Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
e di Gugliemo Lanza, coordinatore nazionale veterinari FPCGIL Medici
Oggi parte una campagna del nostro sindacato per il rilancio della sanità pubblica veterinaria nel Ssn, a partire dai punti fondamentali illustrati in un Documento nazionale che verrà diffuso a tutti i livelli.
In primo luogo nella prevenzione non deve passare la logica produttivistica, e va posta al centro la tutela e la promozione della salute dei cittadini attraverso il controllo sanitario. E per questo va rilanciata la centralità del Ministero della Salute.
Chi pensasse di ottenere cibi più salubri e sicuri per i cittadini, solo con la responsabilizzazione degli operatori del settore alimentare per legge, con conseguente depotenziamento dei servizi di controllo dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, commetterebbe a parer nostro, un errore gravissimo.
Il Dipartimento di Prevenzione non deve essere neanche smembrato per rincorrere miopi scopi corporativi. Va invece valorizzato con l’integrazione ed il rispetto del ruolo e della autonomia delle diverse figure professionali che lo compongono, a partire dai veterinari.
E’ necessario che si dia stabilità ai Dipartimenti. Questo significa che la CGIL si impegnerà sia a livello aziendale che Regionale affinché molte ingiustizie vengano sanate, molte situazioni di palese violazioni contrattuali e legali vengano risolte, e che le piante organiche vengano riviste e stabilizzate con la stabilizzazione dei precari, lì dove da anni vengono utilizzati.
Va impostato un modello di Servizio Regionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare che integri gli Istituti Zooprofilattici, i Servizi Veterinari, il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione, l’ Ufficio Audit Regionale dove far afferire tutti i dati relativi agli audit interni ed esterni, che sia autonomo, anche se strettamente integrato con l’Osservatorio Epidemiologico Veterinario.
Infine per il livello territoriale è necessario ripensare ad Aree omogenee rispondenti alle esigenze dell’utenza. Si possono individuare, condividendo quindi in linea di principio le indicazioni della UE, tre linee di indirizzo principali: la Sanità Pubblica, la Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare e la Medicina del Lavoro.
Le posizioni della FPCGIL Medici sullo sciopero di domani, sono state oggi riprese dai quotidiani Liberazione e Il Messaggero.
Questa mattina la FPCGIL Medici ha firmato, insieme con altre organizzazioni sindacali della dirigenza medica, l’accordo definitivo con l’Inail per le certificazioni, presso le strutture sanitarie pubbliche, degli infortunati sul lavoro e dei lavoratori con malattie professionali. E’ un buon accordo, che costituisce una passo in avanti per una maggiore tutela degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con un giusta valorizzazione per i dirigenti medici della sanità pubblica. Si tratta di un accordo biennale, che prevede una nuova certificazione contenente non solo una semplice attestazione dell’inabilità temporanea al lavoro, ma anche dati anmnestici lavorativi e patologici. Innovativa è la gestione telematica della certificazione, che potrà essere redatta e trasmessa in tempo reale dalle strutture sanitarie pubbliche all’Inail. Il compenso per la redazione di ciascun certificato è di 27,50 euro, ai quali vanno aggiunti 5 euro per la trasmissione telematica all’Inail. Di grande rilevanza sociale è l’impegno dei medici pubblici a trasmettere all’Inail le denunce/segnalazioni delle malattie professionali ai fini dell’alimentazione del Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro o ad esso correlate. Viene inoltre istituito un Comitato Tecnico Scientifico nazionale finalizzato al monitoraggio del nuovo sistema di certificazione e all’approfondimento della conoscenza delle patologie lavoro-correlate.
