Comunicazione della
Organizzazione Giudiziaria in relazione Interpello nazionale posti
vacanti Tribunale e Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Roma, 11 febbraio 2016
Dott. Antonio Mura
Capo Dipartimento
reggente dell’organizzazione giudiziaria
Dott.
Renato Romano
Vice Capo Dipartimento
dell’organizzazione giudiziaria
Il sindacato
confederale, nel 2013, riflettendo sulla disastrosa situazione della Giustizia,
determinata dalle scelte governative degli ultimi vent’anni, ha deciso di farsi
“parte diligente” elaborando un progetto organico di riforma, che alleghiamo.
Tale progetto, frutto di mesi di confronto e di sintesi delle diverse
posizioni, non è un semplice elenco di rivendicazioni, pur legittime, ma si
pone nell’ottica di coniugare la primaria esigenza di rendere al cittadino un
servizio efficiente e degno di un paese civile con le legittime esigenze degli
operatori del diritto ed in particolare del personale del Ministero della
Giustizia. Tale progetto, presentato al neo Ministro Orlando nel marzo del
2014, è stato recepito, sia pure in parte, nei provvedimenti normativi di
riforma, approvati o in via di approvazione, presentati dal Ministro Orlando.
E’ proprio nel
solco del processo riformatore avviato che vengono a svolgersi le attuali
relazioni sindacali nel Ministero della Giustizia ed in particolare
nell’organizzazione giudiziaria. Infatti, riforme quali l’introduzione del
processo civile telematico, l’istituzione dell’ufficio per il processo, e la
riorganizzazione del ministero devono esse accompagnate, pena il loro
fallimento, da una serie di misure, a partire dalla rivisitazione dei profili
professionali e delle rispettive declaratorie, che non possono prescindere dal
confronto serrato e fecondo con le parti sociali.
In relazione
all’ufficio per il processo, inoltre, ci risulta che al momento non ci sia un
vero progetto organizzativo ma un semplice utilizzo di ulteriore forza lavoro.
Su questo argomento richiamiamo l’attenzione nell’allegata piattaforma alle
proposte ispirate alle figure presenti negli altri ordinamenti Europei.
In vista della
elaborazione di un nuovo sistema di classificazione del personale giudiziario,
resa necessaria dalle riforme sopra indicate e che potrà essere realizzata
nell’ambito della contrattazione integrativa di ministero, vanno affrontate da
subito ed in via preliminare alcune questioni tra cui spiccano innanzitutto
quelle concernenti le progressioni professionali dei lavoratori e precisamente:
l’applicazione dell’art. 21 quater della legge 132/2015, siccome modificato
dalla legge di stabilità 2016 (tale norma riguarda il passaggio, secondo la
procedura del corso concorso di cui al CCNL 1998/2001, dei cancellieri e degli
ufficiali giudiziari rispettivamente nelle figure del funzionario giudiziario e
del funzionario NEP); l’estensione a tutte le altre figure professionali ex
B3 di tutti i Dipartimenti del Ministero
delle procedure previste dal menzionato art. 21 quater; il passaggio nell’area
seconda, figura professionale dell’operatore, degli ausiliari; le progressioni
per tutte le altre figure professionali anche mediante il rifinanziamento del
FUA.
Andrà inoltre
contestualmente aperto un tavolo per la discussione della revisione dei profili
professionali e del Contratto Integrativo di Ministero.
Occorre poi
affrontare la situazione degli uffici NEP. In particolare CGIL CISL e UIL
chiedono l’abrogazione della circolare del 30 ottobre 2012 sugli assetti
organizzativi degli uffici NEP. che ha interpretato unilateralmente ed in
maniera distorta le norme contrattuali.
Tale direttiva
è anacronistica e contrasta con le recenti riforme della L.162/14 e 132/15 del
processo di esecuzione, della notifica on line, del PCT e soprattutto dall’art.
21 quater della legge 132/2015 e va revocata da subito anche perché la stessa
ha riaperto un conflitto tra ufficiali giudiziari e funzionari NEP in merito
alla distribuzione delle tipologie di attività, delle zone da coprire e dei
carichi di lavoro, conflitto che a tutt’oggi non ha trovato ancora una
ragionevole e congrua soluzione.
