Roma, 16 marzo 2016
Ieri 15 marzo si è svolto il secondo
incontro relativo all’ipotesi di accordo sulle politiche di incentivazione
della produttività del personale e sui contenuti economici del Fondo Unico di
Amministrazione per l’anno 2015.
Si è trattato di un incontro
interlocutorio in cui si è principalmente discusso delle novità introdotte
dall’amministrazione rispetto agli accordi degli anni scorsi.
In particolare la discussione si è
concentrata sulla proposta di aumento della quota prevista per la produttività
individuale dal 20% al 30%, con conseguente abbassamento di quella prevista per
la produttività collettiva dall’80% al 70%, e sulla richiesta delle
organizzazioni sindacali di inserire una norma programmatica che consentisse di
impegnare parte delle risorse del FUA 2016 per avviare le progressioni
economiche con decorrenza gennaio 2016.
In merito al primo punto abbiamo
ribadito la disponibilità a ragionare sulla possibilità di modifica delle quote
relative alla produttività ma relativamente all’anno in corso in quanto per ciò che concerne il 2015 si tratta di attività lavorative già svolte
e valutate.
Quanto al secondo argomento, come
ricorderete, avevamo richiesto un impegno forte dell’amministrazione che
consentisse di avviare finalmente le procedure di riqualificazione del
personale. Sul punto la delegazione di parte pubblica ha concordato
sull’inserimento di una norma programmatica all’interno dell’accordo FUA 2015 proponendo
però lo stanziamento di una quota non superiore al 25% delle risorse di parte
fissa del fondo.
A tal proposito, pur apprezzando la
disponibilità dell’amministrazione ad aprire al confronto nonostante le
indubbie difficoltà dovute all’avvio nel corso del 2016 delle due Agenzie, abbiamo rappresentato la necessità di
prevedere uno stanziamento maggiore.
Pur comprendendo, infatti, che per tali
finalità possono essere utilizzate esclusivamente le risorse relative alla
parte fissa del fondo pari a solo €.4.100.000, riteniamo che lo stanziamento
proposto non sia sufficiente in quanto consentirebbe il passaggio di una minima
parte del personale.
La riunione è stata aggiornata ad un
prossimo incontro che si terrà tra circa 10 giorni.
FP CGIL CISL FP UILPA
Matteo Ariano Paolo Bonomo Angelo Vignocchi
Giuseppe Palumbo
16.03.2016 – Pubblichiamo la Circolare emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie che regolamenta le modalità relative alle disposizioni per l’invio in missione, nazionali e internazionali, del personale del Dipartimento
Roma 8 marzo 2016
Si è tenuta il giorno 08 marzo la programmata sessione informativa con lo Stato Maggiore Esercito, R.P.G.F congiuntamente al D.I.P.E., con all’ordine del giorno provvedimenti di riordino riguardanti l’Area Operativa, Vertice, Logistica e Territoriale.Prima di iniziare a trattare gli argomenti all’o.d.g. abbiamo chiesto all’Amministrazione , visto le forti fibrillazioni provenienti da Enti del territorio, di attivare nel prossimo incontro un focus di chiarimento su alcune problematiche che ci sono pervenute:Civitavecchia: provvedere in via definitiva a dare una soluzione alle problematiche che ormai attanagliano da tempo il CETLI, tematiche ormai non più rimandabili e che hanno già generato un intervento di monito da parte delle Segreterie Nazionali Unitarie.Napoli: le soppressione, riorganizzazioni , ridenominazione e delocalizzazioni svolta contestualmente su quasi tutti gli Enti del territorio partenopeo, Confodis, Cerico, ex CME, Cedoc, Gruppo Selettori, Caei ed Infrastrutture, ha prodotto seri problemi sia alla macchina organizzativa dell’Amministrazione sia alla serenità lavorativa dei dipendenti stessi. Ad oggi purtroppo, non si ha ancora conto, a fronte dei disagi ormai rappresentati da tempo, dello stato di avanzamento delle attività di riordino e delle richieste e proposte formulate dalle OO.SS territoriali.Rgt. Supporto Cecchignola: rispetto alla nuova dotazione organica illustrata nella precedente informativa, risulta che alcuni dipendenti non trovino utile collocazione. L’Amministrazione conferma e comunica che sta procedendo alle opportune modifiche che verranno diramate.Area Infrastrutture Pescara: dai territori sono giunte informazioni rispetto all’acquisizione da parte del Comune di Pescara della ex Caserme Cocco e D’Avalos di Pescara; si chiede di conoscere le eventuali ricadute sulle attività della Sezione staccata autonoma di PescaraPoli: abbiamo chiesto di sapere se ormai ad un anno dalla riorganizzazione è possibile fare un punto di situazione, visto che i ritorni provenienti dal territori non sono certi incoraggianti.L’amministrazione ci ha confermato che nel prossimo incontro provvederà a sviluppare le problematiche segnalate.L’incontro è proseguito attraverso la lunga informazione /trattazione dell’o.d.g. che ha riguardato le articolazioni Operative, Vertice, Logistica e Territoriale di SME di cui riportiamo sintesi, lasciando poi alla scheda informativa e slide allegate gli approfondimenti.
