Associazione Nazionale Magistrati
Il Presidente
Al Coord. Nazionale Giustizia FPCGIL O.G.
L’Associazione Nazionale Magistrati, molto sensibile alle problematiche che oggi riguardano il personale amministrativo negli uffici giudiziari, desidera esprimervi tutta la sua vicinanza e il suo sostegno alla giornata di sciopero del pubblico impiego prevista per domani 14 novembre 2008.
Il Presidente
Luca Palamara
In data 18 novembre è stato sottoscritto il CCNL 2006/2009, biennio economico 2006/2007, per il personale del CNEL
FP CGIL FIT CISL UIL PA UIL TRASPORTI SdL USPPI-Apac
COMUNICATO UNITARIO AI LAVORATORI
Si è svolto in mattinata l’incontro pianificato per la discussione delle problematiche legate ai turni e reperibilità degli addetti ai settori operativi aeroportuali (sul piano presentato dall’Ente è stato espresso da parte sindacale il più assoluto dissenso).
La riunione è stata interrotta dopo che le OO.SS. unitariamente hanno presentato una ferma pregiudiziale in considerazione del grave stato delle relazioni e dell’inerzia dell’Ente su una serie di problemi che si sono recentemente aggravati e relativi a:
1. mancata discussione su un progetto complessivo di riorganizzazione;
2. atti unilaterali che non tengono conto di quanto espresso dalle OO.SS.;
3. applicazione complessiva della L. 133/08;
4. ritardo procedure avvio discussione CCNL 2006-2009;
5. ritardo nell’attivazione di quanto previsto dal CCNL 2002-2005 e successivi accordi.
Nelle prossime ore le Segreterie delle OO.SS. si riuniranno per decidere le ulteriori azioni da intraprendere.
Roma, 26 gennaio 2009
FP CGIL FIT CISL UIL PA UIL TRASPORTI SdL USPPI-Apac
Adempimenti operativi a favore dei pensionati e degli iscritti Inpdap residenti nei comuni colpiti dagli eventi sismici avvenuti nella Regione Abruzzo a partire dal 6 aprile 2009.
FINE PENA MAI
Sono le tre parole che sentenziano una pena definitiva all’ergastolo.
Lo schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15, se dovesse essere approvato così com’è scritto, sentenzierebbe la permanenza definitiva in area B di tutti quei colleghi non in possesso della laurea.
Fino ad oggi, nonostante i vincoli imposti dalla normativa per il passaggio da un’area a quella superiore, era possibile poter accedere all’area C anche per chi non aveva il titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno (la laurea) con un periodo minimo di permanenza in area B stabilito dal CCNL ( 7 anni in B1 5 in B2).
Il decreto Brunetta nella sua puntuale azione di smantellamento del ruolo della contrattazione a tutti i livelli, cambia le carte in tavola.
L’art. 60 del suddetto decreto sostituisce il comma 1 dell’art. 52 della L. 165 e ne aggiunge un 1-bis il quale cita, tra le altre cose: “le progressioni tra le aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma restando la possibilità per l’amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50%”
Essendo la laurea il titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno in area C, è evidente che tutti i colleghi in Area B ed A in possesso del diploma non avranno più alcuna possibilità di aspirare ad una progressione di carriera in area C.
Gelidamente il decreto se ne frega della professionalità acquisita in anni di lavoro e relega al solo titolo di studio la discriminante di carriera, con buona pace dell’effettivo lavoro svolto.
Questa è una delle storture che avvengono quando si vuole normare per legge la vita lavorativa del personale delle pubbliche amministrazioni senza pensare che solo con il CCNL e la contrattazione integrativa si è in grado di legare, realmente, l’organizzazione del lavoro e la professionalizzazione dei lavoratori al ruolo istituzionale e alla mission delle diverse “amministrazioni pubbliche”.
A questo punto diventa urgente che l’INPS sciolga il nodo circa lo scorrimento delle graduatorie per le selezioni tra le aree e che, in fase di contrattazione integrativa, dia risposte concrete al personale delle Aree A e B.
Roma 25/05/2009
p. il Coordinamento Nazionale FP CGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Il Presidente del governo spagnolo, Rodríguez Zapatero, ha esposto il 12 maggio 2010 al Congresso dei deputati il piano per accelerare la riduzione del deficit pubblico dopo gli attacchi speculativi dei mercati finanziari e dopo le misure adottate dal Consiglio a Bruxelles. Il governo spagnolo prevede di tagliare 5mila milioni di euro per il 2010 e 10mila milioni per il 2011 attraverso le seguenti misure.