Come avete visto dalla corrispondenza intercorsa con l’Amministrazione per ottenere l’apertura della contrattazione integrativa nazionale, il Segretario generale si era “barricato” dietro l’alibi che la piattaforma da noi presentata era antecedente al nuovo CCNL, e che pertanto non era possibile avviare la trattativa comprendendovi anche i nuovi istituti contrattuali. Pur ritenendo tale affermazione del tutto priva di fondamento (oltre che di logica), per evitare ulteriori ed annose questioni che avrebbero soltanto fatto allontanare l’inizio della discussione, abbiamo apportato alcune modifiche alla precedente piattaforma, che vi inoltriamo nella versione aggiornata. Come potete vedere, si tratta solo ed esclusivamente di modiche tecniche, che recepiscono le disposizioni, di carattere generale, del nuovo CCNL. Ovviamente la discussione sulla piattaforma è e rimane aperta al confronto con tutti voi e con tutte le lavoratrici e lavoratori; vi invitiamo anzi fin da ora a formulare proposte e suggerimenti.
La delegazione trattante nazionale FP CGIL
La sentenza sulla mattanza della scuola Diaz a Genova, getta nello sconforto ed indigna tutta quella parte della società, che fortunatamente e’ ancora maggioritaria del paese, che crede che massacrare a freddo decine di ragazze e ragazzi addormentati in una scuola, che si sono “macchiati” della sola colpa di esprimere manifestando il proprio punto di vista critico sulle scelte politico economiche dei Grandi, come avvenne durante il G8, sia cosa da condannare in un Paese che vuole definirsi civile. Da ieri, inevitabilmente cambiano i rapporti tra chi crede che in Italia esistono ancora dei diritti civili e chi invece ne farà strame per poter governare con il pugno di ferro.
Di fronte ad un’evidenza che ha fatto il giro del mondo, di fronte a calci e manganellate date indiscriminatamente a persone di ogni età, questa sentenza fa rabbrividire perché ricorda i salvataggi operati per analoghi fatti nelle dittature latino americane. Noi siamo convinti che l’ordine pubblico abbia bisogno di professionisti e persone preparate ad ogni livello.
Coloro che hanno pestato a sangue quel giovane popolo della pace, sono il vero corpo avulso dalla storia civile e dalla Costituzione antifascista del nostro paese. E colpisce ancor più’ che in questa inaccettabile sentenza, ad essere perseguiti ed a pagare, siano solo gli ultimi, quegli agenti che si sono prestati ad essere “materiali esecutori” di ordini illegali ed ingiusti che non hanno avuto il coraggio civile di rifiutare.
I capi, i responsabili, coloro che hanno guidato la “catena di comando” escono impuniti!
La violenza , la menzogna e l’abuso vincono sul diritto.
Le tante persone che hanno sofferto e credevano che cambiare questo mondo fosse possibile, nonostante quest’ultima pesantissima e grave manganellata inflitta loro dalla magistratura e dai vertici della polizia, siamo certi non abbandoneranno quell’idea, ma la rafforzeranno nei loro pensieri e sentimenti. Noi non ci stancheremo di chiedere giustizia.
Roma, 14 novembre 2008
La FPCGIL Medici e la FPCGIL già il 13 gennaio (vedi NEWS) avevano formalmente chiesto alla Camera di fermare i licenziamenti dei medici con 40 anni di contributi, compresi i riscatti. La FPCGIL Medici e la FPCGIL hanno poi scritto ai parlamentari delle Commissioni competenti chiedendo di approvare i due emendamenti sulla rottamazione e sul 30% sul risultato. Il 28 gennaio (vedi NEWS) la CGIL ha nuovamente presentato gli emendamenti nell’ambito dell’audizione alla Camera presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera. Abbiamo quindi seguito costantemente l’iter dei pareri (vedi NEWS del 3 e 4 febbraio) e inserito i due emendamenti tra le ragioni dello sciopero del 13 febbraio. Alla fine in aula alla Camera abbiamo finalmente sconfitto l’arroganza del Ministro Brunetta. Vigileremo anche nel passaggio al Senato e continueremo con coerenza il nostro impegno per la difesa dei dirigenti medici e veterinari che credono nella qualità del lavoro e del servizio pubblico. Di seguito, per dovuta conoscenza e trasparenza, pubblichiamo i due resoconti parlamentari sull’iter in aula alla Camera degli emendamenti, e ringraziamo tutti gli onorevoli che hanno condiviso le nostre ragioni, a partire dalla prima firmataria degli emendamenti On. Margherita Miotto.