AREA OPERATIVA
E’ allo studi l’ipotesi di soppressione della Compagnia genio guastatori di Castrovillari.Nell’ambito della riorganizzazione del comparto equestre della F.A. finalizzato ad un suo utilizzo anche in chiave operativa (es. operazione strade sicure), è stata ipotizzata la soppressione del Centro Ippico Militare di Pinerolo.Il Reparto alla Sede della Caserma “Predieri” di Firenze, sarà riconfigurato da tipo “A” a tipo “B” , ciò non comporterà nessuna variazione sul numero di dipendenti civili che vi prestano servizioIl Reparto Comando e Supporto Logistico – dal quale dipende il sopracitato Reparto alla Sede – si riorganizzerà in Reparto Comando e Supporti Tattici di livello reggimentale.
AREA LOGISTICA
Riorganizzazione Area industriale: l’Amministrazione ha confermato la propria disponibilità ad apportare eventuali modifiche alle tabelle organiche dei poli di mantenimento, entrate in vigore nel luglio 2015, al termine del periodo di sperimentazione che a suo tempo era stato concordato di un anno.
Dipartimento di Lungodegenza di Anzio: adeguamento delle tabelle organiche al personale in servizio
AREA DI VERTICE
La Commissione avanzamento Sottufficiali (COVAS) e la Commissione avanzamento Graduati (COVAG) saranno trasferite alla Caserma “Boltar” all’interno della Città Militare CECCHIGNOLA
AREA TERRITORIALE
Regione Militare NORD: nell’ambito del processo di riordino dell’Area Territoriale di F.A, la Regione Militare Nord sarà riorganizzata in Comando Militare Esercito Piemonte; tale riorganizzazione comporterà la perdita delle attribuzioni interregionali, il transito di dipendenza, dal Comando Militare della Capitale al Comando Truppe Alpine ed una contrazione delle TT.OO. di quattordici unità ( da 147 a 133) .
Comando Militare Esercito Trentino Alto Adige: il nuovo modello di struttura della F.A prevede la costituzione di tre Comandi Interregionali (Comando Forze di Difesa Interregionale Nord di Padova, Comando Forze di Difesa Interregionale Sud di Napoli e Comando Truppe Alpine di Bolzano), che avranno competenze nei settori operativo, infrastrutturale e territoriale, in tale ambito è prevista la soppressione del CME Trentino Alto Adige (data presunta31 marzo p.v.) con il passaggio al Comando Truppe Alpine (di prevista riconfigurazione) della componente territoriale
Tale provvedimento di riorganizzazione partirà presumibilmente il 31 marzo p.v. con il trasferimento del Vice Comandante per il Territorio nella sede di Bolzano e si concluderà entro il 31 dicembre 2016 con la ridislocazione di tutte le u.o. nella sede di Bolzano, a meno dell’Ufficio Documentale e della Sezione Pubbliche Relazioni Info Pubblico che permarranno nella sede di Trento.Per personale civile è prevista una riduzione di 2 p.o., passando da 34 a 32 unità ( 32 effettivi).
In merito ai suddetti provvedimenti abbiamo espresso la nostra perplessità per la costituzione del Comando Interregionale nord nella sede di Bolzano che ha una consistenza organica inferiore alle altre due sedi coinvolte nel provvedimento e che, in caso di necessità di impiego di ulteriore personale civile, si evidenzierebbero difficoltà legate al “bilinguismo”. Inoltre, per il CME Trentino, trattandosi di soppressione abbiamo chiesto sia attuata la procedura ordinaria.
Basi logistiche: la riorganizzazione prevede l’adeguamento degli organici delle singole basi al numero del personale in servizio e la soppressione della base logistica di Piane di Mocogno.
