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Il tetto ai rinnovi contrattuali salva gli aumenti dello stipendio

 
Si pubblica l’articolo del Sole24Ore “Il tetto ai rinnovi contrattuali salva gli aumenti dello stipendio” dove si afferma che l’orientamento interpretativo che sta maturando nella Ragioneria Generale dello Stato prevede, in particolare, che il tetto del 3,2% imposto dalla manovra economica riguarda tutto il trattamento economico e non le singole voci retributive.
 
Si confermerebbe la linea della FPCGIL Medici di contrastare le aziende che vorrebbero tagliare le singole voci retributive che superano il 3,2%.
 
 

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Circolare Inpdap n. 18/2010 sulle pensioni con le innovazioni dopo la manovra economica

 
I punti principali che riguardano i medici dipendenti
 

La Circolare n. 18/2010 dell’Inpdap illustra le innovazioni introdotte in materia pensionistica dall’articolo 12 del decreto_legge_78_2010, rimandando a un’altra specifica circolare l’esame delle modifiche inerenti i trattamenti di fine servizio.
Prevede, per i lavoratori dipendenti, l’accesso al pensionamento di vecchiaia e di anzianità decorsi 12 mesi dalla maturazione dei requisiti. La nuova disposizione in materia si applica ai soggetti che maturano i requisiti minimi per l’accesso al pensionamento a decorrere dall’anno 2011
A decorrere dal 1° gennaio 2015, devono essere adeguati i requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita.
Gli adeguamenti di cui sopra, aggiornati con cadenza triennale con decreto direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, riguardano i requisiti anagrafici di 65 anni e 60 anni.
In sede di prima applicazione, l’incremento dei requisiti in vigore, pari all’incremento della speranza di vita accertato dall’Istat in relazione al triennio di riferimento, non può essere superiore a 3 mesi.
Innalzamento dell’età pensionabile (65 anni) a decorrere dal 2012 per le donne
Le amministrazioni mantengono in servizio i dipendenti che cessano per limiti di età ovvero di servizio fino alla data di decorrenza del trattamento pensionistico.
Per il periodo dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, i trattamenti economici complessivi dei pubblici dipendenti che superano 90.000 euro sono ridotti del 5 per cento, per la parte eccedente il predetto importo e fino a 150.000 euro, e del 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro.

 

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Siamo medici e non poliziotti" La FPCGIL Medici su ANSA, Repubblica, City, QS e CGIL.it

 
IMMIGRATI MILANO:COZZA (CGIL MEDICI),SANITARI NON POLIZIOTTI

(ANSA) – ROMA, 29 NOV – ”Solidarieta”’ al personale medico dell’ospedale San Paolo di Milano, che rischia una denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo aver curato e dimesso uno degli immigrati saliti lo scorso 5 novembre sulla torre ex Carlo Erba in segno di protesta, viene dal segretario nazionale della Fp-Cgil Medici Massimo Cozza : ”Il nostro compito – ha detto – e’ fare medici e non i poliziotti”. La questione, ha spiegato Cozza, e’ chiara ”sulla base di una circolare del ministero dell’Interno del novembre 2009: la circolare afferma infatti che non e’ stato abrogato, e dunque e’ confermato, il divieto per il medico di segnalare lo straniero irregolare che chieda prestazioni sanitarie”. L’unica segnalazione che il medico e’ obbligato a fare alle autorita’, ha precisato Cozza, ”e’ quella del referto quando si sia in presenza di delitti per i quali si deve procedere di ufficio. Ma questo obbligo – ha concluso il leader sindacale -non si estende alla categoria degli immigrati irregolari”.

 
 

L'emergenza sanitaria non è solo in Calabria

 
Comunicato stampa di Rossana Dettori segretaria nazionale FP CGIL e Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

Condividiamo le scelte del Cdm relative alla dichiarazione dello stato di emergenza in Calabria per far fronte alle condizioni di disagio della sanità, ma le gravi problematiche emerse sono presenti a macchia di leopardo anche in altre Regioni, e non solo del Sud.

