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Istituto penitenziario femminile di Venezia
 

La FPCGIL denuncia la grave
situazione di personale di Polizia Penitenziaria in cui versa la Casa
Reclusione donne di Venezia

in allegato il comunicato

 
 
 

CONTRO L'ASSORBIMENTO E LA MILITARIZZAZIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO, TUTTI CHIEDONO AL GOVERNO DI FERMARSI!

Roma, 6 luglio 2016

Ormai è evidente a tutti, non solo alla CGIL che lo grida da
mesi.

Lo smembramento dell’unica forza di polizia civile ambientale
ed agroalimentare nazionale (il Corpo Forestale dello Stato), e la
militarizzazione forzata delle sue 7000 unità di personale (sia esso di sesso
maschile o femminile, giovane o meno giovane, personale in uniforme o personale
tecnico amministrativo), è un provvedimento sciagurato ed irrealizzabile.

Dopo diverse giornate di audizione presso le Commissioni
Riunite della Camera dei Deputati, in cui tutte le forze politiche di
opposizione, tutti i sindacati, le parti sociali, le rappresentanze militari
(tranne quelle dei Carabinieri) intervenute hanno messo sul tavolo le mille
insidie e contraddizioni contenuti nelle bozze dei decreti attuativi della
Legge Delega Madia, anche ieri, 5 luglio 2016, un partecipato presidio dei
lavoratori del Corpo Forestale a Montecitorio lo ha ribadito con forza.

Dal palco sono intervenuti per denunciare la necessità di
difendere i diritti politici, civili e sindacali del personale dalla
militarizzazione e difendere il ruolo di uno dei Corpi di Polizia più
importanti del Paese: tutti i sindacati del Corpo Forestale; tutti i maggiori
sindacati della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, dei Vigili del
Fuoco; le associazioni ambientaliste; i rappresentanti dei maggiori partiti
politici di opposizione.
 E’ stato appurato infatti che l’accorpamento non porterà alcun
risparmio (anzi verranno spesi parecchi milioni di euro in più per la
formazione militare del personale, i nuovi mezzi o il cambio di livrea di
quelli vecchi, l’armamento e l’addestramento al tiro del personale tecnico
amministrativo, l’adeguamento di caserme, reti informatiche e flotta aerea). E’
bene non trascurare poi i costi che dovranno affrontare gli enti locali che
oggi affidavano in convenzione al Corpo forestale dello Stato numerosi

compiti tecnici che da oggi saranno costretti ad affidare a
privati con costi esponenzialmente superiori.

Inoltre numerose sono le incongruenze dei decreti con la legge
delega che, ricordiamo, parlava di riorganizzazione del Corpo Forestale,
eliminazione delle sovrapposizioni, riduzione dei costi. Innanzitutto la
questione Cites: la specialità del CFS che si occupava di certificazione e
controllo del commercio di specie protette verrà divisa tra Guardia di Finanza,
Carabinieri e Ministero delle Politiche Agricole.
Poi la questione Antincendio
Boschivo: quella funzione, ora unitaria nel CFS, passerà ai Vigili del Fuoco
per lo spegnimento, ai Carabinieri per la repressione ed alle Regioni per la
prevenzione. Infine i Corpi Forestali Regionali: per evitare sovrapposizioni il
Corpo Forestale dello Stato non è presente nelle regioni a Statuto Speciale;
con il passaggio ai Carabinieri, presenti in tutto il territorio nazionale, da
domani si creeranno ben altri cinque casi di possibile, quasi certa,
sovrapposizione.

In ultimo sono emersi numerosi profili d’incostituzionalità:
prima fra tutti la fortissima limitazione ai diritti civili e sindacali dei
lavoratori derivante dalla prima militarizzazione coatta della storia
Repubblicana, adottata discrezionalmente dal Governo a partire da una  legge delega che riguarda tutt’altro
(riorganizzazione delle funzioni di polizia) e che non fa menzione di tutto
ciò.
Tale limitazione e ancor più grave per il personale femminile, che in
Italia non può mai essere militarizzato, neppure in tempo di guerra, se non per
propria volontà e sotto certi limiti. 

Nel corso dell’iniziativa sono state più volte chieste le
dimissioni di Cesare Patrone, l’attuale, contestatissimo ed indagatissimo, Capo
del CFS, che insieme a Tullio del Sette (comandante dei CC), sta portando
avanti, su mandato del Governo, questo vergognoso progetto senza fornire
spiegazioni plausibili del perché della manovra, ma soprattutto senza difendere
in alcun modo il Corpo forestale ed i suoi uomini.

