Avvio adesioni

Accordi

Ipotesi di accordo Pensione Complementare Regioni e Autonomie Locali e del Servizio Sanitario Nazionale

Ipotesi di accordo per l’istituzione del Fondo Nazionale di Pensione Complementare per i lavoratori dei comparti delle Regioni e delle Autonomie Locali e del Servizio Sanitario Nazionale
 

Previdenza complementare Fondo SIRIO

 

 

Fondo per le lavoratrici e i lavoratori dei comparti Ministeri, Enti pubblici non economici, Agenzie fiscali, Università e Ricerca, del CNEL, dell’ENAC e CONI Spa.

Roma, 16 ottobre 2012
 

 

 
 

Nota di chiarimento su TFS

   
allegata nota a cura del Dipartimento Previdenza – Mercato del lavoro
FP CGIL NAZIONALE
 
 

 
 
 

 
 

 
 

Comunicato

 

In data 15 febbraio all’Aran si è tenuto l’ultimo incontro per la definizione dello Statuto del Fondo di previdenza complementare – Sirio – destinato ai dipendenti di Ministeri, Enti pubblici non economici, Presidenza Consiglio dei Ministri, Enac e Cnel.

Una fase piuttosto lunga, dopo l’accordo del 2007, complicata da posizioni alle quali non si è riusciti a dare quella auspicabile unanimità utile in questi casi.

Preso atto delle difficoltà e considerata la necessaria impellenza di dare attuazione a quanto previsto dall’accordo del 2007, per evitare ulteriori ritardi nell’attuazione di un importantissimo strumento quale si rivela la previdenza complementare, responsabilmente si è convenuto di acquisire per il Fondo Sirio uno Statuto avente analoghe caratteristiche di quello adottato per il Fondo Perseo (destinato ai dipendenti di Regioni, AALL e SSN) e degli Statuti dei Fondi di previdenza complementare già in essere per il mondo del lavoro privato.

Superata questa fase, si dovrà passare quindi alla prima nomina dei componenti degli organismi statutari in modo che, completati gli altri atti formali, si possa avviare l’operatività del Fondo Sirio.

Vi terremo informati degli ulteriori sviluppi.

Roma, 21 febbraio 2011

Il Coordinatore nazionale
Previdenza e Fondi Complementari
Vincenzo Di Biasi
 
Il Segretario nazionale
Welfare e Mercato del lavoro

Fabrizio Fratini

 
 
 

 
 

 

Previdenza Integrativa: Fondo di previdenza complementare "Sirio" per i lavoratori pubblici

 
E’ stato  firmato l’atto costitutivo del Fondo di Previdenza Complementare “Sirio”, relativo  alle lavoratrici ed ai lavoratori dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, dell’Enac, del Cnel e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo la Sanità e gli Enti locali, prende il via la previdenza complementare anche nelle Amministrazioni centrali.

Un risultato positivo raggiunto dopo un lunghissimo periodo di confronto in sede Aran,  collocato in un contesto economico e politico particolarmente difficile, soprattutto per il continuo attacco al sistema previdenziale, in linea con gli obiettivi della categoria in riferimento alla tutela previdenziale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.

Nel futuro previdenziale del mondo del lavoro, in particolare per  chi si trova nel sistema contributivo e per i dipendenti più giovani, è necessario  uno strumento integrativo, quale è il Fondo Sirio, e con l’adesione individuale  si potrà beneficiare di una contribuzione aggiuntiva e di un valore di computo del TFR più vantaggioso rispetto alle modifiche intervenute sul TFS con il DL 78/2010 per le anzianità contributive maturate dal 2011.

Parte quindi la fase operativa, e come categoria  ci attiveremo presso i componenti degli organi del Fondo  a predisporre velocemente tutti gli atti necessari  affinché si possa avviare la campagna di adesione tra le lavoratrici ed i lavoratori dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, dell’Enac, del Cnel e della PCM.


 

Con la sottoscrizione del rogito notarile decolla il Fondo Sirio: tutti i lavoratori pubblici potranno beneficiare di prestazioni complementari per garantirsi un reddito pensionistico adeguato

 
Con l’istituzione del “Fondo Sirio”, prende il via la previdenza complementare anche per i lavoratori pubblici di Ministeri, Epne, Cnel, Presidenza del consiglio dei ministri ed Enac completando il quadro dei settori pubblici.

