Comunicato Stampa do Alfredo Garzi – Segretario Nazionale FP CGIL

Enti Pubblici non Economici:
manifestazioni in tutta Italia contro i provvedimenti del Governo sul Lavoro Pubblico

Nella mattinata di oggi, nell’ambito della mobilitazione unitaria dei settori del lavoro pubblico, si sono svolte manifestazioni davanti alle Direzioni Provinciali del Ministero del Lavoro.
Dappertutto abbiamo chiesto di essere ricevuti per consegnare documenti che contengono le ragioni della protesta. Per la prima volta in questo paese, i Direttori avevano ricevuto una nota scritta dal Ministero che vietava loro di ritirare qualunque documento sindacale. E’ un fatto grave che testimonia dell’atteggiamento di questo Governo nei confronti di chi osa non essere d’accordo.
Circa 25.000 le lavoratrici e i lavoratori che, in tutta Italia, hanno aderito alle manifestazioni, per protestare contro i tagli alle retribuzioni e alle spese di funzionamento, attuati con la Legge 133/2008 e contro i mancati stanziamenti, in Finanziaria, per il rinnovo del CCNL. In alcune città come Bari e Milano ci sono stati dei cortei e in altre, come Genova, le manifestazioni di protesta si sono svolte anche sotto la sede regionale della RAI.
Tagli che alle retribuzioni che colpiscono proprio il salario destinato agli aumenti di produttività, che comporteranno una diminuzione media del reddito pari a circa 400 euro al mese. Questo mentre il Ministro Brunetta parla di incentivi al miglioramento dell’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni. I fatti sono ben diversi.
Tagli alle spese di funzionamento e reiterato blocco delle assunzioni che porteranno, a breve, alla diminuzione della capacità del servizio pubblico di rispondere alle esigenze dei cittadini e, successivamente, alla chiusura degli uffici.
Altro motivo di protesta è il licenziamento di tutti i lavoratori precari a luglio del prossimo anno. Dopo aver utilizzato per anni questo personale e, in moltissimi casi, averlo formato, lo si manda tutto a casa.
Le lavoratrici e i lavoratori degli Enti Pubblici saranno impegnati venerdì 10 ottobre, in assemblee nazionali di tutte le Amministrazioni Centrali, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori dei Ministeri e delle Agenzie Fiscali.
La mobilitazione continuerà, il 15 ottobre con l’assemblea generale di tutti i lavoratori della sanità presso le Presidenze delle Regioni, e con l’Assemblea nazionale unitaria dei Quadri e Delegati prevista a Roma per il giorno 17 ottobre.
Roma, 6 ottobre 2008

 

Foto delle manifestazioni

 
Foto manifestanti del 6 ottobre - Genova
Foto manifestanti del 6 ottobre – Genova
 
Foto manifestanti del 6 ottobre - Via Flavia - Roma
Foto manifestanti del 6 ottobre – Via Flavia – Roma
 
Foto manifestanti del 6 ottobre - Inpdap - Roma
Foto manifestanti del 6 ottobre – Inpdap – Roma
 
Presidio del 6 ottobre - Gravellona Toce (NO)
Presidio del 6 ottobre – Gravellona Toce (NO)
 
 

 
 

Mancata convocazione CGIL FP concertazione 26 febbraio

All’Agenzia delle Entrate
Direzione Regionale della Puglia
Bari

Oggetto: Mancata convocazione CGIL FP concertazione 26 febbraio.
Riferimento: fg. Prot. n. 2009/9345 datato 23/02/2009

Si eleva una vibrata protesta nei confronti di codesta Direzione Regionale per l’esclusione della scrivente O.S. dalla riunione di concertazione convocata con il fg. a riferimento per il giorno 26 febbraio, oltre che per il mancato invio delle relative informative sindacali.

Nel comunicarvi che la nostra delegazione sarà comunque presente all’incontro del 26, si chiede, al fine di evitare il sicuro ricorso ad azioni sia di natura sindacale che legale, la modifica della già citata convocazione prevedendo il formale coinvolgimento della CGIL FP Provinciale, oltre all’invio di tutte le informative sindacali.

