Rinnovo CCNL Regioni-Autonomie locali: lettera dei segretari generali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl

Pubblichiamo il testo della lettera unitaria firmata dai segretari generali Fp Cgil (Carlo Podda) Cisl Fp (Rino Tarelli) Uil Fpl(Carlo Fiordaliso) 
 


Dr. Giancarlo GABBIANELLI
Presidente del Comitato di Settore Regioni
Ed Autonomie Locali

Le scriventi Organizzazioni Sindacali esprimono tutta la loro preoccupazione per lo stallo che si riscontra nell’iter procedurale della direttiva che deve essere emanata dal Comitato di Settore all’A.R.A.N e relativa al rinnovo contrattuale del Comparto Regioni-Autonomie Locali per il biennio economico 2006-2007.

Quanto sopra assume un aspetto ancor più preoccupante di grande incertezza in quanto, da notizie assunte, la direttiva in questione sembra sia stata inviata preventivamente al vaglio della Corte dei Conti, con una procedura mai effettuata nel passato e peraltro nemmeno prevista dalla vigente normativa in materia di rinnovi contrattuali nel pubblico impiego.

Ricordiamo che il diritto dei lavoratori al loro rinnovo contrattale soffre già di un ritardo di oltre 20 mesi, e che lo stesso Memorandum sul lavoro pubblico sottoscritto tra Governo, i rappresentanti di Regioni ed Autonomie Locali e le Organizzazioni Sindacali ne prevede una rapida definizione, quale strumento fondamentale per la modernizzazione delle P.A. ed il miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi erogati alla collettività.

Premesso quanto sopra si chiede un urgente incontro con la S.V. al fine di chiarire lo stato dell’attuale situazione e le sue prospettive per la definizione della direttiva ed il suo rapido invio all’ A.R.A.N..

Distinti saluti

FP CGIL (Carlo Podda) CISL FP (Rino Tarelli)  UIL FPL  (Carlo Fiordaliso)

Roma, 11 settembre 2007

Salute e Sicurezza: Dichiarazione stampa di Mauro Beschi Segretario Nazionale FP CGIL

Pubblichiamo di seguito il testo della Dichiarazione stampa di Mauro Beschi Segretario Nazionale della Funzione Pubblica CGIL su comma 3, articolo 9, bozza Testo Unico su salute e sicurezza.

Da sempre come Funzione Pubblica CGIL sosteniamo che, non ci può essere convergenza nei soggetti chiamati a svolgere attività di controllo e verifica degli obblighi nelle materie relative alla prevenzione salute e sicurezza sul lavoro, con chi può effettuare attività di consulenza alle stesse aziende, imprese.
 
Ora registriamo con moderata soddisfazione che un primo risultato in tal senso lo si raggiunge nell’ultima stesura del Testo Unico presentato alle OO.SS. il 25 febbraio scorso.
 
Rimane e lo denunciamo con forza l’inaccettabile e pericolosa possibilità di venir meno all’obbligo di denuncia di cui all’articolo 331 del codice di procedura penale o di comunicazione ad altra Autorità competente delle contravvenzioni rilevate ove si riscontrino violazioni alla normativa di salute e sicurezza sul lavoro.

Per la Funzione Pubblica CGIL che del rispetto di regole e legalità, di trasparenza e responsabilità, della terzietà del ruolo pubblico, ha da sempre fatto il perno della propria funzione e del proprio impegno, il venir meno di un principio così pregnante, rappresenta una punto di caduta non accettabile.

Roma 29 febbraio, 2008

AA.LL.: riforme Istituzionali – Dichiarazione stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

 
Pubblichiamo di seguito il testo della dichiarazione stampa

Apprendiamo dalla stampa che il governo, in nove minuti e mezzo, ridefinisce l’assetto istituzionale di questo paese.

Tanto è durato, infatti, il Consiglio dei Ministri che ha decretato l’abrogazione delle comunità montane e delle province con un successivo disegno di legge da inserire nella manovra di bilancio.

A nessuno è passata l’idea secondo la quale sarebbe stato opportuno sentire i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori quanto meno per le conseguenze relative al personale.

La FP CGIL da sempre ha rivendicato l’esigenza di razionalizzare i livelli di governo, consapevoli di un oggettivo appesantimento che deresponsabilizza l’intervento pubblico.

