Servizi pubblici locali – art 15 D.L. 135/2009
Sciopero Nazionale del Comparto Igiene Ambientale
18 novembre 2009
con presidi regionali
Mercoledì 18 novembre 2009 i lavoratori e le lavoratrici dell’igiene ambientale pubblica e privata sciopereranno per l’intera giornata contro l’approvazione dell’articolo 15 del Decreto Legislativo 135/2009, riguardante la riforma dei servizi pubblici locali, perché mira a cancellare l’integrità del comparto.
Nonostante le numerose critiche, nel metodo adottato e nel merito, la riforma che il Governo si appresta a varare è l’ennesima modifica della legislazione sui servizi pubblici, ma di concreto ha il solo obiettivo di distruggere non solo le norme attualmente in essere ma gli importantissimi sviluppi dei processi industriali e aggregativi di un settore in crescita.
Le crescenti sensibilità dei cittadini, anche per le continue emergenze ambientali in diverse regioni del Paese, e la necessità di porre in equilibrio la garanzia dei servizi con i suoi costi dovrebbero essere un sentire comune, a partire dal Governo, della necessità di introdurre ulteriori elementi di controllo ad uso delle Autonomie locali per la garanzia, la trasparenza e la qualità nella gestione del settore.
Invece, il Decreto Legislativo va nella direzione opposta. Non solo nel merito dei suoi contenuti (privatizzazione selvaggia, smembramento delle attività del settore, assoluta assenza di garanzie occupazionali, tanto per citare alcuni argomenti), ma anche nel percorso seguito.
Il momento è grave perché il presente e il futuro dei lavoratori, delle lavoratrici e delle aziende del settore dell’igiene ambientale rischia di essere completamente cancellato.
Le grandi battaglie sindacali di tutti gli anni passati per far crescere buone aziende pubbliche e private e, successivamente, per difenderle dagli speculatori, hanno sviluppato un settore con l’idea forte del ciclo completo ed integrato dei rifiuti capace di tutelare l’occupazione e i diritti di tutti anche attraverso l’unificazione dei diritti contrattuali dei lavoratori e delle lavoratrici in tutto il Paese.
Ora tutto ciò è completamente travolto da un provvedimento con un iter parlamentare monco e totalmente incompetente che priva il Paese e le forze sociali di una discussione necessaria e improcrastinabile.
Inoltre, per i lavoratori e le lavoratrici del comparto la prospettiva del dirupo è prossima in quanto il decreto, oltre a rendere loro danno come cittadini attraverso l’abbandono delle buone pratiche ambientali e del conseguente aumento delle tariffe, il “regalo” sarà completato dall’instabilità occupazionale e dalla precarizzazione contrattuale anche attraverso l’applicazione di altri CCNL, finanche con rapporti di lavoro non regolari.
Non resta che la mobilitazione totale della categoria dell’Igiene Ambientale che, con lo sciopero e i presidi di protesta del prossimo 18 novembre, esprimerà il massimo del dissenso contro una riforma devastante che ha tanto di svendita forzata del settore e di punitivo nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, forse considerati colpevoli di presunte nefandezze.
E’ evidente che la mobilitazione sarà durissima e che, anche in caso di sciagurata approvazione definitiva del Decreto Legislativo il prossimo 25 novembre, l’iniziativa del Sindacato non cesserà mai. Per il comparto, il progetto che lega l’idea di un ciclo integrato ed industriale dei rifiuti e, contemporaneamente, sviluppi dei servizi qualitativi alle città, delle risorse per la comunità locali e diritti e tutele per i lavoratori e per le lavoratrici, non è un sogno ma una assoluta e reale necessità!
Roma, 2 novembre 2009
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL Giordano/Cenciotti – FIT CISL Curcio UILTRASPORTI Tarlazzi – FIADEL Verzicco/D’Albero
Al Sig. Ministro dell’Interno
On. Giuliano Amato
Al Presidente dell’Anci
La Cgil Fp, Cisl Fps e Uil Fpl chiedono, in merito alle nuove competenze assegnate ai comuni dal decreto legislativo 6/2/07/ n. 30 in vigore dall’11 aprile 2007, riguardante la libera circolazione dei cittadini Europei in Italia, un incontro al fine
di :
– valutare tutte le implicazioni riguardanti i lavoratori;
– l’organizzazione del lavoro;
– le ricadute economico-professionali, nonché occupazionali, a fronte dei maggiori e più onerosi carichi di lavoro;
– concordare tutte le idonee soluzioni.
Distinti saluti
FP CGIL
Crispi
CISL FPS
Alia
UIL FPL
Fiordaliso
Roma, 9 maggio 2007
Roma, 29 gennaio 2008
Al Sottosegretario di Stato
Luigi Li Gotti
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione
Giudiziaria
Claudio Castelli
Al Direttore Generale del Personale
e della Formazione
Carolina Fontecchia
Si fa seguito a ripetute note e solleciti da parte di questa Organizzazione Sindacale relativamente a questioni sospese con l’Amministrazione.
