Si pubblica l’ottavo bollettino informativo sullo stato del rinnovo del contratto della dirigenza medico-veterinaria all’Aran per il biennio economico 2008-2009.
Si pubblica l’articolo del Sole 24 Ore che quantifica le perdite annuali dei dirigenti medici e veterinari in conseguenza della manovra correttiva del Governo.
LA CGIL CHIEDE L’APPLICAZIONE IMMEDIATA DELLA SENTENZA
IL RIPRISTINO DEL RAPPORTO 1/1000 LA DEFINZIONE CERTA E LA PUBBLICAZIONE DELLE ZONE CARENTI DI MEDICINA GENERALE
Il TAR della Toscana ha accolto il ricorso presentato nel 2006 da un gruppo di medici, sostenuti dalla FP CGIL Toscana e dalla FP CGIL Medici Toscana, ed ha annullato la delibera della Regionale Toscana del 17 ottobre 2005 n. 1015 che prevede la modifica del rapporto ottimale medico-assistiti.
Con quella delibera la Regione Toscana, in accordo con alcune organizzazioni sindacali della medicina generale, contraria CGIL Toscana, aveva modificato il rapporto ottimale medico/paziente, che l’accordo nazionale prevede essere un medico ogni 1000 abitanti, determinando una riduzione del numero di medici di medicina generale che possono essere convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale in ogni territorio.
In base a quella disposizione regionale, secondo la Cgil, è stato ridotto il diritto alla salute dei cittadini toscani. Riducendo, infatti, il numero di medici di famiglia disponibili in ogni territorio i cittadini si sono dovuti rivolgere a medici con un numero già molto elevato di assistiti, con un peggioramento della qualità del servizio sanitario pubblico. La decisione ha inoltre determinato una difformità di condizioni rispetto ai cittadini delle altre regioni. Ultimo non ultimo, come abbiamo detto a suo tempo, ha negato la possibilità a tanti giovani medici di accedere alla professione.
Per queste ragioni, nel luglio 2006 la FP CGIL Medici aveva segnalato la delibera anche all’Antitrust ed anche in quel caso c’era stata una pronuncia negativa sull’accordo della medicina generale della Toscana.
Tutte le sentenze ed i pareri sono univoci, concordano e rafforzano quanto sostenuto fin dall’inizio dalla FP CGIL e FP CGIL Medici che stanno portando avanti questa battaglia a tutela dei diritti dei cittadini e dei medici, per valorizzare tutte le figure professionali e organizzare il territorio come rete integrata, luogo prioritario di assistenza sanitaria al cittadino.
A seguito della sentenza del TAR Toscana la FP CGIL e FP CGIL Medici hanno immediatamente richiamato la Regione Toscana ad un atto di responsabilità: applicare immediatamente la sentenza del TAR; ripristinare il rapporto ottimale medico/assistiti di 1/1000 come previsto dall’accordo nazionale; definire in maniera certa e adeguata le definizione e la conseguente pubblicazione delle zone carenti di medicina generale.
PSICHIATRIA: MARINO(PD), NON SERVE CAMBIARE LEGGE BASAGLIA
(ANSA) – ROMA, 10 GIU – Non c’e’ nessuna necessita’ di
modificare la legge Basaglia. Lo ha affermato Ignazio Marino,
senatore Pd e presidente della commissione d’inchiesta sul
Servizio Sanitario Nazionale durante un convegno per la
presentazione del libro ‘Fuori come va?’ di Peppe Dell’Acqua
sull’assistenza psichiatrica.
”La legge Basaglia c’e’ ed e’ efficace, bisogna solo
applicarla – ha affermato Marino – durante i lavori della
Commissione abbiamo visitato strutture di eccellenza come quelle
di trieste ed altre in uno stato inaccettabile come a Chieti,
quindi non c’e’ necessita’ di modificare la legge ma solo di
diffondere le pratiche migliori”.
Attualmente alla Camera c’e’ in discussione un ddl che
modificherebbe la legge 180 introducendo, fra le altre cose, il
trattamento sanitario obbligatorio prolungato. ipotesi rigettata
dallo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio: ”Sarebbe
arrogante e privo di senso portare al voto una legge sulla quale
sta indagando una commissione d’inchiesta prima delle
conclusioni delle indagini – ha sottolineato Marino – il
Parlamento deve aspettare le nostre considerazioni, che
arriveranno entro l’anno”.
