Nota esplicativa su come, sia la polizia municipale che quella provinciale possono aderire al Fondo di previdenza complementare Perseo Sirio.
Ai Segretari Comunali e Provinciali
il DDL 1577 “Riforma della Pubblica Amministrazione” prevede l’abrogazione della figura del Segretario Comunale e Provinciale, decisione che rappresenta un approccio miope e inadeguato del Governo nel processo riformatore.
Riteniamo un grave errore ripensare la struttura istituzionale e organizzativa delle amministrazioni locali a partire dalla cancellazione delle competenze professionali dei lavoratori, un vero processo riformatore deve dapprima individuare i nuovi confini dell’intervento pubblico e con essi definire i livelli di sostenibilità economica e le competenze professionali necessarie per assicurare i servizi ai cittadini.
Il percorso di riforma del segretario non può essere disgiunto dalla riorganizzazione delle amministrazioni locali sottoposte in questi anni a “tagli lineari” dei trasferimenti con l’unica conseguenza di riduzione dei servizi ai cittadini, in particolare delle fasce più deboli, del personale e aumento della tassazione locale.
Il percorso della riforma sta proseguendo il suo iter parlamentare tocca a noi sollecitare una reale riforma della figura di vertice dell’Ente Locale, affinché il patrimonio di professionalità costituito dai Segretari possa essere utile al sistema delle Autonomie, all’interno di un nuovo scenario organizzativo e istituzionale capace di dare autorevolezza e affidabilità all’azione dell’ente locale e alla sua dirigenza.
In questa fase è importante che tutta la categoria ribadisca con determinazione il valore della propria professionalità e del ruolo fondamentale svolto nelle amministrazioni locali e nel contempo la disponibilità a un percorso di riforma condivisa, per queste ragioni abbiamo convocato
L’ASSEMBLEA UNITARIA dei SEGRETARI COMUNALI e PROVINCIALI
il 15/04/2015 alle ore 10.00 presso la Città Metropolitana di Roma Capitale
Palazzo Valentini – Sala Consiliare – Via IV Novembre n. 119/A
Vi aspettiamo numerosi e vi chiediamo di diffondere l’allegato invito a tutti i colleghi.
Cordiali saluti.
FP CGIL
Federico Bozzanca |
CISL FP
Daniela Volpato |
UIL FPL
Giovanni Torluccio |
U.N.S.C.P.
Alfredo Ricciardi |
Si svolge a Pescara, il giorno 13, il primo Forum regionale sulle politiche sociali dal titolo “Social Lab”.
Obiettivo principale è quello di promuovere un confronto sul panorama nazionale di riforma delle politiche sociali.
Tra i relatori dell’incontro, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, l’assessore regionale alle Politiche sociali Marinella Sclocco e il direttore della Fondazione Emanuela Zancan di Padova Tiziano Vecchiato, che interverrà sul tema “Welfare generativo e prospettive di innovazione nella Regione Abruzzo”.
Il concetto di “welafare generativo” è stato introdotto, proprio dalla Fondazione Zancan, nel rapporto 2012. Con questo termine si intende ridefinire le condizioni per lottare contro la povertà con l’obiettivo di ridurre le pratiche assistenzialistiche, valorizzando le capacità individuali, investendo in nuova socialità.
Va segnalatocome questo approccio si stia diffondendo in un numero crescente di realtà locali, anche come conseguenza, probabilmente, della pubblicazione, sempre a cura della Fondazione Zancan, per titoli dell’Editore il Mulino, di La Lotta alla Povertà Rapporto 2014 Welfare genrerativo. responsabilizzare, rendere, rigenerare.
Di questo contributo vi daremo conto nelle prossime settimane.
Ora resta da verificare se il Forum produrrà risultati percebili da tutti i cittadini dell’Abruzzo.
CROCE ROSSA ITALIANA
In data odierna si è svolto un incontro presso il Dipartimento della Funzione Pubblica sulla riorganizzazione della Croce Rossa Italiana.
Il rappresentante del Dipartimento ha aperto la riunione comunicando che la riunione odierna si è resa necessaria per riprendere la discussione sulla riorganizzazione per l’Ente, con particolare riferimento alla mobilità del personale, anche in relazione delle due modifiche legislative recentemente approvate, ossia la proroga di un anno del processo di privatizzazione e l’estensione al personale CRI della precedenza in tema di mobilità, inizialmente prevista solo per i lavoratori delle Province.