Un’altra
questione non secondaria è quella legata alla politica degli organici.
L’ultradecennale blocco del turn over ha
determinato una crescente carenza di personale che col tempo si è trasformata
in una voragine solo in minima parte colmata dal personale proveniente da altre
pubbliche amministrazioni. Fermo restando la non esemplare gestione delle
procedure di mobilità esterna stride la circostanza che la organizzazione
giudiziaria assuma vincitori e idonei di concorsi banditi da altre pubbliche
amministrazioni e non assume gli ultimi idonei al concorso per dirigenti,
indetto dalla stessa organizzazione giudiziaria alcuni anni fa e la cui
graduatoria è ope legis ancora
aperta, nonché gli idonei delle graduatorie ancora valide di tutti i
Dipartimenti Occorre una inversione di rotta, innanzitutto nell’interesse del
buon funzionamento degli uffici giudiziari, la maggior parte dei quali è al
collasso, che passa attraverso una più oculata e attenta gestione delle
procedure di mobilità e della stessa direzione generale del personale e, a tal
proposito, si evidenzia la mancata comunicazione a fronte delle più volte
sollecitate richieste da parte di CGIL,
CISL e UIL, delle piante organiche, suddivise per territorio, ufficio e
qualifiche del Personale Amministrativo relativamente alle effettive presenze e
alle vacanze
Inoltre occorre
dare completa attuazione all’accordo sui criteri di pagamento del FUA relativo
agli anni 2013/2014 e 2015 (quota fissa), attraverso la emanazione da parte
della Direzione Generale del bilancio e della contabilità della circolare sul
pagamento del cd fondo di sede, che deve essere contratto a livello decentrato,
ed iniziare la discussione sui criteri di pagamento del FUA per gli 2015 (quota
variabile) e 2016. La discussione del Fua 2016 infatti sarà particolarmente
importante per cominciare a dare risposte ai lavoratori in relazione alle
progressioni.
Da ultimo, ma
non certo per ordine di importanza, vi è la crisi delle relazioni sindacali
presso codesto dipartimento. Infatti le prerogative sindacali, a partire dal
diritto di informazione, sono costantemente violate. E’ necessario un rilancio
delle relazioni sindacali se si vuole veramente innovare la Giustizia perché le
riforme si realizzano con e non contro i lavoratori ed i loro rappresentanti.
Tanto premesso
CGIL CISL e UIL, che restano disponibili a fornire ogni ulteriore contributo ed
approfondimento, chiedono, considerata la rilevanza delle questioni sul
tappeto, l’apertura al più presto di un costruttivo confronto al fine di
concordare soluzioni che consentano di corroborare il processo riformatore
nell’interesse dell’amministrazione e dei lavoratori.
Distinti
saluti
FP CGIL
Nicoletta Grieco
CISL FP
Eugenio Marra
UIL PA
Domenico Amoroso
Roma, 23 febbraio 2016
Un incontro informale…
è stato quello svoltosi questa mattina
con il nuovo Dirigente generale vicario che ha voluto incontrare le
organizzazioni sindacali per un breve saluto.
Dopo aver ricordato e
ribadito la temporaneità dell’assunzione delle funzioni del Direttore generale
Cioffi, “autosospesosi” (formalmente è in aspettativa), il dott. Damato ha
espresso le proprie preoccupazioni in merito alla tenuta dell’Istituto, in
assenza di nuovo personale, sul fronte dei servizi erogati ed ha comunicato che
chiederà al Presidente Boeri di farsi latore presso il Governo di una richiesta
di deroga in ordine alle facoltà assunzionali dell’Inps il cui personale si è
ridotto nell’ultimo triennio di circa il 12%.
Nel nostro intervento, dopo
aver fatto gli auguri di buon lavoro al dott. Damato, abbiamo ricordato la
situazione drammatica delle sedi in termini di personale in forza, una
condizione che rischia di compromettere pesantemente la capacità di erogazione
delle prestazioni da parte dell’Istituto nei tempi previsti.
