News

 
Richiesta incontro – dotazione organica Area Dogane
 

   25.11.2015 

Al Direttore Centrale del Personale

dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

 

dott. A. Aronica

 

 

 

OGGETTO:
Dotazioni organiche Area Dogane.

 

           

Egregio Direttore,

 

In data 23.11.2015 è stata diramata l’informativa relativa
alle nuove dotazioni organiche suddivise per territorio dell’Area Dogane.

 

Da una prima lettura dei dati non si comprendono alcune
scelte dell’Amministrazione sia rispetto alle dotazioni assegnate alle DID e
sia rispetto alla suddivisione del personale tra gli Uffici all’interno delle stesse,
rilevando quindi a nostro parere alcune criticità.

 

Ritenendo pertanto necessaria una informazione più completa
sulla materia si chiede di inserire all’ordine del giorno del prossimo incontro
tale argomento.

 

Certi della Sua sensibilità al riguardo, in attesa di
cortese riscontro, cordialmente si saluta.

 

 

                                                               
                  Il Coordinatore
nazionale FP CGIL    
                   Agenzia
delle Dogane e Monopoli

                
                                    Florindo Iervolino

 
 
 
 

25 Novembre – Contro ogni violenza per la libertà delle donne

Oggi si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’ONU per ricordare il 25/11/1960, giorno in cui le tre sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana, furono arrestate dal regime dittatoriale, bastonate e spinte da un dirupo. Dal 1960 ad oggi è’ stato fatto poco, se più del 70% delle donne nel mondo nel corso della vita subisce violenza fisica o sessuale da parte degli uomini.
Solo in Italia, secondo i dati Istat, sono più di un milione e mezzo di donne che subiscono abusi, e ogni due giorni una donna muore.
Un massacro spaventoso che riguarda tutte e tutti; un patrimonio di idee, di sensibilità, di intelligenza, di coscienza che è perso per sempre.
E il pensiero va a Valeria Solesin, la vittima italiana dell’attentato al Bataclan di Parigi, e alla luce che questa giovane donna portava con sè, e va alle donne cristiane e musulmane violentate e uccise dall’Isis e a tutte le donne vittime della prepotenza, del fanatismo e dell’ignoranza e alle loro luci ormai spente.Ogni atto di violenza contro le donne e’ un atto contro l’umanità.
Ogni atto di violenza contro le donne sono 100 passi indietro nella conquista della cultura del rispetto reciproco che è un valore imprescindibile nel rapporto tra uomo e donna come nel rapporto tra popoli diversi, per la convivenza civile e pacifica sulla Terra.
Ogni atto di violenza sulle donne è un pugno contro la loro libertà e contro la battaglia per la parità di genere, contro l’idea che uomini e donne debbono avere pari diritti e pari doveri, contro l’idea che le donne non sono cittadine e lavoratrici di serie B.
In base a quanto riportato dall’ultimo rapporto del World Economic Forum sul “gender gap” ci vorranno ancora ottanta anni prima di superare la disuguaglianza di genere in tutto il mondo. Oggi sono solo 14 i Paesi che hanno superato per oltre l’80% le disparità lavorative tra uomini e donne e tra questi Paesi non c’è l’Italia che ha recuperato solo il 57% del gap ed è molto lontana dal superare le disparità tra uomini e donne nella partecipazione alla forza lavoro, nella remunerazione a parità di carriera e nella presenza tra dirigenti e legislatore.
Eppure l’Italia è stata una delle prime nazioni a recepire la convenzione Onu sulla parità retributiva tra uomini e donne con la legge 741 del 1956. Ma è evidente che non basta sancire formalmente il principio di parità, è necessario mettere in campo strumenti per la realizzazione sostanziale di questo principio.
C’è bisogno di misure concrete contro la precarietà e le nuove forme di segregazione del lavoro femminile. Servono misure che aiutino le donne ad entrare e a rimanere nel mondo del lavoro, a cominciare dal sostegno alle madri lavoratrici. Ci vogliono più investimenti nei servizi pubblici e una migliore organizzazione del lavoro.
Ci vuole maggiore consapevolezza nel Governo perché investire sul lavoro delle donne, sulla loro libertà, sulla loro dignità significa investire sul futuro di questo Paese.

