Accordo FONDO PER L’EFFICIENZA DEI SERVIZI ISTITUZIONALI PER L’ANNO 2016 per il personale del Corpo forestale dello Stato.
Roma, 05 maggio 2016
Si concretizza il percorso che
CGIL CISL e UIL avevano delineato, a partire dall’Accordo di programma
2014/2016, sull’attivazione dei percorsi di crescita professionale del
personale dell’Istituto.
Questa mattina si è svolto
l’incontro, programmato in sede tecnica, con l’Amministrazione sul tema delle
selezioni all’interno delle Aree professionali.
L’Istituto, dando seguito alle
nostre richieste ed agli impegni assunti dallo stesso Direttore generale lo
scorso 26 aprile, ha presentato un’ipotesi complessiva di organizzazione delle
selezioni interne che prevedeva, in termini di stanziamento nell’ambito del
Fondo unico di Ente, un’articolazione dei passaggi su tre anni con una
ripartizione di 1/3 per ogni annualità.
Abbiamo chiesto ed ottenuto che
per le Aree A e B, unitamente ai C1, siano impegnate sul 2016 le risorse per
far sì che tutti siano messi nella condizione di fare un passaggio il primo
anno unitamente ad 1/3 dei C2, 1/3 dei C3 ed 1/3 dei C4: le risorse necessarie
a completare i restanti 2/3 di queste ultime posizioni economiche (C2, C3 e C4)
verrebbero spalmate sul 2017 e sul 2018 in modo da completare nell’arco del
triennio un percorso di crescita professionale bloccato all’interno dell’Inps
dal lontano 2009 in un contesto di contratti collettivi nazionali di lavoro
fermi al biennio 2008/2009.
Dal punto di vista della
tempistica i bandi saranno pubblicati la prossima settimana con svolgimento
delle prove da settembre a novembre tra Territorio e Direzione generale,
comprese le sessioni di recupero: a tal fine abbiamo chiesto e ottenuto che sia
prevista la possibilità di una sessione suppletiva per i colleghi che
nella prima fase non abbiano conseguito l’idoneità e per il personale in
comando stabilizzato nelle more della procedura selettiva.
Alle selezioni a C2 potranno
partecipare anche i C1 giuridici (inquadrati economicamente ina Area B) per i
quali la Delegazione ha comunicato, nel corso della riunione, l’individuazione di
un percorso amministrativo tale da risolvere positivamente la loro
problematica.
Nel corso della riunione
abbiamo chiesto di verificare, nell’ottica della stabilizzazione dei comandati
e dell’ingresso tramite mobilità, veicolata dal Ministero della Funzione
Pubblica, nei ruoli dell’Istituto di personale proveniente dalle Province e
dalla Croce Rossa Italiana, la fattibilità per il futuro dei passaggi di Area a
B1 e C1.
Al termine dell’incontro è
stata fissata per giorno 16 maggio la prossima riunione del Tavolo politico
in cui “ratificare” l’intesa odierna e discutere, come chiesto da CGIL CISL e
UIL lo scorso 14 aprile, delle problematiche della vigilanza connesse
all’avvio operativo dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
Circolare ministeriale n. 0147945 del 2 maggio 2016 dell’ Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo.
05.05.2016 – Pubblichiamo il riconoscimento espresso a tutto il personale della DCPST e della DCF da parte del Coordinatore delle strutture Andrea NEVI, per il lavoro svolto in occasione dell’Open Day organizzato dalla Direzione Centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica.
05.05.2016 – Riconoscimento attività formativa dei Vigili del Fuoco cessati dal servizio e volontari prevista per gli incaricati “dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato”‘.
COMUNICATO STAMPA FP–CGIL CISL–FP UIL–PA
Cgil Cisl Uil: “Risultato storico: nero su bianco la distinzione di compiti tra personale civile e militare”
Roma,
2 maggio 2016
“Un risultato storico: con il protocollo firmato oggi
insieme al ministro Roberta Pinotti, si sancisce finalmente la
distinzione tra le funzioni del personale civile della Difesa e quelle
della componente militare”. Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa esprimono grande
soddisfazione per l’accordo che potrà mettere fine, con i successivi
previsti atti normativi, ad una battaglia che i lavoratori del Ministero
della Difesa sostengono da anni.
“Grazie alla mobilitazione, e
alla serietà dimostrata dal ministro Pinotti nel recepire le nostre
richieste per valorizzare i lavoratori e migliorare il funzionamento
delle strutture, si riconosce finalmente la professionalità dei
lavoratori civili. Abbiamo così raggiunto l’obiettivo che da tempo ci
eravamo posti”, sottolineano i sindacati.
“Dopo questo risultato
saremo ancora più determinati a rendere più moderna ed efficiente
l’amministrazione della Difesa e più valorizzate le tante
professionalità del ministero”, concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa.
La
questione in oggetto è, come noto, attualmente al vaglio del Consiglio di
Stato, chiamato ad esprimere un parere in sede consultiva sullo schema di
Decreto in attuazione dell’art. 8, comma 1, lett. A) della Legge 07.08.2015 n.
