Fsesp Penitenziari

28 febbraio Manifestazione europea a Bruxelles

Giornata di azione europea contro il sovraffollamento delle carceri
 
La Fp Cgil, affiliata Fsesp, partecipa alla giornata europea del 28 febbraio a Bruxelles  per protestare contro il sovraffollamento delle prigioni e gli effetti disastrosi sulle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.  

 
 
 

PARLAMENTO EUROPEO: diritti delle donne in carcere

Il Parlamento europeo ha approvato il 13 marzo una Risoluzione sulla particolare situazione delle donne detenute e l’impatto dell’incarcerazione dei genitori sulla vita sociale e familiare.

Se la legge è uguale per tutti, il carcere e le dinamiche di reinserimento nella società dovrebbero però tenere conto delle esigenze specifiche del mondo femminile, come la maternità, la reintegrazione professionale e familiare.

Anche se il fenomeno delle donne “dietro le sbarre” è minoritario (5% della popolazione carceraria totale), “la creazione di condizioni di vita che rispettino i loro bisogni specifici è una questione di rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali”, ha affermato l’eurodeputata greca e relatrice Marie Panayotopoulos-Cassiotou. Per la famiglia, il carcere di una donna può avere conseguenze gravi che possono arrivare fino alla completa distruzione dei legami familiari, soprattutto quando è la madre la sola a occuparsi dei bambini. La risoluzione suggerisce quindi un maggiore uso delle “pene alternative” alla carcerazione come “le comunità”.

Tra le misure richieste per tutelare i diritti del bambino, si propongono visite flessibili, luoghi che permettano una certa libertà di colloquio e di privacy familiare, un ambiente a misura di bambino e unità carcerarie separate per donne con figli. Perché “le condizioni di carcerazione delle donne incinta e nel periodo dell’allattamento così come quelle che hanno in cura bambini piccoli, devono sempre tenere conto dell’interesse superiore del bambino”.

Sebbene le prigioni siano materia di competenza degli Stati membri, gli eurodeputati chiedono alla Commissione europea e al Consiglio di adottare una decisione-quadro sugli standard minimi dei diritti dei detenuti che si fondi sull’articolo 6 del Trattato Ue e che includa il rispetto delle necessità particolari delle donne.

“L’accesso senza alcuna discriminazione all’impiego, al lavoro volontario, alla formazione che segua le vocazioni personali e misure di educazione civica intese a facilitare la loro reintegrazione”, sono le specifiche richieste degli eurodeputati. Come sottolinea la relatrice del rapporto, “la promozione del reinserimento professionale, sociale e familiare di tutti i detenuti deve restare un obiettivo primario della detenzione”.

 

NEWS

Il rinnovo delle convenzioni in dirittura d'arrivo…

 
COMUNICATO STAMPA DI NICOLA PREITI
Coordinatore nazionale FP CGIL Medici medicina convenzionata 

 

Fissata al 6 maggio la data per la firma definitiva della nuova convenzione della medicina generale. Con circa sei mesi di ritardo rispetto alle previsioni si giunge finalmente alla conclusione.
Nell’incontro di ieri con la SISAC è stato esaminato il testo definitivo della nuova convenzione. In sostanza non si è fatto altro che inserire il testo del cosiddetto preaccordo nell’articolato dell’attuale convenzione, modificando o cassando le parti normative in contrasto.
Non c’è stata la possibilità di apportare ulteriori modifiche e tutto è stato rinviato al prossimo biennio. Quindi le critiche che abbiamo mosso al preaccordo rimangono tutte in piedi anche se la FP CGIL medici, con Intesa, firmerà questo accordo per rimanere in tutti i tavoli negoziali.

Questo rinnovo non sarà certo ricordato come glorioso negli annali della medicina generale:

* Non si modifica nella sostanza l’assetto organizzativo delle Cure Primarie, che rimane quello dell’accordo attualmente in vigore. Innanzitutto perché manca qualunque progetto nazionale concreto di riforma e ristrutturazione dell’assistenza territoriale. E non bastano le velleitarie e sotto finanziate linee guida del Governo per sperimentazioni che contrastano, anche nei termini, con le modalità organizzative previste da questa nuova convenzione.

* Si introduce timidamente una progressiva sostituzione delle attuali forme associative con “Aggregazioni funzionali territoriali” e ” Unità complesse di cure primarie”, senza la necessaria valorizzazione professionale dei medici di guardia medica. Il percorso è vago, con la sola certezza di ridurre i vincoli nazionali delle Regioni nella qualità e nella quantità dei servizi offerti ai cittadini e nella gestione delle risorse.