Comando Militare della Capitale: perderà la funzione di Vertice d’Area; la Sz. Collocamento ed Euroformazione dell’Ufficio Reclutamento e Comunicazione a seguito della chiusura del “Progetto Euroformazione” sarà ridenominata Sezione Collocamento nel Mondo del Lavoro.La Sezione Addestramento dell’Ufficio Coordinamento e Sicurezza, sarà soppressa.Il provvedimento comporterà la riduzione delle posizioni organiche che passeranno da 81 a 55 unità (41 effettivi).
Museo della Grande Guerra e della Fortezza di Palmanova: dovrebbe concretizzarsi il trasferimento del Museo, a titolo non oneroso, dalla F.A. alla Regione Friuli Venezia Giulia, in tal caso Il personale civile ivi impiegato (4 unità) sarà reimpiegato tramite procedura ordinaria presso enti presenti sul territorio.
Istituto Geografico Militare: nell’ambito del progetto di riordino dei servizi amministrativi, contrariamente a quanto era stato ipotizzato inizialmente, l’IGM, come da noi richiesto nell’incontro con il Capo di SME, è stato inserito nell’elenco degli Enti che manterranno l’ autonomia amministrativa nel corso della fase sperimentale che, avrà durata annuale. Chiaramente è presumibile che tale autonomia sarà mantenuta anche dopo la “sperimentazione”.E’ in atto uno studio su come procedere per la separazione dell’area territoriale cioè se portare l’area territoriale all’interno della Brigata “Friuli”, attualmente opzione più verosimile, oppure un ritorno al passato con la ricostituzione del “CME” che comunque, attualmente, è giudicato molto improbabile.
Parimenti è in atto uno studio per rivedere la dipendenza gerarchica dell’IGM che per il momento resta alle dipendenze del Comando Militare della Capitale.
Nel merito abbiamo espresso la nostra soddisfazione nel constatare che SME, per quanto riguarda le attribuzioni dell’Istituto stia andando nella direzione da noi auspicata fin da subito (2012) ed ad ogni buon conto abbiamo rinnovato la richiesta, già avanzata in occasione dell’incontro con il Capo di SME, che in analogia ad altre forze armate l’Istituto venga messo alle dirette dipendenze di Stato Maggiore Esercito.
Riordino dei servizi amministrativi: presentazione delle strutture (Nuclei di Coordinamento Amministrativo e Sezioni Amministrazione) degli Enti che perdono autonomia amministrativa nell’ambito del progetto – in sperimentazione – relativo al riordino dei servizi amministrativi;
Ulteriori riconfigurazioni/soppressioni di competenza del Ministro da attuare nel 2016 e contenuti nel veicolo normativo (D.M.) in approvazione:riorganizzazione del Reparto alla Sede di tipo “B” della Caserma “Cavalleri”, sede del 2° Comando Forze di Difesa di prevista soppressione;ridenominazione e transito di dipendenza del Comando Militare Autonomo “Sicilia” e Comando Militare Autonomo “Sardegna”;soppressione del Centro Studi e Ricerche di Sanità e Veterinaria;transito di dipendenza degli enti dall’Istituto Geografico Militare al Comando Forze di Difesa Interregionale Nord e dalla Regione Militare Nord al Comando Truppe Alpine.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Quinti Bonomo Colombi
16.03.2016 – Pubblichiamo la Circolare relativa alle modalità di partecipazione all’11° Campionato Italiano di ciclismo VVF – grande e medio fondo
La scrivente O.S.,
firmataria del nuovo Accordo sull’Orario di lavoro della
Corte dei conti, in risposta ai recenti documenti a firma
del Segretario generale e dell’Ufficio relazioni sindacali,
nella piena consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie
responsabilità, rappresenta a codesta Amministrazione quanto
segue:
1)
L’accordo Europeo
tra la Delegazione sindacale Europea ed i Datori di lavoro
delle Amministrazioni Pubbliche Europee avente ad oggetto il
“Quadro generale sulla informazione e consultazione dei
funzionari pubblici e dei dipendenti delle amministrazioni
dei governi centrali” ha stabilito all’art. 4 che “La
consultazione deve riguardare: la salute e la sicurezza
sul lavoro; l’orario di lavoro e le politiche di
conciliazione vita-lavoro; le conseguenze sulle condizioni
di lavoro delle decisioni che cambiano l’organizzazione di
strutture e servizi o quando vi è una minaccia per
l’occupazione”.
