16.06.2016 – Pubblichiamo, in allegato, la graduatoria della mobilità ordinaria del personale Vigile del Fuoco non specialista.
16.06.2016 – Mobilità del personale appartenente al ruolo di capi squadra non specialista e specialista nautico, sommozzatore, radioriparatore, specialista di elicottero e pilota di elicottero.
In data 13 giugno le OO.SS. sono
state convocate per informazioni relative all’avvio dell’interpello volontario (per la sola Amministrazione Centrale) per accedere nei
ruoli delle due Agenzie. L’incontro si è svolto alla presenza del Segretario
Generale del Ministero del Lavoro Dr. Onelli, del Direttore generale della
PIBLO-UPD Dr. Gambacciani, del Direttore dell’INL Dr. Pennesi e del Presidente e Direttore del’ANPAL Prof.
Del Conte e Dr. Pirrone ed è stata l’occasione per fare il punto in merito al
perfezionamento dell’iter di costituzione delle due Agenzie nonché del processo
di riorganizzazione del Ministero del Lavoro.
Ci è
stato, in primo luogo, comunicato che i DPCM di organizzazione relativi alle
nuove amministrazioni sono stati registrati dalla Corte dei Conti e che a
giorni verranno pubblicati sulla G.U e quindi si può procedere ad attivare i
relativi interpelli, che interesseranno i dipendenti dell’amministrazione
centrale e che sono finalizzati all’individuazione di n.35 unità per l’INL e
n.109 per l’ANPAL.
Le OO. SS. hanno evidenziato l’esigenza di garantire, al
personale del Ministero che eserciterà l’opzione per transitare nelle
Agenzie, il pieno rispetto della tutela
della professionalità utilizzando anche adeguati processi formativi. Inoltre,
per evitare conflittualità e tensioni tra il personale che transiterà
nell’ANPAL occorrerà attivare ogni utile iniziativa per ottenere un sostanziale
riequilibrio dei salari in considerazione dei diversi CCNL.
L’altro tema riguarda i precari
degli Enti che operano presso la nostra Amministrazione e che ormai hanno
pienamente maturato il diritto ad una definitiva stabilizzazione del loro
lavoro.
Abbiamo anche chiesto alla
delegazione di parte pubblica di confermare le notizie già divulgate
relativamente alla logistica ed è stato confermato che la sede delle due
agenzie sarà allocata presso i locali di via Fornovo e che conseguentemente i
primi traslochi dovrebbero iniziare entro il mese di giugno.
Quanto al processo di
riorganizzazione che interesserà, inevitabilmente, il Ministero del Lavoro il
segretario generale ha comunicato che è stato predisposto un apposito DPR,
attualmente al vaglio dell’ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio,
il quale fotografa la situazione attuale, al netto delle competenze attribuite
ex lege alle due Agenzie.
Alcune modifiche riguarderanno in
particolare il Segretariato in conseguenza delle nuove competenze assegnate in
materia di vigilanza delle neonate agenzie.
Relativamente al processo di
riorganizzazione del Ministero, abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con
l’amministrazione in cui poter esaminare la bozza del DPR che dovrebbe tenersi
la settimana prossima, in ogni caso ci è
stato comunicato che l’INL e l’ANPAL dovrebbero cominciare ad operare in
avvalimento dalla data di pubblicazione dei DPCM e dovrebbero avere la piena
autonomia di bilancio dal 1 gennaio 2017.
Considerate le inevitabili criticità che si
dovranno affrontare in particolare nella fase di start up delle due agenzie
abbiamo richiesto il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti
anche attraverso l’attivazione di specifici tavoli tecnici.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Matteo Ariano Paolo Bonomo Angelo Vignocchi
Giuseppe Palumbo
Come FP CGIL
abbiamo richiesto questa audizione in Commissione per poter rappresentare le
nostre valutazioni in merito all’atto Senato 2068.