Tuttavia, quanto si mette mano alla macchina pubblica, bisogna intervenire con un progetto complessivo di riforme istituzionali, non con la politica del carciofo, nella quale si tenta di rabberciare provvedimenti spendibili solo come spot immediato ma che si rivelano, nel tempo, un aggravio dei costi e minori servizi per i cittadini.

Sorprende inoltre il metodo utilizzato, lo strumento della legge finanziaria (DPEF) ed un decreto legge, ossia gli strumenti da sempre connotati come centralistici. La lega un tempo li avrebbe definiti come “centralismo dirigista”, ma evidentemente la prospettiva cambia in base a quale posto si occupa.

Sottolineiamo, inoltre, il silenzio della ministra ombra.
 
La FP CGIL si impegna a tutelare le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti e già nelle prossime ore a portare la discussione in tutte le sedi istituzionali: ANCI , UPI, UNCEM, Conferenza delle Regioni, sulla base di proposte di merito articolate che saranno oggetto di uno specifico approfondimento nel seminario convocato nei giorni 23 e 24 giugno dal titolo “quale contratto e quali riforme istituzionali”.

Roma, 19 giugno 2008

Le AALL e la politica del governo – Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario nazionale Fp Cgil e Ugo Gallo Coordinatore comparto AALL

LA POLITICA DEL GOVERNO: DIVISIONE DEL PAESE ED EGOISMO SOCIALE

A circa sei mesi dall’avvio della legislatura il segno dei provvedimenti del Governo ha una connotazione chiara ed indistinta: la divisione del paese e l’egoismo sociale.

Quest’impostazione traspare in modo evidente a partire dalla riforma fiscale in senso federale approvata lo scorso venerdì in Consiglio dei Ministri. Da quanto si legge dal provvedimento, sul quale ci riserviamo di entrare nel dettaglio in un secondo momento, non si parla della modifica istituzionale per dare maggiore efficienza ed efficacia di funzionamento, bensì di una semplice modifica di ripartizione delle risorse.

Proviamo a riassumere in due parole: poiché l’Italia ha un enorme debito pubblico e tale rimane con qualsiasi organizzazione dello stato, si decidono sostanzialmente due cose, spostarlo sul sistema delle Autonomie Locali e ripartirlo in modo tale da scaricarne il peso soprattutto sulle regioni più povere.

Solo per semplificare facciamo due esempi:

– Le risorse andrebbero individuate insieme alle funzioni fondamentali attribuite al sistema delle autonomie locali, come prevede l’articolo 117 della Costituzione, quello che in gergo viene definito il codice delle autonomie, ed in base a queste attribuite le risorse, non vice versa. Cioè si deve ripartire in base a cosa devono effettivamente fare i comuni, le province e le regioni, ma di questo provvedimento, anch’esso un rinvio costituzionale per l’attuazione del titolo V, non c’è traccia;
– Per avere gli stessi diritti in tutto il paese bisognerebbe individuare prima lo standard del livello minimo dei servizi sociali, argomento scomparso nel libro verde del Ministro Sacconi.

Il segno egoistico e di divisione del paese è evidente anche in altri provvedimenti, ad esempio la Sicurezza. L’utilizzo dell’esercito in compiti di polizia, (provvedimento che reputiamo sbagliato, inutile e dannoso, lo prendiamo a riferimento per sottolineare la divisione del paese) ha programmato una dislocazione territoriale prevalentemente nel nord. Ci sembra del tutto superfluo ricordare che nel mezzogiorno ci sono aree dove è a rischio persino il controllo del territorio e che meriterebbero un’attenzione particolare.

Queste “riforme” dunque non sono pensate per il bene del paese, ma producono solo divisione e macelleria sociale. Quello che ci indigna maggiormente però è la mancanza di lungimiranza e progettualità della politica svincolata da interessi personali e/o di parte, l’assenza insomma di anticorpi in un sistema divenuto autoreferenziale le cui responsabilità, a nostro parere, sono da attribuire a coloro i quali in questi anni hanno voluto riformare senza avere chiaro qual era il punto di approdo.

Roma, 15 Settembre 2008

Retribuzioni nella P.A.: comunicato stampa di Vincenzo Di Biasi Dipartimento Sindacale Fp Cgil

Con la pubblicazione del Conto Annuale 2007 qualche lettore un po’ disattento proverà a dimostrare che nel triennio 2005-2007 le retribuzioni dei dipendenti pubblici abbiano avuto una crescita stratosferica.

