La Cgil ha condiviso la posizione già espressa nei giorni scorsi dalla Tavola della Pace ed annuncia che parteciperà alla manifestazione da questa indetta per il prossimo 17 gennaio ad Assisi.
Di seguito il comunicato dell’ufficio stampa della Cgil Nazionale.
Roma, 13 gennaio 2009
CRONACA DI UNA EVASIONE ANNUNCIATA
Nel comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 15 giugno si legge: stop alle compensazioni indebite. Per la prima volta in campo una task force contro i fenomeni fraudolenti.
L’art.33 della legge 133/2008 inizia a dare i primi risultati: aumento dell’evasione IVA, utilizzo delle compensazioni in maniera patologica, aumento dei fenomeni fraudolenti. Invece di apprezzare l’ottimo risultato ottenuto, l’ennesimo regalo agli evasori, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, dott. Attilio Befera, urla il suo dolore per le minori entrate fiscali: – 3,5% rispetto al 2008, – 3,9 miliardi di euro.
La preoccupazione maggiore è suscitata dal calo delle entrate IVA, vera regina delle imposte evase.
Da studi effettuati risulta, infatti, che l’IVA è l’imposta più evasa e rappresenta un indicatore attendibile per quantificare il fenomeno dell’ economia sommersa . L’ imponibile IVA evaso corrisponde a circa 270 miliardi di euro (anno 2004) equivalente al 33,00% della base imponibili totale, calcolata in circa 818 miliardi di euro. Per il soggetto economico evadere l’IVA è più conveniente, determina oltre al non pagamento dell’imposta anche la possibilità di occultare i ricavi e ridurre il pagamento delle altre imposte. Al fenomeno dell’evasione IVA è collegato anche quello relativo alle frodi IVA, su cui il precedente Governo Prodi aveva puntato una attenzione particolare. Da analisi effettuate risulta ( dati 2005 ) che il numero dei contribuenti che vantano un credito IVA è essenzialmente uguale al numero di coloro che dichiarano un debito.
Per rendere più efficiente la lotta all’evasione fiscale e recuperare gettito, il precedente Governo aveva posto come uno degli obbiettivi strategici la riduzione dell’abuso del sistema delle compensazioni e dei rimborsi, particolarmente in ambito IVA. L’aumento consistente del gettito IVA a partire da agosto 2006 è stata la dimostrazione della validità delle scelte effettuate.
I dati dei primi quattro mesi del 2009 evidenziano un crollo delle entrate per quanto riguarda l’IVA:
– 10,2%, di cui – 5,8 % scambi interni e – 32,5 % sull’importazioni. Il risultato risente sicuramente del contesto economico e del calo dei consumi ma è certamente legato anche alle modifiche normative introdotte dall’ art. 33 c. 3 della l. 133/2008 che ha cancellato l’obbligo per i possessori di una partita IVA di presentare l’elenco clienti e fornitori nella dichiarazione dei redditi, obbligo reintrodotto nella manovra dell’estate del 2006 (decreto Bersani). L’obbligo era un forte deterrente ai fini della presentazione di fatture false e relativa richiesta di rimborso, con la sua abrogazione si è tornati alla situazione del 2005, quando era più facile utilizzare falsi crediti IVA per compensare gli importi delle II.DD dell’IRAP e dei contributi sociali dovuti. L’obbligo, contestato e fortemente osteggiato da diversi soggetti economici e dai loro rappresentanti legali, fu abolito la prima volta da Tremonti nel 1994 e ripristinato, come ricordato, dal governo Prodi nel 2006. L’attuale abrogazione, voluta fortemente dal Ministro Tremonti non trova basi logiche neanche prendendo in considerazione la volontà di non stressare le imprese nella lotta all’evasione fiscale come sottolineato recentemente dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Uno studio effettuato dall’Agenzia delle Entrate nel 2007, che analizza il fenomeno dell’evasione IVA nel periodo 1980-2004, evidenzia una diminuzione di evasione negli anni 1991, 1992, 1994, 1997, 1999 e 2002. Si è invece assistito ad una crescita dell’evasione negli anni 1984, 1989, 2000, 2001, 2003 e 2004 ( Marigliani e Pisani ). I risultati dimostrano che l’evasione IVA risente particolarmente del clima socio politico del paese. Non crediamo sia superfluo ricordare che quanto affermato recentemente da Berlusconi ” se lo Stato ti chiede il 50% del tuo reddito ti senti giustificato a mettere in atto procedure di elusione e a volte anche di evasione” sia un chiaro invito ad evadere. Con simili dichiarazioni è difficile credere al Governo quando assicura di voler condurre una seria ed efficace lotta all’ evasione fiscale.
