Il processo di autoriforma della categoria, la centralità del territorio, delle lavoratrici e dei lavoratori, spiegato in un fumetto.
La storia di Paola, quella di Silvia e Daniele. La storia di un incontro che può cambiare le cose. La storia di come noi cambiamo.
Tutto in questo racconto: ‘Siamo Un’Altra Storia → Futuro Prossimo’
Roma,17 giugno 2016
Si è
svolto il 14 giugno u.s. il programmato incontro in tema di mobilità, in
prosieguo delle
riunioni
precedenti. Nel corso della riunione, che ha avuto un carattere meramente
interlocutorio,
CGIL, CISL e UIL hanno preliminarmente posto il problema della definizione
delle
dotazioni organiche di provveditorato. In particolare le stesse hanno chiesto
maggiori
chiarimenti
in merito al contenuto delle tabelle già consegnate e pubblicate, la
trasmissione
dei
dati mancanti relativi al personale attualmente in servizio e la proposta di
ripartizione
dell’organico,
per sede e per profilo.
Inoltre
hanno chiesto informazioni su come i Provveditori, dei PRAP chiusi ed
accorpati,
intendono
procedere alla costituzione ed organizzazione del Presidio previsto dalla
norma.
Il
Direttore Generale del personale in merito alla questione ha preannunciato la
volontà di
impartire
ai Provveditori interessati istruzioni di massima , riservandosi, entro la prossima
riunione,
di fornire le informazioni e le integrazioni richieste al fine di raggiungere
soluzioni
condivise
ed il più possibile omogenee.
In
attesa delle informazioni, peraltro già richieste da queste OO.SS. in occasione
delle
precedenti
riunioni, che riteniamo indispensabili per il prosieguo di una proficua
discussione
sull’argomento,
anche in vista di prossime assunzioni, opportunità valutata positivamente
dalla
Direzione Generale del personale, l’incontro è stato aggiornato al 5 luglio pv,
ore 10.00.
FP
CGIL CISL FP UIL PA
Lina Lamonica Eugenio Marra Domenico Amoroso
Audizione CGIL e Funzione Pubblica CGIL -Uffici di Presidenza riuniti delle Commissioni affari costituzionali e difesa del Senato della Repubblica AG n. 306 (Razionalizzazione funzioni polizia e assorbimento Corpo forestale dello Stato).
17.06.2016 –
Vigile del fuoco e Protezione Civile: sistema globale e integrato.
La visione di un Corpo Nazionale dei VVF fuori dal Ministero dell’Interno, slegata dalla supremazia prefettizia, in una struttura ben organizzata e definita, incaricata di occuparsi della previsione e della prevenzione e quindi della tutela e del soccorso è, a nostro parere, la proposta concreta e innovativa lanciata in occasione dell’Assemblea Nazionale della FPCgil VVF.
La sinergia e il coinvolgimento di tutte le componenti come il soccorso sanitario l’igiene ambientale e , appunto, la Protezione Civile, garantirebbero la salvaguardia del cittadino e la tutela del territorio, 24 ore su 24.Pubblichiamo il resoconto dell’audizione al senato presieduta della Consulta Nazionale Cgil
Comunicato stampa Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF
Mercoledì 15 giugno a piazza Montecitorio
per rinnovo del contratto e valorizzazione retributiva e previdenziale
Roma,
13 giugno 2016
Continua lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei
lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Fp Cgil VVF, Fns
Cisl e Uil Pa VVF hanno promosso una giornata di mobilitazione per il
prossimo 15 giugno alle ore 9 in piazza Montecitorio, davanti alla
Camera dei Deputati.
“Di
fronte alle mancate risposte da parte del Governo, continueremo con
sempre più forza la nostra mobilitazione”, fanno sapere Cgil, Cisl e Uil
dei Vigili del Fuoco.I
sindacati rivendicano il rinnovo del contratto, fermo da 7 anni, oltre
alle risorse economiche che ancora tardano ad arrivare proprio
dall’ultimo accordo sottoscritto nel 2010 e anche altri punti più
specifici come “la valorizzazione retributiva e previdenziale adeguata
al lavoro che svolgono tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del
Corpo, l’ammodernamento dei mezzi di soccorso e delle attrezzature,
indispensabili per l’operatività dei vigili del fuoco, e il
riconoscimento del rischio e dell’usura del personale, con un vero
rilancio delle politiche di salute e sicurezza dell’intero comparto”.
