Come sapete ancora non è stato dato seguito alla norma, a nostro avviso incompleta, del 132/15 che stabilisce la possibilità di transito in
terza area per cancellieri e gli ufficiali giudiziari.
Abbiamo più volte
richiesto un tavolo per aprire le procedure che, come prevede la norma,
sono demandate alla contrattazione integrativa, nonché per chiedere
l’estensione del beneficio di legge a tutte le altre figure (ex
posizione giuridica b3) di tutti i Dipartimenti già collocate su due
aree, aprire la contrattazione per il nuovo contratto integrativo,
avviare procedure anche per gli ausiliari e tutte le altre figure
professionali.
Ad oggi non abbiamo ancora risposte pertanto abbiamo condiviso con CISL
e UIL una ulteriore piattaforma programmatica che sia il manifesto della
vertenza della giustizia.
Tale vertenza deve essere ben riconoscibile,
insieme a tutte le altre, nell’ambito della grande mobilitazione del
pubblico impiego che avrà inizio con l’Assemblea in sede centrale il
prossimo 13 novembre e poi il 28 novembre in piazza a Roma.
Se non ci saranno risposte dalla nostra controparte continueremo con la
mobilitazione sino a quando non vi sarà il giusto riconoscimento per
tutto il personale.
9 novembre 2015
FPCGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
______________________________________
CONVOCATE LE OO.SS. per il 19 novembre p.v. su attuazione della legge 132 per i passaggi dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari
Il seguente appello è uscito anche sul El Pais ed in forma di lettera anche sul Guardian, Antoine Deltour è il ventottenne francese, ex impiegato della società di revisione Price Waterhouse Coopers (PWC), che con l’aiuto di un consorzio internazionale di giornalisti investigativi ha diffuso i documenti all’origine del cosiddetto LuxLeaks 1, lo scandalo finanziario che all’inizio di novembre ha rivelato gli accordi fiscali segreti tra il Lussemburgo e diverse corporation multinazionali. Il 15 dicembre Deltour è stato messo sotto inchiesta dalla giustizia del granducato con l’accusa di furto di documenti.
Il 5 novembre 2014 un consorzio internazionale di giornalisti
rivelò pubblicamente che più di 500 multinazionali avevano concluso
accordi segreti con il Lussemburgo tra il 2002 e il 2010 – i
cosiddetti tax rulings – per abbattere la loro pressione
fiscale.
Nasceva così lo scandalo Luxleaks, che ha suscitato
fortissima indignazione in Europa e nel mondo. Alcune imprese con
miliardi di euro di entrate avevano infatti beneficiato di una
tassazione effettiva di meno dell’1% sui profitti trasferiti in
Lussemburgo, mentre le piccole e medie imprese non beneficiavano
dello stesso trattamento di favore e dovevano subire una concorrenza
sleale.
L’inchiesta resa pubblica nel novembre 2014 ha sollevato dunque
un velo sulla situazione fiscale in Europa. Gli Stati europei hanno
sviluppato in questi anni un’impropria competizione nell’offerta
di una varietà di misure fiscali, inclusi tax rulings, per
attrarre imprese multinazionali e aumentare artificialmente i loro
introiti. Questa pratica sottrae però importanti entrate fiscali
agli altri Paesi europei e diminuisce le risorse complessive
derivanti dalla tassazione, che potrebbero essere usate per
migliorare i servizi pubblici, la sanità o il sistema scolastico, a
vantaggio di tutti i cittadini.
Un anno è passato e nessun passo avanti significativo è stato
raggiunto per ottenere un cambiamento reale. Nonostante alcuni
annunci infatti l’Unione Europea non è ancora riuscita a dare
risposte ai suoi cittadini e alle sue piccole e medie imprese.
Il 6 ottobre di quest’anno, i ministri delle finanze dell’Ue
hanno perso anzi l’opportunità di dimostrare di aver imparato la
lezione dello scandalo di Luxleaks. Il loro accordo sull’istituzione
di un sistema di scambio automatica d’informazione tra i 28 Stati
membri dell’Ue sui tax rulings non assicura nessuna
trasparenza su questi accordi segreti e indebolisce fortemente la già
timida proposta della Commissione.
