Alleghiamo alla presente il testo predisposto dalla Segreteria Confederale della CGIl e consegnato alla Commisisone Lavoro del Senato, lo scorso 21 Aprile sui decreti attuativi della legge 183/14 (Delega Lavoro).
Si tratta degli atti del governo sottoposti a parere parlamentare n. 157: “Schema di decreto legislativo recante misure di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro” e n. 158: “Schema di decreto legislativo recante testo organico delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni”.
Come risulta ben evidente dalla lettura del testo presentato, rimane fermo il nostro giudizio negativo sull’insieme dei provvedimenti contenuti nella delega e su alcuni di quelli presenti nei decreti attuativi, in particolore per quanto attiene il “demansionamento” e il permanere di alcune tipologie contrattuali (il contratto a chiamata, la possibile estensione del voucher..).
Su alcuni punti, invece, le nostre obiezioni assumono la forma di emendamento al testo presentato.
Come sempre vi aggiorneremo sugli sviluppi del dibattito anche nell’altro ramo del parlamento, ricordando che la data ultima per l’esprssione del parere (non vincolante) è il 10 maggio.
30.04.2015 – Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie – Disposizioni in materia pensionistica e previdenziale.
Gentili collegh*,
come sapete, la RSU ha detto no al progetto di apertura straordinaria del sabato e domenica prossimi.
Non riteniamo coerente da parte nostra, nell’attuale scenario di contrazione dei diritti e blocco salariale, mettere in discussione anche la qualità della vita di chi lavora.
Concedendo la nostra disponibilità, infatti, stiamo dando alla parte pubblica il segnale che, essendo disposti al sacrificio del riposo domenicale per “muovere” lo stipendio, non ci sia bisogno di salvaguardare il potere d’acquisto delle retribuzioni con lo stanziamento di risorse pubbliche.
Abbiamo analizzato le ragioni di necessità e urgenza addotte dall’Amministrazione, giudicandole inconsistenti (il progetto del 730 precompilato è allo studio da mesi, nessuno di noi ha avuto modo di testare la procedura di modifica e invio e non è detto che ce l’abbia sabato o domenica).
Registriamo, inoltre, la tendenza da parte dell’Agenzia a superare le regole della concertazione e contrattazione con le OO.SS., dando spazio, invece, a una ridefinizione caso per caso dei rapporti con i singoli lavoratori (non riteniamo corretto avere acquisito le disponibilità dei singoli colleghi prima di definire il “quadro” con noi e con le sigle sindacali)
Non dobbiamo sottovalutare la possibilità che le aperture straordinarie possano essere reiterate, se quella di domenica avesse un buon riscontro, così come paventiamo la possibilità dell’estensione del servizio fino alle 20 (è quest’ultima una annosa richiesta delle categorie professionali che si rivolgono al nostro servizio).
Ricordiamo a tutti che il personale dipendente pubblico è in stato di agitazione per l’ottenimento del rinnovo contrattuale (fermo al 2009, con un mancato adeguamento pari almeno al 10% della retribuzione) e chiediamo ai colleghi che avessero dato la propria disponibilità alla prestazione lavorativa del 2 e 3 maggio prossimi, di ritirarla ovvero di non presentarsi in ufficio nei giorni in oggetto (informiamo che le disponibilità inviate finora per e-mail alla Direzione dell’ufficio non sono impegnative).
Grazie per l’attenzione,
La RSU
30.04.2015
Dall’Ufficio del Personale della Organizzazione Giudiziaria ci confermano la data del 18 di maggio per le prese di possesso dell’interpello per coloro che hanno accettato la prima scelta sia nella prima tornata che nello scorrimento delle graduatorie.
Sulla questione della sospensione dei trasferimenti dalla città di Milano interverremmo presso l’Amministrazione.
Saluti e buon 1° maggio
Nicoletta Grieco
Roma, 30 aprile 2015
Allo Stato Maggiore Esercito
Reparto Pianificazione Generale e Finanziaria
Capo Ufficio Organizzazione delle Forze
Col. Antonello Vespaziani
R o m a
e,p.c.
