Dieci appuntamenti lungo l’intero mese, online su Zoom e Facebook @fpcgilsanita dalle ore 18

‘Ci curiamo di loro. Chi lavora in Sanità è la cura’. La Funzione Pubblica Cgil promuove un ciclo di assemblee rivolte alle lavoratrici e ai lavoratori della Sanità. Dieci appuntamenti online, sulla piattaforma Zoom e in diretta sulla pagina Facebook @fpcgilsanita, che si terranno lungo l’intero mese di marzo ad uno stesso orario, dalle ore 18 alle ore 19.30.

Si inizia giovedì 10 marzo con gli infermieri, il giorno successivo, venerdì 11 marzo, con i Tecnici della Prevenzione.

La prossima settimana tre appuntamenti: mercoledì 16 marzo con i Tecnici di Laboratorio Biomedico, giovedì 17 marzo con gli Amministrativi e venerdì 18 marzo con le lavoratrici della Sanità.

La settimana successiva, poi, altri tre appuntamenti: lunedì 21 marzo con i Tecnici della Riabilitazione, mercoledì 23 marzo con le Ostetriche e venerdì 25 marzo con gli Operatori Socio Sanitari.

Si chiude l’ultima settimana del mese: lunedì 28 marzo con gli Assistenti Sociali e, infine, mercoledì 30 marzo con i Tecnici di Radiologia.

Dieci appuntamenti con le lavoratrici e i lavoratori della Sanità, in diretta online su Zoom e sulla Facebook della Fp Cgil Sanità, dalle ore 18 alle ore 19.30.

🟥 𝗠𝗜𝗡𝗜𝗦𝗧𝗘𝗥𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗣𝗢𝗟𝗜𝗧𝗜𝗖𝗛𝗘 𝗦𝗢𝗖𝗜𝗔𝗟𝗜, i nostri obiettivi per le lavoratrici e i lavoratori
Leggi e diffondi il nostro programma: il 5-6-7 aprile per il rinnovo delle #Rsu22 #VOTAFpCgil
#ScelgoFpCgil

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Prosegue la trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Pubblica, nel comunicato unitario il punto sul confronto con l’Aran del 4 marzo.


People Have The Power. Ripercorriamo l’iniziativa di Roma 3 marzo promossa dalla Fp Cgil e dalla Flc Cgil per dare voce alle nostre candidate e ai nostri candidati alle elezioni per il rinnovo delle Rsu.

Insieme agli interventi dei candidati, anche quelli di Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, e di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.



 

Esito incontro al dicastero di via Veneto nel corso della manifestazione, stato agitazione continua

Un impegno a risolvere la questione della mancata armonizzazione dell’indennità di amministrazione dei dipendenti dell’Inl e di Anpal in un incontro che si terrà mercoledì 9 marzo tra i ministri dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro rimane in piedi, così come lo sciopero previsto per il 18 marzo, in attesa di soluzioni concrete. È questo l’esito dell’incontro che si è tenuto oggi tra una delegazione sindacale e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a margine dalla manifestazione nazionale di Roma dei dipendenti di Inl e Anpal, come fanno sapere al termine Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.

Una manifestazione che ha visto una massiccia partecipazione per protestare contro il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione per i dipendenti di questi due enti, oltre 4 mila quelli dell’Inl e circa 90 quelli di Anpal, ingiustamente esclusi dall’armonizzazione dell’indennità di amministrazione, per effetto della quale un dipendente di queste due agenzie strumentali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non riceverà gli aumenti previsti dalla bozza di Dpcm, che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui. Lo stato di agitazione continua, concludono i sindacati, in attesa di soluzioni certe e concrete per ovviare a una intollerabile giustizia, ovvero la non prevista armonizzazione delle indennità di amministrazione per le lavoratrici e i lavoratori di Inl e Anpal.

Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria F.E.S.I. Anno 2021. Convocazione 7.3.2022

Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria F.E.S.I. Anno 2021. Convocazione 7.3.2022

Per mancato adeguamento indennità amministrazione, ore 10.30 in via Veneto

Manifestazione nazionale domani (venerdì 4 marzo) delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inl e dell’Anpal a Roma di fronte alla sede del Ministero del lavoro, in via Molise angolo via Veneto, dalle ore 10.30 alle 13 e  poi sciopero nazionale dei dipendenti dei due enti interessati il 18 marzo. Al centro della protesta il mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione per l’Ispettorato nazionale del lavoro e per l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. A ricordarlo, alla vigilia della manifestazione, sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.