Leggendo quanto riportato nelle schede della Ragioneria Generale dello Stato si vede che: 

 
  1. “la registrazione delle spese è effettuata secondo un criterio di cassa”; 
  2. “la dinamica è quasi interamente imputabile al risultato di crescita per l’anno 2006, durante il quale si sono rinnovati numerosi CCNL e fra i principali si segnalano il rinnovo del biennio economico 2004/2005 per i Comparti Regioni e AA.LL., S.S.N., Ministeri e Scuola che, siglati a dicembre 2005, sono registrati per cassa nell’anno 2006″; 
  3. “la dinamica retributiva del triennio 2005/2007 risente dei rinnovi contrattuali relativi ai bienni economici 2002/2003, 2004/2005 e 2006/2007”. 

 
Quindi i dati pubblicati dalla RGS con il Conto Annuale 2007, a dispetto delle tante “chiacchiere scientifiche” del Ministro Brunetta, dimostrano che:

 
  • la spesa per redditi è diminuita del 4% rispetto al 2006; 
  • ci troviamo di fronte ad un processo anomalo dove si registra un calo dell’occupazione a tempo indeterminato a fronte di una crescita, con tassi del 7,81%, del lavoro precario; 
  • i lavoratori precari a rischio licenziamento dal 1 luglio 2009 sono 56.281; 
  • a fronte di una minore spesa di 6,5 miliardi di euro nel 2007 il Ministro ne offre solo 5 per il rinnovo contrattuale 2008/2009 quindi appena 70 euro di aumento sostanzialmente autofinanziato dai lavoratori. 

 
Roma, 12 novembre 2008

Funzioni Centrali, tagli al salario accessorio: comunicato di Alfredo Garzi Segretario Nazionale FP CGIL

 
Ieri, sui mezzi di informazione, sono comparse notizie in merito alla restituzione, di una parte, delle somme sottratte ai lavoratori con la Legge 1133/08.

Si conferma chiaramente quello che stiamo sostenendo da tempo, sia sulle quantità sottratte, sia sulle manovre di possibili restituzioni, sia sulla quantità degli interventi.

Il Governo non restituisce quello che ha tolto dalle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici. Infatti Il recupero di cui si parla è sicuramente parziale e legato ai risparmi. Verificheremo se e quale sarà la percentuale di rientro delle somme, Amministrazione per Amministrazione.

Il recupero riguarda solo le leggi speciali per Il 2009. Rimane confermato Il taglio del 10%, permanente, sul salario accessorio dei Fondi contrattuali, così come si conferma Il taglio del 20%, anch’esso permanente, delle leggi speciali.

Ricordiamo che la promessa del recupero entro Il 30 giugno non è stata mantenuta. Questo è un fatto non più modificabile.

Vale, inoltre, la pena sottolineare come gli interventi della Legge 133/08 siano anche lesivi della potestà contrattuale. Mentre è nella potestà del Governo/Parlamento di legiferare e, quindi, modificare leggi precedenti. Con la riduzione dei FUA si modifica, unilateralmente, un accordo tra le parti, nel solco delle scelte del Governo che, con la riforma Brunetta, toglie ai lavoratori la possibilità di partecipare alla definizione, con pari dignità, delle proprie condizioni di lavoro.

Continueremo, con determinazione, a rivendicare Il recupero totale delle somme sottratte. Quando l’obiettivo sarà realizzato non canteremo vittoria, perché sarà solo Il recupero di un furto.

Roma, 21/07/09

Comunicato

 

