Da parecchie settimane siamo impegnati nella difficile trattativa per
giungere alla sottoscrizione di un accordo di Premio di Risultato
2015 che possa creare condizioni migliorative e soddisfare le
aspettative di tutte le parti in causa.
Una trattativa che, è importante ricordarlo, ha alla base una
proposta dell’Agenzia che implica un numero più elevato di
obiettivi, maggiori incertezze nel raggiungimento dei risultati
finali e che avviene contemporaneamente alle annunciate intenzioni di
riorganizzazione aziendale e alle connesse procedure di mobilità del
personale.
L’ultimo incontro con la Direzione si è svolto ieri 7 luglio 2015.
Anche grazie ai vostri contributi abbiamo proposto delle alternative,
ricondiviso le vostre/nostre idee, cercato soluzioni ma la direzione
aziendale, finora, ha sempre negato la disponibilità a considerare
l’aumento dell’importo medio pro-capite di € 2.100 lordi
(importo rimasto invariato da oltre 4 anni).
Nonostante la nostra disponibilità a ragionare sulle richieste
aziendali, la direzione è rimasta rigida e chiusa sulle sue
posizioni portando la definizione dell’accordo ad un punto
complicato sotto il profilo della trattativa.
In risposta a questo atteggiamento di chiusura abbiamo ripreso il
confronto e rappresentato alla Direzione la pericolosità di
relazioni sindacali che escludono le organizzazioni, e quindi i
lavoratori, dalle dinamiche di partecipazione attiva, di regolazione
e determinazione del quantum
disponibile per il salario accessorio, e dai processi di
trasformazione aziendale in corso.
Proprio per questi motivi pensiamo che questo sia un momento di
grande responsabilità per tutti.
Lo scopo dell’Agenzia è quello di garantire il pieno
raggiungimento degli obiettivi rappresentati dalle finalità
istituzionali e dalle ulteriori attività strategiche che ci vedranno
impegnati in modo importante e significativo fin da subito.
Su questa base, realizzare un’intesa di accordo di Premio di
Risultato senza tener conto delle legittime aspettative del
personale, scegliendo deliberatamente di non remunerare adeguatamente
il maggior grado di impegno e di professionalità richiesti nel
raggiungimento degli obiettivi è una scelta che deve fare i conti
con la Responsabilità.
La trattativa non è ancora finita, in tal senso i prossimi incontri
saranno decisivi.
Insieme porteremo nuovamente al tavolo le nostre proposte e le nostre
energie, convinti che la costruzione di un’Agenzia del Demanio più
forte e moderna sia possibile, anche attraverso un accordo di Premio
di Risultato che vada esattamente in quel senso.
FP
CGIL
Boldorini
CISL
FP
Bonomo
UIL
PA
Colombi
CONFSAL-SALFI
Sempreboni
Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.
XXXI° Corso di Alta Formazione per Funzionari Ufficiali appartenenti alle Forze di Polizia anno acc. 2015/2016
Comunicato stampa Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa
In piazza Cairoli dalle ore 10, dopo tanti annunci
nessun riconoscimento al personale
Roma, 3 luglio 2015
“Un lavoro giusto per una giustizia che funzioni”. Con queste parole
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa promuovono un presidio per mercoledì 8 luglio
a Roma in piazza Cairoli (nei pressi del Ministero della Giustizia)
dalle ore 10 alle ore 12.30. Le ragioni del presidio unitario sono
legate al fatto, spiegano i sindacati, che “dall’annuncio della riforma
della giustizia, che stabiliva misure per il personale giudiziario (al
punto 12), è trascorso un anno senza che vi sia stato alcun intervento a
favore dei lavoratori della giustizia”.
Quegli stessi
lavoratori che, proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “da anni,
nonostante le difficoltà e le scarse risorse, mandano avanti la macchina
giudiziaria con spirito di abnegazione, con il contratto nazionale
bloccato e vedendosi negare il giusto riconoscimento della propria
professionalità. Il Ministro Orlando – aggiungono – ha fatto promesse
che non ha mantenuto e il varo dell’ultimo decreto sulle misure
fallimentari nella giustizia civile dimostra, ancora una volta, la
totale indifferenza verso il personale e il riconoscimento della sua
professionalità”.