 

 

News

 
Convocazione di facciata in Funzione Pubblica
 

COMUNICATO           

 La delegazione FP CGIL unitamente a quelle degli altri
sindacati forestali ha partecipato all’incontro sulle problematiche relative
all’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato convocato dal gabinetto della
Funzione Pubblica.

 Erano presenti i ministri Madia (Funzione Pubblica) e Martina
(Politiche Agricole) oltre al Vice Capo del Corpo e vari dirigenti CFS e FP

Assente Patrone che ha preferito non esserci quando la
Funzione Pubblica veniva informata delle sue MENZOGNE sulla volontà del
personale di passare nei Carabinieri.

Il ministro Madia ha introdotto l’incontro illustrando l’unica
cosa condivisibile della L. 124/15: gli obiettivi.
 Tre i focus di FP: Gestire
insieme i servizi strumentali, evitare le duplicazioni e ridurre il numero dei
corpi di polizia.

A parte gli obiettivi, però, l’esplicitazione della delega,
comporterà solo che la Polizia si occuperà esclusivamente delle aree
metropolitane e il CFS sparirà. Sostenendo ipocritamente in questo modo di
eliminare la duplicazione fra forze di polizia.

Il ministro ha quindi chiesto alle OOSS suggerimenti data
l’ipotesi non modificabile di accorpamento nell’arma dei carabinieri che andrà
in consiglio dei ministri entro l’anno.

I sindacati hanno espresso la propria posizione singolarmente,
illustrando poi la costituzione del cartello sindacale e del documento
congiunto che espone problematiche, proposte e alternative
all’accorpamento. 

Molti gli appunti presi, soprattutto dai responsabili
dell’ufficio legale della FP.
 Gli argomenti trattati dai sindacati sono quelli già
ampiamente e diffusamente condivisi (militarizzazione, ricorsi, perdita delle
professionalità, passaggio delle competenze ma non del personale, rimozione di
Patrone quale interlocutore…)
 L’intervento del segretario Salvatore Chiaramonte è stato
supportato da uno studio dei legali di FP CGIL sui motivi che ostano alla
militarizzazione e che è stato consegnato alla Funzione Pubblica ed è stato
reso pubblico.

Ha chiuso l’incontro il ministro Martina, che abbiamo scoperto
con piacere essere vivo e liberato dal recinto di EXPO’, il quale ha fornito
poche informazioni lasciando sospesa una convocazione tecnica futura in cui
presentare il progetto. Il ministro si è detto disponibile a trattare sul “come”
passare ma non sul “dove” transitare anche se però non è stata data indicazione
su quando tratteremo, speriamo prima del passaggio!

Nessuna fiducia sulle garanzie fornite in questo modo
informale, a parole, da un ministro riapparso improvvisamente dal nulla, che
non ha neanche avuto il buon gusto di presentarci un documento concreto sul
progetto e ha tentato di buttare fumo negli occhi con la promessa di
sindacalizzare il personale.

 

 A questo punto il sostegno del personale è ancora più
necessario ed imprescindibile per far capire che diciamo NO ALLA
MILITARIZZAZIONE!!!

