Toscana – Istituzione del Distretto Tosco-Emiliano per la gestione dei soccorsi

05.01.2015 – Il 29 gennaio u.s. siamo stati informati della volontà di istituire, ancorchè in via sperimentale, il Distretto Appenninico Tosco-Emiliano, per la gestione dei soccorsi nell’Appennino.
Tale sperimentazione, “sentite anche le OO.SS. Regionali e Territoriali”, coinvolgerà due Direzioni Regionali, Comandi Toscani ed Emiliani, personale permanente, sia operativo, che amministrativo, personale volontario…
Tutto bello, preciso, funzionale…peccato che i Sindacati Nazionali siano giusto stati informati, ma a posteri, mentre del confronto preventivo con le rappresentanze territoriali non ci sono tracce, come si evince anche dalla nota allegata.
Non va per niente bene!
Confidiamo che la situazione creatasi venga recuperata immediatamente e che l’Amministrazione, sia al centro, che in periferia, si attenga con maggiore puntualità a quelle che sono le regole previste dal sistema di partecipazione sindacale.

Adriano FORGIONE

 

 

Incontro Concorso Straordinario 334 Ispettori: relazione

05.01.2015 – In data odierna si è tenuta laprevista riunione nel merito del concorso straordinario per 334 posti nellaqualifica di Ispettore del CNVVF.
Sul medesimo argomento il confronto era stato aperto nella riunione del 14 gennaio u.s. ed era stato rimandato anche a fronte delle osservazioni di Parte Sindacale conseguenti all’ingiusta esclusione dei colleghi specialisti, SMZT, Portuali e TLC, dal concorso succitato.
Le ragioni della nostra contrarietà erano peraltro state esplicitate anche attraverso una apposita nota inviata il giorno 18 dicembre u.s..
Ebbene, malgrado siano passate tre settimane, anche il confronto avvenuto questa mattina non ha sciolto le contraddizioni esistenti, le quali, è bene ricordarlo, sono una esclusiva responsabilità dell’Amministrazione che, per inciso, ha deciso di modificare unilateralmente il precedente regolamento del concorso straordinario per 300 Ispettori ed ha emanato un bando talmente contraddittorio, per cui ogni soggetto che intende concorrere, si tratti di uno specialista, o di un generico, ritiene di poter rivendicare la lesione di un “legittimo diritto”.
Stante la situazione, la CGIL VVF, unitamente ad altre OO.SS., ha sollecitato la Parte Pubblica affinché si trovi una soluzione che escluda o limiti eventuali contenziosi legali, anche perché, se ciò avvenisse, i tempi del concorso slitterebbero ulteriormente, con ulteriori danni per i concorrenti, ma anche per il servizio, con particolare riferimento a tutti quegli Uffici centrali e periferici laddove queste figure sono carenti, se non addirittura mancanti.
L’Amministrazione, sentite le valutazioni di Parte Sindacale, ha ritenuto di prendere ancora un poco di tempo per ulteriori approfondimenti, terminati i quali ci sarà un rapido e definitivo confronto e, in ogni caso, si procederà con i previsti adempimenti concorsuali (graduatoria, individuazione delle sedi disponibili e scelta, da parte dei vincitori, delle stesse).

Adriano FORGIONE – Danilo ZULIANI

Lombardia – Carenza di personale qualificato presso il comando VVF di Mantova

05.02.2015 – In allegato la nota inviata ieri alla Direzione Regionale VVF della Lombardia, con richiesta di incontro per discutere della grave situazione in cui versa il comando mantovano, dove è presente una carenza di qualificati superiore al 65% della pianta organica: si tratta di una situazione insostenibile che mette in serio pericolo tutta la cittadinanza della provincia, ma anche gli operatori del soccorso.

Il Coordinatore FPCGIL VVF Lombardia
Massimo FERRARI

 

 

Legge di stabilità 2015: novità in materia previdenziale per il personale SATI del CNVVF

05.01.2015 – In allegato la nota relativa all’oggetto.

 

 

Razionalizzazione impiego autovetture di servizio – Precisazioni

05.02.2015 – Dando seguito alle note, medesimo oggetto, emanate nei mesi di ottobre e novembre uu.ss., in allegato talune precisazioni nel merito dell’oggetto.

 

 

l lavoro del poliziotto penitenziario: articoli di stampa.