Contrario alle modifiche alla legge Basaglia anche Massimo
Cozza, psichiatra e segretario dei medici della Cgil:”Chi vuol
cambiare la 180 fa solo dell’ideologia – ha affermato – il ddl
in discussione parla di pericolosita’ sociale del malato, che
invece non c’e’, e istituisce il tso prolungato che e’ gia’
possibile ottenere con la legge Basaglia. Il problema
dell’assistenza psichiatrica c’e’, ma si risolve con piu’
risorse spese meglio e servizi come case, lavoro e assistenza
domiciliare”. (ANSA).
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Nicola Preiti, coord. naz.le FP CGIL Medici Medicina Generale
Il Ministero per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione ha annunciato oggi che le procedure di collaudo della trasmissione online dei certificati medici di malattia proseguono oltre il termine previsto del 19 luglio, senza più indicare una termine: nei fatti una proroga indeterminata.
La trasmissione telematica per i certificati di malattia dei pubblici dipendenti era indicata dal Dlgs 150/2009, entrato in vigore il 15 novembre 2009, ma sul sito della Funzione Pubblica si annunciava la sua operatività dal 15 dicembre 2009, con una fase di sperimentazione di due mesi. Dopo tanti pomposi annunci mediatici, la Circolare 11 marzo 2010 n.1 della Funzione Pubblica indicava ulteriori mesi di transizione, ed infine un ultimo mese di collaudo, con scadenza 19 luglio. Dal 20 luglio la trasmissione si sarebbe dovuta effettuare esclusivamente per via telematica. E invece siamo alla nuova proroga mascherata da proseguimento delle procedure di collaudo.
Non ci saranno, per ora, i risparmi annunciati di 500 milioni di euro l’anno per l’eliminazione del cartaceo, né i risparmi per il dipendente pubblico che dovrà sostenere i costi per l’invio della certificazione al proprio posto di lavoro, e tantomeno non si avrà una maggiore tempestività nei controlli a danno dei tanti lavoratori che quotidianamente si impegnano per garantire il diritto ai servizi pubblici.
Già il 6 novembre 2009 eravamo stati facili profeti affermando, da soli come FPCGIL Medici, che l’esultanza per l’annunciata attivazione della certificazione on line era solo un altro spot del Ministro Brunetta, vista l’assenza degli atti, delle procedure e degli interventi organizzativi necessari a dare concreta attuazione alla lodevole iniziativa.
Dopo 9 mesi, la situazione è ancora confusa e pasticciata. I call center dedicati non risultano funzionanti, tanti medici sono ancora privi dei codici di accesso (pin) per l’invio telematico, diversi studi medici e postazioni di guardia medica non hanno la connessione internet adeguata, rimane aperta la problematica delle visite domiciliari. Peraltro appare difficile avviare adesso la certificazione on line nei pronto soccorso, con tutte le criticità estive di sovraffollamento.
Invece di fare la faccia feroce, e cercare di intimidire la categoria con minacce di licenziamento e provvedimenti disciplinari vari, il Ministro, privo (evidentemente) di bacchetta magica, avrebbe dovuto ascoltare la categoria e le organizzazioni sindacali. Proseguire solo con indeterminate procedure di collaudo (proroga) non basta. E poiché non vogliamo che il progetto naufraghi definitivamente consigliamo nuovamente al Ministro Brunetta, di definire insieme procedure operative, tempi e risorse adeguate, e di spianare la strada al progetto aiutando i medici, non considerandoli nemici.
Intanto per ora l’obiettivo è mancato e il Ministro Brunetta è bocciato.
Si pubblica l’articolo del Sole 24 Ore Roma di Lucilla Vazza “Medici precari fino a marzo” con l’intervento di Stefano Mele, segretario regionale della FPCGIL Medici Lazio , sempre impegnata in prima linea a difesa dei medici precari.
ATTIVITA’ ISPETTIVA:
DAL PROCESSO BREVE ALL’ACCESSO BREVE
Il parlamento è impegnato da settimane nell’approvazione del cosiddetto “processo breve”. Nel Ministero del Lavoro ci si accontenta, molto più modestamente, di una circolare sull'”accesso breve”.
Ci riferiamo alla nota del 07/04/2011 della Direzione dell’Attività Ispettiva avente ad oggetto la programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2011.