A tale riguardo abbiamo ribadito la necessità di stabilizzare
i comandati in servizio (sul
punto il dott. Damato ha assicurato che si procederà una volta chiusa la
partita relativa al personale delle Province) e nello stesso tempo si è
suggerito alla tecnostruttura, per accelerare i tempi di nuove assunzioni, la
possibilità di utilizzare, fino al
31.12.2016, le graduatorie dei concorsi pubblici a B1, C1 e C3 che
furono banditi dall’Inps nel lontano 2007.
In chiusura dell’incontro
abbiamo chiesto all’Amministrazione di mantenere aperta una finestra di dialogo
con le organizzazioni sindacali sulle politiche del personale già definite con
gli accordi di programma e con il CCNI 2015 sottoscritti da CGIL CISL UIL e
CISAL.
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
In data 18.02.2016 si è tenuta la riunione tra
Amministrazione e OO.SS. avente per oggetto l’avvio della discussione sui
criteri per i passaggi di fascia anno 2015 e informative varie.
Innanzi tutto l’Agenzia ha comunicato che, a seguito del via
libera alla legge di conversione del DL Milleproroghe
nel cui interno è inserito l’emendamento che permetterebbe di superare
definitivamente le Sezioni separate, l’iter per addivenire al nuovo riassetto potrebbe
concludersi entro Luglio 2016.
E’ stata inoltre data informativa sul prossimo interpello
per 13 unità (12 di 3^ Area e una di 2^
Area) da destinare all’UD di Palermo e di altre 18 unità (13 di 3^ e 5 di 2^)
da destinare alla Direzione Centrale Tecnologie in vista delle innovazioni
operative che si svilupperanno nel 2016 (corridoi doganali, sportello unico,
ecc…).
Per quanto concerne i criteri e requisiti di partecipazione
ai passaggi di fascia anno 2015 si è iniziato il confronto con l’Amministrazione.
La proposta in campo sarebbe quella di riprendere i
requisiti della procedura del 2010 svolta alle Dogane con alcuni correttivi
rispetto all’anzianità di servizio nella fascia economica di appartenenza.
Come FP CGIL abbiamo esposto alcune criticità che riterremmo
utile superare con specifico riferimento alla parte dedicata agli “incarichi”
vista la confusione che ha creato nelle procedure precedenti e in funzione del
fatto che alcuni di questi (vedi gruppi di lavoro) sarebbero forvianti rispetto
all’attribuzione di punteggio.
Abbiamo anche proposto una riflessione rispetto al
trattamento da seguire in caso di ex aequo.
Il confronto sull’argomento pertanto riprenderà nel prossimo
incontro.
Infine sulla vicenda degli idonei dalla 2^ alla 3^ Area
delle Dogane, l’Agenzia si è presa altri 15 gg/1 mese per definire e chiarire
alcune questioni con l’Avvocatura di Stato. Sull’argomento è stato redatto
apposito comunicato unitario con le altre OO.SS.
20 febbraio 2016
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Agenzie
Fiscali
Luciano Boldorini
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Agenzia delle Dogane e Monopoli
Florindo Iervolino
22.02.2016 – Pubblichiamo
due relazioni redatte dai nostri componenti dell’osservatorio
nazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, Renato
Ripanti e Franco Zelinotti, perfettamente in linea con la relazione Europea pubblicata il 13.01.2016. L’importante
lavoro svolto sino ad oggi dall’osservatorio, si pone come obiettivo quello di esaltare una
materia completamente sconosciuta, sottaciuta
e
troppo
spesso sottovalutata
anche dall’Amministrazione.
Individuare
le
tipologie degli infortuni
e delle malattie riscontrate al
personale del Corpo Nazionale è
un compito dell’Amministrazione non sempre rispettato.
Il
quotidiano lavoro dei Vigili del Fuoco,
spesso
a
contatto con
sostanze
pericolose e
in ambienti poco salubri ha
un risvolto negativo sulla persona, in termini di patologie più o
meno gravi, infortuni, inabilità ecc.