 

News

 
PASSAGGI TRA LE AREE: UNA RISPOSTA CHIARA E SEMPLICE
 


 COMUNICATO 

In premessa una doverosa rettifica: l’emendamento Di Lello, relativo allo sblocco dei passaggi tra le aree, è stato dichiarato inammissibile a differenza di quanto vi abbiamo scritto nel precedente comunicato. Di questo ci scusiamo con voi e con i lavoratori interessati, avevamo avuto informazioni diverse e non le avevamo verificate adeguatamente. Ma resta la sostanza di quanto abbiamo già sottolineato: ovvero che nessun emendamento può avere speranza se non vi è la copertura governativa. Come tutti sapete la riunione del 3 è stata rinviata al 10 febbraio, con l’ordine del giorno immutato, per motivi organizzativi da parte dell’amministrazione e per l’indisponibilità di altre OO.SS. rispetto alla data di rinvio proposta inizialmente (il 5 febbraio). Con il rischio concreto di arrivare alla discussione sul tavolo quando i buoi saranno scappati visti i tempi ristretti previsti per la conversione in legge del decreto.
A questo punto rimane la necessità di un chiarimento: ovvero ci si deve dire quale è la volontà effettiva della Direzione politica di trovare una soluzione che fa parte degli impegni precisi che la stessa Direzione ha assunto con noi sottoscrivendo un protocollo di intesa. Quindi noi chiediamo una risposta chiara e semplice: abbiamo proposto di mutuare una previsione normativa che è stata approvata ad hoc per l’Agenzia delle Dogane, su questo ci aspettiamo riscontro e su questo misureremo l’effettiva volontà di arrivare ad uno sblocco positivo di questa lunga e defatigante vertenza. Perché siamo di fronte ad un problema che nessuno può pensare di bypassare impunemente, o, peggio, individuando soluzioni che non corrispondano alle legittime aspettative dei lavoratori. Ribadiamo che i lavoratori del MIBACT non sono di serie B, hanno diritto alle stesse opportunità che vengono concesse ad altri e che la riapertura degli scorrimenti tra le aree è una straordinaria opportunità per l’Amministrazione di valorizzare il patrimonio professionale interno in vista della realizzazione di una riforma che di certo ne ha più che bisogno.
Pertanto le nostre valutazioni saranno conseguenti alle risposte che otterremo: senza riqualificazione ci sarà mobilitazione!
 

 Arretrati progressioni economiche.
 
Vi comunichiamo che con la Circolare n.10 emanata in data odierna dalla DG Bilancio sono state date disposizioni per il pagamento degli arretrati delle progressioni economiche: Nella circolare vi è un improprio riferimento al lavoro straordinario, frutto evidentemente di un refuso, ma la sostanza riguarda gli emolumenti maturati a far data dal 1 gennaio 2010 dai vincitori di dette progressioni. Con la speranza di non registrare i ritardi che abbiamo purtroppo verificato nell’aggiornamento delle partite stipendiali. Siamo ancora in attesa di capire che fine ha fatto l’accordo per la distribuzione dei residui 318 posti e la pubblicazione delle graduatorie integrali: chiederemo puntuali informazioni nella prossima riunione.
Sempre relativamente alle progressioni ci giungono notizie di facili promesse elettorali circa l’attivazione di nuovi progressioni, fatte da qualche Organizzazione Sindacale in cerca di  consensi a buon mercato. Che si intenderebbero finanziare con le risorse utilizzate per le turnazioni.
Per quello che ci riguarda noi siamo fermamente intenzionati a presentare una proposta che garantisca un processo di progressione economica a tutto il personale che è rimasto escluso da quella appena conclusa. Ma certo non andremo ad intaccare il budget per le turnazioni che serve a garantire i servizi. Al riguardo stiamo pensando ad una proposta che possa avere i caratteri di concretezza e percorribilità, ovvero la certezza delle risorse da impegnare e la garanzia del loro rientro nel FUA  al momento delle condizioni previste dal CCNL (pensionamenti e eventuali passaggi di area). Ma allo stato ci limitiamo a ribadire il nostro fermo impegno sulla materia; non ci piacciono le facili promesse a scopo elettorale.
 