Il principio di base che ci muove nell’esame del
provvedimento è quello di un sistema di protezione civile fondato sulla
previsione e la prevenzione sul territorio, un sistema integrato che non solo
coordini le diverse componenti ma anche determini le scelte che sono alla base
della sua attività prima e durante le emergenze, le linee di indirizzo
programmatico nelle attività di prevenzione, i rapporti con il mondo
scientifico e le strutture di ricerca, le linee di programmazione economica per
lo sviluppo delle politiche di sicurezza sul territorio.
Per questo richiediamo che su tutte le articolazioni
dello Stato presenti nel territorio comunale, metropolitano, di area vasta e
regionale ci sia una sovra ordinazione del potere elettivo come espressione di
un sistema che risponda alla volontà popolare anche in materia di protezione
civile.
Un potere che necessita di una piena autonomia anche
economica per l’esercizio delle responsabilità e dell’autorità.
In questo contesto chiediamo che all’interno del
sistema di protezione civile venga rafforzato il ruolo dei vigili del fuoco
come presidio territoriale non solo di soccorso urgente ma anche di sicurezza e
prevenzione rafforzando, conseguentemente, la struttura tecnico scientifica del
corpo.
Riteniamo che il compito dei vigili del fuoco, oggi
prevalentemente deputato a dirigere e svolgere l’opera di
soccorso, debba essere anche quello di essere
coinvolto in tutte le fasi del ciclo di preparazione del territorio e nelle
fasi di redazione e approvazione dei piani territoriali e delle concessioni per
i nuovi insediamenti o delocalizzazioni di strutture significative per la messa
in sicurezza del territorio e della popolazione ben distinguendo il ruolo
tecnico da quello politico.
Come Fp CGIL e Consulta Nazionale Protezione Civile
sosteniamo una netta distinzione tra cittadino professionista e cittadino
competente che ha deciso di scendere in campo e che costituisce un presidio
democratico e partecipativo fondamentale, e ci opponiamo ad un Volontariato
considerato alla stregua di surroga palese od occulta di forme regolari e regolamentate
di occupazione, e all’utilizzo di questo come strumento di temporaneo o
definitivo avviamento al lavoro e di un welfare affidato al privato e a forme
di spontaneismo più o meno organizzato che sostituisca lo Stato.
Per questo chiediamo che all’interno dei decreti
legislativi, una volta approvato questo DDL, venga definito un diverso
approccio alla programmazione/pianificazione sulla base di principi di
partecipazione attiva dei cittadini e di tutte le componenti e strutture del
servizio di protezione civile promuovendo anche lo sviluppo di normative
tecniche e garantendo nella programmazione i due ambiti di azione, quello della
tutela e quello del soccorso e assistenza alla popolazione. Utile in questo
senso che i Comuni vengano attivamente coinvolti nella progettazione e
realizzazione degli interventi di prevenzione finanziati dall’unione europea e
dallo stato italiano.
Inoltre, nell’ottica della prevenzione e della
programmazione ordinaria in materia di protezione civile, che fin qui ci ha ispirato,
riteniamo che, unitamente al piano di emergenza di cui alla legge 100/2012,
vengano adottati i regolamenti comunali di protezione civile per costituire e
disciplinare le attività in ordinario del servizio comunale di protezione
civile, definendone gli obiettivi, gli organi e i relativi compiti e la
conseguente delibera comunale per istituire il cosiddetto centro operativo
comunale e per individuarne le funzioni e i responsabili.
Da ultimo, ai fini di quanto
detto, riteniamo necessaria l’istituzione dei livelli minimi essenziali di
protezione civile con la definizione dei fondi da destinare all’erogazione del
servizio nazionale di protezione civile che dovranno avere carattere di
continuità economica, certi e rinnovabili, rintracciabili nel loro utilizzo e
destinati all’intero servizio nazionale.
Ci lascia Paolo Leon, economista keynesiano, professore emerito di Economia Pubblica di Roma Tre.
Per anni ha collaborato con la Fp Cgil ed attualmente era Presidente del
Comitato scientifico della Fondazione “Luoghi Comuni.”