UN MOMENTO DI RIFLESSIONE

Lo sciopero generale del Pubblico Impiego di venerdì scorso, indetto dalla FPCGIL, ha posto al centro del dibattito politico-sindacale la questione del lavoro pubblico e della dignità professionale del personale che quotidianamente opera per garantire i diritti di cittadinanza nel nostro Paese.
I motivi che da tempo ci vedono impegnati in una continua mobilitazione sono ben noti: partono dai tagli previsti dalla legge 133/2008 e la decurtazione in caso di assenza per malattia, proseguono con la mancata stabilizzazione del personale della Pubblica Amministrazione, continuano con l’insufficiente stanziamento delle risorse economiche per il rinnovo dei contratti e da ultimo, ma non per ordine di importanza, la controriforma Brunetta che certamente non valorizza il nostro lavoro e riporta i servizi pubblici sotto la gestione diretta della politica.
Così la filosofia contenuta nel decreto legislativo 150/2009 produce effetti perversi su tutto ciò che riguarda non solo l’organizzazione del lavoro, ma il ruolo, le funzioni, la vita stessa dei lavoratori pubblici senza minimamente incidere, secondo noi, sui reali problemi di efficienza e funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Tale controriforma, perché solo così è possibile chiamarla, ha reintrodotto meccanismi vetusti riportando indietro l’orologio di qualche decennio, con l’aggravante di non contribuire al miglioramento della qualità della “macchina pubblica”, dando origine ad un clima “avvelenato” all’interno delle strutture; clima purtroppo che si accompagna puntualmente ad una campagna denigratoria generalizzata verso tutti i dipendenti pubblici.
Ciò finirà per determinare uno schema sostanzialmente autoritario nel quale la Dirigenza tutta sarà presto chiamata ad assumere un chiaro atteggiamento da “sceriffo”, peraltro sotto costante tutela, piuttosto che un ruolo di effettivo carattere manageriale.
E’ in questo clima che purtroppo anche all’interno del nostro Ente alcune iniziative vengono assunte, lette ed interpretate non sempre con la dovuta serenità, ovvio il riferimento alla recente lettera dell’Amministrazione relativa all’osservanza dell’orario di lavoro ed ai sistemi di controllo.
In proposito crediamo che nessuno possa mettere in discussione sia il rispetto dell’orario di lavoro che il compito di controllo attribuito alla dirigenza e siamo anche convinti che l’intento della nota fosse più di carattere “preventivo” piuttosto che “repressivo”; ciò non toglie che l’impatto sia stato alquanto destabilizzante.
Forse sarebbe stato più condivisibile un approccio meno formale soprattutto per affermare il ruolo non secondario della dirigenza centrale e periferica e così sgombrare il campo da ogni lettura “omissiva” e “colpevolista” di tutto il personale, che nella generalizzazione suona certamente lesiva della dignità dei lavoratori e dell’immagine stessa dell’Istituto.
Avremmo preferito fosse lasciata una maggiore autonomia alla Dirigenza, nell’ambito di un sostanziale rispetto delle indicazioni “suggerite” dalla nota in questione, sia per quanto attiene le modalità organizzative del controllo, tenuto conto anche delle realtà organizzative di ogni struttura, sia per alcuni adempimenti procedurali, che, se esasperati, corrono il rischio di introdurre, specialmente nelle sedi territoriali, una farraginosa e ripetitiva attività di mero carattere burocratico.
Siamo per investire sul senso di responsabilità del personale e della dirigenza, ed in questo senso auspichiamo una comune riflessione, unita alla ripresa del confronto sulla riforma dell’Ente e, in particolare, sul “Piano Industriale” che dovrebbe proiettare la questione della tutela e della sicurezza sul lavoro al centro del “progetto” a salvaguardia delle dignità del mondo del lavoro, privato e pubblico.
Per questo non comprendiamo interventi normativi la cui unica ratio sembra essere quella di un dirigismo senza chiara direzione di marcia, se non quella di una robusta reintroduzione di un sostanziale autoritarismo e persino occhiuto formalismo. In questo senso leggiamo il maldestro tentativo di cancellare la contrattazione di secondo livello, anche attraverso la sostanziale riduzione delle risorse che dovrebbero essere destinate ad accompagnare i processi di riforma e di miglioramento dei servizi.
Ad oggi gli stanziamenti previsti e quindi i soli esigibili per il rinnovo del Contratto di lavoro coprono appena la rata della indennità di vacanza contrattuale, siamo alle solite comiche: il Governo promette ed i soliti coriferi spendono le promesse come moneta contante. Poniamo una domanda: cosa rende le attuali promesse diverse da quelle che le hanno precedute e che non hanno visto la restituzione dei tagli al salario accessorio per il 2009?
A meno che qualcuno voglia sostenere che le promesse equivalgono a salario realmente percepito, qui ed ora, nelle buste paga dei lavoratori privati e pubblici.
Questo si, sembrerebbe ai lavoratori dell’INAIL un film dell’orrore, accompagnandosi in ciò la tragedia alla farsa.

Roma, 17 dicembre 2009

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli

 

Protezione Civile SPA a tutti i costi. Bertolaso vuole zittire la CGIL! Comunicato Stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Grazie alla denuncia della CGIL e di altre OOSS sindacali il Paese, il Parlamento, tutta l’opinione pubblica, ormai, è a conoscenza del disegno anticostituzionale della cosiddetta Protezione Civile SpA.