Alla fine dell’iniziativa è stato chiesto uno stop immediato
dei decreti, che sono stati definiti un regalo alle ecomafie, ed è stato
chiesto al Governo di sedersi ad un tavolo con le parti sociali e con le
rappresentanze sindacali per valutare soluzioni, più volte proposte dalla
stessa CGIL Funzione Pubblica, che comportino un reale risparmio di spesa ed
efficientamento, senza mortificare i lavoratori e migliorando la sicurezza
ambientale ed agroalimentare dei cittadini . 

In assenza di una proroga significativa del termine di
emanazione del decreto legislativo,  sono
stati annunciati migliaia di ricorsi da parte del personale a tutti i

livelli e in tutte le sedi giurisdizionali, fino alla Corte
Costituzionale e alla Giurisdizione Europea, per bloccare questo sciagurato
progetto.
A tal proposito la CGIL ha ribadito ancora una volta che patrocinerà
e sosterrà, col proprio ufficio legale, i ricorsi di tutti i propri iscritti. 
 Infine si è annunciata l’indizione di uno Sciopero Nazionale,
il primo in assoluto in Italia per una forza di Polizia, per la seconda metà di
settembre del 2016. Sciopero a cui, gli agenti del Corpo forestale, aderiranno
in massa per difendere il proprio posto di lavoro, i propri diritti e il futuro
del Corpo Forestale dello Stato, a disposizione dei cittadini e del Paese.

 

 

Sicurezza-DAP: Ex CR. Gorgona- Punteggio Interpello Nazionale Mobilità Personale Pol.Pen

Circolare ministeriale n. 0188192 del 31 maggio 2016.

 
 

 
 
Carceri i numeri della vergogna – Intervista L'Espresso
 

La Corte europea ha condannato l’Italia. Perché ci sono 21mila detenuti in più rispetto alla capienza massima, ogni detenuto ha meno di tre metri a disposizione e mancano 7000 agenti. Mentre i tagli del governo Monti hanno reso ancora più scandalosa la situazioni nelle celle…
 
9.01.2013 – INTERVISTA VIDEO L’ESPRESSO
Carceri, il numero della vergogna –
Intervista a Fabrizio Fratini Segretario Nazionale Sicurezza FPCGIL e Francesco Quinti Responsabile Sicurezza FP CGIL Nazionale
 

 

 
 

CC. Modena lavoro straordinario – Risposta Ufficio Capo Dipartimento

Ministero della Giustizia – Risposta dell’ufficio relazioni sindacali al coordinamento regionale di Modena su lavoro straordinario.
(risposta nota CGIL coord.reg. Modena del 16.6.2016)

DAP/Ministeri: Comunicato Unitario – Incontro con Direttore generale del personale del 5 luglio

 

 

È
proseguito il 5 luglio scorso il confronto con
l’Amministrazione sul tema delle nuove piante organiche e dei criteri sulla
mobilità alla presenza del Direttore Generale del Personale, Dott. Buffa.

 

In
tema di piante organiche, l’Amministrazione ha fornito ulteriori chiarimenti in
merito ai contingenti di personale che verranno assegnati ai Provveditorati, presso
i quali si dovrà realizzare il confronto con le OO.SS. locali per definire le
piante organiche di sede, sulla scorta di indicazioni di massima e di ipotesi
di ripartizione,predisposte dall’amministrazione centrale, e sulla base delle
esigenze territoriali anche al fine di sanare la posizione del personale
distaccato attualmente non stabilizzabile (personale informatico e tecnico in
soprannumero).

 

In
merito alle piante organiche del DAP (sede centrale), CGIL CISL e UIL hanno
apprezzato la riduzione dell’organico del funzionario di area
giuridico-pedagogico (da 73 posti originariamente previsti a 60 posti) che le
stesse avevano chiesto nel corso della riunione precedente. I 13 posti
recuperati sono stati riassegnati alle strutture penitenziarie operanti sul
territorio nazionale. Sul punto si è convenuto di verificare anche la possibilità
per i funzionari giuridico-pedagogici che tuttora svolgono mansioni prettamente
amministrative presso la sede centrale di transitare, su base volontaria, ex
art.20 CCNI nei ruoli del Funzionario dell’organizzazione e delle relazioni.