La situazione attuale sta indebolendo pesantemente i sistemi
fiscali nazionali e il progetto europeo: un mercato unico efficace
può infatti funzionare correttamente solo in un quadro per la
tassazione delle imprese più trasparente, coordinato e cooperativo.
Non si può quindi continuare ad andare avanti come fatto finora:
l’Unione Europea deve assicurare che le multinazionali paghino le
loro tasse dove realizzano i profitti.
Noi richiediamo riforme ambiziose per contrastare evasione ed
elusione fiscale, eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle
multinazionali, sanzionare efficacemente i paradisi fiscali,
combattere la corruzione e il riciclaggio e migliorare la trasparenza
e la cooperazione transfrontaliera.
In questo quadro, invitiamo pubblicamente i governi europei a
supportare l’obbligo di rendicontazione Paese per Paese pubblica
attualmente in discussione nella Direttiva sui diritti degli
azionisti.
Questa misura richiederebbe alle grandi imprese ed alle imprese
quotate di rendere pubblici i dati su alcune loro attività e,
soprattutto, sulle tasse che pagano in ogni Paese in cui operano.
Questo permetterebbe alle autorità fiscali, agli investitori e agli
altri stakeholders, inclusi i cittadini, di intraprendere
iniziative in caso di comportamenti inappropriati o illeciti da parte
delle multinazionali. Le banche europee sono già soggette a tale
requisito, che non ha diminuito la loro competitività, come
dimostrato da una ricerca ufficiale commissionata dalla Commissione
europea.
A un anno da Luxleaks, cittadini e imprese responsabili aspettano
ancora risposte. C’è urgente bisogno di un’azione coordinata a
livello europeo. La rendicontazione Paese per Paese rappresenterebbe
uno strumento importante per combattere evasione ed elusione fiscale
e un passo avanti significativo nella creazione di un quadro fiscale
più trasparente in Europa.
È giunta l’ora che gli Stati membri imparino la lezione dello
scandalo di Luxleaks e mettano fine all’elusione fiscale delle
multinazionali, costruendo un sistema corretto di tassazione delle
imprese. Questa è una condizione necessaria per rivitalizzare
l’economia europea, a beneficio di cittadini e imprese
responsabili.
(4 novembre 2015)
Jan Willem Goudriaan, Segretario generale EPSU
John McDonnel, Cancelliere ombra, Regno Unito
Sergio Cofferati, Relatore del
Parlamento Europeo per la Direttiva sui diritti degli azionisti
Gianni Pittella, Presidente del Gruppo dei Socialisti e
Democratici al Parlamento Europeo
Roberto Gualtieri, Presidente della Commissione Economica del Parlamento
Europeo
Romano Prodi, ex Presidente della
Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio italiano
Thomas Piketty, Paris School of Economics
Jean-Paul
Fitoussi, Co-Presidente del Consiglio Scientifico della
Progressive Economy
Josep Borrell, ex Presidente del
Parlamento Europeo
Luca Visentini, Segretario
Generale della Confederazione Sindacale Europea
Elio Di
Rupo, Presidente del Partito Socialista belga ed ex Primo
Ministro
Vicenzo Visco, ex Ministro italiano
del Tesoro e delle Finanze
Jutta Urpilainen, ex
Ministro finlandese delle Finanze
Paul Magnette, Ministro-Presidente della Wallonia-Belgio
Virgilio
Dastoli, Presidente Consiglio Italiano Movimento Europeo
Richard Murphy, Anastasia Nesvetailova e Ronen Palan, City
University
Jill Rubery, Kate Pickett, Irene
Ring, Andras Inotai, Ilene Grabel, Henning Meyer e
Heikki Patomäki, Membri del Consiglio Scientifico della
Progressive Economy
Grazie alla nostra mobilitazione unitaria è arrivata la allegata
convocazione per il prossimo 19 novembre sull’attuazione della legge
132 per i passaggi dei cancellieri e degli ufficiali giudiziari.