Care/i compagne/i
Come molti di voi sanno (in verità ormai lo sapete tutti) sono
sempre rimasta molto legata alle mie origini isolane. Nonostante la mia più che
trentennale romanità di adozione non ho mai dimenticato da dove vengo, qual è
la mia estrazione, quali le tradizioni e gli usi che quella terra tanto aspra
quanto ricca di insegnamenti mi ha sempre trasmesso.
Inizio così perché fra i tanti lasciti che quella cultura popolare
mi ha consegnato ce ne sono due, che mi stanno particolarmente a cuore: il
primo fa riferimento al pragmatismo, alla concretezza di popoli e genti da
sempre abituati a lottare quotidianamente per la loro libertà e per la loro
sopravvivenza, il secondo attinge a mani basse proprio in quella cultura
barbaricina che fa della coerenza “a prescindere” una stella polare, un punto
irrinunciabile di vita per ognuno.
È proprio in ragione di ciò che ho sempre pensato che …..il miglior
modo di dire le cose è farle.
Care/i compagne/i
Spesso fra di noi ci ripetiamo il mantra del cambiamento, del
rinnovamento: a più riprese e in più occasioni facciamo di questo mantra un
tema di dibattito politico fra gruppi dirigenti. E lo facciamo, a volte,
pienamente consapevoli di una distanza molto ampia fra la giustezza di quelle
affermazioni e la coerenza dei nostri comportamenti.
Ecco è con un grande sentimento di orgoglio (un sentimento
barbaricino a tutti gli effetti e che quindi sento mio fino in fondo), che
voglio dire con nettezza ciò al quale fermamente credo:
Care/i compagne/i per me, il miglior modo di affermare il
cambiamento è stato mettermi in gioco, anche personalmente.
Se diciamo (essendone convinti) che questa grande organizzazione
sindacale che è la Cgil ha bisogno di rinnovarsi, per continuare nel ruolo da
protagonista che il secolo scorso la storia le ha formalmente riconosciuto,
credo dobbiamo essere coerenti e, per questo, metterci tutti in discussione.
E allora se il miglior modo di dire le cose è farle, oggi, care
compagne e cari compagni, io faccio ciò che ho sempre detto; così
semplicemente, senza clamore, senza dubbio alcuno, rispondo ad una normale e
coerente richiesta della Cgil Nazionale, offrendo la mia incondizionata
disponibilità ad essere parte attiva di quel processo di rinnovamento,
rimettendo nelle mani di questa Assemblea Generale il mandato di Segretaria
Generale della Funzione Pubblica Cgil
conferitomi dal 10° Congresso Nazionale e mettendomi a disposizione, senza
vincolo alcuno, della Cgil Nazionale.
Un atto “rivoluzionario”? no, assolutamente. Un gesto d’amore per la
nostra organizzazione sindacale nella quale milito attivamente ormai da 30 anni
e per la quale intendo lavorare fin quando ne sarò capace, sin quando sarà
ritenuto utile il mio apporto.
Questi ultimi 6 anni sono stati straordinari per intensità, per
passione, per identità, per partecipazione.
Insieme abbiamo superato il congresso del 2010 attraverso un lavoro
faticoso, ma non abbiamo mai smarrito l’appartenenza al quadratino rosso.
Con passione e tenacia abbiamo ricostruito lo stare insieme in Cgil
mettendo in valore le nostre differenze.
Con il Congresso del 2014 abbiamo riconsegnato agli iscritti una FP
impegnata totalmente ad elaborare politiche contrattuali, organizzative,
sociali con l’obiettivo di riconquistare i contratti ed i diritti dei
lavoratori e dei cittadini.
Abbiamo costruito un positivo e fattivo rapporto con la Cgil,
rimettendo al centro l’idea di confederalità che è propria di chi, come noi,
lavora per i servizi pubblici.
E’ proprio grazie a questo costruttivo rapporto che siamo riusciti
nell’intento di realizzare un accordo quadro sui comparti che fosse condiviso e
rispondente al più generale concetto di riforma della contrattazione e di
realizzazione dei contratti di filiera che caparbiamente abbiamo portato
avanti.
Abbiamo tenacemente mantenuto saldo il rapporto con CISL e UIL.
