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MEF – QUALE RIFORMA?
 

COMUNICATO
 

I dipendenti pubblici sono una risorsa importante per il paese, sui quali è necessario investire in termini economici e professionali. E’ grazie al loro lavoro se sono garantiti servizi pubblici di elevata qualità,  è grazie alla loro professionalità se i servizi erogati sono giudicati positivamente dai cittadini.  I tagli apportati alla P.A. rischiano di comprometterne seriamente il funzionamento, di privare il paese di un sistema di tutele indispensabili per contrastare  fenomeni sociali   disgreganti e conflittuali, aggravati dalla  crisi economica  e alimentati  da una pessima Politica.  L’ennesima riforma della Pubblica Amministrazione, la cosiddetta riforma Madia, rischia  di riportare il lavoro pubblico indietro di 30 anni: le  incursioni legislative nel rapporto di pubblico impiego  limitano fortemente l’autonomia negoziale,  tolgono  al CCNL  il ruolo  regolatore del  rapporto di lavoro.
  La riforma è l’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori, minacciati di trasferimento coatto,  demansionamento e  licenziamento a seguito di riorganizzazioni e soppressioni di Enti.
 

LA RIFORMA DEL MEF
 

–   La riorganizzazione del MEF, Ministero strategico per l’economia nazionale, ha comportato la soppressione di 10 RTS, della SSEF, la riduzione degli organici: di fatto un depotenziamento della struttura, una progressiva riduzione della sua presenza sul   territorio e delle sue attività professionalmente rilevanti.  E’ necessario nell’immediato porre attenzione al futuro delle RTS, alla loro missione, alla loro dislocazione sul territorio.
 
  Per quanto riguarda le CC.TT, si tratta di garantire una giustizia tributaria celere e, contemporaneamente, eliminare i carichi di lavoro arretrato (CTC): sono 42.000 le pratiche   definite negli ultimi tre anni, in aggiunta al normale carico di lavoro della giustizia tributaria di primo e secondo grado. Dimostrazione di alta professionalità dei lavoratori, pienamente all’altezza degli obiettivi assegnati.
 

–   Riteniamo non più rinviabile la soluzione del problema relativo alla corresponsione dell’incentivo legato alla riscossione del contributo unificato, che rappresenta una parte consistente  del salario accessorio di questo settore, a tutt’oggi,  nonostante sia stato istituito nel luglio 2011, non ancora erogato: soluzione che preveda l’assegnazione dell’ incentivo con  regolarità e  tempestività. 
 

–   E’ necessario superare l’anomalia giuridico-economica che attribuisce lo stesso tipo di mansione a lavoratori che appartengono a diversi inquadramenti giuridici, auspicando  che  questo avvenga con l’approvazione dei decreti attuativi della legge delega fiscale relativi alla riforma del sistema sanzionatorio e del contenzioso, in caso contrario incalzeremo l’Amministrazione affinché provveda con atto interno.
 

–   Nella fase di riordino della P. A. è urgente avviare la stabilizzazione del personale  “comandato”. 
 
PER LA FPCGIL SONO OBIETTIVI IRRINUNCIABILI:
 

   Il rinnovo del CCNL,  scaduto da 6 anni. Il CCNL deve rimanere lo strumento principale per   la difesa  delle retribuzioni e dei diritti dei lavoratori. Ulteriori blocchi non sono giustificabili, non può passare il principio che il lavoro pubblico sia un costo da abbattere. Si preferisce attuare la politica dei Bonus, che divide il mondo del lavoro, piuttosto che riconoscere il diritto costituzionale ad “avere una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro sufficiente ad assicurare una esistenza libera e dignitosa“.
 
    Il ripristino della contrattazione decentrata, depotenziata dalla riforma  Brunetta  e ulteriormente svilita dalla riforma Madia. La contrattazione decentrata deve  tornare ad essere strumento per la valorizzazione economica e  professionale dei lavoratori;
L’erogazione del salario di produttività  per fasce di merito individuali e predeterminate  è da contrastare con decisione:  il raggiungimento annuale degli obiettivi è la dimostrazione della professionalità di tutti i  lavoratori, altri strumenti rischiano di essere fortemente demotivanti. 
 
    L’avvio di un confronto con l’Amministrazione per giungere in tempi brevi alla  sottoscrizione di un accordo per i passaggi di fascia ( progressioni   economiche) dopo il termine del blocco delle “carriere” introdotto dal d.l. 78/2010 e protratto fino al 31/12/2014.
 