 

Roma, 26 novembre 2015 

La Coordinatrice Nazionale Fp Cgil    
            Corpo
Forestale dello Stato
            Francesca
Fabrizi

 

 
 
 
 

Sanità: Fp Cgil, in Italia mancano 60 mila infermieri, rischio sanzioni Ue


Settore non rispetta giusto orario di lavoro
carenza personale vera ragione

Roma, 16 novembre 2015

Sessantamila infermieri in meno rispetto al fabbisogno. A tanto ammonta la carenza di personale infermieristico, pari al momento a 270 mila unità in sanità pubblica, nel nostro paese e “vera
ragione” per la quale l’Italia rischia una nuova procedura di
infrazione da parte dell’Unione Europea sul giusto orario di lavoro.
A denunciarlo è la Fp Cgil Nazionale lanciando così l’allarme, e la
possibile soluzione, sui rischi che il nostro paese correrà tra meno di
dieci giorni.

Il 25 novembre, infatti, entrerà in vigore, a
distanza di un anno dalla concessione della proroga, l’applicazione
della normativa Ue sul giusto orario di lavoro in Sanità pubblica. È
di questi giorni l’avvio di un tavolo di trattativa per ‘gestire’ la
vicenda tra sindacati e governo presso l’Aran ma, spiega la categoria
dei servizi pubblici della Cgil, “siamo in gravissimo ritardo. Abbiamo
trascorso invano un anno senza che il nostro paese si mettesse in
regola, con il rischio, a questo punto certo, di subire pesanti sanzioni
da parte dell’Unione Europea”.

Nel dettaglio la direttiva europea prevede il rispetto delle 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore e di non poter superare le 48 ore lavorative settimanali.
“Uno standard attualmente impossibile da garantire per l’esiguo
personale disponibile”, precisa la Fp Cgil, spiegando che “tutte le
professioni sanitarie ‘turniste’ sono soggette a massacrati turni e
continui straordinari, che fanno ricadere solo sulle loro spalle la
tenuta del Servizio sanitario nazionale”.

“L’impossibilità di
poter garantire il giusto orario di lavoro” deriva, secondo la Fp Cgil,
dal totale degli infermieri impiegati in Sanità pubblica. Dal 2010,
anno del blocco del turnover, “si è progressivamente ampliata una
carenza sul totale degli infermieri occupati”, i quali attualmente sono
oltre 270 mila su tutto il territorio nazionale. Un tale dato risulta di molto al di sotto del ‘giusto’ rapporto, come individuato dall’Ocse, tra il numero degli infermieri e quello della popolazione totale, che dovrebbe essere pari a sette infermieri su mille abitanti.

Facendo
una proporzione con l’intera popolazione del nostro paese e con il
progressivo invecchiamento, spiega la categoria della Cgil, “si evince
facilmente quanto siano necessari lo sblocco del turnover e l’assunzione
di almeno 60 mila unità infermieristiche nella sanità pubblica solo per
raggiungere il livello minimo essenziale di assistenza sanitaria nei
confronti dei cittadini, a fronte, inoltre, di un totale di 40 mila
laureati disoccupati e, dunque, immediatamente disponibili”.

Ragioni
per le quali, durante l’incontro all’Aran dello scorso 10 novembre, “ci
siamo mostrati fortemente contrari all’eventualità di una possibile
ulteriore deroga sull’applicazione della normativa sul giusto orario”,
fa sapere Cecilia Taranto, segretaria nazionale del comparto
sanità della Fp Cgil, secondo la quale: “La vicenda va risolta non solo
prevedendo lo sblocco del turnover e le nuove assunzioni di tutte le
professioni sanitarie ma è necessario ripensare l’impianto
dell’organizzazione del lavoro e questo dovrà essere affrontato
inderogabilmente in sede di rinnovo del contratto nazionale, per questo
stiamo portando avanti la mobilitazione che il 28 novembre ci porterà in piazza”.

Il
rischio per l’Italia, che inevitabilmente si rifletterà sul sistema
sanitario, è una doppia esposizione a sanzioni: “Da parte dell’Unione
Europea – spiega la Fp Cgil – verso il nostro paese, a causa della
deroga stessa, e da parte dello Stato italiano verso i dirigenti delle
strutture sanitarie, per una cifra che va dai 25 ai 780 euro per ogni singola infrazione commessa in merito al rispetto del riposo giornaliero e del limite massimo di monte ore settimanale”.