“Nonostante vari tavoli di trattativa alla
presenza dello stesso Ministro – continuano i sindacati – oggi dobbiamo
rilevare con grande disappunto che dei fondi stanziati nella legge di
Stabilità 2015 per la giustizia nulla è stato destinato al personale
giudiziario. L’esatto contrario di quanto richiesto nella nostra
piattaforma unitaria che mira a rendere una giustizia efficiente tramite
la valorizzazione del personale e la riorganizzazione degli uffici”. Da
qui la decisione di promuovere per mercoledì 8 luglio un presidio al
Ministero di via Arenula: “Un presidio per la giustizia e per i
cittadini, perché non ci possono essere riforme efficaci senza tenere
conto di chi lavora negli uffici giudiziari”, concludono.
LETTERA APERTA A:
· I capi di Stato e di governo dell’Unione europea,
· Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea,
· Martin Schulz, Presidente del Parlamento europeo,
· Donald Tusk, Presidente del Consiglio europeo,
· Xavier Bettel, Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea,
Lussemburgo
· Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea,
· Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo,
· Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale.
Signora, Signore,
Gli eventi che si svolgono in Grecia sono di portata storica. Le
soluzioni devono essere trovate per mantenere la Grecia nella zona euro
e nell’Unione europea. Questo richiede una leadership politica, non un
approccio tecnocratico.
Il popolo greco ha votato contro l’austerità, la disoccupazione e la
povertà che hanno reso il debito greco insostenibile. Non
hanno votato contro l’Unione europea o contro l’euro.
Riteniamo che questo referendum sia un chiaro segnale che le politiche
imposte durante gli ultimi cinque anni siano state socialmente
insopportabili e un fallimento economico. I cittadini non possono essere
penalizzati per il modo in cui hanno votato.
I leader della UE hanno ora una responsabilità imprescindibile, quella
di trovare un compromesso ragionevole. La soluzione non deve essere
tecnica o lasciata alla BCE, deve essere politica.
Siamo convinti che i leader europei dovrebbero riflettere molto e con
attenzione prima di spingere la Grecia fuori dalla zona euro. Ora è il
momento di mostrare che cosa significa essere una Unione europea.
Chiediamo di riprendere i negoziati in buona fede con l’obiettivo di
raggiungere rapidamente un accordo socialmente giusto ed economicamente
sostenibile con il governo greco.
Cordiali saluti,
Bernadette Ségol
Segretario Generale della CES
Reiner Hoffmann
DGB, Presidente
Ignacio Fernandez Toxo
Presidente della CES e Segretario Generale CCOO
Yannis Panagopoulos
GSEE Presidente
Frances O’Grady
TUC Segretario Generale
Rudy De Leeuw
FGTB Presidente
Marie-Hélène Ska
CSC Segretario Generale
Candido Mendez
UGT-Segretario generale
Susanna Camusso
Segretario Generale CGIL
Erich Foglar
ÖGB Presidente
Catelene Passchier
FNV Vicepresidente
Josef Středula
CMKOS Presidente
Laurent Berger
CFDT Segretario Generale
Dimitar Manolov
Podkrepa Presidente
Bente Sorgenfrey
FTF Presidente
Eduardo Chagas
ETF Segretario Generale
Roger Mercatoris
EUROCOP Vicepresidente
Oliver Röthig
Uni-Europa Segretario Regionale
France Sponem Perez
Presidente del Comitato della CES donne
I firmatari di questa lettera aperta sono i membri del comitato
direttivo della CES.