Si coglie l’occasione, per invitare il Direttore Regionale a dare precise indicazioni ai Direttori degli Uffici Provinciali della Puglia perché non convochino riunioni sindacali escludendo la nostra sigla.

In attesa di riscontro, si porgono i più distinti saluti.

CGIL FP PUGLIA
Funzioni Centrali
(Giuseppe GESMUNDO)

Bari, 24 Febbraio 2009

Osservatorio sulla produttività 2008

 
LA QUALITA’

 

Si è appena tenuto l’osservatorio sulla produttività 2008.

Ricordiamo che l’incentivo viene erogato tenendo conto di due parametri: produttività e qualità.
L’Amministrazione ci ha confermato che per quanto riguarda la produttività tutte le sedi hanno raggiunto il 100%.
Problemi, invece, ci sono rispetto al raggiungimento degli obiettivi di qualità.

Secondo quanto previsto dal punto 3.1 dell’all.1 al CCNI 2008:
“Il miglioramento della qualità si basa sulla misura dello scostamento dell’indicatore di qualità dei processi primari a livello di Direzione provinciale/sub provinciale, calcolato
attraverso il cruscotto direzionale, rispetto all’anno precedente”.

Alcune sedi non hanno raggiunto il 100% degli obiettivi a causa di un peggioramento dei risultati qualitativi rispetto al 2007.
Le sedi in questione sono Trento 98%, Vicenza 99%, Ascoli Piceno 98%, Roma Centro 99%, Civitavecchia 97%, Chieti 99%, Napoli Arzano 99%, Bari 99%, Catania 96%.

Ad una qualità cui è legata parte della retribuzione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INPS si contrappone una qualità inesistente da parte dell’Amministrazione nella gestione delle problematiche relative al proprio personale.

I piani di produttività 2009 devono esser oggetto di confronto immediato prima sul tavolo nazionale e poi ai vari livelli territoriali al fine di consentire ai lavoratori dell’Istituto una trasparente valutazione degli obiettivi che sono chiamati a raggiungere ed evitare scostamenti come quelli rilevati nel 2008.
I lavoratori devono essere messi in condizione di verificare, con incontri periodici tra OO.SS, RSU e Direzione di Sede, l’andamento dei piani di produzione anche al fine di una più efficace gestione delle risorse e della formazione.
Le liturgiche riunioni a fine anno per la mera comunicazione dei risultati raggiunti non sono più accettabili.

Il mancato raggiungimento degli obiettivi qualitativi denota una carenza gestionale grave da parte di chi dovrebbe, nelle sedi, monitorare, indirizzare, gestire le risorse il tutto previo confronto con le OOSS e le RSU.

Ora staremo a vedere se al taglio dell’incentivo per queste sedi corrisponderà un più che proporzionale taglio della retribuzione di risultato per chi doveva garantire il raggiungimento dei piani.

Roma, 18 febbraio 2009

p.il Coordinamento Nazionale F.P. Cgil Inps
Oreste Ciarrocchi

 
 

 

Comunicato

   
CISL e UIL GETTANO LA MASCHERA

Mentre all’INPS giocano con i numeri sugli altri tavoli ci tolgono il lavoro …

 
 
 
 

 
 

CES – COMITATO ESECUTIVO (7-8 MARZO 2011)