* Bene invece l’adesione all’informatizzazione e al progetto tessera sanitaria e ricetta elettronica di cui al DPCM del marzo 2008. Quello che non comprendiamo è perché tale progetto, che dovrebbe portare ad enormi risparmi, debba pesare sulle tasche dei medici, sul finanziamento del loro rinnovo contrattuale.

* Tra i suddetti impegni obbligatori (costi, per i medici), l’incremento della contribuzione ENPAM e l’ingiustificatissimo raddoppio della polizza assicurativa (da 0,36 % a 0,72%) senza alcuna certezza e definizione delle reali nuove coperture, il fantomatico incremento del 4,85% è per buona parte evaporato (circa 1/3), mettendo a nudo il sottofinanziamento di questo rinnovo.

Insomma voltiamo pagina e cerchiamo di raggiungere migliori risultati, in tempi brevi, nel secondo biennio.

NEWS

Colozzi, via libera Comitato Regioni a convenzione medici di base

 
Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute) – Il Comitato di settore delle Regioni per il comparto sanità ha espresso ieri parere favorevole sugli Accordi collettivi nazionali della medicina convenzionata che interessano 85 mila medici di base, pediatri, veterinari e specialisti. “Questo via libera – spiega Romano Colozzi, a capo del Comitato e assessore alle Finanze della Lombardia – chiude la serie dei contratti legati alla sanità pubblica del quadriennio 2006-2009“. Gli Accordi ora verranno trasmessi al Governo e alla Corte dei conti per gli adempimenti di competenza.
 

Lombardia – Rottura relazioni sindacali – Comunicato

26 MAGGIO 2011
Comunicato a tutti i Lavoratori delle Lombardia

 
 

Nell’incontro di oggi con la DRL abbiamo appreso che la stessa intende valutare quali situazioni conciliabili con il part-time l’età dei figli sino ai 14 anni e genitori anziani aventi un età superiore ad anni 80 o con patologie gravi.
Più precisamente in presenza di due o più figli l’Amministrazione valuterà la concessione dei parttime verticali di durata non superiore a 5 settimane, mentre per coloro che hanno un solo figlio non saranno concessi part-time superiori a 4 settimane. In ogni caso non potranno essere concessi parttime con percentuale lavorativa inferiore al 80% e comunque saranno tutti a tempo determinato.
Il quadro non è assolutamente cambiato, anzi viene ribadito che non esistono requisiti che di per sé diano automaticamente diritto alla concessione del part-time.
Rimane pertanto completa la discrezionalità con cui la DRL valuta o valuterà le singole istanze, entrando indebitamente anche nel merito delle patologie sanitarie eventualmente evidenziate.
Ad esplicita domanda di tutte le OO.SS. se la DRL intendesse ritirare o sospendere i provvedimenti di revoca, ha risposto categoricamente di no.
La Delegazione pubblica ha anche precisato che le richieste di riesame della revoca non sono prese in considerazione e non costituiscono materia per una richiesta di ulteriore part-time.
Le OO.SS. hanno rassegnato una nota verbale ove comunicavano l’immediata rottura delle relazioni sindacali e la conferma dello stato di agitazione dei lavoratori, come da allegato.
Ai lavoratori non rimangono che due alternative:
1. proporre istanza con le modalità volute dal Direttore Regionale;
2. adire le vie legali per tutelare i propri diritti ed interessi.
Le OO.SS. danno UNITARIAMENTE sostegno ai lavoratori qualora vogliano esercitare le azioni legali a tutela dei propri diritti fornendo personalmente l’assistenza dovuta per mezzo dei propri uffici legali.