La
Fp Cgil VV.F inoltre, crede
che il
concetto di sicurezza e quindi di salute del
personale preveda una alta
qualità dei DPI
in
dotazione ai
Vigili del fuoco
nonché una più attenta valutazione riguardo le troppe deroghe
imposte per i Vigili del Fuoco negli ambienti di lavoro.
Roma, 4
febbraio 2016
Nell’ambito
del percorso di mobilitazione sulla POLIZIA LOCALE abbiamo organizzato un SIT-IN unitario che si terrà in piazza
Montecitorio il 23/02/2016 dalle ore 11.00 alle ore 14.00.
Da anni,
infatti, abbiamo posto all’attenzione della politica l’esigenza di riconoscere
finalmente il ruolo, le funzioni e la storia della polizia locale, non solo attraverso l’emanazione di una nuova legge
quadro, in grado di dare risposte concrete ad un assetto normativo
completamente mutato ma eliminando soprattutto le disparità e le
discriminazioni esistenti rispetto agli altri lavoratori del Comparto
Sicurezza, Difesa, Soccorso Pubblico e Vigili del Fuoco.
Nei giorni
scorsi abbiamo anche inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri,
al Ministro della Pubblica Amministrazione, ai Presidenti della Conferenza
delle Regioni e Anci e ai Gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, per
denunciare la situazione di stallo assoluto nonché le discriminazioni
esistenti, ma nessuna risposta è finora giunta.
Per queste
ragioni non possiamo attendere oltre!
Scenderemo
in piazza per portare al centro dell’agenda del Governo e del Parlamento il
problema della Polizia Locale, sia Municipale che Provinciale, che da decenni
lavora in un quadro normativo e regolamentare estremamente penalizzato e
discriminato.
A tal fine è necessario, come di consueto, avviare
una capillare campagna informativa sui posti di lavoro, nonché il coinvolgimento
delle Istituzioni e dei politici locali, oltre a comunicati stampa che possano
costituire cassa di risonanza per l’appuntamento in piazza del 23 febbraio.
L’iniziativa del 23 febbraio è solo il primo passo
di una mobilitazione capillare su tutto il territorio nazionale, da far partire
entro il mese di marzo, con iniziative davanti alle Prefetture nell’ambito del
percorso di mobilitazione per il rinnovo del CCNL.
In allegato trovate il volantino dell’iniziativa con
elencati i punti della nostra rivendicazione.
FP CGIL CISL
FP UIL FPL
Rossana Dettori Giovanni
Faverin Giovanni
Torluccio
Roma,
17.02.2016
La
determinazione con la quale codesto Comando di vertice ha invitato i dirigenti
responsabili degli Enti di F.A. al rispetto delle vigenti normative ed a
instaurare con le organizzazioni sindacali relazioni improntate alla reciproca
fiducia e collaborazione, e le rassicurazioni in tal senso da Lei avute nel
corso dell’incontro del 14 gennaio u.s. quando, a conferma dell’assunto, ebbe
anche modo di palesarci gli autorevoli interventi compiuti nei confronti di
talune realtà lavorative nelle quali si erano verificati episodi non conformi
all’esercizio delle responsabilità richiamate nelle direttive diffuse sull’intero
territorio nazionale, sono state da noi apprezzate.
Per tale motivo spiace
far presente alla S. V. che le nuove e ripetute segnalazioni fatte pervenire
dalle R.S.U. e dalle strutture territoriali Fp Cgil, Cisl Fp ed Uil Pa del
Ce.T.L.I. NBC di Civitavecchia ci consegnano una situazione compromessa al
punto che le predette rappresentanze sindacali e le stesse RSU, dopo ben nove
mesi di tentativi di ripresa di corrette
relazioni resi vani dall’attuale Direttore, hanno unitariamente dichiarato
l’interruzione delle relazioni sindacali.
I
reiterati comportamenti del Direttore in materia di gestione del personale, le
mancate risposte alle formali richieste, le bozze di provvedimenti, i
provvedimenti adottati, tutti documentati e descritti nelle dichiarazioni a
verbale della riunione territoriale del 15 Febbraio u.s., hanno fin qui
costantemente impedito di instaurare adeguate relazioni sindacali e, con esse,
gettato alle ortiche l’auspicato confronto di merito, teso all’individuazione
delle soluzioni idonee alle problematiche dell’ente.