 

Considerati
gli effetti dell’accordo del 2 febbraio us e dell’intesa aggiuntiva del
successivo 17 febbraio, CGIL, CISL e UIL hanno chiesto all’Amministrazione se, nella
ridefinizione delle piante organiche, siano stati considerati coloro che
risultano distaccati negli Istituti dagli UEPE e che, ai sensi delle predette
intese, dovranno essere assorbiti dal DAP. Il Direttore Generale ha assicurato
che sarà considerata la posizione di questi lavoratori. Inoltre con particolare
riferimento al personale distaccato presso il call center di via Arenula ovvero
presso gli uffici del Gabinetto del Ministro o presso gli altri dipartimenti
del Ministero, il direttore generale si è dichiarato disponibile a valutare la
possibilità della loro stabilizzazione presso la sede centrale del DAP.

 

Il
Direttore generale ha dichiarato infine le ipotesi di distribuzione del
personale negli uffici in ambito provveditoriale saranno trasmesse alle oo ss per
la definitiva approvazione e successivamente saranno inviate ai PRAP. Le stesse
torneranno poi al tavolo nazionale, dopo la definizione in ambito
provveditoriale, per la definita approvazione e per l’emanazione del
provvedimento del Capo Dipartimento (PCD).

 

Con
riferimento alla problematica relativa al personale di polizia transitato nei
ruoli del comparto ministeri ex art.75 D.L.vo 443/92, il DG ha riferito che
sono tuttora in corso approfondimenti normativi con l’ufficio legislativo e la
funzione pubblica. Anche con riferimento alla malattia il DG ha confermato che
è allo studio in particolare l’emanazione di un provvedimento normativo per
ripristinare la salvaguardia dell’assegno di servizio penitenziario, inteso
come assegno di rischio incolumità, così da evitare non solo il recupero delle
mancate decurtazioni ma anche quelle future.

 

I
lavori del tavolo negoziale sono stati aggiornati al prossimo 11 luglio anche
per l’apertura della discussione sui criteri di mobilità e per la definizione
delle criticità concernenti la chiusura della procedura di stabilizzazione dei
distaccati. Si precisa che al momento i distacchi in essere rimangono
sospesi. 

 

Roma, 7 luglio 2016       

     FP
CGIL              CISL FP                 UIL PA

    Lamonica             Marra                 Amoroso

Ministero difesa – comunicato unitario incontro Persociv

 
Poche
ore prima dell’incontro odierno, la Direzione Generale per il personale civile
ha trasmesso una nuova ipotesi di accordo che nei fatti sconfessa la norma
programmatica sottoscritta dall’Amministrazione e dal sindacato in materia di
progressioni economiche.

Per
il resto, tranne qualche piccola correzione, il nuovo testo non recepisce le
molteplici richieste sindacali di modifica.

FP
Cgil – Cisl FP e Uil PA ritengono irricevibile il documento e, rilevato che
l’Amministrazione ha smentito i contenuti della citata norma programmatica,
hanno chiesto di realizzare le progressioni economiche assicurando il maggior
numero possibile di passaggi, verificando la possibilità di garantire una
fascia economica a tutti i lavoratori in servizio al 1° gennaio 2016.

A
questo punto verificheremo come la Direzione Generale intende proseguire la
trattativa e soprattutto con quali soldi si potranno finanziare detti passaggi.

Attendiamo
fiduciosi una risposta dalla dr.ssa Corrado in occasione della prossima
riunione già fissata per il 20 luglio.

 

 

Roma, 6 luglio 2016

 

 

 

 

 

 

           
      FP CGIL                   CISL FP                  UIL
PA

    
Francesco Quinti      Paolo Bonomo      Sandro Colombi

 

 

 

 

Verona – Comunicato stampa – Meno Prefetti più pompieri, meno Prefetti più Contratto.

 
 

07.07.2016 – Verona – Comunicato stampa – Meno Prefetti più pompieri, meno Prefetti più Contratto.

Vigili del Fuoco, tra riforme e controriforme, fra emergenza e pianificazione.

Sicurezza, professionalità, razionalizzazione, contratto.

E’ ora di cambiare marcia.