124, in materia di riorganizzazione delle Forze di Polizia.
Preliminarmente,
pur continuando in ogni caso a tenere ben viva la speranza e la battaglia
politico/sindacale in atto a tutti i livelli per la salvaguardia del Corpo
Forestale dello Stato, al punto in cui si è giunti riteniamo doveroso
confrontarci anche con la nefasta ipotesi di una sua soppressione. Cioè a dire,
che anche ove l’attuale Governo decidesse di tornare sui propri passi,
rinunciando al rocambolesco progetto dell’assorbimento del Corpo Forestale
nell’Arma dei Carabinieri e alla sua militarizzazione coatta, come del resto
tutti noi auspichiamo fortemente, è allo stato difficilmente ipotizzabile una
marcia indietro che riporti alla conservazione del Corpo.
Potrebbe
essere ipotizzabile, e a questo punto anche auspicabile, un diverso
ragionamento che prevedesse almeno l’assorbimento del Corpo Forestale in altra
Forza di Polizia ad ordinamento civile, quale la Polizia di Stato. In tale
contesto, occorre comunque cominciare a ragionare sulle iniziative, anche
legali e processuali, da mettere eventualmente in campo a tutela degli
appartenenti al Corpo che non intendano soggiacere supinamente e passivamente
alle stravaganti manovre del Governo. E’ noto che la Funzione Pubblica CGIL
tanto ha già fatto, e molto altro sta facendo per contrastare, il più
efficacemente possibile, le scelte del Governo. Ma l’azione sindacale,
permanentemente concentrata nel contrasto al transito nei Carabinieri, dovrà
anche farsi promotrice delle iniziative giurisdizionali che andranno
necessariamente messe in campo, onde evitare che – adottato eventualmente il
Decreto Legislativo sulla base dello schema oggi all’esame del Consiglio di
Stato – i provvedimenti attuativi e direttamente lesivi degli interessati, ove
non tempestivamente impugnati nelle sedi giurisdizionali competenti, rendano
vana ed inutile ogni futura contestazione.
Per
tale ragione, atteso che occorre attendere l’adozione del parere del Consiglio
di Stato sul Decreto Legislativo e seguire l’iter dello stesso di esame delle
Camere, riteniamo utile ipotizzare sin d’ora l’epilogo più infausto della
vicenda, e iniziare a predisporre le azioni giudiziarie esperibili, che
consisteranno nell’impugnazione dei Decreti del Capo del Corpo e degli altri
Decreti Ministeriali la cui adozione è prevista, allo stato attuale, nello
schema di Decreto agli artt. 12 e seguenti. Tutti i Decreti che verranno
adottati, permanendo il quadro voluto con quello schema di Decreto, dovranno
essere impugnati dinanzi al T.A.R. territorialmente competente, ed in quei ricorsi
andranno sollevate le evidenti questioni di illegittimità costituzionale – ed
eventualmente di contrasto con la normativa sovranazionale – che il disegno
governativo pone. A tal fine, sarebbe necessario cominciare a raccogliere le
generalità (nome, cognome, indirizzo di residenza, codice fiscale, recapiti
telefonici ed indirizzi e mail), di coloro che intendano impugnare i Decreti
ministeriali adottandi e che, in una parola, vogliano pervicacemente resistere
all’Assorbimento nell’Arma dei Carabinieri. Adottato il Decreto Legislativo, i
conformi Decreti del Capo del Corpo e gli
altri
Decreti di cui al citato art. 12, laddove sia la normativa delegata che i
successivi provvedimenti
attuativi
siano nel senso attualmente solo in bozza, dovranno essere raccolte le procure
speciali ad
litem
rilasciate da parte degli interessati alle azioni giudiziarie di contrasto.
Acquisite
preliminarmente le generalità di coloro che intendano ricorrere, una volta
adottati i Decreti del Capo del Corpo e gli altri Ministeriali, occorrerà
prendere contatto diretto con gli interessati affinché sottoscrivano un modulo
di adesione all’azione da intraprendere (con allegata la copia del documento di
riconoscimento) e la procura legale all’avvocato a ciò designato.
Rispettivamente entro i sessanta giorni decorrenti dall’adozione dei decreti ex
art. 12 citato, dovranno essere notificati i ricorsi al T.A.R., che verranno
iscritti a ruolo entro i 30 giorni successivi alla notificazione, come
stabilito dalle norme che regolano il processo amministrativo. I ricorsi
verranno corredati dalla domanda cautelare di sospensione dell’efficacia dei
Decreti del Capo del Corpo e Ministeriali adottandi, al fine di tentare di
ottenere una – comunque non facile – pronuncia di sospensione dell’efficacia dei
provvedimenti, che ovviamente bloccherebbe le determinazioni del Governo e dei
Ministri incaricati dell’adozione dei Decreti. Ovviamente, qui si è
rappresentata l’ipotesi più negativa, che invero però corrisponde esattamente
al disegno dell’attuale governo. E’ chiaro che si tratta di soluzione sempre
modificabile e rimodulabile in conformità dei successivi e attesi sviluppi.
