Immigrazione, Cgil Cisl Uil a ministro Alfano: "Rafforzare i servizi per uscire dall'emergenza"


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa

Roma, 11 giugno 2015

“La solidarietà non basta. Senza una riorganizzazione e un potenziamento della filiera dei servizi all’immigrazione, si rischia lo stato di emergenza permanente”. Le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil scrivono al ministro dell’Interno Angelino Alfano per sollecitare un confronto sui servizi fondamentali per gestire accoglienza e integrazione: richieste di asilo, permessi di soggiorno, protezione internazionale e legalità.

“In un momento così drammatico, c’è necessità di risposte concrete per supportare l’intero sistema dei servizi all’immigrazione, consentendo al nostro Paese l’uscita dall’emergenza”, spiegano Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa in una nota. Sotto la lente dei sindacati, il problema di trovare soluzioni convincenti e tempestive alle tante urgenze: “a partire dai richiedenti asilo per i quali il Ministero degli Interni si è attrezzato con l’istituzione di nuove Commissioni territoriali e di altre strutture per affrontare la situazione. L’alto numero di richiedenti, le dotazioni organiche delle Commissioni non definite e comunque insufficienti, determinano però tempi di attesa lunghissimi, servizi ingolfati e costi elevati”. Inoltre, aggiungono, “i migranti sono ospitati in strutture di emergenza in condizioni igieniche e organizzative inaccettabili, oltre i limiti della capienza,
gestiti in qualche caso da organismi sui quali forse occorrerebbe fare una più attenta azione di controllo, ad iniziare dagli affidamenti di appalti, la cui efficacia di intervento potrebbe essere inficiata dal costante ricorso a gare al massimo ribasso”.
 “Ai cittadini e ai migranti, che spesso fuggono da situazioni di grave pericolo o indigenza, dobbiamo garantire servizi degni di un Paese civile e solidale come il nostro. Per questo chiediamo un incontro al ministro Alfano”, prosegue la nota. Punti all’ordine del giorno: “la definizione delle piante organiche delle Commissioni territoriali per la protezione internazionale; il riavvio delle procedure di stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato impiegati presso gli sportelli unici per l’immigrazione; un piano straordinario di assunzioni finalizzato al potenziamento dei servizi; rafforzamento degli uffici degli UTG-Prefetture dedicati al controllo e verifica delle procedure di  appalto dei servizi di gestione dei centri di accoglienza; preminenza di assegnazione alla Croce Rossa Italiana o a soggetti che garantiscano appropriati livelli di assistenza alle persone”.

 

Croce Rossa, domani attivo unitario dei delegati di Cgil Cisl Uil e Cisal


Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa Fialp -Cisal

I sindacati presentano la proposta
 per la riorganizzazione della Cri

Roma, 19 giugno 2015

I
delegati sindacali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal si
riuniranno domani in un attivo unitario per presentare la proposta di
riorganizzazione della Croce rossa italiana. La
complessa vicenda della privatizzazione della Cri ha provocato, e
continua a provocare, un peggioramento dei servizi e di disperdere il
grande patrimonio di professionalità che ogni giorno, in tutto il Paese,
supporta le persone e le comunità locali.
Le
quattro sigle sindacali, mobilitate da mesi a fianco dei lavoratori,
ribadiscono la grave preoccupazione per una riforma che sembra procedere
nel disinteresse di amministrazione e ministeri competenti rispetto
alle conseguenze delle scelte. E senza il necessario coinvolgimento
degli operatori. 
Difesa
dei posti di lavoro (sono circa 1.500 quelli a rischio), tutela contro i
tagli ai salari, valorizzazione delle competenze specifiche, tenuta dei
servizi. Con queste priorità, da garantire insieme alla sostenibilità
economica dell’operazione, Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal hanno
messo nero su bianco una proposta concreta di riorganizzazione della
Croce rossa, che prevede anche attribuzioni di compiti e servizi di
rilievo, quali quelli connessi alla gestione dell’accoglienza e
dell’assistenza ai profughi e agli immigrati. Proposta che sarà
presentata domani all’attivo dei delegati sindacali e inviata al
presidente della Cri e ai ministri della Funzione pubblica e della
Salute.
La
mobilitazione, rilanciano i sindacati, proseguirà in tutti le sedi e i
posti di lavoro, fin quando il governo non deciderà ad aprire un tavolo
di confronto per una riforma vera, decisa insieme ai lavoratori, che
garantisca gli operatori e i cittadini.