Detto Accordo,
firmato in data 21 dicembre 2015 anche dal Governo Italiano,
è già vincolante e, con ogni probabilità, verrà anche
recepito in una Direttiva Europea.
Anche le norme del
Decreto legislativo 162/2001, come modificate dal d.l.
95/2012 impongono l’esame congiunto “…
per le materie riguardanti i rapporti di lavoro ove
previste nei contratti di cui all’art. 9”.
Conseguentemente, contestiamo che
con riferimento alla materia “orario di lavoro” basti
assolvere unicamente all’obbligo di informazione. Viceversa
è più che mai necessario che ci sia la consultazione delle
parti sociali.
Fatta questa doverosa premessa, si
sottolinea la necessità del corretto espletamento della
contrattazione decentrata a livello di sede territoriale,
così come disposta dal punto 3 del suddetto Accordo, nel
pieno rispetto dei principi fissati dalla contrattazione
nazionale di comparto.
A tal riguardo, si ribadisce che il
principio di uniformità, teso a garantire pari opportunità a
tutto il personale della Corte dei conti – se pur condiviso
– deve comunque tener conto delle esigenze istituzionali di
funzionamento e ambientali peculiari di ciascuna Sede
regionale della Corte dei conti, declinandosi in previsioni
(motivate) differenti da quelle attuate in sede centrale.
Per altro, corre l’obbligo di
segnalare che il combinato disposto del punto 2 e 5
dell’Accordo, mostrano come l’orario di servizio, inteso
come il tempo giornaliero necessario ad assicurare la
funzionalità degli Uffici non sia compreso tra i punti
dell’Accordo considerati inderogabili, bensì è prevista una
temporanea diversa articolazione, previa consultazione con
le Rappresentanze sindacali territoriali, in relazione ad
eccezionali esigenze di funzionamento, garantendo
contestualmente adeguati livelli di sicurezza. Di
conseguenza, la precisazione “c” contenuta a pagina 2 della
circolare n. 19 del 14 marzo 2016 appare contraria a quanto
concordato.
Ancora – ed a solo scopo
esplicativo – si rileva che il punto 11 dell’accordo
siglato in sede centrale non rientra fra i punti
dell’accordo considerati inderogabili, pertanto non si
comprende, al momento, la precisazione sul punto 11 ed il
relativo “censimento” di cui si fa menzione esclusivamente e
per la prima volta nella la circolare n. 19 del 14 marzo
2016.
La già sacrificata contrattazione
decentrata non può subire ulteriori limitazioni rispetto a
quanto concordato in sede di trattativa sull’orario di
lavoro. Di conseguenza, si chiede alla Parte Pubblica un
generale ripensamento rispetto ai documenti, note e
raccomandazioni che stanno giungendo ai vertici
amministrativi ed al personale.
In caso di mancato recepimento
delle osservazioni suesposte ed in mancanza di un incontro
chiarificatore, la scrivente Organizzazione Sindacale, si
riserva ulteriori iniziative nonché di decidere se ritirare
la firma dall’accordo.
Roma, 16 marzo 2016
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Corte dei Conti
Susanna Di Folco
Circolare Ministeriale n.0092851 datata 16.3.2016 – Decreto di riparto una tantum 2014.
Roma, 14 marzo 2016
Di seguito all’incontro
di venerdì 11 marzo u.s., si forniscono gli elementi di
valutazione FPCGIL,
CISLFP e UILPA del Ministero dell’Economia e delle Finanze
sulla prima bozza di
accordo consegnata dall’amministrazione nel corso della
citata riunione.
Cogliamo anche l’occasione,
per sottolineare che la formazione è un percorso
che deve essere
garantito dall’Amministrazione e qualora lo stesso corrisponda
alla normativa dettata
dal CCNL potrà essere eventualmente utilizzata nel
processo delle
progressioni economiche.
FORMAZIONE
L’informativa
riguardante il piano formativo rivolto al personale del Ministero
dell’Economia e delle
Finanze deve essere presentata ed inviata
preventivamente alle
OO.SS.. In sostanza deve prevedere contenuti
inerenti
l’attività amministrativa effettivamente svolta e affidata al
personale, in quanto ciò deve
permettere di accrescere le conoscenze
professionali
acquisite dallo stesso. Per questo motivo deve essere garantito a
tutto il personale
così come previsto dall’art 18, comma 6 lettera c), del CCNL.
