Welfare – Alleanza contro la povertà su proposta Reddito inclusione sociale – Iniziativa a Roma il 20 maggio

Il prossimo 20 maggio l’Alleanza contro la povertà, di cui fanno parte CGILCISLUIL insieme ad oltre trenta associazioni, promuove una iniziativa pubblica di presentazione della proposta del Reddito d’inclusione sociale.

Il Convegno si svolgerà a Roma presso il centro Convegni di Piazza della pilotta, come potete vedere dall’invito allegato.

 

Testo della Riforma Madia licenziato dal Senato e prima analisi tecnica di commento

Il DDL Madia è stato approvato, con modifiche, al Senato e il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha lanciato con un twitt la notizia dopo aver affermato, in Aula, che la riforma mirava a risolvere i conflitti di competenza che legano riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, superamento delle province e riforma del titolo V della Costituzione. Peccato che, al di là dei proclami e degli incipit sulla cittadinanza digitale e la semplificazione dei processi decisionali, la riforma non sia affatto funzionale né all’obiettivo dichiarato di organicità, né a quello auspicabile del miglioramento della qualità e quantità dei servizi ai cittadini, attraverso una riorganizzazione reale e concreta delle pubbliche amministrazioni.
C’è un’evidente volontà di accentramento della macchina pubblica in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che contrasta profondamente con il principio costituzionale di imparzialità dell’amministrazione nonché con l’autonomia gestionale e organizzativa attribuita alle istituzioni locali.
Inoltre, anche dopo l’approvazione in Aula degli emendamenti che prevedono la trasmissione di osservazioni e informazioni integrative ove il Governo non si conformi al parere parlamentare sugli schemi dei decreti delegati, il dettato della delega risulta troppo generico e questo rende indeterminato e ampio il merito dei futuri decreti delegati di competenza del Dipartimento della Funzione Pubblica.
In alcuni ambiti il passaggio in Aula è addirittura peggiorativo di un testo già esecrabile, su altri temi gli emendamenti proposti non sono sufficienti ad orientare positivamente la riforma.
Nel dettaglio:
– L’approvazione degli emendamenti proposti in materia di accorpamento del Corpo forestale dello Stato e “la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare, della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità, delle specialità e dell’unitarietà delle funzioni attribuite”, non è sufficiente a garantire le dovute tutele e prospettive, ed è a rischio il bagaglio di competenze specifiche del Corpo nella prevenzione del dissesto idrogeologico, nel contrasto degli ecoreati e delle frodi alimentari.
– In Aula è stato approvato un solo emendamento significativo sulle Prefetture-Uffici territoriali del Governo volto ad armonizzare i criteri per la riorganizzazione futura al dettato della legge 135 del 2012 sulla revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini e della Riforma Del Rio.
– Sulla dirigenza è stata respinta la proposta di stralcio della norma sull’abolizione dei segretari comunali a tutela di un presidio di legalità, e sono stati approvati gli emendamenti del relatore che prevedono l’inquadramento dei dirigenti delle camere di commercio nel ruolo unico delle regioni, anziché dello Stato, e sopprimono il superamento degli automatismi nella valutazione dei risultati. E’ stata esclusa la confluenza della carriera diplomatica nel ruolo unico dei dirigenti statali, ed è passata la proposta di fissare in quattro anni la durata degli incarichi dirigenziali, rinnovabili per ulteriori due anni.
– E’ stata prevista la facoltà, per le amministrazioni pubbliche, di promuovere il ricambio generazionale, senza nuovi o maggiori oneri a carico degli enti previdenziali e delle amministrazioni pubbliche, mediante la riduzione su base volontaria e non revocabile dell’orario di lavoro e della retribuzione del personale in procinto di essere collocato a riposo, garantendo, attraverso la contribuzione volontaria ad integrazione (ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo n. 564 del 1996 in materia di contribuzione figurativa e di copertura assicurativa per periodi non coperti da contribuzione) la possibilità di conseguire l’invarianza della contribuzione previdenziale, consentendo nel contempo, nei limiti delle risorse effettivamente accertate a seguito della conseguente minore spesa per redditi, l’assunzione anticipata di nuovo  personale, nel rispetto della normativa vigente in materia di vincoli assunzionali.
– E’ stata riconosciuta alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome la potestà legislativa in materia di lavoro del proprio personale dipendente.
– Sul riordino dei servizi pubblici locali sono stati respinti tutti gli emendamenti volti a garantire la gestione pubblica dei servizi idrici nel rispetto dell’esito del referendum popolare del 2011, e l’autogestione dei servizi idrici per i piccoli comuni. E’ stato accolto esclusivamente l’ordine del giorno che impegna il Governo a riconoscere la natura pubblica dell’acqua. L’esame del testo ora passa alla Camera che inizierà i lavori in I Commissione, sempre in sede referente.

