Vigilia di congresso per la Funzione Pubblica Cgil Nazionale. Da domani (martedì 14 febbraio) a venerdì (17 febbraio) a Cervia, in provincia di Ravenna, presso l’Hotel Dante in viale Milazzo 81, è in programma l’assise congressuale della categoria nazionale della Cgil che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici dietro le parole ‘Ri-Generazioni. Il lavoro nei servizi pubblici crea il futuro’.
L’appuntamento di Cervia, il 12° nella storia della Fp Cgil, arriva al termine di un iter congressuale che ha registrato oltre 5.500 assemblee e più di 162 mila voti per una percentuale a favore del documento ‘Il lavoro crea il futuro’ del 97,6% e del 2,4% al documento ‘Le radici del sindacato’. Il tutto per una quattro giorni che vedrà la partecipazione di 534 delegate e delegati, che con gli invitati raggiungeranno le 669 presenze.
Tra le presenze al congresso della Fp Cgil Nazionale: domani, 14 febbraio, ci saranno Massimo Medri, sindaco di Cervia; Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione delle province d’Italia (Upi); Jan Willem Goudriaan, segretario generale della Federazione europea dei servizi pubblici (Epsu); e Rosa Pavanelli, segretaria generale della Federazione mondiale dei servizi pubblici (Psi). Il 15 febbraio interverranno Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni; e Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Il 16 febbraio, infine, ci sarà Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil.
Il programma nel dettaglio prevede l’avvio dei lavori congressuali domani alle ore 15.30. Nel corso della giornata sono previsti gli interventi di Lisa Dradi, segretaria generale Fp Cgil di Ravenna; Massimo Medri, sindaco di Cervia; Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Upi. A seguire l’intervento del segretario nazionale della Fp Cgil, Fabrizio Rossetti; e in conclusione gli interventi di Jan Willem Goudriaan, segretario generale di Epsu; e di Rosa Pavanelli, segretaria generale di Psi.
Il giorno dopo, mercoledì 15 febbraio, si apre alle ore 9 con la relazione della segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. Seguirà poi l’intervento di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, previsto per le ore 11. Inframezzeranno il dibattito congressuale nel corso della giornata un intervento di Maria Pia Guermandi, archeologa classica e coordinatrice della rete Emergenza Cultura, su ‘Cultura Bene Comune, oltre la patrimonializzazione’ e Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico, su ‘Il futuro del pianeta tra pandemie e cambiamenti climatici’. A concludere i lavori della seconda giornata l’intervento, programmato intorno alle ore 17.45, del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Giovedì 16 febbraio, terza e penultima giornata della assise congressuale, previsti nel corso del dibattito gli interventi di Chiara Cordelli, docente associato di scienze politiche all’Università di Chicago, su ‘Privatocrazia. Il conflitto tra privatizzazione e legittimità democratica’ e di Gad Lerner e Laura Gnocchi, giornalisti, su ‘Noi, Partigiani. Antifascismo e Resistenza radici nella Costituzione’. La giornata si concluderà con l’intervento, previsto per le ore 18, della vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi.
La quattro giorni si chiuderà venerdì 17 febbraio con gli adempimenti congressuali e il resoconto delle commissioni. Alle ore 12.30 la convocazione dell’Assemblea generale e la successiva elezione del segretario generale, con la chiusura dei lavori prevista per le ore 14.
“Ri-Generazioni. Il lavoro nei servizi pubblici crea il futuro”. È il titolo del congresso nazionale della Fp Cgil che si terrà a Cervia, in provincia di Ravenna, da martedì 14 febbraio a venerdì 17 febbraio presso l’Hotel Dante in viale Milazzo 81.
L’appuntamento, il 12° nella storia della Funzione Pubblica Cgil, la categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici, vedrà la partecipazione di 534 delegate e delegati, che con gli invitati raggiungeranno le 669 presenze, frutto di un iter congressuale che ha registrato nelle passate settimane 5.512 assemblee e 162.492 voti per una percentuale a favore del documento ‘Il lavoro crea il futuro’ del 97,56% e del 2,44% al documento ‘Le radici del sindacato’.