Dopo il calo delle Entrate Fiscali, è ancora convinto il Direttore dell’Agenzia della necessità impellente di modificare l’organizzazione degli uffici delle Entrate, avviando l’attivazione delle Direzioni Provinciali con il risultato di bloccare nell’immediato ogni attività di controllo?
E’ convinto il Direttore dell’Agenzia che il clima di ostilità che il Ministro Brunetta ha generato nel paese nei confronti dei dipendenti pubblici non ostacoli l’attività accertatrice dei funzionari del fisco?
Come crede il Direttore dell’Agenzia di risolvere il problema della disapplicazione del comma 165 /2008 che decurta il salario dei lavoratori e ne offende la dignità e la professionalità, dopo gli eccellenti risultati raggiunti dagli uffici delle Entrate negli anni passati?
I LAVORATORI ATTENDONO RISPOSTE.
Roma, 16/06/2009
FP CGIL Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Coordinatore Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini
Comunicato stampa
di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil
“Snaturato il ruolo delle camere di commercio, industria e agricoltura: la Fp Cgil fortemente contraria”
Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 10 febbraio ha approvato il decreto legislativo per la riforma di camere di commercio,industria,artigianato e agricoltura.
Il decreto è stato approvato applicando la procedura in via d’urgenza senza intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le provincie autonome.
Noi siamo da sempre contrari ad un decreto che facendo finta di dare autonomia, ripristina il controllo del Ministero dello sviluppo attraverso Union camere ed esautora il ruolo delle Regioni e dei Comuni.
Siamo soddisfatti di non essere soli in questa valutazione vista la mancata intesa con la Conferenza delle Regioni.
Questo Governo continua a enunciare decentramento di funzioni dello Stato verso le Regioni in ottemperanza del federalismo e del titolo V ma pratica, attraverso le proprie leggi (riforma polizia locale, contratti di lavoro riportati a legge,protezione civile etc), un centralismo di ritorno.
Troviamo sconcertanti le dichiarazioni del presidente di Union Camere che attribuisce al decreto il riconoscimento sociale del valore dell’impresa attraverso il “sistema camerale”, il decreto, invece,attribuisce potere alle associazioni delle imprese e non alla singola impresa in quanto non inserisce l’elezione diretta dei componenti del consiglio ma la designazione da parte delle associazioni.
L’unica nota che ci pareva positiva, appresa dalla dichiarazione del Ministro Carfagna “una presenza femminile nei ruoli dirigenziale…..”non capiamo in quale articolo del decreto lo abbia letto.
Roma 12 Febbraio 2010
INCONTRO DEL 3 GIUGNO
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Si è tenuto nella mattina di ieri, 3 giugno, il programmato incontro tra OO.SS. e Agenzia del Demanio.
Durante l’incontro è stato discusso il contenuto del Decreto Legge recentemente approvato in Consiglio dei Ministri (c.d. manovra correttiva dei conti pubblici) e il Decreto Legislativo avente ad oggetto il Federalismo Demaniale.
Per chiarire i pesanti dubbi interpretativi che gravano su questi decreti è stata convocato un nuovo tavolo negoziale al 30 di giugno.
Si sottolinea che i pesanti tagli previsti per i pubblici dipendenti potrebbero colpire anche il personale dell’Agenzia del Demanio generando il blocco per tutto il biennio 2011-2012 della contrattazione economica e tagli ai trattamenti di trasferta, alla formazione e per le attività istituzionali dell’Agenzia.