FP Cgil, Cisl FP e Uil PA, dopo aver accolto con favore l’apertura di una cabina di regia sulla mobilità, come peraltro più volte richiesto, nel corso dei loro interventi hanno avuto modo di rappresentare che contestualmente ai processi di mobilità occorre aprire due tavoli, il primo presso il Ministero della Salute per verificare la possibilità di modificare il decreto legislativo n. 178/2012 ed il secondo presso lo stesso Dipartimento della Funzione Pubblica sulla tabella di equiparazione tra il personale della CRI (comparto EPnE) ed il corpo militare CRI; è infatti opportuno che si valuti la possibilità di prendere come riferimento la tabella di equiparazione concordata presso il Ministero della Difesa, tra il personale civile di quel Dicastero ed i militari delle varie Forze Armate.
Per quanto concerne la la mobilità abbiamo rappresentato la nostra disponibilità ad un confronto evidenziando la necessità di acquisire le disponibilità dei posti vacanti dalle altre Pubbliche Amministrazioni per il personale della CRI e prendendo a riferimento l’ipotesi di fabbisogno dell’Ente. Non ci saranno elenchi di personale in esubero ed il processo di mobilità sarà aperto a tutti. Ipotesi di fabbisogno peraltro da verificare in relazione al piano industriale, che non dovrà determinare in alcun modo la dichiarazione formale di eccedenza;abbiamo inoltre ribadito la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali e salariali chiedendo che da parte della Ministra Madia sia ribadito l’impegno in tal senso per la sistemazione di tutti i lavoratori di Croce Rossa.
La Funzione Pubblica e la Croce Rossa Italiana hanno espresso la loro disponibilità in relazione ai temi inerenti le procedure di mobilità, come da noi su esplicitati, mentre per ciò che concerne l’apertura del tavolo sulla modifica del 178 il rappresentante del Dicastero della Salute si è impegnato a riferire la richiesta al Ministro, assicurando comunque la disponibilità di massima.
A sostegno delle richieste sindacali, oggi ribadite, le Federazioni Nazionali di FP Cgil, Cisl FP e Uil PA assumeranno nei prossimi giorni una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione di lavoratori e cittadini per salvaguardare i livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori della CRI, e rilanciare la funzione e il ruolo di questa importante istituzione.
Roma, 8 aprile 2015
FP CGIL CISL FP UIL PA
Salvatore Chiaramonte Paolo Bonomo Gerardo Romano
09.04.2015 – Concorso a 559 posti di Capo Squadra 2012 – Riapertura procedura scelta sede.
Roma, 1 aprile 2015
Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
On. Graziano del Rio
Al Segretario Generale
Dott. Mauro Bonaretti
Al Capo Dip. Protezione Civile
Pref. Franco Gabrielli
Oggetto: 136 anni in attesa del servizio meteorologico nazionale distribuito (SMND).
La realizzazione di un unico servizio meteorologico nazionale è un obiettivo altamente condiviso dalla CGIL e atteso da molto tempo dall’intera comunità che in Italia si occupa di questo settore.
Si auspica che anche l’Italia si doti, da subito, in modo strutturale ed organico, di un centro meteorologico nazionale dello stesso spessore e livello di quelli europei e non di una temporanea ed evanescente struttura di missione, che, nata per superare il regime transitorio, diventi “temporaneamente permanente” come più volte accaduto in Italia. E che questo centro nazionale sia “laico”, visto che “Solo noi e la Grecia abbiamo un servizio meteo gestito da militari” come ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, in audizione alla commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge delega per il riordino delle disposizioni legislative della materia di Protezione Civile. La “laicità” è possibile, e a dimostrarlo è l’esempio del numero unico di emergenza 112 della Regione Lombardia.
E’ stata proprio la mancanza di un riordino dei ruoli tra il mondo militare e civile che ha impedito la realizzazione dell’ obiettivo del ” Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito” , abbozzato già nel Regio Decreto n. 3534, serie II°, del 26 novembre 1876.
Per attuare la legge 100/12, che prevede l’emanazione di un DPR per regolare il Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito, è stato predisposto di recente uno schema di decreto, elaborato e predisposto sulla base dell’istruttoria tecnica effettuata da un gruppo di lavoro istituito dal capo dipartimento della PC. Prendiamo atto che rispetto alla prima formulazione, questo testo è migliorato molto, pur se ancora delinea punti di caduta importanti come la allocazione istituzionale.
