chiedono:
l) l’elezione diretta dei Consigli,
2) norme che regolino la costituzione e la gestione delle Aziende Speciali,
3)difesa dell’autonomia funzionale delle CCIAA e conseguentemente lasciare all’Unione Nazionale e a quelle Regionali solo funzioni di rappresentanza e coordinamento,
4) applicazione del contratto delle Autonomie locali alle altre componenti del Sistema Camerale, sistemazione del personale precario, valorizzazione della professionalità dal personale acquisita a seguito dei compiti e delle funzioni delegate dallo Stato alle CCIAA dal 1993, data di emanazione della legge 580 , ad oggi.
Il 15 di questo mese l’Unione nazionale delle CCIAA, a seguito della richiesta unitaria, ci ha convocato; non appena inizierà la discussione nelle Commissioni Parlamentari formalizzeremo le audizioni, per cui riteniamo necessario a questo iter essere supportati da iniziative come quella della RSU, delle RSA e delle Strutture territoriali di Padova.
Per il comparto delle Autonomie Locali
Marco Benedetti
Roma 9 Febbraio 2010
Per domani, venerdì 12 febbraio, l’Amministrazione ha convocato, a fini consultivi, una riunione con le OO.SS. per illustrare modifiche da apportare al DPR 43/08, ovvero al Regolamento di riorganizzazione del Mef.
Le modifiche riguardano sostanzialmente la riduzione del numero delle postazioni dirigenziali che da 945 passano a 875.
Tutto ciò in ottemperanza al decreto legge 112/08, art. 45, ma soprattutto art. 74 che prevedeva riduzioni percentuali sul personale dirigenziale, sia di prima sia di seconda fascia, e sul personale delle aree.
In vista quindi della consultazione, ci piacerebbe apprendere che le riduzioni degli organici dirigenziali non lascino dirigenti “disoccupati”.
Ma ancor più, ci piacerebbe sapere che a livello centrale non si apriranno processi di mobilità interna per il personale delle aree, come abbiamo già visto accadere a Roma per il Dipartimento delle Finanze.
Il riassetto, in esame domani, che il DPR 43 pomposamente definisce riorganizzativo, le ulteriori, restrittive misure del decreto 112 hanno puntato molto più alle riduzioni di spesa per il personale (di tutte le tipologie di personale) piuttosto che a veri riassetti organizzativi.
Il punto quindi che vorremmo chiarire con l’Amministrazione, anche concertativamente, è che non si dia luogo a processi di mobilità, a seguito della “riorganizzazione” in questione.
Laddove si verificasse invece tale paventata occasione, riteniamo che prima di procedere occorrerebbe giungere alla sottoscrizione di un Accordo in tema appunto di criteri guida per la mobilità, accordo che abbiamo già sollecitato, assieme a CISL e UIL, già dalla scorsa estate, per giungere, anche in tema di comandi, all’esplicitazione di poche ma chiare regole.
Oggi, per quanto ci riguarda, assistiamo all’esercizio di talune discrezionalità incomprensibili.
Vorremmo invece esprimere il nostro punto di vista, contribuendo alla costruzione di un Accordo.
Vorremmo infine rammentare che da tempo stiamo unitariamente sollecitando l’Amministrazione a pervenire alla chiusura del Contratto integrativo, affrontando quindi, solo per citarne alcuni, argomenti prioritari quali i passaggi interni alle aree, con l’attenzione da porre al problema degli idonei, la definizione di nuovi profili professionali, una più flessibile ed equa distribuzione del salario accessorio.
Su quest’ultimo tema ovviamente ci sarà modo e spazio più ampio di confronto e comunicazione del presente comunicato.
Roma, 11 febbraio 2010
p. Coordinamento naz. FP CGIL MEF
Daniele Nola