Tra le presenze al Congresso della Fp Cgil Nazionale: il 14 febbraio ci saranno Massimo Medri, sindaco di Cervia; Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione delle province d’Italia (Upi); Jan Willem Goudriaan, segretario generale della Federazione europea dei servizi pubblici (Epsu); e Rosa Pavanelli, segretaria generale della Federazione mondiale dei servizi pubblici (Psi). Il 15 febbraio Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni; e Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Il 16 febbraio, infine, Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil.
Il programma prevede l’avvio dei lavori congressuali il 14 febbraio alle ore 15.30. Nel corso della giornata sono previsti gli interventi di Lisa Dradi, segretaria generale Fp Cgil di Ravenna; Massimo Medri, sindaco di Cervia; Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Upi. A seguire l’intervento del segretario nazionale della Fp Cgil, Fabrizio Rossetti; e in conclusione gli interventi di Jan Willem Goudriaan, segretario generale di Epsu; e di Rosa Pavanelli, segretaria generale di Psi.
Il giorno dopo, il 15 febbraio, si apre alle ore 9 con la relazione della segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. Seguirà poi l’intervento di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni. Inframezzeranno il dibattito congressuale nel corso della giornata un intervento di Maria Pia Guermandi, archeologa classica e coordinatrice della rete Emergenza Cultura, su ‘Cultura Bene Comune, oltre la patrimonializzazione’ e Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico, su ‘Il futuro del pianeta tra pandemie e cambiamenti climatici’. A concludere i lavori della seconda giornata l’intervento, programmato intorno alle ore 17.45, del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Giovedì 16 febbraio, terza e penultima giornata della assise congressuale, previsti nel corso del dibattito gli interventi di Chiara Cordelli, docente associato di scienze politiche all’Università di Chicago, su ‘Privatocrazia. Il conflitto tra privatizzazione e legittimità democratica’ e di Gad Lerner e Laura Gnocchi, giornalisti, su ‘Noi, Partigiani. Antifascismo e Resistenza radici nella Costituzione’. La giornata si concluderà con l’intervento, previsto per le ore 18, della vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi.
La quattro giorni si chiuderà venerdì 17 febbraio con gli adempimenti congressuali e il resoconto delle commissioni. Alle ore 12.30 la convocazione dell’Assemblea generale e la successiva elezione del segretario generale, con la chiusura dei lavori prevista per le ore 14.
“La Fp Cgil scrive ai parlamentari: salvate i precari della Pa”. In una lettera inviata ai presidenti dei gruppi parlamentari del Senato, la Funzione Pubblica Cgil avanza, nell’ambito dell’esame da parte delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato di palazzo Madama del decreto Milleproroghe, “una proposta di proroga dei termini decreto Madia per permettere alle amministrazioni pubbliche di poter continuare le azioni virtuose intraprese per contrastare il precariato e procedere alle stabilizzazioni del personale che ha già contribuito negli anni con le loro competenze e professionalità a sostenere l’azione della PA e rafforzare i servizi pubblici.”
Una proroga che la Fp Cgil ritiene essenziale “anche considerando la straordinaria stagione di investimenti che stiamo vivendo grazie alle importanti risorse del PNRR, del Fondo Complementare e della programmazione europea 21-27, nonché alla luce delle gravi scoperture di organico che interessano trasversalmente tutte le amministrazioni pubbliche”.
Per queste ragioni la Fp Cgil rivendica un intervento, “in relazione alla evidente elevata incidenza del precariato nelle Pubbliche Amministrazioni, si intende prorogare i termini entro cui è possibile maturare i requisiti di 36 mesi alle dipendenze della Pubblica Amministrazione per accedere alle procedure di stabilizzazione del personale a tempo determinato avente un contratto in essere con le stesse Amministrazioni. Appare necessario proseguire il virtuoso processo di assorbimento del personale precario previsto dal Dlgs 75/2017. Senza la proroga di questa previsione le amministrazioni, soprattutto quelle locali, sarebbero costrette a privarsi di risorse umane già addestrate e inserite nei processi lavorativi dell’ente, per dover perdere mesi, se non anni, all’indizione di nuove gare. A fronte dell’urgente bisogno di immettere nuovo personale negli organici degli enti, sarebbe quantomeno contraddittorio procedere all’espulsione di quanti, sia pur da precari, già vi lavorano”, conclude la Fp Cgil.
Nella giornata dell’8 Febbraio 2023 si sono aperte le trattative sul rinnovo del contratto del CCNL Anffas. La discussione è cominciata con la parte datoriale che ha espresso le note difficoltà dovute al mancato adeguamento delle tariffe nella maggioranza delle Regioni e le difficoltà legate all’aumento dei costi di beni e servizi dovuti alle spinte inflattive della crisi.
Le OO.SS partendo dai punti della piattaforma hanno sottolineato la necessità di procedere celermente ad una reale valorizzazione del personale di ANFFAS attraverso l’importante rinnovo del CCNL del triennio 20/22. Rinnovo che a nostro avviso può avvenire con un giusto aumento retributivo. Oltre a questo abbiamo posto nella discussione gli altri elementi presenti nella piattaforma unitaria a partire dai corretti inquadramenti, all’integrazione della malattia, al tema della formazione, degli ECM per le professioni sanitarie e agli istituti di welfare contrattuale.
Il lavoro dopo una prima discussione di carattere generale è entrato nel vivo delle questioni poste e proseguirà, a partire dalle code contrattuali legate alle note congiunte del precedente contratto, con la redazione di nuovi testi relativi all’aggiornamento della classificazione del personale, all’individuazione del Fondo di previdenza complementare e l’inserimento dell’articolato sulla tutela delle lavoratrici vittime di violenza. Il prossimo incontro è calendarizzato per il 21 Marzo 2023 e sarà nostra cura tenervi sempre aggiornati con punto contratti.
Stefano Sabato
AREA SSAEP/Sanità
Fp Cgil Nazionale
Terzo Settore. Mancato accordo al Ministero del Lavoro sulla procedura di raffreddamento attivata per il Contratto Nazionale Anaste. Il nuovo accordo siglato con associazioni non rappresentative penalizza i lavoratori su trattamento economico della malattia, periodo di comporto e aumento retributivo.
Cgil Fp, Cisl Fp, Cisl Fiscascat, Uil Fpl e Uil Tucs: «Comportamento datoriale inqualificabile. Prosegue la mobilitazione dei lavoratori su tutto il territorio nazionale»
Si è conclusa con verbale di mancato accordo la procedura di raffreddamento attivata dal Ministero del Lavoro su richiesta delle organizzazioni sindacali di categoria Cgil Cisl Uil nei confronti di Anaste, l’Associazione Nazionale delle Strutture della Terza Eta, rappresentativa delle imprese private di assistenza residenziale agli anziani, sia auto che non autosufficienti nei quali sono impiegati oltre 20mila addetti. L’associazione datoriale a fine Dicembre 2022 ha deciso di sottoscrivere un contratto nazionale peggiorativo sotto il profilo economico e normativo con alcune organizzazioni sindacali non rappresentative, vanificando di fatto gli sforzi profusi in molti mesi di trattativa con Cgil, Cisl e Uil, nel tentativo di migliorare questo contratto. Lo rendono noto in una nota Michele Vannini della Cgil Fp, Franco Berardi della Cisl Fp, Aurora Blanca della Cisl Fisascat, Domenico Proietti della Uil Fpl e Paolo Proietti della UilTucs.
Le distanze tra le parti hanno riguardato, in particolare, l’articolato contrattuale riferito al Trattamento Economico della Malattia che non prevede l’integrazione al 100% della normale retribuzione, e al comporto, nel quale si prevede la facoltà di licenziare il lavoratore che abbia cumulato una pluralità di assenze, frazionate e intermittenti – corrispondenti ad un numero di certificati medici non inferiore a dieci con un numero di giorni di malattia superiore ai 140 giorni (circa 4,6 mesi) nell’arco del triennio precedente l’ultimo evento morboso, contrariamente alla stragrande maggioranza dei contratti di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nei quali è previsto un periodo di comporto di 12 mesi in tre anni.
Distanze tra le parti anche sull’aspetto economico. Anaste ha previsto aumenti contrattuali lesivi della dignità dei lavoratori coinvolti avanzando una proposta di 32,20 € previsti per il 1 livello sino a 43,99 per l’ottavo; somme che non rispondono nella maniera più assoluta alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori attanagliati dall’inflazione ai massimi storici.
FP Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, ritengono il comportamento di Anaste inqualificabile e, a fronte della chiusura datoriale palesata anche nell’incontro in sede ministeriale, annunciano la prosecuzione della mobilitazione di tutti i lavoratori coinvolti su tutto il territorio nazionale e si riservano di sollecitare Regioni e Governo affinché venga normata la possibilità di affidare convenzioni e servizi in appalto solo agli enti che applicano i Ccnl maggiormente rappresentativi, al fine di tutelare i lavoratori e i fruitori dei servizi.
FP CGIL
Michele Vannini
CISL FP
Franco Berardi
FISASCAT CISL
Aurora Blanca
UIL FPL
Domenico Proietti
UILTuCS
Paolo Proietti
Si è svolta oggi in sede Aran la riunione per l’avvio del negoziato per il rinnovo del CCNL dell’area della dirigenza delle funzioni centrali. In premessa il Presidente dell’Aran, dott. Antonio Naddeo, ha espresso la volontà che il negoziato possa svolgersi in tempi celeri, al fine di recuperare il ritardo accumulato e anche alla luce della difficile situazione economica che il Paese sta vivendo.
Il Dott. Mastrogiuseppe ha poi illustrato il perimetro economico entro il quale il negoziato potrà svolgersi. L’incremento percentuale previsto sulla retribuzione lorda media è pari, a regime dal 2021, al 3,78%, partendo da un incremento pari all’1,01% per il 2019 e all’1,72% per il 2020. Le risorse disponibili per il rinnovo contrattuale sono pari a 37,5 milioni di euro al lordo degli oneri riflessi, calcolate su una massa salariale al 31/12/2018 pari a 990 milioni di euro.
In uno scenario sicuramente difficile, accogliendo l’invito del Presidente ad accelerare l’iter del negoziato, occorre sviluppare un metodo che ci consenta di individuare un percorso di miglioramento contrattuale complessivamente basato, dal punto di vista programmatico, sulla doppia vigenza 2019-2021 e 2022-2024, metodo che consentirebbe di chiudere in fretta il negoziato per il contratto 2019-2021, utilizzando le risorse disponibili, per poi individuare un percorso da completare con il CCNL successivo.
Nei nostri interventi abbiamo espresso una serie di considerazioni e proposte di carattere generale, volte a migliorare la disciplina degli istituti normativi, delle relazioni sindacali e degli istituti a carattere economico. In particolare, abbiamo chiesto di:
• adeguare la disciplina degli istituti normativi e delle assenze a quella migliorativa introdotta con la stipula del CCNL del personale del comparto delle funzioni centrali 2019 -2021;
• ampliare le ipotesi di confronto agli atti di micro-organizzazione, rendendo utile ed effettiva l’informazione come presupposto del confronto e della contrattazione;
• incentivare, nei sistemi oggettivi di valutazione adottati dagli enti e dalle amministrazioni per il conferimento degli incarichi, l’utilizzo di elementi di natura non discrezionale, legati al percorso professionale e formativo, basati su elementi preventivamente comunicati (abilitazioni, dottorati, incarichi precedentemente ricoperti nell’organizzazione di attuale appartenenza, incarichi precedentemente ricoperti in altre Amministrazioni, esperienza di lavoro in ambito privato, etc.);
• disincentivare il ritardo nella definizione degli obiettivi assunti dagli enti e dalle amministrazioni e prevedere momenti di valutazione e confronto intermedi che consentano ai dirigenti di monitorare, tempo per tempo, lo stato di realizzazione degli obiettivi assegnati;
• attribuire, nel caso di svolgimento di incarichi ad interim, un valore più elevato della retribuzione di risultato, compreso tra il 40% ed il 50% del valore economico della retribuzione di posizione prevista per la posizione dirigenziale su cui è affidato l’incarico (retribuzione di posizione di parte variabile);
• prevedere anche per i dirigenti la possibilità di effettuare la prestazione lavorativa per processi e attività di lavoro, previamente individuati dalle amministrazioni, nella modalità di lavoro a distanza, finalizzata a conseguire il miglioramento dei servizi pubblici e l’innovazione organizzativa, garantendo, al contempo, l’equilibrio fra tempi di vita e tempi del lavoro dei dirigenti;
• aumentare la consistenza della parte variabile del Fondo risorse decentrato, utilizzando la possibilità offerta dall’art. 1, comma 604, della Legge di bilancio 234/2022 di incrementare le risorse di parte variabile destinate ai trattamenti accessori del personale dirigente, oltre il limite di cui all’art. 23, comma 2, del D.lgs. 75/2017;
• disincentivare i ritardi delle amministrazioni in materia di erogazione dei premi di risultato;
• prevedere una norma che consenta, in via generale, alle amministrazioni e agli enti, di adeguare il Fondo, incrementando autonomamente le risorse in relazione alle misure di innovazione tecnologica e alle scelte organizzative, anche utilizzando le economie di scala derivanti dai processi di transizione digitale ed ecologica, e/o dei processi di efficientamento energetico, nel rispetto della propria capacità di bilancio e delle disposizioni legislative vigenti;
• favorire l’accesso al welfare contrattuale in tutti gli enti e le amministrazioni e invitare congiuntamente il legislatore ad armonizzare il regime delle agevolazioni fiscali già previsto per i lavoratori del settore privato sui premi di risultato e sul welfare contrattuale, anche in linea con il Patto per il lavoro pubblico del 10/03/2021;
• ampliare la possibilità della contrattazione integrativa di destinare gli incentivi per la mobilità territoriale previsti dall’art. 30 del ccnl dell’area della dirigenza delle funzioni centrali anche per compensare situazioni di disagio derivanti da elevate distanze fra la sede di residenza o di domicilio e la sede di lavoro;
• per i professionisti superare il contingente bloccato per il personale inquadrato nei due livelli differenziati di professionalità e stabilire che gli enti, nel caso di affidamento di incarichi, funzioni e attività, che prevedano responsabilità, non comprese nei compiti o doveri richiamati dal CCNL, debbano erogare un compenso aggiuntivo a totale carico dell’Ente medesimo, che non vada ad incidere sul fondo della retribuzione accessoria;
• incentivare l’adozione di sistemi di valutazione per la performance dei professionisti volti a tenere conto, nell’assegnazione degli obiettivi, della particolare complessità dell’attività svolta, in relazione alle diverse famiglie professionali, e delle risorse umane e strumentali assegnate alle strutture professionali, nonché delle connesse responsabilità.
Il Presidente dell’Aran, in conclusione, ha ribadito la volontà di affrettare l’iter del negoziato, chiarendo che i tempi restano legati alla proporzionalità delle richieste avanzate. Ha, infine, aggiornato il tavolo al 28 Febbraio alle ore 10.30, quando presenterà una prima bozza da sottoporre al negoziato.
Fp Cgil
F. Oliverio
Cisl Fp
A. Marinelli
Uil PA
G. Romano
F. Trastulli
“Ri-Generazioni. Il lavoro nei servizi pubblici crea il futuro”. È il titolo del congresso nazionale della Fp Cgil che si terrà a Cervia, in provincia di Ravenna, da martedì 14 febbraio a venerdì 17 febbraio. L’appuntamento, il 12° nella storia della Funzione Pubblica Cgil, è all’Hotel Dante in viale Milazzo 81.
534 delegate e delegati, che con gli invitati raggiungono le 669 presenze, frutto di un iter congressuale che ha registrato nelle passate settimane 5.512 assemblee e 162.492 voti per una percentuale a favore del documento ‘Il lavoro crea il futuro’ del 97,56%, mentre al documento ‘Le radici del sindacato’ il 2,44%, si ritroveranno a Cervia per una quattro giorni che metterà al centro, come recita il titolo, il bisogno di rigenerare i servizi pubblici, valorizzando le lavoratrici e i lavoratori che li garantiscono e attuando un piano straordinario di occupazione.
Il dibattito delle giornate del congresso nazionale, fa sapere la Fp Cgil, “ruoterà attorno al grande tema del rilancio e della funzione costituzionale dei servizi pubblici, sotto attacco delle privatizzazioni e della svalutazione del lavoro. Le grandi transizioni globali impongono di ripensare lo spazio pubblico, il paradigma di welfare, il ruolo di amministrazioni, enti e aziende che formano il complesso sistema dei servizi pubblici. La pandemia ha reso evidente l’urgenza di ridurre le disuguaglianze attraverso una tensione universalistica dei sistemi di protezione sociale, che non trovano risposte nelle politiche economiche”.
Tra le presenze previste nella quattro giorni di congresso della Funzione Pubblica Cgil Nazionale: Chiara Cordelli, docente associato di scienze politiche all’Università di Chicago, con un intervento su ‘Privatocrazia. Il conflitto tra privatizzazione e legittimità democratica’; Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente dell’Unione delle province d’Italia; Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle regioni; Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil; Jan Willem Goudriaan, segretario generale della Federazione europea dei servizi pubblici; Maria Pia Guermandi, archeologa classica e coordinatrice della rete Emergenza Cultura, con un intervento su ‘Cultura Bene Comune, oltre la patrimonializzazione’; Gad Lerner e Laura Gnocchi, giornalisti, che interverranno su ‘Noi, Partigiani. Antifascismo e Resistenza radici nella Costituzione’; Massimo Medri, sindaco di Cervia; Rosa Pavanelli, segretaria generale della Federazione mondiale dei servizi pubblici; Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico, con un intervento su ‘Il futuro del pianeta tra pandemie e cambiamenti climatici’; e, infine, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.
Durante le giornate congressuali saranno allestite due mostre: una dal titolo ‘Donne, lavoro, maternità’ a cura della fotografa Silvia Cappelletto e l’altra dal titolo ‘Mai indifferenti’ della sezione Anpi Adele Bei della Cgil Nazionale. Sarà inoltre rilanciata la campagna della Fp Cgil per un Piano straordinario di assunzione nella Pa.
IL PROGRAMMA DEL CONGRESSO
Il lavoro di ricerca sanitaria pubblica in Italia si fonda sul precariato, prevalentemente femminile. Ed è un precariato che si protrae in media per oltre 13 anni ma che può arrivare in alcuni casi anche a 39 anni. Sono i dati che emergono da una ricerca condotta dalla Funzione Pubblica Cgil tra il personale precario della ricerca degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) e gli Istituti zooprofilattici sperimentali (Izs) pubblici, finalizzata a evidenziare concretamente lo stato della Ricerca Sanitaria pubblica, con 1.300 lavoratrici e lavoratori coinvolti, a fronte di una potenziale platea di circa 1.600.
Un’iniziativa, quella della Fp Cgil, nel solco della mobilitazione da tempo in atto dietro le parole ‘Ricerchiamo Stabilmente’ per dare una prospettiva concreta di stabilità. Da una prima analisi dei dati della ricerca emerge che: “Il lavoro in ricerca sanitaria pubblica si fonda prevalentemente sul precariato; si tratta di un precariato prevalentemente ‘al femminile’ essendo formato all’80% da donne; la durata media del precariato del personale storico è di 13,3 anni, con un range da 6 a 39 anni. Si arriva quindi fino a 36 anni con contratti atipici senza alcuna tutela, e solo gli ultimi 3 a tempo determinato, dopo l’istituzione della “piramide”; l’età media è di 42,86 anni con punte fino a oltre 65 anni”.