Alle Segreterie regionali e territoriali Fp Cgil
Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil
Ministero Difesa
Oggetto: Riunioni informative Tabelle di struttura.-
Egregio,
con riferimento agli esiti della riunione informativa tenuta lo scorso 23 Aprile, nell’ambito della quale rammenterà che le OO.SS. Fp Cgil-Cisl Fp e Uil Pa ebbero modo di chiedere ed ottenere un intervento dello Stato Maggiore sui direttori dei Poli e del Celio, affinché queste ultime provvedano quanto prima ad avviare gli incontri informativi stabiliti con le R.S.U. e O.S. territoriali per adattare, all’interno dei volumi organici stabiliti, le Tabelle di struttura alle peculiarità degli Enti, corre l’obbligo evidenziare l’atteggiamento di chiusura al dialogo costruttivo tenuto da taluni direttori di Polo, come ad esempio quello di Piacenza, il quale – stando a quanto riferito – invita le R.S.U. e le O.S. a partecdipare ad un prossimo incontro avendo cura di comunicare preventivamente che:
a) nell’occasione stabilita non fornirà alcun materiale, in quanto le tabelle sono di SME;
b) la riunione convocata per il prossimo 4 maggio in loco sarà esclusivamente informativa e non sarà consentita alcuna discussione, proposta di modifica o critica;
c) eventuali osservazioni da parte delle R.S.U. e O.S. territoriali potranno essere formalizzate solo dopo il 1°giugno 2015.
Ora, considerata la disponibilità – invero molto apprezzata – da Lei offerta alle organizzazioni sindacali in occasione dell’incontro sopracitato a convocare entro il mese di maggio, ovvero all’esito della prima fase degli incontri locali, una riunione informativa straordinaria in grado di fare il punto definitivo sulle tabelle dei Poli e del Celio, peraltro manifestata trovando anche il modo di assicurare i presenti circa l’avvio degli incontri con i direttori entro la fine del mese corrente/primi giorni del mese di Maggio, non sembra anche a Lei che il modus operandi di quel direttore in particolare si discosti notevolmente dai comuni propositi esplicitati e stabiliti nella riunione del 23 Aprile u.s.?
In ragione di quanto sopra, Le chiediamo di intervenire in particolare sulla direzione del Polo di Piacenza prima della riunione già stabilita per il prossimo 4 Maggio, avendo cura di chiarire i termini della discussione svolta a livello nazionale e, più in generale, al fine di provare ad evitare l’eventuale insorgere di casi analoghi sull’intero territorio nazionale, di accelerare per quanto possibile l’avvio degli incontri con i direttori dei Poli.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Ministero della Difesa
Francesco Quinti
Nella riunione di ieri i temi affrontati sono stati molti, non tutti quelli messi all’ordine del giorno, in particolare quelli relativi al confronto sugli organici che è stato rinviato al 6 maggio p.v., data per la quale abbiamo chiesto di porre al primo punto l’avvio dei processi di riconoscimento dei passaggi orizzontali nei termini propedeutici alla definizione dei fabbisogni professionali per singolo profilo. Sul punto abbiamo chiesto di presentarci uno schema relativo al numero delle domande presentate, ripartito per profili e per regione. Il metodo proposto, lo ribadiamo, è l’unico che può consentire una definizione più congrua dei fabbisogni professionali per singolo profilo e pertanto occorre procedere al più presto al riconoscimento dei passaggi che hanno maturato i requisiti contrattuali. Sempre nella riunione di ieri abbiamo sollecitato al Capo di Gabinetto di comunicarci la data dell’incontro con il Ministro sulla questione dei passaggi di area, data che ci verrà comunicata entro il prossimo incontro. Sempre in vista del prossimo incontro abbiamo chiesto come l’Amministrazione intende applicare la sentenza TAR che dispone la sospensione della Circolare della Funzione Pubblica sull’obbligo di chiedere il permesso retribuito in caso di assenza per accertamenti diagnostici. La sentenza, è bene ricordarlo, visto il merito improprio che come al solito diverse sigle sindacali si attribuiscono, è figlia di un ricorso avanzato dalla FLC CGIL e adesso di fatto ripristina le procedure previste dal CCNL e pertanto, dal nostro punto di vista, l’Amministrazione è tenuta ad accettare la richiesta di assenza per malattia anche in questi casi. Per cui abbiamo chiesto all’amministrazione di ottemperare alla sentenza e di comunicare formalmente tale adeguamento.