 

Pa: Fp Cgil, no a ingresso Corpo forestale nei Carabinieri


Comunicato Stampa di Salvatore Chiaramonte

Segretario Nazionale Fp Cgil

Roma, 18 giugno 2015

“L’ipotesi sempre più insistente nei corridoi di palazzo, e promossa dallo stesso ministro Madia, di un passaggio del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri è assolutamente intollerabile. Il Corpo forestale ha una sua specializzazione sul settore ambientale che non ha nulla a che fare con i compiti di natura ‘istituzionale’ dell’Arma”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, in merito a quanto previsto dal ddl di riforma della Pubblica amministrazione, promosso dal ministro Marianna Madia, che prevede la soppressione del Corpo forestale dello Stato in un processo complessivo di riorganizzazione dei corpi di polizia.

Processo rispetto al quale, fa sapere il dirigente sindacale, “stiamo ancora aspettando la convocazione di un confronto. In ogni caso siamo assolutamente contrari all’ipotesi di una soppressione del Cfs che preveda il passaggio di questo corpo ai Carabinieri. Una contrarietà che non ci vede soli: abbiamo al nostro fianco tutte le organizzazioni sindacali di settore, diverse forze politiche, nonché l’intero mondo ambientalista”.
 Eppure, spiega ancora Chiaramonte, “alla luce di una diffusa contrarietà a questa ipotesi, che nei palazzi della politica si fa sempre più concreta, questo progetto nefasto continua ad andare avanti, senza alcuna spiegazione accettabile, nonché logica. Il Corpo forestale dello Stato è, tra le altre cose, un corpo di ordinamento civile, i lavoratori godono di libertà civili e di espressione, nonché di associazione e di iniziativa sindacale, che l’ingresso nell’Arma vieterebbe. Tra questi diritti c’è anche quello di sciopero che, con tutta probabilità, se questo progetto dovesse andare avanti, i lavoratori del Cfs eserciteranno. Come sindacato abbiamo avanzato proposte concrete e specifiche di riorganizzazione, che salvaguardino le specificità del corpo e tutelino i lavoratori, il ministro Madia si chiarisca le idee e ne tenga conto”, conclude Chiaramonte.

 

 

News

 
Lettera al Ministro e Sottosegretario Difesa
 

Roma,
18.06.2015

Prot.326/U fp2015

Al
Ministro della Difesa

Sen. Roberta Pinotti

 

Al
Sottosegretario di Stato alla Difesa

On.le Domenico Rossi

 

R  o  m  a

                                  
           

 

         Egregio
Ministro,Illustre Sottosegretario

 

    
     dal primo gennaio
2015 sono cessati gli effetti conseguenti l’applicazione delle norme di
contenimento delle spese del personale previste dall’
art.9 commi 1 e 2
del D.L. n.78/10, convertito con modificazioni in Legge n.122/2010, afferenti
il blocco a suo tempo imposto ai trattamenti economici individuali e alle
progressioni economiche dei lavoratori.

   
      In effetti, l’art. 1, comma 256, della
Legge 23 dicembre 2014 n.190, meglio nota come Legge di Stabilità 2015, ha
posto fine al blocco dei trattamenti economici individuali e delle progressioni
di carriera.

    
     Con riferimento alla contrattazione
integrativa, inoltre, dal 1° gennaio 2015 sono venute meno le limitazioni
previste dal comma 2-bis, primo periodo, dell’articolo 9 del decreto
legge n.78/2010, successivamente convertito con modificazioni nella legge
n.122/2010, prorogate sino al 31 dicembre 2014 dall’art.1, comma 456, della Legge n.147/2013 (Legge
di stabilità 2014), sbloccando i fondi destinati a compensare il salario
accessorio fermi, come valore, all’anno 2010, riconsegnando alle parti la
possibilità di riaprire la contrattazione integrativa per la parte economica.

   
      In ragione di quanto sopra, la
scrivente organizzazione sindacale chiede
l’immediata apertura
del tavolo negoziale per le applicazioni contrattuali relative al salario
accessorio, alle indennità, allo sviluppo professionale e alle posizioni
economiche dei lavoratori del Ministero della Difesa.

   
      Si resta in attesa di cortese urgente
riscontro.