Il tentativo cioè di esautorare gli enti locali, le regioni e tutte le altre istituzioni preposte al governo del Paese trasformando Palazzo Chigi nel più grande ente appaltatore della Nazione a concorrenza sleale.

Palazzo Chigi, il Premier dotati dei poteri di protezione civile ossia quelli della immediata e improcrastinabile esecutività più nota come “ordinanza di PC” si trasformerà di fatto in un’unica cabina di regia politico-economico-sociale realizzando, a Costituzione vigente, il “governo dei capaci”, il premierato forte, modificando la Costituzione.

Tutto ciò ricorda il progetto Scelba degli anni ’50.

Sul piano pratico questo disegno politico è stato sperimentato in Abruzzo in occasione del sisma diventando un modello d’intervento governativo che ha una doppia faccia:quella dell’efficienza (per esempio i soccorsi che hanno visto l’encomiabile mobilitazione dei VVF, del Volontariato e delle altre strutture operative dello Stato e le Regioni), e quella feroce del controllo del territorio che, esautorando le autorità locali e attraverso l’imbonimento mediatico, ha di fatto agito militarizzando il territorio, imponendo una ricostruzione post sisma inusuale, al di fuori di ogni regola democratica assunta contro il territorio e i cittadini.

Cosa sia stato veramente realizzato, nelle sfortunate terre aquilane, lo si vedrà tra poco allorché il nuovo commissario non disporrà più dell’esercito, della forza pubblica e dei soldi di cui il governo centrale, invece, dispone e che non ha lesinato di utilizzare anche a sproposito.

Un modello a doppio legame già esportato in Sardegna, terra che il Governo deve risarcire dopo lo scippo del G8, con la Luis Vitton Cup che si svolgerà, appunto, alla Maddalena per dare un senso (mediatico anche questo) a tutti i soldi pubblici che in quei territori sono stati spesi.

La Luis Vitton Cup è stato dichiarato “grande evento” dal Governo con un’ordinanza uscita poche ore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DL 195 che prevede la Protezione Civile Servizi SpA.

Non occorre aggiungere altro circa la natura affaristica che si sta impadronendo delle istituzioni attraverso la decretazione d’urgenza ne c’è bisogno di dire chi sarà il regista e il materiale, fidato semplice esecutore degli ordini del Premier anche per gestire la Luis Vitton Cup eletta al grado di “un’emergenza”: il neo Ministro ad personam Bertolaso.

Bertolaso, applicando il modello autoritario, arrogante e personalistico previsto dalla Protezione Civile SpA, adesso vuole zittire la CGIL con proposta di procedimento disciplinare a carico di legittimi dirigenti sindacali della CGIL all’interno del dipartimento della protezione civile.

Vuole insomma, mettere il bavaglio alla CGIL sempre più preoccupata del contenuto anticostituzionale del DL 195.

La CGIL non si lascerà intimidire!

Anzi reagirà a misura dell’aggressione che sarà perpetrata contro di essa e contro i suoi legittimi rappresentanti con tutta la sua forza in modo legale e civile.

Roma, 1 febbraio 2010
 

Comunicato

 