NO ALLA NUOVA GOVERNANCE ECONOMICA DELLA UE

Nei giorni 7 e 8 marzo si è tenuta a Bruxelles la riunione del Comitato esecutivo della Ces con all’ordine del giorno importanti temi per il futuro dell’Europa e del sindacato europeo.
L’argomento principale cui è stato dedicato gran parte del dibattito è stata la proposta di Risoluzione sulla Governance economica europea, che acquisisce ulteriore importanza anche alla luce del documento Barroso – Van Rompuy sul coordinamento di politica economica nella zona euro dello scorso 27 febbraio.
La Risoluzione, che è stata adottata dal Comitato esecutivo e verrà inoltre utilizzata anche nel documento congressuale della CES, esprime preoccupazione per le proposte delle istituzioni europee verso una flessibilità salariale ed un attacco agli istituti del mercato del lavoro arrivando ad una deregolamentazione dei salari e dei meccanismi salariali.
Si tratta di un attacco senza precedenti che si caratterizza come una intromissione delle istituzioni europee che, così come prevede il Trattato di Lisbona, non hanno competenza sulle questioni salariali e sulle pensioni.
La CES respinge con forza questo approccio ed è contraria ed eventuali cambiamenti del Trattato per consentire l’applicazione di queste proposte. Non sono stati i salari a causare l’attuale crisi economico-finanziaria ma i comportamenti irresponsabili dei mercati finanziari. E’ inaccettabile che le politiche salariali diventino il principale strumento di aggiustamento per uscire dalla crisi. La CES critica inoltre le misure di austerità introdotte nei vari Paesi che rischiano di portare le economie verso una crescita bassa, deflazionista, con un aumento indiscriminato della disoccupazione. La CES propone, al contrario, una strategia coordinata europea a sostegno della contrattazione collettiva e della sua autonomia, che è una questione di competenza esclusiva dei sindacati, con salari adeguati per combattere le politiche di austerità e le disuguaglianze. La CES metterà in campo tutte le iniziative possibili per contrastare queste proposte, sia attraverso una campagna di pressione sulla Commissione, il Consiglio, e i governi nazionali, sia attraverso diverse mobilitazioni, la prossima delle quali sarà una grande manifestazione prevista a Budapest il 9 aprile in concomitanza con il vertice Ecofin.


 

Convocate le OO.SS. per il 23 maggio -Comunicato unitario

FP CGIL ACI
CISL FPS ACI
UIL PA ACI
RDB PI ACI
CISAL ACI
ASDACI

ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI ACI

Vi informiamo che a seguito della richiesta di incontro inviata ieri, l’On.le Andrea Lulli, relatore del disegno di legge 2272/bis, ha convocato le OO.SS. scriventi per il giorno 23 p.v. alle ore 17:30.
A questo incontro le OO.SS. riproporranno all’On.le Lulli la disponibilità del sindacato a confrontarsi al fine di pervenire ad una riforma complessiva del settore della Mobilità e del Trasporto, che valorizzi la Pubblica Amministrazione ed i suoi lavoratori e che tuteli la cittadinanza.
Le scriventi rappresenteranno inoltre la loro contrarietà ad ogni forma di privatizzazione, ribadiranno che metteranno in atto tutte le iniziative utili ad evitare la svendita del patrimonio pubblico dell’Aci che è frutto di cento anni di storia e che è stato creato negli anni con i sacrifici e l’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ACI.
Esprimeranno la loro netta contrarietà alle ultime modifiche proposte al disegno di legge 2272/bis che intervengono in modo negativo in un settore nevralgico come quello dei Trasporti e della Mobilità. Ribadiranno che anche questa ipotesi non rappresenta una vera riforma generale ed efficace del settore ma interviene in maniera parziale, confusa e non valorizza la professionalità dei dipendenti dell’ACI creando inoltre incertezze per il loro futuro e per quello dei dipendenti dell’indotto.
Auspichiamo che questo incontro rappresenti l’apertura del tavolo di confronto serio e costruttivo, richiesto da tempo dal sindacato.
In questo scenario diviene sempre più importante la partecipazione allo sciopero di lunedì 21 maggio.
La voce dei lavoratori e delle lavoratrici dell’ACI non può e non deve rimanere inascoltata!
Roma, 18 maggio 2007