 

     

                                                 Il
Coordinatore Nazionale Fp Cgil

         
                                                                Ministero
Difesa

                 
                                                               Francesco
Quinti

 
 
 
 
 
 

news

Buone pratiche nei cambi di appalto

Ci sembra utile mettere a disposizione alcuni accordi sottoscritti
nelle scorse settimane in occasione di cambi di appalto.
Si tratta di sei accordi, che riguardano realtà territoriali del
nord e delle isole, imprese di regioni diverse del paese e i
contratti dell’Igiene ambientale, della cooperazione sociale e
della sanità privata.
In tutti si sono mantenute le tutele previste dalla legge Fornero,
senza che si applichi il contratto a tutele crescenti.

 

 

News

 
Continuano gli incontri (tavoli tecnici) tra le OO.SS e S.M.E. (RPGF)
 

Si è tenuto ieri,  18
Giugno, il programmato incontro a SME con il delegato di RPGF Col.
Vespaziani. 

L’incontro in sede tecnica era principalmente inteso a
verificare lo stato degli incontri avuti in sede locale tra Amministrazione e
OO.SS. sui Poli di Roma, Napoli, Piacenza e Terni. Incontri che dovevano
maggiormente approfondire  le criticità
rilevate sulla prima stesura di 
struttura sia a livello locale che nazionale.

Come è noto il D. lgs 08/2014 ha previsto che la struttura
organizzativa dei Poli sia decretata attraverso provvedimenti ministeriali e
non più attraverso  decreti
interministeriali. Ciò dovrebbe produrre (a nostro avviso) un vantaggio nella
flessibilità dell’organizzazione, che con i D.M. può modulare più velocemente
le strutture dei Poli rendendo pertanto anche 
la struttura attualmente in discussione un “work in progress”.

Il lavoro svolto ha riguardato essenzialmente i Poli di Roma,
Napoli  e Piacenza la cui organizzazione
ha delle implicazioni che interessano anche altre strutture del Ministero della
Difesa. Il Polo di Terni, non essendo interessato da tali implicazioni, sarà
trattato nel prossimo incontro. 

Nel dettaglio è stato ottenuto:

– Una professionalizzazione sempre più marcata della
seconda area; 

– Rispetto e mantenimento delle professionalità
acquisite significando che i posti già ricoperti nell’attuale struttura vengano
mantenuti anche nella nuova al fine di non disperdere l’esperienza e la
conoscenza acquisita; 
– Abbiamo chiesto, ove necessario, che i destinatari di
doppi incarichi possano essere anche  
Funzionari già titolari di Sezione, ottenendo un impegno di massima da
parte dello Stato Maggiore;
– L’assicurazione che le “nuove” strutture non sono
rigide ma modificabili anche dal giorno successivo alla loro entrata in vigore.

 

 

Proprio quest’ultimo punto ha consentito, a nostro parere, la
possibilità di superare un problema comune a tutti i Poli. Tale problema
consiste nell’attuale impossibilità – sostenuta dallo SME – a prevedere in
questa fase Sezioni per Funzionari che non sono ancora fisicamente presenti
negli Enti. Abbiamo ottenuto l’impegno di SME, che abbiamo chiesto di
ratificare con un “protocollo di intesa” o con chiare linee di indirizzo, a
modificare le strutture ogni volta che un Funzionario sarà immesso nell’Ente.
Ciò significa che a fronte di assunzioni, transiti e trasferimenti di
Funzionari sarà rivista la figura di Capo Sezione.

 

Per quanto attiene poi ad incarichi per elementi di
organizzazione superiori alle sezioni, SME ha chiarito che alcune figure
(soprattutto amministrative) devono possedere i requisiti previsti da norme e
regolamenti specifici. Su nostra espressa richiesta è stata dichiarata la
disponibilità ad avviare il necessario iter di modifica per consentire anche ai
Funzionari di acquisire quanto previsto.

Quanto elaborato nel corso della riunione verrà ora
nuovamente inviato al tavolo locale.

FPCGIL, CISLFP e UILPA pur sospendendo ogni giudizio fino al
completamento del percorso, danno atto a SME di aver recepito pressoché in toto
le nostre richieste, di fronte all’ottimo lavoro svolto (non senza difficoltà)
dalle RSU e dalle nostre Strutture Territoriali, che hanno dimostrato serietà e
partecipazione. Ciò a dimostrazione che i tavoli di confronto locali,
fortemente voluti FPCGIL, CISLFP e UILPA, 
sono stati determinanti per l’avvio delle nuove strutture. 
  