Roma, 4 febbraio 2015
 
 
Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL MIBACT
 

 
 
 

 
 

Art. 70 D. Lvo n. 217/2005 – Valutazione annuale dei Direttivi dei Primi Dirigenti e dei Dirigenti Superiori del Corpo Nazione dei Vigili del Fuoco per l'anno 2014.

04.02.2015 – Art. 70 D. Lvo n. 217/2005 – Valutazione annuale dei Direttivi dei Primi Dirigenti e dei Dirigenti Superiori del Corpo Nazione dei Vigili del Fuoco per l’anno 2014.

 

 

 

News

 

Il Testo Unico entra nelle carceri

 
 

 
In vigore il decreto 81/2008 nelle strutture penitenziarie.
Francesco Quinti (responsabile Fp Cgil comparto sicurezza): “un regolamento atteso dagli operatori, che colma un incomprensibile vuoto normativo. Adesso, però, occorre costruire nuovi istituti”
 
vai all’articolo di rassegna
 
 

 

News

 
Comparto Sicurezza – Comunicato fesi 2015 C.F.S.
 
 

 

News

 

La Rassegna Penitenziaria n. 01 -FEBBRAIO 2015

 
 

 

News

 
Il lavoro pubblico è tema centrale anche alla Difesa, le proposte della FP CGIL
 


 

         Votare le liste della Fp Cgil, significa agire per fermare le conseguenze generate dall’opera di destrutturazione della pubblica amministrazione, del lavoro pubblico e dei servizi resi alla cittadinanza, e rispondere alla guerra dichiarata alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, considerate un nemico da sconfiggere.
         La drastica e continua riduzione degli stanziamenti economici destinati al funzionamento dei servizi pubblici operata negli anni attraverso le leggi di stabilità fin qui licenziate dal Parlamento, il blocco del turn over del personale e il mancato rinnovo del contratto di lavoro scaduto da ben 6 anni, la brutale messa in discussione dei diritti contrattuali e del sistema di garanzie proprio dei rapporti di lavoro pubblici, associata alle limitazioni introdotte al sistema delle relazioni sindacali, oltre a colpire il mondo del lavoro pubblico incidono pesantemente pure sulla qualità e sulla quantità dei servizi resi alla cittadinanza.
Il tutto sminuendo l’importante funzione sociale del lavoro pubblico e facendolo percepire alla collettività come causa del dissesto economico del Paese.
         L’ennesima riforma della Pubblica Amministrazione, la cosiddetta riforma Madia, rischia  di riportare il lavoro pubblico indietro di 30 anni: le incursioni legislative nel rapporto di pubblico impiego frenano l’autonomia negoziale togliendo al C.C.N.L. il ruolo  regolatore del rapporto di lavoro. Una presunta innovazione che si configura come l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori, minacciati di trasferimento coatto, demansionamento e possibilità di licenziamento in seguito alla riorganizzazione e alla soppressione degli Enti pubblici.
         Sono scelte che la Fp Cgil ha sempre contrastato e che continua a combattere, anche da sola, con i mezzi resi disponibili al sindacato, ma anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento spontaneo delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno partecipato alle grandi manifestazioni tenute in ogni piazza d’Italia – compreso lo sciopero generale del 12 Dicembre scorso che ne è forse la prova più significativa – che hanno coinvolto milioni di persone e dimostrato al governo quanto sia profondo ed intimamente avvertito il malessere dei lavoratori e sbagliate le idee del governo in tema di lavoro, pubblico e privato.
         E allora, l’unico concreto strumento di democrazia rimasto ancora intatto per i lavoratori che continuano a credere nell’esercizio del proprio diritto al voto e a guardare alla rappresentatività nel lavoro pubblico come a una conquista irrinunciabile, è proprio l’elezione delle RSU e l’importante appuntamento, del 3,4 e 5 marzo.
Un appuntamento cui non si può e non si deve mancare, per ricostruire un sistema di relazioni sindacali funzionale alla salvaguardia dei diritti e della dignità dei lavoratori, rivendicare con forza il rinnovo del contratto collettivo nazionale e recuperare quei diritti e quelle tutele, in ogni luogo di lavoro con la contrattazione, in grado di garantire anche trasparenza delle procedure troppo spesso unilateralmente decise, anche nell’attribuzione delle residue risorse rese ancora disponibili al dicastero, alle lavoratrici e lavoratori della Difesa.
         In questo compromesso quadro generale il Ministero della Difesa, che per le sue competenze e peculiarità si trova al centro di interessi e strategie sociali, economiche e finanziarie anche di natura privatistica sia a livello nazionale che internazionale, corre il rischio di pagare un prezzo troppo alto ai sacrifici imposti dalla “Spendindg review” con la riorganizzazione dei propri assetti, determinando ricadute che rischiano di riverberarsi sul rilancio dell’azione industriale e amministrativa, sulla giusta e indispensabile valorizzazione delle professionalità civili e, più in generale, sulle condizioni di lavoro del personale dipendente.
         La contrattazione integrativa di posto di lavoro, di cui sempre più devono essere protagoniste le RSU, dovrà interpretare al meglio i bisogni dei lavoratori, contrastando con forza l’idea di assoluta discrezionalità sui processi lavorativi affidata al dirigente di turno, per il riconoscimento e la piena valorizzazione del fondamentale capitale professionale che le lavoratrici e i lavoratori sono in grado di apportare al funzionamento del Ministero della Difesa e delle sue strutture territoriali, anche di area industriale, per giungere alla definizione di una politica sindacale orientata a garantire la piena esigibilità dei diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori e gli strumenti necessari a sostenere le sfide che si presenteranno o che saranno presto oggetto di confronto, ma anche per fare in modo che i temi afferenti la sicurezza sul lavoro, l’igiene e il benessere organizzativo delle persone che operano nel Ministero della Difesa, come pure il miglioramento della loro stessa mobilità non siano argomenti spesso considerati come fastidiose ed irrealizzabili richieste da archiviare, bensì come temi di interesse comune da avanzare al tavolo di discussione per la loro concreta definizione.
 