Per quanto riguarda le materia affrontate di seguito illustriamo per punti:
FUA 2015:
abbiamo siglato l’accordo sul FUA 2015. La sigla consente l’avvio dell’iter di certificazione (UCB – MEF – Funzione Pubblica) sui cui tempi abbiamo chiesto all’amministrazione rassicurazioni sull’obiettivo, che è quello di avere la certificazione entro la fine del mese prossimo per consentire il pagamento delle retribuzioni accessorie maturate entro il mese di luglio, che riteniamo semplicemente un obbligo morale nei confronti dei lavoratori. L’accordo FUA presenta alcune novità significative contenute sia nell’articolato che nella dichiarazione congiunta allegata allo stesso. In particolare è stato rivisto il criterio di attribuzione delle posizioni dirigenziali, eliminando i vincoli per il riconoscimento ai direttori dei Musei presenti nel vecchio e unificando il riconoscimento delle posizioni nel primo punto, ovvero la direzione degli Uffici non dirigenziali. Questo alla luce dei bandi per la copertura di queste posizioni di prossima emanazione di cui specificheremo più avanti. L’altro aspetto è la dichiarazione congiunta allegata all’accordo, dichiarazione che abbiamo proposto come CGIL prima alle altre sigle e, acquisito il consenso unitario all’Amministrazione che l’ha recepita. La dichiarazione contiene due importanti punti: il primo è relativo all’impegno comune di valutare l’attivazione di nuove progressioni economiche. L’importanza è evidente, perchè riapre la questione e definisce anche un impegno economico sulla materia. Adesso si tratterà di verificare la percorribilità di alcune strade prima di poter individuare il percorso più confacente sia nelle modalità che nei numeri. Per questo al momento consideriamo solo l’impegno comune e rinviamo alla concreta apertura del tavolo la definizione degli iter relativi.
Il secondo punto, scritto in maniera tecnica proprio per evitare equivoci interpretativi, è parimenti importante poiché avvia la verifica contabile della dotazione FUA alla luce delle disposizioni contenute nell’ultima legge di stabilità, che sostanzialmente riportano il limite dei fondi utilizzabili a quello del 2004. In termini concreti il limite insuperabile del FUA viene riportato dagli attuali 59 milioni di euro circa a 68 milioni di euro circa (che sono i vecchi 72 milioni previsti dal limite 2004 a cui vengono sottratte le somme decurtate per effetto dei pensionamenti avvenuti nell’ultimo triennio). Questo consente il recupero delle somme variabili, derivanti da risparmi di gestione, e di quelle fisse, derivanti dalle quote spese per le riqualificazioni, del FUA e interrompe la spirale micidiale dei tagli che hanno avvolto in questo periodo il salario accessorio dei lavoratori.
Accordo per il superamento del terzo dei festivi lavorati
Abbiamo sottoscritto finalmente questo accordo che consente una più adeguata programmazione delle presenze dei festivi. L’amministrazione ci aveva proposto un accordo pluriennale, noi non siamo stati d’accordo in quanto il processo di elevazione dei festivi va valutato annualmente sulla base della programmazione delle risorse disponibili.
Distribuzione dei 318 posti residui alle progressioni economiche.