Per
Taranto “il dato più lampante, dunque, è che si sta andando incontro ad
un aggravio delle condizioni di efficienza del Sistema sanitario
nazionale, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista
delle prestazioni assistenziali e sanitarie. Di fronte ad un sistema che
non è più in grado di assicurare la sua tenuta, l’incremento degli
infermieri, e più in generale di tutte le professioni sanitarie, è la
prima via da percorrere per garantire la sostenibilità della sanità
pubblica verso i cittadini”, conclude. 

 

 

News

 

DROGHE – LA CARTA DI MILANO

 
 

Di segiuito, in allegato la “Carta
di Milano 2015: Cambiamo verso sulle Droghe,
Adesso !
” approvata al termine della conferenza
nazionale organizzata dal Cartello di Genova (Milano 20,
21 novembre 2015)
Il Cartello di Genova è una rete composta da: Antigone, Cgil,
Cnca, Comunità di San Benedetto al Porto, Coordinamento
dei garanti dei diritti dei detenuti, Coordinamento
operatori bassa soglia Piemonte, Fondazione Giovanni
Michelucci, Forum Droghe, Fp Cgil, Gruppo Abele,
Isola di Arran, Itaca, Itardd, La Società della ragione,
Legacoopsociali, Lila e Magistratura democratica.

Link

utili:

La

Carta di Milano online

Il

comunicato stampa conclusivo della Conferenza di
Milano


La

pagina web Fp Cgil, Cgil

La pagina web
del Cartello di Genova

 

                     CGIL
nazionale                           FP
CGIL nazionale

 Stefano Cecconi, Giuseppe
Bortone             Denise Amerini
 

 
 
 
 
 

 

News

 

DROGHE – LE PROPOSTE DEL "CARTELLO DI GENOVA" PER APRIRE UNA NUOVA STAGIONE

 
 

Cari
compagni, care compagne
Si
è tenuta la conferenza nazionale “Cambiamo verso sulle
droghe. Adesso!” 
 Iniziativa
del “Cartello di Genova”, che si è riunito a Milano per
la conferenza “Cambiamo verso sulle droghe. Adesso!”

 Aprire
una nuova stagione nelle politiche sul consumo, l’abuso e le
dipendenze da droghe in Italia. E’ questo il messaggio che
arriva dal Cartello di Genova, una rete composta da Antigone,
Cgil, Cnca, Comunità di San Benedetto al Porto,
Coordinamento dei garanti dei diritti dei detenuti,
Coordinamento operatori bassa soglia Piemonte, Fondazione
Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Fp Cgil, Gruppo Abele,
Isola di Arran, Itaca, Itardd, La Società della ragione,
Legacoopsociali, Lila e Magistratura democratica.

 Preso
atto del fallimento delle politiche proibizioniste, il
cartello avanza una serie di proposte contenute nella “Carta
di Milano 2015”,
documento elaborato in occasione della conferenza nazionale
“Cambiamo verso sulle droghe. Adesso!”, promossa il 20 e 21
novembre nel capoluogo lombardo e patrocinata dal Comune di
Milano.
In
primo luogo, si chiede “la completa revisione delle
previsioni sanzionatorie, penali e amministrative,
stabilite dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti,
ormai vecchio di 25 anni.
 Le persone che usano sostanze
devono essere liberate tanto dal rischio di
criminalizzazione penale quanto dalla soggezione a un
apparato sanzionatorio amministrativo stigmatizzante e
invalidante.”.
 Il primo passo in questa direzione è
identificato nella depenalizzazione del possesso e della
cessione gratuita di piccoli quantitativi di sostanze
destinati all’uso personale, anche di gruppo, come già
stabilito dal referendum del ’93, e della coltivazione
domestica di piante di marijuana destinate agli stessi
fini.
In
secondo luogo, si propone l’avvio di un confronto nella
società e nel parlamento verso una “compiuta
regolamentazione legale della produzione e della
circolazione dei derivati della cannabis”, come molti
paesi nel mondo stanno facendo.
In
terzo luogo, nel quadro dell’attuazione del patto per la
salute e della revisione e definizione dei nuovi Livelli
essenziali di assistenza (Lea), si chiede “il rilancio e
la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze pubblici
e del privato sociale, attualmente in forte sofferenza,
anche con il coinvolgimento della società civile e delle
amministrazioni locali, e una stabilizzazione degli
interventi della riduzione del danno”, comprendendo
anche sperimentazioni di salute pubblica ampiamente
accettate in Europa come forme stabili di analisi delle
sostanze circolanti e l’attivazione di forme e luoghi per la
somministrazione controllata di eroina e/o di spazi tutelati
per l’autoconsumo.