Il 50% delle strutture ospedaliere nazionali sono vecchie di 60 anni, spesso con modelli strutturali obsoleti.

Si continua ad assumere personale precario, che rappresenta tra i medici circa il 10% e tra gli altri profili(infermieri,tecnici,fisioterapisti etc)circa il 30% a danno della qualità dell’assistenza, che necessita di una stabile e collaudata sinergia tra le diverse discipline mediche e le diverse professionalità.

Il sistema universitario di formazione del personale sanitario tutto non consente di acquisire adeguate capacità pratiche, e passa dalla pura teoria alla impropria utilizzazione ad es.degli specializzandi al posto dei medici strutturati.

I sistemi di selezione del personale, a partire dagli stessi primari, è lasciato alla arbitrarietà delle direttori generali, nominati dalla politica.

E’ giusto colpire le negligenze, a partire da quelle del personale sanitario, ma è’ ora di un intervento complessivo, che consenta di lavorare bene in ospedali sufficientemente attrezzati e moderni, con controlli periodici sui sistemi di sicurezza con sistemi certi di verifica sulla appropiatezza delle prestazioni e con dotazioni organiche di tutte le professioni adeguate ai garantire le prestazioni. Solo così potremmo porre fine alla rincorsa alle emergenze della malasanità.

La Turco su contratto, indennità di esclusività, precariato ed altro

 
Pubblichiamo due interviste “festive” della Ministra Livia Turco, nelle quali, per i medici, annuncia di continuare il suo impegno nel 2008 per il contratto, la rivalutazione della indennità di esclusività ed il precariato.
 

Il Sottosegretario Fazio illustra il programma del Governo in Sanità

 
Roma, (Adnkronos Salute) – “Il Governo affronterà da subito il problema delle liste d’attesa, affiancando al pubblico il privato convenzionato di un certo livello”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, che ha scelto il congresso della Società italiana di radiologia medica, in corso alla nuova Fiera di Roma, per illustrare il programma del Governo Berlusconi in sanità. Programma che si basa, spiega Fazio, su due punti cardine: “sanità per tutti e riorganizzazione della ricerca biomedica”. Prioritaria nella sanità è la riduzione delle liste d’attesa. Le strutture private convenzionate che affiancheranno quelle pubbliche nel raggiungimento di questo obiettivo, saranno certificate “da un bollino d’oro, che potrebbe essere – prosegue il sottosegretario – la base più severa per l’accreditamento, rispetto alle attuali linee guida. Dobbiamo garantire che le strutture siano dotate di teconologie adeguate”. La riduzione delle liste d’attesa passa anche per “l’incentivazione dei centri unici di prenotazione. Già oggi al ministero si è insediata una commissione ad hoc”, annuncia Fazio . Anche il rinnovamento tecnologico della sanità del Sud Italia è uno degli obiettivi del Governo Berlusconi, assicura il sottosegretario Fazio.”Già da quest’anno – spiega – si possono trovare i fondi per le quattro Regioni dell’obiettivo convergenza: Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Si potrà utilizzare, per il periodo 2007-2013, parte dei fondi generali della Comunità Europea che spesso tornavano indietro perché non spesi. Il Governo si assicurerà che questo non accadrà più”. L’adeguamento tecnologico delle strutture sanitarie del Sud Italia servirà anche a “ridurre la mobilità dei pazienti dal Meridione al Nord, che rappresenta un costo enorme non solo per la sanità, ma anche per l’azienda Italia”, sottolinea Fazio. Altro nodo da sciogliere sarà una valutazione oggettiva dei manager. Per farlo Fazio pensa “a integrare i sistemi premio delle Asl con incentivi o disincentivi sui processi messi in atto dai direttori generali. Basandosi su criteri oggettivi, il ministero può controllare le Regioni che non vigilano sull’operato dei manager del settore”. La sanità italiana, inoltre, “sarà paperless, completamente digitale, con controlli automatizzati sul territorio, per ottenere quei risparmi che ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi prefissati”, prevede Fazio. “Con controlli automatizzati su territorio – precisa – si potrà verificare l’appropriatezza delle prestazioni, eliminando quelle inutili”. Si prevede, inoltre, “il monitoraggio costante dei bilanci delle Asl. Ho già avuto colloqui informali con i rappresentanti della Conferenza delle Regioni”, prosegue Fazio prevedendo, in materia di federalismo, “un percorso comune in modo che le Regioni più virtuose accompagnino quelle più indietro insegnando come arrivare al pareggio di bilancio”. Nuove risorse per la sanità si potranno attrarre ricorrendo alla project financing, che vede associazioni di impresa fra grossi gruppi privati e Regioni o Asl virtuose. L’obiettivo è realizzare progetti in strutture che non hanno la forza di andare avanti da sole, magari facendo in modo che l’investimento sia appetibile”. Il programma del Governo per la sanità prevede anche “realizzazione di un sistema di qualità con controlli sulle singole prestazioni, linee guida che definiscano percorsi assistenziali-terapeutici, priorità definite a livello nazionale, aggiornamenti costante delle prestazioni nei Livelli essenziali di assistenza, riduzione delle liste d’attesa e adeguamento tecnologico, soprattutto al Sud, per arrivare a ottimizzare e rendere omogenee le prestazioni su tutto il territorio nazionale”, conclude Fazio. Lo slogan scelto infatti è “sanità per tutti”.