Il punto è dolente in quanto l’amministrazione ci ha comunicato che l’UCB, con un rilievo, ha formalmente negato la registrazione dell’accordo. Comunicando che ci verrà inviato il testo di questo rilievo. Sul punto noi abbiamo semplicemente ribadito che la posizione dell’UCB è in contrasto con i principi contenuti nell’accordo e oggetto di impegno economico con accantonamento dei fondi relativi da parte dello stesso UCB. Per cui valuteremo il contenuto del rilievo per verificare le iniziative conseguenti che a questo punto prevederanno anche l’avvio di una iniziativa giudiziale i cui termini valuteremo con i nostri uffici legali. Per questo ci è parsa curiosa l’accusa di demagogia che ci è provenuta dal rappresentante USB: noi abbiamo sottoscritto un accordo e lo vogliamo applicato. Demagogia piuttosto è quella di proporre l’utilizzo dei fondi per i dirigenti per retribuire le posizioni organizzative, proposta buttata là da FLP e USB, la cui impercorribilità è del tutto evidente e che porterebbe inevitabilmente al mancato riconoscimento dell’indennità economica per i lavoratori interessati. Polemicucce che non ci interessano se non per segnalarvi il folklore di certe posizioni.
Bandi per l’attribuzione delle posizioni organizzative.
Ci sono state presentate ieri le bozze dei bandi per l’attribuzione di queste posizioni presentate dalle DD.GG. Biblioteche e Archivi e ci è stato illustrato il bando emesso dalla DG Musei, emanato curiosamente prima del confronto e peraltro l’unico che abbisogna di modifiche serie. Pertanto le prime 2 Direzioni emaneranno nei prossimi giorni il bando, mentre sulla DG Musei ci siamo riservati una riflessione nella prossima riunione su due punti: il primo riguarda i criteri per i quali vorremmo venisse maggiormente valorizzata l’attinenza professionale in un rapporto più equilibrato con l’esperienza di direzione maturata. Questo per salvaguardare la competenza specifica dei funzionari acquisita nell’ambito professionale nel quale si opera. Il secondo riguarda l’esigenza di comprendere quanti Musei e siti accorpati ai Poli regionali avranno la Direzione. Questo perchè il riferimento generico del bando lascia intendere che tutti i musei accorpati avranno la singola direzione indipendentemente dalla loro consistenza. Noi abbiamo obiettato che in tal modo non ci sarebbe personale sufficiente alla copertura e che pertanto andrebbe individuato un metodo più razionale che prevede accorpamenti nell direzione delle sedi minori. Rimane aperta e non conclusa nell’accordo FUA la questione del quantum, che ha il limite dei 2500 euro l’anno previsti dalla norma contrattuale e che nella dizione dell’accordo assume una valenza generalizzata. Anche per questo ci appare opportuna una razionalizzazione delle sedi destinatarie degli incarichi di direzione, ci potremmo trovare nella paradossale situazione di retribuire in egual misura chi dirige un museo magari di piccole dimensioni o chiuso al pubblico e chi invece si trova a dirigere un museo da grande impatto organizzativo. L’importo noi vorremmo rivederlo anche nel suo limite massimo e su questo ci riserviamo una riflessione sulla base del percorso previsto dall’accordo FUA. Relativamente alla copertura economica della spesa, che deve gravare sul FUA, abbiamo concordato con l’Amministrazione, con buona pace dei colleghi USB e FLP, una sorta di compensazione dei maggiori importi prevedibili tramite un incremento pari delle risorse messe a disposizione per i progetti di valorizzazione sul capitolo 1321. Ci pare anche questo un fatto positivo.
Verifica preventiva accordo primo maggio 2015.