Per la FP CGIL è fondamentale dare continuità alle iniziative di lotta e di mobilitazione degli ultimi mesi contro le politiche di austerità del Governo, contro il lavoro precario, contro il jobs act e la svalorizzazione del lavoro
 
Protagoniste della difesa del lavoro pubblico devono essere le RSU, esempio concreto di democrazia sindacale, una rappresentanza forte del mandato ricevuto dai lavoratori, per difendere i diritti e gli spazi democratici nei posti di lavoro.
 Roma, 2 febbraio 2015
 
                   CGIL FP Nazionale
                   Luciano Boldorini                           

 
 
 

 
 

Reggio Calabria – CGIL CISL USB VVF proclamano lo stato di agitazione

01.02.2015 – In allegato lo stato di agitazione provinciale proclamato da CGIL CISL USB VVF Reggio Calabria, corredato con tutte le ragioni che hanno determinato la necessità di aprire la fase vertenziale.

 

 

Direttivi CNVVF – Art. 47, D.Lgs. 217/05: percorso di carriera.

01.02.2015 – Il comma 1 dell’art.47, D.Lgs. 217/05 recita: “Non possono partecipare allo scrutinio per l’ammissione al corso di formazione per l’accesso al qualifica di primo dirigente, i direttori-vicedirigenti che non abbiano prestato servizio effettivo per almeno due anni presso comandi provinciali dei vigili del fuoco”.
L’allegato appunto dell’Amministrazione chiarisce che tale articolo verrà applicato a partire dal 1° gennaio 2016.

 

 

Bologna – Convenzione tra CNVVF e RFI: richiesta chiarimenti.

01.02.2015 – In allegato la richiesta di chiarimenti al Comandante, da parte del Coordinamento FPCGIL Bologna.

Nel merito del contenzioso – servizio presso RFI concordato, come da convenzione sottoscritta, con le tariffe della vigilanza, pagamento del personale con le tariffe dello straordinario – troviamo sconcertante ed inspiegabile che anche laddove “le carte” sono chiare e non si prestano ad alcuna interpretazione, il riconoscimento di un evidente e legittimo diritto dei lavoratori viene fatto diventare un percorso ad ostacoli.
Nel dare pieno sostegno alle ragioni espresse dal Coordinamento FPCGIL VVF provinciale, confidiamo che il Comandante di Bologna si renda rapidamente conto che non c’è nulla da interpretare, nè da chiarire, ovvero riconosca al personale quanto spetta senza ulteriori indugi.
Adriano Forgione

 

 

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Sanità: da Aiop intollerabile attacco a quella pubblica, applichino regole e contratti

Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria nazionale Fp-Cgil

Roma, 30 gennaio 2015
Ribadiamo la nostra ferma contrarietà all’uso spregiudicato del welfare come bancomat. Le risorse sono necessarie per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, visto che interi pezzi del sistema sono al collasso. Per questo siamo convinti che le Regioni debbano opporsi con maggiore determinazione a ulteriori riduzioni del finanziamento del Fondo Sanitario.

In tal senso ci indignano le dichiarazioni del presidente dell’AIOP, Gabriele Pelissero, che ieri in una lettera rivolta al Presidente Renzi e alla Ministra Lorenzin ha sferrato un attacco intollerabile alla sanità pubblica. Facile dare lezioni di imprenditoria se si è in condizione di creare profitti mentre si pretende di socializzare le perdite.

La sanità privata costa meno di quella pubblica. Vero. Principalmente perché non garantisce tutte le prestazioni del pubblico, con un’accentuata tendenza all’assunzione dei DRG più remunerativi e a minor costo. E poi, fatto non trascurabile, perché eroga salari più bassi, per giunta fermi al 2007. Organici ridotti, turni di lavoro massacranti nelle case di cura private, impossibilità di usufruire persino delle ferie.

L’ AIOP, l’associazione che rappresenta questi datori di lavoro privati, ha sottoscritto un nuovo contratto per le RSA, anche sanitarie, che abbatte salari e diritti, con organizzazioni “sindacali” di comodo, non rappresentative dei lavoratori. É facile spendere meno quando non si rispettano i diritti fondamentali dei lavoratori. Questo non significa che nella organizzazione della sanità pubblica non vi siano sprechi da combattere. Ma le risorse che possono essere risparmiate, dai ricoveri impropri a una più capillare risposta territoriale da mettere in campo, devono essere reinvestite nel potenziamento del sistema pubblico.

Non accetteremo il ricatto occupazionale che AIOP paventa di fronte ad ogni problema, o quando vuole ottenere qualcosa. Si rinnovi il contratto di lavoro, si accettino regole certe per gli accreditamenti, che tengano conto anche delle dotazioni di personale e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Solo così la sanità privata potrà essere un interlocutore credibile.