Per
Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF, “è indispensabile un piano
straordinario di assunzione del personale, ammodernare mezzi ed
attrezzature ed accrescere la sicurezza del personale del Corpo per
garantire ai cittadini un adeguato servizio di salvaguardia 24 ore su 24
e di tutela effettiva dell’intero territorio nazionale”, concludono.
“Servizi offerti in difficoltà, governo intervenga con urgenza”
Roma,
14 giugno 2016
“Tutelare e rilanciare i servizi offerti ai cittadini
dagli enti locali attraverso un intervento urgente che garantisca
l’assunzione di personale e che permetta deroghe alle sanzioni riferite
al personale per quei comuni e quelle province che hanno violato i
vincoli finanziari”. A chiederlo è la Fp Cgil Nazionale che, dopo
l’allarme lanciato oggi dall’Anci, chiede al governo “di intervenire,
con il decreto Enti locali di prossima emanazione, per affrontare le
difficoltà che attraversano gli enti locali nell’erogazione di servizi
ai cittadini”.
Servizi che, spiega il sindacato dei lavoratori
dei servizi pubblici della Cgil, “versano in uno stato drammatico, a
partire dalle scuole passando all’assistenza per arrivare alla polizia
locale, e che impongono l’adozione di misure specifiche sul fronte
dell’assunzione di personale e su quello della spesa”. Secondo la Fp
Cgil, infatti, “i pesanti limiti imposti agli enti, dal turn over alla
gestione delle finanze, hanno paralizzato l’azione degli stessi, con
riflessi pesanti sui lavoratori e sulla qualità dei servizi offerti ai
cittadini”.
“Il blocco del turn over, la creazione di vaste
sacche di precariato, insieme ai limiti finanziari che hanno ingessato
la contrattazione integrativa e le sanzioni ai lavoratori per gli enti
che hanno violato i vincoli finanziari – afferma la Fp Cgil – hanno
bisogno di una azione normativa risolutiva, attraverso il prossimo
decreto Enti locali. Un provvedimento che dovrà dare risposte, a partire
dall’assunzione di personale, così come sul tema della mobilità del
personale soprannumerario delle Province. Il solo modo per dare risposte
ai lavoratori e per tutelare e rilanciare la qualità dei servizi ai
cittadini”, conclude.
Nuova straordinaria riuscita dello sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’igiene ambientale. Nella seconda giornata di sciopero, per il rinnovo di un contratto scaduto da quasi trenta mesi, dopo quella del 30 maggio scorso, le adesioni allo sciopero registrano ancora una volta una media sul territorio nazionale di oltre il 90%, con una partecipazione molto forte ai presidi e alle manifestazioni territoriali.La risposta forte e determinata delle lavoratrici e dei lavoratori del settore a Utilitalia, Assoambiente e a tutte le imprese del comparto sono un messaggio preciso e durissimo inviato ai “padroni” del settore: vogliamo il rinnovo del contratto e lo vogliamo subito.La vertenza aperte non riguardano soltanto il tema salariale: l’incremento dignitoso richiesto, per noi, non è la questione centrale. Le lavoratrici e i lavoratori non sono in vendita, ma pretendono risposte certe sul fronte delle tutele, a partire dall’introduzione della clausola sociale più forti nei cambi di appalto per arrivare all’implementazioni delle norme su salute e sicurezza. Punti sui quali non faremo un passo indietro.Dalle tante piazze di oggi il messaggio è anche per i cittadini: questa forma di protesta alla quale siamo costretti è anche per loro. Vogliamo migliorare il servizio offerto, per questo chiediamo un rinnovo del contratto che metta insieme il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e che miri alla qualità e all’efficienza dei servizi offerti.Ci mettiamo in gioco e chiediamo alle imprese di farlo risistemando le male gestioni e il conseguente salasso di denaro ingiustificato ai cittadini ma, sui diritti e sulle tutele, siamo e saremo inflessibili. Nei prossimi giorni decideremo come andare ancora avanti sapendo che la mobilitazione non si ferma senzaun deciso passo indietro di Assoambiente e Utilitalia.Nelle assemblee e nei presidi i lavoratori e le lavoratrici ci hanno chiesto di andare avanti con grandissima determinazione e di farlo anche con scioperi ad oltranza. Faremo tutto quanto necessario con più forza e più incisività: nelle prossime ore comunicheremo alle imprese anche la rottura delle relazioni sindacali e individueremo ulteriori forme di protesta oltre allo sciopero. Questo è il momento di resistere.Grazie a tutte le lavoratrici, a tutti i lavoratori, alle RSU e ai responsabili territoriali del sindacato per il coraggio e la determinazione a sostegno della libertà.