La formazione prevede,
in conformità al CCNL, un esame finale che potrebbe
avvenire, come
proposto dall’Amministrazione, mediante l’estrazione di una
serie
di domande già rinvenute negli ipotizzabili moduli di apprendimento
somministrati al
personale stesso durante il percorso formativo e che potranno
essere consultati all’infinito.
La procedura iniziale
dovrà prevedere un atto formale dove il personale dovrà
formalizzare la
partecipazione o la rinuncia alla formazione, questo a garanzia
che tutto il personale
sia stato raggiunto ed informato sul piano formativo.
La conclusione del
percorso formativo dovrà prevedere un attestato di
partecipazione.
Per tale procedura e
per il piano formativo non potranno essere utilizzate le
risorse destinate all’incentivo
del personale.
PROGRESSIONI
ECONOMICHE
Affinché la suddetta
formazione possa essere affiancata agli altri criteri
selettivi, assieme all’esperienza
professionale maturata e ai titoli di studio,
culturali e
professionali posseduti, così come previsto dal richiamato art. 18
comma 6 lettera c),
del CCNL. In caso contrario, così come prescritto dal
contratto di lavoro il
capitolo formazione non potrà produrre alcun punteggio,
utile alla definizione
della graduatoria. Inoltre, occorrerà che la stessa sia
oggetto di informativa
preventiva alle OO.SS. e dovrà essere allegato un
documento “all’accordo”,
con il quale vengono resi noti contenuti e materie,
modalità di espletamento
dei moduli formativi e tempistica degli stessi.
In ogni caso ci dovrà
essere una verifica congiunta tra parti sociali e
l’Amministrazione dell’esito
finale professionale della formazione, affinché la
stessa abbia la sua
efficacia e quantificazione nella procedura delle
progressioni
economiche.
Per quanto riguarda i
titoli di studio, culturali e professionali che non siano già
in possesso
dell’Amministrazione, e che siano invece posseduti e dichiarati dai
concorrenti ai fini
della procedura ed alla scadenza del bando, essi dovranno
essere consegnati all’Amministrazione
nei tempi stabiliti dallo stesso.
Inoltre per la
valutazione nell’area III dei titoli di studio non specifici, la laurea
triennale o vecchio
ordinamento avrà una decurtazione di 3 punti e i titoli
aggiuntivi avranno un
valore ridotto del 50%.
La formazione non è
vincolante alla partecipazione delle progressioni
economiche, ma è un
criterio di assegnazione di ulteriore punteggio.
La conclusione della
procedura dovrà avvenire annualmente entro il 31
dicembre rispetto all’annualità
del FUA di riferimento.
REQUISITI
Possono partecipare
alle procedure per l’attribuzione della fascia economica
superiore tutti i
dipendenti in servizio con contratto di lavoro a tempo
indeterminato,
appartenenti al ruolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze
e che abbiano maturato
nella stessa amministrazione un’anzianità almeno
biennale nella fascia
retributiva inferiore, rispetto a quella per la quale si andrà
a concorrere.
Inoltre, ai fini dei
posti da inserire tra una posizione economica e l’altra,
bisognerà tener conto:
* del personale che
non ha usufruito dei passaggi economici del 2010;
* del personale idoneo
alle riqualificazioni giuridiche nelle aree, qualora
quest’ultima
corrisponda alla posizione economica per la quale si sta
concorrendo;
Soddisfatti i principi
A e B sopra riportati:
* medesima percentuale
per ogni posizione economica.
