Medici – Sanità pubblica veterinaria, da rilanciare nel Ssn

18 Luglio 2011

Sanità pubblica veterinaria, da rilanciare nel Ssn

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
e di Gugliemo Lanza, coordinatore nazionale veterinari FPCGIL Medici

 
Oggi parte una campagna del nostro sindacato per il rilancio della sanità pubblica veterinaria nel Ssn, a partire dai punti fondamentali illustrati in un Documento nazionale che verrà diffuso a tutti i livelli.

In primo luogo nella prevenzione non deve passare la logica produttivistica, e va posta al centro la tutela e la promozione della salute dei cittadini attraverso il controllo sanitario. E per questo va rilanciata la centralità del Ministero della Salute.

Chi pensasse di ottenere cibi più salubri e sicuri per i cittadini, solo con la responsabilizzazione degli operatori del settore alimentare per legge, con conseguente depotenziamento dei servizi di controllo dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, commetterebbe a parer nostro, un errore gravissimo.

Il Dipartimento di Prevenzione non deve essere neanche smembrato per rincorrere miopi scopi corporativi. Va invece valorizzato con l’integrazione ed il rispetto del ruolo e della autonomia delle diverse figure professionali che lo compongono, a partire dai veterinari.

E’ necessario che si dia stabilità ai Dipartimenti. Questo significa che la CGIL si impegnerà sia a livello aziendale che Regionale affinché molte ingiustizie vengano sanate, molte situazioni di palese violazioni contrattuali e legali vengano risolte, e che le piante organiche vengano riviste e stabilizzate con la stabilizzazione dei precari, lì dove da anni vengono utilizzati.

Va impostato un modello di Servizio Regionale di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare che integri gli Istituti Zooprofilattici, i Servizi Veterinari, il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione, l’ Ufficio Audit Regionale dove far afferire tutti i dati relativi agli audit interni ed esterni, che sia autonomo, anche se strettamente integrato con l’Osservatorio Epidemiologico Veterinario.

Infine per il livello territoriale è necessario ripensare ad Aree omogenee rispondenti alle esigenze dell’utenza. Si possono individuare, condividendo quindi in linea di principio le indicazioni della UE, tre linee di indirizzo principali: la Sanità Pubblica, la Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare e la Medicina del Lavoro.

 

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