FP CGIL ACI
CISL FPS ACI
UIL PA ACI
RDB PI ACI
CISAL ACI
ASDACI

D. Priami
M. Semprini
S. Pagani
R. Sirano
L. De Santi
V. Pensa

Circolare

Mobilità dall’esterno – le sedi scoperte
 

Circolare del Ministero – Comunicazione su ddl

Nota sul Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro

 
Roma, 10/07/2008

Alle Lavoratrici ed ai lavoratori dell’Avvocatura dello Stato
LORO SEDI

Il recente Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. n. 81/2008) introduce alcune importanti novità, che interessano ciascuno di noi, sia come singoli lavoratori, sia coma RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), sia come responsabili del servizio di prevenzione e protezione.
In particolare, è previsto l’obbligo entro il 31 luglio 2008 di aggiornare il documento sul rischio di ciascun posto di lavoro.
Per quanto riguarda la nostra realtà lavorativa, le integrazioni da fare riguardano:
– La movimentazione manuale dei carichi, rispetto alla quale viene introdotto come ulteriore criterio di valutazione anche l’età anagrafica;
– Un aspetto del tutto nuovo rispetto alla precedente disciplina, è costituito dall’analisi del disagio psico-sociale aziendale;
– Il ruolo del rappresentante dei lavoratori rispetto alla valutazione del rischio è reso più attivo ed assume la forma di vera e propria partecipazione.

Se l’Amministrazione non adempie all’obbligo di aggiornare il documento di rischio, la sanzione prevista può arrivare anche alla sospensione dell’attività (disposta a seguito di sopralluogo da parte delle autorità competenti).

Come già abbiamo avuto modo di evidenziare, il tema della sicurezza del lavoro è di grandissimo rilievo, e il perdurare delle morti per causa di lavoro deve impegnare tutti a far sì che le normative a tutela della sicurezza siano applicate rigorosamente, in tutti i posti di lavoro, anche in quelli considerati “sicuri”; solo affermando un rispetto costante delle regole si arriverà a costruire una cultura consolidata di posto di lavoro sicuro.

LA DELEGAZIONE TRATTANTE NAZIONALE FP CGIL
AVVOCATURA DELLO STATO

Claudio Coltorti  Vincenzo Malatesta  Roberta Proietti

 
 

Comunicato stampa unitario "Con il dl Tremonti la Giustizia chiude…"

 
COMUNICATO STAMPA
COORDINAMENTI NAZIONALI GIUSTIZIA

FPCGIL CISL FP UILPA-UIDAG FLP

CON IL DL TREMONTI LA GIUSTIZIA CHIUDE
mobilitazione nazionale unitaria 22/07/08

 

Il 22 luglio sarà una giornata di mobilitazione di tutti gli uffici giudiziari italiani; tramite l’organizzazione di assemblee, sit-in, volantinaggi, si renderanno note le ragioni dei lavoratori giudiziari e si informerà la cittadinanza sul rischio che corre il diritto alla giustizia.
Gli effetti del Decreto Tremonti sulla giustizia sono disastrosi: infatti il DL taglia le risorse quando sono necessari investimenti, riduce le dotazioni organiche quando sarebbe necessario incrementarle ed assumere nuovo personale.
I tribunali cascano a pezzi e non hanno personale sufficiente a farli funzionare: invece di varare una seria riforma che migliori il servizio e accorci i tempi dei processi si rende più difficile il lavoro dei dipendenti e si rischia la chiusura, mettendo in pericolo la fruizione di un diritto costituzionalmente garantito come quello alla giustizia.
A tutto questo si aggiunge la norma blocca processi inserita nel DL sulla sicurezza che porterà ad un ulteriore aggravio del lavoro negli uffici giudiziari e ad un definitivo ingolfamento delle cancellerie.
Un piano di riorganizzazione e di investimenti finanziari per la modernizzazione degli uffici giudiziari, che preveda il giusto riconoscimento della professionalità dei lavoratori, la stabilizzazione del personale precario, nuove assunzioni e la reinternalizzazione dei servizi, è necessario e indifferibile per poter continuare a rendere questo servizio ai cittadini.
Roma, 18 luglio 2008


 

Incontro Aran CCNL

COMUNICATO DI Antonio Crispi e Silvano Franzoni :

Primo incontro rinnovo CCNL Dirigenza Autonomie Locali 2006- 2009 (biennio economico 2006-07)