I sindacati ricordano come “gli oltre 4 mila dipendenti dell’Inl e i circa 90 di Anpal siano stati ingiustamente esclusi dall’armonizzazione dell’indennità di amministrazione per effetto della quale un dipendente di queste due agenzie strumentali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non riceverà gli aumenti previsti dalla bozza di Dpcm, che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui”. Ingiustizia che vede la forte mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali: “Non ci fermeremo fino al raggiungimento del risultato: andremo avanti fino a quando non otterremo l’armonizzazione delle indennità di amministrazione per i dipendenti dell’Inl e di Anapl”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.

“Bisogna aprire in fretta un tavolo di confronto tra governo e sindacati per pianificare i percorsi di stabilizzazione dei precari in tutte le pubbliche amministrazioni, per costruire sin da subito la prospettiva di stabilizzazione degli assunti a termine per il Pnrr, per una adeguata distribuzione degli assunti Ripam ed evitare numerose rinunce, per la veloce assunzione di chi ha già superato un concorso ottenendo l’idoneità a lavorare nelle pubbliche amministrazioni”. A chiederlo è la Funzione Pubblica Cgil anche in relazione all’allarme lanciato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, in audizione qualche giorno fa sul rifiuto dei tecnici del Pnrr.

“Dopo il flop del ‘concorso Sud’ – osserva la Fp Cgil -, ha spiegato il Ministro, anche il concorso per 500 tecnici dedicati al Pnrr ha dato risultati deludenti, con graduatorie soggette a frequenti rinunce motivate dalla difficoltà di trovare casa a costi sostenibili a Roma, al contratto a termine anziché a tempo indeterminato e per la tentazione di lavorare nel privato con retribuzioni più elevate. La precarizzazione del lavoro pubblico, fenomeno già criticabile, risulta ancora più incomprensibile se si pensa al ruolo chiave che questi professionisti dovranno svolgere per il futuro del Paese. Si deve tenere conto, inoltre, che le parallele procedure concorsuali Ripam per l’assunzione di funzionari a tempo indeterminato svuoteranno ulteriormente e inevitabilmente il bacino di professionisti assunti con i concorsi a tempo determinato, salvo che non sia garantita a questi ultimi una valida alternativa”.

Per la Fp Cgil, dunque, “è ineludibile un ripensamento sulla tipologia di contratto con il quale gli ultimi contingenti di personale sono stati assunti. Le professionalità acquisite non devono essere disperse, ma valorizzate e trattenute all’interno del mondo del lavoro pubblico. A questo scopo non sono sufficienti i meccanismi immaginati dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che rimanda al 2026 le procedure di stabilizzazione, per altro riservate soltanto al 40% del personale precario e previo espletamento di un’ulteriore procedura concorsuale, che altro non sarebbe che un inutile doppione di quella già sostenuta”.

“I tecnici per aiutare le amministrazioni centrali nel monitoraggio sull’attuazione del Recovery Fund o i funzionari addetti all’Ufficio per il Processo che invece vengono utilizzati per coprire i buchi lasciati da personale cessato e mai sostituito nei tribunali sono solo alcune delle tante facce di una pubblica amministrazione portata al collasso da anni di immobilismo e di mancate assunzioni – continua la Funzione Pubblica Cgil -. E il rischio per il nostro Paese oggi è drammatico. Il Pnrr rischia di non centrare gli obiettivi se i suoi progetti non cadono su amministrazioni stabili nelle fondamenta. Per questo se non si procede in fretta ad assumere stabilmente i lavoratori che servono ad assicurare le attività ordinarie nemmeno gli innesti per i progetti da qui al 2026 vedranno la luce e il Paese perderà le risorse messe a disposizione dall’Europa”. Da qui la richiesta di un tavolo di confronto perché, conclude il sindacato, “la prospettiva stabile di questi lavoratori rappresenta il miglior futuro del Paese”.

