Si fa seguito alla nota 0277677.U del 19 luglio per comunicare che il confronto sulla materia in oggetto già fissato per il prossimo 25 luglio, causa impegni di una sigla sindacale, è rinviato al 1 0 agosto 2022 alle ore 15.00.
Le SS.LL. sono pertanto convocate per tale data in presenza presso la Sala Riunioni di questo Dipartimento.
Coloro interessati al collegamento da remoto sono pregati di comunicare l’indirizzo email utilizzato per l’accesso alla piattaforma Teams all’indirizzo francesco.fazio()l@giustizia.it con congruo anticipo.
Si invita a voler fornire un recapito telefonico dei partecipanti a distanza, da utilizzare eventualmente in caso di problemi di collegamento.
L’Ufficio I — Segreteria Generale che legge per conoscenza avrà cura, cortesemente, di garantire la disponibilità della Sala Riunione.
Si fa seguito alla nota 0279878.U del 20 luglio per comunicare che il confronto sulla materia in oggetto già fissato per il prossimo 28 luglio, causa impegni di una sigla sindacale, è rinviato al 2 agosto alle ore 10,00.
Le SS.LL. sono pertanto convocate per tale data in presenza presso la Sala Riunioni di questo Dipartimento.
Coloro interessati al collegamento da remoto sono pregati di comunicare l’indirizzo email utilizzato per l’accesso alla piattaforma Teams all’indirizzo con congruo anticipo.
Si invita a voler fornire un recapito telefonico dei partecipanti a distanza, da utilizzare eventualmente in caso di problemi di collegamento.
L’ Ufficio I — Segreteria Generale che legge per conoscenza avrà cura, cortesemente, di garantire la disponibilità della Sala Riunione.
‘Che sia il più ampia possibile, unitaria, di popolo’
Mobilitazione nazionale a partire da settembre su difesa, rilancio e riorganizzazione del Servizio sociosanitario nazionale. A promuoverla la Fp Cgil, come da Ordine del giorno approvato dal Comitato direttivo della categoria. Una mobilitazione in continuità con l’impegno della Fp Cgil “a partire dalla prima ondata pandemica” e che ha visto la categoria “con coerenza e determinazione rivendicare negli ultimi anni assunzioni, risorse e un vero progetto di riforma”. Non solo, “una mobilitazione conseguenza delle scelte non prodotte fino ad ora dalle istituzioni e dal parlamento, ma che dovranno concretizzarsi in appositi decreti e nella legge di Bilancio”.
Al centro della mobilitazione di settembre, con la quale parlare a operatori, cittadini, istituzioni, parlamento e governo, tra le altre cose, “la stabilizzazione delle risorse Covid e l’implementazione del Fondo sanitario nazionale fino a coprire le spese necessarie all’indispensabile piano straordinario di assunzioni, anche in funzione dei processi di riorganizzazione del Servizio sociosanitario nazionale”, insieme al “superamento dei tetti di spesa per il personale previsti dal Decreto Calabria, così come sul salario accessorio”.
La Fp Cgil punta a un piano straordinario di assunzioni che passi attraverso “la deroga al numero chiuso dei percorsi di formazione universitaria per le professioni sanitarie per i prossimi cinque anni; l’assunzione di tutti i precari del Servizio sociosanitario nazionale, tutti i ruoli e profili, compresi quelli degli Ircss e degli Izs; il graduale superamento del regime di convenzione per i medici di medicina generale e gli specialisti ambulatoriali, dando la possibilità alle regioni di assumerne direttamente alle proprie dipendenze; il blocco di tutte le esternalizzazioni e l’attivazione di processi di reinternalizzazione”.
C’è poi la necessità per il sindacato di rilanciare “la contrattazione nei settori privati, per evitare il fenomeno del dumping contrattuale e l’intermediazione illecita di mano d’opera tramite il ricorso agli appalti di servizio, con lo sblocco dei contratti della sanità privata, delle Rsa, del sociosanitario e socioassistenziale in attesa di rinnovo”, insieme “all’adeguamento nelle basi d’asta della variazione dei costi derivanti dal rinnovo dei Ccnl da parte delle committenze pubbliche, prendendo a riferimento sempre i Ccnl non solo quelli sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative ma anche quelli che hanno il campo di applicazione più congruo”.