Tale schema prevede, per la fase transitoria, l’istituzione di una struttura di missione all’interno della Presidenza Consiglio Ministri, con sede presso il Dipartimento Protezione Civile.
Riteniamo che il Paese e il territorio non abbiano bisogno dell’ennesima struttura di missione all’interno della Presidenza del Consiglio (della quale, tra l’altro non viene indicata la durata), costruita per sistemare dirigenti in cerca d’autore, ma piuttosto di un servizio autorevole, a cui venga assicurata la necessaria autonomia scientifica e adeguate risorse (che non significa spendere di più, ma spendere meglio). E’ un ennesima turbativa istituzionale realizzare un servizio così importante con le caratteristiche strutturali che si vogliono assegnare: uno status di separato in casa dentro un ente delicato così come è il Dipartimento della Protezione Civile. Non sembra avere alcun senso se non quello di rispondere alla compulsione di destinare poltrone e rispondere a qualche problema interno.
Ci chiediamo quali saranno i criteri per il conferimento degli incarichi previsti nella bozza di decreto, cioè se si continuerà a distribuire incarichi tecnici a politici e incarichi politici a tecnici, con criteri decisamente poco “meritocratici”, come è accaduto e accade in numerosi ambiti della PA. Temiamo che essi avvengano ancora secondo le modalità divenute ormai tradizione nella PCM e in particolare nel DPC.
Ci chiediamo inoltre quali saranno le ricadute concrete sulle donne e sugli uomini che lavorano nel complesso mondo della meteorologia del nostro Paese, e dato l’orientamento del Governo sul pubblico impiego, l’interrogativo non appare retorico. Auspichiamo maggiore chiarezza sul destino del personale che farà parte della struttura e soprattutto su quello che non ne farà parte.
Non possiamo infine non notare l’ennesimo “spezzatino” delle attività di previsione e prevenzione di protezione civile, attività, queste, troppo spesso tenute in sordina dalla classe dirigente che guida il Dipartimento della PC, benché esse rappresentino un buon volano per la ripresa economica.
p.FP–CGIL/PCM
Gianni Massimiani
Schema di decreto del Presidente della Repubblica, recante “costituzione del Servizio meteorologico nazionale” costituito con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione civile del 27 febbraio 2013.
“Servizio Meteo la CGIL: inutile e dannosa un’altra struttura di missione”
VENETO LAVORO – I Contratti di lavoro a tempo indeterminato nel primo trimestre 2015
Mettiamo a disposizione il Bollettino dell’Aprile 2015 (Misure/58) predisposto da VENETO LAVORO, dal titolo “La dinamica dei contratti a tempo indeterminato nel primo trimestre 2015: l’impatto degli incentivi e del jobs act”.
Si tratta del primo documento che analizza in questa chiave gli andamenti occupazionali. Come in altre occasioni il lavoro si fa apprezzare per la prontezza nell’analisi dei dati dispinibili e per la serietà con cui procede alla formulazione delle prime teorie ricavabili degli stessi. Dota da non sottovalutare in un contesto nel quale, qualunque minimo spostamento di occupati fanno già oggi (e lo faranno sempre di più nelle prossime settimane) “gridare” al Ministero del Lavoro, Governo (e pur’anche l’INPS) che il merito è tutto e solo delle politiche da loro messe in campo.
Come si può ben notare scorrendo le tabelle le cose non stanno proprio così, anche se gli incentivi previsti nella Legge di Bilancio stanno mostrando indubbiamente una certa efficacia.
Lasciando ad ognuno ampio spazio per la lettura (e per farsi una propria opinione) ci sembra importante segnalare (ricordando che ci riferiamo al Veneto):
-Nel complesso del trimestre si sono registrate quasi 35.000 assunzioni a tempo indeterminato, circa 10.000 in più rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente (+40%);
– mediamente si registrano circa due flussi (assunzioni e/o trasformazioni a tempo indeterminato) per azienda; la maggior parte delle aziende (67%) ha attivato un unico flusso; un piccolo numero di aziende (2%) ha attivato oltre 10 flussi, incidendo peraltro per il 19% sulle assunzioni complessive a tempo indeterminato e per il 15% sulle trasformazioni;
– il 71% delle aziende osservate ha una dimensione inferiore a 15 dipendenti: queste hanno determinato il 54% delle assunzioni a tempo indeterminato e il 48% delle trasformazioni;
– l’insieme più consistente – pari a circa la metà del totale – è costituito da imprese che anche negli anni precedenti hanno effettuato assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato.