Lettera al Ministro Alfano

 
Roma, 29 ottobre 2008

Al Ministro per la Giustizia
On. Angelino Alfano

Egregio Ministro,
nell’ambito della previsione di cui all’art. 74 della legge n.133 del 6 agosto 2008, anche il Ministero della Giustizia sta procedendo alla riduzione degli assetti organizzativi, riduzione che si prevede problematica per il Dipartimento per la Giustizia Minorile.
L’intero processo di riorganizzazione sembra svolgersi nel segreto degli Uffici di Gabinetto o con il coinvolgimento limitato ai livelli più alti delle direzioni Dipartimentali, senza alcun confronto sui modelli organizzativi e sui miglioramenti di produttività che gli stessi dovrebbero apportare al sistema giustizia.
Per quanto riguarda il Dipartimento per la Giustizia Minorile, ciò sta avvenendo, peraltro, in mancanza di un Capo Dipartimento e quindi senza il coinvolgimento diretto di chi dovrebbe essere a conoscenza delle problematiche di un settore delicato e particolare della giustizia.
Le voci che trapelano, per quanto contraddittorie, se veritiere, riferiscono della Sua volontà di chiudere o limitare un’ esperienza autonoma e qualificata di gestione e pratica dell’ amministrazione della giustizia minorile.
Non siamo d’accordo, perché a dispetto delle raccomandazioni internazionali sulla giustizia minorile e degli impegni assunti dal Governo italiano in sede UE e ONU – e proprio nel momento in cui gli altri Paesi Europei stanno predisponendo autonome strutture di gestione della giustizia minorile, – l’Italia, la Nazione che per prima si è dotata di uno strumento specifico e altamente qualificato di contrasto della devianza minorile, decide di chiudere con una esperienza che è stata presa da esempio da tutti i Paesi più evoluti.
Non siamo d’accordo, perché mentre il Governo di cui Lei fa parte pone la sicurezza tra i problemi più urgenti del Paese, finisce nei fatti per mortificare i soggetti e gli organismi che la sicurezza dovrebbero garantire, agendo, nel caso della giustizia minorile, proprio nell’organismo che si occupa di prevenire che i giovani che oggi commettono reati diventino i delinquenti di domani .
In questo senso non possiamo che evidenziare il nostro disappunto per i fondi previsti nella finanziaria in discussione in Parlamento ha destinato al settore, insufficienti anche a garantire il mantenimento dei minorenni ristretti negli istituti penali per minorenni.
Si parla, On. Ministro, di un passaggio della gestione del personale al Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria. Se ciò risultasse vero, ne risulterebbe che chi si sta occupando della questione non pone alcuna attenzione al fatto che il Dipartimento per la Giustizia Minorile si occupa quasi esclusivamente di esecuzione delle misure penali disposte dall’A.G minorile. Se tutto questo fosse vero e fosse realizzato, si determinerebbe che l’amministrazione che gestisce la giurisdizione finirebbe per occuparsi dell’organizzazione e dell’esecuzione della pena stessa.
Tuttavia, se le sorti del Dipartimento per la Giustizia Minorile fossero comunque segnate, non potreste non tener conto del fatto che i compiti del dipartimento per la Giustizia Minorile sono gli stessi di quelli del Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria, anche se rivolti ai minorenni, e che i profili professionali ed il trattamento economico del personale del Dipartimento per la Giustizia Minorile sono gli stessi che esistono nel Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria, da cui gli operatori della giustizia minorile provengono.
Per evitare scelte che potrebbero rivelarsi contrarie agli interessi del Paese, Le chiediamo, Signor Ministro, di ascoltare anche il parere dei rappresentanti dei lavoratori, da cui sicuramente potrebbero venire proposte utili alla definizione di strumenti efficaci di gestione per la giustizia minorile.
Nel restare in attesa di una sua urgente convocazione le porgiamo i nostri distinti saluti

