La Provincia autonoma di Trento subentrerà alla Regione
Friuli Venezia Giulia nel coordinamento della Commissione speciale di
Protezione civile. Il passaggio di consegne è stato ratificato dalla Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome del 7 maggio a cui ha partecipato
l’assessore friulano alla protezione civile, Paolo Panontin.
“Si tratta di un passaggio previsto dagli accordi presi dalle
Regioni nel momento stesso della costituzione di questa Commissione” ha
spiegato Panontin in una nota diffusa dalla Regione Friuli venzia Giulia,
aggiungendo che così “si concludono con buoni risultati due anni di lavoro
da parte del Friuli Venezia Giulia come regione coordinatrice”.
In questo periodo, la Commissione speciale in seno alla
Conferenza delle Regioni ha lavorato su diversi fronti, con l’obiettivo di coordinare
e omogeneizzare l’impegno tra le Protezioni civili regionali e con il
Dipartimento nazionale.
Vari gruppi di lavoro sono stati attivati per migliorare da un
lato la conoscenza sul piano normativo e, dall’altro, per accrescere le
sinergie sul piano operativo (rischio idrogeologico, rischio sismico,
emergenze, interventi in Italia e all’estero).
[Friuli
Venezia Giulia] PROTEZIONE CIVILE: FVG CONCLUDE COORDINAMENTO COMMISSIONE
SPECIALE
Protezione
civile: passaggio consegne in Conferenza Regioni
Per info:
in allegato la proposta di legge A.C. 2972 “Delega al
Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema
nazionale e coordinamento della protezione civile”, primo firmatario on.le
Samuele Segoni Camera dei Deputati VIII Commissione Ambiente, Territorio e
Lavori Pubblici.
Il tema in questione riguarda, come si evince dal titolo, un
riordino del Sistema Nazionale della Protezione Civile.
La presente proposta di legge verrà abbinata a quella
presentata dal PD A.C. 2607, attualmente in discussione in Commissione.
– Comunicato stampa Braga: “Iniziato l’iter
per la riforma della Protezione civile”
“Il nostro sistema della
Protezione civile è un’eccellenza ma c’è bisogno di garantire tutti gli
strumenti utili alla gestione delle emergenze ma anche alla prevenzione e al
ripristino delle normali condizioni di vita nei territori colpiti”. Lo ha
dichiarato Chiara Braga, responsabile Ambiente Pd
La prima riforma organica della
Protezione civile. E’ quanto si prefigge la proposta di legge di riordino delle
disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della
protezione civile, sottoscritta da oltre 70 deputati del Partito Democratico,
incardinata oggi alla Camera, in Commissione Ambiente, con l’intervento della
relatrice, la deputata Pd Raffaella Mariani.
Spiega la deputata Chiara
Braga, responsabile Pd dell’ambiente e prima firmataria: “Il sistema della
Protezione civile è un’eccellenza per il nostro paese ma c’è bisogno di
garantire tutti gli strumenti utili alla gestione delle emergenze ma anche alla
prevenzione e al ripristino delle normali condizioni di vita nei territori
colpiti. È un impegno che come Pd ci siamo assunti con i cittadini, le imprese
e le istituzioni che in questi anni hanno vissuto il dramma di disastri
ripetuti. La legge del 1992 è ancora oggi il nostro riferimento ma la necessità
di una revisione complessiva è stata rappresentata da istituzioni locali e
regionali, dal Parlamento e dallo stesso Capo del Dipartimento della Protezione
Civile. Obiettivo principale della riforma: coniugare semplificazione e sempre
maggiore efficacia a tutela della sicurezza dei cittadini e dei loro beni
primari, ricercando coerenza tra strumenti nazionali e regionali, valorizzando
allo stesso tempo l’apporto del volontariato organizzato e del sistema pubblico
di Protezione Civile. Prevenzione, certezza della ricostruzione e dei tempi di
intervento del sistema pubblico dunque.
L’obiettivo è ora quello di
avviare un iter partecipato e rapido che porti il Governo ad esercitare la
delega prevista, con l’emanazione di uno o più decreti legislativi, entro il
termine di sei mesi dall’approvazione della legge. E’ un altro tassello alle
politiche di messa in sicurezza del territorio su cui il Governo ha già
investito con l’istituzione dell’unità di missione Italia Sicura, la
restituzione di responsabilità alle Regioni e l’impegno a dare priorità agli
investimenti di prevenzione e riduzione del rischio.”