La discussione sul futuro riordino del sistema camerale è entrato nel vivo alla luce della ripresa del dibattito in Commissione affari costituzionali sugli emendamenti del ddl 1577.
In queste ore è fondamentale intensificare tutti i nostri sforzi per sollecitare i senatori a modificare il testo del ddl soprattutto per quel che riguarda la parte del taglio del diritto annuale nei prossimi anni.
In allegato vi inviamo la lettera concordata con Cisl e Uil con i quali proprio per queste ragioni abbiamo organizzato per giovedi 9 aprile a Roma (dalle 13:00 alle 18:30) un presidio presso il Senato della Repubblica.
Roma, 19 marzo 2015
p. il comparto aa.ll
Susanna Giuliani
COMUNICATO
FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno incontrato oggi il Presidente dell’Inail, prof. Massimo De Felice, per uno scambio di idee in tema di istituzione dell’Agenzia unica delle attività ispettive. Tale incontro, richiesto dai Segretari generali delle tre Federazioni del pubblico impiego, precede quello previsto -sullo stesso tema- con il Presidente dell’INPS.
Abbiamo ribadito tutta la preoccupazione e la contrarietà alla ristrutturazione di un così delicato settore, così come appare delineata dalla prima bozza di decreto. Abbiamo evidenziato come ad oggi siano ignoti i contenuti della riscrittura, evidentemente in corso, del decreto stesso.
Ad una richiesta comune delle OO.SS. di una presa di posizione pubblica, è stata manifestata perplessità fornendo comunque assicurazioni che il confronto in atto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali resta imperniato sulle considerazioni a suo tempo trasmesse dall’Ente allo stesso dicastero. Considerazioni con le quali peraltro si esprimeva preoccupazione in ordine al coordinamento fra attività istituzionale degli Enti e all’attività di vigilanza, alla governance dell’Agenzia ed al coinvolgimento delle Amministrazioni in essa, alla gestione delle risorse immobiliari, di quelle materiali e di quelle immateriali attualmente in capo alle tre Amministrazioni, al trattamento del personale ed ai processi di omogeneizzazione dello stesso, alla salvaguardia della professionalità.
Infine, abbiamo rappresentato al Presidente dell’Inail la delicatezza e l’importanza dei prossimi giorni per decidere quantità e qualità delle modifiche al progetto attuativo dell’art. 4 della legge 183/14 (jobs act).
Lo stesso orientamento del Ministro Poletti al rinvio dell’esame sul testo è indicativo dell’intenzione di riscrivere, e su punti importanti, la bozza di decreto.
Resta ferma, quindi, la volontà di CGIL CISL UIL di tenere viva con la mobilitazione e l’iniziativa sindacale, l’attenzione delle amministrazioni, dei lavoratori e dei cittadini.
Roma, 8 Aprile 2015
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte |
CISL FP
Paolo Bonomo |
UIL PA
Nicola Turco |
08.04.2015 – Lazio – Distaccamento di Poggio Mirteto – Comunicato stampa.
Roma, 8 aprile 2015
Domani, giovedì 9 aprile, Cgil nazionale e Fp Cgil nazionale terranno una conferenza stampa sulla situazione dei lavoratori tirocinanti della Giustizia. L’appuntamento è alle ore 12 presso la sala Santi della sede di corso d’Italia 25, a Roma. Parteciperanno alcuni lavoratori e interverranno Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, e Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale della Funzione Pubblica.
I lavoratori tirocinanti della giustizia – 2.650 ex cassintegrati, lavoratori in mobilità e disoccupati – dal 2010 svolgono tirocini formativi negli uffici giudiziari di tutta Italia e, supplendo alla grave carenza d’organico del comparto, garantiscono la prosecuzione delle attività con una retribuzione al di sotto della soglia di sussistenza. Dopo cinque anni, il prossimo 1° maggio, la loro vicenda lavorativa rischia di concludersi.
Cgil e Fp Cgil ritengono che la forma del tirocinio sia stata utilizzata in modo improprio per mascherare veri e propri rapporti di lavoro subordinato e che l’attività lavorativa debba essere riconosciuta attraverso la contrattualizzazione. Per questo domani confederazione e categoria torneranno ad avanzare le proprie richieste al governo e annunceranno un percorso di mobilitazione di carattere territoriale e nazionale.