Il Coordinatore nazionale
FPCGIL Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno

 

 
 

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Ignobile continuare a impedire l'arrivo di medici e di cure a Gaza e l'uso del fosforo bianco

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

E’ assolutamente ingiustificabile e inaccettabile continuare a bloccare gli aiuti sanitari nella Striscia di Gaza, a fronte di migliaia di civili feriti.

A questi dobbiamo aggiungere i medici palestinesi uccisi, gli ospedali al collasso, e l’uso – da più fonti accertato – delle armi chimiche vietate dal Trattato di Ginevra del 1980 – ed in particolare del fosforo bianco che brucia i tessuti viventi.

L’etica medica è inconciliabile con quanto sta accadendo a Gaza e bene ha fatto ad intervenire la Conferenza degli Ordini dei medici dei Paesi euromediterranei con un comunicato per lo stop al conflitto, per il diritto alle cure e per la sicurezza degli operatori sanitari.

E’ comunque imbarazzante la disinformazione e il silenzio sulla negazione del diritto alle cure e sull’uso del fosforo bianco.

Chiediamo pertanto anche al Ministro Sacconi, nella sua veste di Ministro della Salute, di intervenire per porre immediatamente fine a questa drammatica ed ignobile situazione.

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Il testo del nuovo Patto per la Salute 2010 -2012

 
Si pubblica il Testo dell’ Intesa Stato Regioni del 3 dicembre 2009 sul Nuovo Patto per la Salute 2010 – 2012
 
Il nuovo Patto  supera le resistenze del Governo a stanziare maggiori risorse per il Servizio Sanitario Nazionale che rimangono tuttavia sottostimate rispetto alle reali esigenze. Una prima lettura sembra anche evidenziare alcune problematiche per il personale, dalla riduzione delle dotazioni organiche alla diminuzione dei fondi contrattuali aziendali, fino a nuovi requisiti per la individuazione di strutture complesse e semplici. Nei prossimi giorni pubblicheremo una analisi più approfondita.
 