CRITERI
SELETTIVI
* ESPERIENZA
PROFESSIONALE MATURATA;
* FORMAZIONE
PROFESSIONALE
* TITOLI
DI STUDIO, CULTURALI E PROFESSIONALI
AREA
I/AREA II/AREA III: ESPERIENZA PROFESSIONALE MATURATA
MAX 30 PUNTI
*1,2 PUNTO PER OGNI
ANNO NELLA FASCIA RETRIBUTIVA DI APPARTENENZA
*0,4 PUNTI PER OGNI
ANNO NEL RUOLO MINISTERO DELL’ECONOMIA DELLE
FINANZE
*0,2 PUNTI PER OGNI
ANNO NEL RUOLO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
*6 PUNTI IDONEITÀ
RIQUALIFICAZIONE
AREA
I/AREA II/AREA III: FORMAZIONE PROFESSIONALE
MAX 30 PUNTI
*DA 0 A 5 RISPOSTE
CORRETTE 0 PUNTI
*DA 6 A 30 RISPOSTE
CORRETTE 15 PUNTI
*DA 6 A 30 RISPOSTE
CORRETTE 0,6 PUNTI PER OGNI RISPOSTA ESATTA
AREA
I: TITOLO DI STUDIO
MAX 30 PUNTI (Si
considera solo il titolo più elevato posseduto)
*24 PUNTI LICENZA
MEDIA ELEMENTARE O DIPLOMA DI SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO
GRADO
*26 PUNTI DIPLOMA DI
QUALIFICA PROFESSIONALE (BIENNALE/TRIENNALE)
*27 PUNTI DIPLOMA DI
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO O DI
ISTRUZIONE
PROFESSIONALE (QUADRIENNALE/ QUINQUENNALE)
*30 PUNTI DIPLOMA DI LAUREA
AREA
II: TITOLO DI STUDIO
MAX 30 PUNTI (Si
considera solo il titolo più elevato posseduto)
*24 PUNTI DIPLOMA DI
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
*26 PUNTI DIPLOMA DI
QUALIFICA PROFESSIONALE (BIENNALE/TRIENNALE)
*28 PUNTI DIPLOMA DI
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO O DI
ISTRUZIONE
PROFESSIONALE (QUADRIENNALE/QUINQUENNALE)
*29 PUNTI DIPLOMA DI
LAUREA TRIENNALE
*30 PUNTI DIPLOMA DI
LAUREA SPECIALISTICA O VECCHIO ORDINAMENTO
AREA
III: TITOLO DI STUDIO
MAX 30 PUNTI
DI CUI MAX 25 PUNTI
TITOLI DI STUDIO (Si considera solo il titolo più
elevato
posseduto):
*22 PUNTI DIPLOMA DI
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO O DI
ISTRUZIONE
PROFESSIONALE (QUADRIENNALE/QUINQUENNALE)
*25 PUNTI DIPLOMA DI
LAUREA TRIENNALE
*27 PUNTI DIPLOMA DI
LAUREA SPECIALISTICA O VECCHIO ORDINAMENTO
DI CUI MAX 3 PUNTI
TITOLI DI STUDIO AGGIUNTIVI:
*1 PUNTO II LAUREA
TRIENNALE
*2 PUNTI II LAUREA
SPECIALISTICA O VECCHIO ORDINAMENTO
*1 PUNTI AGGIUNTIVI
MASTER, DOTTORATO DI RICERCA, DIPLOMA DI
SPECIALIZZAZIONE,
ABILITAZIONI, ISCRIZIONI AD ALBI O REGISTRI
PROFESSIONALI
QUALORA
NON FOSSE POSSIBILE UTILIZZARE IL CRITERIO DELLA
FORMAZIONE
PROFESSIONALE COME SOPRA DESCRITTO, LA STESSA
SARA’
ESCLUSA DAI CRITERI SELETTIVI
POSIZIONI
ORGANIZZATIVE
Occorre rivedere la
proporzione tra periferia e centro in relazione alle reali
esigenze
organizzative.
Vanno altresì allegati
all’accordo due prospetti, il primo per individuare con
esattezza le tipologie
di incarichi ai quali potranno essere conferite le posizioni
organizzative, in caso
contrario va assicurato un confronto preventivo a livello
territoriale con le
OO.SS. e le RSU, il secondo per individuare, ufficio per ufficio
a livello territoriale
e di dipartimento a livello centrale, il numero delle posizioni
organizzative
assegnate.
Infine, dopo i
conferimenti da parte delle strutture interessate sarà assicurata
l’informazione alle
OO.SS. territoriali ed alle RSU sui destinatari.
FP CGIL CISL FP UILPA
Boldorini Bonomo G. Bordini
Roma, 8 marzo 2016
Abbiamo sollecitato più volte l’Amministrazione in merito alla delicata questione della decurtazione per malattia della indennità penitenziaria corrisposta al personale del Comparto Ministeri in servizio presso l’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile e di Comunità. Purtroppo, ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Di contro, negli scorsi giorni, è stata emanata una circolare che, nel disporre un monitoraggio delle somme non decurtate, metterebbe in mora i lavoratori dal 2008 ad oggi.
Ciò è del tutto inaccettabile e sta mettendo in forte ansia i lavoratori del DAP e del DGMC.