NOTA A VERBALE NELLA RIUNIONE DEL
26 MAGGIO 2011

Oggi 26 maggio presso la Direzione Regionale Lombardia, convocati in data 24/5/2011, con nota prot. 51096, avente ad oggetto: “Informativa sullo stato di avanzamento della revisione dei contratti di lavoro a tempo parziale”, le scriventi OO.SS. preso atto di quanto comunicato dalla delegazione presente al tavolo, nelle persone di Dott. Isolabella, Dott. Canuti, Dott.ssa Venturi, Dott. Cova;
Premesso che il Direttore Regionale con lettera al quotidiano LA REPUBBLICA, si impegnava a fronte della massiccia partecipazione all’assemblea del 19 maggio scorso, ad incontrare personalmente le OO.SS. in ordine ai problemi sollevati a seguito dei provvedimenti di revoca dei contratti Part-time;
Preso atto dell’ennesima assenza del Direttore Regionale dai tavoli sindacali;
Fatto presente, che le OO.SS. hanno ricevuto un mandato irrevocabile dai lavoratori riuniti nell’assemblea del 19 maggio scorso, in cui è stato chiesto l’annullamento dei 312 provvedimenti di revoca unilaterale dei contratti Part-time;
Tenuto conto, che il comportamento della DRL unico nel panorama di tutto il pubblico impiego, si pone in insanabile contrasto con la Direttiva del 15/12/1997 n° 97/81/CE (vedasi anche la sentenza
Tribunale di Trento del 4/5/2011) e con la sentenza della Corte di Cassazione n°9769/2011, discriminando di fatto i lavoratori Part-time;
Atteso che il comportamento del Direttore Regionale arreca grave pregiudizio al benessere organizzativo degli Uffici ed è ipotizzabile possa essere foriero di danni erariali a seguito dei ricorsi che verranno presentati dai lavoratori;
Rilevato che a tutt’oggi non vengono concessi nuovi contratti part-time ai lavoratori che rientrano nelle situazioni di particolare tutela

le scriventi OO.SS. Regionali

1. COMUNICANO l’immediata rottura delle relazioni sindacali, con la Direzione Regionale Lombardia che di fatto da tempo si limitano a mere informative;
2. In considerazione della mancata attivazione del tavolo di contrattazione così come previsto dall’avviso comune del Ministero del Lavoro sottoscritto il 7 marzo u.s. CHIEDONO la convocazione di un tavolo Nazionale urgente sulle questioni sopra esposte;
3. CONFERMANO lo stato di agitazione di tutto il personale della Lombardia, riservandosi di comunicare le ulteriori azioni di lotta che si andranno a definire a breve e le conseguenti azioni Legali a tutela di tutti i lavoratori.

       FP CGIL             CISL FP             UIL PA             CONFSAL-SALFI             FLP             USB PI 
   L. Berrafato    U. Magnoni       U. Barbieri            N.Ruggiero       P. Cocozzello    V. De Vita
   G. Codarri        M. Summo                                    R. Limadori         A.Scarcella      O. Acerbi

NEWS

Ricette di cure primarie sul Sole 24 Ore Sanità con la posizione della FPCGIL Medici

 
Si pubblica l’articolo del Sole 24 Ore Sanità a cura di Barbara Gobbi sulle ricette di cure primarie che riporta anche la posizone della FPCGIL Medici espressa dal Coordinatore della FPCGIL Medici di Medicina Generale Nicola Preiti.
 

Documento sulla riorganizzazione

 

Nota a seguito del Coordinamento Regionale Agenzia Entrate FP CGIL Friuli Venezia Giulia

 

 

Documento del coordinamento regionale delle Marche

 

Coordinamento Regionale Agenzie Fiscali Marche

In data 28 novembre u.s. si è tenuto il Coordinamento Regionale delle Agenzie Fiscali al quale erano presenti i Coordinatori regionali Micucci, Ferriccioli, Barbieri.

Il Coordinamento ha esaminato la attuale situazione sindacale nei confronti del Governo da parte della CGIL e il Contratto del Comparto Agenzie Fiscali.