Si e’ tenuto ieri il primo incontro con l’ ARAN per il rinnovo del CCNL dirigenza autonomie locali 2006-2009 (biennio economico 2006-2007). L’ARAN ha illustrato la direttiva del Comitato di settore che trovate in allegato alla presente.
La FPCGIL, che per prima ha preso la parola dopo la relazione ARAN, ha espresso un giudizio pesantemente negativo sulla direttiva la quale, tranne che nel punto dove prevede gli aumenti retributivi (4,85 per cento nel biennio 2006-2007 come per tutti gli altri comparti pubblici), presenta aspetti del tutto inaccettabili, come la sua lettura vi fara’ facilmente comprendere.
Primo tra tutti (con nostra dichiarazione pregiudiziale rispetto alla non sottoscrizione del contratto se dovesse permanere la proposta) la riproposizione del licenziamento per motivi riorganizzativi, gia’ respinto nella difficile trattativa che condusse al CCNL del 22.2.2006 e che viene ora ripresentato in una versione addirittura peggiorativa.
Si tratta di una vera e propria provocazione che non tiene assolutamente conto del duro scontro che vi fu nella trattativa del 2005 e che, ancora una volta, ignora il fatto che la normativa sulla risoluzione del rapporto di lavoro della dirigenza autonomie locali e’ gia’ la più “elastica” di tutte quelle per le altre dirigenze pubbliche.
Ma non vanno bene nemmeno le proposte sui procedimenti disciplinari che, assieme a quelle sulla risoluzione del rapporto di lavoro, sembrano prefigurare un vero e proprio quadro di completa sudditanza della dirigenza rispetto alla politica con interventi che nulla hanno a che vedere con il giudizio sulla qualita’ professionale del dirigente e sulla sua integrita’ morale.
Per cio’ che riguarda la proposta sulla contrattazione decentrata un primo esame della direttiva sembra mettere in evidenza meccanismi di definizione dei fondi che non possono garantire la rivalutazione di quella parte consistente della retribuzione dirigenziale che viene tutelata solo nel secondo livello di contrattazione; inoltre sembrerebbero essere messi a rischio i contenuti economici di molti dei contratti decentrati sottoscritti nel 2008.
La FPCGIL ha, inoltre, ribadito che l’introduzione di polizze assicurative integrative e la sanità contrattuale non può sostituire i livelli essenziali di assistenza, altrimenti si ha lo smantellamento della sanità pubblica.

Per cio’ che riguarda la parte economica ,come previsto e scontato, la proposta prevede (con percentuali uguali agli altri CCNL pubblici gia’ sottoscritti) un 2006 con la sola “vacanza contrattuale” (circa 20 euro al mese), un 2007 con un aumento di circa 250 euro mensili (decorrenza da stabilire, ma comunque nei primissimi mesi dell’anno) che diventano circa 270 dall’inizio del 2008.
E’ del tutto evidente che la proposta del Comitato di settore accetta in toto la “filosofia Brunetta” di rigido controllo e mortificazione della contrattazione coniugandola con la volonta’ di molti enti di volere una dirigenza che sia semplicemente “strumento” della politica e priva di qualsiasi autonomia gestionale, ancorche’ questa sia esplicitamente prevista dalla legge.
Un disegno che non puo’ essere letto disgiuntamente dai gravi contenuti del disegno di legge delega sulla riforma della P.A.in discussione in questi giorni al Parlamento.
Un tentativo di vero e proprio smantellamento della contrattazione collettiva (sia a livello nazionale che decentrato) che, specialmente per cio’ che riguarda la dirigenza, vuole portare esplicitamente verso la sua individualizzazione.
L’ARAN sì e’ impegnata a presentare, dopo le festivita’, una proposta di articolato.
Certo e’ che, se le premesse sono quelle dell’illustrazione di ieri, ci aspetta una trattativa estremamente complicata che dovremo sapere sostenere anche con opportune iniziative di mobilitazione e di pressione nei confronti degli enti per capire se le proposte del Comitato di settore sono condivise a tutti i livelli o se, come accaduto in passato, rappresentano (speriamo) una forzatura rispetto ai reali interessi e obiettivi della maggioranza degli enti territoriali. 

     Silvano Franzoni                      Antonio Crispi
Coordinatore Dirigenza AA.LL.    Segretario FP CGIL

Roma 19 Dicembre 2008


Comunicato stampa unitario

FPCGIL     UILPA-UIDAG       FLP        RdB  P.I.
 