Poiché le scriventi sigle sindacali ritengono che l’orientamento interpretativo dell’ARAN, posto a fondamento della circolari dell’amministrazione che hanno disposto fino al luglio scorso la mancata decurtazione, sia ancora attuale e fondato, le stesse considerano illegittime le decurtazioni che dovessero essere operate specie se in maniera retroattiva.
Pur operando la predetta circolare un semplice monitoraggio dell’ammontare delle decurtazioni e la mera messa in mora, rinviando la eventuale effettuazione delle decurtazioni a successive disposizioni dell’amministrazione centrale, CGIL CISL e UIL ritengono opportuno un suo autorevole intervento sulla questione volto a salvaguardare la specificità del lavoro penitenziario e ad evitare inutili futuri contenziosi.
FPCGIL CISL FP UILPA
Chiaramonte Bonomo Colombi
Roma,
15 marzo 2016
Con la nota unitaria la nota unitaria che vi inviamo in
allegato si avviano le danze relative all’applicazione del DM 44/2016, relativo
alla nuova riorganizzazione del Ministero.
La nota trae spunto da una vicenda concomitante, relativa
alla riorganizzazione logistica del Ministero, vicenda che assume particolare
rilievo perché è evidentemente intrecciata con la riorganizzazione. La
razionalizzazione degli spazi conseguente alla necessità di abbattere i fitti
passivi sta procedendo su tutto il territorio nazionale e, dalle notizie che ci
giungono, ha subito acquisito le direttive derivanti dalla nuova
riorganizzazione. Un problema che abbiamo chiesto di affrontare
complessivamente: non vorremmo che la giusta necessità di razionalizzare una
spesa che incide in maniera molto rilevante sul bilancio del Ministero si
traduca in un ridimensionamento delle strutture operative sul territorio.
Quindi andremo a verificare questi progetti di
risistemazione logistica tenendo bene a mente l’impegno dell’Amministrazione a
non ridurre i presidi di tutela sul territorio.
Possiamo pertanto affermare che la razionalizzazione degli
spazi è il primo atto realizzativo della nuova riforma, ma ancora per la sua
effettiva applicazione, dobbiamo attendere tre passaggi importanti: il primo
riguarda l’interpello per le dirigenze delle Soprintendenze unificate, il
secondo riguarda l’interpello per i Direttori dei nuovi musei autonomi ed il
terzo la modifica del DM organici pubblicato il 7 agosto scorso. Come potete
notare si tratta di passaggi impegnativi dal punto di vista delle procedure
burocratiche annesse e pertanto i tempi di realizzazione effettiva saranno
presumibilmente simili a quelli della passata riforma. Con tutte le
problematiche che ne conseguono e che ci costringeranno ad un attento monitoraggio
finalizzato alla puntuale verifica del rispetto degli accordi raggiunti in tema
di mobilità del personale, in particolare il protocollo di intesa sottoscritto
in occasione della rivisitazione del bando di mobilità volontaria
originariamente concepito in modo errato dall’Amministrazione. Nelle more di
questi passaggi è bene chiarire che permangono intatte le clausole di
salvaguardia dei lavoratori che abbiamo faticosamente conquistato. E che, in
occasione della nuova rideterminazione degli organici degli Uffici
ristrutturati, sarà emanato un secondo bando di mobilità volontaria sulla base
dei criteri concordati per il primo, di cui siamo curiosi di verificare gli
esiti.
Arrivano le
risorse per le turnazioni 2016.
Con la Circolare n.26/2016 la DG Bilancio ha pubblicato il
decreto di riparto delle somme per le turnazioni relative al primo quadrimestre
2016. Questo significa che, a partire dal cedolino di aprile, i lavoratori inizieranno
a percepire in tempi adeguati i compensi maturati, eliminando finalmente gli
inammissibili ritardi che abbiamo registrato negli anni scorsi e che tante
giustificate tensioni hanno causato ai lavoratori.
Un risultato fortemente voluto, che registriamo
positivamente.
Con una precisazione: del pacchetto non fanno parte i compensi
dovuti per i mesi di novembre-dicembre 2015. Questo per una semplice questione
contabile: occorre attendere l’assegnazione delle risorse da parte del MEF, in
quanto si tratta di somme residue la cui procedura di assegnazione rientra
nelle fasi di assestamento di bilancio e pertanto non possono essere
disponibili ad inizio anno. Per l’assegnazione di queste somme occorrerà
attendere almeno i mesi di maggio-giugno.