LA FP CGIL REPUTA INDISPENSABILE INVITARTI AL VOTO:
 

–    Perché ridare forza alla RSU nella negoziazione e nelle contrattazione significa tutelare i diritti e i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni posto di lavoro; 
–    Perché è indispensabile rivendicare con più forza il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da ben 6 anni;
–    Perché attraverso l’utilizzo delle risorse finanziarie rese disponibili al FUA 2014 sia anche possibile completare le progressioni economiche iniziate col FUA 2010 anche per i restanti 7.000 lavoratori della difesa;
–    Perché rivendicare e ottenere in maniera definitiva la distinzione delle funzioni di competenza del personale civile da quelle proprie del personale militare è un impegno cui non intendiamo sottrarci;
–    Perché dopo aver ottenuto lo sblocco delle assunzioni con lo svincolo dei vecchi concorsi e l’apertura ad un piano di assunzioni destinato ai più giovani, diventa indispensabile vigilare affinché sia finalmente perseguito il pieno e non più ulteriormente rinviabile recupero dell’efficienza dell’Area industriale della difesa; 
–    Perché riteniamo improcrastinabile definire quanto prima politiche e soluzioni per il personale militare dichiarato inidoneo che ancora oggi transita in maniera quasi incontrollata nei ruoli del personale civile sottraendo posti e funzioni alle lavoratrici e ai lavoratori della Difesa; 
–    Perché continuiamo a ritenere indispensabile la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alle scelte che riguardano i processi organizzativi e lavorativi di ogni singolo posto di lavoro, anche ai fini dell’indispensabile valorizzazione delle professionalità civili e del pieno riconoscimento del loro ruolo all’interno del Ministero della Difesa; 
–    Perché pensiamo che re internalizzare il lavoro e i servizi significa anche contribuire ad una reale ed efficace riorganizzazione funzionale del Ministero, indispensabile a riordinare i compiti e le funzioni del personale, riconoscendo competenze e professionalità e guardando ben oltre la semplice  applicazione di un sistema di valutazione introdotto per legge che, a nostro giudizio, non ha alcuna ragione di esistere e che metteremo in discussione;
–   Perché reputiamo che rilanciare le attività formative nel Ministero della Difesa sia fondamentale, affinché siano finalizzate alla valorizzazione del patrimonio professionale interno e considerate strumento di crescita improntata al costante adeguamento alle innovazioni organizzative e normative in atto, ma anche a quelle future, garantendo pari opportunità di accesso.
 
Se condividi queste ragioni, il 3/5 Marzo vota FP CGIL


         Roma, 3 Febbraio 2015
 
                    Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
                             Ministero Difesa
                            Francesco Quinti

 
 
 

 
 
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