Numerosi
sono stati gli episodi segnalati e documentati a codesto Comando di vertice di
F.A., per cui è per noi davvero
inaccettabile apprendere della dichiarazione conclusiva del Direttore riportata
nel suddetto verbale, il quale testuale ”
…..stigmatizza quello che ritiene un atteggiamento di malafede della RSU
…”
In
ragione di quanto sopra, valutando infine come del tutto compromesse le
relazioni sindacali tra le R.S.U., le rappresentanze sindacali territoriali di Fp
Cgil – Cisl Fp e Uil Pa ed il Direttore pro tempore dell’Ente, siamo costretti
a chiedere un Suo autorevole intervento finalizzato al ripristino di un
corretto sistema di relazioni sindacali tra le parti così come da Lei condiviso
nell’incontro del 14 gennaio.
FP CGIL CISL
FP UIL PA
Francesco Quinti Paolo
Bonomo Sandro Colombi
22.02.2016 – Pubblichiamo la risposta dell’Amministrazione relativa alla carenza di equipaggiamento individuale per il personale aeronavigante
RINVIATA LA DATA DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI MOBILITA’ VOLONTARIA CAMBIA IL BANDO
Sono
nel titolo gli esiti più significativi della riunione del 18 febbraio, che
ha segnato la riapertura del confronto sul tavolo nazionale dopo lo
tsunami della cosiddetta riforma. In sostanza il rinvio della data di
presentazione delle istanze di trasferimento all’otto marzo e la
modifica del bando relativo accogliendo, almeno sembra, le
ragionevoli e note obiezioni che abbiamo mosso all’esistente.
Ovvero il ripristino della clausole contenute nell’accordo del 22
dicembre, la mobilità per sede e non per ufficio, la possibilità di
presentare istanze in cartaceo da coloro fuori servizio per i diversi
motivi, la possibilità di recesso dalla domanda, il considerare
stabilizzate solo quelle posizioni definite a seguito delle procedure
concordate e recepite nella circolare 93/2015, la possibilità di
fare istanza anche verso le sedi che non hanno disponibilità.
Criteri che dovranno rientrare in una circolare preventivamente
concordata con la parte sindacale. Ci pare un buon risultato, anche
se carente del tassello conclusivo, che è quello delle nuove
dotazioni organiche. Sul punto abbiamo registrato una certa ritrosia
da parte dell’Amministrazione, più propensa a prendersi tempo
sulla partita dei nuovi organici, e questo ci è parso di capire
dalla solita articolata analisi fatta dal Capo di Gabinetto e dal
Consigliere Benzia. Che ci hanno chiesto di “non irrigidire” la
discussione sui nuovi organici, per non determinare situazioni che
ponessero a rischio i lavoratori, assicurando peraltro il pieno
mantenimento degli attuali Uffici sul territorio, comprese le unità
operative sparse sul territorio. Quindi questa fase di mobilità
determinerebbe delle opzioni dei lavoratori, per poi rapportarle ai
nuovi organici rispettando anche nel nuovo assetto l’opzione
esercitata.
Noi
siamo affezionati al dubbio perché sollecita i neuroni, e pertanto
nel considerare la necessità primaria di trasportare il quadro di
garanzia per i lavoratori così faticosamente costruito nel nuovo
contesto post decreto, verificheremo questo percorso passo passo
senza dimenticare la nostra necessità di mantenere e rafforzare,
persino in un contesto organizzativo così ostile, i presidi di
tutela del nostro patrimonio culturale. A cominciare dalle modifiche
al bando che riteniamo fondamentali per restituire ai lavoratori la
necessaria tranquillità e a noi la certezza del diritto al rispetto
degli accordi sottoscritti, per finire agli Uffici sul territorio ed
alle loro strutture portanti nel settore della tutela.
Sottoscritto
l’accordo sulle turnazioni.