A
chiusura di queste prime indicazioni, evidenziamo la necessità che le azioni
giudiziarie vengano condotte da parte di legali competenti in materia,
abilitati al patrocinio presso le magistrature superiori, considerato che in
caso di azione giudiziaria sarà inevitabile la fase impugnatoria anche dei
provvedimenti cautelari, di accoglimento o di rigetto, dinanzi al Consiglio di
Stato che è Magistratura Superiore. Non possiamo, infatti, esimerci
dall’avvertire come l’opportunità processuale appena prefigurata sia ritenuta
particolarmente intrigante per i numeri coinvolti e gli aspetti economici che
ne conseguirebbero. Ecco perché riteniamo utile ed opportuno sensibilizzare gli
eventuali interessati a rivolgersi a soggetti capaci e competenti in materia,
onde evitare di vanificare questa già difficile azione giudiziaria.
Naturalmente
la FP CGIL intende continuare a promuovere e coordinare ogni iniziativa
sindacale e legale utile a tutelare le iscritte e gli iscritti del CFS, a
partire dai loro diritti – costituzionalmente regolati – all’espressione del
pensiero e delle opinioni e all’associazione sindacale e politica.
Il Coordinatore Nazionale
Fp Cgil
Comparto Sicurezza
Francesco
Quinti
Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte
Benefici assistenziali Calano le risorse
Roma, 5 maggio 2016
Si è riunito oggi il tavolo
tecnico per definire l’importo massimo da destinare
alla Polizza sanitaria in sede di gara Asdep. L’amministrazione ha proposto
un
aumento del premio pro capite da €. 364,66 a €. 390,00. (+ €.25,34 ).
Questo aumento comporterebbe una sottrazione delle somme stanziate per i
benefici socio assistenziali ( borse di studio, sussidi, etc) pari a €.
1.200.000,00, di conseguenza
le somme da destinare agli stessi benefici per
l’anno 2017 e per i successivi 4 anni avrebbero una significativa
riduzione,
considerato anche che il fondo subirà una decurtazione per effetto della
legge
di stabilità nonché per la riduzione del numero del personale dipendente.
In pratica, con uno stanziamento totale per l’anno 2017 di €. 17.785.000,00
(nel 2015 era di 20.124.398,64) il 62% verrebbe destinato alla polizza
sanitaria e soltanto il 38% ai benefici assistenziali, mentre con la
precedente
ripartizione le rispettive percentuali erano del 56% e 44%.
La Cgil prima di prendere qualsiasi decisione che rischi di diminuire le
risorse
destinate a : borse di studio, sussidi straordinari e interventi
assistenziali, ha
chiesto venga fatta un’analisi dettagliata degli indennizzi liquidati nel
triennio
precedente per verificare le prestazioni che effettivamente sono utilizzate
dal
personale.
Inoltre, sarebbe interessante sapere quanti colleghi usufruiscono della
polizza
sanitaria.
La Cgil ha chiesto, inoltre, che vengano effettuata accurate analisi di
mercato
per garantire gli stessi livelli di qualità delle prestazioni offerte con
la
precedente polizza e, ove possibile migliorarle, senza intaccare o comunque
incidere sulle risorse da destinare ai benefici assistenziali che sempre
maggiore
importanza rivestono per i colleghi tutti.
Non essendo stato raggiunto un accordo la discussione è stata rinviata al
tavolo politico.
I componenti FP CGIL commissione benefici assistenziali
Roma, 5 maggio 2016
In considerazione dell’insopportabile ritardo nei
pagamenti dei tfr e delle
spettanze relative al contenzioso le scriventi OO.SS.
tornano a chiedere quando
sarà pagato il dovuto ai lavoratori.
Le risposte date sino ad oggi sono state puntualmente
smentite dai fatti e
ancora non ci sono certezze sui tempi di pagamento.
Le chiediamo dunque di comunicarci al più presto la
tempistica dei pagamenti
riservandoci di adire ogni via utile per ottenere un
risultato positivo.
FPCGIL CISL FP UilPa
Chiaramonte Bonomo Romano
05.05.2016 – Emilia Romagna – Nella giornata di lunedì 9 maggio avrà luogo a Bologna il convegno organizzato dalla FP CGIL VVF che avrà per tema il Soccorso e la Protezione Civile – Il ruolo dei VVF nel sistema integrato.
Al Convegno parteciperanno, oltre alla rappresentanza della Funzione Pubblica CGIL dell’Emilia Romagna, l’On. Marilena FABBRI (Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati), l’Assessore alla Protezione Civile della Regione Emilia Romagna Paola GAZZOLO, il Direttore Regionale VVF dell’Emilia Romagna Ing. Tolomeo LITTERIO, il Direttore dell’Agenzia Regionale della Protezione Civile Maurizio MAINETTI, il Capo del Corpo Nazionale VVF Ing. Gioacchino GIOMI ed il Coordinatore nazionale FP CGIL VVF Danilo ZULIANI.