È stata analizzata e condivisa l’azione messa in atto dalla Confederazione contro le politiche del Governo, attivate dalla Legge 133/08 e confermate dalla Circolare 31 del Ministro Tremonti, tutte orientate allo smantellamento della Pubblica Amministrazione e alla privatizzazione di servizi essenziali come la erogazione dell’acqua, la istruzione, la sanità e la lotta all’evasione fiscale.
Nel merito del Comparto Agenzie Fiscali è sempre più evidente che la azione del Governo, anche con i provvedimenti inerenti alla crisi economica in atto, è orientata alla premialità dell’evasore fiscale, unico veramente e ufficialmente “povero”, e al progressivo indebolimento della azione di contrasto ai fenomeni evasivi ed elusivi del sistema fiscale, ad iniziare dalle norme contenute nella legge 133, sconto agli evasori e condono dei contenziosi derivanti dalla soppressa commissione tributaria centrale, per proseguire con la “carta della povertà”, per continuare con gli “sconti” dell’IRAP, per arrivare alla mancata detassazione delle tredicesime e mancata restituzione del fiscal drag, quest’ultimi unici strumenti certi di recupero parziale del potere di acquisto dei salari e delle pensioni.
La sottoscrizione da parte di CISL e UIL del protocollo del 30 ottobre e del conseguente Contratto economico 2008/2009 delle Agenzie Fiscali, per la maggior parte un semplice copia e incolla informatico del contratto 2008/2009 ministeri, ha vanificato le rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici avallando il disegno persecutorio del Ministro Brunetta nei confronti dei Pubblici Dipendenti produttivi delle Agenzie Fiscali, produttività ampiamente dimostrata dai numerosi premi ricevuti dal Direttore della Agenzia delle Entrate da parte del Presidente della Repubblica per la efficace lotta alla evasione ed elusione fiscale, Direttore allontanato da questo Governo.
A sostegno di tale disegno il Contratto economico 2008/2009, nella migliore delle ipotesi, avalla la persecuzione del dipendente in caso di malattia e conferma la soppressione della norma contrattuale, sottoscritta nel mese di aprile 2008, che riassegnava al personale la “insopportabile” tassa sulla salute, condivide la “moratoria” salariale negando la retribuibilità del salario accessorio dal giugno 2008 al giugno 2009, guarda caso in coincidenza con il DPEF 2009 e, sicuramente, con un analogo Decreto legge al “famigerato” 112/08, dichiara la ufficiale “soppressione” della contrattazione integrativa, assegnando agli strumenti come “Antares” e alla discrezionalità dei Dirigenti la attribuzione del salario accessorio, quel poco e sempre più ridotto nel tempo lasciato dalla legge 133.
La lacerazione sindacale tra le confederazioni che ciò provoca può essere recuperata, secondo il coordinamento regionale, solo attraverso un fattibile e sostanziale ritorno tra i lavoratori e le lavoratrici, utilizzando stabilmente lo strumento referendario di approvazione delle piattaforme e delle ipotesi di accordo e/o contrattuali.
Il coordinamento regionale si impegna per la riuscita dello sciopero del prossimo 12 dicembre, a tal fine sono già programmate assemblee negli uffici in tutte e quattro le province dal 1° dicembre fino al 10 dicembre, ma, perché sia compreso il significato della partecipazione del personale delle Agenzie Fiscali, occorre che sia davvero generale, in particolare il coordinamento chiede che tutte le categorie della CGIL si confrontino e si rapportino in appositi organismi, perché sia pienamente compreso che una pubblica amministrazione efficiente ed efficace, come le agenzie fiscali hanno dimostrato in questi ultimi sette anni, è garanzia di cittadinanza, di equità e di diritti costituzionalmente garantiti, soprattutto per i lavoratori ed i pensionati, gli unici che certamente pagano puntualmente tutte le tasse da sempre.

FP CGIL Marche
Coordinamento Regionale Agenzie Fiscali

(M. Micucci) (R. Barbieri) (G. Ferriccioli)

 

 

Documento delle RSU Roma 2

 
Roma, 10 marzo 2009
 
Al direttore dell’Agenzia Entrate Attilio Befera

Alle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali


L’Agenzia delle Entrate ha deciso di estromettere le organizzazioni sindacali CGIL FP, RdB-PI, e Flp dal tavolo di trattativa sulla riorganizzazione facendo valere strumentalmente un parere ARAN che equipara la firma del rinnovo economico biennale alla firma del contratto collettivo.

L’interpretazione ARAN è totalmente infondata, poiché equipara la tappa dell’adeguamento biennale dello stipendio tabellare a quella della sottoscrizione del contratto collettivo quadriennale (che tutte le organizzazioni sindacali estromesse hanno sottoscritto). Questo orientamento svilisce la democrazia sindacale e modifica gli equilibri legati alla rappresentatività delle varie organizzazioni sindacali in spregio alla volontà dei lavoratori, iscritti e non.

Conseguentemente, la scelta dell’Agenzia delle Entrate di avvalersi del discutibile parere ARAN ha una fortissima valenza politica e si traduce nel tentativo di alterare le corrette relazioni sindacali proprio nel momento in cui l’amministrazione si accinge a stravolgere il modello organizzativo fin qui adottato. I lavoratori sanno ormai che la riorganizzazione avrà conseguenze profonde su sviluppi professionali, mobilità, aspetti salariali e nessuno si sente oggi garantito rispetto ai rischi che essa determinerà.