E’ un primo importante passo per sbloccare una situazione ferma da
decenni. Restano ferme le nostre rivendicazioni unitarie riportate
nel documento di ieri, alle quali contiamo di
poter dare risposte nella riunione del 19. Vi terremo informati sugli sviluppi.
Roma, 10 novembre 2015
FPCGIL NAZIONALE
Nicoletta Grieco
Roma,
9 Novembre 2015
Al
Direttore Generale
Agenzia
del demanio
Alla
Direzione Risorse
Agenzia
del demanio
Oggetto: bando finalizzato ad assumere un dirigente con
profilo professionale “program manager”
Apprendiamo della pubblicazione di un bando per la
selezione di un dirigente con profilo professionale di “program manager”.
Rileviamo come in una Struttura che
conta al suo interno più di 50 dirigenti e poco meno di 1000 colleghi, una
figura rispondente ai requisiti cercati probabilmente poteva essere reperita,
formata e inquadrata partendo dalle risorse che già oggi sono a disposizione
dell’Agenzia.
Ragionamento analogo è stato
presentato dalle Organizzazioni sindacali nel momento in cui, sempre presso la
Direzione centrale, l’Agenzia ha scelto di procedere reperendo “dal mercato del
lavoro” tre Energy manager da inquadrare nei ruoli delle sue Strutture
centrali.
Diventa difficile da comprendere
come l’Agenzia possa conciliare la volontà -in ultimo espressa nel corso del tavolo
del 4 novembre- di mantenere una linea di comunicazione costante e trasparente
con le OOSS sul tema dalla riorganizzazione e degli esuberi da essa derivanti
presso le Strutture centrali se “a sorpresa”, senza cioè la necessaria e minima
informativa sindacale che la delicatezza del momento richiede, procede a nuove
assunzioni presso la Direzione centrale.
Non è di nuovi dirigenti che
l’Agenzia ha bisogno: ma di rafforzare l’operatività territoriale anche
destinando risorse ad un rinnovo contrattuale degno di questo nome
riconoscendo, finalmente, alla generalità dei colleghi la professionalità che
negli anni è stata acquisita e apprezzata -frequentemente solo a parole-
dall’Agenzia.
Distinti
saluti.
p. la
Delegazione Nazionale Trattante
Agenzia
del Demanio
Daniele Gamberini
Il
Coordinatore Nazionale
Fp Cgil
Agenzie
Fiscali
Luciano Boldorini
COMUNICATO UNITARIO
In data 5 novembre c.a è stato convocato
l’Osservatorio nazionale sulla produttività nel corso del quale
sono stati consegnati alle OO.SS. i prospetti riguardanti i valori
sulla produttività efficace e l’incentivo speciale delle Sedi e
delle Direzioni regionali.
Le Direzioni regionali che risultano in
sofferenza sulla produttività
efficace sono, Sardegna, e
Calabria a 95, Campania
e Molise a
90, il dato più allarmante è quello della Campania con 5 sedi a 90
sulla produttività efficace e come dato regionale sull’incentivo
speciale quota 80.
La regione Sicilia registra un dato
positivo (100) pur avendo le 5 sedi a quota 95.
Le altre regioni si attestano su 100 ed
alcune su 110. All’interno delle varie regioni vi è sempre qualche
sede in difficoltà e questo dovrebbe essere oggetto di verifica
regionale in tempi diversi non certo a novembre quando la possibilità
di trovare soluzioni risulta difficile.
Le riflessioni e le richieste avanzate
dalle OO.SS. sono state essenzialmente tre:
mettere a disposizione da parte della
Pianificazione, in maniera tempestiva, i dati della produttività
per poter permettere le adeguate verifiche e correttivi in tempo
utile alle sedi non allineate con gli obiettivi;
verificare il catalogo dei prodotti che
vengono misurati in quanto risultano vari adempimenti che non
vengono considerati.Inoltre il valore di alcuni prodotti dell’ex
gestione indpad pur essendo cambiati non sembrano essere adatti al
tipo di lavorazione che viene svolta.
dare definitivamente avvio a un nuovo
sistema di misurazione della produttività così come previsto negli
accordi sottoscritti.