Sarà firmato oggi, martedì 21 aprile, alle ore 15 a Palazzo
Chigi l’accordo quadro fra Governo e le organizzazioni sindacali che individua
gli strumenti necessari ad abbreviare la durata dei cantieri per la
realizzazione delle opere strutturali per la mitigazione del rischio
rappresentato da frane e alluvioni.
L’accordo, promosso dalla Struttura di missione del Governo
#italiasicura contro il dissesto idrogeologico, sarà sottoscritto dal Ministro
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dal Coordinatore di #italiasicura, Erasmo
D’Angelis e le organizzazioni sindacali confederali CGIL CISL UIL nelle persone
dei Segretari confederali responsabili del settore dissesto idrogeologico e i
Segretari Generali di categoria.
Per i fotografi e i cineoperatori interessati a seguire
l’evento è necessario l’accreditamento al portale AMEI (Accreditamento Media
Eventi Istituzionali) tramite il seguente indirizzo: https://amei.palazzochigi.it
entro le ore 13 di domani, martedì 21 aprile 2015.
http://italiasicura.governo.it/site/home/news/articolo425.html
Adesso si spieghi perché non
sia possibile realizzare la stessa cosa in protezione civile. Si spieghi perché
le parti sociali siano sistematicamente e volutamente escluse da un processo di
partecipazione e condivisione dalla attività di protezione civile cosiddetta di
pianificazione.
Ammesso e non concesso che
esista veramente una tale urgenza nel riformare la PC, tanto da ricorrere ad
una legge delega (una delega in bianco letteralmente) e non limitarsi invece
soltanto ad abrogare, con due al massimo tre articoli , le norme che hanno
limitato e stravolto la legge 225, perché non aprire anche in PC “una fase positiva di collaborazione
tra le realtà pubbliche, Stato e Regioni, e il Sindacato per affrontare una
delle criticità più rilevanti del nostro Paese” come ha detto, riferendosi al
rischio idrogeologico, il Ministro dell’Ambiente? Perché no? E poi chi è che
dice questo no? Chi è il Mister NO.
Italiasicura – accordo con sindacati per sicurezza e
accelerazione opere anti-dissesto idrogeologico
“Questo accordo – spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca
Galletti dopo la firma dell’Accordo quadro fra Governo e le organizzazioni
sindacali che individua gli strumenti necessari ad abbreviare la durata dei
cantieri per gli interventi mirati alla mitigazione del rischio rappresentato
da frane e alluvioni – è il segno evidente di quale determinazione e senso
di responsabilità siano maturati nei confronti di un’assoluta emergenza
nazionale come il dissesto idrogeologico. Per mettere al sicuro l’Italia
non bastano solo nuovi fondi e norme più chiare: serve un grande gioco di
squadra in cui tutti si sentano protagonisti a partire dal nostro braccio
operativo, i lavoratori nei cantieri. Vogliamo chiudere i conti con un passato
in cui cattive burocrazie hanno rallentato e bloccato gli interventi necessari,
facendo danni all’ambiente e mettendo a rischio la vita dei cittadini: oggi –
conclude Galletti – facciamo tutti un fondamentale passo in avanti verso il
nostro comune obiettivo, quello di restituire agli italiani la certezza di
vivere in un territorio sicuro”.
“Quello di oggi è un accordo che rappresenta bene quanto è
cambiato nell’azione del Governo per contrastare il rischio idrogeologico. Con
i sindacati c’è piena sintonia e inizia un lavoro comune per accelerare il più
possibile la realizzazione delle opere di prevenzione contro frane e alluvioni.
Andiamo verso la firma di accordi locali per cantieri aperti su più turni per
poter ridurre i tempi previsti, garantiamo un monitoraggio in tempo reale degli
stati di avanzamento delle opere e una cabina di regia per affrontare tutte le
problematiche, e avviare un lavoro comune per garantire il rispetto della
legalità e della sicurezza”, così Erasmo D’Angelis, coordinatore della
Struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura contro il dissesto
idrogeologico.
L’accordo è stato siglato oggi a Palazzo Chigi dal Ministro
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dal Coordinatore di #italiasicura, Erasmo
D’Angelis e dalle organizzazioni sindacali confederali CGIL, CISL e UIL nelle
persone dei Segretari confederali responsabili del settore dissesto
idrogeologico Danilo Barbi, Luigi Sbarra, Paolo Carcassi e i Segretari Generali
di categoria: Walter Schiavella (Fillea-Cgil), Domenico Pesenti (Filca-Cisl),
Vito Panzarella (Feneal-Uil).