DENUNCIATA L’AGENZIA DELLE ENTRATE DELLA PUGLIA
PER CONDOTTA ANTISINDACALE
( Comunicato Stampa – Giuseppe GESMUNDO – )
…calpestate le regole, sconfitta la Democrazia e il buon senso!
L’Agenzia delle Entrate, in occasioni ripetute, ha mancato di informare e convocare al tavolo di trattativa la CGIL, firmataria peraltro del contratto normativo 2006-2009 e, pertanto, abbiamo proceduto a dichiarare lo stato d’agitazione del personale e a denunciare l’Ente per condotta antisindacale.
Comportamento illegittimo da parte dell’Ente, perpetrato con la complicità di CISL,UIL, e SALFI che si sono accanite, malgrado la disponibilità a tratti mostrata dall’Amministrazione.
Comportamento incomprensibile da parte di queste sigle, tanto più che a livello nazionale si stanno esperendo tentativi di piattaforme unitarie (vedi quella della Sanità), per comporre la rottura intervenuta nella triplice.
Ci gratifica molto, rispetto a questa vicenda, l’intervenuta protesta dei lavoratori, che si sono riuniti in assemblea, e della RSU che a maggioranza ha chiesto all’Amministrazione di rivedere le proprie posizioni, per garantire una rappresentanza vera alla delegazione di parete sindacale che siede al tavolo delle trattative.
Ricordiamo che la CGIL, oltre a contare un congruo numero di iscritti presso l’Agenzia delle Entrate regionale, è stato il sindacato più suffragato alle elezioni ultime elezioni RSU. Pertanto, l’esclusione della nostra sigla ci sembra non solo illegittima e impropria ma addirittura paradossale, rappresentando la più grossa fetta dei lavoratori della D.R.E. e tutelando dunque gli interessi degli stessi, in via maggioritaria. E, di più, le sigle escluse dal tavolo (CGIL-RDB-FLP) insieme hanno raccolto di gran lunga la maggioranza dei voti alle ultime elezioni RSU.
Questo significa che stanno venendo meno le regole di democrazia e di rispetto, quelle che attengono al dialogo e alla tutela di tutti i soggetti aventi diritto.
Adesso la parola passa alla magistratura del lavoro e alle azioni sindacali che stiamo organizzando, per la tutela nei nostri interessi e di quelli dei lavoratori.
Bari, 10 marzo 09
Di seguito i dati definitivi delle elezioni, al MIBAC, per il rinnovo del Consiglio Superiore.
Il risultato per la nostra Organizzazione è positivo, sia perché manteniamo gli stessi voti del 2005 pur in presenza di un calo dei votanti; sia perché siamo la seconda lista più votata, mentre eravamo la terza nelle precedenti elezioni.
Il Segretario nazionale FP–CGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali
(A.Garzi)
Nell’incontro odierno l’ARAN ha presentato una nuova bozza per la definizione del CCNQ sui comparti e le aree di contrattazione che si allega.
La bozza di lavoro non contiene modifiche sostanziali all’impianto già conosciuto apre ancora parzialmente alla definizione delle “sezioni contrattuali” richieste da tutte le Organizzazioni Sindacali, mantenendo inalterata, allo stato attuale, la composizione delle 4 aree dirigenziali già presente nella ipotesi del 13.09.
E’ emerso come per l’Aran il contenuto della contrattazione sulle nuove aree si debba caratterizzare per una parte comune (consistente – come si evince dall’allegato -) e da una parte speciale (residuale). In tal modo non è chiaro quale sarà il contenuto contrattuale delle specifiche sezioni e come si garantiranno le peculiarità presenti nei contratti attualmente vigenti.
La CGIL ha riconfermato la necessità politica di arrivare ad un confronto di merito “conclusivo” e di procedere contestualmente alla definizione del calendario per le elezioni delle RSU per quanto concerne i comparti.