Anche se l’avvio della contrattazione per il pubblico impiego
stenta a partire, la forte mobilitazione unitaria ha dimostrato il forte
rapporto che abbiamo costruito con i
lavoratori. Risultati positivi abbiamo realizzato sia sul fronte dei settori
privati – per quanto riguarda la contrattazione è di queste ultime settimane la
firma del contratto di federculture, e ricordo il grande successo dello
sciopero del 30 maggio sull’igiene ambientale a cui seguirà quello del 15
giugno per la riapertura dei tavoli- sia per quanto riguarda le RSU che abbiamo
fortemente voluto e vinto!
In questo contesto l’autorganizzazione che abbiamo promosso dentro
la categoria, in coerenza con i principi espressi dalla Confederazione, esprime
tutta la nostra capacità di essere al tempo stesso pronti per la nuova stagione
contrattuale e più efficaci nell’azione e nel sostegno ai territori.
Care Compagne Cari Compagni
sono orgogliosa di aver guidato la categoria che per prima ha
realizzato la parità di genere nel direttivo e nell’assemblea generale che ha
investito sui giovani affidando a loro la direzione di importanti strutture. La
categoria che ha saputo che saprà continuare a fare, mettere al centro il
valore dei servizi pubblici riducendo la distanza, tra settori pubblici e
settori privati che noi organizziamo. Sono felice di aver lavorato con voi e
sono convinta che saprete mettere a disposizione la vostra passione ed il
vostro sapere con generosità a chi si appresta a dirigere la Funzione Pubblica.
Un grazie particolare alle compagne ed ai compagni della Segreteria
attuale e precedente per il lavoro svolto in questi anni, non ci sono mancate
le difficoltà, dai pesanti tagli alle agibilità sindacali alla difficile fase
dei rinnovi contrattuali ma mai abbiamo smarrito la strada, abbiamo con
passione e tanto lavoro affrontato le varie fasi e so che continuerete a farlo.
Infine permettetemi una nota personale.
Nel settembre del 2010 come molti di noi sanno pochi mesi dopo essere stata eletta
Segretaria Generale mia figlia si è ammalata, sono stati mesi molto dolorosi e
molto complicati , molte volte ho avuto paura di non farcela di non saper
tenere insieme l’essere madre e segretaria generale, ebbene c’è l’ho fatta e questo
lo devo sicuramente all’essere barbaricina ma soprattutto alle compagne ed ai
compagni del centro nazionale e dei territori che non mi hanno mai lasciata
sola e che mai mi hanno permesso di mollare, un grazie particolare a loro, non
ho bisogno di nominarli loro lo sanno.
Grazie a tutti Voi orgogliosi di essere Funzione Pubblica della
Grande CGIL.
Rossana
Dettori
15.06.2016 – Pubblichiamo una nota del Coordinatore della DCF e DCPST, inviata all’Amministrazione, relativa ad una selezione per un corso SA da svolgersi nella regione Abruzzo
Circolare ministeriale n. 0205701 del 15 giugno 2016.
Roma, 15 giugno 2016
In data 24 novembre 2015, questa Organizzazione Sindacale
sottoscriveva
l’accordo in oggetto, in quanto ne apprezzava i contenuti
e gli istituti innovativi
altamente positivi.
Ciò premesso, con il passare dei mesi, si è dovuto
purtroppo constatare che,
nonostante le reiterate richieste di intervenire inviate
alla S.V., l’applicazione
dell’accordo non è omogenea ed in alcune sedi vi sono
palesi violazioni.
Ci riferiamo in particolare all’art. 3, “La contrattazione a livello di sede
territoriale potrà integrare e/o modificare il presente
accordo, in considerazione
delle esigenze istituzionali di funzionamento ed
ambientali ad essa peculiari, fermo
restando il rispetto del principio di uniformità
richiamato al punto 2” ci risulta infatti
che questo punto ad oggi sia disatteso nella maggior
parte delle sedi, e che non vi
sia stata una vera e propria contrattazione decentrata se
non in casi sporadici.