Il documento siglato da Governo e organizzazioni sindacali,
nel rispetto di quanto previsto dalla vigente normativa sul lavoro, si pone
l’obiettivo di contribuire positivamente a una più celere realizzazione degli
interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico nel Paese, garantendo la
sicurezza del lavoro e la tutela dell’ambiente.
La novità più importante
introdotta dall’accordo è la possibilità che, laddove necessario, sia possibile
prevedere l’attività dei cantieri organizzando su più turni il lavoro degli
operai per opere di particolare criticità e urgenza.
“Questo Accordo – commenta ancora D’Angelis – è uno strumento
in più nella cassetta degli attrezzi che abbiamo a disposizione per proteggere
e riparare l’Italia, e si aggiunge alle novità dello
Sblocca Italia che hanno messo fine, fra l’altro, ai cantieri
bloccati da ricorsi e controricorsi a seguito di gare rendendoli no-stop. Oggi
c’è un sistema di monitoraggio delle opere in un formato accessibile on line a
tutti i cittadini, ed è partito il piano città metropolitane con un
investimento complessivo di 1.2 miliardi per opere attese anche da 48 anni come
quelle già in cantiere da Genova a Firenze, il primo stralcio del piano
nazionale che prevede 7.152 opere pianificate in tutte le Regioni per il quale
è stata definita un investimento per circa 9 miliardi complessivi nei prossimi
6 anni.
Un lavoro di squadra con i presidenti delle regioni commissari di
governo e con i vari ministeri, a partire dall’Ambiente, che ha già dato i
primi importanti risultati positivi: in otto mesi abbiamo aperto o riaperto 783
cantieri per 1.072 milioni dei circa 2,3 miliardi recuperati e non spesi negli
ultimi 15 anni. Il resto diventerà cantiere nel corso del 2015″.
Questi i commenti dei rappresentanti delle organizzazioni
sindacali alla firma dell’accordo: Danilo Barbi, Segretario CGIL nazionale:
“speriamo che la sottoscrizione dell’accordo, possa segnare il primo passo di
una svolta strategica necessaria che metta la cura e la manutenzione del
territorio al centro dell’agenda politico-economica, per prevenire i danni
delle frane e delle alluvioni e per creare occupazione di qualità tutelando
l’ambiente e le popolazioni”.
Luigi Sbarra Segretario Nazionale CISL:
“Innanzitutto ci auguriamo che questo accordo dia un contributo concreto ed
efficace per la messa in sicurezza del territorio nazionale e della vita dei cittadini italiani nei tempi
più brevi possibili. È’ necessaria una strategia nazionale e di sistema, un
vero coordinamento tra i livelli istituzionali nazionali e regionali,
un’efficace rapporto con il sindacato per arrivare a scelte condivise. Mi auguro
che quest’accordo convinca tutti che la collaborazione tra i livelli
istituzionali e le grandi organizzazioni sindacali confederali è una grande
risorsa da mettere a disposizione del Paese
ed un valore altissimo per perseguire crescita , sviluppo, occupazione”.
Paolo Carcassi, Segretario Confederale UIL: “L’Accordo Quadro che viene oggi
sottoscritto costituisce uno strumento importante che riconosce il ruolo del
lavoro e dei lavoratori nella decisiva fase di prevenzione e di contrasto al
dissesto idrogeologico. L’informazione sulla programmazione delle opere, sul
loro stato di realizzazione nelle diverse fasi potrà consentire il
coinvolgimento dei diversi territori e delle diverse categorie per rendere più
concreta la difesa del territorio. Si apre una fase positiva di collaborazione
tra le realtà pubbliche, Stato e Regioni, e il Sindacato per affrontare una
delle criticità più rilevanti del nostro Paese.
http://italiasicura.governo.it/site/home/news/articolo429.html
La battaglia
contro l’abolizione del CfS la condividiamo tutta quanta!
La Consulta
Nazionale PC guarda con molta preoccupazione alla paventata abolizione di una
struttura operativa del Servizio Nazionale di PC. Un apporto fondamentale
quello del CfS che non può venire meno!
In allegato le agenzie stampa sull’argomento
Ieri mattina si è svolta una riunione
tecnica con l’Amministrazione per chiarire una serie di
problematiche connesse “all’opzione” per l’inquadramento del
personale ispettivo nel profilo amministrativo di cui al messaggio
Hermes n.5915 del 24 settembre 2015.