Altri firmatari:
– Philippe Martinez, CGT Segretario Generale;
– Marc Calice, FGTB Segretario Generale;
– Luc Bérille, UNSA Segretario Generale;
– Philippe Louis, CFTF Segretario Generale;
– Jan Willem Goudriaan, EPSU Segretario Generale;
– Martin Romer, ETUCE Segretario Generale;
– Jean-Claude Mailly, FO Segretario Generale;
– Fausto Durante, Segretario Internazionale CGIL;
– Zoe Lanara, GSEE Segretario Internazionale;
– Jim Boumelha, presidente IFJ;
– Ulrich Eckelmann, IndustriALL-Europe Segretario Generale;
– Leonard Barascu, CNSLR-Fratia Presidente;
– Julio Salazar, USO Segretario Generale;
– Nicos Moyseos, SEK Segretario Generale;
– Annamaria Furlan, segretario generale Cisl;
– Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil;
– Michele Berti, IR.TUCs ( Consiglio Sindacale Interregionale),
presidente del Comitato di Coordinamento;
– Salvatore Marra, CES Comitato Giovani, Presidente;
– Harald Børsting, LO-DK Presidente;
– Gabriele Bischoff, DGB consigliere speciale;
Roma, 8 luglio 2015
Nella giornata di ieri, 7 luglio, presso la Presidenza del Consiglio, si è tenuto il terzo incontro preparatorio in vista della Conferenza triennale Nazionale sulle Droghe e Dipendenze, che dovrebbe, finalmente, svolgersi nel 2016.
Per le Organizzazioni Sindacali è stato il primo incontro. Erano presenti associazioni di rilevanza nazionale che, a vario titolo, e in vari ambiti, si occupano di dipendenze. Lo scopo era quello di contribuire, ciascuno per il proprio particolare osservatorio, a tematizzare la Conferenza, in un percorso partecipato che riguardi sia la struttura che i contenuti. I topics individuati riguardano principalmente il modello di governance, l’impatto dei servizi e delle prestazioni, anche in termini di efficacia ed efficienza, le fenomenologie e gli stili del consumo.La consigliera Patrizia De Rose, coordinatrice del Dipartimento per le Politiche Antidroga, ha preso l’impegno di inviare ai presenti materiale relativo alle sollecitazioni proposte, e di costituire specifici gruppi di lavoro.
La FP CGIL, e la Confederazione, intendono arrivare alla Conferenza triennale con un punto di vista forte e qualificato, quello degli operatori, che entri nel merito delle condizioni materiali dei servizi, degli stili operativi e dei modelli organizzativi, e affronti il tema delle risorse e dell’integrazione sociosanitaria.Per questo, insieme a tutte le associazioni con cui da tempo è stata avviata un’interlocuzione ed una collaborazione, che ha portato, fra l’altro, al cartello di Genova, si ritiene opportuno programmare un incontro nazionale in cui affrontare questi temi, rilanciando il modello europeo dei quattro pilastri (legge penale su narcotraffico, prevenzione, trattamento, riduzione del danno) con particolare attenzione riguardo le politiche di riduzione del danno. Questo dovrebbe svolgersi a Milano presumibilmente a fine ottobre.Nel frattempo, riteniamo utile programmare per la metà di settembre, un incontro del gruppo nazionale dipendenze,da organizzarsi, secondo quanto deciso nell’ultima riunione, sotto forma di un workshop, in cui affrontare e condividere questi temi, in cui far intervenire anche esperti esterni e la Confederazione.
E’ indispensabile , per questo, che i territori che ancora non lo hanno fatto, indichino i nominativi dei partecipanti al gruppo di lavoro nazionale, indicando anche operatori del privato sociale che operano nel settore: a maggior ragione se si considera che, dai dati in nostro possesso, l’occupazione nel settore conta circa 15mila addetti, divisi pressochè al 50% fra settore pubblico e privato.
p. FP CGIL Denise Amerini
Resp. naz.le salute mentale, dipendenze, salute in carcere
Roma, 8.07.2015
COMUNICATO A TUTTI I LAVORATORI
Si è svolto ieri un
incontro con la delegazione trattante della CRI.
Il Direttore ci ha
presentato per l’ennesima volta il piano di previsione per l’utilizzo del
personale che la CRI dovrebbe presentare
alla Funzione Pubblica.
Il piano, anche secondo
quanto affermato dall’Amministrazione, è del tutto virtuale poiché il 178 resta
in molte sue parti ancora inapplicato.