Roma 16 giugno 2016
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL
Basile/Cenciotti Paniccia/Curcio Odone/Modi D’albero/Verzicco
Si è svolta a Bruxelles lo scorso 10 giugno la riunione plenaria del Comitato Europeo per il Dialogo Sociale per le Amministrazioni centrali. La riunione si è aperta con l’adozione dell’agenda e del verbale della triste seduta delle 22 marzo scorso, interrotta a causa degli eventi di Bruxelles.
La prima fase della riunione è stata dedicata ad uno scambio di opinioni sul Semestre Europeo e le ricadute sulle Amministrazioni centrali.
In realtà si sarebbe dovuto discutere del coinvolgimento del Comitato nel processo relativo alle Raccomandazioni per paese relative alle riforme in atto presso le Pubbliche Amministrazioni. In realtà nonostante da parte di Tuned ci siano stati parecchi stimoli alla discussione, nello specifico a sollevare il problema della scarsa possibilità di intervento sia livello nazionale che internazionale sulle questioni rilevanti per il semestre, più che uno scambio di idee con risposte da parte del rappresentante del Semestre si è risolto nella mera presentazione da parte dello stesso di uno studio “Il semestre Europeo e la modernizzazione delle pubbliche amministrazioni”. Mr. Jeroen Jutte ha interpretato bene il ruolo che ha la Commissione negli Affari Internazionali, rispondendo infine che la Commissione non prende in considerazione opinioni politiche ma solo studi di analisi che, nel caso in cui vengano condivisi dalla Commissione, vengono accolti. Una discussione deludente che di fatto non ha dato risposte sul ruolo che il Comitato può svolgere.Più interessante lo studio dell’OSE, commissionato dal Comitato, sul ruolo (transettoriale) delle parti sociali nel Semestre Europeo. Potrà certamente essere utile per capire il raggio di azione e le tempistiche, nonché gli interlocutori, per intervenire nel semestre portando il punto di vista delle OO.SS.. Va approfondito, di concerto con la CGIL, se ad oggi è stato mai richiesto un qualche contributo a livello confederale da parte dei funzionari del semestre.
Nel pomeriggio si è proseguito con l’approvazione del programma di lavoro 2016-2017 ed il questionario sull’Accordo Quadro per servizi di qualità nelle amministrazioni centrali. Il questionario verrà inviato a breve.In relazione all’Accordo sulla Informazione e Consultazione firmato lo scorso dicembre Tuned e Eupae ci hanno informato sulla riunione avuta con l’ufficio legale della Commissione che ha posto molte domande interpretative su vari articoli; in part. l’art. 4, in relazione al quale è stato esplicitamente, unitariamente con Eupae, chiarito che in assenza di accordo tra le parti si applicano gli standard minimi dell’Accordo. Altro punto sul quale ci è soffermati era quello della “sospensione” dell’accordo in casi eccezionali, la Commissione riteneva troppo vaga la dicitura.
Ci hanno comunicato che il prossimo 21 giugno ci sarà un ulteriore incontro con la Commissione; ragionevolmente l’intera procedura potrebbe durare un anno e mezzo/2, fino all’emissione della direttiva. E’ stato comunque detto sia da Tuned che da Eupae che l’accordo è utilizzabile politicamente da subito nei nostri paesi, e dunque per quanto riguarda le relazioni sindacali potrà essere certamente un punto di partenza per la contrattazione nazionale per il rinnovo del CCNL. L’ultimo punto affrontato è stato quello relativo al progetto sui rischi psicosociali al lavoro (progetto PSR EC-funded). Ci si è soffermati sul report della riunione del gruppo esecutivo ma è stato lamentato che non erano giunti i richiesti esempi di buone pratiche condivisi da OO.SS. e parti datoriali ed è stato richiesto di inviarli al più presto per la loro elaborazione nell’ambito del progetto.(13.06.2016)
Nicoletta Grieco
(FP CGIL, rappresentante italiana nel TUNED)
Si è svolta oggi la prevista
riunione sulle progressioni economiche sollecitata
dalla FPCGIL.