Roma, 19 giugno 2015 

 FPCGIL

CISLFP

UILPA

 QUINTI


BONOMO

COLOMBI

 
 
 
 
 
 

Graduatorie di mobilità ordinaria – Personale appartenente ai ruoli tecnici, amministrativo-contabili e tecnico-informatici.

19.06.2015 – Graduatorie di mobilità ordinaria – Personale appartenente ai ruoli tecnici, amministrativo-contabili e tecnico-informatici.

 

 

Relazione incontro 18 giugno 2015.

19.06.2015 – RELAZIONE INCONTRO DEL 18
GIUGNO 2015

Nel pomeriggio del 18 giugno, presso la sala
riunioni del Dipartimento si è svolto il previsto incontro relativo alla bozza
di circolare sui mantenimenti e re-training.

L’incontro è stato preceduto da una informazione,
da parte della Direzione Centrale per le Risorse Umane, circa la mobilità per
Vigili Permanenti non specialisti attualmente in atto.

Tale incontro chiarificatore, sollecitato
dalle OO.SS., si è reso necessario a causa di diverse problematiche sorte dalla
lettura della graduatoria di mobilità recentemente pubblicata.

Infatti, da tale lettura è emerso che
moltissimi colleghi con maggiore anzianità si sono visti sopravanzare in
graduatoria da  altri colleghi più
giovani ma in possesso dei requisiti richiesti per il diritto ad usufruire
delle cosiddette leggi speciali (104, 267 e art. 42 bis).

Tutto il tavolo, in maniera unanime, pur
considerando la necessità di dare corso alle leggi dello Stato in materia di
tutela dei lavoratori in particolari situazioni, ha fatto rilevare che, in
questo modo, si creano delle disparità di trattamento che configurano delle
vere e proprie ingiustizie nei confronti di lavoratori più anziani ma non in
possesso dei requisiti previsti per accedere alle agevolazioni di legge e che,
da troppo tempo, non riescono a rientrare presso le sedi di residenza.

E’ stata, quindi, avanzata la proposta di
estendere anche ai Vigili Permanenti quanto concordato nel 2002 per i Capi
Squadra e Capi reparto, cioè procedere anche in esubero rispetto alle dotazioni
organiche alla mobilità temporanea dei lavoratori con diritto ad usufruire
delle leggi speciali.

La delegazione della Direzione Centrale,
composta dell’Ing. Claudio MANZELLA e dalla Dott.ssa Anna MANGANELLI, ha accolto
le osservazioni; si è riservata, pertanto, di analizzare la questione e
riconvocare con la massima urgenza le OO.SS. per la definitiva risoluzione di
questo problema.

Si è passati, quindi, alla trattazione della
bozza di circolare sui mantenimenti e re-training.

Il Direttore Centrale per la Formazione Ing.
Emilio OCCHIUZZI, dopo aver dettagliatamente esposto i contenuti e le finalità
della bozza in questione, ha proposto un percorso di condivisione della stessa
ed invitato le OO.SS. ad esprimersi sulle modalità di prosecuzione della
trattativa.

Il tavolo ha condiviso tale impostazione di
lavoro e, dopo una veloce serie di osservazioni di carattere generale, si è
concordato di far pervenire alla Direzione Centrale per la Formazione tutte le
considerazioni al riguardo ed è stata fissata la data del 9 luglio per iniziare
la vera e propria discussione.

Come al solito vi terremo puntualmente
informati sugli sviluppi della questione.

 

Danilo Zuliani – Mauro
Giulianella.

 

 

Concorso a capo squadra decorrenza 1.1.2012 – Pubblicazione decreto contenente le modalità di effettuazione della reiterazione dell'esame finale del corso di formazione professionale.

19.06.2015 – Concorso a capo squadra decorrenza 1.1.2012 – Pubblicazione decreto contenente le modalità di effettuazione della reiterazione dell’esame finale del corso di formazione professionale.

 

 

 

News

 
FUA 2015: BASTA CON LE LUNGAGGINI BUROCRATICHE: I LAVORATORI HANNO DIRITTO AL PAGAMENTO DEL SALARIO ACCESSORIO!
 