 
News
 
Esito incontro nazionale del 14 maggio sul DM di riorganizzazione
 

 Roma, 15 Maggio 2015

 
COMUNICATO


Ieri abbiamo avuto una riunione al tavolo nazionale sul nuovo DM organizzativo, convocata dall’Amministrazione a seguito delle comunicazioni inviate che denunciavano lo strano metodo adottato, ovvero una consultazione fatta su un testo che poi, nella sua predisposizione finale, è risultato modificato in alcune parti importanti e inviato alla registrazione degli organi di controllo senza che prima ci sia stata alcuna informazione alle parti sindacali sulle modifiche apportate.  Nella convocazione è stato specificato che “erano state accolte gran parte delle osservazioni della parte sindacale” e noi francamente eravamo curiosi di capire dove e come erano state recepite, rinviando al riguardo alla nota ulteriore di osservazioni che non abbiamo mancato di inviare prima della riunione e che vi abbiamo trasmesso nei giorni scorsi. Di conseguenza l’Amministrazione in apertura di seduta ha giustificato la convocazione della riunione, evidentemente inutile ai fini di ogni ulteriore modifica del decreto, che nel frattempo è stato registrato dalla Corte dei Conti, per “rassicurare” i lavoratori “allarmati” dai nostri comunicati. Noi naturalmente abbiamo prioritariamente posto un problema di metodo, precisando che il metodo della falsa consultazione, utile solo a scrivere la frasetta “sentite le organizzazioni sindacali” nelle premesse del DM, non ci interessa e che per noi non si trattava di verificare il livello, peraltro scarsissimo, di recepimento delle nostre osservazioni e proposte, ma di avviare un confronto vero, rispettoso dei reciproci ruoli e delle rispettive autonomie, finalizzato alla verifica dei modelli organizzativi che si intendono adottare con particolare riferimento alle criticità che abbiamo rilevato nelle nostre note di osservazioni. Chiarendo inoltre che casomai sono stati i lavoratori ad allarmare le organizzazioni sindacali e non viceversa. Nel richiamare pertanto l’Amministrazione al puntuale rispetto dei suoi obblighi negoziali abbiamo ribadito il nostro giudizio fortemente critico sulla riforma organizzativa, richiamandoci alle osservazioni inviate, e, visto l’iter deludente del confronto sulla materia, abbiamo chiesto di avviare sin da subito un confronto specifico sull’applicazione del DM stesso, in particolare sulle disposizioni riorganizzative conseguenti. Con particolare riferimento alla complessa riorganizzazione dell’apparato periferico, uscito assai ridimensionato dai tagli del decreto, e ancora più specificatamente sull’organizzazione dell’Ufficio X della DG Prevenzione, che prefigura un accentramento delle funzioni in capo alla stessa Direzione Generale che utilizzerà il cosiddetto avvalimento del personale degli Uffici Usmaf Sasn unificati per la gestione delle attività. Punto delicatissimo della riorganizzazione sia per la prefigurazione di Uffici unici della Salute sul territorio che per le oscurità che si celano dietro l’avvalimento e i raccordi organizzativi che si intendono adottare nella distribuzione delle competenze. IL DG Celotto si è formalmente impegnato a fornirci il piano concreto di riorganizzazione e ad avviare con noi un confronto sui processi conseguenti. Noi prendiamo molto sul serio questo impegno e certo misureremo la volonta dell’Amministrazione in merito, profittando dell’occasione anche per conoscere il DG della Prevenzione, che sinora si è bellamente sottratto al confronto su una materia evidentemente per lui poco interessante, ovvero le tutele sociali dei lavoratori del SASN, assurdamente limitate da una interpretazione burocratica e illegittima della norma. Poiché lo stesso DG ha orgogliosamente rivendicato che nella sua  azione l’Amministrazione pone sempre al centro la persona, vogliamo ricordare che anche le lavoratrici ed i lavoratori del SASN sono persone e non lavoratori di serie B. E proprio la volontà di risoluzione di questa delicata problematica, che incide pesantemente sulle condizioni di vita dei lavoratori coinvolti, sarà una ulteriore occasione per misurare quanto veramente si intende porre al centro della propria azione le persone. Per quel che riguarda infine la questione occupazionale abbiamo sottolineato le condizioni dell’organico, falcidiato dai tagli al costo del lavoro e attualmente impossibilitato ad avviare processi occupazionali. Sul punto il DG ci ha comunicato che sono allo studio alcune soluzioni, che riguarderebbero un eventuale ampliamento della pianta organica e una soluzione normativa anche per il rinnovo dei tempi determinati in scadenza a dicembre prossimo. Vedremo. La risoluzione degli annosi problemi di precariato strutturale, che riguardano varie figure professionali,  deve diventare un impegno primario e occorre che il Ministero possa riprendere corrette politiche di programmazione occupazionale se davvero si vuole dare una prospettiva ad un ruolo primario nella regolazione di un diritto fondamentale dei cittadini.