PROSEGUE LA PROTESTA DEI GIUDIZIARI

Rigoroso rispetto delle mansioni e dei compiti attribuiti dalle norme e dai regolamenti al personale giudiziario.

Lo stato della Giustizia in Italia ed il suo malfunzionamento non costituiscono certo una novità; tuttavia nel corso degli ultimi anni le cose sono andate peggiorando e sempre più numerosi sono i rapporti pubblicati da istituzioni nazionali ed internazionali che denunciano una situazione di degrado al limite del collasso.

La disfunzione del sistema incide negativamente sulla vita dei cittadini per il progressivo abbassamento della soglia dei diritti e mortifica il generoso impegno di migliaia di lavoratori giudiziari costretti, per mancanza di mezzi e risorse, a fornire all’utenza un servizio sempre meno dignitoso.

Ciononostante il personale continua a svolgere servizi delicati, con carichi di lavoro insopportabili e sotto la pressione di riforme ordinamentali e processuali sempre più impetuose e “a costo zero”: chiunque frequenti gli Uffici Giudiziari conosce come quel po’ che funziona della macchina della giustizia, lo si deve alla volontà e all’abnegazione dei tanti dipendenti costretti a dare risposte spesso superiori alle proprie forze.

A fronte dei tanti sacrifici cui i lavoratori giudiziari sono sottoposti la risposta della politica è stata quella di operare un blocco delle assunzioni e del “turn over”, di ridurre le dotazioni organiche, di tagliare le risorse del FUA, ecc.

Pare insomma di capire che l’unico disegno perseguito coerentemente sia quello dello smantellamento sistematico delle strutture e del ricorso sempre più massiccio alla esternalizzazione e privatizzazione dei servizi giudiziari.

Da circa un decennio i lavoratori richiedono a gran voce la definitiva risoluzione dei problemi che affliggono le cancellerie e segreterie giudiziarie ed in particolare una sacrosanta e strameritata riqualificazione professionale anche perché unici – tra i pubblici dipendenti – a non aver mai conseguito una progressione di carriera.

La recente ipotesi di accordo (firmata dall’amministrazione e dalla minoranza delle organizzazioni sindacali) sul nuovo ordinamento professionale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nuove e diverse attribuzioni che demansionano e dequalificano il personale giudiziario e un sostanziale azzeramento delle aspettative di carriera.

Ancora una volta è stato confermato che – allo stato – non sono previste risorse per finanziare una progressione economica e giuridica dei lavoratori giudiziari e tantomeno per l’assunzione di nuovo personale.

La conseguenza è che al senso di impotenza si accompagna la frustrazione e la rabbia dei lavoratori.

Noi sentiamo il dovere di dire basta e di dare, così come i lavoratori ci hanno chiesto, una risposta forte.

Questa risposta consisterà nella decisione che ciascun dipendente si atterrà, nell’espletamento del proprio lavoro, a quello che le leggi ed i contratti di lavoro gli attribuiscono: niente di più.

Comunichiamo questa decisione non a cuor leggero: siamo infatti consapevoli che ci saranno utenti che soffriranno di questo comportamento, poiché siamo a nostra volta cittadini e utenti di pubblici servizi, ma il tempo si è fatto breve ed i lavoratori esigono ormai risposte chiare.
Noi siamo convinti della legittimità di questa forma di protesta, che avrà se non altro il merito di evidenziare come i lavoratori giudiziari siano costretti nei fatti, se vogliono che il lavoro vada avanti, a svolgere mansioni che quasi sempre non corrispondono a quelle per le quali sono pagati.

Tutto ciò premesso

Comunichiamo che – a titolo dimostrativo – nella settimana che va dal 15 al 20 marzo 2010 tutti i lavoratori giudiziari delle cancellerie e segreterie giudiziarie osserveranno rigorosamente il vigente sistema di classificazione del personale svolgendo le sole mansioni loro attribuite dalle norme processuali, dalle leggi speciali e dai contratti di lavoro.

Roma, 3 marzo 2010

Nicoletta Grieco Antonino Nasone Piero Piazza Pina Todisco
(FPCGIL) (UILPA-UIDAG) (FLP) (RdB P.I.)

 
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