Inoltre il sistema di rilevazione presenze ha aspetti di
rigidità e non permette,
come è invece naturale che sia in via occasionale, il
cambio dei rientri pomeridiani,
o il recupero dei permessi e/o dei ritardi che devono
invece essere sottoposti
all’autorizzazione del dirigente.
Rammentiamo che abbiamo contribuito fattivamente alla
firma di questo
Accordo in quanto lo ritenevamo buono sia per i
lavoratori che per il servizio,
tuttavia con la nostra firma non abbiamo inteso affatto,
né peraltro c’è scritto
nell’accordo, conferire un potere di controllo alla
Amministrazione Centrale
esautorando la contrattazione decentrata, per noi è
fondamentale perché coinvolge
direttamente i posti di lavoro.
Per questi motivi, riservandoci ogni azione a tutela,
chiediamo che
nell’incontro di venerdì venga inserita all’o.d.g. della
riunione la questione della
applicazione dell’accordo e che si risolvano una volta
per tutte le problematicità ad
esso inerenti.
Il Capo Area Amministrazioni Centrali
Fabrizio Spinetti
COMUNICATO
Riunione al DAP sulle procedure di mobilità
del personale di Polizia Penitenziaria
Roma, 15 giugno 2016
Nella giornata di ieri si è svolto al DAP un incontro finalizzato alla
valutazione congiunta
delle procedure di mobilità adottate per il personale di Polizia
Penitenziaria. Il Direttore
Generale del personale e delle risorse ha aperto l’incontro specificando
che lo stesso non
aveva natura negoziale, ma che era finalizzato a migliorare l’operatività
dell’ufficio che si
occupa della suddetta mobilità sulla base delle osservazioni delle
organizzazioni sindacali.
Subito dopo si è deciso di passare al primo argomento all’ordine del giorno
– la mobilità ex
Legge 104/92 – e di fissare un calendario di incontri per discutere degli
altri argomenti
all’ordine del giorno.
La FP CGIL ha apprezzato l’apertura al confronto prospettata dal Capo del
personale ed ha
da subito precisato di non condividere le modalità con cui viene attualmente
gestita la
procedura di mobilità conseguente a quanto disciplinato dalla Legge 104/92.
Innanzitutto
abbiamo chiesto tempi certi, non oltre 30 giorni, per rispondere alle
istanze presentate dal
personale. Al termine dei 30 giorni il personale dovrà sapere se secondo
l’amministrazione
sussistono i requisiti per il trasferimento o meno. Nel primo caso
l’amministrazione deve
immediatamente consentire al dipendente di assistere il disabile. A nostro
parere ciò va
fatto a prescindere dalle dotazioni organiche della sede cedente e di
quella ricevente, ma
considerato che l’amministrazione su questo punto non è disponibile a fare
passi indietro e
a questo punto starà al giudice amministrativo stabilire se a torto o a
ragione, abbiamo
chiesto che il dipendente venga subito distaccato ex articolo 7 del CCNL e
venga
mantenuto in sede fino a quando non cambia la situazione organica e possa
essere
trasferito definitivamente. Abbiamo inoltre contestato la possibilità che
il dipendente debba
fare rientro in sede quando i requisiti previsti vengono meno, soprattutto
per come la
questione è stata amministrata dal DAP.
Infatti la nostra amministrazione, a differenza di
altre, fino all’anno 2012 ha emanato provvedimenti di trasferimento del
personale sulla
base di quanto stabilito dalla Legge 104/92 e solo di recente ha iniziato
ad emanare
provvedimenti di assegnazione temporanea. In conseguenza di questa scelta,
a differenza
di altre amministrazioni, ha impedito al personale di poter partecipare
alle procedure di
mobilità ordinaria che ogni anno venivano attuate. Questo grave errore ha
causato un
danno al dipendente e l’amministrazione ha il dover di porre rimedio ai
propri errori.
Al termine delle osservazioni delle organizzazioni sindacali il Capo del
personale ha
aggiornato la riunione al 24 giugno 2016 alle ore 9.
Vi terremo informati sui futuri sviluppi
della vicenda.