 

 

Giustizia: Fp Cgil, grave carenza personale, assunzioni subito


Risposte ai 2500 precari e riqualificazione del personale giudiziario

Roma, 24 giugno

“La
giustizia ha bisogno di più personale. Servono nuove assunzioni, a partire dal
dare risposte subito ai 2.500 precari della giustizia”. Ad affermarlo è la
Fp Cgil Nazionale, in linea con il grido di allarme che da più parti, dal
Consiglio superiore della magistratura alle Procure, si alza sulla carenza di
personale nel settore. In ragione di questo, la categoria dei lavoratori dei
servizi pubblici della Cgil rivendica una soluzione per “i precari della
giustizia, presenti nella maggioranza degli Uffici giudiziari italiani, utilizzati
per anni come soluzione ‘tampone’ per tappare le voragini degli organici”.
Si tratta di un esercito di lavoratrici e lavoratori “in tirocinio
formativo a 400 euro al mese da oltre 5 anni ­spiega il sindacato – e che, per
queste ragioni, rivendicano il diritto ad avere risposte certe sul loro futuro,
in un momento in cui dal Csm e dai tutti gli uffici giudiziari si paventa un
collasso del sistema per mancanza di personale”.
 La mobilità dalle province e dalla Croce Rossa verso il settore
giustizia, annunciata dal titolare del dicastero di via Arenula, Andrea
Orlando, fa sapere la Funzione Pubblica Cgil, “non basta: ci vogliono
assunzioni rispettose della normativa vigente, per dare nuovo ossigeno alla
giustizia. Ed è proprio grazie a queste che i precari avrebbero la possibilità
di inserirsi, anche attraverso un percorso di valorizzazione dei loro
tirocini”. I 2.500 precari della giustizia, attraverso la Fp Cgil,
rivendicano “un’opportunità di lavoro vero e risposte concrete da parte
del Governo. È giunto il momento di dire basta – conclude – al rimpallo tra
Regioni e Ministero, che sino ad oggi ha dato risposte parziali. La giustizia
ha bisogno di questa forza di lavoro formata. Non si può più attendere, ci
vogliono i fatti”.

 

 
 
 

MIUR: Comunicato su proposta criteri progressioni economiche

Si è tenuta il primo luglio una riunione, ancora
interlocutoria, incentrata sulla discussione

dei criteri delle progressioni economiche, riunione
preceduta dall’invio della nuova proposta

dell’Amministrazione che, come preannunciato, ha
inserito nella bozza i punteggi attribuibili

sulla base della media della valutazione riportata
sul FUA per gli anni 2012, 2013 e

2014, considerato che il 2015 non è utilizzabile in
quanto ancora non hanno certificato

l’accordo a suo tempo sottoscritto. Noi abbiamo
giudicato negativamente questa proposta

per gli effetti pratici che il tipo di valutazione
adottato al Miur produrrebbe nei suoi termini

applicativi.

Questo senza trascurare le continue incursioni degli
Organi di controllo che stanno imponendo

delle clausole, a nostro avviso, non rintracciabili
nel CCNL: vale a dire l’obbligo di

inserire la valutazione della performance produttiva
individuale così come prevista dalla

legge e l’obbligo di chiudere l’accordo anche nei
suoi effetti applicativi, entro l’anno.

Per quello che ci riguarda l’ipotesi di accordo ha
caratteristiche palesi di inapplicabilità.

L’Amministrazione non ha una banca dati di
riferimento, anche questa prevista dalla legge,

e dovrà praticamente inventarsi tutte le valutazioni
operate in quel triennio per ogni singolo

lavoratore che parteciperà al bando. L’altro aspetto
da notare è che la media della valutazione

è stata molto difforme a seconda del territorio e dei
criteri adottati nell’attribuzione

dei punteggi dai singoli dirigenti, determinando così
medie di valutazione su base regionale

disomogenee e penalizzando arbitrariamente territori
e personale. Inoltre, se si considerano

i tempi imposti per l’applicazione dell’accordo
eventuale si può facilmente prevedere

che i controlli saranno inesistenti e con essi le pur
minime garanzie per i lavoratori coinvolti.

Siamo pertanto in presenza di un modello di
valutazione che produrrà diverse sperequazioni

nella sua concreta esplicazione sul territorio e che
rischia di produrre pesanti effetti

discriminatori in un processo selettivo delicato come
quello da realizzare per le progressioni

economiche. Queste sono le nostre profonde
perplessità che al momento non ci

consentono di esprimere un giudizio positivo e,
quindi, la nostra adesione a un eventuale

accordo.