Spiace rilevare che non è stato dato alcun riscontro alle nostre note e richieste di incontro nonostante le stesse riguardino la situazione di molti lavoratori e questioni delicate relative a categorie protette come quella inerente il congedo straordinario per assistenza a portatori di handicap o la legge 104, o diritti costituzionalmente garantiti come quella che concerne la corretta applicazione dell’accordo sull’art. 42 bis.
Siamo a conoscenza del fatto che ci troviamo in un momento delicato ma crediamo che non sia possibile ignorare importanti problemi che riguardano tutti i lavoratori.
Per questo motivo torniamo a chiedere di calendarizzare un incontro con l’Amministrazione su queste materie.
Per la Delegazione Nazionale Trattante
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
COMUNICATO STAMPA
Del segretario Nazionale
Fp Cgil Alfredo Garzi
In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario la FP CGIL sarà presente con presidi, volantinaggi e interventi in ogni cerimonia di apertura per ricordare le proposte per una seria riforma della macchina giudiziaria che porti all’accelerazione dei tempi dei processi, renda una giustizia rapida ed efficiente alla cittadinanza e dia risposte agli operatori.
E’ tempo che si metta in atto un progetto serio, che si facciano investimenti per la modernizzazione e le riforme necessarie per accelerare i tempi dei processi, che si migliorino le condizioni di lavoro del personale che da tempo opera in condizioni disagiate a causa della carenza di organico e senza il giusto riconoscimento professionale.
La Fp Cgil sarà presente in ogni Corte di Appello per illustrare le proprie proposte e informare i cittadini sullo stato della giustizia, sull’inerzia e sulla politica indiscriminata di tagli del Governo.
Roma, 08/01/09
L’assurda ed immotivata esclusione della FP CGIL dalla contrattazione integrativa da parte dell’Agenzia delle Entrate sta provocando una serie di reazioni a catena che investono i Direttori Regionali ed i direttori di uffici locali che, in virtù della loro autonomia decisionale e libertà di pensiero (sic) si adeguano puntuali alla decisione del grande capo.
Da parte di qualche dirigente ci saremmo aspettati una posizione più critica e democratica. Sbagliavamo!
L’interesse dell’Agenzia, in questa fase di grandi sconvolgimenti organizzativi è di mettere il bavaglio al dissenso e di limitare la partecipazione democratica.
Pertanto sosterremo, sia sindacalmente che legalmente, tutte le iniziative che i responsabili territoriali e di posti di lavoro adotteranno nei confronti della Dirigenza Regionale e Locale per affermare il diritto/dovere della FP CGIL a sedersi ai tavoli di confronto, a partire da Piemonte e Puglia.
Roma, 26 febbraio 2009
Si è svolto oggi il secondo incontro all’ARAN per il rinnovo del CCNL del comparto Regioni ed Autonomie Locali.
Si è trattato di un incontro in cui l’ARAN ha tentato di dare corpo alla Direttiva del Comitato di Settore, il cui commento vi abbiamo inviato con un nostro precedente comunicato.
Nella sostanza si conferma l’incremento economico di 62, 21 euro a cui va aggiunto l’1,5% per gli enti che rispettano i parametri virtuosi, ma nel testo hanno introdotto alcune novità che rendono tale incremento più una condizione dello spirito che reale, le riassumiamo così:
* Gli enti devono aver rispettato il patto di stabilità sia nel 2008, sia per il triennio precedente
* Al momento nessuno dispone di dati certi rispetto al numero di enti virtuosi nel triennio, riassumendo, non possono incrementare gli enti inferiori ai 5000 abitanti che sono la stragrande maggioranza, ne quelli che per 4 anni consecutivi non hanno rispettato il patto di stabilità;
* Gli enti che hanno rispettato tali criteri sono una percentuale ridotta per via dei tagli ai trasferimenti da parte del governo, inoltre se si è risanato nel 2008 non si capisce perché bisogna far riferimento ai tre anni precedenti;
* Devono aver applicato l’art. 76 comma 5 della Legge 133/08 cioè il contenimento della spesa per la contrattazione integrativa decentrata, tradotto dal burocratese, per avere l’1,5% devono aver ridotto i fondi di una percentuale maggiore; * Gli indici dei parametri devono essere, rispetto ai contratti precedenti, notevolmente inferiori.