In coda all’incontro è stato siglato l’accordo che prevede, in continuità con gli anni trascorsi, la riduzione dell’orario lavorativo per i venerdì di luglio e agosto.
Roma, 4 giugno 2010
Delegazione Trattante Nazionale
D. Gamberini
FP Cgil Nazionale
Agenzie Fiscali
G. Serio
Comunicato stampa di Adriano Sgrò, Segretario Nazionale Fp Cgil
e Massimo Cenciotti, Coordinatore Nazionale Igiene Ambientale
Sciopero unitario operatori Igiene Ambientale Provincia di Napoli
No allo spacchettamento del ciclo dei rifiuti
Si al pagamento degli stipendi e al diritto alla Salute
Domani, martedì 15 Giugno 2010, gli operatori del Comparto Igiene Ambientale di tutto il territorio provinciale di Napoli sciopereranno contro la decisione del Comune di effettuare lo spacchettamento del ciclo integrato dei rifiuti, svendendo così il settore ai poteri forti e rischiando di causare un’emergenza sociale e ambientale che già oggi è facile prevedere. La separazione del servizio di spazzamento dal resto del ciclo, prevista da ASIA Napoli, lo stato vegetativo del Consorzio di Bacino e i continui fallimenti delle imprese che operano nella provincia, stanno determinando un situazione drammatica per i lavoratori, alcuni dei quali si trovano già oggi senza stipendio.
Affidare il governo dei rifiuti e il diritto alla salute a formule estemporanee, che prevedono tra l’altro figure professionali meno qualificate e peggio retribuite, non può essere una soluzione. La pezza, come si dice in questi casi, è peggio del buco!
La Fp-Cgil Nazionale sostiene la lotta dei lavoratori, che nel territorio campano, dopo aver sopportato una campagna mediatica che ha descritto il disastro dell’emergenza rifiuti come un successo, si trovano a lavorare nella stessa situazione di sempre. Una battaglia in difesa dei diritti di chi opera in condizioni proibitive e nella costante incertezza, dimenticato da una politica più impegnata a guadagnare visibilità che a risolvere problemi.
La Campania affronta una situazione di vero e proprio collasso del sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, in particolar modo nelle province di Napoli e Caserta. È necessario mantenere integrato il ciclo, modernizzare le strutture e smettere di dare ai cittadini informazioni fuorvianti su presunti “miracoli”.
Domani saremo a Napoli in piazza Matteotti per difender il salario e i diritti dei lavorati, ma soprattutto il diritto alla salute dei cittadini, che va garantito attraverso l’efficienza di un ciclo dei rifiuti integrato e funzionale.
Roma, 14 Giugno 2010
In Umbria il livello di guardia sul sistema di smaltimento dei rifiuti è già stato raggiunto. Si rischia così di replicare il disastro campano: non sono state ampliate le discariche di Borgo Giglione, Belladanza e Le Crete, così come previsto dal Piano Regionale dello Smaltimento dei Rifiuti; la raccolta differenziata stenta a decollare per motivi culturali, per mancanza di investimenti e assenza di filiere produttive, a partire dal materiale differenziato insufficientemente riutilizzato; forte ritardo nella determinazione dei tempi, dei luoghi e della chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di smaltimento per quelli non differenziati.
Si è ormai concluso il tempo delle discussioni fini a se stesse. Le istituzioni, le parti sociali e imprenditoriali sono chiamate a contribuire responsabilmente, con proposte concrete e praticabili nel breve periodo, per scongiurare un’emergenza che ricadrebbe sulle spalle dei lavoratori del settore e dei cittadini, a tutto vantaggio di quei pochi che, in nome del bene comune, farebbero lauti e facili profitti.
Il Coordinamento Igiene Ambientale dell’Fp-Cgil della Prov. di Perugia, condividendo i motivi che hanno portato la CGIL a proclamare lo sciopero generale per il 6 maggio, fortemente preoccupati dalla rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di settore, preannunciano una visibile presenza dei lavoratori del settore alla manifestazione regionale prevista a Terni.