NATURA DEL TERMINE DEL 24.10.2015
L’Amministrazione ha ribadito la
natura perentoria del termine
del 24 ottobre 2015 quale scadenza temporale entro la quale
presentare l’istanza per accedere al profilo amministrativo: dopo
il 24 ottobre il cambio di profilo su richiesta degli interessati
sarà subordinato a due condizioni:
– il nullaosta dell’Ispettorato
nazionale del lavoro;
– la disponibilità numerica dei posti
nella dotazione organica di personale dell’Area C dell’Istituto.
In ordine alla possibilità di ritirare
la domanda, già presentata, prima del 24 ottobre, contrariamente a
quanto affermato nella riunione del 25 settembre u.s., quando era
stata manifestata la disponibilità ad una gestione “flessibile”
delle istanze contemplando anche l’eventualità di un
“ravvedimento”, l’Amministrazione ha dichiarato la
irrevocabilità delle istanze
COLLOCAZIONE LOGISTICA DEGLI
ISPETTORI
Altro tema affrontato è stato quello
della collocazione logistica dei colleghi che restano nel profilo
ispettivo ed inseriti nel ruolo ad esaurimento previsto dalla norma:
sul punto l’Amministrazione, nonostante la nostra richiesta di un
impegno in tal senso, non è
stata in grado di assicurare la continuità della permanenza fisica
dei colleghi nelle sedi dell’Inps.
ORGANIZZAZIONE DELLA VIGILANZA
Nessuna garanzia è stata data circa la
permanenza delle articolazioni organizzative attuali poste a presidio
dell’attività di vigilanza a livello centrale e periferico benché
il D.Lgs. n.149/2015 preveda forme
di coordinamento tra l’Ispettorato e i servizi ispettivi di INPS e
INAIL: sul
punto abbiamo chiesto che siano salvaguardati i presidi organizzativi
in materia di vigilanza.
REGIME NORMATIVO ED ECONOMICO
Confermando quanto anticipato nel corso
della riunione del Tavolo nazionale del 13 ottobre u.s., è stato
ribadito che gli ispettori, in quanto dipendenti dell’Istituto
seppure in ruolo ad esaurimento, manterranno l’attuale regime
normativo ed economico con la possibilità di partecipare alle
selezioni interne per gli sviluppi professionali, di concorrere alle
posizioni organizzative (con il nullaosta dell’Ispettorato sul
modello di quanto avviene già oggi per i colleghi del profilo
sanitario e tecnico per i quali il nullaosta è rilasciato dai
rispettivi Coordinatori generali), di richiedere i benefici
socio-assistenziali rivolti al personale e di partecipare
all’erogazione dei trattamenti incentivanti.
TUTOR PER LA VERIFICA
AMMINISTRATIVA
Nel corso dell’incontro
l’Amministrazione ha confermato l’idea di strutturare sul piano
contrattuale nel CCNI 2015, con
relativo riconoscimento economico pari a quello della vigilanza, la
funzione, già prefigurata nelle circolari dell’Istituto, di
tutoraggio delle grandi aziende: la figura rappresenterà il naturale
approdo degli ispettori che passeranno al profilo amministrativo
senza che ciò determini preventivamente un’esclusione per il
restante personale.
Al riguardo, considerando la prossimità
temporale del 24 ottobre, l’Amministrazione si è impegnata a
presentarci, nelle more della definizione del CCNI 2015, una bozza di
accordo che faccia chiarezza sui criteri e sulle modalità di
attribuzione dei relativi incarichi.
MOBILITÀ TERRITORIALE DEL
PERSONALE ISPETTIVO
Altro tema trattato è stato quello della
mobilità territoriale degli ispettori che hanno già presentato
domanda di trasferimento presso altra Regione: abbiamo chiesto al
tavolo di dare corso alle istanze il cui accoglimento, contrariamente
a quanto prospettato dall’Amministrazione, non costituisce in alcun
modo “uno sgarbo istituzionale” nei confronti del neonato
Ispettorato, ma rappresenterebbe un segnale di attenzione nei
confronti di colleghi già alle prese con una scelta lavorativa
impegnativa per il loro futuro.
Roma, 20 ottobre 2015
FP
CGIL/INPS
Oreste
CIARROCCHI
CISL
FP/INPS
Paolo
SCILINGUO
UIL
PA/INPS
Sergio
CERVO
19.10.2015 – Corsi per amministratore di protocollo.
19.10.2015 – Promozioni a ruolo aperto del personale appartenente ai ruoli dei Capi Squadra e dei Capi Reparto del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Umane.