Abbiamo
finalmente sottoscritto l’accordo che impegna la cifra necessaria
per il pagamento delle turnazioni 2016. Questo consentirà il
pagamento delle retribuzioni per questa indennità su base mensile,
non appena questo accordo avrà la certificazione. Tutto questo
avviene con ritardo sui tempi promessi, ma riteniamo positivo il
fatto di essere riusciti ad ottenere un risultato che elimina i tempi
biblici di pagamento almeno su questa indennità. Non abbiamo voluto
affrontare la questione del FUA 2016, su cui occorre valutare in
primis la questione delle progressioni economiche e poi quello delle
posizioni organizzative. E nemmeno il primo maggio è stato oggetto
di discussione per evidenti motivi: noi non ci impegniamo certo su
progetti di valorizzazione in un contesto dove mancano certezze per i
lavoratori. E in questo momento mancano, eccome. Su questo accordo
abbiamo registrato la curiosa posizione della FILP, che ha dichiarato
di non sottoscriverlo perché non indicava la clausola di
riversamento delle somme non spese sul Fua, quando questa clausola
esiste già nel contratto integrativo e ogni anno la utilizziamo per
finanziare i progetti locali. In realtà
il vero obiettivo
sembra essere quello di utilizzare queste somme per le progressioni
economiche, ma ci pare che la campagna elettorale sia per fortuna
finita e le questioni vanno affrontate concretamente, come ci ha
ricordato nel corso della riunione lo stesso coordinatore nazionale
di questa sigla. Quindi avremo modo presto di affrontare il problema
nell’ambito del confronto sul FUA 2016. Noi abbiamo fatto una
proposta, e siamo in attesa di averne altre, magari meno populiste di
quelle che abbiamo sentito sinora.
ELEZIONI
CONSIGLIO SUPERIORE
Le
elezioni sono appunto concluse, ma solo martedì avremo gli esiti, a
causa di schede dei votanti per corrispondenza che stanno arrivando
con un certo ritardo. Abbiamo sentito diverse lamentele e alcune pure
le condividiamo, ma riteniamo corretto esprimere le nostre
valutazioni solo a risultato definito. Per adesso registriamo una
buona affluenza al voto, circa il 60% del corpus elettorale, un
numero alto di schede bianche, 580, e un numero fisiologico di voti
anomali, 58. Quindi una buonissima prova di democrazia, a dispetto
dello scarso appeal che, per comprensibili motivi, questo
appuntamento riscuote tra i lavoratori.
Claudio
Meloni
FP
CGIL NAZIONALE MIBACT
Da
tempo in Inail con regolare frequenza si presenta un problema che, pur nella
sua forte rilevanza e criticità, non sembra essere affrontato con la dovuta
decisione e risolutezza.
Parliamo,
come dovrebbe essere facile intuire da chiunque, di tutte le problematiche che
ruotano intorno all’Informatica dell’Istituto.
Il
problema investe sia la gestione e l’organizzazione della Struttura DCOD sia
l’insieme delle procedure informatiche rilasciate.
Per
quanto riguarda la struttura non può non destare perplessità la continua e
quasi ossessiva riorganizzazione con rotazioni continue di attribuzione di
responsabilità che producono incertezza e precarietà al di là delle capacità e
competenze dei funzionari coinvolti; lo sfilacciamento funzionale tra personale
Inail e i referenti delle ditte esterne ma soprattutto una percezione diffusa,
tra i lavoratori dell’Istituto, di
indeterminatezza e smarrimento dove si fa enorme fatica a individuare un
disegno strategico definito.
Si
delineano scenari futuri di grande rilevanza e qualità , in cui l’Inail intende
assumere un ruolo di grande protagonista ma, contemporaneamente, perdiamo di vista le esigenze quotidiane che
permettono di erogare i servizi all’utenza sia esterna che interna.
Nessuno
mette in discussione, e noi come FP CGIL siamo tra questi, l’esigenza di essere
un’avanguardia nel campo dell’innovazione tecnologica digitale: lo richiede il
valore sociale e il ruolo dell’Istituto nel panorama del welfare e della
Pubblica Amministrazione, ma questo potrà avvenire solo se riusciamo a
consolidare, valorizzare e sviluppare
l’attuale offerta dei servizi informatici.