Tra i più concreti pericoli c’è quello del depotenziamento del ruolo delle rappresentanze sindacali di posto di lavoro che si troveranno ad essere espressione di uffici che non esisteranno più mentre nel frattempo verranno costituiti nuovi uffici (le direzioni provinciali e gli uffici territoriali) privi di rappresentanza aziendale.

L’arbitraria e illegittima esclusione di alcune organizzazioni sindacali dai tavoli di trattativa sembra quindi in questo momento una mossa tendente a creare rapporti orientati all’acquiescenza o alla cogestione della ristrutturazione secondo il volere dell’amministrazione che la sta attuando.

La RSU dell’ufficio di Roma 2, preso atto dell’assoluta mancanza di informazione, non può non avvertire sullo sfondo una provocazione scientificamente studiata.
Si tratta, pertanto, di una sfida e come tale questa RSU è intenzionata ad accettarla, promuovendo ogni utile iniziativa finalizzata a neutralizzare la velleitaria pretesa di pianificare l’organizzazione del lavoro senza il dovuto confronto con i lavoratori, che sono, sia detto con voce altisonante, i veri protagonisti della scena finanziaria.
Pertanto, ogni lavoratore dell’ufficio di Roma 2 sarà chiamato a svolgere un ruolo di primo piano. Tanto per riaffermare la centralità della propria professionalità contro chi, in modo autoritario e arrogante, vuole cancellare le tutele e i diritti sociali e sindacali.
A tale impegno questa RSU – va detto senza alcuna retorica- sarà sospinta dal desiderio di rispettare e far rispettare tutte quelle regole che, nello spirito di una sempre auspicata e decantata trasparenza e democraticità, hanno voluto porre fine ad ogni forma di larvato autoritarismo.

La RSU dell’ufficio di Roma 2 invita i lavoratori ad applicare rigidamente le pause 626 durante le quali confrontarsi sui temi posti dalla riorganizzazione e chiede all’amministrazione delle Entrate di ripristinare immediatamente le corrette relazioni sindacali innanzitutto convocando le organizzazioni sindacali escluse per la definizione di un accordo-quadro nazionale sulla riorganizzazione che dia ai lavoratori le garanzie chieste.

I componenti della RSU di Roma 2

 
 
 

Nota al Capo di Gabinetto e al Direttore del Personale

 
Roma 26 marzo 2009

Al Capo di Gabinetto
del Ministero Infrastrutture e Trasporti
Dott. Claudio Iafolla

Al Direttore Generale del Personale
Dott. Alberto Migliorini

Questa O.S. sollecita alla S.V. l’apertura del confronto relativo alla formulazione dell’ipotesi di CCNI 2006/09.
Anche tenendo conto, per il 2009, delle note difficoltà economiche per i FUA, derivanti dalla legge 133, riteniamo necessario affrontare, nell’ambito del CCNI quadriennale, assieme a nuove tematiche, problemi derivanti da ripetuti rinvii, operati nel passato.
Si ritiene, al riguardo, opportuno che vengano coniugate, sul terreno della contrattazione, le necessità produttive correlate agli obiettivi istituzionali dell’Amministrazione, con la valorizzazione delle professionalità interne in grado di garantire adeguati servizi all’utenza.

Gli articoli 5 e 6 del CCNL 2006/09 sottolineano la necessità di ridisegnare l’organizzazione e gli assetti interni delle tre aree del personale dei Ministeri. Si ricorda, a tal proposito, che in questo Ministero non è stato possibile, fino ad oggi, effettuare nessuna progressione tra le aree.