Roma, 27 Aprile 2011
Siamo a conoscenza di ritardi nell’erogazione del salario accessorio legato all’ex art. 85 CCNL per gli anni 2004 e 2005.
A seguito di informazioni assunte presso l’Agenzia del Territorio, questi ritardi sono dovuti ad accordi locali che prevedono una distribuzione su tutto il personale senza il rispetto dell’accordo nazionale.
La CGIL ha diffidato l’Amministrazione a pagare immediatamente il suddetto salario, nel rispetto del potere contrattazione locale. Nel caso di accordi non rispettosi delle norme di legge abbiamo chiesto l’immediato invio all’ufficio dell’accordo al fine di sanare gli stessi.
Roma, 12 novembre 2007
Coordinatore Nazionale
Agenzia del Territorio
Carmine Di Leo
Per la FP CGIL Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Giovanni Serio
Per la prima volta dopo molti anni i lavoratori dell’organizzazione giudiziaria possono discutere di prospettive ravvicinate e concrete, sia per quel che riguarda il servizio, sia per quel che riguarda la loro condizione lavorativa.
Il ministro Castelli dichiarò a suo tempo che non si investe in una macchina in fallimento: fu coerente, meno risorse economiche e nessuna riforma organizzativa.
La giustizia nella passata legislatura è servita soltanto a fare leggi per singoli imputati, per attentare all’autonomia e all’indipendenza della magistratura, ma non certo per accorciare i tempi dei processi o per risolvere i problemi degli uffici giudiziari.
Da ultimo, addirittura, fu chiamato a occuparsi del personale l’On. Vitali, per dare il colpo finale ad una condizione già difficile dei lavoratori giudiziari.
Ora, pur con alcune ombre, la situazione è cambiata, si è ripreso ad investire nella giustizia sia dal punto di vista economico che da quello del servizio.
A partire dal protocollo d’intesa sull’ufficio per il processo e la riqualificazione professionale si è messo in moto un meccanismo che valorizzerà sia il lavoro pubblico che i lavoratori giudiziari.
Dal protocollo d’intesa del novembre 2006 deriva il disegno di legge di iniziativa governativa seguito dal sottosegretario Luigi Li Gotti che garantisce alcune cose importantissime: risorse economiche per la riqualificazione di oltre 40000 lavoratori, nuove dotazioni organiche spostate verso le professionalità più alte per creare i posti necessari e che permettono la stabilizzazione del precariato, 2800 assunzioni per alleviare le croniche carenze d’organico, l’istituzione dell’ufficio per il processo, l’entrata in vigore del processo telematico, nuove risorse per il fondo unico di amministrazione.
Il ddl 2873 rappresenta un sostegno alla contrattazione, trova i soldi per i passaggi fra le aree, determina le nuove dotazioni organiche, aumenta le risorse per il fondo unico di amministrazione.
La contrattazione, utilizzando sia il protocollo d’intesa sia il nuovo contratto nazionale di lavoro del comparto ministeri, permetterà attraverso la individuazione di nuovi profili professionali la crescita professionale ed economica di tutti i lavoratori e ricomporrà i lavori fra le aree con i meccanismi previsti dal protocollo d’intesa, cioè mediante procedure semplificate, accelerate e basate su criteri obiettivi.
Subito dopo il voto si apriranno le trattative per il nuovo contratto integrativo: se la legge passa presto tutto si può fare in poco tempo.
Vale la pena di battersi e non rimanere in ufficio a lamentarsi.
Quali prospettive ci sono in campo a parte il disegno di legge di iniziativa governativa e il contratto collettivo di lavoro?
Sul disegno di legge abbiamo notizie di un atteggiamento ostile delle forze d’opposizione. D’altra parte anche in questo c’è coerenza: il falso in bilancio e la legge Cirami sono i loro segni sulla giustizia dei cittadini, la riduzione della posta elettronica il loro contributo all’efficienza degli uffici.
Ricordiamo tutti l’onorevole Vitali. Quando era al governo non è stato capace di fare niente per i lavoratori, ora che è all’opposizione presenta disegni di legge per il personale giudiziario. Poteva farlo prima.