L’Amministrazione ci ha comunicato uno sforamento di circa 120 mila euro rispetto al budget preventivato. Questo è dovuto essenzialmente alla disinvoltura con la quale i dirigenti applicano gli accordi nazionali, ovvero il non rispetto di alcune clausole contenute nello stesso. Da questo l’esigenza di intaccare le risorse FUA con l’accordo integrativo che abbiamo dovuto sottoscrivere e la nota piuttosto dura che la DG Bilancio ha emanato sulla questione. Noi ribadiamo semplicemente che è solo il rispetto delle regole che garantisce i lavoratori, non si può pensare che siamo ai pozzi di San Patrizio, ogni accordo ha caratteristiche specifiche in relazione agli obiettivi che si pone e noi stiamo lavorando per coinvolgere tutto il personale nel programma di valorizzazione per l’anno in corso. I tempi sono cambiati è meglio che i nostri dirigenti se ne rendano conto e il rischio concreto è che accordi difformi da quelli sottoscritti a livello nazionale non abbiano il placet degli organi di controllo al momento del pagamento. Pertanto il nostro è solo un invito alla riflessione.
Nomine dirigenziali.
Abbiamo finalmente ricevuto la famosa informativa sulle nomine dirigenziali. A parte le nomine già fatte, rintracciabili sul sito del Ministero, a noi interessava comprendere le modalità con le quali l’Amministrazione intende affrontare la copertura dei posti vacanti e i tempi relativi. Le notizie sono le seguenti: esaurita o quasi la fase di assegnazione degli incarichi agli attuali dirigenti di ruolo, che hanno avuto il visto di registrazione dalla Corte dei Conti adesso si attingerà alle graduatorie degli idonei fino al numero di 6 posizioni autorizzate all’assunzione dalla legge milleproroghe. Per i restanti 7 posti, da coprire con incarichi ex comma 6, 2 saranno reperiti dalle graduatorie e riguarderanno gli idonei che hanno fatto domanda nel precedente bando e 5 saranno oggetto di incarico ex comma 6 tramite l’emanazione di un bando specifico. Una decisione certamente controversa per i margini di discrezionalità che lascia all’amministrazione sui comma 6 e che certamente produrrà strascichi di contenzioso. I tempi non sono lunghi, loro comunicheranno alla Funzione Pubblica l’intenzione di avvalersi della norma che autorizza le assunzioni e poi si procederà.
Consiglio Superiore.
Abbiamo deciso ieri di procedere al rinnovo degli incarichi elettivi nel Consiglio prevedendo due fasi elettive: la prima riguarderà i Comitati tecnici e le elezioni sono previste per i giorni 27 e 28 maggio p.v. Per i rappresentanti del personale abbiamo concordato tempi più lunghi e la prossima settimana, alla luce dei chiarimenti circa le modalità di voto, definiremo la data. Questa decisione si è resa necessaria per consentire al Consiglio di dare i prescritti pareri sui piani di spesa dell’amministrazione, che sono vincolati all’istituzione dei Comitati. La seconda questione è la modalità di voto, che l’amministrazione, in un improvviso impeto modernista, vuole far svolgere con il voto elettronico. Noi manteniamo sane perplessità viste le condizioni organizzative degli uffici e verificheremo sia le procedure che si intendono adottare per assicurare la piena accessibilità al voto e le condizioni di riservatezza necessarie. In ogni caso questa modalità sarà verificata in occasione delle elezioni dei Comitati, che hanno procedure certamente più semplificate e rivolte ad una platea più ristretta.
In allegato gli accordi sottoscritti, contenenti anche il Protocollo di intesa tra l’Amministrazione e la Scuola Superiore Pubblica Amministrazione sull’avvio di processi formativi mirati che coinvolgeranno il personale MIBACT.
Roma, 30 aprile 2015
FP CGIL NAZIONALE
Claudio Meloni
COMUNICATO UNITARIO
Si Riparte
Come a più riprese chiesto dalle scriventi negli ultimi mesi ed anticipato alle OO.SS. nei giorni precedenti al formale invio della convocazione, la prossima settimana riprenderà il confronto tra l’Amministrazione e le OO.SS.
Il 5 maggio siamo infatti stati convocati per la sottoscrizione definitiva del CCNI 2013. In quella sede, prima di giungere alla definitiva sottoscrizione, occorrerà verificare se e in quale misura il testo dell’ipotesi di CCNI 2013 è stato modificato in ragione dei rilievi formulati da Mef e Funzione Pubblica.