Come se non bastasse, nella proposta dell’ARAN si interviene nuovamente sulle progressioni di carriera, determinando nei fatti una impossibilità di progressione attraverso i strumenti seguenti:
– Può progredire solo il 20% dei lavoratori degli enti;
– Si utilizzano le risorse oggi impegnate per le progressioni, vale a dire che si possono attingere le risorse di coloro i quali sono andati in pensione o hanno fatto progressione verticale;
– Lo stesso lavoratore/ice non può progredire prima dei tre anni effettivi dalla precedente progressione; crediamo che non ci sia bisogno di commenti, in ogni caso li trovate nei precedenti comunicati.
E’ del tutto evidente che al momento queste condizioni (mancanza di risorse) rendono impossibile la firma anche alla Cisl e alla Uil che pure, a seguito della firma dell’accordo del 30 ottobre, non mettono in discussione i 62, 21 euro.
Da parte nostra continueremo a lavorare per creare le condizioni di un forte miglioramento del testo, sia sull’aspetto economico e sia su quello normativo, cercando soluzioni per le tante, troppe lavoratrici e lavoratori precari sui quali incombe la mannaia dell’atto senato 1167.
Il programma di lavoro che vi proponiamo è il seguente:
1. Le strutture regionali devono informarci circa le contrattazioni del 2007 e del 2008 con particolare riferimento alle risorse aggiuntive; quanti enti li hanno effettivamente concordati con le OO.SS. e il numero dei Comuni che ha rispettato il patto di stabilità negli anni 2005 – 2006 – 2007 – 2008;
2. Le strutture regionali devono inviarci i dati aggregati (numero Comuni e quanto sopra) nel più breve tempo possibile e comunque entro la fine del mese di aprile;
3. Orientativamente entro la metà del mese di maggio, convocheremo il coordinamento per l’analisi della situazione e l’impostazione delle successive fasi della vertenza contrattuale.
Con la preghiera di inviarci al più presto quanto richiesto, poiché di fondamentale importanza, vi salutiamo fraternamente ed ovviamente vi terremo costantemente informati.
Roma, 16 aprile 2009
p. il Coordinamento AA.LL Fp Cgil p. La Segreteria Nazionale Fp Cgil
Ugo Gallo Antonio Crispi
denuncia attuale situazione CRI – comunicato ai lavoratori
Richiesta di incontro urgente
PROGETTO DI LEGGE BERSANI
Abolizione del PRA. Troppe domande finora senza risposte
Per favore, meno superficialità
L’ultimo progetto di legge Bersani prevede, tra le altre misure, l’abolizione del PRA (pubblico registro automobilistico, ndr) e la messa in mobilità di circa 3000 tra lavoratori e lavoratrici.
Ci piacerebbe che di questo provvedimento si parlasse con meno superficialità e con maggiore cognizione di causa. Così come ci saremmo aspettati che, riguardando anche il lavoro di tante persone, il ministro rispondesse alle nostre richieste d’incontro, visto che non ha pensato di farlo prima e, nonostante, il 18 gennaio il governo avesse sottoscritto, con il sindacato, il Memorandum sul lavoro pubblico.
La FP–CGIL ha sempre chiesto la razionalizzazione dell’intero, complesso, settore del trasporto terrestre, con l’obiettivo di una più efficace tutela dei diritti degli utenti, attraverso una riorganizzazione delle competenze, oggi suddivise tra più soggetti, un ordinato ed efficiente sviluppo del settore ed una semplificazione delle procedure per il cittadino, con la conseguente riduzione dei costi. In questa logica abbiamo sostenuto l’introduzione dello Sportello telematico per l’automobilista, che ha consentito ai cittadini di avere prestazioni celeri e molteplici punti di accesso. In questa logica i lavoratori sono in grado di presentare ulteriori proposte.
Nulla si dice di tutto questo nel provvedimento, che ad oggi circola in bozza. Non si chiarisce se il mutamento della natura giuridica del veicolo porta all’abolizione dell’imposta di trascrizione, visto che il costo dell’autentica del notaio era già stato eliminato. Non si chiarisce come si interviene sulla registrazione del veicolo, indispensabile per la tutela del singolo cittadino e per questioni di sicurezza. Non si chiarisce dove vanno a finire altre funzioni pubbliche svolte dall’ACI, per noi di estrema importanza, quali ad esempio, i progetti di educazione stradale. Anche per questo abbiamo chiesto all’ente una verifica delle funzioni esternalizzate in questi anni. Sempre nella logica del Memorandum che valorizza il lavoro pubblico quale luogo di garanzia dei diritti dei cittadini.
Se non arriveranno risposte a queste domande e a queste proposte, i lavoratori si mobiliteranno per difendere il loro lavoro.
Alfredo Garzi
Segretario Nazionale FP CGIL
Signor Ministro, secondo lei, alla Fiat si sognerebbero mai di pubblicare sul proprio sito vignette che offendono la stragrande maggioranza di coloro che operano affinché i prodotti conquistino i favori del mercato?