Nella riunione di ieri è venuto al pettine il
nodo spinoso dei pagamenti ai lavoratori, le cui risorse sono ancora in
ostaggio dei vari organi di controllo. Il DG Bilancio ci ha comunicato che,
visti i tempi burocratici, loro non saranno in grado di poter procedere al
pagamento del FUA 2015 prima di settembre p.v. (se tutto va bene). Mentre per
il pagamento del 2014 residui occorre attendere che gli Uffici si degnino di
trasmet
tere i dati. Al riguardo il DG Bilancio ha dovuto inviare un’altra
circolare dopo quella di aprile per sollecitare gli Uffici, visto che mancavano
ben 7000 lavoratori. Allo stato, dopo questa sollecitazione, ancora mancano
all’appello i dati di 2000 lavoratori per cui vi invitiamo a verificare se i
vostri  U
ffici hanno ottemperato.

Resta l’inaccettabilità di questa situazione:
ogni anno siamo costretti a rincorrere UCB, MEF, Funzione Pubblica che si
prendono i tempi che vogliono e tendono a dilatare sempre i tempi di erogazione
del salario accessorio. Non basta al riguardo ricordarci che noi siamo l’unico
Ministero che paga il salario accessorio nell’anno di riferimento: lo siamo
perchè il salario accessorio ha nel MIBACT una concreta funzione di
riequilibratore salariale in quanto corrisponde retribuzioni effettivamente
rese e quantificabili. Ovvero i pagamenti si fanno sulla produttività reale e
non sugli schemini della performance. Quindi noi abbiamo chiesto l’intervento
immediato e diretto del Ministro presso i suoi omologhi di Mef e Funzione
Pubblica e stiamo concordando unitariamente l’avvio dello stato di agitazione
nazionale. In assenza di risposte immediate valuteremo le conseguenti
iniziative.

 

 Accordo sulle relazioni sindacali

 

 Sempre ieri abbiamo sottoscritto un protocollo
integrativo alle relazioni sindacali che riteniamo assai importante, perchè nei
fatti ripristina le agibilità sindacali in capo alle RSU e salvaguarda i
diritti delle OO.SS. Territoriali. In particolare ricordiamo la possibilità di
avviare confronti tecnici propedeutici all’interno dell’orario di lavoro,
corrispondenti a servizio effettivamente prestato, e la necessità che il
dirigenti motivi la convocazione delle riunioni ufficiali all’interno
dell’orario di lavoro. Le due previsioni, così combinate, consentono una
maggiore flessibilità nel sistema delle relazioni sindacali e inoltre
l’amministrazione si impegna a dotare, entro 90 giorni, gli Uffici sede di
contrattazione della strumentazione necessaria all’attivazione delle
videoconferenza, che può essere uno strumento molto utile negli Uffici
accorpati su base regionale, interregionale e interprovinciale. Nel documento
inoltre abbiamo rivisto il contratto integrativo nella parte che definisce la
titolarità degli Uffici nelle procedure di conciliazione, ovvero il
Segretariato Regionale, che sostituisce le ex Direzioni regionali, la
Soprintendenza archivistica nelle regioni dove non esiste il Segretariato e la
DG Musei per i Musei autonomi. Un accordo che riteniamo complessivamente
soddisfacente. In allegato vi inviamo il testo dell’accordo.

 

 Una assemblea bella, partecipata e combattiva

 