La firma del rogito notarile e la nomina del Cda del Fondo completano infatti il percorso sostenuto dai sindacati di categoria per costruire un sistema pensionistico articolato, in grado di garantire ai lavoratori pubblici un reddito adeguato anche dopo l’uscita dal mercato del lavoro.
Per i segretari generali Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp) e Benedetto Attili (Uil-Pa) si tratta di una grande opportunità che riguarda oltre 250 mila potenziali iscritti al Fondo.

Un risultato, rimarcano, che viene incontro alle richieste dei lavoratori giustamente preoccupati del loro futuro previdenziale. Tanto più alle soglie dell’andata a regime del sistema contributivo che determinerà una netta riduzione dell’importo della pensione “obbligatoria” erogata anche per i lavoratori pubblici.

Il rapporto tra pensione ed ultima retribuzione, infatti, è destinato a diminuire drasticamente, rispetto al sistema retributivo, scendendo dall’80% fino al 60% o 50%. Un rischio previdenziale che tocca soprattutto i lavoratori più giovani (in particolare nella fascia di età tra i 45 ed i 50 anni) ma che potrebbe non risparmiare coloro che rientrano nel cosiddetto sistema misto (parte retributivo e parte contributivo).
In questo senso, sottolineano Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa, la previdenza complementare è fondamentale sia per garantire un reddito pensionistico aggiuntivo, sia per annullare gli effetti della riduzione dell’importo della pensione.

Oltre ad un rendimento presumibilmente superiore a quello previsto per legge per il Tfr, chi deciderà di aderire al Fondo potrà infatti beneficiare di un versamento contributivo mensile da parte del datore di lavoro, della deduzione Irpef dei contributi versati, della possibilità di richiedere per specifiche esigenze l’anticipo su quanto maturato.

Completata l’istituzione del Fondo, parte ora la fase operativa. A breve inizierà la campagna di adesione tra i lavoratori pubblici delle amministrazioni centralizzate che vedrà i sindacati in prima linea per dare efficacia ad una conquista da lungo tempo inseguita e oggi finalmente realizzata.

 

 

 
 

Previdenza – Dati sui Comparti Regioni e AALL e SSN

 
 
Dati presentati nel corso dell’incontro del 16 febbraio 2011 presso il centro nazionale, sulla Previdenza.

 
 
 

 
 

Siglata l'ipotesi di accordo per l'istituzione del Fondo Nazionale di Previdenza Complementare

FP CGIL CISL FP UIL PA

Oggi pomeriggio é stata firmata l’ipotesi di accordo per l’istituzione del Fondo Nazionale di Previdenza Complementare per i lavoratori dei Ministeri, degli Enti Pubblici non Economici, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’ENAC e del CNEL.

Pubblichiamo il testo dell’ipotesi e il comunicato unitario. 

Roma, 1 agosto 2007


 

Trasformazione dei trattamenti di Fine Servizio a partire dall'anno 2011 – Comunicato

Pubblichiamo il Comunicato relativo all’art. 12, comma 10, del DL 78/2010 (L. 122/2010) che tratta della trasformazione dei Trattamenti di Fine Servizio a partire dall’anno 2011.
 
Roma, 1 dicembre 2010
 
 

 

 

News

 
 

Roma, 19 novembre 2014

alle Lavoratrici e ai Lavoratori

Oggetto: incontro con il Vice Presidente Bosco del 17 novembre u.s. .

Il 17 novembre u.s. si è svolto l’incontro urgente – richiesto dai Segretari nazionali di categoria il 5 u.s. – convocato dal Vice Presidente Bosco, al quale erano presenti anche le dirigenti della delegazione di parte pubblica.

Pur riconoscendo l’impegno profuso dal Vice Presidente per la positiva soluzione della questione e per il mantenimento di relazioni sindacali corrette, non siamo soddisfatti dei contenuti dell’incontro. Infatti esso si è incentrato sull’informazione circa le verifiche tecnico-giuridiche di compatibilità della spesa, che – ad avviso della Presidenza ma non anche del Segretario Generale – impedirebbero l’avvio del procedimento (ossia l’emanazione del documento di programmazione triennale del fabbisogno) per la proroga finalizzata dei contratti di lavoro dei quattro lavoratori precari, e circa il quadro normativo di riferimento con particolare riguardo alle previsioni contenute nel disegno di legge di stabilità che -se approvate- impediranno il funzionamento degli Organi del CNEL.

Abbiamo constatato l’inadeguatezza del ricorso a tecnicismi interpretativi giuridici relativi a norme finalizzate al contenimento della spesa pubblica in un confronto che esige scelte politiche a tutela di 4 lavoratori e rispettive famiglie e abbiamo, pertanto, sottolineato la necessità che l’Organo di governo del CNEL adotti le determinazioni di competenza, senza ulteriori dilazioni, rimpalli di responsabilità e attese di pareri vari, visto che di tempo per scongiurare la perdita dei posti di lavoro, a questo punto, ne è rimasto veramente poco.