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Non approvate l'iniquo pensionamento dei medici a 70 anni

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

Lanciamo un appello ai parlamentari per la soppressione dell’articolo 23 del Ddl sul lavoro 1141 in discussione alla Camera, con il quale i dirigenti medici della sanità pubblica potranno rimanere in servizio fino all’età di 70 anni.
E’ una norma iniqua che consentirà di rimanere in servizio in primo luogo a chi ha responsabilità apicali, precludendo la possibilità di carriera a decine di migliaia di dirigenti medici professionali.
Ancora più odiosa è per gli oltre 10.000 medici precari che vedranno allontanarsi sempre di più ogni legittima speranza di stabilizzazione.
Peraltro non viene espressamente soppressa la norma di Brunetta sulla rottamazione arbitraria da parte delle aziende nei confronti dei medici senza incarichi di struttura complessa e con 40 anni di contributi compresi i riscatti, cioè anche a 59 anni.
Da un lato il medico potrebbe avanzare l’istanza di rimanere in servizio fino a 70 anni, ma senza incarico di struttura complessa l’azienda potrebbe utilizzare la vigente norma sulla rottamazione. Un vero pasticcio giuridico.
La nostra proposta è semplice: si elimini il pensionamento a 70 anni, si abroghi in modo chiaro la rottamazione per tutti, e si lasci invece decidere ai medici – e non alle aziende come avviene attualmente – la possibilità di prolungare l’attività lavorativa di un biennio al compimento dei 65 anni di età.
Chiediamo pertanto al Parlamento di cambiare la norma e al Governo di non porre la fiducia sul provvedimento, a tutela della professionalità di decine di migliaia di medici.

 

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Sanzioni disciplinari ancora sul tavolo tecnico, il 20 gennaio riprende la trattativa all'Aran

 
Oggi si è tenuto per oltre 7 ore all’Aran il tavolo tecnico sulle sanzioni disciplinari da recepire nel contratto 2008 -2009 con alcuni passi in avanti ma con diversi nodi ancora da sciogliere. Il cammino è molto difficile, delimitato dagli iniqui paletti introdotti dal Dlgs 150/09 del Ministro Brunetta, immodificabili dal contratto.

L’Aran ha inoltre preannunciato la ripresa del tavolo contrattuale generale per il 20 gennaio pomeriggio, con la programmazione di un ulteriore incontro per il 26 gennaio. La mattina del 20 gennaio è stato confermato l’incontro con il Ministro della Salute Fazio.
 
La mobilitazione del 19 gennaio rimane confermata, con tutte le sue ragioni.

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Le sigle dei medici si riducono ad otto (dal Sole 24 Ore)

 
Si pubblica l’articolo del quotidiano Sole 24 Ore che riporta le sigle che sarebbero rappresentative nella costituenda nuova area della dirigenza medico – veterinaria, STPA e della dirigenza regionale, così come voluta dal Ministro Brunetta, e che dovrebbe valere a partire dal triennio contrattuale 2010 -2012.
Si tratta di dati relativi al 31 dicembre 2006, con modalità aggregative ancora da ridefinire in base alle nuove regole da concordare tra Aran e Confederazioni.
Attualmente nell’area della dirigenza medico – veterinaria la FPCGIL MEDICI (7.228) è sostanzialmente al terzo posto insieme all’AAROI (7.248), dietro all’ANAAO (15.987) e alla CIMO (8.933), e davanti alla FEDERAZIONE VETERINARI E MEDICI (6.059), alla CISL MEDICI (5.277), alla FASSID (4.485), alla FESMED (4345), alla’ANPO-ASCOTI-FIALS EDICI (4.218) e alla UIL FPL (3.530).
Con le nuove regole di accorpamenti nella nuova area dirigenziale la FPCGIL MEDICI, insieme alla FPCGIL e ai dirigenti regionali della FP CGIL, diventerebbe il secondo sindacato.
Rimangono però ancora diverse questione da definire, compresa la possibilità di una ulteriore modifica legislativa, nonché la possibilità di una riforma del sistema contrattuale, che discuteremo con le Regioni l’11 febbraio . 

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