1 Il settore pubblico: E’ prevista la riduzione delle retribuzioni del personale del settore pubblico, in media, del 5% nel 2010 e il congelamento per per il 2011, anno in cui questa riduzione sarà consolidata. Questo significa riduzione per i dipendenti pubblici, polizia, vigili del fuoco, personale medico e il personale dipendente da amministrazioni statali. Zapatero ha spiegato che la misura sarà proporzionale al reddito, che interesserà di più i salari più elevati. Il governo, intanto, ha approvato, per sé stesso, una riduzione del 15%. In totale, ha stimato che i tagli faranno risparmiare 2,4 miliardi di quest’anno, che ammontano a 3.000 miliardi se il Congresso, il Senato e i diciassette parlamenti autonomi, che hanno il potere di decidere i salari dei suoi dipendenti, così come la magistratura , prenderanno esempio da questa misura.
La decisione, comunque, ha cancellato l’accordo 2010-123 firmato con i sindacati dal vice primo ministro Maria Teresa Fernandez de la Vega, e che prevedeva un aumento dei salari dello 0,3% all’inizio di quest’anno, con la condizione di lasciare immutato il 2011 e pagare la differenza della inflazione a partire dal 2012 .
2 Pensioni: Per il 2011 è stata sospesa la rivalutazione delle pensioni, escluse quelle minime. L’aggiornamento delle prestazioni pensionistiche a seconda dell’evoluzione dei prezzi al consumo è stata garantita dalla legge per gli ultimi 25 anni. Dei beneficiari totali, 8.600.000 spagnoli, il 30% ha ricevuto la pensione minima. Saranno interessati perciò dal provvedimento circa 6 milioni di persone. Risparmio previsto 1.500 milioni di euro (inflazione prevista 2%)
3. Cancellato il regime transitorio per il pensionamento anticipato
4 Assegno bebè: Cancellato l’assegno di 2.500 per nascita, a partire dal 1 gennaio 2011. Rimane valido per il 2010.
5 Spesa farmaceutica: Al fine di ridurre ulteriormente la spesa farmaceutica, si adatterà il numero di unità nella confezione alla durata del trattamento e permessa la vendita di farmaci fuori dalle scatole per acquistare solo la quantità necessaria.
6. Legge sulle dipendenze. Intaccato uno dei punti di forza del governo Zapatero, la legge a tutela di coloro che si trovano in situazione di dipendenza. Viene eliminata la riscossione retroattiva del beneficio. Tuttavia, il Governo si è impegnato allo stesso tempo affinché le richieste vengano valutate entro sei mesi, per ridurre al minimo l’impatto economico di questa misura. .
7 Cooperazione allo sviluppo: Riduzione di 600 milioni di euro tra il 2010 e il 2011. La spesa era stata già ridotta dell’1% nel 2009 con 4.836,95 milioni. Tuttavia, la Spagna rimane il sesto più grande donatore dopo gli Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna e Giappone.
8 Investimenti pubblici: 6.045 milioni di riduzione degli investimenti pubblici statali per i prossimi due anni, oltre al taglio 5.000 milioni per il 2010 e inclusi nel piano di austerità. Ha ammesso di Jose Blanco, capo del Ministero dei Lavori Pubblici, dipartimento più colpito da questa decisione, che la riduzione degli investimenti porterà un ritardo nei lavori approvati anche di un anno. Tuttavia, le infrastrutture la cui realizzazione è a buon punto, come la linea AVE Madrid-Valencia, non dovrebbero subire ritardi.
9. Regioni autonome e municipalità: Le amministrazioni regionali e autorità locali, che decidono il 36% della spesa pubblica dovranno stringere ulteriormente la cinghia. Se nel mese di gennaio hanno avuto un taglio di 10.000 milioni, ora il numero è in aumento da 1,200 milioni di euro. D’altra parte, dovrebbero ridurre gli stipendi dei loro dipendenti dopo che il governo ha approvato il decreto legge che autorizza il taglio del 5%, in media.
10 Aumento delle imposte sui redditi elevati: All’interno del capitolo degli annunci, Zapatero ha lasciato la porta aperta a nuove misure fiscali, che potrebbero includere aumenti delle tasse per i redditi più elevati. Il presidente ha assicurato che il governo è “pienamente sensibile” nella distribuzione equa dei sacrifici e che alcuni dovranno fare uno sforzo “maggiore”, il che suggerisce che i cambiamenti si concentrerebbero sui redditi alti o da capitale.