Al tavolo sulla definitiva sottoscrizione del CCNI 2013 dovrà comunque seguire l’attivazione dei diversi tavoli di confronto previsti negli accordi di programma sottoscritti da CGIL CISL UIL e CISAL, relativi, tra l’altro, a: progressioni di carriera, risorse aggiuntive, revisione del sistema di misurazione della produttività, contrattazione decentrata, riallocazione nel fondo delle risorse destinate al finanziamento del lavoro straordinario. Questioni che dovranno essere recepite e trovare spazio nel CCNI 2015 che è nostra intenzione definire il prima possibile.
Chiederemo, inoltre, di attivare il tavolo di confronto, così come previsto nell’Accordo di programma sottoscritto da CGIL CISL UIL e CISAL, sulla verifica deli impatti interni ed esterni connessi alla sperimentazione del nuovo modello organizzativo; confronto che, ad avviso delle scriventi, dovrà di volta in volta riguardare agli effetti connessi ai progetti di sviluppo e di rafforzamento dei servizi che si riterrà di mettere in campo.
E’ tempo che agli impegni che Amministrazione e OO.SS. si sono assunti tramite la stipula degli accordi di programma seguano i fatti.
Roma 30/4/2015
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
La legge di stabilità 2015 (Legge 190/2014) ha introdotto elementi di novità relativamente allo sblocco della contrattazione decentrata integrativa dei fondi di produttività previsti dai CCNL tuttora vigenti e, come noto, ha riconfermato il blocco dei rinnovi dei CCNL.
Le Regioni hanno approvato le loro “Linee guida per l’applicazione degli effetti della Legge di stabilità 2015 in materia di trattamento economico dei dipendenti del sistema Regioni – Servizio Sanitario Nazionale” in pratica, lo svincolo di alcune materie economiche per il comparto e per la dirigenza .
Si sbloccano così, anche se ancora con alcuni paletti, il trattamento accessorio e le progressioni orizzontali di carriera.
Non essendo infatti stato riproposto il limite alla determinazione delle risorse destinate alle contrattazioni integrative fissato dalla legge 122/2010 (il trattamento accessorio non poteva superare il corrispondente importo ed era, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio), si ripristinano, i fondi contrattuali al 31 dicembre 2014, e a quella data si ha il consolidamento storico dei fondi contrattuali, tranne per le somme che non hanno carattere di stabilità e ricorrenza.
Resta invece ancora bloccata la possibilità di alimentare i fondi contrattuali con risorse dai bilanci aziendali, almeno per quanto riguarda eventi accaduti fino alla vigenza della legge 122/2010.
Dal 2015, non per il pregresso, (vale a dire che le riduzioni operate negli anni dal 2011 al 2014 restano storicizzate e non possono essere recuperate) sono ripristinati anche gli incrementi dei fondi del personale del comparto con le risorse che derivano dalla retribuzione individuale di anzianità e, quindi, il fondo potrà aumentare a partire dal 2016.
Si sbloccano anche i passaggi di fascia/progressioni orizzontali all’interno delle categorie contrattuali sia dal punto di vista giuridico che economico. Per quelle verticali a livelli superiori, come precisato dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dall’ARAN, è necessario invece il concorso pubblico.
Pur con lo sblocco della contrattazione integrativa siamo sempre in presenza di una situazioni di difficoltà, anche a seguito dei tagli dell’ultima legge di stabilità che rischiano di incidere fortemente sulle dinamiche negoziali. Restano inoltre tutte le criticità e ambiguità che hanno generato in questi anni letture ed interpretazioni tese a ridimensionare l’autonomia contrattuale.
Per tali ragioni vi chiediamo di tenerci informati sullo sviluppo della contrattazione integrativa dell’anno in corso e ci mettiamo a disposizione per eventuali chiarimenti ed approfondimenti.