 Ieri abbiamo partecipato all’assemblea dei
lavoratori idonei alle riqualificazioni. La partecipazione numerosissima dei
lavoratori interessati, provenienti da ogni parte d’Italia, da sola rende
l’idea del successo dell’iniziativa. E rende anche l’idea della crisi
organizzativa strutturale del MIBACT, uno spaccato di una condizione
professionale penalizzante e che non vede risposte anche in questa delicata
fase di riorganizzazione, dalla quale emergono dati impressionanti circa l’età
media dei lavoratori, che comporterà, entro il 2020, l’uscita, solo per
pensionamenti di vecchiaia, di un terzo del personale con una incidenza
esponenziale nella terza area. Lo scorrimento delle graduatorie interne è pertanto
una risposta dovuta, e pertanto è positiva la confluenza nell’obiettivo delle
organizzazioni sindacali del ministero. Vogliamo però sottolineare che tale
aspetto non è l’unico che compone la questione occupazionale e professionale
del MIBACT, e pertanto la vertenza va condotta nell’ambito più generale della
richiesta di un piano occupazionale adeguato che consenta, agendo sulle leve
delle progressioni interne e sui processi occupazionali dall’esterno, di
recuperare il turn over e di garantire efficacia alle organizzazioni dei
servizi. Da questo punto di vista, attivare immediatamente le progressioni
interne consente, sia dall’area prima all’area seconda che dalle seconda alla
terza, di affrontare l’emergenza delle gravi carenze in terza area, liberare l’organico
dai vincoli derivanti dal soprannumero in prima area e programmare sulla base
del piano occupazionale anche il medio periodo, attivando quei concorsi esterni
che servono a reperire le professionalità necessarie, e non le  figure spot, come i fantomatici direttori di
museo che si voleva istituire per decreto e reperire sul mercato internazionale
del lavoro. Scriviamo questo in dissenso con alcuni interventi che abbiamo
sentito ieri, per i quali occorre unicamente concentrare gli sforzi sugli
scorrimenti. È una posizione che riteniamo sbagliata e controproducente:
occorre inserire questa vertenza nell’ambito più generale sopra descritto,
altrimenti si resta chiusi in un recinto corporativo che, come si è verificato
in questi anni, rischia di rimanere sterile nei suoi effetti concreti e isolato
rispetto ad un contesto nel quale questa vertenza acquista significanza e
dignità in relazione, appunto, alla questione professionale. Detto questo noi
siamo assolutamente convinti che questa vertenza debba continuare anche con
iniziative di mobilitazione intelligenti, che diffondano la consapevolezza che
la soluzione di questo problema specifico è organica alla possibile soluzione
dei mali di cui soffre il ministero. Iniziative che naturalmente concorderemo
con i lavoratori interessati anche sulla base delle proposte che sono uscite
fuori dall’assemblea.

In conclusione l’assemblea ha approvato un
ordine del giorno che, corredato delle firme dei partecipanti, abbiamo
consegnato nella riunione di ieri al DG Angelini affinchè la consegnasse al
Ministro Franceschini, al quale ribadiamo l’invito a non sottovalutare queste
istanze e al confronto sulle politiche occupazionali, utile, secondo noi, anche
ad evitare errori clamorosi come quello, per fortuna rientrato, che abbiamo
segnalato rispetto alla vicende del D.L. Enti locali.

 
 Infine ancora nessuna novità sulla questione dei
comandati, il DG ci ha rinviato alla riunione di oggi del Consiglio dei
Ministri, ove sembrerebbe che il problema verrà affrontato. Vedremo.

Concludiamo informandovi che lunedì e martedì
avremo le prime riunioni di commissione tecnica sugli organici e sulla mobilità
volontaria e sollecitando al riguardo l’invio delle osservazioni seguendo le
modalità che abbiamo indicato nelle note inviate nei giorni scorsi.

 

FPCGIL MIBACT
Claudio
Meloni

 
 
 
 
 
 

PA, Cgil Cisl Uil: "Il governo continua a nascondersi. Aspettiamo la corte, ma è l'esecutivo che tiene fermi i contratti"


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa

I sindacati confermano e rilanciano la mobilitazione
a partire dalle tre grandi assemblee con gli Rsu :
“serve un altro datore di lavoro pubblico”

Roma, 4 giugno 2015

“Milioni di lavoratori pubblici si aspettano giustizia dalla sentenza della Corte costituzionale, ma sanno benissimo che è il governo a tenere fermi i contratti”, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili – segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa – intervengono con forza sulla questione del blocco contrattuale dopo che l’avvocatura dello stato ha diramato oggi “cifre paradossali e che lasciano più di qualche dubbio sull’uso strumentale” in merito al costo presunto di una restituzione degli aumenti negati ai dipendenti pubblici.

“La verità è che questo governo è un pessimo datore di lavoro. Pessimo per come continua a negare la contrattazione, economica e normativa, pessimo per una riforma che non innova e non riorganizza, pessimo perché non investe un euro in valorizzazione delle competenze”, affondano i quattro segretari. “E per di più è un governo che si nasconde non solo dietro gli annunci a cui ci ha abituato e alle scuse per una spesa pubblica che non sa fermare, ma oggi anche dietro ai numeri dell’avvocatura, incompatibili con quelle che lo stesso governo ha inserito nei vari def”.
 “Per questo lanceremo una grande mobilitazione: tre grandi assemblee con tutti gli Rsu eletti a marzo. Cioè con la stragrande maggioranza dei rappresentanti dei lavoratori, scelti con una partecipazione al voto che la politica ormai si sogna”, proseguono i sindacalisti. “Dalle assemblee uscirà la nostra piattaforma nazionale e quelle di settore, per spiegare al governo come si possono rinnovare i contratti. Vogliamo rinnovare tutti i contratti bloccati, cambiando il modo di gestire e organizzare i servizi pubblici. Staremo a vedere se il governo si dimostrerà all’altezza di chi ogni giorno lavora a servizio del paese”, concludono.