Naturalmente siamo disponibili a rivedere la nostra
posizione, in riferimento ad eventuali e

sostanziali modifiche, se verranno apportate con una
nuova ipotesi di accordo che potrebbe

essere proposta nella prossima riunione, fissata per
l’otto luglio prossimo.

Un’ultima notazione ci pare doverosa: ogni volta il
Direttore Generale Dr. Greco ci fa una

panoramica dello stato dell’organico del Ministero
che noi non possiamo che sottoscrivere.

Troviamo singolare che lo faccia per giustificare la
necessità delle progressioni economiche.

Lo sfacelo organizzativo che vive il Miur abbisogna
di risposte immediate sul piano

occupazionale e ancora oggi ci viene detto che siamo
in attesa del termine di un processo

di mobilità volontaria dalle province che produrrà
risultati irrisori, secondo una valutazione

dello stesso DG, termine slittato a settembre
ottobre, termine che fino ad allora continuerà

a bloccare le facoltà assunzionali del Ministero.

Al Direttore Generale vorremmo ribadire che le
progressioni economiche non sono un atto

risarcitorio, ma un diritto sancito dal CCNL.

Claudio Meloni

FP CGIL NAZIONALE

Informativa sulle nuove convenzioni assicurative per iscritti FP CGIL, con nuovi volantini allegati.

 
 

06.07.3016 – Care compagne, cari compagni, abbiamo completato il laborioso iter di attivazione di tutte le convenzioni con i nuovi broker.

Da alcuni giorni, sono quindi possibili tutti i rinnovi, i preventivi e le adesioni a tutte le polizze assicurative riservate agli iscritti FP CGIL.

Le nuove convenzioni prevedono la possibilità di stipulare polizze di:

* Responsabilità Civile da Colpa Grave Sanitaria, destinata a tutti i lavoratori pubblici del comparto e della dirigenza medica e non medica; compagnia assicuratrice “AIG Europe Limited”;

* Responsabilità Civile da Colpa Grave Patrimoniale, destinata a tutti i lavoratori pubblici di tutti i comparti della Funzione Pubblica; compagnia assicuratrice “LLOYD’S”;

* Tutela Legale amministratori e dipendenti pubblici (aggiuntiva ed integrativa alla tutela di base già comunque prevista nella polizza patrimoniale), destinata a tutti i lavoratori pubblici di tutti i comparti della Funzione Pubblica; compagnia assicuratrice “LLOYD’S”;

* Tutela Legale penale più colpa grave e/o Tutela Legale danni patrimoniali e responsabilità amministrativa, destinate a tutti i lavoratori pubblici di tutti i comparti della Funzione Pubblica; compagnia assicuratrice “ROLAND Rechtsschutz Versicherungs AG”.

Come sempre, le condizioni di assicurazione ed i premi, di tutte le polizze, sono pubblicati nell’area convenzioni del nostro sito, nell’apposita pagina web:

 /linkres.php?obj=/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/22439 

 

 

ARAN = #ContrattoSubito, tutele, diritti e dignità

 
 

06.07.2016 – La Cgil ha avuto ragione, è
necessario il ritorno ad un contratto di tipo privatistico

#ContrattoSubito

Lavoratrici e lavoratori,
compagne e compagni,

come
sapete, da tempo, la Cgil rivendica il rinnovo del contratto, lo ha
fatto attraverso iniziative regionali, scioperi generali e continuerà
a mettere in campo iniziative fino a quando il Governo non darà
seguito ai tanti annunci fatti e non ancora mantenuti.

Da tempo, i soliti nostalgici
di un passato ormai lontano e militaresco, parlano di allineamento di
equiparazione con le altre forze dello Stato quasi a voler sostenere
una somiglianza del ruolo e della funzione dei Vigili del Fuoco.

La
pubblicizzazione del rapporto di lavoro, partita con la legge delega
252/04 ed attuata con i decreti legislativi 217/05 e 139/06, ha
provocato, e sta continuando a provocare, un vero e proprio
arretramento dell’intera categoria mettendo in discussione istituti
contrattuali quali l’Art. 28 e l’indennità di specializzazione che
all’epoca furono istituiti per scopi ben precisi.