Il Coordinatore Nazionale
Fp Cgil Polizia Penitenziaria
Massimiliano Prestini
Roma, 15 Giugno 2016
Si è tenuta stamani la riunione convocata
dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Domenico
Rossi, per fare il punto della situazione
rispetto alla auspicata evoluzione di talune importanti questioni
rimesse dalle scriventi all’attenzione
dell’autorità politica nei mesi scorsi.
Aprendo la discussione, il sottosegretario
Rossi ha ritenuto opportuno comunicare in maniera
schematica quanto segue:
a) lo slittamento al prossimo 20 Giugno
della pubblicazione del bando di mobilità si è reso necessario
per meglio calibrare il piano;
b) la circolare sui lavori insalubri e
polverifici era un atto dovuto da parte di Persociv, considerati i
diversi pronunciamenti/sentenze fin qui
registrati/e;
c) sull’attuazione del Protocollo delle
funzioni, a seguito dell’invio della lettera da parte di
Stamadifesa a Segredifesa, per
l’applicazione in concreto dei suoi contenuti v’è la necessità di
attendere le risultanze del lavoro condotto
da un gruppo di lavoro interno;
d) la tabella di equiparazione è stata
finalmente trasmessa dal Dipartimento della Funzione Pubblica
al MEF per il necessario concerto;
e) sull’applicazione del sistema di
valutazione della performance individuale, riconferma la propria
disponibilità ad avviare il confronto
nell’ambito dell’avvio della discussione sul FUA 2016, oltre a
valutare tutte le altre soluzioni che
scaturissero anche dall’indagine commissionata sulle
deliberazioni concordate ed eventualmente
assunte da altre amministrazioni statali;
f) sull’ipotesi di omogenizzazione del
trattamento economico su cui si è già anche espresso il gruppo
di lavoro da Lui stesso presieduto, si è in
attesa di valutazioni da parte del Ministro Pinotti;
g) sull’avvio della discussione sul libro
bianco, alla luce delle proposte da tempo avanzate dalle
rappresentanze sindacali del personale
civile della difesa, sono in corso valutazioni approfondite
sia da parte del Gabinetto che di SMD.
Sugli ultimi due punti, il predetto
Sottosegretario ha inteso rassicurare le scriventi OO.SS. circa
l’intenzione di convocare una riunione
entro la fine del mese di giugno.
Negli interventi prodotti dalle nostre
delegazioni al termine dell’illustrazione fornita dall’On.le Rossi,
abbiamo ripreso lo schema per affermare
molto sinteticamente che:
– sul bando di mobilità sono stati commessi
diversi rilevanti errori, pure attribuibili al mancato
preventivo confronto con gli enti
programmatori che ha provocato, tra le altre rilevate
mancanze, una diversa valutazione e
consistenza delle vacanze declinate da Persociv rispetto
alle reali esigenze di ogni singolo posto
di lavoro. Disguidi che vanno corretti quanto prima;
– sulla circolare lavori insalubri e
polverifici, che gravi danni sta producendo sui trattamenti
pensionistici ed economici dei lavoratori
coinvolti – a molti dei quali sono già pervenuti o stanno
pervenendo in queste ore addirittura i
blocchi imposti ai loro decreti di pensione – non
accettiamo impostazioni analoghe a quelle
comunicate da Persociv, bensì una disponibilità
politica a ragionare delle proposte di soluzione
avanzate dalle scriventi OO.SS.;
– sul Protocollo delle funzioni del
personale civile, rivendichiamo il rispetto della tempistica
concordata e scritta che fa riferimento al
completamento delle necessarie procedure entro e
non oltre i 90 giorni dalla firma, offrendo
la nostra piena disponibilità agli incontri tra le parti sin
da subito per
agevolarne l’applicazione entro il prossimo 2 Agosto;
– prendiamo atto della trasmissione della
tabella di equiparazione al Mef, auspicando tempi di
valutazione molto più ridotti rispetto alla
Funzione pubblica;
– sul sistema di valutazione e misurazione
della performance individuale, accogliamo
positivamente l’intenzione di affrontare la
questione nell’ambito dell’avvio della discussione sul
FUA 2016, che al netto di una più consona
modalità di relazione sindacale da parte della
dirigenza di Persociv che si rivendica già
a partire dalla riunione convocata per il prossimo 21
giugno sull’individuazione dei criteri per
i passaggi nelle aree, dovrà anche poter prevedere un
momento di discussione sulla necessità di
cominciare a prevedere anche i passaggi tra le aree, a
cominciare da quelli relativi al personale
appartenente alla prima area;
– sull’ipotesi di omogenizzazione del
trattamento economico e sul libro bianco, prendiamo atto
della volontà politica di convocare le
scriventi OO.SS. entro la fine del mese di giugno c.a.