 
FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni 
 

 
 

 
News
 
Ministero Difesa – Nota a Cassa mutua dipendenti civili
 

 Roma, 11 Maggio 2015

Protocollo n.246/U FP 2015
 

Alla Cassa mutua Difesa
R o m a

e, p.c.
Alle Segreterie regionali e territoriali FP
Ai Delegati ed iscritti FP CGIL Ministero Difesa
 

OGGETTO: Cassa mutua personale civile Ministero Difesa.
 

La scrivente organizzazione sindacale comunica che non intende prendere parte ad alcun titolo alla gestione di organismi anche statutariamente previsti della “cassa mutua” del personale civile della Difesa.
In attesa che si definiscano, con modalità pubbliche e trasparenti, finalità e regole di funzionamento della Cassa stessa, e che si sancisca formalmente che l’eventuale partecipazione di rappresentanti delle OO.SS. debba avvenire senza alcuna corresponsione economica a qualsiasi titolo erogata, la FP CGIL chiarisce che non riconosce ad alcuno il ruolo di rappresentante della stessa nel Consiglio di amministrazione o in altro organismo della stessa.
Cordiali saluti

Il Segretario Nazionale Fp Cgil
Salvatore Chiaramonte

 
 

Emilia Romagna – POA.

18.05.2015 – Emilia Romagna – POA.

 

 

Bari – Comunicato.

18.05.2015 – Bari – Comunicato.

 

 

Lucca – Comunicato stampa.

18.05.2015 – Lucca – Comunicato stampa.

 

 

Roma – Ripresa dello stato di agitazione.

18.05.2015 – Roma – Ripresa dello stato di agitazione.

 

 

Convocazione SAP – SAR.

21.05.2015 – Convocazione SAP – SAR.

 

 

Ipotesi di Accordo Integrativo FESI anno 2014

L’Ipotesi di Accordo Integrativo FESI anno 2014 sottoscritto in data 14 maggio 2015

NEWS

IL 40% DEI SINDACATI MEDICI CONVENZIONATI DICE NO A UNO SCIOPERO CORPORATIVO E AUTOREFERENZIALE CHE DANNEGGIA CITTADINI E MEDICI

LA MAGGIORANZA DEI MEDICI E DEI PEDIATRI NON CAPISCE PERCHÉ E CONTRO CHI DOVREBBE SCIOPERARE IL 19 MAGGIO 
LUNEDÌ 18 MAGGIO ALLA 14 A ROMA CONFERENZA STAMPA DELL’INTERSINDACALE 

Il prossimo 18 maggio a Roma alle 14, in via Livorno 36 (piazza Bologna, presso la sede dello Smi) l’Intersindacale dei sindacati medici convenzionati organizza una conferenza stampa per esporre le ragioni del no allo sciopero del 19 maggio, indetto da Fimmg e Fimp, ma anche per avanzare proposte di riorganizzazione delle cure primarie e del territorio.

Per l’Intersindacale la decisione di proclamare lo sciopero prima di avviare un percorso condiviso di informazione e di mobilitazione ha, di fatto, isolato i medici convenzionati e   relegato la protesta in un ruolo marginale rispetto ai gravissimi problemi della sanità e all’agenda politica del Paese. 

La giornata di astensione è stata accolta tanto dai medici, quanto dai cittadini con scetticismo e preoccupazione.

È evidente che appaiono fumose e contraddittorie le ragioni dello sciopero, gli obiettivi e la controparte.
 
La maggioranza della categoria non condivide questa scelta e non aderirà alla protesta

Uno sciopero che mistifica i problemi della categoria aiuta la controparte pubblica, e da un’arma in più a Governo e
 Regioni nelle trattative.

Per i cittadini, i nostri pazienti, sembra chiaramente una protesta corporativa e autoreferenziale di chi cerca solo privilegi per pochi.

Di tutto ciò e delle proposte per definire in modo unitario un percorso di iniziative per il rilancio della categoria e per una vera riforma della sanità, si discuterà nella conferenza stampa di lunedì 18 maggio.
 
CISL MEDICI
CGIL FP MEDICI
FESPA
INTESA SINDACALE
SIMeT
SMI
SNAMI
UIL FPL
 

Roma, 15 maggio 2015

NEWS

CRI Lettera unitaria medici

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