 

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IL MIBACT: UN CAOS POCO CREATIVO
 
 

 COMUNICATO 

In questi giorni abbiamo dovuto fare una vera e propria rincorsa ad ottenere gli elenchi degli elettori per le RSU e ancora non tutte le situazioni possiamo dire di averle risolte. Certo la fase di passaggio dalla vecchia alla nuova organizzazione non ci ha aiutato, ma quello che ci ha più colpito è questa fuga dalle responsabilità che tantissimi dirigenti hanno dimostrato, non riuscendo ancora a differenziare l’individuazione degli elettori dalla concreta composizione degli organici conseguente alla riforma. Insomma un caos che la dice lunga sulla reale situazione in un  Ministero dove gran parte di coloro che hanno  uno straccio di incarico dirigenziale tende a comandare e non  decidere. Quindi abbiamo assistito ad ogni possibile interpretazione fantasiosa delle Circolari che ci pare in un italiano chiaro abbiano dato le indicazioni, dove ancora oggi si assiste a tentativi di reclutamento per questa o quella struttura o a mancate indicazioni sui lavoratori che appartengono ai siti accorpati al Polo Museale, fino all’esplicito mancato riconoscimento degli accordi che hanno determinato la nuova mappatura RSU. Per cui a noi non resta che ribadire che l’assegnazione a questo o quel corpus elettorale riguarda esclusivamente la garanzia del diritto di voto. Altra cosa sarà la composizione effettiva degli organici, su cui si sta aprendo il confronto a livello nazionale e che determinerà il primo criterio condiviso dell’opzione volontaria e altri a discendere. Sul punto vogliamo essere più espliciti: dal nostro punto di vista la questione centrale sarà il mantenimento dell’attuale collocazione geografica dei lavoratori, salvo opzione diversa degli stessi, e pertanto il mantenimento delle sedi distaccate delle Soprintendenze accorpate e la garanzia della piena funzionalità delle strutture museali accorpate al Polo. Pertanto nessuna mobilità territoriale, che non sia espressamente richiesta dai lavoratori, sarà da noi accettata.
 

Very bello? 
 
A noi questa operazione sembra discutibile già dal nome. Il sito, ci permettiamo di dire, è verybrutto e non poteva essere diversamente, perché è stato messo in piedi in maniera parziale e raffazzonata. Le strutture territoriali non hanno che svolto il passivo ruolo di fornitori di dati, senza che ci si sia sforzati di avviare alcun processo collaborativo, che avrebbe sicuramente contribuito a far crescere, insieme alla struttura, anche la considerazione che il Ministro ha di essa. Se è il Ministro stesso a non valorizzare il patrimonio diffuso delle proprie redazioni locali, ma perché mai dovrebbe essere il pubblico dell’EXPO o i famosi investitori esteri a credere che la pubblica amministrazione sia passibile di miglioramento? Il debutto del sito ha visto i media scatenati insieme al web contro il ministero, che ha perso l’ennesima occasione, proprio alla vigilia dell’EXPO, di proporre un prodotto non solo colorato, ma pure usabile. La fretta è stata una pessima consigliera, tanto che ancora latita la versione in inglese, alla quale – pare – si dovrebbero affiancare altre sei lingue. Sinceramente non sappiamo se augurarci che un’ulteriore porzione della Babele mediatica sia occupata da verybello tradotto, perché non vorremmo certo ritrovare, anche sui media stranieri, le facili ironie che abbiamo riscontrato su quelli nostrani.
 

Nomine, che passione!
 