E’ già capitato di dover vedere pubblicate sul sito del Ministero di Palazzo Vidoni, vignette volgari ed inaccettabili. L’asino ci è ricascato ed asino in senso figurato per non offendere il quadrupede.
E’ evidente dagli organi di informazione che lei è fortemente impegnato nel tour estivo: “The slacker” e quindi, non può certamente occuparsi anche di ciò che qualche solerte e spiritoso (eufemismo prudente) suo collaboratore pubblica, facendosi maldestramente interprete di che cosa il Ministro vuole rappresentare al popolo italiano. Non abbiamo pensato neanche per un secondo che potesse essere lei il suggeritore perchè questo farebbe torto alla sua intelligenza.
Si tratta di volgarità che colpiscono, innanzitutto, il buon senso; su un quotidiano una vignetta riassume un pensiero, non condivisibile come per noi in questo caso, ma legittimo, pubblicato on line dal Ministero fa cadere le braccia e roteare altre parti del corpo (la volgarità rischia di essere contagiosa).
E’ questione di stile e forse anche un po’ di senso dello Stato, per questo non possiamo fare i complimenti alla mente ed alla mano che hanno dileggiato milioni di persone.
Non sia severo nella punizione, perché questa sarà sicuramente la sua reazione istintiva per coerenza con il rigore con cui affronta chi perde tempo anziché lavorare seriamente, basterà una tiratina d’orecchie ed a quelle lavoratrici ed a quei lavoratori che quotidianamente assicurano i servizi ai cittadini (nell’opera di trasparenza perché non pubblicare anche i dati di ciò che si fa?) basteranno semplici scuse….e la “pulizia” del sito, naturalmente.
Roma, 30 luglio 2008
Pubblichiamo il testo di una lettera aperta delle Segreterie nazionali delle Finanze indirizzata alla categoria in merito al decreto 112/98, allo stato di mobilitazione, all’inasprimento delle azioni di protesta e alla tutela delle organizzazioni sindacali nazionali.
Roma, 30 luglio 2008
Anche questo 8 marzo, le donne in piazza e nei luoghi di lavoro: per rivendicare dignità, occupazione, servizi, libertà e…. felicità.
Vogliamo poter essere bambine che vivono una infanzia serena negli asili e nelle scuole pubbliche, essere ragazze che studiano con un futuro davanti, ragazze che investono nella propria professione, che scelgono di essere madri, senza rinunciare al proprio lavoro.
Vogliamo essere lavoratrici dei servizi pubblici in grado di offrire non una “prestazione”, ma un servizio alla collettività. Vogliamo poter sostenere, ascoltare, aiutare le donne e gli uomini di questo paese. Questa e’ la funzione dei servizi pubblici.
Anche per questo la nostra mobilitazione verso lo sciopero generale è’ importante. Perché noi, lavoratrici pubbliche, siamo una parte fondamentale di questi servizi.
Buon 8 marzo a tutte noi!
Stamane, nei capoluoghi di provincia, si sono svolti i presidi , con manifestazione, indetti da FP–CGIL, CISL–FP e UIL–PA davanti alle prefetture.
In ogni città capoluogo di regione, sono stati alcune migliaia i dipendenti dei Ministeri e delle Agenzie Fiscali scesi in piazza, e parecchie centinaia nei centri minori.
Ci sono stati interventi di amministratori pubblici a sostegno della vertenza, come ad esempio Bari. In alcune città i lavoratori hanno dato vita a cortei spontanei che sono poi confluiti nei presidi, come a Roma, ovvero si sono diretti verso la sede della RAI, come a Torino. Delegazioni unitarie sono state ricevute dai prefetti, ai quali abbiamo illustrato le ragioni della protesta e rappresentato il forte malessere dei lavoratori.
In tutta Italia, complessivamente, circa 80.000 tra lavoratrici e lavoratori sono scesi in piazza contro i recenti provvedimenti governativi.
Interventi che riducono fortemente le retribuzioni, che non stanziano risorse per rinnovare i contratti di lavoro che garantiscano la difesa del potere di acquisto delle retribuzioni. Misure che tagliano le risorse e il personale, creando le condizioni per la chiusura, a breve, di molti uffici pubblici. Provvedimenti che cancellano molte norme dei contratti di lavoro, creando regole diverse tra lavoro privato e lavoro pubblico, invece di definire un unico modello contrattuale.
La mobilitazione dei lavoratori di questi settori prevede un altro appuntamento, per il 10 ottobre, presso le sedi centrali di ogni amministrazione, nell’ambito del mese di iniziative, a sostegno della vertenza del lavoro pubblico, promosse dalla FP–CGIL, dalla CISL–FP, dalla UIL–PA e dalla UIL-FLP.
Roma, 22 settembre 2008