La posizione della FPCGIL Medici è stata ripresa ieri dalle Agenzie ed oggi è uscita sui quotidiani Il Fatto Quotidiano, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale di Brescia, La Nuova Ferrara, Il Tirreno, La Nuova Sardegna, Il Mattino di Padova, Il Messaggero Veneto, Il Centro, La Citta’ di Salerno, La Tribuna di Treviso, Trentino, La Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Modena, Alto Adige, Gazzetta di Reggio. E’ stata anche diffusa sulle radio una intervista radiofonica dell’agenzia Area a Massimo Cozza, segretario nazionale della FPCGIL Medici. Di seguito si pubblicano le uscite di alcune agenzie e giornali.
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
Il famigerato “Collegato lavoro” da domani all’esame del Senato contiene anche l’iniqua norma sul pensionamento a 70 anni per i medici, a danno dei precari e di chi non ha incarichi apicali.
Si prevede infatti la possibilità per i medici pubblici di andare in pensione, su propria istanza, con 40 anni di contributi effettivi, ma senza oltrepassare i 70 anni di età.
E poiché quasi tutti i medici sono assunti dopo i 30 anni, questa legge di fatto introduce il pensionamento a 70 anni.
E’ un pugno allo stomaco per migliaia di precari che vedranno allontanarsi la stabilizzazione del rapporto di lavoro, specificando la norma che la permanenza in servizio non può dar luogo ad un aumento del numero dei dirigenti.
E’ una porta chiusa in faccia a decine di migliaia di medici con incarichi professionali che vedono maggiormente preclusa la possibilità di carriera.
Appare infatti ovvio che sceglieranno i 70 anni i medici con incarichi apicali, penalizzando chi, anche a 55/65 anni continua a svolgere turni di guardia, notturni e festivi.
Non risulta neanche eliminata la rottamazione arbitraria da parte dell’azienda nei confronti dei medici con 40 anni di contributi compresi i riscatti. La possibilità del biennio dopo i 65 anni viene soppressa.
Il paradosso dell’iniquità sta nei 10 anni di differenza tra chi può essere prepensionamento obbligatoriamente dall’azienda anche a 60 anni di età, come voluto da Brunetta, e tra chi potrà scegliere di rimanere in servizio fino a 70 anni, opera di Sacconi.
Una vergogna che la FPCGIL Medici ha da subito denunciato e che continuerà a contrastare in tutti i modi possibili, insieme alla battaglia più generale della CGIL contro tutto il provvedimento, a partire dalla partecipazione al presidio della CGIL domani alle 15 al Senato.
Segreterie Nazionali FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL
PREVIAMBIENTE – Seminario di informazione e formazione sulla previdenza complementare e sulla riforma del TFR
Dal 1 gennaio 2007 sono entrate in vigore le nuove disposizioni di riforma del sistema di previdenza completare e di riforma del TFR.
Le nuove disposizioni, previste all’interno della nuova legge finanziaria, sono frutto dell’intesa tra il Governo e le parti Sociali.
Nel concreto ogni dipendente, entro il prossimo 30 giugno 2007, dovrà decidere dove collocare il suo TFR maturando, in quanto tutto il TFR maturato fino al 31 dicembre 2006 rimarrà accantonato e rivalutato in azienda ed erogato dal datore di lavoro al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
In sintesi dal prossimo 1° gennaio 2007 e fino al 30 giugno 2007 ogni lavoratore ovviamente anche del settore dell’igiene ambientale dovrà comunicare per iscritto se intende:
Destinare il TFR maturando al Fondo di Previdenza Complementare
Mantenere il TFR maturando in azienda. Nel caso in cui il datore di lavoro abbia alle proprie dipendenze almeno 50 addetti, il TFR maturando sarà obbligatoriamente trasferito al Fondo per l’erogazione dei trattamenti di fine rapporto presso la Tesoreria dello Stato.