 

Inps: Rossana Dettori, partecipazione e trasparenza per nuova governance


Comunicato Stampa Fp Cgil Nazionale

Roma, 10 giugno 2015

“Una nuova governance dell’Inps ispirata a logiche di funzionamento,  servizio, trasparenza, legalità e merito, che assicuri la continuità dei servizi e migliori la vita dei cittadini e delle aziende, tanto più in un momento così complesso e delicato per il Paese”. Il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, delinea così il perimetro di una nuova governance dell’istituto di previdenza nella relazione introduttiva al convegno, organizzato dalla categoria dei pubblici della Cgil, ‘Inps. Occhio al futuro – Quale governance per rispondere meglio alla domanda di stato sociale’, alla presenza (tra gli altri) del presidente dell’istituto, Tito Boeri, del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e della leader di corso d’Italia, Susanna Camusso. Un’impostazione, quella delineata da Dettori, che segue “quella teorica che il vertice dell’istituto sembrerebbe
formalmente aver sposato e alla quale deve far seguito l’adozione di azioni chiare, nette, che consentano di riconsegnare all’istituto un ruolo di forte rilievo sociale, universalmente riconosciuto e nel quale i lavoratori possano ritrovarsi al meglio”. E che, soprattutto, “dopo passati comportamenti opachi e autorefernziali, rappresentino l’auspicata discontinuità, tante volte richiesta dalla Cgil, rispetto a un sistema che, nei fatti, ha dimostrato il proprio esito fallimentare”.

Tre i punti indicati dalla segretaria generale della Fp Cgil da affrontare nel quadro di una nuova governance: gli effetti del Jobs Act, il tema della legalità, il fenomeno del contenzioso. Primo punto: “La prossima creazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dell’Agenzia nazionale per le politiche attive e il lavoro – spiega la numero uno della Fp Cgil – imporranno all’Inps la necessità, condivisa fra le Pa interessate, di riprogettare i processi di collaborazione, integrazione e coordinamento nell’uso dei sistemi informativi, di grande complessità e delicatezza. Un lavoro strategico che non potrà realizzarsi se l’approccio dell’Inps resterà quello dell’uso proprietario della banca dati”. Secondo punto, la legalità. “Tutta l’attività negoziale dell’istituto – ha detto la numero uno della Fp Cgil – dovrebbe essere improntata a criteri di trasparenza e rispetto delle
norme. In questi ultimi anni si è assistito ad affidamenti diretti, senza gara, spesso giustificati dalla presunta unicità del fornitore. Tali affidamenti sono stati ripetutamente oggetto di rilievi da parte del Collegio Sindacale, rilievi rimasti inascoltati. Una gestione non trasparente ha fatto peraltro sì che l’Anac aprisse numerose indagini che vedono interessato l’Inps”.

Terzo e ultimo punto. “Va recuperato il governo attivo del fenomeno del contenzioso, che rappresenta una delle maggiori criticità per l’Inps. L’enorme numero delle cause che vedono coinvolti centinaia di migliaia tra lavoratori e imprese devono far riflettere. Sarebbe certamente più efficace, invece di continuare a predisporre piani straordinari, incidere sulla qualità dei servizi e sull’efficienza, evitando l’insorgere di inutili contenziosi, aumentando il ricorso all’autotutela”.  Tre punti da implementare secondo la linea segnata da presidente dell’Inps. “Abbiamo registrato in questi mesi di presidenza affidata al professor Boeri – ha affermato Dettori – un deciso cambio di rotta rispetto alle passate gestioni. Il governo di questa complessa eppur centrale ‘istituzione’ deve muoversi all’interno di due linee: partecipazione e trasparenza. Va messa al bando una pratica fatta di opacità, di autoreferenzialità e di verticismo e praticare il cambiamento, quello che noi decliniamo a partire dalla centralità e dal valore del lavoro, che noi pensiamo possa e debba iniziare nella partecipazione dei lavoratori e nella trasparenza dei processi”, ha concluso.

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