Per la Funzione Pubblica Cgil, inoltre, bisogna “rivedere gli schemi di accreditamento, di affidamento e concessione dei servizi pubblici per evitare che le risorse del Pnrr siano investimenti pubblici che produrrebbero come effetto, in assenza di una necessaria inversione di tendenza nella spesa corrente che deve aumentare per assumere più personale e rinnovare i Ccnl, una vasta opera di esternalizzazione; ridefinire a livello nazionale linee guida per gli standard qualitativi dei servizi accreditati dalle singole regioni (minutaggio di assistenza agli anziani, ai disabili, ai minori e per tutte le forme di fragilità) tale da restituire dignità alle persone e alle lavoratrici e lavoratori e da garantire armonizzazione sugli aspetti legati alla qualità e all’organizzazione del lavoro anche sotto il profilo del Ccnl applicati”.
Serve poi “un piano nazionale di interventi su Rsa pubbliche, Asp e altre strutture analoghe, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la valorizzazione dei professionisti impegnati nelle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali e di comunità; una ridefinizione unitaria, omogenea sul territorio nazionale e senza inopportune fughe in avanti delle singole regioni, della figura dell’operatore socio sanitario; il riconoscimento per gli operatori dei settori sanitari e dell’assistenza del lavoro usurante ai fini dell’anticipo previdenziale e norme contrattuali che favoriscano ragionevoli accomodamenti nell’alternanza tra mansioni gravose e altre attività”.
Punti che impegnano quindi a una mobilitazione che la Fp Cgil auspica il più larga possibile, unitaria, che coinvolga lavoratrici e lavoratori della sanità e tutti coloro che hanno a cuore il Servizio Sociosanitario Nazionale: “Non c’è più tempo. La Cura e la Salute non possono non essere la priorità del nostro paese,soprattutto non bisogna perdere questa occasione di utilizzo di risorse ordinarie e straordinarie per ridare finalmente solidità ed efficacia al nostro Servizio sociosanitario nazionale e soprattutto diritti, salario, valorizzazione professionale agli operatori”, conclude.
TESTO ODG
Ordine del giorno approvato dal CD FP CGIL Nazionale del 13 luglio 2022
Il comitato direttivo della Funzione Pubblica Cgil riunito in data 13 luglio 2022 impegna tutte le strutture al sostegno alla mobilitazione di categoria e confederale sulla difesa, sul rilancio e sulla riorganizzazione del servizio sociosanitario nazionale.
Nei difficili mesi che sono seguiti alla prima ondata pandemica il nostro impegno si è concentrato sullo sviluppo di una diffusa vertenzialità territoriale e su un’azione nazionale volta a concretizzare le proposte contenute nel nostro documento “Per un New Deal della salute” di ottobre 2020.
In continuità con questo impegno – che ci ha visto con coerenza e determinazione negli ultimi anni rivendicare assunzioni, risorse e un vero progetto di riforma – anche in conseguenza delle scelte non prodotte fino ad ora dalle istituzioni e dal parlamento, ma che dovranno concretizzarsi in appositi decreti e nella legge di bilancio, tenuto conto altresì delle posizioni espresse dalla conferenza regioni sulla consistenza del Fondo sanitario nazionale e sul Decreto Ministeriale 77/2022, il Comitato Direttivo ritiene indispensabile una mobilitazione nazionale nel mese di settembre con la quale parlare a operatori, cittadini, istituzioni, parlamento e governo per rivendicare:
• La stabilizzazione delle risorse Covid e l’implementazione del Fondo Sanitario Nazionale fino a coprire le spese necessarie all’indispensabile piano straordinario di assunzioni anche in funzione dei processi di riorganizzazione del servizio sociosanitario nazionale;
• Superamento del tetto previsto all’articolo 11 comma 1 del DL 35/19 convertito in L.60/19 (cd“Decreto Calabria”) e successive modifiche;
• Il superamento dell’art.23 comma 2 del Dlgs 75/2017 sul tetto al salario accessorio.