In tale complessivo ambito si vuole segnalare alla S.V., per una preventiva ed analitica riflessione, una specifica problematica, propria del Ministero delle infrastrutture e trasporti, nata dall’utilizzo del personale dell’ex area A, in mansioni che si configurano sicuramente di una complessità superiore a quella meramente e semplicemente esecutiva, legata all’Area prima.
Occorrerebbe forse riconsiderare gli organici delle diverse aree, adeguandoli sia alle necessità produttive dell’Amministrazione, sia ad una già raggiunta crescita professionale di tanti dipendenti.
E’ questo lo specifico caso in cui si ritrovano moltissime lavoratrici e lavoratori del Ministero, tuttora collocati in Area prima.
Nei loro confronti, si ritiene, in sostanza, giunto il momento di ottemperare a quanto sottoscritto negli Accordi FUA 2008, dove si individuava come essenziale l’attuazione dell’articolo 36 del CCNL in vigore, inteso ad “agevolare i passaggi del personale dalla Prima alla Seconda Area..”
Per concretizzare l’attuazione dei dispositivi contrattuali poco prima esposti, si sollecita un Suo intervento, nelle opportune sedi istituzionali; non sfugge a nessuno infatti che il perdurare dell’attuale condizione, ovvero il ritorno a mansioni proprie dell’area prima sarebbe, oltre che mortificante per il personale interessato, in nulla conveniente alle esigenze funzionali, organizzative e soprattutto produttive del Ministero.
Per quanto sopra esposto, questa Organizzazione Sindacale, sollecita l’immediata apertura del confronto sindacale per arrivare in tempi brevi alla sottoscrizione del nuovo CCNI di Ministero, necessario sia per il buon funzionamento del Ministero che per definire situazioni che rischiano di paralizzare l’intera contrattazione integrativa.

Per FP CGIL
Funzioni Centrali

Francesca De Rugeriis

 
 
 

 

Comunicato

 

Campagna elettorale scorretta !

Ogni dipendente dell’ENAC ha ricevuto ieri nella propria casella di posta elettronica un’e-mail di DEMETRA, Ente definito nel proprio sito internet come segue: “Centro Studi nato… dall’impegno di esponenti del mondo accademico, imprenditoriale ed istituzionale con la finalità di promuovere nel nostro Paese iniziative di carattere formativo, giuridico, amministrativo ed economico nel settore dei trasporti, con particolare riferimento a quello dell’aviazione civile…” .

Tra le finalità su indicate non viene fatto riferimento alcuno ad obiettivi legati allo svolgimento di attività di campagna elettorale, tantomeno promossa attraverso un Ente Pubblico con il quale collabora con iniziative di studio, formazione e patrocini e dal quale riceve contributi pubblici.

Le finalità istituzionali attribuite all’ENAC sono tutt’altro che quelle di “sponsor” di una qualsivoglia parte politica e tantomeno un serbatoio di voti a cui attingere.

Già nelle passate elezioni europee il Centro Studi Demetra ha svolto campagna elettorale utilizzando l’ENAC come strumento passivo, promuovendo iniziative che avevano come tema “il trasporto aereo”, iniziative che hanno visto la presenza di gran parte della dirigenza Enac ma che, di fatto, erano finalizzate alla mera campagna elettorale.

Comprendiamo che oggi il dibattito in tema di regole sia molto “articolato” e di difficile interpretazione e tutto viene rimesso in discussione; dai principi fondamentali dello Stato scritti nella Costituzione, passando attraverso letture strumentali e personalizzate delle leggi. Ma continua a sorprenderci, e ci indigna, quest’uso disinvolto e scorretto di un Ente di Stato, e l’abuso che in questo caso viene fatto di uno strumento di lavoro. Pertanto, chiediamo al Direttore Generale e al Presidente di protestare formalmente con i mittenti di quella e-mail, richiamandoli ad un utilizzo degli indirizzi di posta elettronica dei dipendenti dell’Ente per soli usi professionali.

Roma, 24 marzo 2010

FP CGIL ENAC 

 

 
 

 

Lettera al D.G. di ANG

 

    

Roma, 22 maggio 2009

Al Direttore Generale della Agenzia Nazionale per i Giovani
Dr. Paolo Giuseppe Di Caro
Via Fornovo, 8

Oggetto: Presentazione Piattaforma CCNI- Agenzia Nazionale per i Giovani

Egregio Dr. Paolo Giuseppe Di Caro con la presente la FP CGIL le prospetta la propria Piattaforma per avviare il tavolo negoziale per il CCNI dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, cosi come previsto dall’art. 4 comma 2 del CCNL 2002/2005.
Certi di una sollecita risposta.
Distinti saluti.

                                     p. la FP CGIL                             p. la FP CGIL
                                      NAZIONALE                              ROMA CENTRO
                                GIUSEPPE PALUMBO                       CARLO PALLONE

Giuseppe Palumbo
e-mail palumbo@fpcgil.it
cell. 3498768553

Carlo Pallone
e-mail cpallone@lazio.cgil.it
cell. 3482605943

 

 
 
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