Se entro il 31 maggio 2007 il lavoratore non comunica nulla, l’azienda gli invierà una ulteriore comunicazione: qualora l’azienda non riceva alcuna risposta entro il 30 giugno 2007 il TFR maturando dalla stessa sarà destinato:
Al fondo pensionistico previsto dagli accordi o contratti collettivi applicati in azienda. Nel caso dei lavoratori dell’igiene ambientale a Previambiente
Com’è facilmente immaginabile il lavoratore ha assoluto bisogno di informazioni precise e conseguentemente scegliere la soluzione per la sua prospettiva migliore.
Conseguentemente il Fondo Previambiente, in accordo con le fonti istitutive, ( OO.SS. e associazioni datoriali ) ha previsto una serie di iniziative a partire dal seminario di informazione/formazione per le strutture sindacali territoriali, che si terrà a Roma venerdì 12 gennaio 2007 alle ore 9.30 in via Cavour 179/a, (c/o Federambiente).
Il seminario e le successive iniziative hanno come obiettivo l’informazione e la formazione di operatori, quadri, dirigenti territoriali che, congiuntamente alle loro strutture sindacali, avranno il compito di informare tutti i lavoratori delle proprie regioni di appartenenza, in ogni singola azienda, attraverso delle specifiche assemblee.
Inoltre nei prossimi mesi saranno organizzati più attivi regionali o interregionali le cui date e luoghi saranno successivamente comunicati.
Tenuto conto delle profonde novità introdotte dalla legge finanziaria e delle importanti conseguenze in materia di TFR e previdenza complementare, soprattutto per i giovani lavoratori, si raccomanda la puntuale presenza di tutte le delegazioni regionali.
Si segnala inoltre che dal 1 gennaio 2007 i moduli utilizzati fino ad ora per l’iscrizione a previambiente non sono più validi in quanto con il cambio della normativa deve cambiare anche la modulistica e, pertanto, per le nuove iscrizioni si dovrà utilizzare il modulo per ora solo “scaricabile” dal sito internet di Previambiente (www.previambiente.it) congiuntamente allo statuto e alla scheda informativa.
FP CGIL Peroni
FIT CISL Curcio
UILTRASPORTI Tarlazzi
FIADEL Verzicco
Dichiarazione di Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL
e di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
In questi giorni di tristezza e di rabbia per i lavoratori e per il sindacato – in lutto per la strage di Torino e per lo stillicidio continuo di morti sul lavoro – chiediamo, ancora una volta, il rilancio dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle Asl.
Dietro alle stragi sul lavoro vi sono certamente diverse responsabilità e cause ma, tra queste, va ricompresa l’inadeguatezza dei servizi di prevenzione delle Asl.
Se non viene attivata una serrata vigilanza con relativi controlli da parte degli operatori dei SPSAL delle Asl, le condizioni di sicurezza antinfortunistica e di igiene del lavoro possono restare gravemente deficitarie, con rischi per la salute dei lavoratori.
Troppo spesso l’applicazione della normativa sulla prevenzione ed igiene nei luoghi di lavoro, Dlgs 626/’94, si e’ infatti risolta in atti puramente formali, inconsistenti, e portatori di vantaggi solo per i bilanci delle aziende di consulenza.
I SPSAL hanno ricevuto istituzionalmente, con la Legge 833/78, i compiti e i poteri di vigilanza ed ispezione nei luoghi di lavoro a tutela della salute dei lavoratori, ma servono maggiori risorse finanziarie ed umane.
Basterebbe attuare il Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro, firmato il 1 agosto 2007 da Governo e Regioni, dove tra l’altro si afferma che le Regioni garantiranno 250.000 interventi ispettivi all’anno (contro gli attuali 75.000 ) nel 5% delle unita’ produttive.
Roma, 10 dicembre 2007
In data 29.01.08 è stato firmato un’importante protocollo d’intesa tra il Direttore del personale dell’Agenzia delle Dogane e le OO.SS. nazionali.
Tale accordo prevede che, contestualmente alle procedure per lo sviluppo economico all’interno delle Aree con risorse finanziarie aventi carattere di certezza e stabilità presenti nel fondo, verrà bandita una procedura selettiva per il passaggio dalla II alla III Area, tenuto conto della vacanza organica al 1° gennaio 2007.