Il piano straordinario di assunzioni, punto centrale della mobilitazione, va realizzato tramite:
• La deroga al numero chiuso dei percorsi di formazione universitaria per le professioni sanitarie peri prossimi cinque anni;
• L’assunzione di tutti i precari del SSSN di tutti i ruoli e profili, compresi quelli degli Ircss e degli Izs;
• Il graduale superamento del regime di convenzione per i medici di medicina generale e gli specialisti ambulatoriali, dando la possibilità alle regioni di assumerne direttamente alle proprie dipendenze;
• Il blocco di tutte le esternalizzazioni e l’attivazione di processi di reinternalizzazione utilizzando le previsioni dell’art. 1 c. 268 lett.c) della L. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022)
• Il rilancio della contrattazione nei settori privati, per evitare il fenomeno del dumping contrattuale e l’intermediazione illecita di mano d’opera tramite il ricorso agli appalti di servizio, con lo sblocco dei contratti della sanità privata, delle Rsa, del sociosanitario e socioassistenziale in attesa di rinnovo;
• L’adeguamento nelle basi d’asta della variazione dei costi derivanti dal rinnovo dei CCNNLL da parte delle committenze pubbliche, prendendo a riferimento sempre i CCNL non solo quelli sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative ma anche quelli che hanno il campo di applicazione più congruo;
• La revisione degli schemi di accreditamento, di affidamento e concessione dei servizi pubblici per evitare che le risorse del PNRR siano investimenti pubblici che produrrebbero come effetto, in assenza di una necessaria inversione di tendenza nella spesa corrente che deve aumentare per assumere più personale e rinnovare i CCNL, una vasta opera di esternalizzazione minando quella caratteristica per noi fondamentale che è precondizione ai diritti di cittadinanza e sociali che è l’universalità dei servizi pubblici;
• Ridefinire a livello nazionale linee guida per gli standard qualitativi dei servizi accreditati dalle singole regioni (minutaggio di assistenza agli anziani, ai disabili, ai minori e per tutte le forme di fragilità) tale da restituire dignità alle persone ed alle lavoratrici e lavoratori e da garantire armonizzazione sugli aspetti legati alla qualità e all’organizzazione del lavoro anche sotto il profilo del ccnl applicati;
• Un piano nazionale di interventi su Rsa pubbliche, Asp e altre strutture analoghe, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la valorizzazione dei professionisti impegnati nelle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali e di comunità;
• Una ridefinizione unitaria, omogenea sul territorio nazionale e senza inopportune fughe in avanti delle singole regioni, della figura dell’operatore socio sanitario;
• Il riconoscimento per gli operatori dei settori sanitari e dell’assistenza del lavoro usurante ai fini dell’anticipo previdenziale e norme contrattuali che favoriscano ragionevoli accomodamenti nell’alternanza tra mansioni gravose e altre attività.
Per queste ragioni siamo impegnati a proseguire nel percorso di mobilitazione a sostegno degli accordi sulle stabilizzazioni ad oggi prodotti nella maggioranza delle regioni e da conquistare su tutto il territorio nazionale ma soprattutto nella loro esigibilità spesso ostacolata dalle stesse norme vigenti che vanno immediatamente modificate, nella campagna per il Piano straordinario di assunzioni, nella contrattazione nazionale e decentrata sui CCNL, nel confronto con aziende e regioni sulla riorganizzazione del sistema sociosanitario a livello territoriale.
Le tante mobilitazioni che si stanno producendo a livello regionale, gli accordi, le vertenze hanno necessità di confluire in un percorso di mobilitazione nazionale, auspicabilmente unitario e aperto a tutti i soggetti che vorranno condividere priorità è obiettivi.
Non c’è più tempo. La Cura e la Salute non possono non essere la priorità del nostro paese,soprattutto non bisogna perdere questa occasione di utilizzo di risorse ordinarie e straordinarie per ridare finalmente solidità ed efficacia al nostro SSSN e soprattutto diritti, salario, valorizzazione professionale agli operatori.
APPROVATO CON UNA SOLA ASTENSIONE
“Circa mille dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, tra questi anche lavoratrici in gravidanza, costretti in piedi per molte ore in fila sotto il sole di luglio, senza potersi sedere, senza servizi igienici e senza possibilità persino di acquistare l’acqua. È la disavventura alla quale sono stati sottoposti circa un migliaio tra lavoratrici e lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, tra ieri e oggi, presso la caserma Salvo D’Acquisto di Roma, per le prove di esame relative ai passaggi di area”. A denunciarlo è la Fp Cgil.
“Avevamo già segnalato che la scelta di una sede unica per la prova dei passaggi dalla II alla III Area era una scelta inopportuna – scrive Daniele Gamberoni, coordinatore nazionale Fp Cgil Agenzia delle Entrate – ma non potevamo immaginare che lavoratrici e lavoratori sarebbero stati abbandonati senza alcuna assistenza e in un contesto isolato. Tutto ciò aggravato altresì dai ritardi nella gestione degli accessi, che erano stati programmati”.
Per il sindacato si tratta della “ennesima dimostrazione di pressappochismo organizzativo e scarsa considerazione dell’Agenzia che diventano la causa principale dei disagi subiti da colleghe e colleghi presenti ieri e oggi per un importante appuntamento lavorativo e che si sommano a tutte le incertezze sulla tipologia d’esame, sul contenuto delle prove e sull’indicazione, tardiva, di materiale formativo non aggiornato come riferimento per la preparazione”. Il trattamento che l’Agenzia riserva ai suoi dipendenti, conclude Gamberini, “è carico di disattenzione, è inqualificabile e merita l’indignazione che le lavoratrici e i lavoratori stanno manifestando e che condividiamo chiedendoci fino che punto questa Amministrazione vorrà abusare della loro pazienza”.