In questi giorni impazza il totonomine, sport particolarmente seguito e che, a dire la verità, ci appassiona poco. Per cui ci sottraiamo volentieri lasciando l’incombenza a qualche collega, probabilmente più addentro di noi nei corridoi del Collegio Romano, che sparge volentieri a piene mani previsioni e rassicurazioni.
Per cui scriviamo di nomine già fatte e di autorevoli candidature. La prima che ci salta agli occhi è quella dell’ex Direttore regionale del Piemonte, Turetta, alla Reggia di Venaria.  Nomina fatta tra mille polemiche e preceduta da un duro scontro tra il MIBACT e la regione Piemonte nella persona del suo Presidente Chiamparino. Il motivo dello scontro ci è poco chiaro e non ci pare sia solo una questione di metodo, ma piuttosto di pesi e contrappesi rispetto alla gestione di questo importante sito. Ovvero di chi vuole avere mani libere nella gestione (la Regione) e chi invece questo non lo permette (il MIBACT).  Abbiamo letto con interesse l’intervista che lo stesso neo direttore ha rilasciato alla Stampa di oggi e ci hanno colpito in particolare due passaggi: la prima in cui egli afferma che in questo caso non è stato necessario fare un bando in quanto parla da sola la competenza. Ovvero un auto incensamento quanto meno discutibile nella forma e nella sostanza. La rivendicazione di primigenia sul Polo Reale non riteniamo sia una medaglia, su questa operazione continuiamo ad avere le nostre più forti perplessità circa la sua opportunità ed efficacia e, secondo noi, l’aveva pure il Ministero visto che nella prima versione del Decreto che lo istituisce il circuito del Polo Reale non era previsto. Ma pensiamo abbiano prevalso le forti pressioni locali, considerati gli interessi economici che ne hanno accompagnato la costruzione. E in ogni caso per quello che ci riguarda il rispetto di un minimo principio selettivo sarebbe stato più che opportuno, anche a correre il rischio di trovare  qualcuno più competente dello stesso dr. Turetta (non si sa mai…). La seconda questione che ci fa pensare è che si dà per assodata l’integrazione alla Reggia di Venaria di tutto il circuito dei castelli sabaudi che il DM Musei assegna invece al Polo Museale Regionale. Quindi, considerando questa prospettiva un dato concreto, in questo caso la nuova nomina del dirigente al Polo Regionale avrà un mandato certo, quello di smantellare il Polo appena costituito. Complimentoni!
Invece ha annunciato la sua candidatura alla Soprintendenza Archeologica di Roma il prof. Volpe, attuale Presidente del Consiglio Superiore e accademico di chiara fama, fortemente schierato con la nuova riforma del Ministro. In questo caso la candidatura ci pare una vera e propria designazione ex ante, speriamo di essere smentiti dai fatti, ma non crediamo affatto che il prof. Volpe, a cui certo non fa difetto la competenza, abbia avanzato la sua candidatura solo per partecipare. E quindi ritorniamo alla vecchia regola dello spoil system all’italiana, con buona pace di altri autorevoli candidati, che si dovranno basare solo sulla propria competenza non avendo i requisiti di “affidabilità” richiesti.
 

Dirigenti che vengono e dirigenti che non se ne vanno
 
In questo tourbillon invece per qualche dirigente di questo Ministero non vale la regola del meritato riposo dopo il pensionamento. E ci riferiamo all’ex Direttore Regionale della Liguria, il quale, malgrado il pensionamento, continua tranquillamente a dirigere di fatto quell’Ufficio. Anche malgrado le segnalazioni che noi, unitamente alla nostra Federazione genovese, abbiamo inviato al superiore Ministero che è stato tanto superiore da ignorarle. Ci chiediamo in questo caso se sia normale quanto sta avvenendo, considerata anche la Circolare Madia, che in questo caso è stata tranquillamente aggirata. Anche qui prevale una vecchia regola: fatta la legge trovato l’inganno .
 
Roma, 30 gennaio 2015 

Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL MIBACT
 

 
 

 
 

 

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Sanità e SSAEP – Resoconto giornata seminariale con EPSU
 
 

In allegato una sintesi della giornata seminariale dello scorso 15 gennaio proposta dal comparto Sanità Fp Cgil con la collaborazione del Dipartimento Internazionale Fp Cgil che ha visto la presenza di Mathias Maucher Segretario responsabile per la sanità di EPSU.
 
 la coordinatrice nazionale Sanità e SSAEP
         Francesca De Rugeriis
 
 

 

 
 

11° Campionato Italiano VV.F. di Corsa Campestre. San Giovanni in Fiore (CS), 1 marzo 2015.

30.01.2015 – 11° Campionato Italiano VV.F. di Corsa Campestre. San Giovanni in Fiore (CS), 1 marzo 2015.

 

 

 

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Programma elettorale
 
 

 In allegato il programma elettorale dell’Avvocatura dello Stato per la sua diffusione negli uffici.
 Buon lavoro
 Nicoletta Grieco

 
 

 
 

Convocazione incontro – Regolamenti concorsi interni.

11.02.2015 – Convocazione incontro – SATI – Regolamenti concorsi interni per SDAC e FTI.

Convocazione incontro – Concorso 334 Ispettori Antincendi.

05.02.2015 – Convocazione incontro – Concorso 334 Ispettori Antincendi.

 

 

Emilia Romagna – Centro di spesa unico regionale; problematiche richiami discontinui VVF

30.01.2015 – In allegato le note che la Segretaria Generale FPCGIL ed il Coordinatore Regionale FPCGIL VVF Emilia Romagna hanno inviato al Direttore Regionale.

 

 
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