Nella sintetica nota si evidenza in neretto che lo sconosciuto istituto dell'”accesso breve” deve essere rivolto “esclusivamente all’accertamento delle fattispecie di lavoro in nero, senza allargare ulteriormente il campo di indagine alla situazione complessiva dell’azienda verificata”.
A tal proposito, data la nota nostra ignoranza in materia, ci sorgono spontanee alcune domande:
1. tale circolare è compatibile ed applicabile in riferimento alle nuove norme in materia di accesso ispettivo previste dal “collegato lavoro”?
2. l’ispettore del lavoro, nella funzione di ufficiale di polizia giudiziaria, se rileva un reato, come deve procedere?
3. l’ispettore del lavoro, nella sua funzione di garante della parte debole del rapporto di lavoro, può non sentire i lavoratori presenti in azienda?
4. l’accesso breve ha precedenza sulle Richieste di Intervento?
5. ci chiediamo se l’istituto dell’accesso breve trova già cittadinanza nel software SGIL ;
Un’ultima curiosità:ci chiediamo: ma l’accesso breve quanti punti vale per il campionato Ministeriale? Vale più la conciliazione monocratica o l’accesso breve?
Al di là della facile ironia rimane prioritaria per questa O.S. la richiesta di un incontro urgente su tutte le tematiche relative alla attività ispettiva.
Roma, 20 aprile 2011
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Oltre allo sciopero ed alla manifestazione a Roma del 26 ottobre di tutto il pubblico impiego, al quale partecipano anche i medici confederali, oggi l’intersindacale della dirigenza medico-veterinaria ha deciso di manifestare il 13 novembre a Roma e di scioperare a fine novembre contro la finanziaria 2008. Di seguito pubblichiamo il testo del comunicato unitario.
All’attenzione del Ministro dell’Università e Ricerca On. Fabio Mussi
All’attenzione del Ministro della Salute Sen. Livia Turco
Oggetto: Richiesta di attivazione della Scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza Urgenza
Nel Decreto MUR del 22 novembre 2007, relativo all’assegnazione dei contratti alle Scuole di specializzazione mediche per l’anno accademico 2007/2008, si afferma di non poter procedere all’attivazione delle Scuole di specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza.
Riteniamo che tale attivazione sia divenuta oramai indispensabile ed urgente e che perciò debba avvalersi di un percorso accelerato che ne permetta la realizzazione già da questo anno accademico, viste le tante Università in possesso dei requisiti per farlo, la disponibilità di 68 borse di studio già deliberate dalla Conferenza Stato Regioni e lo slittamento al 10 marzo 2008 per l’avvio dei corsi di specializzazione.
Ulteriori rinvii perpetuati su un sistema quale quello d’emergenza urgenza (pronto soccorso, medicine d’urgenza, emergenza territoriale), che da anni sta soffrendo per mancata programmazione non possono più essere tollerati.
Richiediamo che, data la necessità e l’urgenza di attivare questa scuola di specializzazione, vengano adottati gli strumenti normativi ancora mancanti per assicurare l’attivazione della scuola a partire dall’anno accademico 2007/2008 e che con specifico successivo bando se ne renda possibile l’avvio nell’anno2008.
Tenendo conto che il consiglio superiore di sanità si è già espresso in termini positivi circa l’attivazione della scuola di medicina di emergenza urgenza riteniamo utile un tavolo tecnico per monitorare le varie fasi di avvio del corso di specializzazione.
In attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza) : Anna Maria Ferrari
AIDES : Francesco Polizzi
ANAAO ASSOMED : Carlo Lusenti
CIMO ASMD : Stefano Biasioli
FP–CGIL-MEDICI : Giosuè Di Maro, Responsabile Nazionale Emergenza Sanitaria
SIMEUP (Società Italiana Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica) : Antonio Vitale
SMI : Salvo Calì
SNAMI ES : Alessio Lambardi
SPES : Massimo Magnanti
UIL–FPL Federazione Medici : Anna Rita Ecca
Reggio Emilia 6/12/2007
Le organizzazioni sindacali della Dirigenza medica hanno chiesto ai Presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera una audizione sul disegno di legge 2180 che elimina il divieto di denuncia dei pazienti immigrati irregolare che si rivolgono alle strutture sanitarie.
Si pubblica il documento “Welfare contro la crisi, e oltre” della CGIL per la campagna nazionale sulla contrattazione sociale, nel quale sono riportate anche le posizioni in merito ai servizi sanitari.