“Continua la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero della Cultura, annunciata per settembre una giornata di sciopero nazionale”. È quanto affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa nel dare conto dell’assemblea nazionale unitaria dei dipendenti del dicastero guidato dal ministro Franceschini, tenuta ieri, sui temi della vertenza nazionale avviata con i presidi in tutta Italia del 4 luglio scorso.
Una assemblea, fanno sapere i sindacati, “molto partecipata e che ha visto numerosi interventi di lavoratori che hanno tutti denunciato il grave peggioramento delle condizioni di lavoro, dovuto soprattutto alla inammissibile carenza di personale più volte e inutilmente segnalata, ma anche agli altri noti fattori che stanno determinando un declino apparentemente inarrestabile dei cicli lavorativi interni del Ministero”.
Al termine dell’assemblea, riportano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che, oltre a riassumere i punti di vertenza nazionale inerenti la richiesta di un piano straordinario di assunzioni e la ripresa del confronto negoziale sui temi specifici relativi all’applicazione del nuovo Ccnl, ovvero regolazione del lavoro a distanza, mobilità volontaria, processi di riqualificazione giuridica ed economica dei lavoratori, ripristino delle condizioni di sicurezza nei luoghi della cultura, ha deciso la continuazione delle iniziative di protesta tramite il blocco del lavoro straordinario e la mancata elevazione alla metà dei festivi lavorati nei musei, dando mandato a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa di avanzare richiesta di confronto urgente con il Ministro Franceschini”.
All’esito di questa richiesta, proseguono i sindacati, “qualora non soddisfacente, si avvieranno le procedure previste dalla legge finalizzate all’indizione di una giornata di sciopero generale nazionale dei lavoratori del Ministero da tenersi nel mese di settembre prossimo. Sui temi al centro dell’iniziativa è pertanto urgente e necessario un atto di responsabilità da parte del Ministro Franceschini: qualunque ulteriore sottovalutazione dei problemi denunciati porterà inevitabilmente a un inasprimento del conflitto”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
Legge 29 Giugno 2022, n.79, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 Aprile 2022, n.36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
Si fa riferimento al P.C.D. 6 agosto 2021, più precisamente all’art. 13
“Soppressione delle sede di servizio” e alla situazione dei dipendenti del personale di Polizia Penitenziaria la cui sede di servizio è stata soppressa.
A tal riguardo l’ Ufficio II di questa Direzione Generale ha comunicato che sta provvedendo ad interpellare, per il tramite dei competenti Provveditorati Regionali, i dipendenti delle sedi soppresse (C.C. Camerino, C.C. Empoli, O.P.G. Napoli, O.P.G. Montelupo Fiorentino, C.C. Sala Consilina e C.C. Savona) la cui posizione amministrativa non sia già stata definita, al fine di conoscere se intendano esercitare la facoltà di scelta di cui alle previsioni del comma 2 del citato art. 13.
Tanto si partecipa per opportuna informativa .
“Il Ministro – proseguono – ha sempre dimostrato una particolare vicinanza alle problematiche dei Vigili del Fuoco, confermata anche con l’immediata lettera di convocazione a seguito della nostra richiesta unitaria formulata proprio nella mattinata di ieri. Come sempre sarà cura del Sindacato migliorare le condizioni lavorative delle donne e degli uomini dei Vigili del Fuoco, sensibilizzando durante il confronto il Governo sulle urgenti e inderogabili necessità del Comparto Soccorso Pubblico e Vigili del Fuoco”.
“Lo faremo forti – aggiungono i dirigenti sindacali di Fp Cgil, Fns Cisl e Confsal Vvf – del sostegno dimostrato dai lavoratori riconosciutoci a seguito della sottoscrizione dell’Accordo negoziale del Ccnl 2019-2021 e successivamente del Fondo di Amministrazione 2019, bypassando se necessario, il sistema attuale sulle relazioni sindacali troppo spesso sbilanciate, riappropriandoci del ruolo che ci compete. Lo faremo forti della maggioranza che unitariamente rappresentiamo rispondendo al grido di allarme lanciato dagli operatori del soccorso sempre costretti a lavorare in emergenza. Lo faremo a garanzia di coloro i quali riconoscono al Corpo il più alto indice di gradimento tra i Corpi dello Stato, i cittadini contribuenti beneficiari del nostro servizio”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.
– Personale Dirigente dell’Area Funzioni Centrali — fascia II – Ipotesi di Accordo Integrativo sulla retribuzione di posizione e di risultato relativo all’anno 2019 e 2020.