Roma, 30 aprile 2015
FP CGIL Sanità e SSAEP
La coordinatrice nazionale
Francesca De Rugeriis
Comunicato stampa di Cecilia Taranto
Segretario Nazionale Fp-Cgil
Roma, 24 aprile 2014
Il Dpcm sui precari della sanità appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non garantisce il mantenimento dei servizi e i Lea (livelli essenziali di assistenza). Rimane il problema di tutti quei lavoratori precari atipici che non potranno più avere proroghe e non potranno partecipare alle procedure concorsuali, nonostante il loro lavoro sia indispensabile. Si ripropongono tutti i vincoli finanziari previsti, soprattutto per le Regioni soggette ai piani di rientro. Di fatto non si fanno passi avanti rispetto al Dl 101 del 2013: che fine faranno tutti i contratti atipici che non possono essere prorogati?
A questo si aggiunge l’ennesimo rinvio dell’intesa Stato-Regioni sui tagli, solo in sanità 2,6 miliardi, effettuati con la legge di stabilità e il Def, che prevede ulteriori tagli. Si scarica tutto su operatori e cittadini: i primi privati del contratto nazionale e delle risorse per il salario integrativo, i secondi dei servizi, con il rischio di pagare i costi dell’eventuale inappropriatezza delle cure.
Manca evidentemente un piano e si prosegue con un approccio ragionieristico, senza misurare le eventuali ricadute. L’espulsione dei lavoratori con contratti parasubordinati dal mondo del lavoro in sanità e la pesante riduzione dei servizi in seguito ai tagli non possono essere spacciati per un’operazione di spending review: fanno cassa sulla pelle di operatori, medici e cittadini.
30.04.2015 – Piacenza – Rilascio patenti – Nota alla Direzione Centrale per la Formazione.
30.04.2015 – Lombardia – Dispositivo EXPO 2015 – Nota unitaria.
2.650 ‘tirocinanti’ in protesta a Roma, a maggio rischio tutti a casa
Roma, 28 aprile 2015
Un esercito di 2.650 lavoratrici e lavoratori, impiegati da cinque anni in ‘tirocini formativi’ negli uffici giudiziari del Paese, protestano oggi a Roma. Dal 2010, infatti, con il loro lavoro suppliscono alla carenza di organico del comparto, garantendo così la prosecuzione delle attività, ma con una retribuzione mensile sotto la sussistenza, pari a 300 euro o meno. Per questo oggi la Fp Cgil e la Cgil hanno promosso un doppio presidio, la mattina al Ministero della Giustizia e nel pomeriggio a Montecitorio davanti al Parlamento, per chiedere al governo e al ministro Andrea Orlando “investimenti sul personale che comprenda la contrattualizzazione dei precari e la riqualificazione del personale giudiziario”, come spiega Nicoletta Grieco della Fp Cgil.
Sono i cosiddetti lavoratori svantaggiati, ex cassintegrati, lavoratori in mobilità e disoccupati, ‘utilizzati’ con la forma del tirocinio ma in modo improprio, “per non dire vero e proprio lavoro nero”, mascherando veri e propri rapporti di lavoro subordinato. “Fino ad oggi gli interventi fatti sono stati insufficienti – afferma Grieco -, volti a mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, e non funzionali a mandare avanti la macchina della giustizia”.
Per la dirigente della Fp Cgil, inoltre, “non si può disperdere un personale formato e qualificato, eppure utilizzato sotto forma di lavoro nero e mal pagato. Così come non è possibile privilegiare alcune categorie, rispetto ad altre, visto che stiamo parlando per la gran parte di lavoratori svantaggiati”. Da qui la richiesta al Governo e al titolare del dicastero di via Arenula: “No alla discriminazione, serve una soluzione che non li mandi a casa, serve garantire una continuità lavorativa per tutti i 2.650 precari della Giustizia. Il ministro Orlando, oggi impegnato ad un’iniziativa dell’Anm, ci risponda sul tema dell’organizzazione del lavoro e sul personale precario”, conclude Grieco.