A titolo esemplificativo la
situazione dei colleghi militari che sono stati inseriti in maniera fittizia non
essendo ancora uscite le tabelle di equiparazione che il ministero avrebbe
dovuto emanare subito dopo l’uscita della legge, cioè il 5 novembre 2011.
Abbiamo rifiutato di
prendere visione del piano trattandosi di un esercizio intellettuale che non ha
alcuna rispondenza con la realtà.
Abbiamo unitariamente
ribadito che l’unico tavolo dove possiamo parlare affrontare la questione è il tavolo al
Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione dove sio dovrà
affrontare a breve il futuro dei lavoratori della CRI.
Ci è stato comunicato che
la Funzione Pubblica avrebbe intenzione di convocarci entro la settimana
prossima pertanto abbiamo ribadito che in quella sede si potrà discutere sia di
un eventuale futuro della CRI, sia di una eventuale mobilità del personale.
Vi terremo informati
sugli sviluppi.
Il
Coordinatore Nazionale CGIL FP CRI
(Pietro
Cocco)
Roma, 8.07.2015
Ministero Difesa
OGGETTO: Esiti incontro AID.-
In data
odierna si é tenuta la riunione convocata dalla direzione di AID per discutere
dei seguenti punti all’ ordine del giorno:
a)
Sicurezza sul lavoro AID;
b)
Relazioni sindacali Arsenale di Messina;
c) varie ed
eventuali.
Aprendo i
lavori il direttore di AID, ing. Giancarlo Anselmino, ha comunicato ai presenti
l’intenzione di istituire una direzione generale centrale della “qualità,
sicurezza e ambiente” e affidarla ad un dirigente presente in agenzia,
ritenendo il tema della sicurezza di assoluta rilevanza e priorità nazionale,
specie dopo quando accaduto a Noceto e, da ultimo, anche allo stabilimento di
Fontana Liri.
La Fp Cgil
nel proprio intervento, non mancando di sottolineare come queste decisioni
maturino purtroppo solo e soltanto quando si è in presenza di eventi
drammaticamente nefasti, pur essendo sostanzialmente d’accordo sulla priorità
finalmente attribuita al tema della sicurezza, ha contestato l’idea di creare
una nuova direzione generale centrale per attribuire al dirigente di turno una
retribuzione di pari livello, andando a sottrarre altre rilevanti risorse
economiche ai già magri bilanci dell’agenzia che potrebbero essere invece
investite per risolvere definitivamente gli annosi problemi afferenti la
sicurezza sul lavoro denunciati dalle OO.SS. di diversi stabilimenti di Aid,
tra i quali proprio quello di Messina, il quale, oltre ad un pessimo sistema di
relazioni sindacali locali da tempo ormai sta invano evidenziando le pesanti
criticità che insistono sull’arsenale (puntualmente elencate nell’intervento)
senza che la dirigenza dell’agenzia abbia fin qui assunto alcun provvedimento.
Meglio
sarebbe, a nostro giudizio, un Servizio centrale da attribuire mediante delega
ad un dirigente generale già presente in Aid, quindi, che assuma la responsabilità di garantire la
sicurezza di tutti i lavoratori in ogni stabilimento, nell’ambito di un lavoro
di squadra che dovrà per noi coinvolgere,
partendo dai luoghi di lavoro, i direttori, gli RSPP, l e Rsu e il predetto
organismo nazionale.
Al termine
dell’incontro, dopo aver concluso il giro degli interventi, il direttore di AID
ha comunicato ai presenti che è sua intenzione:
a)
investire sulla sicurezza; anche mediante una campagna di sensibilizzazione;
b) Imporre
ed esigere dai direttori degli stabilimenti il rispetto delle regole stabilite,
attraverso procedure e processi centralizzati
C)
Provvedere alla necessaria formazione in maniera centralizzata;
D) Aprire
un sollecito confronto con le OO.SS. dell’arsenale di Messina ;
E)
Rivederci tra i mesi di settembre/ottobre prossimi per fare il punto della
situazione.
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Ministero della Difesa
Francesco QUINTI