 Infine,
si propone che “la morsa del patto di stabilità interno,
che sta strangolando gli enti locali e le Regioni, sia
derogabile nel perseguimento di politiche finalizzate
alla tutela dei diritti fondamentali della persona come sono
quelle destinate a sostenere i percorsi sociali di
inclusione” delle persone che usano sostanze o i piani
stabili di prevenzione, interventi ormai quasi spariti dalle
progettazioni territoriali.
Affinché
questo cambiamento di verso nelle politiche sia attuabile,
si chiede a governo e parlamento di attivarsi per ridefinire
in modo radicale gli indirizzi delle politiche e degli
attuali impianti legislativi.
 Un primo passo in questa
direzione dovrebbe essere l’organizzazione a breve di un
momento nazionale di confronto sulla posizione dell’Italia,
anche in vista della prossima sessione speciale sulle droghe
dell’Assemblea generale dell’Onu, che si terrà a New York ad
aprile 2016, per poi arrivare all’organizzazione da parte
del governo della Conferenza nazionale sulle droghe, che
riteniamo si debba assolutamente realizzare entro la fine
del 2016, a molti anni di distanza dall’ultimo appuntamento
del genere.

Denise
Amerini
resp. naz.le FP CGIL
SSAEP, salute mentale, dipendenze

 
 
 

 

News

 
Comunicato sulla riunione al DAP sulla mobilità del personale di Polizia Penitenziaria
 

 Roma, 26
novembre 2015

COMUNICATO

 Riunione al DAP sulla
mobilità del personale del ruolo agenti/assistenti:

la FP CGIL abbandona
nuovamente il tavolo di confronto!

Cari colleghi e colleghe,

si è tenuta
in data odierna la riunione al DAP sulla mobilità a domanda del personale di
Polizia Penitenziaria del ruolo agenti/assistenti.
La FP CGIL, considerato che
rispetto alla precedente riunione sullo stesso tema la parte pubblica non ha
fatto passi in avanti sulla definizione delle piante organiche delle sedi
“extra moenia”, cosa che non consente di discutere di un progetto di mobilità
del personale che tenga conto delle reali carenze di organico degli istituti
penitenziari del nostro Paese, ha abbandonato il tavolo di confronto,
manifestando, ancora una volta, forte dissenso per la linea politica assunta
dall’amministrazione penitenziaria.
Non possiamo tollerare che si continuino ad
elaborare piani di mobilità in cui il personale distaccato nelle suddette sedi
risulti ancora amministrato dagli istituti penitenziari. Ciò non consente una
corretta distribuzione delle poche risorse umane disponibili. Abbiamo ribadito
la nostra assoluta indisponibilità a trattare l’argomento in questione fino a
quando l’amministrazione non dimostrerà una netta volontà di cambiamento
rispetto a quanto fatto fino ad oggi, ossia favorire una mobilità parallela a
quella ordinaria che ha accentuato la carenza degli organici degli istituti
penitenziari e aumentato gli esuberi nelle sedi “extra moenia”.
 Vi
informiamo che, come richiesto dalla FP CGIL, la delegazione del Dipartimento
per la Giustizia Minorile e di Comunità, presente al tavolo, ha fornito
l’informazione preventiva su come intende distribuire le 25 unità di Polizia
Penitenziaria che le saranno assegnate.
Alleghiamo al comunicato tale
elaborato.
Vi terremo
costantemente informati sui futuri sviluppi della vicenda.