PROGRESSIONI ECONOMICHE E PASSAGGI TRA LE AREE

Nel corso dell’ultima riunione con la Delegazione di parte pubblica abbiamo sottoscritto il verbale relativo all’attualizzazione dell’Accordo del 17 dicembre 2009 avente per oggetto le procedure di selezione per i passaggi economici all’interno delle Aree e per le progressioni verticali tra le Aree. La necessità di attualizzare quell’Accordo nasce dall’esigenza di mantenerne esigibili le parti più significative, alla luce dei pesanti interventi normativi intercorsi nel corso del 2010
Come si ricorderà, all’interno di quell’accordo, era prevista la possibilità del passaggio economico per tutti i lavoratori nell’arco degli anni 2010/2014 con la definizione di un contingente percentuale per ogni anno.
Oggi, alla luce della manovra finanziaria dell’estate scorsa (legge 122/2010) che blocca le retribuzioni individuali in godimento al 31.12.2010, c’è la necessità di provare ad individuare un percorso che permetta comunque di dare le risposte che i lavoratori si attendono.
Per questo motivo, fermo restando le percentuali previste con decorrenza 1.1.2010 , si anticiperanno le progressioni programmate dell’ulteriore 65% del contingente previsto per gli anni 2011/2013 al 1.12.2010 per superare le criticità derivanti dal “congelamento” del trattamento economico individuale. Per il restante 20% rimarrà la scadenza prevista per il 2014 quando, in ogni caso, si sarà esaurito l’effetto del blocco.
Nel considerare oltremodo positiva la possibilità suggerita dalle OO.SS e recepita dall’Amministrazione di dare comunque concreta attuazione a quanto previsto dal Contratto Integrativo di Ente, forti del fatto di aver peraltro superato il vaglio dei Ministeri Vigilanti, non possiamo però non evidenziare che questa soluzione comporterà un conseguente impatto di ordine economico sul Fondo per la Produttività. Inoltre è giusto evidenziare che i lavoratori già inquadrati nelle posizioni apicali delle aree (A/3 -B/3 e C/5) non avranno alcun beneficio da questa operazione.
Per questo motivo abbiamo sollecitato l’Amministrazione nel provare ad individuare qualche soluzione che possa permettere anche a questi lavoratori di avere qualche possibilità di recupero.

Nello stesso accordo abbiamo definito il percorso per i passaggi tra le aree.
E’ del tutto evidente che anche in questo caso l’evoluzione del quadro legislativo ha messo in grave difficoltà quanto avevamo già concordato con l’Accordo di dicembre scorso, non solo per quanto riguarda la disponibilità dei posti da mettere a concorso, come si sa penalizzata dalla riduzione delle dotazioni organiche, ma anche dalla mancata emanazione della circolare del Ministero della Funzione Pubblica che doveva autorizzare la bandizione dei concorsi.
Alla luce di tutto ciò si prevede di riproporre l’iter procedurale nel primo semestre del 2011, attualizzando a quel momento la disponibilità dei posti, tenendo però purtroppo conto delle novità introdotte dalla legge Brunetta in merito al requisito del titolo di studio per la partecipazione.
La bandizione delle prove dovrebbe avvenire nel secondo semestre del 2011, ad iniziare dalla selezione per il passaggio dall’area B all’area C e, successivamente quella dall’area A all’area B.

All’interno del nuovo accordo abbiamo anche definito, sempre nell’ottica di evitare il blocco delle retribuzioni per il prossimo triennio, l’anticipazione al 30 novembre, al fine di procedere alle nuove attribuzioni non oltre il 1 dicembre 2010, delle verifiche degli incarichi relativi a:
* Posizioni organizzative area C;
* Posizioni funzionali fisse;
* Incarichi di maggior spessore B1 per i Medici di I livello;
* Rilocalizzazione incarichi ai dirigenti medici di II livello, alla scadenza del triennio nel quinquennio.

Inoltre si è anche concordato, analogamente a quanto previsto per il personale delle aree, di anticipare al 1 dicembre 2010 le decorrenze relative all’attribuzione dei livelli differenziali di professionalità, ordinariamente previste al 1 gennaio 2011.

In ultimo, proprio nel corso della riunione, si è deciso di inserire nell’anticipazione anche i medici, attualmente impegnati in attività extramuraria, che vogliono optare per il regime in intramoenia.

Come si vede, abbiamo cercato, per quanto possibile, di individuare alcune soluzioni che potessero salvaguardare le giuste aspettative dei lavoratori, in coerenza con quanto sottoscritto con il Contratto Integrativo di Ente 2006/2009.
Certamente nulla è facile e scontato ma sarà nostro impegno rendere esigibile tale accordo che, se così sarà, andrà, nelle condizioni date, ben oltre le aspettative che potevamo attenderci alla luce dei pesanti interventi normativi effettuati da questo Governo nei confronti dei dipendenti pubblici.

Roma, 8 ottobre 2010
 

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL

Roberto Morelli

 
 
 
 

25 marzo la Funzione Pubblica CGIL si mobilita. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Generale FP CGIL

 

Domani in tutto il Paese si svolgeranno iniziative, assemblee pubbliche, presidi, volantinaggi delle lavoratrici e dei lavoratori dei settori pubblici con l’obiettivo di spiegare le ragioni della nostra lotta, perché ormai a rischio non sono soltanto i nostri diritti ma anche quelli dei cittadini.