Dopo la riunione del 17 febbraio,
in cui l’Amministrazione aveva messo sul
tavolo la possibilità di effettuare
oltre 200 progressioni economiche la FPCGIL,
accogliendo con favore la proposta,
aveva preso l’impegno a presentare una
proposta organica per le procedure
che potesse garantire, nell’ambito dei 200
passaggi, le posizioni dei 45
esclusi per i quali era stato preso un impegno formale
da parte dell’Amministrazione e
delle OO.SS. sindacali.
D’altra parte lo scorso dicembre
era stato sottoscritto dall’Amministrazione e
dalla maggioranza delle OO.SS.,
proprio “per dare
attuazione ad impegni in
precedenza assunti” con gli esclusi, un
protocollo di intesa in cui le parti si
impegnavano a definire “entro febbraio 2016 criteri
finalizzati a disciplinare
procedure economiche all’interno
delle aree”.
A tal fine la FPCGIL ha presentato
all’inizio di maggio una proposta (che si
allega) che, rispettando il CCNL,
avrebbe permesso di tener fede agli impegni presi
con i 45 sottolineando altresì il
criterio di valorizzazione dell’esperienza
professionale stabilito dallo
stesso CCNL.
Nella riunione di oggi la nostra
proposta, unica sul tavolo poiché né le altre
OO.SS. né l’Amministrazione hanno
presentato alcunché, è stata distribuita tra i
presenti ma, inspiegabilmente, sia
l’Amministrazione che la maggioranza delle
OO.SS. hanno cambiato posizione
ritornando sui propri passi e di fatto rifiutando la
possibilità di definire un accordo
per le progressioni economiche adducendo, sia
dall’una che dall’altra parte,
motivazioni inaccettabili e discutibili.
Nei fatti la maggioranza delle
OO.SS. e l’Amministrazione hanno sconfessato
gli impegni presi in passato e, da
ultimo, il protocollo di intesa sottoscritto a
dicembre. Inoltre molte OO.SS.,
guardandosi bene dal presentare proposte
alternative, non hanno neanche
preso in considerazione la proposta della FPCGIL
che è evidentemente una tra le
poche OO.SS. seriamente intenzionata a tener fede
agli impegni presi nonché a volere
fortemente le progressioni economiche.
Il numero di 200 infatti,
corrispondente al 25% del personale, oltre a
garantire i 45 esclusi, avrebbe
messo in moto un meccanismo virtuoso che nel giro
di pochi anni poteva attribuire a
tutti i lavoratori una posizione economica,
garantendo comunque una somma
accettabile di salario accessorio per il resto del
personale. Resta infatti ferma la
nostra richiesta di rifinanziamento del Fua
all’Amministrazione in modo da
poter avviare più progressioni economiche nei
prossimi accordi.
E’ da stigmatizzare altresì
l’atteggiamento della Amministrazione che si è
presentata al tavolo con un
atteggiamento rinunciatario rispetto all’ultima riunione,
come se qualcosa (o qualcuno) gli
avesse fatto cambiare idea.
Per quanto ci riguarda, visti gli
esiti della riunione di oggi, valuteremo con
estrema attenzione la possibilità
di firmare o meno l’Accordo Fua 2016, stanti le
presenti condizioni ed il mancato
rispetto degli accordi presi.
Roma, 16/06/16
per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta
Grieco
Memorie Fp CGIL e Consulta Nazionale
PC audizione Senato del 15.6.16.