Al termine dell’incontro, riprendendo la
parola, il Sottosegretario ha inteso chiarire ulteriormente
che:
· sul Protocollo delle funzioni, un gruppo di lavoro interno
all’amministrazione sta già lavorando
per fare un primo punto di sintesi, il cui
esito verrà evidentemente partecipato alle OO.SS. e, in
ogni caso, il termine fissato verrà
puntualmente rispettato;
· sul sistema di misurazione e valutazione della performance confermo la
disponibilità offerta;
· sulle progressioni verticali e, in particolare, sul personale della 1^ area
abbiamo la necessità di
fare un approfondimento, i cui esiti
verranno puntualmente partecipati;
· sull’applicazione della circolare lavori insalubri e polverifici, sono
disponibile ad aprire fin da
domani mattina un tavolo tecnico di
confronto per discutere della ricognizione dei lavori
insalubri, delle aree dedicate a
polverifici e aree assimilabili, anche per la eventuale estensione
dei relativi benefici previsti dalla
normativa vigente.
Nel procedere alla redazione e trasmissione
della nota unitaria con cui chiederemo l’immediata
fissazione della data di avvio del tavolo
tecnico di cui sopra, vi comunichiamo sin d’ora che sarà nostra cura
procedere alla tempestiva informazione
sull’evoluzione della discussione tra le parti inerente i temi di cui
sopra.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco
Quinti Paolo Bonomo Sandro Colombi
La Corte costituzionale con
la sentenza n. 133 depositata il 10 giugno 2016 ha dichiarato infondate le
questioni di incostituzionalità sul c.d. decreto legge Madia (convertito nella
legge n. 114 del 2014), che aveva disposto il divieto di trattenimento in servizio
per i dipendenti pubblici.
Le eccezioni erano state sollevate a proposito di alcuni
casi relativi a docenti universitari e avvocati dello Stato.
Per la generalità del pubblico impiego la possibilità
di rinviare la pensione ha avuto termine il 31 ottobre 2014, mentre una deroga
è stata concessa ai magistrati per i quali, pur con alcuni limiti, la scadenza
è fissata alla fine del 2016.
La Consulta ha rilevato che la norma che prevede l’eliminazione del
trattenimento in servizio si inserisce tra le misure volte a «favorire la più
razionale utilizzazione dei dipendenti pubblici», come afferma la legge stessa,
e «costituisce – scrive la Corte, giustificando l’uso del decreto legge – un
primo intervento, peraltro puntuale e circoscritto, di un processo laborioso,
destinato a dipanarsi in un arco temporale più lungo, volto a realizzare il
ricambio generazionale nel settore».
La legge Madia, afferma la Consulta, si propone « di favorire politiche di ricambio
generazionale a fronte della crisi economica. Gli effetti positivi attesi
dall’abrogazione del trattenimento in servizio sono connessi alla necessità di
realizzare progressivi risparmi da cessazione che, in relazione al regime del
turn over, alimenterebbero le risorse utilizzabili per le nuove assunzioni».
La censura
di irragionevole disparità di trattamento è palesemente priva di fondamento
Richiamando precedenti sentenze, la Consulta
ribadisce che «il buon andamento dell’amministrazione non può dipendere affatto
dal mantenimento in servizio di personale che ha raggiunto i limiti di età»,
posto che «il prolungarsi del servizio oltre i limiti non è sempre indice di
accrescimento dell’efficienza organizzativa».