I tagli di risorse operati dal Governo sono una scure che si abbatte sull’intero sistema dei servizi pubblici impoverendo non solo gli stipendi dei dipendenti, attraverso il blocco della contrattazione, ma mettendo sempre più a rischio la quantità e la qualità delle prestazioni fornite ai cittadini.

Il blocco del turn-over ed il licenziamento dei precari non si traduce solo in un drammatico aumento dei disoccupati, ma rende anche più difficile garantire ai cittadini il mantenimento di servizi essenziali.

Noi rivendichiamo un cambio di strategie perché pensiamo che i servizi pubblici e la spesa per il Welfare debbano essere considerati un investimento e non un puro costo, e su questo cambio di ottica vogliamo costruire un fronte più largo in preparazione dello sciopero generale della CGIL del 6 maggio.

Roma 24 marzo 2011

 

Straordinaria riuscita dello sciopero nazionale e della manifestazione nazionale, adesione media oltre il 90%

A tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’igiene ambientale pubblica e privata

La straordinaria riuscita dello sciopero nazionale, nella giornata dell’11 marzo, di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici del settore dell’igiene ambientale e, soprattutto, la forte partecipazione alla manifestazione nazionale di Roma, che ha visto la presenza di oltre 10.000 operatori, è la missiva durissima spedita a tutte le imprese del comparto.

Nelle grandi aziende la partecipazione è stata in molti casi totale e, in generale, sono state confermate la alte percentuali di adesione che storicamente si raggiungono.

Inoltre è sicuramente molto significativa la riuscita nelle piccole imprese, nel resto delle aziende private e nel Sud del Paese che, in maniera molto superiore nelle precedenti occasioni, ha visto la partecipazione diffusa dei lavoratori allo sciopero nazionale, nonostante il ritardo cronico nel corresponsione agli stessi degli stipendi.

Le Segreterie Nazionali esprimono grande soddisfazione per la riuscita dello sciopero e, consapevoli del consenso che la linea del sindacato ha tra i lavoratori, saranno ancor più determinate a raggiungere l’obiettivo del rinnovo contrattuale.

Le imprese, nonostante tutto, continuano a sostenere con fermezza che il settore debba recuperare competitività e efficienza ma, all’atto pratico, tutto ciò avviene attraverso la precarizzazione del lavoro, con il continuo e massiccio ricorso ad appalti senza regole, con una costante e perseverante riduzione dei diritti dei lavoratori presenti e, soprattutto, attraverso la negazione del rinnovo contrattuale, lasciando migliaia di lavoratori del settore senza i necessari adeguamenti salariali ( vedere i rapporti OCSE sulle retribuzione in Italia).

Tutto ciò legittima e rafforza la vertenza nazionale per il settore che, dopo le conquiste sancite nel Testo Unico Ambientale 152/06, continua la propria mobilitazione per respingere al mittente il tentativo di frantumazione della gestione del ciclo dei rifiuti e per rafforzare l’estensione dell’applicazione contrattuale.

Pertanto, la nostra battaglia è per chiudere il Contratto Unico di settore che contenga al proprio interno regole trasparenti per le esternalizzazioni e salvaguardi, in quel contesto, attraverso l’applicazione del CCNL di settore, i diritti e le retribuzioni dei lavoratori eventualmente espulsi dalla gestione del ciclo dei rifiuti.

Se nei prossimi giorni non arriveranno da Fise/Assoambiente e da Federambiente segnali concreti di ripresa del tavolo contrattuale, con proposte che conducano ad una rapida sottoscrizione del contratto, le Segreterie Nazionali valuteranno la prosecuzione delle iniziative, che dovranno essere incisive e generalizzate, investendo pesantemente l’attività quotidiana delle aziende, per poi essere riassunte in ulteriori forme di lotta con nuove iniziative di sciopero per il mese di aprile e comunque prima delle elezioni.

A tal proposito è stata fissata la riunione delle Segreterie Nazionali, per la valutazione complessiva della vertenza anche alla luce dello sciopero, per lunedì 17 marzo 2008 a Roma.

Un saluto e un ringraziamento a tutti i lavoratori, a tutte le lavoratrici e a tutti i responsabili territoriali del sindacato per il vostro determinante contributo. 

                                 
FP CGIL Peroni –  FITCISL Curcio –  ULTRASPORTI Tarlazzi – FIADEL Garofalo
 
Roma, 12 marzo 2008

Federambiente : Contratto di lavoro del settore dell'Igiene Ambientale, confronto politico con i vertici dei sindacati

 
 
 
 
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