FP CGIL NAZIONALE DAP
Massimiliano Prestini

 
 
 

Sedi del dipartimento della Giustizia Minorile per l’assegnazione degli Agenti del 170° corso di formazione


 

News

 
LA FP CGIL HA SOTTOSCRITTO L'ACCORDO SULL'ORARIO DI LAVORO
 

COMUNICATO

In data odierna la
FP Cgil Corte dei conti, ha sottoscritto il nuovo accordo
sull’orario di lavoro.
E’ stata una
trattativa lunga e faticosa, che però ha portato a dei buoni
risultati.
Si è partiti con
una bozza presentata dal Segretario generale, per giungere,
infine, ad una piattaforma unitaria,
nella quale quasi tutte le richieste della FP Cgil sono
state accolte dall’Amministrazione.

 Per la FP Cgil i
punti importanti che l’accordo doveva contenere,
rappresentando anche i suggerimenti pervenuti dalle
sedi periferiche, erano
l’inserimento della banca
delle ore, l’entrata in vigore successiva al 1°
gennaio 2016, l’aumento della pausa pranzo oltre i
60 minuti se effettuata fuori dalla sede di lavoro,
l’aumento delle eccedenze orarie fruibili sia in ore
che in giornate di riposo compensativo, il ruolo
delle RSU negli accordi decentrati.

 I punti più
innovativi, inoltre, saranno:

 1)   
la possibilità di
fermarsi in ufficio oltre il proprio orario 30 minuti al
giorno,
senza autorizzazione del
dirigente, per non oltre 4 ore mensili,
per un totale massimo di 18 ore cumulabili e
ricaricabili, che potranno essere considerate riposi
compensativi fruibili, sia in ore che in giornate, nel
limite di 5 giorni all’anno.
La banca delle ore che
prevede (insieme alle 18 ore di cui sopra) un
massimo di 30 ore,
anche queste ricaricabili, che porterà ad un massimo di
10 giorni di riposo compensativo
all’anno (compresi i 5 giorni sopra citati);

 2)   
l’aumento
della flessibilità in entrata fino a due ore, estesa fino
a 2 ore 30 minuti
per le
seguenti categorie: genitori che hanno figli in età scolare
fino ai 16 anni, o tossicodipendenti, e dei dipendenti
sottoposti a terapie mediche e/o riabilitative ovvero
impegnati in attività di volontariato o dediti
all’assistenza di genitori anziani e familiari disabili,
nonché ai pendolari; gli stessi avranno anche la facoltà,
rispetto al normale orario di lavoro,
di
anticipare l’uscita di un’ora;

 3)   
l’accordo entra in
vigore su tutto il territorio nazionale,
in via sperimentale per la durata
di un anno, a decorrere dal 1° aprile 2016 e
le parti si impegnano ad incontrarsi al termine del primo
anno di sperimentazione, al fine di valutare congiuntamente
gli effetti positivi e le eventuali criticità emerse sia a
livello centrale che regionale;

 4)   
la pausa pranzo
sarà di almeno 30 minuti
e non sarà più consentita la rinuncia
alla stessa, quale
diritto indisponibile;

 5)   
la contrattazione
a livello di sede territoriale
potrà integrare e/o modificare
il presente accordo, in considerazione delle esigenze
istituzionali di funzionamento ed ambientali ad essa
peculiari;

 6)   
l’introduzione
dell’orario plurisettimanale.