Verrà quindi destinata a tale procedura una quota del 50% della carenza d’organico della III Area, a nostro giudizio pari a circa 750 – 800 unità al netto dei 251 posti da destinare ai vincitori della procedura di passaggio dalla ex area B (B1, B2, B3) e all’ex Area C (C1) indetta nel 2001 e che l’Amministrazione si è impegnata a concludere in tempi rapidi.
Consideriamo tale accordo particolarmente positivo in quanto costituisce il presupposto per la programmazione di un processo di valorizzazione professionale del personale non più rinviabile nel tempo e una prima importante risposta a tutela dei lavoratori e lavoratrici della II Area impegnati nell’Agenzia delle Dogane spesso in attività al di sopra delle loro mansioni.
Roma, 30 gennaio 2008
p. la Funzione Pubblica
Agenzie Fiscali
Giovanni Serio
Il Coordinatore Nazionale
Agenzia delle Dogane
Giovanni Pastorino
FP CGIL CISL FP UIL FPL UIL PA
Comunicato stampa
Nella giornata di ieri il governo ha illustrato a CGIL CISL UIL l’iniziativa che intende assumere a sostegno dei redditi e della competitività. Tra le misure inerenti i redditi, particolare rilievo ha quella relativa alla detassazione degli straordinari.
Da questa misura, che è dichiarata di carattere sperimentale, risultano esclusi i lavoratori pubblici e quelli del comparto sicurezza, con motivazioni che francamente risalgono, pressoché, esclusivamente alla onerosità di questa misura per il bilancio pubblico.
La conseguenza di questa scelta determinerà una disparità di trattamento tra lavoratori, solo in base alla natura giuridica del rapporto di lavoro. Questo non è solo ingiusto, ma avrà effetti anche sui concreti livelli di produttività di quei posti di lavoro pubblici, dove, in presenza di appalti o esternalizzazioni, lavorano fianco a fianco lavoratori di eguale qualifica e mansione, regolati però da un diverso contratto di lavoro.
Si pensi, ad esempio, all’infermiere della sanità pubblica che convive con quello della sanità privata nelle strutture sanitarie di alcune regioni, o ai servizi materno infantili, nei quali lavorano insieme dipendenti del comparto autonomie locali e del terzo settore.
Faranno molta fatica a comprendere questa esclusione, tutti quei lavoratori per i quali lo straordinario non è una scelta, ma una caratteristica operativa del proprio lavoro .
Questa decisione in ogni caso renderà ancora più urgente l’avvio del negoziato con il Governo per verificare la possibilità , dopo tanti annunci, di mettere in campo misure concrete di riorganizzazione del lavoro pubblico, attraverso quelli che più volte abbiamo chiamato piani industriali, che affrontino davvero il tema della produttività e della razionalizzazione dei servizi e della estensione al settore pubblico della detassazione degli straordinari.
Questo negoziato, insieme alla necessaria verifica sullo stanziamento delle risorse per il rinnovo dei CCNL pubblici scaduti, costituirà l’effettivo banco di prova sulle reali intenzioni del Governo sul lavoro pubblico, e la sede nella quale esprimere un primo giudizio compiuto sulla effettiva volontà del Governo.
Roma, 21 maggio 2008
FP CGIL CISL FP UIL FPL UIL PA
Carlo Podda Rino Tarelli Carlo Fiordaliso Salvatore Bosco
Nei giorni 23 e 24 giugno si è tenuto, presso la CGIL Nazionale, il seminario dal titolo “Quale contratto e quali Riforme Istituzionali”.
Al seminario hanno partecipato:
Ugo Gallo, Coordinatore del Comparto che ha presieduto l’evento;
Antonio Crispi, Segretario Nazionale FP CGIL che ha svolto la relazione introduttiva;
Prof. Giorgio Macciotta, Consigliere del CNEL, per la comunicazione su riforme istituzionali e federalismo fiscale;
Rosa Pavanelli Segretaria Nazionale FP CGIL;
Detlef Raabe Responsabile Nazionale per la contrattazione nazionale dei Verdi Germania;
Pepe Galvez Segretario Nazionale FSAP Comm. Obreras;
Annika Falk Union Kommunal Svezia;
Lionel Fulton EPSU Regno Unito, che hanno dato vita ad una tavola rotonda sui modelli contrattuali in Europa;
Sono intervenuti i Segretari Generali regionali e territoriali della FP CGIL;
Il seminario è stato concluso da Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL.