Anche alla luce della comunicazione inviata dal Segretario Generale all’Ufficio di Presidenza successivamente all’incontro, salvo essere nuovamente convocati a breve per una soluzione positiva della procedura attesa, ribadiamo quanto affermato nell’incontro circa la ferma intenzione di utilizzare qualsiasi mezzo previsto dall’ordinamento per salvaguardare i lavoratori più deboli del CNEL.

Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi.

FP CGIL
CISL FP
UIL PA
(Andrea Impronta)
(Angela Romei)
(Angelica Picciocchi)
RSU
RSU
RSU
(Margherita Morra)
(Alessandro Saccomandi)
(Roberto Mattaccini)
 
 
 

 

News

 
Lettera aperta al Ministro Orlando del Segretario nazionale FPCGIL Salvatore Chiaramonte
 

Lettera aperta al Ministro della Giustizia

On. Andrea Orlando
 
 
 
 

 

Signor Ministro,

vorremmo porre alla sua attenzione alcune questioni, urgenti e necessarie.

E’ stata varata una riforma della giustizia che lei ha definito ‘decisiva’ per il paese.

Le abbiamo illustrato le nostre riserve, motivandole in più sedi, a partire dalla considerazione che nessuna riforma potrà avere effetti senza tener conto delle problematiche del personale della giustizia.

 

Vi sono due questioni importantissime che sono ad oggi irrisolte e che non sono in contrasto tra loro come purtroppo qualcuno sostiene, dimostrando di voler innescare inutili quanto dannose guerre tra poveri.

La questione riqualificazione, la cui discussione è aperta, necessita di tempestive risposte sia in relazione alle soluzioni tecniche sia in relazione al reperimento dei fondi, quantificati e richiesti durante l’ultima riunione.

Siamo disponibili, da subito e unitariamente, a ricercare soluzioni e a partecipare al tavolo tecnico già sollecitato, e a farlo con tutta l’urgenza che la questione richiede. Occorre dare risposte al personale affinché la mobilità professionale cui aspirano non venga pregiudicata da una gestione frettolosa della mobilità esterna.

Il ritardo nell’apertura del confronto sta sollevando preoccupazioni tra i lavoratori che cominciano a rappresentare altre figure, più sfortunate di loro, come loro nemiche.

Ci riferiamo alla questione dei tirocinanti ex cassaintegrati che, ad oggi, non potranno completare l’ultima tranche di tirocinio per evidenti errori da attribuire a una sbagliata comunicazione burocratica tra economia e giustizia. Nonostante la sua firma sul decreto di variazione di bilancio sarà comunque necessaria una nuova norma per fare in modo che le ore residue vengano svolte nel 2015. E purtroppo, ad oggi, per il 2015 questa è rimasta l’unica prospettiva di occupazione per questi lavoratori.

 

Lei sa bene che la vicenda di questi lavoratori nulla ha a che fare con la riqualificazione del personale interno, e che non andrebbero a minacciare il posto di nessun lavoratore giudiziario, le cui aspirazioni sono sacrosante e devono essere soddisfatte.

Ma, ormai, rischiamo una situazione che ha del paradossale: non saremmo in grado di indicare alcuna prospettiva di impiego per il 2015 per queste persone, che pure svolgono un lavoro apprezzato presso gli uffici giudiziari di tutt’Italia, e nel frattempo si prevede un corposo impiego di tirocinanti proposti dagli studi legali.

Non staremo a ripetere le ragioni che ci hanno visto diffidenti verso queste altre figure, ovvero una manifesta incompatibilità della loro azione negli uffici giudiziari; è una scelta chiaramente politica, che privilegia sicuramente i giovani laureati e futuri magistrati e avvocati piuttosto rispetto a chi è stato espulso dal mondo del lavoro a causa della crisi.

 

Noi continuiamo a pensare che possano esistere soluzioni di mediazione fra esigenze e diritti diversi e che sia obbligatorio per tutti noi ricercarle e praticarle tali soluzioni, nell’interesse di tutti i lavoratori del sistema giustizia e dei cittadini.

 

Roma, 17 novembre 2014

 
 
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte
 
 
 

Piemonte – Dichiarazione stato di agitazione regionale.

19.11.2014 – Piemonte – Dichiarazione unitaria stato di agitazione regionale.

 

 
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