L’incontro è stato aggiornato a martedì 21 p.v.
Per opportuna informazione si allega la nota, del 1 marzo 2011, delle RSU della DPL di Roma sul sistema “SGIL”
FP–CGIL FP–CISL UIL–PA
Roma, 22 marzo 2007
Al Ministro dello Sviluppo Economico
On. Pierluigi Bersani
Al Ministro del Lavoro e della P.S.
On. Cesare Damiano
Al Direttore Generale per gli Enti Cooperativi
Dr. Piero Antonio Cinti
Al Direttore Generale AA. GG. e Personale
del Ministero del Lavoro e della P.S.
Dr. Massimo Pianese
R O M A
TELEGRAMMA – FAX
Oggetto: VIGILANZA SULLE SOCIETA’ COOPERATIVE
La recente stipula di una “nuova” convenzione, tra il Ministero del Lavoro ed il Ministero dello Sviluppo Economico(ex Attività Produttive), finalizzata ad una diversa gestione della attività di vigilanza sulle società cooperative, sta determinando – per le difficoltà di ordine operativo e funzionale in capo alla Direzione Generale per gli Enti Cooperativi – l’interruzione formale dell’attività di vigilanza ordinaria e straordinaria, così come predeterminato dalle norme di riferimento.
Con le problematiche gestionali più volte stigmatizzate, è reso sempre più difficoltoso l’espletamento di un servizio istituzionale quale la vigilanza alle società cooperative, con la conseguente mancanza di tutela di natura contributiva e previdenziale per i soci lavoratori.
Inoltre, è conseguente il mancato rilascio del certificato di revisione nei tempi previsti dalla legge agli enti cooperativi già ispezionati e necessario per usufruire dei vari benefici previsti.
Infine viene meno la verifica dell’avvenuto versamento del contributo di revisione, (attualmente è previsto un minimo di euro 260,00 ed un massimo di euro 3.630,00) di cui una quota parte è destinata allo sviluppo ed all’incremento dell’attività cooperativistica ed un’altra parte invece è destinata alla formazione ed all’aggiornamento degli ispettori di società cooperativa in servizio presso il Ministero del Lavoro e presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
In ordine a quanto appena evidenziato, si precisa che detto capitolo di bilancio non è mai completamente utilizzato per tali scopi, pertanto buona parte di tali risorse economiche viene versato alle casse dell’erario.
Accertate le irresponsabili deficienze appena evidenziate, si richiede il ripristino immediato dell’attività di vigilanza e l’urgente programmazione di un tavolo di confronto sulla materia, atto ad evitare la completa paralisi di tale obbligatoria funzione da parte di pubblici funzionari e l’originarsi di preoccupanti tensioni fra tutti i lavoratori coinvolti.
L’auspicio di tale congiunto approfondimento, è da intendersi per individuare soluzioni condivise da tutti i soggetti istituzionali coinvolti, che possano garantire la continuità dell’attività di vigilanza unitamente alla salvaguardia delle professionalità in campo, siano essi ispettori o revisori, dipendenti del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Eventuali decisioni di affidare la revisione delle cooperative non aderenti, alle Associazioni di Rappresentanza, all’ordine dei Dottori Commercialisti e/o a quello dei ragionieri e periti commerciali, è da escludere perché manifestamente anticostituzionale (l’attività di vigilanza per disposizione deve essere esercitata dallo Stato).
Non si può obbligare una cooperativa ad aderire ad organismi non statali perché il controllato risulterebbe anche controllore nella maggior parte dei casi, segnando gravi processi di imparzialità oltre che di incostituzionalità.
In assenza di urgente riscontro, le scriventi Organizzazioni Sindacali attueranno incisive azioni sindacali, anche mediante l’utilizzo dei mezzi di informazione pubblici, a tutela delle professionalità del Ministero del Lavoro e del corretto e trasparente utilizzo della funzione ispettiva alle Società Cooperative.
FP–CGIL FP–CISL UIL–PA
Giuseppe Palumbo Immacolata Dui Palmina D’Onofrio