Venerdì prossimo il governo approverà tutte le misure che entreranno in vigore immediatamente (decreto legge). Inoltre, sarà anche approvato il tetto di spesa per il bilancio dello Stato per il 2011. A causa di questi tagli alla spesa pubblica, il governo ha riconosciuto che la crescita del prossimo anno sarà inferiore a quanto previsto fino ad oggi, dell’ 1,8%. Inoltre, senza la revisione, la proiezione era molto più ottimista di quella di organizzazioni come il FMI, la Banca di Spagna e la Commissione europea, che stimava un incremento compreso tra 0,8% e 0,9%.
Le organizzazioni sindacali UGT e CCOO, sia confederali che di categoria, hanno respinto il piano. In attesa di ulteriori informazioni pubblichiamo il testo di due editoriali usciti dei segretari generali di Comisiones Obreras e UGT sulla prima pagina de El Pais il 13 maggio 2010
Sacrifici sterili
Candido Mendez
Segretario generale UGT
Il governo ha deciso di sacrificare il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici e pensionati ai dettami dei mercati finanziari. Ed è molto probabile che sia un sacrificio sterile. Quando l’attività economica ha cominciato a dare qualche segno di debole ripresa è stato deciso, improvvisamente, di togliere l’ossigeno. Una crescita dello 0,1% del PIL dell’economia nel quarto trimestre è un avanzamento significativo rispetto al -1,7% nel primo trimestre del 2009. Si tratta di un piccolo recupero ed esitante che ha molto a che fare con l’ossigeno fornito da politiche pubbliche volte a stimolare l’economia e le con quelle politiche per salvaguardare il potere d’acquisto dei redditi che ora so è deciso di eliminare,
Il governo spagnolo ha annunciato un grave’adeguamento della spesa pubblica ai dettami delle politiche europee, che se ci è sembrato sbagliato quando il patto di stabilità e di crescita veniva interpretato nei suoi termini e tempi più rigidi, ora deve essere in mezzo a una ondata di attacchi finanziari della zona euro. L’esperienza dimostra che la logica di questi mercati è sempre di chiedere di più, di considerare sempre insufficiente qualunque aggiustamento..
Siamo di fronte a una situazione grave, ed è preoccupante che si sia deciso di ridimensionare il deficit pubblico concentrandosi solo sull’adeguamento delle spese, che comporta sacrifici per i pensionati, per molti lavoratori e le loro famiglie, ma non si fa menzione della possibilità di combattere il deficit migliorando il gettito fiscale attraverso la lotta all’evasione fiscale e tasse più alte per coloro che più hanno..
Siamo di fronte a un guasto nel discorso politico del governo, che avrà conseguenze sul piano delle relazioni e del dialogo con i sindacati, perché è a rischio la ripresa economica, in quanto il taglio del 5% di retribuzione dei dipendenti pubblici presuppone la rottura degli accordi firmati, e perché questo ci mette in uno scenario che rende difficile il processo già complicato di dialogo sociale che intratteniamo con le organizzazioni imprenditoriali sul mercato del lavoro che intendiamo, comunque, proseguire e portare a compimento . Si è aperto un conflitto sociale che avrà una espressione serena, riflessiva, responsabile, ma anche chiara e forte.
Mercato contro la democrazia
IGNACIO FERNÁNDEZ TOXO
Segretario generale CCOO
Le misure annunciate dal Primo Ministro in seno al Congresso dei Deputati meritano il massimo rifiuto sociale. Esse sono ingiuste e antieconomiche e serviranno ulteriormente a deprimere l’economia. L’Unione europea, incapace di offrire una risposta concertata per prevenire movimenti speculativi intorno all’euro, agisce sui paesi in difficoltà, ed esige che la Spagna anticipi gli effetti del suo piano di austerità gran parte applicandone i suoi effetti già dal 2011. È abbastanza paradossale che coloro che hanno causato la crisi ora impongono i loro dettami.
Il presidente, in accordo con gli orientamenti dell’Unione europea, ha ceduto alle pressioni del mercato e ha presentato misure con le solite vittime: i dipendenti pubblici, i pensionati e i disoccupati e coloro che hanno problemi di dipendenza. Con il motto suggestivo di uno sforzo collettivo, equo e giustificato Zapatero ha ceduto alla logica del liberismo più rancido e ha caricato contro i soliti, e nemmeno è stato in grado di recuperare tributi come la tassa sui patrimoni o sulle che in maniera frivola ed irresponsabile ha sepolto nel suo primo mandato. Naturalmente ancora non osa attuare una riforma ambiziosa della fiscalità con una tassazione dei redditi più equa.