Ricordiamo a coloro i quali
non hanno vissuto il periodo o, nel tempo, hanno dimenticato, che la
Fp Cgil VVF ha contrastato sin dal primo giorno la pubblicizzazione
del rapporto di lavoro.


Altre
OO.SS., al contrario, solidali con l’allora Capo Dipartimento Mario
Morcone e l’ex Prefetto della PS Malfi, hanno sostenuto la 252,
essendo quindi causa dell’attuale stallo del Corpo e complici della
perdita di diritti personali e sindacali.

Oggi
possiamo affermare, con concreta oggettività, che le posizioni della
Cgil sono state confermate dai fatti e questi non si possono più
nascondere.

Il
1 luglio 2016, a seguito di una richiesta formulata
dall’Amministrazione su sollecito delle OO.SS., l’Agenzia per la
Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) ha
espresso il parere riguardo le modalità di pagamento delle indennità
specialistiche, ribaltando quello dell’Avvocatura Generale dello
Stato.

Questo
è il vero dato politico ed inconfutabile
della questione.

In
un rapporto di lavoro pattizio, le regole vengono stabilite tra le
parti, OO.SS. e Amministrazione, pariteticamente, e non come avviene
oggi dove il “sentito”
ha preso il posto del “di
concert
o” con le
OO.SS..

La
democrazia, la dignità ed il riconoscimento economico passano
attraverso il contratto di lavoro.

L’equiparazione con le altre
forze dello stato ha il significato amaro della perdita dei diritti,
della negoziazione e della rappresentanza.

Questo,
per la Fp Cgil VVF non è accettabile, i fatti stanno lì a
dimostrare che avevamo ragione.

Dal
2004 ad oggi le condizioni di lavoro delle donne e degli uomini che
prestano servizio nel Corpo non sono assolutamente migliorate, anzi.

Gli
aspetti legati alla tutela della salute, alle malattie professionali,
al riconoscimento economico e previdenziale non arriveranno, a
nostro avviso, con la modica dei due decreti legislativi 217 e 139.

 
Lo
abbiamo già detto, questa riforma sarà a costo zero e graverà solo
sulle spalle dei lavoratori, a beneficiarne sarà solamente la
controparte, l’Amministrazione.

Per
questo continueremo a sostenere la stabilizzazione degli 80 euro,
continueremo a chiedere al Governo maggiori risorse per il rinnovo
dei contratti del Pubblico Impiego, la stabilizzazione delle
indennità così da renderle fisse e continuative nonché
l’istituzione della previdenza complementare.

I
Vigili del Fuoco meritano lo stesso rispetto che i cittadini gli
riconoscono ogni qual volta li vedono all’opera, è la politica che,
al contrario, lo nega sfacciatamente facendo solo propaganda nelle
emergenze o quando qualcuno dei nostri perde la vita, dimenticandosi
poi di tutto il giorno successivo.

La
risposta data dall’ARAN è una vittoria del contratto di lavoro e
delle nostre politiche.

Sappiamo
che altri stanno cercando di accaparrarsi il merito, goffamente e,
lasciatecelo dire, senza aver mai dichiarato per iscritto il perché
della loro strategia politica nel sostenere la pubblicizzazione del
rapporto di lavoro al fianco dei Prefetti e dei poteri forti.

Quali
sono stati i benefici che questa pubblicizzazione avrebbe portato al
personale?

Gli
specialisti, in particolare i sommozzatori ed il comitato da loro
creato, hanno avuto la risposta che aspettavano e a darla è stato il
sindacato, in particolare quello che sostiene la contrattazione ed il
contratto, insostituibile a nostro avviso.

I rischi, comunque, non sono
finiti e se sarà trovata soluzione sulla questione dell’indennità,
bisognerà risolvere quella sull’Art. 28 e chissà quante altre
ancora.

L’Amministrazione
e i suoi Prefetti di turno, al solo scopo di risparmiare, puntano
all’economia e gli atti unilaterali, come quello sull’indennità di
specializzazione, possono avvenire solo nelle logiche dei DPR non in
quelle dei contratti privatistici.

Chiediamo
quindi alle lavoratrici e ai lavoratori di sostenere la Fp Cgil VVF e
le nostre rivendicazioni, così da garantirsi sempre dignità e
diritti ma anche riconoscimenti economici adeguati al ruolo che
svolgiamo per la società civile.

Coordinatore
Nazionale

FP
CGIL VVF

Danilo
ZULIANI

 

 
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