Sono stati due giorni nei quali la FP CGIL ha dato avvio ad un dibattito sul modello contrattuale e le difficoltà complessive del confronto con il Governo, rese più difficili dall’insensibilità di Governo e Confindustria a costruire scelte concrete che impediscano gli omicidi e le stragi sul lavoro che ancora oggi qualcuno chiama eufemisticamente incidenti.
Per quanto riguarda il lavoro pubblico, il dissenso è relativo alla volontà di rilegificare il rapporto di lavoro, sottomettendo al ceto politico il funzionamento dell’apparato pubblico, con il chiaro intento di privatizzare i servizi pubblici.
La FP CGIL inoltre ha denunciato il tentativo del Governo di bloccare i processi di stabilizzazione del lavoro precario che faticosamente avevamo costruito, determinando così la precarizzazione dei diritti delle persone.
Inoltre, per quanto riguarda i rinnovi contrattuali, il Governo attacca le condizioni materiali di vita delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso l’individuazione di un tasso inflattivo molto sottostimato, con la conseguenza di favorire un ulteriore impoverimento di salari e pensioni.
Questi provvedimenti, tutti dentro il dibattito sul federalismo fiscale imperniato sull’egoismo ideologico, renderà più povero il mezzogiorno, lasciandolo sempre più alla mercè della criminalità organizzata.
In ragione di questi temi la FP CGIL si impegnerà già da oggi a lanciare iniziative tra le lavoratrici ed i lavoratori e campagne d’informazione verso i cittadini per costruire una consapevolezza diffusa che sia ormai necessario andare ad iniziative di lotta.
Roma, 25 giugno 2008
Si pubblica l’articolo del Sole 24 Ore “Sanità, rivolta di Regioni e Medici”, nel quale è ripresa la posizione della FPCGIL Medici.
FUA 2007/08: QUALCHE CONTO NON TORNA
Grazie all’azione delle RSU dell’Amministrazione Centrale e delle OO.SS. territoriali un piccolo passo avanti è stato fatto; su due decreti, uno relativo all’acconto ex Ministero della Solidarietà Sociale per euro 66956 e uno relativo al saldo per l’ex Ministero del Lavoro per euro 19.462.388 (come da informazione ufficiale dell’Amministrazione), è stata posta la “fatidica” firma del Ministro Tremonti. Quanto tempo impiegherà la Corte dei Conti per la registrazione? Ora attendiamo “speranzosi”.
Ma c’è qualcosa che non torna.
Da quello che riusciamo a capire, al momento, mancano ancora il decreto del saldo FUA 2007 dell’ex Ministero Solidarietà Sociale e il decreto per l’acconto FUA 2008 dell’ex Ministero del Lavoro.
Che dire.
A questo punto la FP CGIL pretende una sola “informativa ufficiale” dall’Amministrazione: la data certa dell’erogazione degli acconti FUA 2008 e dei saldi FUA 2007a tutti i lavoratori dell’ex Min. Solidarietà e dell’ex Min. Lavoro.
Roma, 21 novembre 2008
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Coordinamento Regionale Agenzie delle Entrate Emilia Romagna
Di seguito la richiesta di incontro al Direttore Regionale sulla riorganizzazione degli uffici di Bologna.
Coord. Reg.le F.P. C.G.I.L.
Agenzia delle Entrate Emilia Romagna
Pina Loconte
Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil e di Massimo Cozza Segretario Nazionale Fp Cgil Medici.
L’episodio accaduto ieri all’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, pur con tutte le doverose verifiche sulle motivazioni alla base della segnalazione della donna immigrata alle autorità di Pubblica Sicurezza, è gravissimo.