CC OO anni fa, ha individuato i rischi di un modello di crescita che crea occupazione con la stessa velocità con cui la distrugge. CC OO un anno fa ha invitato l’Esecutivo a raggiungere un importante accordo politico e sociale per ripartire equamente gli sforzi per porre fine alla crisi. Non convinse il governo. Il movimento sindacale si è comportato in modo impeccabile e ha dato ampia prova di responsabilità. Recentemente ha firmato con il governo e le organizzazioni imprenditoriali due accordi per la crescita moderata dei salari dei dipendenti pubblici (che ora il Governo riduce del 5%) e per razionalizzare la contrattazione collettiva.
Non rinunciamo al dialogo sociale, per realizzare le necessarie riforme con il Governo e le organizzazioni imprenditoriali per riformare il mercato del lavoro e affrontare il futuro dei sistemi di protezione sociale. Ma noi rifiutiamo le misure annunciate dal presidente e avvertiamo che, lavorando in collaborazione con UGT risponderemo, senza scartare nessuno scenario di mobilitazione.
Ufficio Internazionale Fp Cgil
Enzo Bernardo
In allegato vi trasmettiamo la bozza del Piano formativo del Personale dell’Ammnistrazione degli Archivi Notarili per l’anno 2011 che ci è pervenuta dalla Direzione Generale.
FP CGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
Il giorno 26/1/07 si è tenuto un incontro fra la Delegazione Trattante CGIL INPDAP ed il nuovo Direttore Generale, Drssa Giuseppina Santiapichi. La Cgil ha illustrato il documento del 25 gennaio scorso, relativo alla riunione nazionale della delegazione stessa, evidenziando le linee secondo le quali intende operare avendo come prioritari ed ineludibili due obbiettivi:
il servizio ai cittadini
la tutela dei diritti dei lavoratori dell’Inpdap:
Nel corso della riunione sono emersi numerosi punti d’ identità di veduta cui siamo certi seguiranno azioni concrete.
In particolare il Direttore ha fatto presente di voler terminare a breve il già iniziato giro cognitivo a 360° gradi su tutto l’Ente e poi attuare una organizzazione, sia come strutture centrali e periferiche, sia come modello organizzativo che abbiano almeno una validità triennale evitando i continui cambi di marcia ed aggiustamenti in corso d’opera, indubbiamente necessari nella fase di prima applicazione, ma che per il futuro si vuole evitare eliminando l’ effetto “stop and go” . Il continuo rimescolamento di carte ha avuto ripercussioni sull’efficacia ed efficienza oltre a disorientamento del personale specie delle sedi. L’intento è quello di attribuire alle Direzioni Centrali le specifiche competenze di indirizzo e monitoraggio delle attività e alle Direzioni Compartimentali un maggiore e più incisivo ruolo nelle scelte di programmazione e di adattamento delle stesse alle realtà locali. Questo indirizzo si innesta perfettamente con la nostra richiesta di istituzione di un progetto compartimentale, che non è una sorta di progetto locale sovradimensionato, ma una parte concorrente/sussidiario a quello nazionale.
Inoltre anche l’Amministrazione è convinta della necessità di raggiungere subito un’intesa sul CCIE per poter definire e conseguire obbiettivi realistici, non solo di quantità, ma anche di qualità, che la Cgil individua nella attività complessiva dell’Urp, non come settore, ma come attività coinvolgente tutta la sede ed interagente con gli enti del territorio oltre che con l’utenza.. Per questo sarà convocata ai primi di Febbraio l’apposita Conferenza di Programma e poi la Commissione di Monitoraggio della Direttiva 28. La Commissione non solo dovrà esaminare tutti gli atti posti in essere dall’ultima riunione in poi ed assumere le relative decisioni, ma fare anche il punto sulla sperimentazione della Circolare 28 bis, atteso che molti dirigenti, prima ancora che la sperimentazione stessa sia stata portata a termine, vogliono applicarla comunque e dovunque. Quest’aspetto ha portato la delegazione della Cgil a rivendicare ancora una volta il diritto a che ogni Direzione Provinciale debba avere un suo dirigente, stigmatizzando la politica dei rientri in Direzione Generale per uffici che possono essere retti da validi C4, se non soppressi e le competenze accorpate. D’altra parte la riduzione dell’organico centrale comporterà inevitabilmente l’esigenza di trasferirne alcuno. Inoltre è stato chiesto, sempre in merito ai dirigenti, di intervenire subito per rimuovere quelle situazioni patologiche più volte accertate come tali ma non risolte nel passato.