L’onorevole Vitali ora non è più credibile, tutto il resto sono solo chiacchiere.
Da varie parti si parla di ricorsi giudiziari per ottenere un risarcimento per la mancata riqualificazione: chiunque abbia la mente tranquilla si rende conto che la materia del contendere non c’è, infatti la mancata riqualificazione del personale giudiziario deriva dalle sentenze e ordinanze dei giudici a loro volta originate da ricorsi che molte volte sono stati pilotati da sindacatini che hanno giocato allo sfascio.
Siamo contrari a far arricchire ulteriormente gli avvocati .
C’è una responsabilità politica da parte dell’amministrazione ma questa ha un nome ed un cognome: l’On. Luigi Vitali, contro il quale dovrebbero essere indirizzati correttamente i ricorsi.
Dopo molto tempo possiamo batterci con orgoglio per il lavoro pubblico, per far valere la nostra idea di servizio ai cittadini, per rivendicare la nostra professionalità e per avere il giusto riconoscimento economico e professionale.
Il voto alle liste FPCGIL e la fiducia nei candidati è il primo passo contro la rassegnazione per una nuova stagione della giustizia.
Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Al Presidente del Comitato di Settore
Regioni ed Autonomie Locali
ROMA
Oggetto: Atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL della separata area della Dirigenza di Regioni e Autonomie Locali.
Egregio Presidente,
le scriventi Segreterie segnalano, ancora una volta che, scaduto il CCNL al 31/12/05, non sia ancora stato inviato all’ARAN l’atto di indirizzo per il CCNL 2006/09 e biennio economico 2006/07 dell’area della dirigenza.
Poiché non ci sono motivazioni per accentuare il ritardo, si chiede che, sollecitamente, l’atto di indirizzo in oggetto venga trasmesso all’ARAN consentendo l’avvio del negoziato.
Distinti Saluti
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FP CGIL FP CISL UIL FPL
Crispi Alia Fiordaliso
Roma lì, 14 febbraio 2008
Alle lavoratrici e ai lavoratori della Giustizia
Si è svolta in data odierna la prevista audizione in Commissione Giustizia al Senato relativamente al DDL 749, che prevede la liberalizzazione della professione dell’Ufficiale Giudiziario.
Abbiamo espresso la nostra totale contrarietà a questo DDL perché contrariamente alle intenzioni del Sen. Berselli esso non servirebbe a velocizzare i tempi della giustizia né a risolverne i mali, che infatti dipendono da molti altri fattori.
Abbiamo evidenziato le vistose contraddizioni con altri progetti parlamentari e con il disegno di legge delega sulle notificazioni e comunicazioni in via telematica, invitando quindi le forze di maggioranza parlamentari ad un confronto fra loro e con il Governo.
Siamo d’accordo sulle nuove attribuzioni per gli ufficiali giudiziari ma ciò a nostro avviso non porta come conseguenza la modifica dello status giuridico.
In particolare il DDL Berselli non prevede che la notificazione a mani sia di competenza esclusiva dell’ufficiale giudiziario, prevede invece che si possa assumere del personale per compiere determinati atti, facendo con ciò un pericoloso e per noi inaccettabile passo indietro nel tempo.
Tutti gli intervenuti hanno poi rimarcato come le esternalizzazioni nel campo della giustizia, e in particolare con riferimento agli ufficiali giudiziari la Convezione con Poste Spa e la riscossione dei crediti, abbiano dato risultati non positivi.
La Commissione, preso atto degli interventi fatti dalle OO.SS., ha aggiornato la seduta al prossimo 31 marzo alle ore 21.
Vi terremo informati sull’evoluzione della situazione.
Roma, 19/03/09
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
Di seguito l’intervista a Carlo Podda pubblicata oggi dal quotidiano “La nuova Sardegna”
Roma, 5 novembre 2009
29.03.2010 – Pubblichiamo in allegato il volantino e la richiesta da inoltrare alle Aziende, al fine di raccogliere un contributo per la famiglia di Gino Bortollon caduto sul lavoro la sera dell’otto marzo 2010, presso l’ETRA di Bassano.