Roma, 14 Giugno 2016
FUMATA NERA SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE: L’AMMINISTRAZIONE VUOLE IMPORRE CONDIZIONI INACCETTABILI
Ancora nessun esito positivo per il percorso
che dovrà portare alla stipula dell’accordo sulle progressioni
economiche. Nella riunione di ieri noi
abbiamo presentato una proposta, condivisa unitariamente
da tutte le OO.SS. presenti al tavolo ad
eccezione di FLP e USB, e che vi alleghiamo per
opportuna informazione. L’Amministrazione,
dietro diretta indicazione del Dipartimento Funzione
Pubblica, ha posto come condizione
pregiudiziale alla stipula dell’accordo l’inserimento come criterio
la valutazione individuale dei lavoratori nel
triennio, specificando che gli Organi di controllo
hanno posto questo criterio come
ineliminabile pena la mancata certificazione dell’accordo. In verità
questa non è l’unica condizione che ci è
stata posta: l’altra è che il processo deve necessariamente
concludersi entro la fine dell’anno, con la
pubblicazione dell’accordo e la retribuzione dei
vincitori, altrimenti, sempre secondo i
soloni del MEF e della Funzione Pubblica, l’accordo perderebbe
la sua efficacia. A tutto questo
l’Amministrazione ha aggiunto di suo che non condivide la
proposta di punteggi assegnabili ai criteri
presentata da noi, perché, a loro dire, ci sarebbe un peso
eccessivo all’anzianità di servizio.
A tutto questo noi abbiamo replicato come di
seguito:
Non c’è nessuna norma contrattuale che
prevede che l’accordo sulle progressioni si debba necessariamente
concludere entro l’anno di riferimento. La
norma prevede semplicemente che l’accordo
deve essere concluso nell’anno di
riferimento, non i suoi effetti che si possono dispiegare nei tempi
necessari per la sua applicazione.
Allo stesso tempo abbiamo fatto presente che
la normativa Brunetta non può dispiegare i suoi effetti
stravolgendo l’attuale regolamentazione
contrattuale che, come è noto, non prevede il criterio
di valutazione. Abbiamo inoltre rappresentato
i possibili effetti pratici di una scelta così scellerata: il
MIUR non ha una banca dati sugli esiti della
valutazione da FUA (l’unica che si potrebbe adottare)
e il triennio di riferimento escluderebbe il
2015 poiché, ancora l’accordo relativo è in iter di certificazione e devono di conseguenza essere ancora definite le
contrattazioni locali. Questo comporterebbe
la necessità, per l’Amministrazione di richiedere tutte
le valutazioni operate nel triennio
2012/2014 a tutti gli Uffici per poter determinare il
relativo coefficiente di valutazione. Tutto questo
senza considerare i limiti discrezionali che questo
strumento ha avuto e ha sulla distribuzione del
FUA , considerato il modo spesso improprio con cui questo
strumento viene utilizzato dai dirigenti.
Insomma un bel pastrocchio, foriero di liti e di
contenzioso, il tutto per corrispondere ad una pretesa
palesemente illegittima di organi esterni al Ministero.
Risulta poi del tutto incomprensibile la valutazione
sulla proposta dei punteggi per l’anzianità che noi abbiamo
presentato. Nessun peso eccessivo,
solo la giusta valutazione dell’esperienza professionale
che ha un attribuzione di punteggi
equilibrata e del tutto analoga, ad esempio, al modo con
cui è stata regolamentata nell’accordo fatto
al MEF sulla materia. Quindi si vuole punire l’anzianità
sempre sulla base di valutazioni astratte
e discutibili ed allo stesso tempo si propone come
condizione pregiudiziale l’inserimento di un criterio
tanto incerto quanto discrezionale.
La riunione è finita con l’Amministrazione che si è
riservata una proposta a breve termine: noi certo
valuteremo tutto ma non ci pare che al momento ci siano
le premesse per raggiungere un accordo
soddisfacente per i lavoratori, anche in considerazione
del fatto che lo stesso accordo non interessa
la totalità dei lavoratori e l’impianto proposto
configurerebbe un principio di selettività su base
meramente discrezionale, mettendo la possibilità di
progressione nelle mani del dirigente di turno.
Ma avvisiamo pubblicamente: se non si trova una soluzione
soddisfacente ci troveremo di fronte
all’ennesimo inaccettabile schiaffo ai lavoratori di
questo Ministero, mortificati nelle loro condizioni
di lavoro e adesso anche nelle loro legittime aspettative
professionali. Ovvero una situazione veramente
inaccettabile e vergognosa alla quale si dovrà dare
adeguata risposta.
Meloni
FP CGIL NAZIONALE
Ipotesi di accordo sottoscritta in data odierna relativa al FESI 2016.