Infine, entro marzo dovranno essere adottati i primi provvedimenti relativi alla diminuzione dell’organico delle strutture di supporto come prescrive la legge finanziaria 2007 e si pensa alla creazione di una sede virtuale territoriale del Compartimento Lazio da ubicare a Roma 2. Su questo aspetto la Cgil è convinta che oltre alla sede compartimentale ci siano dei margini per aumentare l’organico della sede di Roma 3 e di dare nuovo impulso alla sede virtuale di Via Ballarin da ridisegnare ex novo con adeguate risorse umane.
Roma, 29/1/2007
Il coordinatore nazionale
Camillo Linguella
CGIL FP CISL FP UIL PA
Alle Strutture Territoriali di FP CGIL– FPS CISL– UIL PA
L’incontro di oggi programmato presso lo Stato Maggiore Marina fa seguito agli impegni assunti dal Sottosegretario Marco VERZASCHI, delegato dal Ministro alle relazioni sindacali, e contemplato nel protocollo d’intesa siglato in occasione dell’incontro con le OO.SS. Nazionali svoltosi il 29.11.2006.
L’incontro doveva costituire il primo momento di confronto, seppure in sede tecnica, per conoscere (così come recita il protocollo d’intesa sottoscritto da OO.SS. e Sottosegretario) “l’orientamento della Marina sulle prospettive degli Arsenali e sugli studi prodotti in materia”.
La riunione si è dimostrata totalmente priva di quelle informazioni promesse dal Sottosegretario e pertanto è stata giudicata assolutamente insoddisfacente.
Le OO.SS. Nazionali, le cui delegazioni vedevano la presenza di nutrite rappresentanze sindacali di LA SPEZIA -TARANTO – BRINDISI – AUGUSTA, hanno espresso alla delegazione pubblica, formata non solo dal rappresentante dello Stato Maggiore Marina, ma anche dai rappresentanti dello Stato Maggiore Difesa e del Gabinetto del Ministro, il più netto disappunto per l’esito della riunione.
CGIL CISL UIL hanno conseguentemente formalizzato la richiesta di un urgentissimo incontro a livello politico da tenersi possibilmente, oltre che con il Sottosegretario delegato alle relazioni sindacali, anche con il Ministro PARISI.
Appare superfluo sottolineare come lo stato di incertezza e disinformazione in cui, purtroppo, continuano a permanere i lavoratori della Difesa, non può ulteriormente essere sopportato e pertanto le OO.SS. Confederali Nazionali, in piena sintonia con le rispettive strutture locali, in assenza di positivi sviluppi in tempi strettissimi, non potranno che attivare le più opportune e ferme iniziative sindacali per giungere alla piena conoscenza dei progetti della Marina e delle scelte politiche conseguenti, al fine di procedere, in tempi oltremodo ristretti, alla fase del necessario confronti di merito.
Tali iniziative dovranno concretizzarsi da subito, sul piano locale, con la indizione di assemblee sui posti di lavoro e sul piano nazionale con la convocazione immediata di un Attivo nazionale dei quadri periferici interessati.
Roma 31 gennaio 2007
CGIL FP – Rossetti
CISL FP – Caffarata
UIL PA – Colombi
Abbiamo mandato una lettera unitaria per una serie di questioni che, oltre ad essere oggetto di precisi impegni assunti da codesto Vertice Politico, non possono certamente vedere rinviata la trattazione con la futura compagine governativa.
Roma, 6 febbraio 2008
Fp Cgil Difesa
Noemi Manca
Roma, 18 febbraio 2009
Al Ministro della Giustizia
On. Avv. Angelino Alfano
p.c. Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Cons. Luigi Biritteri
p.c. Al Direttore Generale del Personale
e della Formazione
Drssa. Carolina Fontecchia
Signor Ministro,
facciamo seguito alla riunione dello scorso 11/02 durante la quale Lei ha garantito che avrebbe a breve risolto la questione dei trasferimenti del personale.
Le chiediamo a che punto è la questione e quali sono le vostre decisioni in merito, in considerazione del fatto che molti lavoratori aspettano da tempo con gravi conseguenze sulla loro vita e quella delle loro famiglie.
Attendiamo una vostra comunicazione ufficiale.
Distinti saluti,
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco
In allegato due comunicati:
1. Costituzione difesa servizi S.p.A.;Riorganizzazione area industriale -cessazione compiti CAID e ridenominazione dello stesso in CRAMM(Centro di Riconversione Arsenali Militari).
2. “Ristrutturazione organizzativa, tecnico-logistica e infrastrutturale degli arsenali”, la FPCGIL DIFESA ribadisce le proprie preoccupazioni rispetto a quanto dichiarato dal Presidente della Commissione Difesa Senato:”