Non
è accettabile che quasi quotidianamente, come avvenuto anche in queste ultime
settimane, ci siano continui blocchi delle procedure, o quando si è più
fortunati forti rallentamenti, che rendono estremamente complicato mantenere un
elevato standard di produttività nelle strutture dell’Istituto sia a livello
centrale che territoriale con inevitabili ricadute anche i termini di
raggiungimento degli obiettivi assegnati oltre la pesante caduta di immagine
nei confronti di chi si rapporta con l’Istituto sia questo un datore di lavoro
piuttosto che un infortunato.
E’
frustrante per gli operatori lavorare con grande difficoltà nei confronti
dell’utenza tra mappe di procedure che scompaiono all’improvviso piuttosto che
fissare lo sguardo sulla “mitica” clessidra in implorante attesa che qualcosa
succeda.
Potremo
segnalare una sfilza di criticità che si devono affrontare nell’operatività
quotidiana sperando che le stesse siano all’attenzione della tecnostruttura
anche se spesso queste criticità, più volte segnalate, sono state spesso
sottovalutate o derubricate a “situazioni contingenti o residuali all’interno
di un’architettura informatica altamente complessa”.
Sulla
base di queste osservazioni e segnalazioni, facilmente verificabili, non
possiamo non evidenziare come il livello della risposta della DCOD sia
assolutamente insufficiente.
Questa
valutazione ci impone subito una domanda conseguente; ovvero, se la risposta
della Direzione non c’è oppure non è al
livello delle criticità riscontrate, possiamo avere l’ardire di chiedere se c’è
qualcuno, magari nei piani alti della Direzione generale, in grado di assumersi
le opportune responsabilità e prendere in mano la situazione per riportare alla
normalità questa importante funzione all’interno dell’Istituto oppure ci
dobbiamo rassegnare al solito destino “cinico e baro”?.
Sono
anni che noi, unitamente alle altre sigle sindacali, chiediamo un tavolo
sull’Informatica per discutere e confrontarsi sulle scelte e sulle
difficoltà da affrontare ma finora
l’Amministrazione ha pensato bene di eludere qualsiasi confronto.
Crediamo
che sia giunta l’ora che qualcuno batta un colpo possibilmente prima che sia
troppo tardi!!
Roma,
18 febbraio 2016
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
Roma, 19 febbraio 2016
In data odierna si sarebbe dovuto concludere il 39° corso vice ispettori “Fiume Brembo”: sono passati 15 mesi da quando 481 allievi si presentarono il 20 novembre 2014 nelle due sedi iniziali di Ceva e di Cittaducale, a cui successivamente si è aggiunta Castel Volturno.In questo periodo, FP CGIL CFS ha proposto all’amministrazione modifiche, integrazioni e correzioni nella didattica, nella logistica e ai regolamenti di assegnazione e di nomina, con approfondimenti ampi ed argomentati, che abbiamo sintetizzato nelle note sindacali presentate al tavolo di contrattazione del giorno 10/11/2015. L’amministrazione, in più occasioni, è stata messa in guardia sulle difficoltà che avrebbe avuto nell’approntare un corso così lungo e articolato. In forestale, si sostituisce il deficit di risorse strumentali ed organizzative con la volontà del personale, ma tale volontà non può sopperire le carenze per un tempo di 15 mesi su più sedi scuola. Chiaramente il nostro giudizio complessivo resta sospeso in attesa della conclusione del corso, che risulta continuare con le sessioni d’esame oltre il limite fissato dal D. L.vo. 201/1995.Un giudizio parziale può e deve essere espresso, la divisione fra allievi in “purezza”, fra personale interno ed esterno, è stata una scelta sbagliata, ha aumentato le disparità formative, non ha amalgamato il gruppo, non ha garantito la formazione permanente, anche basata sull’interscambio di informazioni fra colleghi che da anni lavorano sul territorio con i nuovi assunti, ha impedito agli esterni di comprendere in pieno le problematiche reali di gestione del personale. Il giudizio sulla formazione l’abbiamo già espresso in più occasioni ed è inutile oggi tornare a parlarne.Questo coordinamento chiede all’amministrazione, per mezzo dell’ufficio relazioni sindacali, che sia fatta chiarezza su come debbano essere considerati i nuovi vice ispettori, visto che il giuramento formale e la notificazione del nuovo ruolo avverrà il giorno 8/03/2016. Dal giorno 19 febbraio, data di conclusione del corso, al giorno 8 marzo, i nuovi vice ispettori come dovranno essere considerati? Verrà fatta una nomina retroattiva che permetta di colmare questo vuoto temporale? Come già comunicato all’URS il giorno 11/10/2015, per analogia con quanto avviene per i concorsi interni, come previsto dall’art. 10 del DPR 3/57, il personale che transita dai ruoli di agenti/assistenti e sovrintendenti non dovrebbe essere assegnato in prova nel ruolo ispettori, anche se proveniente dagli altri corpi di polizia dello stato, siano essi ad ordinamento civile o militare.