Altra difficoltà emersa è che non
dappertutto, a distanza di tre anni, l’integrazione è avvenuta e
non si tratta solo di integrazione logistica, ma anche della
possibilità da parte del personale di intercambiarsi tra le diverse
gestioni.
Inoltre è stata ribadita che la
sussidiarietà tra le Sedi non ha ottenuto lo scopo per cui era stata
pensata; mentre in ambito regionale qualche risultato è stato
ottenuto quella che ha fallito è stata la sussidiarietà
interregionale pur avendo alcune regioni la possibilità di
trasferire pratiche lavorabili.
Ma la madre di tutti i problemi è sempre
la stessa: aver escluso le OO.SS., e quindi i lavoratori, da
qualsiasi confronto sui modelli organizzativi e sugli impatti di
questi ultimi sul raggiungimento degli obiettivi.
Questa situazione sta determinando,
sempre più, una serie infinita di difficoltà nel raggiungere gli
obiettivi.
I lavoratori non possono continuare a
pagare per colpe non loro.
Roma, 09/11/2015
FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI
CISL
FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO
COMUNICATO MEF
ALCUNI CHIARIMENTI
Il 22 ottobre è stato sottoscritto l’accordo per la retribuzione di posizione e di risultato
dei dirigenti di 2^ fascia del MEF.
Gli
importi sono stati così suddivisi:
a) Retribuzione di posizione parte fissa e parte variabile: euro 29.820.02
lordo Amministrazione;
b) Retribuzione di risultato : euro 12.067.962 lordo
Amministrazione;
Ricordiamo che il tetto
imposto ai fondi aziendali dal d.l. 78
del 2010, ha fissato gli importi al 31/12/ 2010.
L’accordo ha modificato
il rapporto tra la retribuzione di
risultato e la retribuzione di posizione parte variabile, attraverso una rimodulazione dei valori economici delle tre fasce di quest’ultima voce retributiva.
L’operazione è stata possibile in quanto il CCNL 2006 /2009 dei Dirigenti dei Ministeri stabilisce che l’ammontare della retribuzione di posizione viene definita
nell’ambito del 85% delle risorse complessive del fondo. ” La retribuzione
di posizione è definita, per ciascuna funzione dirigenziale, nell’ambito del
85% delle risorse complessive, entro i seguenti valori annui lordi, a regime,
per tredici mensilità: da un minimo di € 11.778,61, che costituisce la parte
fissa di cui all’art. 20, comma 3, (Trattamento economico fisso per i dirigenti
di seconda fascia) del presente CCNL, a un massimo di € 45.348,31″ (CCNL/
2006/2009). L’importo massimo stabilito nell’accordo del 22 ottobre corrisponde
a circa il 65% di quanto previsto dal CCNL 2006/2009.
Tale operazione è stata finanziata con
gli importi che nell’anno 2014 erano stati destinati
alla retribuzione di risultato
secondo i criteri stabiliti in sede di contrattazione integrativa.
Non ci sono quindi risorse aggiuntive, come provocatoriamente vanno
sostenendo alcune organizzazioni sindacali, bensì importi del fondo dei
Dirigenti ridistribuiti differentemente all’interno delle finalità e delle
voci, sia minime che massime, previste dal CCNL dei Dirigenti Ministeriali.
Roma 10 novembre 2015
CGIL
FP Nazionale
Luciano
Boldorini
11.11.2015 – Convocazione – Fondo di Amministrazione anno 2013 – Secondo incontro.
10.11.2015 – Emilia Romagna – Rimini – Distaccamento Cattolica/Valconca; facciamo il punto della situazione.
Interpello straordinario per il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria del contingente minorile per trasferimento, a domanda e senza oneri a carico dell’Amministrazione, per il C.P.A. di Roma per n. 5 posto di Agenti/Assistenti femminili.