 

 La criticità
che la FP Cgil Corte dei conti rileva in questo accordo,
è che ha relegato in un ruolo del tutto marginale la
contrattazione decentrata e, conseguenzialmente anche il
ruolo delle RSU, punto su quale questa O.S. ha
consegnato al momento della firma, una nota a verbale,
che vi alleghiamo.
Infine, con
riferimento alla banca delle ore ed agli altri istituti,
la sperimentazione potrà darci modo di verificare se
l’accordo riesce a conseguire le finalità di conciliazione
tempo vita – tempo lavoro, fondamentali in ambito di
benessere organizzativo del lavoratore.

 Vi
alleghiamo il testo dell’accordo e vi invitiamo, dal
momento dell’entrata in vigore dell’accordo,
a segnalarci qualsiasi abuso, anomalia o difformità
nell’applicazione dello stesso.
 

 Roma, 26
novembre 2015
 

 FP CGIL Corte
dei conti

 Il Coordinatore
Nazionale

 Susanna Di Folco

 
 
 
 
 

 

News

 
Le ragioni che ostacolano il transito del C.F.S nell'Arma dei carabinieri
 

In allegato l’elaborato redatto dalla Fp Cgil nazionale sul tema in
oggetto avendo a riferimento il quadro costituzionale e
normativo di riferimento, trasmesso ieri al Capo di Gabinetto
del Ministro Madia dopo l’inconcludente riunione avuta a Palazzo Vidoni.

FPCGIL NAZIONALE
Francesco Quinti

 
 
 
 

Umbria – Nota su allerta sicurezza.

26.11.2015 – Umbria – Nota su allerta sicurezza.

 

 

 

News

 
Comunicato stampa Fp Cgil Medici – Cisl Medici – UILFPL Medici
 

Medici
in 2 piazze a Roma il 28 novembre 2015

per il
contratto e per la sanità. In sciopero il 16 dicembre.

 

 

Roma,
26 novembre 2015

 

I
medici Cgil – Cisl – Uil, che unitariamente con circa 20mila iscritti
rappresentano la seconda forza sindacale del settore, scenderanno in piazza a
Roma con le confederazioni dei servizi pubblici alle ore 12 a Piazza della
Repubblica (#contrattosubito) per un corteo che arriverà nei pressi di piazza
Venezia, per poi spostarsi in piazza Santi Apostoli con la FnomCeo e tutti gli
altri sindacati medici (#iomimobilitoetu).
La protesta dei medici confederali
continuerà con lo sciopero del 16 dicembre 2015 unitariamente a  tutti gli altri sindacati medici della
dipendenza e delle convenzioni.

 

“A fronte di una politica di tagli è’ ora di fare sentire la
voce dei medici che operano quotidianamente in condizioni di lavoro sempre più
precarie” ha affermato Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici “per
difendere e rilanciare il SSN, la migliore assicurazione sanitaria per tutti i
cittadini”

 

“Dopo oltre 6 anni di blocco” ha
dichiarato Biagio Papotto,
segretario generale Cisl Medici” vanno rinnovati subito i contratti e le
convenzioni, che rappresentano la via maestra per la valorizzazione
professionale e per il miglioramento dell’organizzazione del lavoro e della
qualità dei servizi pubblici”.

 

“Vogliamo
risposte concrete a partire dallo sblocco del turn over nella Legge di
Stabilità” ha concluso Roberto Bonfili, coordinatore nazionale Uil Fpl Medici”
per garantire l’attuazione delle norme europee sull’orario di lavoro in sanità
e per il superamento delle precariato.”

 

 

 

 
 
 
 

 

News

 
Proposta congiunta cartello per riforma
 

Allego la proposta in oggetto presentata ieri ai
Ministri Madia e Martina e anticipata a Mattarella a
l’Aquila.                          

FPCGIL NAZIONALE
FRANCESCA FABRIZI

 
 
 
 

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto