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Incontro del 5 novembre con il Direttore A.I.D.
 
 

  
Roma,  6 Novembre 2014
 

 Si è svolto ieri, il previsto incontro fra il Direttore dell’A.I.D., Ing. Anselmini, e le OO.SS. Nazionali avente ad oggetto la definizione degli organici degli enti dell’Agenzia.
 In apertura di riunione il neo direttore ha illustrato le linee di tendenza relative al prossimo triennio mirate al rilancio dell’attività dell’Agenzia, pur nell’attuale clima di grave crisi e incertezza che stiamo attraversando come sistema paese; relativamente agli organici, ha consegnato una tabella di ripartizione numerica degli organici di ente frutto di elaborazioni trattate esclusivamente dai vari enti dell’Agenzia, assicurando che non sussistono, ad oggi, preoccupazioni per i livelli occupazionali ed il mantenimento del volume organico complessivo di 917 unità già approvato dalla Funzione Pubblica.
 Abbiamo espresso come Segreterie Nazionali di Coordinamento le nostre forti perplessità sull’ipotesi di condivisione di una proposta di organico che non ha visto il benché minimo e preventivo coinvolgimento del sindacato e che determina una incomprensibile eccedenza di personale in tre Stabilimenti. 
 Altresì abbiamo rappresentato che, a nostro giudizio, una seria proposta di organico deve necessariamente muovere da piani industriali articolati su ogni singolo ente in Agenzia, sulle potenzialità, sulle stime previsionali e su una seria revisione di tutti gli aspetti che devono caratterizzare e supportare il vero rilancio delle attività produttive degli enti.
 L’Agenzia si è impegnata a definire in tempi brevi una serie di incontri per ogni singolo ente e, parallelamente alla tabella da approvare, a fornirne un’altra con una definizione di organico previsionale per il prossimo triennio.
 Sarà cura delle scriventi informarvi appena in possesso della nuova documentazione.
 

     FP CGIL                       CISL FP                    UIL PA
Francesco Quinti           Paolo Bonomo        Sandro Colombi
 

 
 
 
 

Mobilità Vigili del Fuoco.

06.11.2014 – Mobilità personale Vigile del Fuoco.

 

 

Riduzione dell'utilizzo autoveicoli del CNVVF – INTEGRAZIONE

06.11.2014 – In allegato l’integrazione alla circolare prot. 15285 del 28.10.2014, sulla quale, nei giorni successivi, avevamo espresso talune osservazioni critiche

 

 

Volgari affermazioni di Picierno su Cgil. Facciano legge su rappresentanza

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

 
Roma, 29 ottobre 2014

“Ci vuole davvero poco rispetto per le persone, per liquidare una grande manifestazione di popolo con quella battuta volgare sui “pullman pagati” e le “tessere false”. Di battute volgari come quelle di Pina Picierno potremmo riempire un libro, ma abbiamo il difetto di trattare le persone con attenzione e di cercare sempre di rispettarle attraverso la nostra serietà”. Così Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil, replica alle affermazioni rilasciate stamane dall’eurodeputata del Pd durante la trasmissione Rai Agorà.

“Se Picierno e il nuovo corso del Pd vogliono davvero lanciare una sfida al sindacato, aprano un dibattito per approvare in tempi celeri una legge sulla rappresentanza. Nel lavoro pubblico c’è e funziona. Attraverso le elezioni delle Rsu si votano i propri rappresentanti e si misura nazionalmente il peso del organizzazioni dei lavoratori. E non ci sono più alibi. Né per i sindacati – conclude Dettori – né per la politica che si lascia andare alle battute da bar”.
 

Legge di stabilità – Enti Locali: Governo irresponsabile, autonomie a rischio dissesto

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale
 
L’8 novembre in piazza contro questa austerità ottusa

 
Roma, 4 novembre 2014

“La Legge di Stabilità è un atto di irresponsabilità da parte del Governo. Scaricano un peso intollerabile sulle casse degli enti locali e quindi sui servizi. Si è deciso di abbandonare le comunità locali al proprio destino”. Con queste parole Federico Bozzanca, Segretario Nazionale della Fp-Cgil, interviene in merito al confronto tra Governo ed Enti Locali.

“I tagli previsti nella legge di stabilità a Regioni, Comuni e Province, sommandosi a quelli stabiliti in precedenza – aggiunge Bozzanca – avranno un impatto pesantissimo sulle comunità. Basti pensare che le sole Province e Città Metropolitane nel 2015 avranno a disposizione il 51% delle già scarse risorse disponibili nel 2014. E che con quelle risorse si dovrà garantire la viabilità provinciale, la sicurezza nelle scuole, la tutela dell’ambiente e i servizi per l’impiego”.

“L’insieme dei tagli rischia di moltiplicare le situazioni di dissesto in molti enti con conseguenze drammatiche per il personale, a cui in alcuni casi sarà difficile persino garantire gli stipendi. Con queste condizioni finanziarie – afferma il sindacalista – si compromette fortemente il processo di riordino previsto dalla Legge Delrio”.

“L’8 novembre – conclude Bozzanca – saremo unitariamente in piazza anche per fermare un’austerità ottusa che ha già prodotto un pesante indebolimento del sistema pubblico di servizi e che, in assenza di modifiche, lo metterà definitivamente in crisi”. 
 
 

Agenzia unica ispettiva: il governo dimostri con i fatti di combattere l'illegalità

 
Comunicato stampa Congiunto – Cgil Nazionale, Fp-Cgil Nazionale
 
Comincino dal non cancellare le assunzioni di nuovi ispettori
 

 
Roma, 5 novembre 2014

Il Jobs Act ha introdotto la delega al Governo per la costituzione della “Agenzia unica per le ispezioni del lavoro”, iniziativa di cui si parla da tempo e che coinvolgerà migliaia di lavoratori e diversi soggetti (Min. Lav., Inps, Inail, Asl). Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilpa hanno sollecitato al Ministro del Lavoro Poletti un incontro senza ottenere risposte.

Non basta mettere su carta l’unificazione e l’integrazione di pezzi della Pubblica Amministrazione se contemporaneamente non si rimuove il blocco del turn over, che ha ridotto gli organici delle funzioni ispettive del 20%. Se il Governo intende perseguire l’illegalità sui posti di lavoro, il nero, il grigio, l’elusione, la mancanza di sicurezza e tutele, stralci dalla Legge di Stabilità il comma che annulla le 250 assunzioni di ispettori del lavoro. Erano già poche. Eliminarle rischia di confermare le paure di chi pensa che si stia facendo tanta propaganda per poi non agire.

Pur condividendo l’obiettivo di semplificare l’attività ispettiva, non troviamo linee operative che ne consentano il raggiungimento. Sono invece già prevedibili le criticità della costruzione frettolosa e sciatta di un’agenzia così strategica. Segnaliamo un’altra contraddizione: mentre il Governo affronta la riduzione dell’apparato pubblico, del numero delle Amministrazioni e del personale, crea una nuova struttura che richiede diffusione capillare. La coesistenza di differenti realtà contrattuali e professionali, di diverse “storie amministrative”, rende la situazione non affrontabile “a costo zero”. Così come va previsto da subito il finanziamento di un imponente piano per la formazione, per l’unificazione delle banche dati e per la dotazione di strumenti tecnologici adeguati. Serve poi un nuovo “codice” giuridico-operativo, il coinvolgimento degli operatori e di chi li rappresenta. Se il Governo vuole una mano, siamo disposti a dargliela.

Anche questi temi saranno al centro delle rivendicazioni di Piazza del Popolo durante la manifestazione della lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici di sabato 8 novembre. L’Italia si risolleva soltanto nel segno della legalità e della giustizia sociale.
 
 

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A TUTTI I LAVORATORI
 
 

E’ proseguito nella mattinata di ieri, tra Amministrazione e OO.SS., il confronto rivolto alla definizione dei criteri e delle modalità di attribuzione delle posizioni di Responsabile di Agenzia complessa, Funzione di elevata professionalità, Responsabile di team di sviluppo professionale e Responsabile URP.

Sul tema, abbiamo unitariamente chiesto che, anche sulla base di un’analisi attenta degli effetti sinora prodotti dall’applicazione dell’intesa del 29/11/2013 e, quindi, apportando al sistema a suo tempo definito i correttivi che dovessero eventualmente rendersi necessari, si operi nella direzione di ampliare quanto più possibile la base dei partecipanti alle selezioni per l’attribuzione degli incarichi sopra richiamati.

Ci risulta infatti che, in fase di prima applicazione dell’accordo con il quale sono stati rivisitati i criteri e le modalità di attribuzione degli incarichi di posizione organizzativa, la previsione di un punteggio minimo per l’accesso ai medesimi incarichi, quale sommatoria dei punteggi riportati all’esito del colloquio e a seguito della valutazione del percorso professionale, abbia determinato, sul territorio, l’esclusione di diversi lavoratori dalle relative procedure di selezione. Una problematica che, ad avviso delle scriventi OO.SS., potrebbe ad es. essere risolta prevedendo che la valutazione del percorso professionale abbia luogo dopo lo svolgimento del colloquio individuale.

L’argomento sarà approfondito nell’ambito di un apposito incontro, già programmato per martedì 11/11 p.v. In quella occasione, come previsto dall’Accordo di Programma 2014-2016, si darà anche avvio ad un più ampio ragionamento sul sistema indennitario e sulle risorse da destinare al suo finanziamento.

Nel corso dell’incontro è stata anche affrontata la problematica relativa agli impatti di natura economica conseguenti alla costituzione d’ufficio, nell’ambito del Fondo di Previdenza dei Lavoratori Dipendenti (FPLD), della posizione assicurativa per i colleghi pervenuti in INPS a seguito di processi di mobilità volontaria; colleghi che, al momento dell’inserimento nei ruoli dell’Istituto, avevano optato per il mantenimento dell’iscrizione presso la cassa previdenziale di provenienza.

Sull’argomento, dando seguito alle richieste a più riprese formulate da Cgil Cisl e Uil in sede di tavolo nazionale, l’Amministrazione:

 

– ha esplicitato la propria disponibilità a “spalmare” lungo un arco temporale più ampio l’operazione di rientro dal debito previdenziale derivante dall’applicazione della maggiore aliquota contributiva. Nel mese di novembre, quindi, la trattenuta non sarà operata e, a partire dal mese di dicembre, il debito residuo sarà rateizzato in 24 mesi;

– ha reso nota l’imminente attivazione di un punto di consulenza riservato ai colleghi interessati, organizzato e gestito, in sinergia, dalle competenti Strutture Centrali (Pensioni, Entrate e Posizione Assicurativa);

– ha assunto l’impegno ad inviare ai colleghi una specifica nota che indichi, tra l’altro, la quantificazione degli importi dovuti ed un responsabile della procedura.

 

Altro tema trattato è stato quello delle modifiche al piano dei pensionamenti da spending. Sul punto, l’Amministrazione, in forza del parere del Ministero del Lavoro del 9/10 u.s., procederà a breve, mediante una determinazione commissariale da adottare in via d’urgenza, a rivedere le liste dei pensionamenti disposti d’ufficio espungendo dagli elenchi le lavoratrici che non abbiano raggiunto al 31/12/2011 i 65 anni di età anagrafica (requisito ordinamentale allora previsto per la pensione di vecchiaia degli uomini) ed i colleghi, uomini e donne, che conseguiranno il requisito per la pensione anticipata entro il 31 gennaio 2015 senza aver maturato i 62 anni di età con conseguente penalizzazione sul calcolo della pensione. La revisione delle liste, che interesserà, tenuto conto di quanto riferito dall’Amministrazione, circa 50 colleghi, permetterà ad un numero equivalente di lavoratrici e lavoratori dell’Istituto di accedere al pensionamento in deroga attraverso lo scorrimento della graduatoria a suo tempo approvata. A fronte di una nostra specifica richiesta di informazioni, l’Amministrazione ha precisato che a quanti già inseriti negli elenchi sarà comunque riconosciuta, ove interessati, la possibilità di accedere al pensionamento.

Nel pomeriggio di ieri sono inoltre state discusse, in sede tecnica, le tematiche relative all’armonizzazione dei trattamenti economici e ai criteri/modalità di selezione per gli sviluppi economici interni alle aree.

Per quanto concerne l’armonizzazione dei trattamenti economici, come chiesto da Cgil, Cisl e Uil nel corso della precedente riunione del tavolo negoziale, l’Amministrazione ha illustrato alle OO.SS. una ulteriore ipotesi di avanzamento del processo di omogeneizzazione delle retribuzioni. Anche la nuova ipotesi, come quelle precedentemente esaminate in sede tecnica, persegue, in linea con quanto previsto nell’Accordo di Programma 2014-2016, il duplice obiettivo di minimizzare gli effetti dell’armonizzazione sugli attuali livelli retributivi e di gettare le basi per un progressivo consolidamento dei trattamenti in godimento, a partire da quelli erogati nei confronti dei lavoratori delle aree A e B.

Essendosi conclusa la fase di approfondimento tecnico, l’argomento verrà ulteriormente approfondito in sede politica nell’ambito del confronto sul CCNI 2014.

In forza di quanto previsto nell’Accordo di Programma 2014-2016, la delegazione di parte pubblica ha consegnato alle OO.SS. una bozza di bando relativo agli sviluppi economici interni alle aree. Sui contenuti del documento consegnatoci ci siamo riservati di compiere ulteriori e più puntuali approfondimenti.

Per quanto riguarda la rivisitazione dell’orario di servizio, nel ribadire la nostra contrarietà al limite delle 50 ore settimanali disposto con messaggio Hermes in aderenza a specifici rilievi formulati dai Servizi Ispettivi del MEF, nel corso dell’incontro abbiamo evidenziato l’esigenza di tenere nella dovuta considerazione le eventuali richieste di sforamento che, con l’obiettivo di salvaguardare gli attuali livelli quali-quantitativi del servizio erogato e/o far fronte a specifiche esigenze di livello locale, i territori dovessero presentare.

Nel pomeriggio di oggi si è infine svolta una riunione dell’Osservatorio Nazionale sulla produttività nel corso della quale sono stati esaminati i dati di produzione relativi al terzo trimestre 2014.

La lettura dei numeri offre un quadro molto articolato. A fronte delle sedi del Nord e del Centro che presentano dinamiche tendenzialmente positive sia sul piano dell’incentivazione ordinaria sia su quello dell’incentivazione speciale infatti, il Sud si presenta con dati oscillanti tra 90 e 95 in termini di parametro di produttività efficace.

Sul punto, abbiamo chiesto al Direttore Centrale della Pianificazione, dichiaratosi disponibile a farsi carico delle sollecitazioni di parte sindacale, di rappresentare al Direttore Generale la necessità che i dati non incidano sulla quantificazione dell’incentivo da erogare con la retribuzione del corrente mese (terzo acconto incentivo ordinario e primo acconto incentivo speciale). Ciò, soprattutto in considerazione delle perduranti difficoltà di integrazione funzionale e del ritardo con il quale sono state rilasciate procedure di lavorazione incidenti sul risultato finale delle sedi.

 

Roma, 5 novembre 2014

 
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
 
 
 

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Test medicina. Cgil ed Fp-Cgil: un pasticcio le graduatorie, e le borse di studio non bastano

Comunicato stampa congiunto – Cgil Nazionale, Fp-Cgil Medici

Test medicina: un pasticcio le graduatorie, e le borse di studio non bastano

Roma, 5 novembre 2014
La pubblicazione delle graduatoria per l’accesso alle scuole di specializzazione non risolverà il pasticcio e il pressappochismo con cui è stata gestita questa amara vicenda. È imbarazzante la disattenzione mostrata dal Miur nei confronti della professione medica. Così si rischia di vanificare il successo ottenuto con il concorso nazionale, un elemento di meritocrazia che non può essere spazzato via dalla cattiva gestione della Ministra Stefania Giannini.

L’unica risposta possibile è tutelare i 12.000 giovani medici dalle irregolarità e dalle anomalie, prevedendo tutte le necessaria borse di studio. Oggi sono insufficienti e chiediamo un’immediata implementazione dei fondi, già nella Legge di Stabilità. Metteremo in campo tutte le azioni, senza escludere quelle collettive, necessarie a garantire un sistema basato sulla valorizzazione della formazione dei nostri medici e, va da sé, della salute pubblica. Perché  stiamo parlando del futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Criticità CR Padova: nota Fp Cgil.-

Sardegna: comunicato stampa Fp Cgil 4 novembre 2014.-

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COMUNICATO FP CGIL SU IPOTESI CCI 2014
 

  
    In data 22 ottobre 2014 è stata definita l’ipotesi di CCI 2014 per il personale delle aree. Tale ipotesi non presenta grandi novità dal punto di vista normativo.
 
Vengono infatti confermate e finanziate le progettualità nazionali, che diventano due (customer satisfaction e sportello a domicilio); vengono riconfermati i progetti speciali, inoltre si continua a valorizzare il “TrasportAci Sicuri” (ed altre due iniziative) da svolgersi in sinergia con gli AA.CC., attribuendo a questa attività un eventuale ruolo suppletivo in caso di comprovata impossibilità a raggiungere gli obiettivi dei progetti nazionali.
 
Dal punto di vista economico invece si può senza dubbio registrare positivamente la mancata contrazione del fondo per il salario accessorio rispetto all’importo dell’anno precedente e la previsione che in virtù del “Regolamento per l’adeguamento ai principi generali di spending review adottato dall’Aci ai sensi e per gli effetti dell’art. 2 D.L. 101/2013 sarà possibile incrementare il fondo di una percentuale degli eventuali risparmi sulle spese di funzionamento.
 
La FPCGIL Aci però per il 2014 come per le due annualità precedenti, pur condividendo in larga misura i contenuti dell’ipotesi suddetta, non ha potuto apporre la propria sigla su un articolato che in sostanza NON CONTIENE in maniera esplicita LE MATERIE OGGETTO DI CONTRATTAZIONE FRA LE PARTI (presenti in un documento a latere).
 
L’Amministrazione Aci anche per il 2014, pur dimostrando di apprezzare di fatto i risultati raggiunti attraverso la contrattazione con i sindacati sulle materie che la legislazione vigente (in particolare la L. 150/2009) considera esclusive “prerogative datoriali”, ha comunque ritenuto di doversi conformare ad essa, non inserendo tali parti all’interno dell’ipotesi di CCI.
 
E’ quasi superfluo rammentare che tutta la nostra organizzazione – in particolare la Funzione Pubblica – ha combattuto fortemente e continuerà a combattere in tutti i modi leciti la filosofia di fondo che pervade questa come altre normative più recenti sul lavoro.
 
La finalità di tali proccedimenti è infatti quella di relegare le parti sociali ad un ruolo subalterno riducendo le relazioni sindacali alla mera informativa. D’altro canto la FP CGIL ACI ha inteso condividere con l’amministrazione anche per il 2014 il percorso alternativo rispetto alla contrattazione ufficialmente “negata”, già seguito nel 2012 e 2013, allo scopo di continuare a governare, seppure in un contesto difficile, materie aventi riflessi diretti sulla vita dei lavoratori.
 
Si sono dunque attivati degli incontri tecnici fra le parti, volti a definire congiuntamente la disciplina dei vari istituti (attività progettuali, sistema incentivante, sistema indennitario), in precedenza oggetto di vera e propria contrattazione.
 
L’articolazione degli istituti così definita è espressa nel “documento per la contrattazione integrativa” oggetto di formale informativa rispetto alla quale è stata attivata la prevista concertazione (art. 6 lett.B CCNL 1998-2001) che non si è ancora conclusa ma che terminerà con un verbale di chiusa concertazione il quale, per espressa volontà delle parti, assumerà il valore di impegno, non modificabile se non attraverso l’attivazione di un nuovo iter.
 
Per qualunque ulteriore chiarimento il coordinamento nazionale FP CGIL ACI è sempre disponibile.
 