D.L. 24.12.2021 convertito nella L.18.2.2022 n.11 – Proroga stato emergenza e misure contenimento diffusione COVID 19

“Il Consiglio di stato, accogliendo il ricorso presentato da 53 idonei non vincitori al concorso per il reclutamento di 175 dirigenti di seconda fascia presso l’Agenzia delle Entrate, ha ordinato al Tar del Lazio di fissare con urgenza un’udienza di merito finalizzata a riformare l’ordinanza cautelare emessa dallo stesso Tribunale Amministrativo il 10 novembre 2021 con cui si autorizzava, di fatto, l’Agenzia delle Entrate a procedere all’assunzione di ulteriori 150 dirigenti di seconda fascia mediante nuovo concorso anziché scorrere la graduatoria ancora vigente. Le prove del nuovo concorso bandito dall’Agenzia delle Entrate sono state quindi fissate per il prossimo 28 di aprile”. A farlo sapere è la Funzione Pubblica Cgil.

Da qui, aggiunge la Fp Cgil, “l’urgenza imposta ora dal Consiglio di Stato al Tar di esaminare nel merito il ricorso presentato dai 53 lavoratori che accampano il diritto ad essere assunti per scorrimento della graduatoria prima dell’attivazione di nuove procedure concorsuali”. La Funzione Pubblica Cgil, prosegue, “da tempo chiede al governo di favorire il veloce reclutamento di personale per tutte le amministrazioni pubbliche che nel corso di questi anni hanno visto progressivamente impoverire la propria forza lavoro per effetto dei pensionamenti e del blocco del turn over. Le perdite di questi anni ci dicono che servirebbe assumere circa 650 mila nuovi lavoratori nel pubblico impiego solo per sostituire quelli già usciti e altri ne usciranno nei prossimi tre/cinque anni visto che oltre il 16 per cento dei dipendenti delle amministrazioni centrali, ad esempio, hanno più di 60 anni di età”.

Per questo, osserva ancora il sindacato, “continuiamo a ritenere che pur scorrendo le graduatorie degli idonei ci sarebbe ancora spazio per nuove procedure concorsuali. Lo scorrimento delle graduatorie permetterebbe, senza ulteriori costi, di evitare che i nuovi assunti vengano privati di quel necessario scambio di esperienza e di competenze che i pensionandi hanno maturato sul campo. Gli idonei hanno già dimostrato con le prove effettuate di avere merito per lavorare nell’amministrazione pubblica. È paradossale che si preferisca disperdere risorse umane pronte e sprecare risorse economiche in ricorsi e bandi che duplicano concorsi appena effettuati. Bene accelerare le procedure concorsuali come il governo sta facendo, ma evitiamo, quando possibile, di replicare all’infinito quelle esistenti. Siamo fiduciosi che l’Agenzia delle Entrate vorrà e saprà trovare le giuste soluzioni per non privarsi di questi lavoratori e che il governo dia un contributo reale ad evitare il collasso organizzativo di molte amministrazioni”, conclude la Fp Cgil.

A Roma in via Veneto alle ore 10.30 per mancato adeguamento indennità di amministrazione

Manifestazione nazionale venerdì 4 marzo delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inl e dell’Anpal a Roma di fronte alla sede del Ministero del lavoro, in via Molise angolo via Veneto, dalle ore 10.30 alle 13 e sciopero nazionale dei dipendenti dei due enti interessati posticipato al 18 marzo dopo i rilievi posti della Commissione di garanzia per il diritto di sciopero. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi nel ricordare le ragioni della protesta, ovvero la questione del mancato adeguamento dell’indennità di amministrazione per l’Ispettorato nazionale del lavoro e per l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Mentre cresce di giorno in giorno la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di questi due enti, osservano i sindacati, “è assordante il silenzio delle amministrazioni interessate e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali”. Le organizzazioni sindacali puntano il dito contro “la gravissima e inaudita esclusione del personale dell’Inl e di Anpal dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione, per effetto della quale un dipendente di queste du agenzie strumentali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non riceverà gli aumenti previsti dalla bozza di Dpcm, che vanno da 1.500 a 2.500 euro lordi annui”.

Nel frattempo continua il percorso di mobilitazione, attraverso un fitto calendario quotidiano di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, parallelamente alla pressione attraverso operazioni mail bombing noi confronti delle due agenzie, del Ministero del lavoro, così come verso il Parlamento, nello specifico i parlamentari delle commissioni lavoro di Camera e Senato per chiedere un intervento risolutivo. “Non ci fermeremo fino al raggiungimento del risultato: andremo avanti fino a quando non otterremo l’armonizzazione delle indennità di amministrazione”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.

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