Ai lavoratori e ai nuovi vice ispettori auguriamo buon lavoro, ed invitiamo tutti alla massima collaborazione, sia per garantire il servizio alla collettività che gli uomini e le donne del CFS forniscono nella lotta ai reati in campo ambientale ed agroalimentare, sia per i diritti e il benessere dei lavoratori, già messi in discussione dalle politiche generali del governo Renzi. Auguriamo a tutti di avere il migliore ambiente di lavoro possibile, che per questa organizzazione sindacale è quello che permette in sicurezza, di assolvere ai doveri e ai compiti assegnati, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.
Questo coordinamento continuerà a lottare per ottenere la massima autonomia funzionale al Corpo Forestale dello Stato e per salvare i diritti dei lavoratori, messi a rischio da una militarizzazione forzata e non voluta che ricorda i peggiori periodi della storia del nostro Paese.
La Coordinatrice Nazionale Fp Cgil
Corpo Forestale dello Stato
Francesca Fabrizi
Coordinamento Nazionale Corpo Forestale dello Stato
Ieri si è tenuta nella sede della CGIL nazionale una riunione operativa fra dirigenti CGIL nazionale, FP CGIL e FP CGIL Corpo ForestaleIn relazione alla bozza di DLGS con il quale viene accorpato il CFS nell’arma dei cc e militarizzato il personale si è evidenziato che il decreto al momento si trova nell’ ambito dell’iter istituzionale e che dovrà andare alla conferenza stato-regioni (che non è ancora stata convocata), al consiglio di stato e successivamente alle commissioni parlamentari competenti (affari costituzionali e semplificazione) per i pareri non vincolanti. Sia la Conferenza sia le Commissioni hanno 60 giorni per esprimersi si ipotizza quindi che il decreto possa essere operativo non prima di fine maggio-giugno.Avendo a disposizione questa tempistica con CGIL si sta lavorando alla definizione dell’agenda degli interventi.Accanto alle azioni di protesta e rivendicative, da portare avanti anche nell’ambito del cartello sindacale, si sta predisponendo un documento ad opera dei legali CGIL, in cui da una parte si evidenzino tutte le criticità del provvedimento e dall’altra si chiariscano li linee guida di un intervento vertenziale, che si presenta già da ora articolato. Questo dossier sarà la base di partenza per una campagna di comunicazione e di lotta crescente che, stante la dichiarazione di stato di agitazione del personale, sfocerà nello sciopero.
Le altre azioni su cui si concentrerà l’azione sono:
– Creazione di un canale youtube CGIL sulla vertenza corpo forestale
– Creazione di un video sul lavoro e la professionalità del “forestale” dall’ufficio stampa della funzione pubblica
– Realizzazione di una pagina internet con un dossier sul corpo forestale con la rassegna stampa anche relativa all’anno passato e con contributi vari con link da pagina CGIL
– Rilancio e cambio del target della campagna di lotta politica e sindacale “Civili per Natura”
– Richiesta di supporto al sindacato europeo- Coinvolgimento delle associazioni ambientaliste
– Lavoro del pool legale sulla predisposizione del ricorso europeo e della “guerriglia legale” al TAR
19 febbraio 2016
La Coordinatrice Nazionale Fp CGIL
Corpo Forestale dello Stato
Francesca Fabrizi