Si tratta, osserva la Fp Cgil, “di dati preoccupanti, da cui emerge chiara la condizione di precarizzazione sistematica adottata per decenni nei confronti di questa particolare categoria di lavoratori della sanità pubblica. La salute è un diritto fondamentale dell’individuo e la stabilità del lavoro del personale della ricerca sanitaria pubblica è a garanzia di questo diritto. Riteniamo che non possa essere precario il lavoro di chi tutela un diritto fondamentale”. Per queste ragioni la Fp Cgil rilancia il suo impegno: “Non è più accettabile prorogare questa situazione di precariato, che da anni continua a violare le norme in materia di reiterazione di contratti a termine. Condizione inaccettabile in un paese civile. Non escludiamo di intraprendere anche eventuali ulteriori azioni per il riconoscimento delle attività svolte negli anni di precariato con contratti atipici i quali, vista la durata, la qualità delle prestazioni e l’impegno richiesto, nulla hanno a che fare con l’atipicità ma con veri e propri rapporti di lavoro subordinato. Per questo ancora una volta e con forza ribadiamo: ricercare stabilmente subito”, conclude.
Tra le principali richieste dei sindacati, meno lavoro notturno e festivo e certezza ed esigibilità in contrattazione aziendale a livello periferico
Questa mattina, presso la sede Aran, si sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro 2019-2021 di 120.000 dirigenti medici, veterinari e sanitari che, di certo, seguiranno lo svolgimento dei lavori con la massima attenzione. Un tavolo che, alla partenza, ha fatto registrare una condivisione di intenti significativa e di buon auspicio per una positiva chiusura in tempi ravvicinati.
I dirigenti medici, veterinari e sanitari, che hanno dovuto affrontare una pandemia in condizioni difficili, meritano un contratto che tenga conto del contesto di lavoro profondamente cambiato.
Il Servizio Sanitario Nazionale si trova dinanzi ad un bivio: se si intende salvarlo, è necessario bloccare la fuga dei medici dagli ospedali e i sanitari dai servizi pubblici e rendere la sanità pubblica nuovamente attrattiva per i giovani, migliorando le condizioni di lavoro e la qualità della vita del personale. E l’unico strumento oggi a disposizione per raggiungere questi obiettivi è un contratto di lavoro capace di garantire ruolo, anche nella organizzazione del lavoro, carriera e condizioni lavorative coerenti con il valore sociale e civile dell’attività svolta.
Il malcontento dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari è diffuso in tutti gli ospedali e presidi territoriali del Paese, ed è dovere delle organizzazioni sindacali rappresentarlo rispondendo alle aspettative della categoria.
Per questo le organizzazioni sindacali ritengono essenziale:
Un CCNL 2019/2021 con tali obiettivi potrà rappresentare un freno alla deriva di sgretolamento del SSN in atto, un primo passo indispensabile per ridare valore al lavoro nella sanità pubblica, insieme sia all’utilizzo di tutte le risorse extracontrattuali già stanziate dalle leggi vigenti, sia allo stanziamento di nuovi finanziamenti aggiuntivi a quelli già definiti per il nuovo contratto, che le organizzazioni sindacali continueranno a chiedere alla politica.
L’alternativa sarebbe dichiarare una volta per tutte il fallimento del Servizio Sanitario Nazionale.
ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO – CIMOP – FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI
“Ora serve concretezza. Medici, veterinari e dirigenti sanitari attendono risposte organizzative ed economiche per migliorare le difficili condizioni di lavoro che da anni ostacolano i processi di cura delle persone. Il contratto nazionale di lavoro è uno strumento essenziale per valorizzare i professionisti, per rendere i servizi pubblici più attrattivi e per attuare il necessario piano di assunzioni straordinario”. Così Cgil e Fp Cgil in occasione dell’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale 2019-2021 dell’area dirigenziale della sanità e che riguarda 120mila medici e 14mila dirigenti sanitari.
Secondo Cgil e Fp Cgil “assunzioni e contratto sono i punti cardine per rilanciare il Ssn pubblico e universale. Serve la disponibilità di tutte le parti presenti al tavolo, definire da subito obbiettivi e priorità per raggiungere in tempi brevi al rinnovo di un contratto che riconosca il valore della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, che porti risultati e avanzamenti concreti in termini economici e sulle condizioni di lavoro e che, infine, rimetta al centro la relazione di cure tra cittadini e professionisti”, concludono.