E’ il primo di una possibile lunga serie di altri analoghi fatti che potrebbero verificarsi se dal cosiddetto pacchetto sicurezza, ancora in discussione alla Camera dei Deputati, non verrà cancellato, senza se e senza ma, l’emendamento della Lega Nord: quello che impone agli operatori del Servizio Sanitario Nazionale l’obbligo di segnalazione di cittadini non in regola con il permesso di soggiorno.
Per questo sosteniamo e condividiamo l’iniziativa della Fp Cgil Campania tesa a denunciare la gravità dell’episodio accaduto ieri.
Per ciò che ci riguarda nessuna prassi amministrativa o burocratica potrà mai giustificare azioni di questo tipo: il servizio sanitario nazionale e gli operatori che per quel servizio operano devono solo ed esclusivamente preoccuparsi di garantire il diritto alla salute, in questo caso di far venire alla luce, senza problemi, un bambino e di curare la sua mamma. Tutto il resto non appartiene alle responsabilità degli operatori sanitari.
In allegato il comunicato stampa del Segretario Generale CGIL–FP CAMPANIA Luigi SAVIO e del Segretario Regionale CGIL–FP-MEDICI Giosué Di Maro
La Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici (FSESP) terrà il suo ottavo Congresso a Bruxelles dall’8 all’11 giugno 2009.
Il Congresso si terrà immediatamente dopo il voto per il rinnovo del Parlamento europeo nei 27 paesi dell’Unione europea e affronterà perciò, a botta calda, le prospettive dell’Europa che uscirà dal voto popolare dei 492 milioni di elettrici ed elettori e che si rifletterà nei 736 europarlamentari che daranno vita alla settima legislatura del Paramento di Strasburgo e Bruxelles.
Per questo motivo il dibattito si concentrerà, naturalmente, sul ruolo e le prospettive dei servizi pubblici ma anche sul risultato elettorale in tutta Europa e sulle sue prospettive per l’Europa sociale e del lavoro (lunedì 8, “I cittadini europei hanno votato” con l’intervento di Poul Nyrup Rasmussen, Presidente del Partito Socialista Europeo).
Al centro delle politiche della FSESP vi è lo slogan di questo Congresso, l’equazione servizi pubblici di qualità uguale a qualità della vita. Il sindacato europeo vuole per questo che l’Europa promuova il ruolo dei servizi pubblici che sono essenziali per il funzionamento della società. Ma l’Unione europea e le sue istituzioni, nell’ultimo decennio in particolare, ha privilegiato il ruolo del mercato, del profitto, del privato e della deregulation.
La FSESP ha sempre sostenuto che dovevano essere privilegiati i principi di universalità, accessibilità, disponibilità e solidarietà piuttosto che la libertà di mercato nel movimento dei beni e dei servizi.
La discussione sull’approvazione della direttiva servizi(Bolkestein) mise alla luce le profonde differenze tra la prospettiva di una Europa sociale e fondata sui diritti dei cittadini e l’Europa degli affari e dei mercati.
La crisi economica e finanziaria ha mostrato e dimostrato il drammatico fallimento della santificazione del mercato e del ruolo richiesto alla finanza pubblica e dei servizi pubblici per regolare i disastri delle politiche di deregolamentazione. Per questo non mancherà l’analisi e lo studio della crisi economica e finanziaria (“Investire in servizi pubblici. La crisi economica e finanziaria: conseguenze per il settore pubblico e l’economia”, martedì 9 giugno) e delle sue ricadute sui servizi pubblici, sia in Europa sia in una visione più globale.
Sarà riaffermata la richiesta per una regolamentazione quadro europea a difesa dei servizi pubblici di qualità.
Si discuterà anche del modello sociale europeo (“Il modello sociale europeo: le quattro libertà del mercato interno europeo contro i diritti sindacali nazionali”) e degli attacchi che derivano dalle politiche della Commissione europea e dalle recenti sentenze della Corte di giustizia. Oggi infatti il sindacato si confronta anche con un orientamento della Corte che sancisce la priorità del principio della libera concorrenza delle imprese sul rispetto degli accordi collettivi nazionali (casi Laval e Rueffert) e con la limitazione della libertà di sciopero che deve essere proporzionata rispetto alla libertà dell’impresa, questa incondizionata, di stabilimento in un altro paese membro (caso Viking).