Roma, 4 novembre 2014 
 
p. la FP CGIL
Derna Figliuolo
 

 
 

 
 
 

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Agenzia unica ispettiva
 

  Roma, 5 novembre  2014
      

Il jobs act ha introdotto la delega al Governo per la costituzione della “Agenzia unica per le ispezioni del lavoro” cosa di cui si parla da tempo che coinvolgerà migliaia di lavoratori e diversi soggetti (Ministero del Lavoro, Inps, Inail, Asl). 
 
Ormai da diverso tempo, i tre Segretari nazionali FP CGIL, CISL FP e UILPA hanno sollecitato al ministro del Lavoro Poletti un incontro per approfondire gli intendimenti del Governo con la previsione di “integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi”, perché non basta affermare l’unificazione per garantire una reale ed efficace integrazione.
 
Tale preliminare confronto è indispensabile, se si vogliono mettere in condizione di giudicare le parti in causa, a partire dalle Organizzazioni sindacali Confederali e di Categoria. 
 
Ancor prima di entrare nel merito della questione posta dallo specifico disegno di legge, ci sembra sussistano elementi troppo scarni per esprimere un orientamento  di qualsiasi tipo in merito all’adozione di scelte che riguarderanno uno snodo importante, per le funzioni di promozione e di facilitazione delle attività produttive e per il presidio di legalità attualmente, e comunque, svolte con modalità e obiettivi diversi dalle Amministrazioni coinvolte. 
 
Pur condividendo, in linea di principio, gli obiettivi che il disegno di legge si propone di raggiungere, ovvero la “razionalizzazione e semplificazione dell’attività’ ispettiva”, non si ravvisano in alcun modo linee operative e strategie che possano consentire il raggiungimento di tali obiettivi con l’adozione della scelta di una nuova Agenzia.
Sono, invece, fin da adesso prevedibili alcune difficoltà e criticità che si determinerebbero proprio a seguito dell’istituzione dell’Agenzia stessa.
 
Intanto, non possiamo non segnalare una contraddizione per il Governo che, nel mentre affronta, a suo dire, la riduzione dell’apparato pubblico, del numero delle Amministrazioni e della consistenza del Personale impiegato, contemporaneamente andrebbe alla creazione di una nuova pubblica struttura che richiede, per il raggiungimento degli obiettivi assegnati un rilievo e una diffusione capillare sull’intero territorio nazionale.
 
E’ impossibile, inoltre, non notare, fra i nodi più complicati da sciogliere, quello della coesistenza di differenti realtà contrattuali e professionali, di diverse “storie amministrative” rappresentate dagli operatori coinvolti. Parliamo di una situazione che ci pare difficilmente affrontabile dall’esecutivo con la clausola “a costo zero”.
 
Ancor di più vale la considerazione fatta quando si tratta dell’imprescindibile necessità di porre in essere un imponente piano di formazione, per consentire una diversa e più larga preparazione professionale degli ispettori, già impegnati in un campo che prevede già ora una altissima e dettagliata professionalità nei diversi campi propri delle diverse realtà lavorative oggi presenti. 
 
Infine, pensiamo che l’unificazione delle banche dati, in ottica multidisciplinare, la dotazione di strumenti operativi nuovi e adeguati e la messa a punto di un nuovo “codice” che occorrerebbe per armonizzare le istruzioni giuridico-operative (che oggi informano le attività nei diversi settori – Ministero del Lavoro, Inps e Inail) possano essere scelte affrontabili in un’ottica di collaborazione nuova fra Amministrazioni.
Si tratta, quindi, di affrontare il vero punto di crisi, che è consistito nel mancato coordinamento dell’azione ispettiva e che, di conseguenza, nel passato ha impedito il compimento del passo da praticare, per migliorare l’azione di prevenzione e repressione nel campo della regolarità lavorativa, dell’evasione ed elusione contributiva, del lavoro nero e della prevenzione degli infortuni sul lavoro, facendo tutto ciò senza vessare cittadini e attività economica e, anzi, costruendo con essi un fronte comune a promozione della buona impresa e a tutela della legalità.  
 

CGIL  –  Funzione Pubblica CGIL

 
 
 
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