Fp Cgil Mibact
Claudio Meloni
15.03.2016 – A questo punto cominciamo a credere che l’Amministrazione è complice.
Le solite facce, i soliti manovratori coperti da qualcuno si organizzano l’orticello a discapito della collettività, viaggiando in missione regione per regione senza un progetto condiviso, probabilmente con il loro progetto.
Non possiamo credere che il personale, quello quotidianamente coinvolto nel soccorso, possa subire tali soprusi senza sapere ciò che accade alle loro spalle.
E’ il momento del Contrasto del Rischio Acquatico, regolamentato dalla Circolare EM 12 del 2016 discussa e definita non più di 3 mesi fa.
Era ben chiaro quel progetto, la stessa Amministrazione lo aveva proposto e le OO.SS., ognuno con le proprie osservazioni, lo avevano condiviso. Il SAF e il CRA con due percorsi ben definiti che evidentemente però, qualcuno non ha gradito.
Seminari formativi, presentazione di nuove attrezzature, nuovi manuali grazie a ingerenze dei soliti “esperti” di settore, hanno fatto il resto .
Pubblichiamo l’ennesima nota inviata al Capo Dipartimento dove si richiede il rispetto delle regole sindacali e la necessaria quanto dovuta informazione.
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott.
Francesco Antonio MUSOLINO
e, p.c. Al Vice Capo
Dipartimento Vicario
Capo del CNVVF
Dott.
Ing. Gioacchino GIOMI
Al Responsabile dell’Ufficio III: Relazioni
Sindacali
Dott.
Darco PELLOS
Oggetto: Contrasto
Rischio Acquatico – Fluviale Alluvionale.
Egregio Capo Dipartimento,
sembrerebbe che la Direzione Regionale della Toscana abbia
organizzato, presso il Comando di Pisa, un seminario allo scopo di presentare
un nuovo mezzo di Colonna Mobile della Regione adibito al contrasto alluvionale.
Per l’occasione, presso detto
Comando, sono stati convocati in missione tutti coloro i quali sono in possesso
di abilitazione fluviale con relativa attrezzatura di vestizione completa.
Fino a qui nulla di strano ma,
guarda caso, con l’occasione è stato presentato un nuovo manuale fluviale senza
che, di nuovo, le OO.SS. siano state informate.
Successivamente, presso la
Direzione Regionale dell’Emilia Romagna si è tenuto un seminario sul Rischio
Acquatico indirizzato a personale non bene identificato.
Per fare ciò è stato
utilizzato personale VF di regioni diverse in qualità di relatore e, sembrerebbe,
che in quell’occasione sia stata presentata una nuova versione del Manuale
Operativo sul Contrasto al Rischio Acquatico, nuovamente senza che le Organizzazioni
Sindacali abbiano avuto alcuna informazione sulla necessità di modificare tale
manuale.
I soliti volti, i soliti noti,
coloro i quali gestiscono da anni il sistema delle qualificazioni, senza alcuna
regola e contro ogni tipo di pari opportunità per tutti i lavoratori.
La FP CGIL VVF, chiede di essere
messa urgentemente a conoscenza delle nuove versioni dei Manuali e l’immediata
convocazione di una specifica riunione per discuterne i contenuti.
Infine, ci vediamo costretti a
denunciare, nuovamente, una prassi arrogante, che ci mette nelle condizioni di
non conoscere quanto avviene sul territorio, nonché priva del rispetto, sancito
dalle normative vigenti, dovuto ai rappresentanti dei lavoratori.
Distinti saluti.
Coordinatore
Nazionale
FP
CGIL VVF
Danilo
ZULIANI
14.03.2016 – Pubblichiamo e condividiamo la presa di posizione unitaria sulle attività di formazione presso il Comando di Roma. Va ricordato che taluni aspetti a volte clientelari, a volte clandestini, a volte ad personam ma comunque nella maggio parte dei casi privi delle corrette relazioni sindacali e informazioni, sono sempre stati evidenziati dalla Fp Cgil VVF.
Si aprono gli armadi ……. gli scheletri cominciano ad uscire.
14.03.2016 – Pubblichiamo la mobilità dei Vigili Permanenti del 76° corso attualmente a Capannelle per concludere il percorso formativo teorico/pratico. La decorrenza per loro sarà il 4 aprile 2016. Il personale Vigile Permanente anziano dovrà presentarsi ai comandi di assegnazione il 6 aprile 2016.