Una importante momento ci sarà mercoledì 10 giugno con la discussione della risoluzione sulla migrazione presentata dal Collegio elettorale mediterraneo (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta e Israele).
Al centro comunque resteranno i servizi pubblici: amministrazione statale, locale e regionale (in particolare la questione degli appalti pubblici locali), energia (con l’intervento del Commissario europeo Andris Piebalgs), igiene ambientale, sanità (in particolare la proposta di direttiva per il riconoscimento dei diritti dei pazienti nelle cure sanitarie transfrontaliere, approvata in prima lettura dal Parlamento europeo lo scorso maggio), servizi idrici (dove sarà presentata la proposta di una petizione europea per raggiungere un milione di firme per affermare l’acqua come un diritto dell’umanità indisponibile alla commercializzazione).
Si discuterà anche di contrattazione collettiva nel settore pubblico, a livello nazionale e nel dialogo sociale europeo, dove si sta cominciando a strutturare una negoziazione, formale ed informale, con le organizzazioni europee dei datori di lavoro. Lo scopo principale è di far sì che le parti sociali abbiano voce e possano essere informate e consultate nella stesura della legislazione europea che ha un impatto sociale nei settori (Enti locali, Stato e Sanità).
Verranno affrontate anche le questioni della parità di genere. In Europa oltre il 65% di chi lavora nei servizi pubblici è donna. Obiettivo principale della FSESP è quello di chiudere il gap salariale, e di carriera, tra uomini e donne ancora così forte nel continente dopo oltre 50 anni dall’affermazione del principio di parità salariale affermato nei Trattati di Roma.
L’ottavo Congresso della FSESP segnerà anche l’integrazione tra la Federazione e la sezione europea dell’Internazionale dei Servizi Pubblici (20 milioni di iscritti in tutto il mondo). Con questa fusione la nuova Federazione si occuperà dell’Europa non solo nell’Unione ma anche nei suoi più lontani confini geografici, integrando anche grandi realtà coma la Russia e l’Ucraina e paesi fuori dall’Europa come Israele.
Naturalmente un Congresso serve anche a confermare o meno i gruppi dirigenti. Saranno rielette la Segretaria Generale, Carola Fischbach-Pyttel e la Presidente Anne Marie Perret. Nel Comitato Esecutivo, dove sarà presente il Segretario Generale della FP CGIL Carlo Podda, per la prima volta, l’Italia avrà a disposizione due posti nel massimo organismo di direzione.
Per la carica di Vicepresidente della FSESP, inoltre, è stata presentata, a nome del Collegio elettorale Mediterraneo, la candidatura di Rosa Pavanelli. L’elezione dei quattro vicepresidenti avverrà nel primo Comitato Esecutivo che si terrà l’11 giugno immediatamente dopo la chiusura del Congresso.
Roma 27 Maggio 2009
Nota
La Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici (FSESP/ EPSU nell’acronimo inglese) la più grande federazione di categoria della Confederazione europea dei Sindacati (CES) che rappresenta oltre 200 sindacati dei servizi pubblici in 37 paesi con oltre 8 milioni di iscritte ed iscritti, – terrà il suo ottavo Congresso a Bruxelles dall’8 all’11 giugno 2009. Il settimo congresso si era tenuto nel 2004 a Stoccolma.
La FSESP rappresenta “le lavoratrici e i lavoratori delle istituzioni europee, amministrazioni statali, regionali e locali; compagnie di produzione, distribuzione e fornitura di gas, elettricità e acqua, servizi per lo smaltimento dei rifiuti e tutela dell’ambiente, servizi sociali e sanitari; amministrazione scolastica, servizi scientifici, culturali, ricreativi, e altre istituzioni che prestano servizio al pubblico;difende gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori di questi settori impiegati da imprese a gestione pubblica o privata.”.
Il Congresso, 650 delegati, 325 osservatori si terrà a Bruxelles, sede principale delle istituzioni europee, presso il Centro congressi Flagey, nella vecchia sede, del 1930, della Radiotelevisione belga e sarà aperto dal sindaco Freddy Thielemans.